Bretagna
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Bretagna
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Equipaggio: Elio (54) e Fernanda (50). Durata del viaggio: 20 giorni.
Camper Mobilvetta Kimù 122.
Km percorsi: 4224.
Gasolio: € 590.
Premessa
Per il nostro 25° anniversario di matrimonio ci siamo regalati questo viaggio in Bretagna, peraltro già pensato, desiderato e programmato da qualche tempo. I giorni a disposizione si aggiravano sulle 3 settimane circa e come “tempistica” ci pareva adeguata per una visita sufficientemente approfondita, seppur con “tagli” inevitabili di località e luoghi che visiteremo in un altro viaggio. Siamo dell’idea, dopo questo primo assaggio, che per visitare a fondo una regione come la Bretagna, ricca, fra l’altro, di località imperdibili, ci voglia almeno un mese o più viaggi.
Dopo un primo “sgrossamento” dei luoghi da visitare, senza una scaletta dettagliata, che non amiamo, fornitici di un elenco delle aree di sosta ed altre notizie utili e stabilita una “rotta” più o meno esatta, si parte.
Non ci siamo avvalsi degli uffici turistici, avevamo sufficiente documentazione per
“navigare”, seppur a vista. Del resto un pizzico di improvvisazione non guasta.
Abbiamo inserito nel viaggio una “puntata” a Chartres per visitare la Cattedrale, di cui abbiamo letto bene nei diari di Elio Borghi, e non ce ne siamo pentiti. La deviazione, se cosi possiamo chiamarla, non ci ha scombussolato il tragitto, solo una breve deviazione a nord, poiché il nostro programma prevedeva l’inizio da Le Mont St. Michel per poi proseguire verso sud, con rientro attraverso la valle della Loira.
Come sempre, anche per questo viaggio ci siamo serviti dell’atlante stradale Michelin della Francia, con scala di 1: 200 000. Ottimo e dettagliato per gli usi camperistici. Ci siamo avvalsi dell’ottimo aiuto del sempre valido navigatore satellitare Tom Tom 300 che, pur semplice ed essenziale, ci soddisfa pienamente.
Per l’andata, passaggio da Brianҫon e ritorno dal Piccolo S. Bernardo.
Diario
Sabato, 16.08 Finalmente si parte!
Dopo intensi preparativi, attese, speranze…alle 14.30 si parte.
Abbiamo deciso di passare dal Monginevro per fermarci a Briançon per degli acquisti di profumi che ci piacciono molto. Giungiamo alle 17.45 al Monginevro con breve sosta ed alle 18 a Briançon. Riusciamo a trovare un posto nel parcheggio di Champ de Mars, pieno come un uovo.
Ci rechiamo subito a compiere i nostri acquisti, una baguette appena sfornata e ritorniamo al camper. Intanto proviamo la nostra nuova reflex digitale, una Nikon D300, acquistata la settimana scorsa. Ripartiamo senza indugio per portarci avanti nel percorso di avvicinamento. Scaliamo il Lautaret, discesa verso La Grave, cerchiamo un punto sosta a Bourg d’Oisans, ma non lo troviamo, pertanto proseguiamo verso Grenoble.
Prima di Vizille, intanto comincia ad imbrunire, incontriamo una piccola pizzeria con forno a legna (La Station 38), ricavata da un vecchio distributore dismesso, dove ordiniamo due grosse e buone pizze da asporto, che gustiamo in camper.
Riprendiamo, è ormai notte, e cerchiamo un punto per dormire. Lo troviamo a Vizille, qualche km dopo, in Place du Marchè. Ci affianchiamo ad altri due camper fiamminghi e ci sistemiamo per la notte. Siamo un po’ stanchi e ci addormentiamo velocemente.
Domenica, 17.08
A Vizille abbiamo dormito bene. Posto tranquillo e abbastanza silenzioso.
Al mattino, espletate le solite operazioni, si parte. La giornata promette bene. E’ sereno, fresco.
Nonostante sia domenica , troviamo all’uscita dal paese, un distributore (di fronte alla concessionaria Renault) aperto, presso cui facciamo il pieno (€ 1,389). Oggi è giornata di trasferimento. Ci attende un lungo viaggio verso Chartres, nostra prima meta.
Il fido navigatore ci guida lungo la N7, ma, a dire il vero, lungo questa nazionale non ci sarebbe bisogno di navigatore, lo teniamo acceso per eventuali deviazioni e per gli attraversamenti cittadini. A Vienne ci fermiamo presso il locale parcheggio, ben segnalato, riservato ai camper, per pranzo. Facciamo CS presso l’ottimo impianto e ripartiamo.
Lungo il tragitto passiamo per Magny Cours e decidiamo di andare a vedere il circuito di F1.
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Sono le 19.30 e, coscienti che non riusciremo a raggiungere Chartres in serata, decidiamo di fermarci dalle parti di Bourges. Ci imbattiamo in un paesino sulla Loira, La Charitè S/Loire, dove troviamo un punto sosta per camper con CS e dove ci fermiamo per la notte, insieme ad una decina di altri equipaggi. Nel giungere in questa area, vediamo un ponte sulla Loira, ben illuminato e bello da vedere.
Cena, redazione di questo diario ed a letto. Buonanotte.
