Cammino di Santiago
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Cammino di Santiago
di Giovanna e Gilberto
06.08 Giovedì
Finalmente dopo aver caricato il Sun TR 650 con viveri e bici per i nostri pellegrini alle 20.30 partiamo verso Le Corbier, prima tappa della vacanza. Arriviamo alle 24 orario giusto per dormire posteggiati vicino alla pista di pattinaggio.
07.08 Venerdì Km 260
Ci svegliamo alle 8.30 e mentre facciamo colazione studiamo il percorso, poi andiamo da Arielle. Alle 10.30 dopo i saluti scendiamo a St. Jean de Maurienne a comperare un Opinel filet nel negozio del Museo. Facciamo rifornimento a Hermillon poi proseguiamo sulla D1006 /N6. Passiamo da Challes les Eaux bel paese fiorito con grande parco e laghetto, adatto ad una sosta. La strada attraversa la campagna con piantagioni di noci. Sosta pranzo dopo Chambery vicino alla cascata di S. Cassin. La D520 attraversa la campagna con fattorie, a Moirans prendiamo la D1092/N92 poi l’autostrada senza pedaggio fino a Valence. A Montalimar usciamo sulla N7 e dopo varie deviazioni sulla D11, N86 e l’attraversamento del Rodano siamo a Privas. Ad Aubenas facciamo una sosta per sgranchirci le gambe e visitare il centro con il castello.
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La N102 sale su montagne alte 1000 metri con foreste, pascoli e molti cavalli. Dalla cima la vista spazia su foreste infinite. Langogne è una cittadina con molti salumifici e negozi dove vendono dei salami molto grossi. A Mende facciamo gasolio al Super U e ceniamo.
Lasciamo la N88 per una nuova autostrada A75 senza pedaggio, fino al bivio con la N88 per Rodez. Arriviamo a Baraqueville alle 24 dove ci fermiamo per la notte nel posteggio attrezzato che si trova in centro paese. C’è una bella nebbia, sembra autunno a Vercelli.
08.08 Sabato Km 788
Alle 9 dopo la colazione e l’acquisto di un buon pane contadino lasciamo Baraqueville, per fortuna la nebbia si è dissolta. Arrivati ad Albi ci dirigiamo verso l’area attrezzata per lo scarico wc e acqua. La campagna è coltivata a grano, girasoli e vigneti. All’uscita della città c’è l’autostrada A68 senza pedaggio fino a Toulouse, da qui è a pagamento.
Facciamo la circonvallazione, poi la A64 senza pedaggio fino all’uscita 21 per proseguire sulla route D817, è meno noioso. All’ora di pranzo ci fermiamo nella piazzetta di Tournay, dove c’è un laboratorio e negozio vendita di Fois gras a prezzi gioielleria, € 16 all’etto e il Confit di 2 cuis dai 10 ai 13€. Arrivati a Orthez facciamo una sosta con giro turistico del centro. Proseguiamo fino al bivio con la D933 che comincia a salire tra colline e fattorie.
Arriviamo ad Arneguy e sotto una pioggerellina facciamo gasolio. Alle 18 siamo in Spagna, da qui fino alla cima m. 1057 ci sono 18 chilometri di tornanti, nebbia, pioggia e qualche pellegrino con il fiatone. Siamo a Roncisvalle/Orreaga alle 18.30. Visitiamo la Collegiata Reale di Santa Maria costruita per sopperire ai bisogni dei pellegrini che si recavano a Santiago. Alle 19 partecipiamo alla S. Messa e alla fine della funzione c’è la benedizione in varie lingue ai pellegrini che domani cominceranno il cammino. Questa sera ce ne sono un centinaio, fra cui i nostri due figli. Alle 20.30 siamo sul camper a preparare la cena e poi a dormire perché i nostri pellegrini devono essere riposati per la partenza di domani.
Speriamo che domani sia una bella giornata o perlomeno senza pioggia.
09.08 Domenica Km 1.253
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Sveglia alle 8, fa freddo, ha piovuto forte tutta notte, adesso non piove, ma è tutto coperto.
Alle 10 i ragazzi vanno a farsi timbrare le credenziali e ad acquistare la pecten jacobeus.
