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Messaggio Da Camperfree Lun 13 Feb 2012, 07:41

Bretagna 2010

Anna Paseri
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Gabriele e Marco
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Anna e Roby

Periodo: 6 – 19 agosto 2010
Equipaggio: Roby (38, primo pilota)
Anna (34, secondo pilota, cuoca e redattrice del diario di bordo)
Marco (10, pirata goloso)
Gabriele (7, pirata da spiaggia)

Venerdì 6 agosto 2010
Piasco – Cluny (480 km)
Partiamo alle 14.30, dopo aver ancora lavorato in ufficio al mattino. Il tempo di una doccia a via!
Questa volta optiamo per il tunnel del Frejus, prendendo l’abbonamento a 10 passaggi (valido anche con la macchina): dura 2 anni e quindi avremo tante opportunità di visitare anche in inverno la Francia più vicina a noi piemontesi.
Appena passato il Frejus mi viene in mente di aver preso tutto, ma proprio tutto (vestiario, cibo, giochi, pc con film, macchina fotografica, bici, caschetti, scarpe di ricambio, …) tranne un piccolissimo particolare … il piano di viaggio con annessa cartina! Rimasto solo soletto sul divano di casa!!! Per fortuna ne ho salvata una copia sul pc portatile, così me lo farò stampare al primo supermercato, sperando di trovare qualche persona comprensiva.

I bimbi sono molto bravi: ormai per gli spostamenti lunghi, hanno un loro rito fatto di film su pc di mamma, mp3 con un po' di musica e disegni da colorare.
Percorriamo l’autostrada fino a sopra Lione, pur sapendo che si rivelerà cara, ma qui siamo vicino alle montagne e le nazionali non sono ancora così veloci come in altri posti.
Facciamo gasolio in autostrada (1,280 €/lt), ci fermiamo a fare merenda verso le 17.00 e alle 20.00 in punto siamo a Cluny. Parcheggiamo vicino ad altri 15 equipaggi nei pressi dell’ippodromo, cena sul camper e passeggiata serale con primo approfondimento su quella che era (e di cui resta pochissimo) l’abbazia di Cluny. Notte tranquilla e freschina.
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Quel che resta dell'abbazia di Cluny

Sabato 7 agosto 2010
Cluny – Neuillè Pont Pierre (470 km)
Mi sveglio alle 7.30 mentre gli ometti ronfano amabilmente. Esco a farmi un fitwalking (leggasi camminata veloce) godendomi il silenzio del mattino, e facendomi un bel giretto intorno e dentro il paese. Stanno iniziando a montare le bancarelle del mercato: che fortuna. Rientro alla base alle 8.15, doccia e colazione tutti insieme. Ci giriamo per bene il mercato e ne approfittiamo per acquistare del basilico fresco, che accompagneranno gli ottimi pomodori di nonno Renzo. Alle 9.00 apre la visita ai resti abbaziali (gratuita fino a 18 anni): interessante.
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Chambord

Ripartiamo per il castello di Chambord, dove arriviamo dopo pranzo. La giornata è serena, e il castello splende in tutta la sua bellezza, contornato da un enorme parco verde e un cielo azzurro.
Parcheggiamo comodamente negli appositi parcheggi a pagamento e facciamo subito il biglietto della visita (bimbi gratis fino a 7 anni) chiedendo insieme le audioguide in italiano. Il castello è molto bello, a me in particolare piace la scala a doppia spirale progettata da Leonardo. Anche i bimbi sono attenti all'ascolto delle audioguide.

Finita la visita interna, ci godiamo un po' la vista dall'esterno e poi ripartiamo verso Amboise, fermandoci a metà strada a fare gasolio. Roby non ha molta voglia di fermarsi in campeggio (ce n'è uno sull'isoletta lungo il fiume) così ci sistemiamo temporaneamente in un semplice parcheggio per bus lungo il fiume. E' l'ora di cena, e ovviamente i bus non ci sono più, per cui non ci facciamo tanti problemi. Roby si fa una corsetta mentre io con i bimbi facciamo una prima escursione verso l'office de tourisme (che troveremo già chiuso). Cena sul camper, poi usciamo per goderci Amboise by night. C'è molta gente in coda all'ingresso del castello (ad agosto fanno spettacoli serali) e anche lungo il piccolo centro pedonale c'è il tutto esaurito. Finita la passeggiata in centro, ci spostiamo sul ponte verso il campeggio, ma con sorpresa troviamo fastidiosi sciami di moscerini. Rientriamo alla base e ci accorgiamo che i moscerini sono lungo tutto il percorso. I bimbi non sono particolarmente attratti dall'idea di visitare un altro castello (santa infanzia...!) per cui decidiamo di spostarci per la notte e ci fermiamo ad un paesino sperduto dotato di una carina area sosta (con 8 prese di corrente e CS gratuito):
Neuillè Pont Pierre. Se vi trovate nei paraggi e avete dei bimbi, fermatevi, perché ha un percorso atletico carino sul retro. Notte super tranquilla accanto ad altri 5 equipaggi francesi.

