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Messaggio Da Camperfree Mar 21 Mag 2013, 09:52

PROVENZA, FRA I CAMPI DI LAVANDA E I SENTIERI DELLE OCRE

di Elio e Fernanda Vita

Equipaggio: Elio (54) e Fernanda (50). Durata del viaggio: 8 giorni.
Camper Mobilvetta Kimù 122.
Km percorsi: 1285.

Premessa
Un viaggio, questo, nato come idea, già il viaggio scorso, sempre in Provenza, dove, davanti alle distese di lavanda che ci si presentarono, purtroppo non più in fiore (era novembre) nacque il desiderio di vedere queste distese una volta fiorite.
Ma, naturalmente, il viaggio non poteva limitarsi alla visita della sola lavanda ma andava integrato con qualcos’altro, visti i giorni a disposizione. Ed ecco che il pensiero è andato alle ocre di Roussillon, non molto distante dai luoghi prefissati per la visita alla lavanda.
Quindi diretti verso il “Plateau” di Valensole, che con Puimoisson, Gréoux, Manosque e dintorni, costituisce, infatti, il cuore delle coltivazioni di lavanda in Provenza. Campi a perdita d’occhio, affascinanti e profumati, abbinati a campi di grano color oro, compongono un “melange” molto bello.
Anche per questo viaggio ci siamo serviti dell’atlante stradale Michelin della Francia, con scala di 1:200 000. Ottimo e dettagliato per gli usi camperistici. Ci siamo avvalsi dell’ottimo aiuto del nostro navigatore satellitare Tom Tom 300 che pur semplice ed essenziale ci soddisfa pienamente.
Per l’andata, passaggio dal Colle della Maddalena e ritorno via Brian on e Monginevro.

Diario

Sabato, 28.06
Terminati i preparativi di rito, verso le 8 di mattina siamo partiti, anticipando il previsto caldo ed in previsione di ulteriore e insistente caldo dei prossimi giorni.
Subito il pieno al camper ed imbocchiamo l’autostrada verso nord. A Mondovi usciamo per percorrere la SS della Valle Stura verso il Colle della Maddalena (di Larche, per i francesi), dove giungiamo verso le 11. Breve sosta, il tempo è bello, qualche foto, un po’ d’aria fresca e riprendiamo. Scendiamo verso Larche, con calma, giungiamo a Jausiers, dove, nella “nostra” solita area di sosta, ci fermiamo per pranzo ed un breve pisolino. Il caldo si fa sentire.
Primo problema! Scopriamo che il frigo non funziona a gas. Questo ci condizionerà tutto il viaggio poiché saremo costretti ad appoggiarci solo presso i campeggi per collegarci alla 220. E cosi sarà, purtroppo.
Nostra prima meta era Digne Les Bains ma, vista l’ora, decidiamo di proseguire.
Barcellonette, D900 per Seyne e giù verso Digne. Sul Col du Labouret becchiamo anche qualche scroscio di pioggia. Quindi N85 (Route Napoleon). In un momento di accensione della classica “lampadina”, dopo le contrarietà per il frigo, decido di telefonare al concessionario del camper per vedere se potevo far qualcosa io stesso. Ma il gentile responsabile dell’officina (che ci conosce) non mi dà buone rassicurazioni. Secondo lui può essere un problema di elettronica che impedisce all’accenditore di accendere il bruciatore. Il problema, quindi, può essere più serio ed abbisogna di intervento tecnico presso di loro. Pazienza! Al rientro faremo riparare al più presto questo fastidioso inconveniente.
D907, quindi D8 per Valensole. Sul Plateau incontriamo le prime distese di lavanda. Ma…! Non sono ancora ben fiorite! Ma, man mano che procediamo, le distese si fanno più “colorate”. Ed è uno spettacolo!
Giungiamo a Valensole dove cerchiamo, e troviamo, il campeggio municipale. Alle 20 siamo in piazzola. Un campeggio senza pretese, ma dove si sta bene. Fa caldo! Cena, partitina a carte e, stanchi, a letto, con tutto aperto, dopo aver combattuto, e vinto, con le mosche. Buona notte.