Lunedì, 18.08
Dormito bene. Soliti preparativi, scarico delle grigie e si parte. Fotografiamo alcuni scorci del paese, anche per ricordare la Loira. Un bel paesino che andrebbe visitato con più calma.
Riprendiamo la N7 che ci porterà finalmente a Chartres. A metà strada ci fermiamo a Gien presso il supermercato Champion per rifornire la cambusa e fare il pieno di gasolio (€ 1.278). Il tempo è discreto, con sole a tratti coperto da nuvole.
Si attraversano graziosi paesini, come Dampierre e Ouzouen, tutti sulla Loira. Il fido Tom Tom ci fa aggirare Orleans. Sui lunghi rettilinei verso Chartres un forte vento laterale, insidioso, ci costringe a tenere un’andatura moderata oltre il lecito, pertanto, impieghiamo più del previsto ad arrivare in città.
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Vi giungiamo verso le 17,15. Troviamo subito un parcheggio a pagamento vicino al centro storico. In 10 minuti siamo alla Cattedrale. Imponente, bella ma, secondo noi, non al pari di quella di Strasburgo che resta, sempre secondo il nostro modesto parere, la Cattedrale di riferimento, quanto a bellezza ed imponenza. Abbiamo impiegato un po’ a realizzare che il famoso “labirinto” dei fedeli, sul pavimento della navata centrale, si trovava sotto alle sedie ed ai banchi ed, in ogni caso, poco visibile se non ci si fa caso a cercarlo. Comunque un monumento a Dio imponente e bello, che vale certamente la deviazione per vederlo.
Chartres è una bella cittadina, tranquilla, con molto verde. Una di quelle cittadine ove uno direbbe: “Qui ci vivrei volentieri!”
Un paio d’ore abbondanti sono sufficienti per visitare la Cattedrale ed il circondario storico.
Verso le 20 entriamo in campeggio, Le Bord de l’Eure, perché abbiamo bisogno di una bella doccia con acqua abbondante e di elettricità per ricaricare i cellulari. Un bel campeggio, non c’è che dire, ordinato, pulito e organizzato, con un buon CS (€ 15.13 in tutto).
Martedì, 19.08
Dopo il CS, alle 09.15 si parte in direzione Le Mont S. Michel. Il tempo è discreto, fresco, con nuvole che non promettono nulla di buono. Infatti, a tratti, giunge la pioggia a scrosci, poi il sole e di nuovo la pioggia e cosi via fino all’arrivo a Mont S. Michel.
Per pranzo ci fermiamo a Mehoudin, lungo la N176, in un parcheggio vuoto a fianco di una chiesa romanica. Ancora scrosci di pioggia intermittente. Riprendiamo con il vento come costante, ma un po’ meno forte di ieri. Giungiamo a Le Mont S. Michel verso le 17.30 e ci rechiamo subito al parcheggione nella baia (€ 8) sistemandoci in mezzo ad altri camper.
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Ci rendiamo subito conto che c’è una bella ressa di persone e veicoli.
Ad ogni modo andiamo immediatamente in avanscoperta. Il “Monte” è bello e suggestivo ma…si rivela, almeno per me, un gran casino, con una gran confusione di gente e di veicoli. Riusciamo a fare alcune foto, talune sotto la pioggia ed il vento, che poco dopo smette e rasserena, permettendo di fare belle foto. Intanto si fanno le 19/20 e la marea comincia a salire. Fenomeno naturale interessante, molto suggestivo per Fernanda, molto meno per me che, evidentemente, non riesco ad apprezzarlo come merita. Apprezzo molto più l’opera che l’uomo ha compiuto su questo isolotto, come l’Abbazia, bella, importante, e le costruzioni che all’epoca devono essere costate moltissimo in termini finanziari, vite umane e quant’altro.
Verso le 20 lasciamo il parcheggione e ci rechiamo al parcheggio per camper all’inizio dell’istmo, ma è pieno come un uovo, c’è caos e non ci piace. Rinunciamo. Cercheremo un’altra sistemazione. Alle 21 ci fermiamo al ristorante La Galette di Beauvoir, dove ci concediamo Mules e Frites. Buone. Ritorniamo verso il Monte per ammirarlo in notturna e per scattare qualche foto con il cavalletto.
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Infine, ci fermiamo a dormire nel parcheggio del Super Marchè di Beauvoir, dove già staziona un camper. Nella serata giungeranno, poi, altri equipaggi che ci affiancheranno. Buonanotte.
Mercoledì, 20.08
Nonostante la vicinanza della strada, abbiamo dormito bene. Ci svegliamo di buonora per anticipare la massa di gente che affluisce a Mont S. Michel. Mossa azzeccata!
Ritorniamo al parcheggione nella baia, il biglietto fatto ieri pomeriggio è ancora valido e ci sistemiamo. Raggiungiamo l’isolotto fra una marea di gente e veicoli che stanno arrivando.
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Completiamo la visita di ieri pomeriggio, con calma. Visitiamo l’Abbazia (€ 17 x 2), molto bella e suggestiva, attraverso un percorso obbligato.
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Le foto non si contano. Intanto, nel frattempo, abbiamo ammirato dall’alto la marea che saliva, coprendo ciò che mezz’ora prima era asciutto, compreso il parcheggio asfaltato per autobus sotto le mura.