Dopo una foto e un bacio alle 10:40 partono per il Cammino, l’accordo è di trovarci verso sera a Pamplona perché anche noi andremo a visitare la città famosa per la festa di San Fermin con la corsa impazzita dei tori, l’encierro
Lasciamo Roncisvalle e dopo aver percorso pochi chilometri siamo a Burguete/Auritz, paese con case signorili dai tetti a quattro falde molto spioventi e canali per l’acqua che scorrono lungo le vie necessari per le abbondanti piogge e nevicate.
Arrivati a Pamplona/Iruna cerchiamo un posteggio per il camper, non facile a trovarsi, ma dopo vari giri finalmente ne troviamo uno in Calle S.Eulalia. Dopo uno spuntino ci incamminiamo verso il centro con bei palazzi in stile barocco che si affacciano sulle vie lastricate.
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All’incrocio tra i tre borghi c’è il Palazzo Comunale con una bella facciata.
Proseguiamo fino alla Piazza del Castillo con numerosi bar all’aperto, è il salotto all’aperto della città dove c’è parecchia gente. Grandi viali e bei parchi circondano la Ciudadela pentagonale.
Alle 17 circa incontriamo i nostri pellegrini, si e rotta la catena alla bici di Nik (mai successo, fortunatamente uno spagnolo aveva gli attrezzi per ripararla).
Non trovano posto per dormire, tutti gli ostelli per i pellegrini sono super affollati, quindi decidono di rimanere a dormire sul camper con noi. Lasciano le bici e vanno a fare un giro in centro, al ritorno ceniamo e poi a nanna.
10.08 Lunedì Km 1.326
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Ci svegliamo alle 8, fa freschino ci sono 16° e le nuvole. Andiamo al Decathlon a comperare una catena nuova. Facciamo colazione e sostituiamo la catena poi li portiamo all’Università, dove passa il Cammino. Non siamo ancora posteggiati che arriva una guardia, ma vedendo che scarichiamo le bici dei pellegrini non dice nulla e dopo un altro saluto alle 11 partono. Finalmente è uscito il sole e fa caldo. L’Università è circondata da ampi parchi alberati e fioriti. Percorriamo la N1110 e prima dell’uscita per Puente la Reine ci fermiamo al distributore per carico / scarico acqua al costo di 2 €. Arrivati in paese facciamo un giro per le vie del centro fino al ponte romanico che attraversa il fiume Arga, poi dopo uno spuntino ci dirigiamo fino a Estella . Lasciamo il camper all’inizio del paese in un posteggio lungo il fiume Ega dove anatre e oche nuotano tranquillamente. Sull’altra sponda del fiume sorge la maestosa chiesa del Santo Sepulcro, lo attraversiamo e siamo nel giardino davanti alla chiesa dove diversi pellegrini si riposano al fresco. Proseguiamo la passeggiata tra le piazze e le vie con numerosi negozi e monumenti. Vicino alla piazza San Martin c’è il Palacio de los Reyes de Navarra, palazzo in stile romanico con portici sulla facciata principale. I capitelli sono scolpiti e uno rappresenta Orlando che lotta contro il gigante arabo Ferragut, l’edificio adesso ospita un museo. Di fronte al Palazzo dei Re salendo una scalinata si arriva alla Iglesia de San Pedro de la Rua. Lasciamo Estella per andare al Monastero di Irache usato ai tempi come ospedale per i pellegrini, poi fu un’importante facoltà di medicina. Acquistiamo tre bottiglie di vino nella Bodega adiacente al Monastero. La cantina offre ai pellegrini di passaggio una fonte con acqua e vino per recuperare le forze e affrontare le successive tappe senza la protezione dell’ombra dei boschi. L’acqua c’è, ma il vino è finito, devono riempire la vasca, così ci dice l’addetto della cantina. Dopo aver fatto il bucato proseguiamo verso Viana, la strada continua a salire e scendere dalle colline. Ci fermiamo qualche ora alla periferia di Viana vicino al complesso sportivo, per decidere l’itinerario di domani e a cenare, poi andiamo in centro.
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La città sorge su una collina e conserva gran parte delle mura. In una piazza hanno allestito l’arena e qualche via ha i cancelli che chiudono quando c’è l’encierro. I ragazzi stanno bene, hanno trovato posto per dormire a Vilamayor de Monjardin, paesino dominato dal castello che sorge sulla cima della montagna. Anche lì c’è una Bodega di vino, noi siamo passati in giornata. Restiamo a dormire a Viana vicino al centro anziani.