Domenica, 29.06
Dopo una notte ibrida fra il caldo prima ed il freschetto poi, sveglia alle 8. Faccio subito una rapida doccia ristoratrice. Facciamo colazione nel bar “Kimù” e partiamo alla scoperta della lavanda. Alcune foto le abbiamo già fatte ieri pomeriggio. Ci ricordiamo dei resti romani a Riez, nelle vicinanze. Non eravamo riusciti a visitarli nel nostro precedente viaggio nel Verdon. Pochi km e siamo a Riez. Delusione! I resti non sono altro che 4 (quattro) colonne ed un capitello a sovrastarle. Null’altro! Ritorniamo sui nostri passi verso Valensole ma…fa caldo!
E’ ormai mezzogiorno e parcheggiamo sotto i platani nel parcheggio ad inizio paese. Un giretto in centro e qualche acquisto, insieme all’immancabile baguette. Pranziamo all’ombra dei platani e…vi restiamo. Fa troppo caldo per muoverci. Altri equipaggi si uniscono, boccheggianti per il caldo. Verso le 16 iniziamo a muoverci, direzione Manosque.
Lungo la D6 ci fermiamo presso un produttore locale di lavanda per l’acquisto di alcuni prodotti ed un bellissimo quadro raffigurante un tipico paesaggio provenzale, ma non un’opera d’autore, s’intende, ma una perfetta riproduzione di un quadro originale.
Giungiamo a Manosque e decidiamo di dirigerci verso Forcalquier per visitare l’abbazia di N.D. de Salagon. Vi arriviamo oltre l’orario di chiusura e la gentile signora dello sportello, alla biglietteria, ci consente una visita gratis, vista l’ora. E’ bella ed è affiancata da un bel giardino etnobotanico.
Sono quasi le 20 ed è giunto il momento della ricerca di un campeggio (maledetto frigo!).
Ma ne troviamo solo uno a Forcalquier, un 3 stelle, con servizi che non ci servono e non intendiamo farci “spennare”, 20 euro per una notte! Il nostro fidato Tom Tom ci “dice” che per Valensole vi sono solo 31 km attraverso strade dipartimentali. Quindi rapida decisione e, via Oraison, D4 e D15, ci portiamo a Valensole, dove riprendiamo la nostra piazzola di ieri notte.
Siamo più stanchi di ieri, vuoi per il caldo, vuoi per il frigo che me le fa girare un po’, condizionandoci la vacanza. Cena e a letto.

Lunedì, 30.06
Solita sveglia e salutare doccia. Colazione e partenza verso Manosque, questa volta con destinazione Roussillon per visitare i siti dell’ocra.
Vi giungiamo verso le 11.30 e notiamo già il bel colore ocra, appunto, del terreno e delle rocce. A dire il vero il colore si presenta sotto varie tonalità e sfumature, tutte molto belle. Da questo sito venivano estratte le essenze naturali delle ocre, utilizzate in vari settori artistici. Ora non più, soppiantate dalle essenze sintetiche.
Decidiamo per pranzo di concederci qualcosa di “provenzale” presso un ristorante. Ben fatto e mangiato bene! Qualche km e ritorniamo a Roussillon. Ma in centro non si può accedere.
Abbiamo già intravisto un segnale di un campeggio. Il caldo è opprimente! Troviamo un punto sosta, sotto enormi platani, ai piedi del paese e vi sostiamo per la siesta e per “rinfrescarci” un po’.
Sono le 17 quando il caldo “molla” leggermente e ci muoviamo. Alcune foto, qualche giro e ci mettiamo alla ricerca del campeggio. Lo troviamo, anche se non ci soddisfa appieno, e ci sistemiamo. Camping Arc En Ciel. Per il CS hanno una procedura strana. Un accompagnatore, dipendente, mi porta e mi segue nello svuotamento della cassetta. Per l’allacciamento alla 220, lo stesso, fa tutto lui, ed è tutto sotto chiave! Insomma, una palla unica! Per giunta è situato in un rado bosco di querce e pini, poco ventilato e, di conseguenza, molto caldo. Un campeggio dove non torneremo di certo. Non vale il prezzo (15.40 euro).
Per cena ci concediamo una grande e buona pizza presso una roulotte-pizzeria al servizio in camping. Quindi partita a carte ed a letto.