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La visita si è protratta fino alle 13.30. Intanto il cielo, che in mattinata era coperto, si schiariva, lasciando spazio ad un bel sole caldo.
Tornati al camper, breve pisolino ed alle 15.50 si parte. Lunga fila per uscire e per lasciare l’istmo. Un caos infernale! Ci dirigiamo, attraverso la bella Pontorson, verso Cancale. Vi giungiamo alle 17.30. L’attraversiamo, ma vi è il divieto di sosta per camper e non c’è un buco per fermarsi. Vogliamo fare qualche foto e rifaccio il giro del paese ritornando da dove siamo arrivati. Cancale è praticamente preclusa ai camper. Parcheggi pieni e riservati alle auto. Al porticciolo trovo un buco, giusto per consentire a Fernanda di fare qualche foto al porticciolo stesso e ad una bancarella di ostriche e si va via. Solo dopo notiamo che nella parte superiore del paese vi era un’area sosta camper. Ma tant’è, ormai è tardi e proseguiamo oltre, visto anche che Cancale non era nei nostri obiettivi sosta. Dirigiamo, quindi, per la Pointe du Grouin. Bel posto, con la marea che sale. Restiamo a guardare l’Oceano e la costa illuminata da un bel sole. La marea, nel giro di mezz’ora, fa galleggiare le barche che prima erano appoggiate sulla sabbia del porticciolo di Cancale.
Per la notte ci appoggiamo all’omonimo campeggio municipale sulla Pointe (€18.10). Ci assegnano l’ultima piazzola disponibile, alquanto inclinata e distante dai servizi. Redazione del diario dopo cena e a nanna. Siamo un po’ stanchi.
Giovedì, 21.08
Dopo una notte quasi tranquilla, accompagnata da qualche goccia di pioggia, il mattino si presenta nuvoloso e umido. Ancora un po’ di pioggerellina mi accompagna nelle operazioni di CS, non proprio comode in questo campeggio. Torniamo a Cancale per completare con qualche altra foto il nostro “passaggio” di ieri e partiamo verso S.Malò e Dinard per la D201 che costeggia il mare. I paesaggi sono molto belli, ogni scorcio sarebbe da fotografare. Giungiamo a S. Malò che si rivela una città ostica per traffico e problemi di parcheggio.
Decidiamo di attraversarla e proseguire oltre, stesso discorso per Dinard.
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Con la D168 dirigiamo verso Matignon e poi deviamo sulla D15 per Cap Frehel. Qualche foto, il tempo minacciava pioggia, che poi è arrivata.
Pranziamo nel parcheggio riservato ai camper. Intanto il tempo migliora e rasserena. Esce un bel sole caldo che ci consente di fare una puntata a Fort la Latte.
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Questo posto ci sorprende per la sua bellezza e per la vista sulla baia antistante. Scenografico, il forte trecentesco, che però non visitiamo all’interno. Ci limitiamo alla parte esterna. Ora fa caldo.
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Ritorniamo al camper e ripartiamo subito percorrendo la D 34, che attraversa la “Lande de Frehel” e le “Sable d’Or”. Posti da non perdere, molto suggestivi, con spiaggione senza stabilimenti balneari all’italiana, ma completamente libero! Una meraviglia! Giungiamo ad Erquy, che troviamo molto carina. Dopo Erquy attraversiamo Pléneuf – Val André che ci appare grazioso. E’ un caratteristico paese immerso in un giardino fiorito! Ci fermiamo per qualche foto alle barche in secca, appoggiate sulla sabbia. Riprendiamo, è ancora presto, il pomeriggio è bello e dirigiamo verso S. Brieuc, che attraversiamo senza fermarci. Prima, però, abbiamo attraversato il paese di Hinault, Yffiniac.
Percorriamo la D 786 verso St. Quay Portrieux dove ci fermiamo a fotografare un bel mulino a vento. A Binic abbiamo notato un punto sosta per camper ma preferiamo proseguire per Paimpol, visto che è ancora presto, dove sappiamo esserci un’area sosta. Vi giungiamo verso le 20 e Paimpol ci appare subito bella, illuminata da un bel sole basso. L’area sosta è piena ma riusciamo a sistemarci comunque. E’ ancora giorno e andiamo a fare un giretto in paese. Vicino all’area sosta si sta svolgendo un mercatino in stile medievale, dove facciamo qualche acquisto. Infine a sera ci concediamo una pizza in un locale all’italiana (per modo di dire). Rientriamo in camper ed a nanna.. Buonanotte.
Venerdì, 22.08
La notte è trascorsa tranquilla. Ma non avevamo dubbi. Abbiamo dormito come sassi.
Mattino nuvoloso e minaccioso di pioggia. Ma poi migliora e si fa una bella giornata. Ormai questo comportamento climatico è una costante e l’abbiamo capito!
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Passiamo la mattinata a Paimpol a visitarla, fare foto ed alcuni acquisti. E’ un paese molto bello e caratteristico. Vale la sosta. Dopo pranzo, solito breve pisolino ristoratore e ripartiamo verso la Pointe de l’Arcouest, non senza aver fatto una visita all’Abbazia de Beauport, bellissima visione, di origini celtiche, immersa nel verde, con la vista, stupenda, verso l’Atlantico! Una delle poche Abbazie site sul mare.