11.08 Martedì Km 1.401
Anche questa mattina ci svegliamo con le nuvole. Percorriamo la NA6320 direzione Recajo poi la NA134 alla ricerca del Carrefour per fare rifornimento. Mentre aspettiamo l’apertura del centro commerciale che è alle 10 facciamo colazione. Dopo qualche provvista (conviene comperare nei negozietti dei paesi) andiamo a Najera, paese medievale con il Monastero di Santa Maria la Real. Sul campanile ci sono diversi nidi di cicogne.
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Lasciato il camper nel posteggio vicino alle piscine ci inoltriamo nelle viuzze affollate con molti negozi. La pelletteria costa poco, entro da “Garcia” e mi compero una bella borsa in pelle nera che userò quest’inverno. Ovunque sono appese trecce di aglio e file di peperoncini. In periferia ci sono tanti mobilifici, è la Brianza di questa regione.
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Alle 14 partiamo verso Haro capitale del vino tinto. La strada è circondata da vigneti che tappezzano le colline, interrompendosi per lasciare il posto a piccoli paesi, siamo nella Rioja. Prima di arrivare ad Haro ci sono molte bodegas, tutte chiuse per ferie, come facciamo a comperare il famoso vino? In paese ci sono diversi negozi di gastronomia locale e vini. Il viaggio prosegue verso S.Domingo de la Calzada che festeggia i 900 anni dal miracolo del Santo. Facciamo una deviazione lungo la valle del fiume Oja dove ci sono piantagioni di noci, per arrivare a Ezcaray, paese turistico ai piedi della montagna più alta dell’ Alta Rioja, m. 2.271.
Proseguiamo fino all’incrocio con la LR416 per andare a Valdecaray rinomato centro sciistico, curiosi di vedere come sono in Spagna. Dall’ampio piazzale si ha una vista spettacolare sulle montagne, c’è quasi tutto: aria fresca, sole splendente, il suono dei campanacci delle mucche, manca solo il paesino che aspettavamo di trovare. Non c’è nulla, solo gli impianti di risalita logicamente chiusi. Ci fermiamo ugualmente qualche oretta e dopo cena ritorniamo a Ezcaray per la notte. I ragazzi hanno inviato un messaggio, tutto ok. Il paese è in festa, ci sono le giostre e un’orchestra con cantanti. Assistiamo ad una processione con ragazzi che portano una botte di vino e al termine ci sono i fuochi d’artificio. C’è molta gente e i bar sono super affollati.
12.08 Mercoledì Km 1.543
Alle 9.30 partiamo verso Burgos sulla strada LR111, la nebbia o le nuvole come tutte le mattine ricoprono le montagne. Lungo la strada incontriamo molte persone che fanno jogging, passati due paesi la strada comincia a salire sulla montagna e dopo poco siamo nelle nuvole. Come su tutte le strade percorse in questi giorni il traffico è scarso o nullo.
Arrivati in cima al colle scopriamo che la strada è dissestata e mezza chiusa per lavori, non era indicato da nessuna parte. Noi scendiamo ugualmente anche se la strada è mezza disastrata, dopo pochi chilometri incontriamo gli operai del cantiere che ci dicono che non si poteva passare, ma visto che siamo arrivati fino a qui ci lasciano proseguire.
Siamo quasi a valle quando un sasso più sporgente ci danneggia la coibentazione delle acque grigie, nulla di grave. Finalmente arriviamo a Pradoluengo dove facciamo la spesa.
La strada BU813 sale e scende le colline, come sempre siamo gli unici turisti. Prima delle 11 le nuvole sono sparite e il cielo è sereno. La BU820 sale a 1.160 metri oltrepassando un lago artificiale formato da una diga di terra e sassi, poco oltre c’è un campeggio.
Arriviamo a Burgos e dopo qualche giro a vuoto troviamo un posteggio in Calle Soria.
Pranziamo e alle 13.50 ci avviamo verso il centro. Il posteggio non si paga dalle 14 alle 16.
Ci sono parecchi turisti, ma la città è ordinata e pulita e gli automobilisti rispettano i pedoni come al nord. Dalle piazze contempliamo l’esterno della maestosa Cattedrale di Santa Maria con le torri gemelle, le guglie e le sculture che sembrano di filigrana.