Martedì, 01.07
Notte calda e afosa. Dormito poco e male. Solita sveglia, colazione e, con relativa calma, facciamo CS con carico acqua presso “l’Accueil”, dove la signora addetta, per 2 euro “ci fa” acqua.
Ma il tempo scade prima che il serbatoio fosse pieno e la signora: “Le temp est terminè”. Stufo di questo campeggio non obietto, ritiriamo la baguette e delle brioche al cioccolato, prenotati ieri sera, e partiamo alla scoperta di Roussillon e delle vie dell’ocra.
Il caldo si fa già sentire, nonostante fossero ancora le 9. Parcheggiamo il camper nel parcheggio a pagamento (2 €) ad inizio paese e ci dirigiamo in centro. Facciamo subito il percorso dell’ocra (2.50 € a testa). Vale senz’altro la pena visitare questo sito. Il percorso si svolge nel bosco, fra pareti rocciose rosse, gialle, ocra, arancione, molto belle. Lungo il percorso ci si imbratta i piedi con la sabbia fine e rossa di ocra, per cui sarebbe consigliabile calzare scarpe chiuse. Ma noi ci siamo avventurati con scarpe estive aperte, per via del caldo. Alla fine del percorso, prima dell’uscita, vi è una fontana dove è possibile lavarsi i piedi e ripulirsi del terriccio e della sabbia rossa accumulati. Presso l’uscita vi sono i soliti negozi “acchiappa-turisti” dove si possono comprare le varie essenze colorate dell’ocra, in boccettini di vetro di varia grandezza. La visita del sito ci ha soddisfatto. Continuiamo la visita al paese, piccolo e bello. Le foto si sono sprecate. Visto il caldo non abbiamo voglia di fare il breve percorso fino al camper (5 – 10 min. di passeggiata) e, dopo breve consultazione del gruppo (noi due), rapida decisione per concederci un altro pranzo “provenzale” presso un ristorantino in centro.
Facciamo ritorno al camper, per fortuna in ombra, mentre in lontananza si vedono dei nuvolosi neri e si sentono dei tuoni. Ripartiamo, quindi, per Boulinette, nei pressi di Simiane la Rotonde dove il nostro camper ha “festeggiato” i suoi 5555 km percorsi, e dove intendiamo visitare l’Abbazia di Valsaintes, ma la troviamo chiusa. L’ultimo giorno utile era ieri! Si trova presso un piccolo borgo in ristrutturazione. Peccato. La visiteremo in un’altra occasione. Intanto il temporale si fa più vicino con lampi e tuoni e, poche gocce di pioggia rinfrescano un po’ l’aria. Finalmente!
Dirigiamo, quindi, verso Sisteron, che intendiamo visitare domani. Cerchiamo un campeggio e lo troviamo a Salignac (Camping “Le Jas Du Moine”, 18 €), pochi km a sud. Cena, redazione di questo diario ed a letto. Siamo un po’ “sfiancati” dal caldo. Da domani si inizia il rientro con soste in luoghi “freschi” per riposarci un po’.

Mercoledì, 02.07
Sveglia e preparativi per la partenza. Lasciamo il campeggio per visitare Sisteron.
Riusciamo a trovare un parcheggio sotto le mura del parcheggio dedicato anche ai camper, che era pieno e dove vi era la colonnina Flot Bleu per il CS rotta.
Fa già caldo! Ci addentriamo nel paese vecchio, carino e ci troviamo nel bel mezzo del mercato. Approfittiamo, cosi, per fare un po’ di provviste di frutta e verdura per la cambusa. Ancora qualche giro ed alcune foto, poi si rientra in camper per pranzo. Tentiamo di riposarci un po’ ma il caldo ci fa desistere.
Abbiamo notato un buon prezzo del gasolio al Super U e vi ci rechiamo a fare il pieno approfittando anche per qualche compera e beneficiare anche di un po’ di aria condizionata che ci rinfresca un pò. Il caldo continua a sfiancarci.
Siccome gli obiettivi prefissi per questa vacanza sono stati tutti soddisfatti, decidiamo di levare le ancore da questo caldo e di portarci verso lidi decisamente più freschi.
Pertanto puntiamo la prua verso Grenoble, nelle cui vicinanze si trova il Santuario di N.D. de La Salette, a 1780 m. Imposto il fido navigatore e partiamo. Sono circa le 17. Percorriamo tutte strade normali per goderci i luoghi che attraversiamo e, man mano che si sale verso nord, il paesaggio assume sembianze più “alpine” e verdi, nonché riposanti. N75 e D66 ci portano fino al lago di Sautet, dove troviamo un piccolo campeggio sul lago, il Camping du Lac (14.40 €), in cui ci sistemiamo. Il caldo si è un po’ attenuato, sono circa le 20 e noi, ci prepariamo per cena.
Nel frattempo, in lontananza, qualche tuono ci preannuncia la pioggia, che, infatti, arriva poco dopo. Ma è breve. Sufficiente, però, a rinfrescare l’aria. Una partita a carte e poi a nanna.
Abbiamo da recuperare un po’ di forze. La notte si preannuncia fresca. Finalmente! Buonanotte.