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Pochi km e siamo alla Pointe de l’Arcouest. Ci rechiamo nel parcheggio riservato ai camper ma non ci piace. Dopo qualche foto di assaggio all’isola di Brehat, che visiteremo domani, ci sistemiamo nel campeggio “du Rohou”, proprio in faccia all’isola di Brehat. Quindi cena ed a nanna.
Sabato, 23.08
Il risveglio è avvenuto con comodo. Notte tranquilla di fronte all’Oceano, con l’isola di Brehat di fronte. Ci prepariamo e partiamo a piedi lungo un sentiero che dal camping porta direttamente in zona imbarcadero. Facciamo i biglietti (€ 8.50 a persona a/r) e prendiamo il battello che in 10 minuti ci traghetta sull’isola.
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Inutile dire che l’isola è splendida, con scorci da favola. Questa era una delle nostre mete prioritarie, qui in Bretagna. E’ bellissima adesso, ma immagino in primavera avanzata, con le fioriture ed il verde intenso, come debba presentarsi. Un paradiso naturale!
Giriamo l’isola in lungo e in largo. La giornata, che in mattinata si presentava grigia e fredda, con, persino, qualche goccia di pioggia, in tarda mattinata migliora fino a mostrare un pomeriggio di sole caldo che ci fa vedere Brehat in tutta la sua bellezza. Ci dirigiamo verso nord per il faro “du Paon”. Notevole! Un posto veramente bello, con rocce e scogli rossi che, in contrasto con l’azzurro del mare e del cielo, donano una visione spettacolare! Paesaggi tipici bretoni.
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A metà percorso ci fermiamo in una creperie a conduzione familiare, dove consumiamo delle specialità locali, molto buone, accompagnate dal cidro. Al ritorno passiamo per il faro di “Le Rosedo” ma, francamente, è un po’ deludente e nulla a che vedere con il faro Du Paon che è semplicemente bello e situato com’è in un contesto sorprendente. Giriamo l’isola con calma, il caldo si fa sentire e qualche accenno di stanchezza nelle gambe anche, ma la bellezza del luogo ci ripaga della fatica.
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Brehat, è silenziosa, rilassante, con colori unici e tipiche case bretoni.
Rientriamo al molo verso le 18 ma…non c’è più il mare! Infatti, vista la bassa marea, bisogna percorrere un viottolo in cemento di circa 1 km verso sud.
Arriviamo al camper veramente stanchi, abbiamo percorso a piedi circa 10 km. Provvedo a rifornire il mezzo di acqua con la tanica, visto che siamo rimasti a secco. Cena ed a nanna.
Domenica, 24.08
Con la stanchezza accumulata abbiamo dormito profondamente. Durante la notte vento e pioggia hanno accompagnato il sonno. Al risveglio troviamo un cielo plumbeo che non promette nulla di buono. Ci prepariamo con calma e lasciamo il campeggio alle 11.30. Andiamo a fare CS a Paimpol poiché il camping non è ancora dotato di impianto idoneo. La signora che gestisce il campeggio ci dice che presto inizieranno i lavori per la realizzazione di un idoneo CS per camper.
La tappa di oggi prevede come meta Perros Guirec. Durante il tragitto, a Lezardrieux, incontriamo una creperie che ci stuzzica e decidiamo di pranzare qui. Riprendiamo verso Treguier dove, al porticciolo, colti da sonno, ci concediamo un breve pisolino. Qualche foto e si riparte. Meta Le Gouffre.
Percorriamo il Circuit de l’Aujonc, che offre scorci stupendi sulla costa e dove vediamo case attaccate o incastonate ad una roccia. Un percorso consigliabile.
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Giungiamo a Le Gouffre nel pomeriggio inoltrato. Nel frattempo il tempo è notevolmente migliorato ed un bel sole illumina la zona. Cerchiamo e troviamo la Maison de Roche, che fotografiamo da diverse angolazioni, caratteristica per essere stata costruita fra due enormi massi di fronte all’Oceano. A piedi percorriamo il breve tratto per Le Gouffre, da vedere.
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Una caratteristica di questi luoghi è la segnaletica riguardante i nomi delle località: in francese ed in bretone. Proprio come il nostro Alto Adige. Intanto sta giungendo la sera e noi dobbiamo arrivare a Perros Guirec per trovare un posto da dormire. Vi giungiamo al tramonto e la cittadina non ci offre un adeguato posto per la notte. Proseguiamo per Ploumanach, grazioso paesino ed, infine, arriviamo a Tregastel nell’area sosta per camper, dove abbiamo dormito.
Lunedi, 25.08
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Una bella e tranquilla area di sosta. Vi abbiamo dormito bene. Alle 8.45 una signora addetta alla riscossione ci bussa per l’obolo (€ 6). Ci prepariamo, facciamo CS, comodo, e ci rechiamo nel supermercato di fronte all’area, dove ci riforniamo di cibarie ed altre cose per la cambusa. Ritorniamo verso Ploumanach e ci fermiamo nel parcheggio di un grosso negozio di ceramiche e prodotti regionali ed artigianali, per acquisti e dove pranziamo. Cerchiamo di trovare un posto nel paese, ma è pieno, infine troviamo un parcheggio in una viuzza laterale, poco lontano dal centro, che ci consente di visitare questo grazioso paesino. Qui si trova il percorso del sentiero dei doganieri. Altri acquisti! Fernanda vede un negozio di articoli dell’artigianato celtico e vi compriamo delle belle cose di argento ed oggetti particolari.