Domenica 8 agosto 2010
Neuillè Pont Pierre – Sillè Le Guillaume (100 km)
La mattina per me inizia di nuovo con un bel fitwalking nel piccolo centro pedonale di questo sperduto paesino, c'è già un buon profumo di pane fresco e di croissant! Rientro alla base, doccia e colazione insieme. Lo scarico è valido soltanto per chi ha quello laterale, per cui ci spostiamo al primo Super U e con 2 euro facciamo le consuete operazioni di CS e ci andiamo a rifornire di cibarie. Oggi ci prendiamo una giornata di relax, per arrivare rilassati l'indomani a Mont St. Michel.
Arriviamo a Sillè Le Guillaume seguendo le indicazioni per la “plage du étange” dove troviamo un posticino niente male. I parcheggi sono gratuiti su sterrato e la spiaggia sul lago è ad appena 100 metri da noi.
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Il laghetto di Sillè Le Guillaume

Mangiamo pranzo con calma, poi facciamo un primo giro. C'è un percorso ciclabile che costeggia tutto il lago, con diversi giochi (a pagamento) per i bimbi e alcuni bar – ristoranti.
Dall'altra sponda c'è anche un campeggio, dove prenotiamo le chiavi per il campo da tennis che si trova proprio vicino al nostro parcheggio.
Il lago è molto carino ed è balneabile, per cui Marco e Gabriele si fiondano immediatamente a mollo con i costumi, mentre io e Roby ci rilassiamo sulle sdraio leggendo alcune riviste e un libro. Per merenda ci concediamo una crêpes. Roby si fa la sua solita corsetta mentre io e i bimbi facciamo il giro del lago in bici, poi andiamo tutti e 4 a giocare a tennis per un'ora con le nostre racchette nuove di zecca.
Cena sul camper, passeggiata serale e poi tutti a nanna, vicino ad altri 12 equipaggi francesi.

Lunedì 9 agosto 2010
Sillè Le Guillaume – Le Mont St Michel (160 km)
Io e Roby ci svegliamo freschi e riposati e, mentre i bimbi ronfano ancora, partiamo per raggiungere l'oceano. Ci fermiamo a metà strada a fare colazione con i bimbi e poi andiamo in un centro commerciale di Avranches, dove acquistiamo una scheda sim Orange per la navigazione internet in Francia (ci servirà solo per informarci su meteo e letture giornali italiani). Ne approfittiamo per fare gasolio e provvista di cibo. Tempo magnifico, cielo azzurro e nessuna nuvola nei paraggi. Percorrendo la D43 ci troviamo una bella coda di 6 km che però ci fa scoprire all'improvviso, come un miraggio, Le Mont St. Michel: imponente e stupendo. Arriviamo al parcheggio vicino all'abbazia alle 11.30: c'è il delirio! Auto, pullman, camper che vanno e vengono. Per fortuna ci sono gli addetti al parcheggio che ci indicano il posto per i camper adatto a passare la notte senza il pericolo delle maree (il parcheggio è di poco rialzato).

Sembra di essere in un far-west, e Roby si improvvisa vigile per fare scorrere il traffico all'interno del parcheggio, trovandoci così un bel posticino dove piazzarci. Ci sistemiamo, mangiamo pranzo (con in vista l'abbazia) e poi iniziamo la visita a questo spettacolare monumento. Per prima cosa, visto che oggi l'alta marea arriverà soltanto alle 17.30, ci concediamo una passeggiata a piedi nudi sul terreno molliccio
circostante l'abbazia: chi cammina, chi va a cavallo, … è bello pensare che di lì a poche ore tutta quest'area sarà coperta dall'alta marea.
Risaliamo i gradini verso l'abbazia, c'è una folla impressionante, per cui non riusciamo a goderci molto l'interno. Anche i negozi e i ristoranti hanno il tutto esaurito. Riusciamo però a prenderci una
bella crêpes per merenda, e a fare incetta di cartoline e souvenir, poi decidiamo di rientrare al
camper e fare il giro più tardi.
Alle 17.30 siamo seduti sul muretto di fronte all'abbazia, pronti a goderci l'arrivo dell'alta marea, che inizieremo a vedere verso le 18.00. In 30 minuti tutto ciò che avevamo calpestato nel pomeriggio a piedi nudi, viene letteralmente sommerso dall'acqua. Anche i bimbi sono divertiti da questa magia della natura.
Rientriamo al camper per cenare molto presto, mentre tutte le macchine e i pullman se ne sono già andati via: finalmente ci possiamo godere Le Mont St Michel.
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Le Mont St. Michel