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L’entrata alla Cattedrale e al museo costa 10,00 € per due persone, ne vale la pena. Si entra passando dalla bella Porta del Sarmental. Sotto la cupola a stella della navata maggiore bianca e illuminata dalla luce che attraversa le vetrate colorate riposano il Cid Campeador e la moglie Jimena. Alzando gli occhi ammiriamo i rosoni con vetri multicolori e le navate che sembrano pizzi. Maestosa la Scalinata dorata e la carrozza da processione in argento. Il coro con 103 sedie in legno di noce intagliate son scene diverse è spettacolare. Dal Chiostro alto entriamo nel Museo dove sono conservate le tappezzerie e il tesoro della cattedrale. Usciti dalla Cattedrale giriamo nel casco antiguo zeppo di negozi. Passiamo sotto l’Arco di Santa Maria per passeggiare lungo il Paseo dell’Espolon e fare una sosta caffè in uno dei tanti bar per poi proseguire fino alla statua del Cid. Alle 17 ci dirigiamo verso il camper per proseguire verso Osorno con la 120.
All’uscita di Villanueva de Argano mentre facciamo una sosta per il bucato e la doccia riceviamo una telefonata dai ragazzi che finalmente dopo 120 chilometri hanno trovato posto nell’albergo del pellegrino a Burgos, pensavamo di doverli recuperare. Gli alberghi dei pellegrini sono super affollati. Ci fermiamo all’autogrill Meroil Hostal los Chopos vicino a Villanueva de Argano alle 20:30 per la cena e a dormire.
13.08 Giovedì km 1.690
Ci svegliamo alle 8:30 facciamo colazione e dopo aver caricato e scaricato acqua e wc perché questo autogrill è attrezzato, partiamo verso Carrion de los Condes.
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Dopo qualche provvista riprendiamo la N120 che attraversa campi di grano, girasoli e granoturco, siamo nella meseta. Il traffico è formato dai pellegrini e dai numerosi falchi che volteggiano nel cielo, i veicoli sono pochi. Sosta foto ad una coppia di cicogne sul campanile di Mandillas las Mulas e per uno spuntino.
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Proseguiamo fino a Leòn, anche qui come a Burgos i posteggi sono a pagamento fino alle 14 e dalle 16 in poi.
Posteggiamo vicino alle mura. Leon sorge su un altopiano dove i quartieri moderni si espandono intorno al castrum romano.
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La Cattedrale fulcro della città battezzata Pulchra Leonina ha circa 1700 metri quadrati di vetrate. Nel miscuglio di stili dei palazzi e delle chiese c’è anche un palazzo Casa de Botine progettata dal catalano Anton Gaudì. Le piazze e i vicoli sono fiancheggiati da negozi e bar. Tanti palazzi hanno le classiche verande bianche per isolare e sfruttare la luce del sole. Lasciamo la città e dopo aver fatto gasolio al Leclerc proseguiamo sulla N120 fino ad Astorga. Ci fermiamo nel grande posteggio ai piedi della scalinata che sale nel centro storico circondato da mura costruite dai Romani che le diedero il nome di Asturica Augusta. Facciamo due passi nel borgo antico dove spicca la Cattedrale di Santa Maria, in fase di restauro, accanto c’è il Palazzo Episcopale dall’inconfondibile stile dell’architetto Antoni Gaudì, oggi museo. Proseguiamo verso Plaza Mayor, circondata da palazzi porticati. Sul palazzo dell’ Ajuntamiento c’è un orologio barocco con due figure che battono le ore. Acquistiamo del cioccolato al latte e fondente in uno dei tanti negozi laboratori e una scatola di Hojaldres sfogliatine molto dolci. Altri dolci particolari sono i Polvoron, sembra di mangiare polvere. E’ la città ideale per i golosi di cioccolato come me, il profumo fa venire l’acquolina. Torniamo al camper per la cena e scopriamo di avere compagnia, ce ne sono altri sette posteggiati vicino al nostro. Come dessert assaggiamo il cioccolato, quello al latte è dolcissimo, preferiamo quello fondente. Per smaltire la cena passeggiamo nei giardini lungo le mura che circondano la città. Vicino ai giardini e ai resti delle terme romane c’è l’Albergo per i pellegrini, i nostri non si sono sentiti. Questa sera fa caldo, forse dormiremo per la prima volta senza coperte. Siamo arrivati con una settimana d’anticipo, dovevamo essere qui il prossimo fine settimana per la festa di S. Marta, patrona di Astorga celebrata con concorsi ippici, encierros, canti e danze in costume maragate, questo lo scopriamo dai manifesti appesi in città.