Giovedì, 03.07
Questa notte è stata fresca e salutare e noi abbiamo dormito bene. Nella prima mattina dei tuoni annunciavano la pioggia, che è arrivata e per un paio d’ore ha rinfrescato il clima. Ce la siamo dormita fino alle 10, quando ha smesso di piovere.
Preparativi e partenza. Ci apprestiamo a scalare la montagna fino al Santuario.
Attraversiamo Corps ed iniziamo la salita. Il paesaggio è chiaramente alpino, molto bello.
Giungiamo al Santuario che è quasi mezzogiorno, cade qualche goccia di pioggia. Parcheggiamo nel parcheggio riservato ai camper e visitiamo il sito. Tutto molto riposante. Un bel luogo che infonde pace e serenità. Il complesso del Santuario e suoi annessi è imponente, incastonato nel luogo dove avvenne l’apparizione della Vergine a due pastorelli, ancor prima dell’apparizione di Lourdes. Ci rechiamo nel luogo esatto dell’apparizione, vicino ad una piccola sorgente d’acqua, dove sono state poste le statue della Vergine e dei pastorelli a simboleggiare l’apparizione e la Vergine che parlava ai due bambini. Intanto qualche goccia di pioggia cade ancora, ma non importa, dopo tanto caldo! Verso le 14, ad ora di pranzo per noi, un nuovo temporale scarica ancora pioggia. Che bel suono!
Ci fermiamo ancora per il pomeriggio, tanto piove, e ci facciamo un bel pisolino accompagnati dalla pioggia. Poi, iniziamo lentamente, sotto la pioggia, a scendere verso Corps, dove avevamo intravisto il segnale di un campeggio. Ve ne sono due, il Municipal, che non ci è piaciuto, e il Camping La Roulliere, piccolo, grazioso e ben tenuto, con i servizi essenziali, come piace a noi (19.50 €, compresi 4 gettoni per la doccia e l’elettricità). Ora è bello fresco. D’altronde ci troviamo fra le montagne del Massiccio Des Ecrins, che annovera nel suo circondario montano, Serre Chevalier, il Col du Lotaret, Alpe d’Huez e le Deux Alpes. Cena ed a nanna.