Senza fare alcuna coda, facciamo il biglietto per la visita serale all'abbazia, che riusciamo a girare in tutta calma e senza ressa. Inoltre ci godiamo un bel tramonto dalla terrazza posta all'uscita della Chiesa abbaziale, nel punto più alto accessibile ai turisti: veramente bello. Ridiscendiamo con calma i gradini e ci portiamo al piano terreno, nella zona “frivola” dell'abbazia, dove – su richiesta dei bimbi - ci concediamo ancora un'ultima crêpes au chocolat. Rientro alla base, ammiriamo il monumento illuminato mentre la notte è già scesa e scattiamo alcune foto. Tutti a nanna con il ricordo di una splendida giornata.
Notte tranquilla e fresca.
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Il chiostro dell'abbazia
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Un angelo!

Martedì 10 agosto 2010
Le Mont St Michel – Cap Frehel (120 km)
Ore 6.00: scendo dal letto per andare in bagno, poi apro la tendina e mi ritrovo davanti una bellissima alba sull'abbazia. Resto in contemplazione per un paio di minuti, poi rientro a letto. Ore 7.30: le prime gocce di pioggia iniziano a farsi sentire. Apro una tendina ed effettivamente noto che il meteo è decisamente diverso da quello di un'ora fa. Decidiamo di iniziare lo spostamento verso Dol
De Bretagne, mentre i bimbi ancora ronfano beati. Arriviamo in questo paesino dopo mezz'ora di viaggio, mentre la pioggia si fa più insistente. Facciamo le consuete operazioni di CS nell'area camper e poi ci sistemiamo vicino alla Cattedrale. Consiglio a tutti di arrivare al mattino presto o alla sera tardi nelle città da visitare (soprattutto per quelle più gettonate) perché si trova facilmente posto nei parcheggi! Facciamo colazione tutti insieme e poi iniziamo la visita alla Cattedrale (molto bella) dove però dopo 5 minuti incontriamo una scorbutica vecchietta che ha fretta di chiudere la chiesa e ci caccia via in malo modo. Sgrunt... La guida Michelin ci segnala il museo della Cattedrale, per vedere il Cathedralscope (come è stata costruita la cattedrale). Il biglietto è caro (24 euro in tutto) e non ci sono spiegazioni in italiano, e pure la visita ci delude parecchio, per cui lo sconsiglio. L'unica cosa carina è che nel cortile del museo c'è disegnato per terra un labirinto, che i bimbi si sono divertiti a fare più volte venendo matti se non trovavano la via di uscita.
Proseguiamo il viaggio verso Pointe du Grouin, dove ci fermiamo poco dopo il divieto ai camper (scopriremo poi che dove c'è il divieto, conviene girare a sinistra e parcheggiare a 150 metri: si è direttamente di fronte all'oceano). Mangiamo pranzo e ci rilassiamo un po' in attesa che il diluvio smetta.
Nel giro di mezz'ora siamo fortunati e smette di piovere, così scendiamo armati di ombrelli e giacca a vento e andiamo a vedere il panorama dall'estremità della Punta.
Nonostante il cielo cupo, abbiamo un bel panorama di fronte a noi, leggiamo un po' della nostra guida per capire cosa sono le isole di fronte a noi, una breve passeggiata poi riprende a piovere e rientriamo sul camper.
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St. Malò vista dalle mura

Proseguiamo così a Cancale (paese delle ostriche). A dire la verità il paese non è un gran che, merita però una visita la cattedrale e il monumento dedicato alle donne che raccolgono e lavano le ostriche. Infine procediamo verso Saint Malo, dove cerchiamo inutilmente un parcheggio vicino al centro e quindi facciamo rotta verso l'area camper, che non è altro che un grande parcheggio con CS, ma ha una comoda e gratuita navetta ogni 15 minuti che porta a 200 metri dall'ingresso alla città storica (intra muros o ville close).