14.08 Venerdì Km 1.880
Alle 10 dopo aver fatto la spesa partiamo, percorrendo la Valle del Silenzio sulla LE142. Dopo varie soste per le foto arriviamo a Castrillo de los Polvazares, borgo grazioso in stile maragata, con pochi abitanti. Le vie sono lastricate, con varie piazzette incuneate tra le basse case di sasso rosso con belle inferriate e scudi nobiliari.
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A Rabanal del Camino entriamo in un bar per controllare le mail su internet, senza successo perché è sempre occupato. Sosta pranzo all’uscita del paese lungo la strada che comincia a salire. Il cielo è blu, fa caldo, ma c’è un bel venticello. Non ci sono rumori, ogni tanto il silenzio è interrotto dai pellegrini che ci salutano mentre passano. La strada è tutta in salita fino a Foncebadon e oltre. Sul colle c’è una chiesetta e sulla collinetta di sassi portati dai pellegrini c’è il Monumento Cruz de Ferro. La salita non termina qui, continua ancora per qualche chilometro tra le pinete. Dalla cima si ammirano le verdi colline del Bjerzo e a fondovalle Ponferrada con un lago. Sarà una tappa molto faticosa per i nostri pellegrini, circa venti chilometri di salita. Finalmente scendiamo attraversando Acebo piccolissimo paese con casette in legno addossate alla strada.
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Passiamo attraverso Molinaseca, borgo romano famoso per i chorizos, gli embutidos e il bottillo, salsiccia piccante e arriviamo a Ponferrada con il bellissimo Castello dei Templari che domina il centro storico. Vicino al castello c’è la Casa de los Escudos, museo della radio. La LE713 passa tra i vigneti del Bjerzo. Alla periferia di Cacabelos ci fermiamo in una Bodega a comperare del vino, acquistiamo anche una bottiglia di Brut per festeggiare l’arrivo dei pellegrini a Santiago. All’uscita del paese ci fermiamo lungo il fiume per un bagno rinfrescante. La spiaggia in erba è affollata, molti fanno il bagno e i giovani si tuffano sia dal trampolino che dal ponte che attraversa il fiume. Siamo stesi al sole quando i ragazzi ci telefonano per comunicarci che va tutto bene e sono fermi per la notte in un paese prima di Leon. A cenare e a dormire ci fermiamo a Villafranca del Bierzo vicino alla Chiesa. Fa caldo, alle 22:30 ci sono 29° e molta gente passeggia come noi per il centro.
Anche qui c’è movimento fino alle 5 di mattina, non solo di giovani.
15.08 Sabato Km 1.992
Ci stiamo abituando agli orari degli spagnoli, quindi ci alziamo alle 9. Andiamo in centro a scattare qualche foto, dal panettiere e in un negozio che ha il servizio di internet per controllare le mail. Passiamo all’ufficio del turismo a prendere una cartina della zona e la signorina ci consiglia una gita nella Reserva Nactional de los Ancares Leoneses. Con la LE723 raggiungiamo il Passo Portelo m. 1.068, attraversando boschi di castagno e betulle, poi deviamo per Pedrafita Do Cebreiro. La strada a tratti è stretta e piena di curve, fortunatamente incrociamo poche auto. Alle 12:30 ci fermiamo per il pic- nik in montagna come si usa a Ferragosto. Scesi a Pedrafita ci riforniamo di acqua al distributore di benzina, siamo in Galizia. Riprendiamo il cammino con la LU633 che sale a Cebreiro, paesino caratteristico con case in pietra circolari e tetti di paglia che quasi sfiorano il terreno, le pallozas galiziane di origine celtica. Breve sosta per foto, ci sono diversi turisti e i soliti pellegrini che si riposano. Raggiunto il Passo Alto Do Pojo a m. 1.335 scendiamo circondati da pascoli verdi, campi arati e boschi di castagni, rovere e noci intervallati da piccoli paesi.
Scesi a Samos posteggiamo il camper all’ombra vicino al fiume per fermarci qualche ora.