La bella giornata si è fatta più calda e ci gustiamo un gelato nel centro. Intanto si sono fatte le 17 e ci incamminiamo verso Lannion percorrendo la Corniche. A Trebeurden andiamo a vedere la Pointe de Bihit. Vi si gode una bella vista sulla baia di Lannion e verso il porto di Trebeurden, con l’Ile Grande di fronte ad incorniciare un bel quadro. Riprendiamo e attraversiamo Lannion. Passando per il centro ci appare una bella cittadina.
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Proseguiamo per St. Michel en Greve dove troviamo uno spiaggione molto vasto e semideserto, con un cavallo in spiaggia, a passeggio ed aquiloni colorati dei bambini. Più avanti a St. Efflam, lo stesso spiaggione, dei tricicli a vela correvano sulla sabbia. Posti molto belli, da vedere. Poi Locquirec, dove inizia il Finistere. E’ ormai ora di procedere per Roscoff, nostra meta odierna. D 64 per Lanmeur, D786 per Morlaix, che aggiriamo con una bella superstrada e via per Roscoff. Vi giungiamo verso le 19 e ci facciamo subito un giro. Ci appare graziosa.
Troviamo un punto sosta presso il porto di imbarco per l’Inghilterra ma senza CS. Cerchiamo un’altra area sosta, la troviamo ma è piena ed è su sterrato. Non ci piace. Però c’è il CS. Ritorniamo al piazzale di prima e ci sistemiamo insieme ad altri 4 o 5 equipaggi, per la notte. Ceniamo con di fronte il porto e l’Oceano.
Martedi, 26.08
Notte tranquilla. Ci svegliamo non tardi per visitare Roscoff. Giro della cittadina nella zona del porto con foto di rito. Un mercatino di antiquariato ravviva una mattinata un po’ grigia, anche dal punto di vista climatico. Non ci entusiasma, oggi, Roscoff, a differenza di ieri pomeriggio con il sole. Pare una mattinata da mortorio. Alcune compere e torniamo al camper per mezzogiorno. Dal piazzale ci eravamo spostati presso l’area sosta e, quindi, prima di pranzo, visto che c’è calma, facciamo CS. Un po’ scomodo. Per pranzo torniamo al piazzale sul porto che è più agevole e con una vista migliore. Breve riposino e partenza per la Pointe St. Mathieu.
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D58, D69, quindi N12, che è paragonabile ad un’autostrada ed eccoci a Brest. Dai diari letti, pare che non sia nulla di eccezionale come città. Vi entriamo ed abbiamo conferma di ciò. Una normale città, però con un bel porto ed una fortezza (arsenale della marina) a sovrastarlo. Alcune foto e ripartiamo in direzione Le Conquet. Sono circa le 18 quando vi giungiamo. La attraversiamo e, nonostante il tempo un po’ grigio e uggioso, ci sembra un bel paesino, pertanto decidiamo di visitarlo con calma domani mattina. Ci portiamo a Pointe St. Mathieu.
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Magnifico posto, con vestigia della vecchia Abbazia celtica in rovina, il faro e la vista stupenda sull’Oceano, che ne fanno una meta da non mancare. Ci sistemiamo nel piazzale antistante e vi restiamo anche per la notte, insieme ad altri equipaggi. Serata di calma assoluta, con i fari sul mare e l’isola di Ouessant di fronte, con le luci che danno un’atmosfera quasi surreale, entusiasmante! Buonanotte.
Mercoledì, 27.08
Certo, dormire sotto un faro, e dei più famosi, non capita tutti i giorni! Notte tranquilla di assoluto riposo, silenziosa. Il mattino si presenta uggioso e piovigginoso. Ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Torniamo nella vicina Le Conquet per una rapida visita.
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Troviamo un parcheggio vicino al centro, il paese è comunque piccolo, e giriamo per il piccolo centro sotto una leggera pioviggine.
Sarà la giornata grigia, ma non lo troviamo particolarmente interessante, pur non essendo affatto brutto. Insomma, i luoghi vanno visti ed apprezzati subito la prima volta perché la seconda non è più lo stesso.
Acquisto della solita, ed ormai immancabile, baguette fresca, qualche regalo, ormai è di prassi, e ripartiamo. La nostra scaletta prevede ora la penisola di Crozon. Ritorno verso Brest, dove facciamo gasolio (€ 1.299), D205 che ci fa aggirare la città, N165 e via verso l’Armorique. Poco prima di Le Faou, sosta pranzo con una incantevole vista sull’Anse de Kérouse, fra pascoli verdi e paesaggi da favola. In un simile contesto, il riposino post pranzo riconcilia con la natura.
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Si riparte e sulla Corniche (D791) ammiriamo dei bei paesaggi. In un’ansa vediamo alcune vecchie navi militari in disarmo. Giungiamo a Crozon verso le 17 e dirigiamo verso la Pointe des Espagnols, percorrendo la bella D355, la quale, lungo il suo percorso, offre paesaggi e scorci imperdibili. Breve sosta alla Pointe, qualche foto al porto di Brest ed alla sua rada, che è di fronte a meno di 1 km, in linea d’aria, e si riparte. Visitiamo Camaret, carina, con N.D. de Rocamadour, i Menhir di Lagatiar e la Tour Vauban. Ci portiamo, quindi, alla Pointe de Penhir. Anche questa Pointe è notevole dal punto di vista paesaggistico.