C'è molta gente, ma per fortuna in questo momento non piove, per cui iniziamo a girare per le vie della città. Osservando le strade acciottolate e i monumenti ricostruiti nello stile del XVII e XVIII secolo, sembra quasi incredibile che nell'agosto del 1944 la battaglia per cacciare i tedeschi da St. Malo, causò la distruzione di circa l'80% della città vecchia.
La Cattedrale di St. Vincent è molto carina, la consiglio a tutti. Gabriele ogni volta che entra in chiesa mi chiede di accendere una candela! Quando terminiamo la visita, fuori imperversa un diluvio, così ci rifugiamo in una crêperie e facciamo merenda. Poi il tempo migliora e ritorniamo fuori a camminare sulle mura del centro storico. Dopo un po' riprende a piovere e così proviamo una seconda crêperie!
All'uscita ha smesso di piovere, ma c'è molta folla e la navetta funziona solo fino alle 22.00 per cui decidiamo di spostarci per la notte a Cap Frehel, con l'intenzione di fare ritorno a St. Malò e a Le Mont
St. Michel l'anno che decideremo di vedere la Normandia. Sono sicuramente due bei posti da visitare con calma.
Arriviamo a Cap Frehel per l'ora di cena e ci sistemiamo vicino ad altri 3 camper italiani.
Cena, passeggiata notturna fino al faro e poi tutti a nanna. Notte tranquilla.

Mercoledì 11 agosto 2010
Cap Frehel – Tregastel (130 km)
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Cap Frehel

Stamattina il tempo è buono, così mi concedo, di buon'ora, una bella camminata lungo i sentieri sulla costa, tra il silenzio mattutino e i colori di inizio giornata.
Fa fresco. Rientro al camper dopo una mezzora, doccia e colazione con la famigliola. Poi andiamo a farci tutti insieme la passeggiata fino alla punta in cima alla costa, oltre al faro.

C'è un bel sentiero e un bel panorama, e questa volta abbiamo di nuovo il cielo azzurro che ci accompagna. Ammiriamo la costa alta e frastagliata sull'oceano, alcune barche a vela si muovono velocemente (perché tira un bel vento!).
Foto di rito, poi ripartiamo verso Tregastel, dove arriviamo poco prima di pranzo.

Ci sistemiamo nell'area sosta comunale (attenzione, pagamento all'uscita con sola carta di credito, no contanti). Siamo nella Costa di Granito Rosa, per cui decidiamo di fermarci qui fino a domattina, con la speranza di goderci un bel tramonto. Roby si fa un giro in bici, mentre io e i bimbi iniziamo a mangiare pranzo. Poi anche noi facciamo un primo giro in bici, verso l'ufficio turistico, dove mi armo di piantina della città.

Mi dicono che la spiaggia per i bimbi si trova dall'altra sponda della città, per cui decidiamo di non andarci, anche perché Marco e Gabriele hanno adocchiato un bel campo da tennis a 20 metri dall'area sosta, per cui … si va e si prenota il campo per le 17.00. Nel frattempo Roby è ritornato dal suo giro ciclistico, doccia e poi tutti a fare due spese al Super U (che si trova a 150 metri dall'area sosta, con tanto di distributore di gasolio a buon prezzo).
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Partita a tennis a Tregastel

Ore 17.00: super sfida a 4 a tennis, ci siamo proprio divertiti.
Cena e passeggiata serale seguendo un sentiero posto dietro al campo da tennis. Ore 22.00 inizia il tramonto, poi rientriamo alla base e sprofondiamo nel sonno. Notte tranquilla.

Giovedì 12 agosto 2010
Tregastel – Point St. Mathieu (150 km)
Dopo le operazioni di CS, usciamo dall'area sosta pagando i 7 euro con la sola carta di credito. Poi procediamo verso Guimiliau, mentre i bimbi dormono ancora, non prima di aver fatto il pieno di gasolio al Super U.
Arrivati a Guimiliau, i bimbi non sono interessati a vedere uno dei più bei calvari bretoni della regione, mentre io e Roby sì. Optiamo quindi per lasciarli in camper a fare colazione, mentre noi – trovandoci in un parcheggio a pochi metri dal calvario – facciamo una visita. Abbiamo la fortuna di trovare una gita di italiani di Ravenna, con tanto di guida in italiano, per cui ne approfittiamo per osservare alcuni dettagli che altrimenti ci sarebbero sfuggiti. La chiesa ha un bel fonte battesimale, per il resto non ci entusiasma.
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Il bel calvario di Guimiliau

Ritorniamo a vedere i nostri bimbi, e poi facciamo rotta verso Le Conquet, dove purtroppo non troveremo neppure un posto libero nei parcheggi. Così ci dirigiamo verso Pointe St. Mathieu, sistemandoci in un ampia sosta, 200 metri prima del faro, dove passeremo anche la notte.
La visita al faro è interessante e anche le rovine di quello che una volta era un grande monastero, fanno capire l'importanza di questo posto e di questo faro (i monaci avevano costruito per primi un piccolo faro). Purtroppo della chiesa resta poco e del convento resta solo più la porta di accesso.
Rientriamo al camper e ci gustiamo una cenetta con un bel panorama. Alle 22.00 mi metto nella cabina di guida a godermi il tramonto insieme a Gabriele, mentre Roby e Marco sono già a letto a divorare un libro.
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Pointe St. Mathieu

Si vedono altri 8 fari lungo le isolette di fronte a noi, e le luci del paese di Lampaul, sull'isola di Ouessant. Arriva un altro camper spagnolo e si affianca a noi. Notte tranquilla.

