Bretagna in una settimana
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Bretagna in una settimana
Siamo partiti venerdì 25 aprile presto, in autostrada verso Torino (da Piacenza) e poi verso Susa, con l’intenzione di percorrere la statale e il valico del Moncenisio. Ma da un pannello luminoso apprendiamo che il passo è chiuso per neve e ne chiediamo conferma ad un benzinaio, che ci dice che le alternative sono il valico del Frejus con relativo tunnel veloce ma molto caro, oppure il valico del Monginevro su statale, ma molto più lento. Scegliamo quest’ultima soluzione, fermandoci a pranzare velocemente proprio in cima al valico. Constatiamo in effetti che c’è molta neve e le piste, sia da discesa che da fondo, sono tutte aperte. Notiamo inoltre un’area attrezzata camper sopra la strada principale (Area delle Marmotte), comoda per gli sciatori, potrebbe essere un’idea per un futuro weekend di sci a primavera inoltrata! Per sgranchirci facciamo una passeggiata lungo i numerosi sentieri segnati che partono dal passo e camminiamo in mezzo alla neve. E’ sereno e caldo.
Proseguiamo poi verso Briancon e Grenoble lungo una statale abbastanza tortuosa e lenta a causa di camion e paesini da attraversare. Perdiamo un sacco di tempo per fare più di 100 km fuori programma.
Siamo costretti a passare da Grenoble per arrivare a Lione, anziché da Chambery, come avremmo fatto se fosse stato aperto il Moncenisio! Vista l’ora e la stanchezza programmiamo di arrivare in zona Cluny per la notte. Ceniamo in una graziosissima area di sosta autostradale che aveva addirittura un laghetto e dove diversi camper sembravano apprestarsi a trascorrere la notte. Noi proseguiamo ancora e, passata la città di Macon, deviamo per raggiungere il paesino di Cluny dove, oltrepassata l’abbazia, troviamo già col buio il parcheggio riservato ai camper e pullman. Facciamo una passeggiata prima di dormire nel paesino deserto e intravediamo le rovine della famosa abbazia. Siamo circondati da numerosi camper e la nottata trascorre tranquilla. In totale oggi abbiamo fatto 783 km!!!
Sabato 26 aprile facciamo subito una passeggiata con l’intento di visitare l’abbazia e i suoi resti e diamo solo un’occhiata al paesino, un po’ deludente. Per rifornirci di acqua approfittiamo di un’area di sosta posta lungo la statale nelle vicinanze. Proseguiamo verso Moulins. Pranziamo in un’area di sosta autostradale verso Tours, proseguiamo ancora oltrepassando Le Mans e Rennes; da lì ci dirigiamo verso Mont St. Michel, meta per la notte, dove arriviamo verso le 18.30. Il parcheggio gratuito segnalato dai diari 2 km prima dell’abbazia è diventato un’ AA a pagamento, 8 € con servizi, ma senza la vista dell’abbazia. Invece il parcheggio sotto l’abbazia costa uguale, non ha servizi, ma ti consente di vedere l’abbazia e la baia dal camper, e di andarci a piedi in 2 minuti. Non avendo bisogno né di acqua né di corrente scegliamo quest’ultimo parcheggio e ci fiondiamo subito a fare foto e camminate intorno all’abbazia e sulla spiaggia della baia dove c’è bassissima marea. Ceniamo in camper con vista sull’abbazia che pian piano si illumina e facciamo un giretto anche dopo cena per le viuzze in salita del paesino. Non è prevista alta marea per tutti i giorni della nostra permanenza, ci accontentiamo di vedere così com’è. Tot fino ad oggi: km 1580!!!
Domenica 27 aprile visitiamo subito la mattina l’abbazia, 8,50 € a testa e ci impegna buona parte della mattina, ma valeva la pena, il refettorio, varie altre sale, la chiesa... e un bellissimo panorama su tutta la baia dall’alto delle mura. In teoria si dovrebbero vedere addirittura le isole britanniche nello stretto della Manica, ma c’è foschia, pur essendoci il sole. Un po’ la marea si è alzata, rivoli di acqua si avvicinano all’abbazia e zone che ieri sera erano asciutte, ora sono coperte dall’acqua. Pranziamo e ripartiamo alla volta di Dinard, località balneare vicino a St. Malò (che evitiamo perchè troppo inflazionata). Approfittiamo di fare CS nel parcheggio di un supermercato Champion a Portonson, soluzione molto frequente in Francia. A Dinard è faticoso parcheggiare, facciamo comunque una bella passeggiata panoramica sulle mura sopra la spiaggia, ci sono molte ville e una bella spiaggia sabbiosa con mare calmo (è lo stretto della Manica!), ma è nuvolo.