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In lontananza, di fronte, scorgiamo ancora Pointe St. Mathieu e l’isola di Ouessant. Peccato che la giornata sia un po’ grigia, poiché, con il sole, certamente il paesaggio sarebbe incantevole.
Intanto si fa quasi sera e ci mettiamo alla ricerca di un campeggio perché abbiamo bisogno di elettricità per ricaricare le batterie di cellulari e macchina fotografica. La nostra Nikon D300 si dimostra un eccellente acquisto. Pur non avendo avuto il tempo materiale per studiarne le caratteristiche e sfruttarla a fondo, digitalmente parlando, riesco ad ottenere immagini niente male soltanto con le conoscenze di base. Mi soddisfa molto.
La ricerca del campeggio si conclude a Pentrez Plage, sul mare della baia di Douarnenez. Cena, solite operazioni, carico acqua con l’annaffiatoio, a cui ho applicato un pezzo di tubo di gomma da infilare nel bocchettone dell’acqua (comodo), infine, qualche lettura distensiva ed a letto. Buonanotte.
Giovedì, 28.08
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Ci svegliamo con il solito, ormai, tempo grigio e umido. Preparativi un po’ prolungati, il campeggio non offre servizi e docce all’altezza, anzi. Verso le 10.30 lasciamo il camping ed andiamo subito a Locronan, distante una ventina di km. Ci sistemiamo nel parcheggio riservato ai camper e visitiamo questo grazioso borgo medievale. Piccolo, grazioso e da vedere. Le foto non si contano. Vi è la chiesa, di notevole bellezza, dedicata a St. Ronan. Per pranzo ci concediamo qualche specialità al ristorante “Au Fer à Cheval” in Place de l’Eglise.
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Ancora un giretto nel pomeriggio poi ritorno al camper. Approfitto del CS per scaricare le grigie e partiamo verso Douarnenez. Un bel paese, ormai per noi, molto simile ad altri bei paesi bretoni, dove vediamo l’Isola di Tristano di fronte al porto. Qualche foto e continuiamo per la Pointe du Raz. A Confort Meilars, sulla strada che attraversa il paese, c’è un calvario con una decina di statue a rappresentare la Deposizione. Attraversiamo, percorrendo la D765, Audierne, che ci piace, una cittadina con un bel porticciolo, infine giungiamo alla Pointe du Raz. Prima impressione negativa. Come un casello autostradale, vi è una biglietteria dove si pagano 6€ per la sosta, su sterrato e non in piano. Il posto in se non ci suscita particolari emozioni e, pertanto, decidiamo di non restare, ma neanche entrare nel “recinto”, per la notte.
Torniamo verso Plogoff dove c’è un CS in piazza de l’Eglise (2€ per l’acqua) e la sosta camper presso lo stadio. Vi troviamo già diversi camper. Ci sistemiamo anche noi. Per domani, se il tempo migliora, vedremo di visitare la Pointe, altrimenti portiamo via il tutto. Intanto prima di Plogoff ci siamo recati alla Baia dei Trapassati, con l’Ile de Sein di fronte, dove nell’antichità venivano seppelliti i morti dei Druidi.
Venerdì, 29.08
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La mattinata si presenta ancora con cielo coperto e grigio. Ritorniamo verso la Baia dei Trapassati rinunciando alla visita della Pointe du Raz.
Andiamo alla Pointe du Van, caratteristica e dalla quale si vede benissimo Pointe du Raz. Su questo capo vi è una bella chiesetta rivolta verso il mare, la chiesa di St. They, circondata da una landa selvaggia che fa parte della riserva naturale di Goulien. Si prosegue, quindi, per Douarnenez sulla D7, che riattraversiamo e dove fotografiamo di nuovo l’Isola di Tristano. Qui ci troviamo nella Cornovaglia francese. La nostra meta è ora Quimper. Ci immergiamo subito nel centro nella speranza di trovare un parcheggio. La fortuna ci assiste e lo troviamo in pieno centro storico, in Rue du Chapeau Rouge, vicino a Place St.Mathieu. Superfluo dire che il centro storico è molto bello, con le caratteristiche case a graticcio, canali e…perché no, bei negozi. Un po’ alti i prezzi, rispetto ad altre località. Visitiamo la stupenda Cattedrale, di una bellezza notevole, nell’omonima piazza St. Corentin. Intanto il tempo è migliorato ed è uscito un bel sole caldo, tanto che ci concediamo un buonissimo gelato.
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Si riparte, quindi, per la costa, diretti a Pont l’Abbè, dove, dopo diversi giri inutili, decidiamo di fermarci per la notte lungo il canale, dove già erano posizionati alcuni camper, in Quai Pors Moro. Abbiamo fatto CS presso i pompieri, in Place de la Gare.