Venerdì 13 agosto 2010
Pointe St. Mathieu – Pont Aven (240 km)
Mi sveglio alle 7.45 con l'intenzione di andare a passo veloce fino a Le Conquet (distante 4,5 Km da noi). Roby intanto prosegue nella lettura del suo libro e i bimbi ronfano amabilmente. Lungo il percorso vedo le barche dei pescatori che rientrano dalla pesca, mentre il paesino si sveglia lentamente. Tempo sereno anche oggi. Arrivo a Le Conquet e attraverso il centro pedonale passando davanti alla piccola chiesa. Poi giro i tacchi e ritorno al camper. Doccia, colazione e poi partiamo per Brest, che però non ci affascina particolarmente, eccezione fatta per Oceanopolis (= grande acquario dedicato all'oceano).
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Locronan

Ci dirigiamo verso Locronan, tipico paesino bretone medioevale, dove troviamo alcuni negozi con dei prodotti molto allettanti (immensa varietà di birre, biscotti, …). Il paesino è veramente molto carino, soprattutto perché la circolazione in auto è concessa soltanto ai residenti e le case sono ancora in pieno stile bretone medioevale. Riprendiamo la strada e dopo poco, ci fermiamo a fare pranzo mentre Roby inforca la bici e pedala fino a Pointe du Van e Pointe du Raz. Io e i bimbi percorriamo la stessa strada un po' più … comodamente!
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Quimper

Riusciamo a visitare bene Pointe du Van, mentre Roby mi telefona e mi avvisa che a Pointe du Raz è tutto pieno, per cui ci consiglia di fermarci alla prima spiaggia in basso (splendida spiaggia tra le due punte). Gabriele si fionda in costume nell'oceano, anche se l'acqua è parecchio fredda e già la tenuta del bagnino dice tutto (coperto con la giacca a vento e il berretto!). Tira vento e fa freddo, per cui obblighiamo Gabriele ad uscire dall'acqua. Doccia e via, procediamo fino a Quimper: molto bella ma … che caos!!!
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Pointe du Van

Per trovare un posto abbiamo dovuto farci due volte il giro della città. La prossima volta ci arriviamo al mattino presto o la sera tardi. Infine ci concediamo una cenetta in un ristorante di Concarneau. La città a nostro avviso è troppo turistica, ma la ville close (città storica) è carina anche se piccola. Non potendo pernottare qui (c'è troppo caos e fracasso), decidiamo di spostarci per la notte a Pont Aven. Notte tranquilla in un semplice parcheggio, accanto ad altri 6 camper italiani e francesi.

Sabato 14 agosto 2010
Pont Aven – Nantes (270 km)
Stamattina ce la prendiamo con tutta calma, e quando siamo vestiti decidiamo di andare a mangiare colazione in un posticino segnalato dalla Lonely Planet (Auberge de la Fleur d'Ajonc situato in place Hotel de Ville) un bar – ristorante situato in un suggestivo edificio medioevale, con pavimenti in pietra inclinati e bassi soffitti sorretti da pesanti travi. Purtroppo lo troviamo chiuso e non c'è indicato un orario di apertura. A pochi passi (incrocio) troviamo un bar niente male, con le travi e arredamento in legno e soprattutto … comunicante con una bella panetteria/pasticceria, con croissant e pain au chocolat appena sfornati! Ne è valsa decisamente la pena!
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Il parco megalitico

Pont Aven è un villaggio bretone diventato famoso per la scuola di pittori fondata da Paul Gauguin ed Emile Bernard. L'ufficio turistico fornisce cartine con i percorsi a piedi che ripercorrono i posti dove i pittori erano soliti fermarsi a dipingere.
Riprendiamo il nostro viaggio verso Carnac, e lungo la strada ci fermiamo a vedere i monumenti neolitici noti come “menhir” e “dolmen” leggendone la spiegazione sulla guida e camminando sul sentiero che li costeggia.
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Bassa marea nel golfo di Morbihan