Partiamo poi alla volta di Cap Frehel, dove sappiamo si può stare nel parcheggio del faro. Arriviamo alle 18, c’è in effetti un parcheggio riservato ai camper, senza servizi, ma gratuito e siamo circa 30 camper! Entusiasti, prendiamo le mountain bike e arriviamo al faro a picco sull’oceano, tutt’altro panorama rispetto a poche ore fa. Il mare è sempre la Manica, ma è molto agitato e soffia un vento impetuoso che ci impedisce proprio di andare in bici! Inoltre è vietato perchè si rovina la vegetazione.
Perciò camminiamo a piedi su vari sentieri a picco sull’oceano e scattiamo numerose foto. Con le bici arriviamo però al Fort Latte a pochi km di distanza ma è già chiuso. Ceniamo in camper, è piuttosto freddo e dobbiamo accendere la stufa, come le sere successive.
Assistiamo poi dopo le 21.30 ad un meraviglioso tramonto sull’oceano, qui il sole tramonta oltre un’ora dopo rispetto all’Italia!
Trascorriamo qui forse la notte più bella, silenzio assoluto, solo il rumore del vento, del mare e le urla dei gabbiani, il faro che si illumina ritmicamente e siamo proprio sul capo, solo una siepe di piante tipiche della brughiera ci separa dal mare! Tot km fino ad oggi: 1620!
Lunedì 28 aprile al mattino facciamo a piedi il sentiero che conduce dal Capo fino al Fort Latte, è un sentiero a picco sul mare, molto panoramico.
Arrivati al forte pioviggina e ci accontentiamo di una visita dall’esterno.
Ci spostiamo verso le Sables d’or a pochi km.
La spiaggia è enorme, c’è un parcheggio, pranziamo lì e facciamo una bella passeggiata sulla riva. Sulla battigia ci sono dei granchi giganti! Si alternano pioggia e sole.
Ci spostiamo verso Paimpol dove c’è una bella abbazia diroccata, Beauport, tipo S. Galgano in Toscana.
Da lì vogliamo raggiungere la Costa di Granito Rosa, in particolare Tregastel plage e Ploumanach. Da quest’ultimo paese parte il “sentiero dei doganieri” che vogliamo percorrere, anche se bisogna lasciare il camper abbastanza lontano, e cioè nella piazza del paese, perchè il parcheggio sulla spiaggia ha le sbarre basse. Nemmeno le bici si possono usare, sempre per preservare la brughiera e non infastidire i pedoni. Queste limitazioni ci indispongono un po’. Percorriamo comunque il sentiero costiero ammirando i bei colori, in effetti verso il tramonto le rocce sono rosate e formano dei curiosi ammassi.
Non vogliamo dormire nella piazza del paese (benché ci siano altri camper) pensando al viavai notturno e ci spostiamo verso Tregastel plage dove dovrebbe esserci un AA. Però è un po’ cara per il pernotto e usufruiamo solo del CS. Avanti alcuni km, sempre sul mare, a Trebaudier c’è un’altra AA gratuita e ci dirigiamo lì. Piove molto forte. Ceniamo in camper e dopo cena passeggiamo un po’ sul lungomare del paesino quasi fantasma, anche se l’area è al completo.
Martedì 29 aprile ci svegliamo verso le 9.30 e con la pioggia forte! Facciamo CS gratuito e partiamo verso Morlaix, la zona dei Calvari. Facciamo spesa e benzina in un Super Marchè.
Iniziamo la visita da St.Tegonnec, dove lasciamo il camper in una bellissima AA gratuita, sempre sotto la pioggia, pranzando velocemente in camper. Visitiamo la chiesa col bel calvario. Ci dirigiamo poi a quello di Guimiliau, forse il più bello, dove scattiamo molte foto, l’ultimo che vedremo è quello di Lampau Guimiliau, distano pochi km l’uno dall’altro.
Poi siamo diretti verso la penisola del Crozon, in particolare iniziamo a percorrerla da Point de Penhir, dove facciamo belle foto e dove come al solito si alternano pioggia e sole.
Rimaniamo fino a sera tardi nel parcheggio sulla punta, ma non si può pernottare, inoltre soffia un vento fortissimo che scuote molto il camper. Ci spostiamo nell’AA in zona menhir fuori dal paesino di Camaret s/Mer, qui c’è un parchimetro per pagare alcuni euro per il pernotto, con CS compreso. La posizione è bella, il mare si raggiunge in un minuto a piedi e siamo vicino ad un prato pieno di menhir.
Molti camper come sempre.
Mercoledì 30 aprile ci svegliamo tardi e facciamo subito una bella passeggiata nella zona dei menhir e sulla costa scoscesa dove ci sono dei bei fortini di guerra. E’ molto ventoso e il mare è agitato ma spettacolare.
Ci spostiamo in camper a Point de Chevre, dove facciamo l’immancabile passeggiata sul sentiero a picco sul mare fino ad un bunker, con bei panorami.
Visitiamo il paesino di Locronan che le guide segnalano essere rimasto immutato nel tempo e facciamo una sosta in pasticceria con assaggio di un gateaux bretone, buonissimo, con pommes che non abbiamo capito se siano patate o mele, di sicuro c’è molto burro, quello tipico bretone.