Sabato, 30.08
La notte è trascorsa tranquilla e silenziosa. Per oggi è previsto un ritorno strategico a Le Conquet (119 km!) per l’acquisto di una lampada in ceramica di Quimper che ci piaceva e che, stranamente a Le Conquet costava notevolmente meno che a Quimper stessa, dove, invece, speravamo di trovare a minor prezzo, visto che è la patria della Faiance. Pertanto, oggi, “scarpinata” autostradale fino a Le Conquet per “recuperare” l’oggetto desiderato. Per fortuna era ancora li ed è diventato nostro, per la felicità di Fernanda.
La giornata,intanto, è bella, calda e soleggiata e Le Conquet ci appare, quindi, più carina.
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Per pranzo ci concediamo due belle “galette” salade dal “Bucanier”, una caratteristica e bella “creperie” locale.
Uno “Chansonnier” senza tempo ci accompagna con la sua chitarra e l’armonica, durante il pasto. Si guadagna, quindi, il suo pranzo con le offerte dei clienti del locale e nostra.
Ripartenza per il ritorno verso Pont l’Abbè, altri 119 km e, attraverso Benodet, Fouesnant, bella cittadina rivierasca, un po’ turisticizzata, costeggiamo la bella Baie de la Foret e giungiamo in serata a Concarneau, dove ci sistemiamo nell’area sosta de “La Gare”, ben segnalata e che troviamo quasi piena di camper.
Domenica, 31.08
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Ci siamo addormentati con un cielo da temporale. Verso Brest, nuvole nere e lampi preannunciano pioggia. Ma arriverà solo in nottata e brevemente. Buona questa area attrezzata, vicina al centro e ben realizzata. Sveglia con cielo variabile tendente al bello.
Andiamo subito verso il porto e visitiamo la cittadella fortificata del ‘300. Una bella sorpresa, questa. Concarneau oltre le mura è un mondo da scoprire per la sua originalità medievale.
Molto bella, anche se si tratta di una sequela di negozi e ristoranti per turisti. Da visitare senz’altro. Ci passiamo la mattinata. A fine visita dirigiamo la prua verso Pont Aven.
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Troviamo sistemazione al porto, insieme ad altri camper e vi facciamo pranzo. Bellissima Pont Aven! Intanto sta salendo la marea, riempiendo d’acqua il porticciolo che era vuoto, con le barche in secca. Siamo posteggiati a fianco di due anziani signori belgi, i quali sono camperisti da 25 anni e con cui scambiamo quattro chiacchiere.
Nel pomeriggio, tempo bello, ci immergiamo nel paese. Si può soltanto dire che è stupendo! Bellissimo. Vi sono scorci da fotografare ad ogni angolo.
Gauguin fu il pittore che, più di altri, la rese famosa con i suoi soggiorni. Il paese, infatti, è pieno di atelier di pittori odierni, alcuni veramente notevoli. Se ci si trova da queste parti è un delitto non visitare questa bellissima località, incastonata in un “fiordo” stile norvegese. In serata, non trovando adeguata sistemazione al porto poiché è vietata la sosta notturna, e gli altri parcheggi non ci soddisfano, decidiamo di tornare a dormire nell’area sosta di Concarneau.
Lunedì, 01.09
Come la precedente, notte tranquilla e riposante. Al mattino facciamo CS (4 euro l’acqua e solo con carta) e ci apprestiamo a partire per Carnac. Trasferimento autostradale ed in tarda mattinata siamo a Carnac. Sulla D 781 incontriamo gli “Alignement” di Menhir, che visitiamo. A me personalmente, nonostante la loro storia e ciò che significano, non destano particolare interesse. Non riesco a trovare nulla di bello e interessante in questi massi di pietra messi li ed allineati per chissà quale uso rituale di antiche civiltà. Ma tant’è.
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Ripartiamo per la penisola di Quiberon dove, al contrario di quanto letto qua e la, le possibilità di sosta, anche libera, sono tante, senza contare i numerosi camping. La percorriamo con calma, cercando di trovare spunti di interesse ma, non ne troviamo, anzi, vediamo una certa somiglianza con i nostri luoghi rivieraschi molto turisticizzati.
Insomma, pur senza nulla togliere a questi luoghi, di una certa bellezza, per carità, essi hanno costituito per noi una modesta delusione. Ci sembrava di essere, specie a Quiberon paese, in uno dei tanti paesi rivieraschi della nostra Liguria. Per noi liguri, località di scarso interesse. Discorso a parte il percorso della Côte Sauvage che, invece, nella sua naturale e selvaggia bellezza, rispecchia per intero la Bretagna.
Quindi, per concludere, per noi, questa penisola non desta particolare interesse. Troppo turisticizzata e poco “bretone”, se si eccettua appunto la Côte Sauvage.
Nel tardo pomeriggio, dopo una buona giornata, anche a tratti soleggiata, ci si trasferisce, con qualche goccia di pioggia, verso Locmariaquer. Ci sistemiamo nel camping “la Tour”, piccolo, senza pretese, ordinato ed essenziale, pulito. Fa al caso nostro, che non ricerchiamo campeggi blasonati, con mega piscina o servizi dei quali non usufruiamo. Dopo abbondante doccia, Fernanda prepara una succulenta cenetta a base di “poisson”.
Martedì, 02.09
Durante la notte ha piovuto. Al risveglio ha smesso, consentendomi di fare CS. Ci
prepariamo senza perdere troppo tempo. Oggi comincia il rientro fra la tristezza di lasciare questi luoghi e la voglia di tornare a casa dopo tanto girovagare.