A Carnac (che si rivela un “carnaio”!) riusciamo soltanto a fare CS e a fermarci mezz'ora sulla bella spiaggia (un freddo cane e un ventaccio). Arriviamo a Quiberon e mangiamo pranzo con il panorama della Côte Sauvage. I traghetti per andare a vedere la Belle Ile sono tutti pieni, e conviene arrivare la sera prima e prenotarne uno, per passare tutta la giornata sull'isola. Così ripieghiamo verso il vicino Fort du Peint e lo visitiamo. Tutto intorno c'è la bassa marea, e ci sono molte persone che stanno raccogliendo frutti di mare rimasti all'asciutto. Siamo nel Golfo di Morbihan e la vista è spettacolare.
Inizia a piovigginare e così ci spostiamo a Vannes (che consiglio a tutti), città tipicamente bretone. Qui mangeremo per merenda le migliori crêpes di tutto il viaggio.
All'improvviso scoppia un temporale e - pur dotati di ombrelli e giacche – arriviamo al camper fradici (pantaloni zuppi d'acqua). Roby preferisce spostarsi per la notte, così facciamo rotta su La Baule, famosa per le sue spiagge, e pur arrivando alle 21.00 di sera, troviamo tutti i parcheggi occupati, per cui ci fermiamo al primo Mc Donald's (per la gioia dei bimbi) e facciamo cena.
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Vannes

Infine controlliamo su internet le previsioni meteo, che sono pessime per i prossimi 4 giorni (pioggia e freddo). Peccato, perché volevamo fermarci un paio di giorni a La Baule (ritentando un parcheggio comodo) e far riposare i bimbi al mare. Io e Roby concordiamo sul fatto che con il tempo brutto preferiamo fare rotta sulla Dune du Pilat, così ripartiamo percorrendo l'autostrada e ci fermiamo in un'area sosta dopo Nantes. Notte tranquilla sotto la pioggia.

Domenica 15 agosto 2010
Nantes – Arcachon (430 km)
Ore 8.00: si riparte verso La Rochelle, anche questa caldamente consigliata.
Troviamo posto nel parcheggio Esplanade, e con una comoda passeggiata sotto i porticati (i primi porticati che vediamo in tutta la Bretagna!) arriviamo al porto e alle torri antiche.
Proseguiamo la nostra passeggiata fino alla zona nuova di Minimes. Oggi è una bella giornata di sole, il che fa risplendere ancora di più la bellezza di questo posto. Pranzo e poi ripartiamo verso Cognac, dove troviamo facilmente posto vicino alla ditta Martell (famosa per la produzione del più antico Cognac) e abbiamo la fortuna di trovare una visita guidata (in francese) molto interessante dell'azienda Martell (enorme), con tanto di degustazione alla fine del tour (hic...!).
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La Rochelle

Facciamo faticosamente gasolio (oggi è domenica e le nostre carte di credito non sempre vengono accettate nei distributori automatici) e arriviamo alla “Dune di Pilat” alle 20.30 (la duna è una sola, alta 150 mt. e lunga 3 km). Oggi abbiamo fatto un sacco di Km. ma troviamo ancora la forza di salire la duna e goderci un bellissimo tramonto.
Troviamo una coppia della Val Susa che ci dice che al pomeriggio era un delirio di gente qui sopra, mentre ora siamo in appena 30 persone. E' indescrivibile la sensazione che si prova a stare su una duna di sabbia fine (proprio come quella del deserto!) con da una parte un'immensa foresta e dall'altra l'oceano.
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La duna di Pilat al tramonto

I bimbi impazziscono di gioia a rotolarsi nella sabbia, e si fanno salita e discesa (correndo) almeno un paio di volte. Ritorniamo al camper per cenare, con la promessa di tornare l'indomani mattina.
Teoricamente il parcheggio è aperto soltanto dalle 8 alle 24.00 poi c'è il divieto di sosta, però vediamo che altri 30 camper sostano tranquillamente in fase “ronfante” per cui alle 23.00 decidiamo di restare (si rivelerà un po' costoso). Notte tranquilla.