Venerdì, 04.07
Trascorriamo una notte tranquilla e fresca. Riposante. Il risveglio è all’insegna di una giornata in via di miglioramento per quanto riguarda il tempo. Facciamo due passi per Corps, un paesino con nulla di particolare ma, semplice e carino, fa della N85, la Route Napoleon, che l’attraversa, il suo piccolo vanto. A metà mattinata partiamo per Briançon.
La Route Napoleon è una bella strada, scorrevole. Intanto la giornata si va schiarendo con un bel sole che illumina una giornata limpida niente affatto calda. Il fido navigatore ci guida fin quasi alle porte di Gap (ma non ce n’era bisogno) poi, ci fa deviare per strade dipartimentali (D14) fino ad incrociare, evitandoci l’attraversamento di Gap, la N94, che ci porterà a Briançon. Lungo questa strada di grande comunicazione veicolare, ci fermiamo in un’area di sosta per pranzo. Intanto la giornata è nettamente migliorata e splende un bel sole non troppo caldo, con un bel venticello.
Costeggiamo il lago artificiale di Serre Ponçon, creato dalle acque della Durance per via di una diga, fermandoci per qualche bella foto alle acque di un azzurro smeraldo incredibile, grazie alla bella giornata di sole alpina.
Giungiamo a Briançon nel tardo pomeriggio e ci rechiamo subito nel piazzale di Champ de Mars, dove facciamo una breve sosta, insieme ad altri camper, per comprare l’immancabile baguette, e dei dolci da portare a casa, nella boulangerie di fronte, la quale ci ha già visti clienti soddisfatti in passato.
Infine ci rechiamo in un campeggio sulle alture della cittadina, il camping Champ de Blanc, dove ci accoglie una scortese ed austera, quanto maleducata, gestrice. Una Hitler in gonnella, insomma, che al nostro arrivo ci ha ricevuti con faccia truce elencandoci subito ciò che NON si poteva fare: niente scarico cassetta, niente carico e scarico acqua. Ma non ci trovavamo nella condizione di poter scegliere, per cui, nostro malgrado, abbiamo accettato di restare. Un campeggio alquanto in dislivello, che ci ha visti protagonisti di qualche manovra impegnativa per riuscire a sistemarci nella piazzola assegnataci, vista anche la mole del nostro mezzo, e che ha preoccupato Hitler solo per le slittate dell’avantreno del nostro camper, poiché le “rovinavano” il percorso nel campeggio, non per la nostra incolumità e quella del mezzo, visti i dislivelli del sito. Ma tant’è. Un camping comunque niente male, con una bella vista su Briançon e le montagne circostanti. Costo 19.20 euro con elettricità.

Sabato, 05.07
Abbiamo trascorso, comunque, una bella notte, con una bella dormita ed, al risveglio, ci accoglie una bellissima giornata di sole, di quelle di montagna, con temperatura gradevole. L’aria di montagna ci fa sentire bene. Siamo riposati. Lasciamo il campeggio di Hitler ed andiamo dritti a parcheggiare a Champ de Mars.
Ci facciamo il solito giro della cittadina medievale. Si gira per i negozietti, alcune compere, ancora qualche foto. Ci arrampichiamo verso il forte di Vauban dove, vista la giornata, ci fermiamo al sole una mezz’oretta a goderci il panorama di Briançon dall’alto ed il circondario montano che, oggi, è da cartolina.
Ridiscendiamo, è quasi ora di pranzo, ci dirigiamo nel sottostante piazzale e recuperiamo il nostro bar-ristorante Kimù.
Si torna in Italia. Lentamente saliamo i tornanti del Monginevro, sul quale sostiamo per pranzo nel piazzale al di sotto della nuova area sosta camper. Ripartiamo subito poiché è mia intenzione passare dal concessionario per far visionare il frigo.
Prendiamo l’autostrada per Torino, molto cara, alla faccia delle autostrade francesi che si dicono care! Fa di nuovo caldo. Il clima, di qua, è cambiato. E’ più afoso e caldo.
Verso le 16.30 arriviamo presso il concessionario. Dopo un’attesa di un’oretta (sono pieni di lavoro) il capo officina si mette al lavoro al nostro mezzo. Apre la griglia inferiore del frigo, armeggia qualche secondo, io lo seguo, inserisce nella sua sede una candeletta, apparentemente sfilata, prova il frigo e…miracolo, funziona perfettamente anche a gas! Era una semplice candeletta leggermente sfilata dalla sua sede la causa del non funzionamento a gas! Averlo saputo!
Come magra consolazione prendo per buono il mancato smontaggio di mezzo gruppo bruciatore e mi dico che, tutto sommato, è meglio cosi. Il frigo è perfettamente a posto. Dal prossimo viaggio sarà a manetta per recuperare quello che ci ha fatto perdere in termini di libertà per la quale il nostro mezzo è stato costruito. Alle 19 siamo a casa.
Un viaggio che, viste le premesse, sembrava compromesso ma che, invece, ci ha riservato delle belle giornate, durante le quali abbiamo visto tante belle cose, abbiamo riportato a casa ricordi indelebili e, tutto sommato, a parte il gran caldo sofferto nella prima metà, abbiamo goduto appieno, nonostante il frigo ed il legame con i campeggi.
Questa volta, seppure ci sarebbe sempre da rendere grazie a qualcuno, non riusciamo a trovare alcun soggetto da ringraziare per questo viaggio se non noi stessi che, con il precedente in Provenza, avevamo gettato già le premesse per questa breve vacanza.

Al prossimo viaggio in Bretagna.
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