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Nei dintorni del campeggio ci sono i Menhir di Locmariaquer. Li troviamo e Fernanda fa una veloce visita. Io rinuncio, non provo interesse.
Facciamo il giro della Pointe de Kerpenhir e risaliamo, attraversando il paese, verso Auray.
Imposto il Tom Tom e via verso la valle della Loira attraversando Vannes. La pioggia fa da contorno al viaggio di ritorno.
La tappa di oggi era Tours inizialmente ma, vista l’ora, dirigiamo per Chenonceaux.
Forse riusciamo a visitarlo, seppur di fretta.
Tappa, quindi di trasferimento. A Saumur notiamo le cave dove vengono coltivati gli champignons. Durante il tragitto passiamo per Chinon, dove vediamo il castello avvolto da impalcature per lavori. Giungiamo al castello di Chenonceaux verso le 20.30, ci sistemiamo nel punto sosta per camper e vi passiamo la notte, con la pioggia che continua, dopo che ci ha accompagnato per tutto il giorno.
Mercoledì, 03.09
Ha piovuto tutta la notte. Al risveglio un tempo uggioso e piovoso ci fa rinunciare
definitivamente alla visita al castello, che riserviamo per un’altra occasione da dedicare interamente ai castelli della Loira. Partiamo diretti verso Bourges, passando per Vierzon. La N76 è una bella strada diritta ma trafficata, con molti Tir, comunque si viaggia veloci, nonostante la pioggia continua a tratti intensa. Giungiamo a Bourges con la pioggia che ci lascia un po’ di tregua. Giriamo per il centro cittadino che ci appare bello e giriamo intorno alla maestosa Cattedrale, ammirandola dall’esterno, trovare un parcheggio è un po’ difficoltoso e noi non abbiamo voglia di perdere tempo con questa giornata. La sua visita sarà riservata ad un altro viaggio.
Riprendiamo sempre sulla N76, la pioggia ha ripreso con più vigore e non cessa, quindi N7 per Moulins, Paray le Monial, Macon, Bourg en Bresse, dove ceniamo in una pizzeria con una buona pizza. L’attraversamento della Francia, seppur con ottime strade si rivela interminabile. Sarà la pioggia! Il nostro Kimù, però, è perfetto nel viaggio, comodo e confortevole. Nonostante l’ora e la pioggia, decidiamo di continuare e fare ancora un po’ di strada verso casa. Alla fine attraversando mezza Savoia, giungiamo ad Aix Les Bains, dove sapevamo di un punto sosta camper che, invece non troviamo più, al suo posto un parcheggio per auto. Tutto intorno divieti per camper! Dirigiamo verso Chambery, dove sappiamo esserci una nuova area sosta per camper. La troviamo ma si rivela un parcheggio adiacente a delle scuole, poco agevole e stretto, con pochi posti. Vista l’ora e la situazione, piove, non stiamo certo a fare i convenevoli. Riusciamo a sistemarci e ci apprestiamo ad andare a letto. Siamo veramente stanchi. Io devo avere gli occhi come una patata per il lungo viaggio e per la pioggia. In queste condizioni atmosferiche, specie di notte, guidare con l’assistenza del fido Tom Tom si è rivelato un grandissimo aiuto, oltre a consentire di guidare con meno tensione ed attenzione ai cartelli stradali delle località ma solo prestando la dovuta attenzione ai cartelli stradali ed alla strada stessa.
Giovedì, 04.09
Ha continuato a piovere tutta la notte ed il risveglio ci vede ancora con la pioggia. Ci svegliamo senza fretta, il vocio dei ragazzi che vanno nella vicina scuola ci sveglia e non riusciamo più a dormire, ci crogioliamo ancora un po’ a letto e poi ci alziamo.
Le auto che hanno parcheggiato intorno ci hanno un po’ chiuso, cosi anche altri camper vicini, ma riusciamo in ogni modo ad uscire da questo budello e partiamo. Piove ancora!
Per il rientro si è deciso di passare per il Piccolo S. Bernardo. In uscita da Chambery, ritroviamo un grosso negozio di mobili ed articoli di arredamento particolari, dove qualche anno fa ci eravamo già fermati per qualche acquisto. Ci fermiamo di nuovo ed acquistiamo ancora degli oggetti da arredamento e dei regali. Pioggia ed ancora pioggia!
Imbocchiamo l’autostrada e via, Montmelian, Albertville, Moutier, Bourg St. Maurice ed “attacchiamo” la salita per la Rosiere sempre sotto la pioggia.
Giungiamo al passo del Piccolo S. Bernardo ad ora di pranzo. Quasi diluvia, a tratti.
Pranziamo al passo e subito dopo iniziamo la discesa verso La Thuile. La pioggia sembra calmarsi. Ad Aosta ha smesso.
Non piove più, finalmente! 48 ore di pioggia ininterrotta! Ho consumato i tergicristalli del nostro Master!
Stiamo arrivando Diego, pronti per festeggiare i tuoi 25 anni.
Un particolare ringraziamento a Michel (Travel Liner), Elio Borghi, Gianni Andreoletti ed Armando Vaghi che, con i loro diari e le indicazioni che forniscono con essi, ci hanno permesso, insieme ai nostri dati, di passare una vacanza “quasi” spensierata.
Elio e Fernanda Vita.
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