Lunedì 16 agosto 2010
Arcachon – Carcassonne (400 Km)
Colazione da tranquilli alle 9.30, usciamo e c'è un bel sole, ritorniamo sulla duna dove ci sediamo per goderci mezzora di panorama mentre i bimbi giocano con la sabbia. Marco è letteralmente euforico per questa meraviglia della natura. Al rientro io e Gabriele ci fermiamo a prendere un simpatico souvenir (la cornice con la sabbia che cade e forma le dune), poi mi avvio a pagare il biglietto e qui abbiamo la sorpresa. Premesso che la sosta dalle 7.00 alle 24.00 costa 10 euro per i camper, una volta inserito il biglietto mi viene fuori la simpatica cifra di … 50 euro! Penso ad un errore della macchina automatica, rimetto il biglietto e … mi segna sempre 50 euro. Non capisco il perché così mi indirizzo verso l'uscita (dove c'è la cassa con l'omino) e un giovanotto sta spiegando ad un altro camperista tedesco (che ha il mio stesso problema) che la sosta notturna è vietata e per disincentivare a fermarsi, è segnato all'ingresso (in piccolo) che - chi proprio si vuole fermare - la paga 40 euro. Quindi 10 + 40 = 50! Sigh … si paga e si esce.
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La duna di Pilat al mattino

Comunque ne è valsa la pena, anche perché comunque i campeggi che ci sono nei paraggi hanno tutte cifre dai 35 euro in su e non sono vicini all'ingresso della duna.
Anche oggi ci attende un lungo tragitto, i bimbi si guardano un paio di film sul portatile e ci fermiamo a fare pranzo in un'area sosta lungo l'autostrada. Arriviamo a Carcassonne alle 17.00 e troviamo la novità che hanno da poco aperto la nuova area sosta per camper (per più di 200 camper e pullman) a 300 metri dall'ingresso alla città antica, chiudendo l'area sosta di una volta.
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Carcassonne – citè medieval by night

Ci sono i vigili in divisa che indicano il posto dove mettersi, per ora è gratuito ma metteranno a breve le macchine per l'emissione del biglietto e il relativo pagamento. Una volta sistemati, io e Gabriele facciamo un giro all'ufficio info, situato subito dopo il ponte levatoio. C'è una folla pazzesca, il che non ci piace. Torniamo alla base e decidiamo di rilassarci un'oretta.
Verso le 19.00 usciamo e troviamo finalmente la città antica svuotata di turisti. Consiglio a tutti di girare le città antiche la sera, per gustarsela meglio in santa pace. Ci concediamo anche la cena al ristorante (deliziosa). Infine un'ultima passeggiata con le luci del tramonto, poi tutti a nanna. Notte tranquilla.

Martedì 17 agosto 2010
Carcassonne – Narbonne Plage (80 km)
Io e Roby ci svegliamo alle 8.00 e partiamo mentre tutti ancora dormono. Purtroppo non possiamo fare le consuete operazioni di CS nell'area sosta perchè 3 “simpatici” camperisti si sono messi a dormire proprio lì (sgrunt!). Dai, che anche oggi abbiamo il sole.
Narbonne Plage era rimasta nei nostri cuori in una sosta fatta nell'estate 2007, quando stavamo recandoci nei Pirenei Francesi. Il campeggio comunale è “complet” (tutto esaurito), per cui ci accostiamo vicini all'ufficio info (che apre solo alle 9.00) e facciamo colazione.
All'ora prestabilita, l'ufficio apre e ci dicono che in questo periodo è difficile trovare posto nei campeggi, però ci consigliano l'area sosta camper (7 euro al giorno con CS incluso) senza corrente ma direttamente sulla spiaggia (meglio ancora del campeggio comunale). Così ci avviamo lì (uscendo da Narbonne Plage, prendere verso Gruissan e fare 600 metri, poi svoltare a sinistra). Ci sono un paio di camper che stanno uscendo, e il gestore ci conferma che siamo fortunati perchè si sono appena liberati due posti. Entriamo e paghiamo subito per 2 notti, consuete operazioni di CS e ci sistemiamo in una comoda piazzola a 15 metri dall'enorme spiaggia di sabbia finissima.
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Narbonne Plage

Io e Gabriele inforchiamo subito le bici e percorriamo la comoda pista ciclabile per andare a fare provviste in un minimarket sul lungomare di Narbonne Plage, mentre Roby e Marco scaricano bici, tavolino e sedie e sistemano tutto per il pranzo.
La pista ciclabile ha due corsie di percorrenza (andata e ritorno) e va fino all'altro capo di Narbonne Plage ma anche – in senso opposto – fino a Gruissan. Veramente bella. Ritorniamo al camper dopo 30 minuti, e poco dopo ci spalmiamo di crema solare e andiamo a fare un primo relax sulla meravigliosa spiaggia che abbiamo di fronte.
Sabbia e mare sono puliti, l'acqua però è ancora un po' fredda. La spiaggia è decisamente bella, si merita un bel 9, mancano soltanto un wc e una doccia. Io e Roby facciamo il primo bagno di sole leggendo riviste e libri, mentre Marco e Gabriele si fanno il bagno vero e proprio nel Mediterraneo, giocando con le tavole da surf. Alle 12.00 rientriamo, doccia sul camper e pranzo all'aperto. Dopo pranzo ci concediamo un riposino, poi facciamo un giro in bici tutti e 4 fino in centro, infine di nuovo tutti a spiaggia, dove troviamo alcuni italiani, tanti francesi e spagnoli.
Ore 18.30 doccia sul camper, cena e nanna. Notte tranquilla.
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Area sosta al tramonto