Passando per Dournanez raggiungiamo la Point du Van dove sosteremo nel parcheggio anche per la notte, siamo due-tre camper. Il luogo è bellissimo, dalla passeggiata costiera si vedono panorami stupendi. C’è inoltre una chiesina a picco sul mare e numerose croci nella brughiera fiorita di rosa che al tramonto rendono il luogo affascinante.
Facciamo una lunga passeggiata in direzione della Point du Raz che si intravede e dove andremo domani. A piedi dal sentiero costiero raggiungiamo la famosa Baia des Trepasses, una bella spiaggia sabbiosa da cui secondo la tradizione bretone i Druidi imbarcavano le anime dei defunti per traghettarle verso l’isoletta di fronte. Numerosi altri scogli si vedono al largo. Rientriamo al camper come al solito sotto un vento forte e con la minaccia della pioggia alternata a momenti di sole.
Giovedì 1 maggio col camper ci spostiamo alla vicina Point du Raz. Qui scopriamo che la stretta stradina che raggiunge la punta termina in un parcheggio obbligatorio a pagamento, ben 6 € per i camper, senza servizi. Poiché non volevamo pernottare, ma solo restare alcune ore, decidiamo di fare dietrofront, di parcheggiare più indietro, appena possibile (ci sono divieti ovunque), e raggiungiamo la punta con le bici, sono solo alcuni km e in piano. Inoltre oggi c’è un bel sole caldo, e il vento all’interno non si sente. Quindi facciamo anche un bel giro in bici, fotografando le tipiche case bretoni dei villaggi. A Point du Raz hanno creato una struttura organizzata, uno spazio espositivo e c’è divieto di girare in bici, così le parcheggiamo. La passeggiata è bella e panoramica, infine pranziamo in uno dei numerosi bar-ristoranti. Dopo pranzo ci spostiamo verso la penisola del Quiberon, più a sud-est, ultima meta in Bretagna, prima del rientro in Italia. Nel paese di Audray facciamo CS gratuito presso un Centro culturale segnalato. Percorriamo in camper tutta la penisola unita alla terraferma da una sottile lingua di sabbia. Si alternano dapprima spiagge basse e sabbiose, dove vediamo numerosi camper, ma non ci attira. Preferiamo dirigerci verso la zona denominata Costa Selvaggia, seguendo le indicazioni di un’AA dopo l’abitato di Quiberon.
In effetti è l’unico punto senza divieti per camper sulla Costa Selvaggia che è molto bella, ma più bassa delle coste a picco viste le sere precedenti. L’AA costa 5 € al giorno, con CS compreso, c’è un parchimetro. E’ molto affollata e siamo stipati, è anche caldo. Facciamo una lunga passeggiata prima di cena sul sentiero della Costa Selvaggia e ritorniamo anche per vedere il tramonto dopo le 21.30.
Venerdì 2 maggio sveglia presto e CS. Spesa e benzina in un enorme Leclerc ad Audray, in uscita dalla penisola del Quiberon. Tocchiamo in successione le città di Vannes, Angers, Tours e ci fermiamo per una visita alla città di Bourges, famosa per la cattedrale gotica (una delle più grandi e belle della Francia!) e per le case a graticcio nel centro storico. Verso sera usciamo dall’autostrada a Chambery, in Savoia, e ci dirigiamo verso Aix le Bains dove sappiamo esserci un laghetto, sulle cui rive vorremmo pernottare. Nel piccolo paesino deserto fatichiamo un po’ a trovare quello che dovrebbe essere un parcheggio autorizzato per i camper, e finalmente lo troviamo in prossimità del porticciolo, lì ci fermiamo per dormire insieme a una ventina di camper.
Sabato 3 maggio appena alzati facciamo una passeggiata sulle rive del lago che non sembra granché bello e partiamo verso le 9.30 diretti al tunnel del Frejus. Prima del tunnel veniamo fermati dalle guardie doganali per un controllo molto puntiglioso dove il camper viene (senza di noi) fatto passare attraverso una sorta di raggi X per cercare chissà cosa. Ci fanno inoltre una serie di domande (ovviamente in francese) sul tipo di automezzo, quanti siamo, da dove proveniamo e dove siamo diretti.
Perdiamo più di mezz’ora, comunque è tutto ok, naturalmente. Paghiamo poi il conto salato del tunnel (42 €!) che però è scorrevole e fa guadagnare un sacco di tempo rispetto al viaggio di andata! Verso le 12 usciamo a Susa e ci dirigiamo all’abbazia di Novalesa dove pranziamo nel bel parcheggio ombreggiato. Proseguiamo quindi in autostrada verso Torino, Piacenza e giungiamo a casa nel tardo pomeriggio, con un TOT di 4170 km per questo viaggio, comunque fattibile in una settimana.
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