Mercoledì 18 agosto 2010
Narbonne Plage (0 Km)
Oggi ce la prendiamo con la massima calma, sarà l'unico giorno della nostra vacanza in cui non faremo km, e ci va proprio bene. Alle 8.30 arriva il furgoncino che vende baghettes fresche e croissant caldi: Marco si rende subito disponibile ad uscire dal letto per andare a comprare i pan au chocolat per colazione e 2 baghettes per pranzo.
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Per digerire al meglio ...

La giornata trascorre tranquilla tra giri in bici e spiaggia, poi alle 17.00 tutti sotto la doccia. Alle 19.00 andiamo in bici in centro e scegliamo di cenare al ristorante Tahiti, dove mangeremo bene e Gabriele si farà fuori un pentolotto pieno di cozze. All'uscita i bimbi vedono che sulla spiaggia c'è il tappeto elastico con tanto di corde (che ti fanno rimbalzare molto in alto) e non c'è coda da fare. Nonostante abbiano appena mangiato cena, ci supplicano di andare a provare questo brivido, e Roby cede subito! Si divertiranno come dei matti per mezz'ora e mi stupisco ancora adesso che non abbiano vomitato la cena durante la notte! Notte tranquilla.

Giovedì 19 agosto 2010
Narbonne Plage – Piasco (630 km)
Per motivi di famiglia, siamo costretti a rientrare prima del previsto, per cui alle 8.00 io e Roby facciamo un ultimo CS nell'area sosta, salutiamo e andiamo fino a Narbonne, dove facciamo un pieno di gasolio al Carrefour (che accetta la nostra carta di credito). Poi prendiamo l'autostrada e tiriamo dritto fino a dopo Aix en Provence, dove ci fermeremo in un'area sosta a fare colazione con i bimbi, che nel frattempo si sono svegliati.
Scegliamo di fare il Monginevro, un colle che non abbiamo ancora percorso, anche se per noi allunga di ben 60 km il tragitto per arrivare a casa.
Riprendiamo il viaggio mentre i bimbi si guardano un ultimo film sul pc, e ci fermiamo alle 14.00 a Briançon dove scegliamo un posto per mangiare le ultime crêpes della vacanza (non buone come quelle di Vannes e pure molto costose!). Una volta rientrati in Italia, al Sestriere troviamo un camion che trasporta paglia e ce lo teniamo davanti (ad un andamento da lumaca) fino a Villar Perosa! La prossima volta sceglieremo sicuramente il Colle della Maddalena, pieno anche quello di curve ma con molto meno traffico e con carreggiata più ampia. Arriviamo a Saluzzo alle 17.30 dove ci fermiamo a salutare i nonni, poi tutti a casa! Che bella vacanza!

Conclusioni: le nostre vacanze estive cerchiamo sempre di farle “da soli”, ovvero soltanto noi 4, perché riteniamo che siano momenti magici per la famiglia, dove si rafforzano i legami tra genitori e figli.
La Bretagna ci è piaciuta per quello che abbiamo visto, avessimo potuto avremmo evitato di andare ad agosto (perché è il mese più caotico). In compenso siamo stati fortunati a trovare 2 soli giorni di pioggia, anche se spesso abbiamo dovuto mettere le felpe. Come già scritto all'interno del diario, consiglio di arrivare nei posti più caotici al mattino presto o verso cena, per trovare una migliore sistemazione e godersi la città o il paese nella versione serale. In Bretagna le autostrade non esistono, ci sono invece le comodissime strade nazionali RN a doppia corsia, che non assomigliano per nulla alle nostre strade statali (dove ogni 100 metri c'è uno svincolo, un'intersezione, una rotonda, …), insomma sono come le autostrade ma sono gratuite.

Guide consultate: Lonely Planet – Francia centrale e settentrionale (ma vi consiglio quella più specifica Bretagna e Normandia) Michelin – La Francia in camper (ottimi suggerimenti sui paesi minori)
Le preziose aree sosta in Francia dell'amico Gianni ([Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

Anello della vacanza completa (3.660 Km):
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Dettaglio itinerario Bretagna:
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Camperfree
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Camper
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