Passeggiata lungo il fiume e intorno al grande Monastero con giardini e orto di erbe aromatiche. Scendendo la valle si allarga e arrivati a Sarria andiamo nel posteggio attrezzato vicino al Pabellon Polideportivo. Restiamo per la cena e la notte in compagnia di altri camper. C’è un grande via vai di pellegrini che cercano la palestra attrezzata per ospitarli, perché l’albergo del pellegrino è pieno. Fa caldo.
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16.08 Domenica Km 2.085
Mentre approfitto dell’acqua per lavare Gilberto riempie il serbatoio e scarica acqua e wc.
La LU546 (strada dei mobili) tra Sarria e Lugo scorre tra colline, prati e pinete che a prima vista ci ricorda casa nostra perché il paesaggio è simile. Arriviamo a Lugo alle 11:30, posteggiamo vicino ad una porta che ci conduce nel borgo antico. Il centro è cinto dall’unica muraglia non abbattuta dagli Arabi con 85 torrioni e 10 porte, la più antica è la Mina.
All’interno le strade e i vicoli confluiscono alle tre piazze e alla Cattedrale. Assistiamo ad una strana processione, c’è solo la banda e il Sindaco. Saliamo sulle possenti mura per avere una vista della città dall’alto, dove ci sono parecchi turisti. Scesi percorriamo il perimetro esterno delle mura per circa due chilometri. Alle 14 lasciamo la città per recarci a Portomarin, sull’Embalse de Balesar, lago artificiale, per il pranzo. Fa caldo, c’è una forte escursione termica tra il giorno e la notte. Mentre preparo il pranzo Gilberto raccoglie un cestino di more, sono dolcissime. Dopo varie soste alle 19 ci fermiamo nella piazza alberata vicino al palazzo sportivo di Santa Maria de Arzua per la cena e la notte. Mentre ceniamo arriva un messaggio dei pellegrini, sono a Ponferrada.
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17.08.09 Lunedì Km 2.212
Alle 9 partiamo verso l’oceano, al solito paesaggio si sono aggiunti i boschi di eucalipto.
Sosta a Noya sull’omonima Ria, cittadina medioevale alla foce di una fiume. Nella chiesa di S. Martino ci sono due conchiglie giganti come acquasantiere. La bella passeggiata lungo mare prosegue fino al fiume. Proseguiamo lungo la riva meridionale della ria per attraversare Portosin e arrivare fino Porto do Son dove ci posteggiamo in fondo al grande parcheggio vicino al porto. Alle 14 andiamo in spiaggia, c’è pochissima gente perché a quest’ora vanno a casa per il pranzo e ritornano verso le 17. Il sole è splendente, la sabbia è bianca, il mare azzurro tipo tropici, solo la temperatura dell’acqua è diversa, è gelida. La spiaggia libera ha le docce i servizi e il soccorso. Alle 18 andiamo al mercato del pesce, ma i pescatori non sono ancora arrivati. Nell’attesa ci sediamo vicino al porto a chiacchierare con una coppia di camperisti di Barcellona che gireranno la Spagna e il Marocco in dieci mesi, beati loro. Aspettiamo l’arrivo dei pesci fino alle 19:30 poi acquistiamo due sogliole a € 8,00 al Kg per la cena e dei grossi polipi a 7,50 al Kg. La signora ci consiglia di congelarli per almeno due giorni o di batterli prima di cuocerli, così resteranno teneri. Quando l’acqua bolle mettere i polipi, quando riprende il bollore cuocerli per mezz’ora circa, spegnere e lasciarli riposare dieci minuti. Noi li congeliamo per portarli a casa. Nel porto ci sono parecchi pescatori che prima di salpare preparano delle specie di nasse per catturare i polpi.
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Mentre ceniamo arrivano altri dieci camper che si fermano per la notte, siamo gli unici italiani. Terminiamo di cenare alle 23, ci adeguiamo alle loro usanze, poi andiamo al bar per il caffè, è buono.
18.08 Martedì Km 2.305
Ci svegliamo verso le 8, dopo la colazione andiamo a Noya al mercato coperto del pesce, è più grande e c’è più scelta. I polpi costano solo € 6,50 al kg, ne compero altri due da portare a casa, pesano tre chili, bisogna approfittare, siamo nella terra del pulpo. Il prossimo fine settimana c’è Il trionfo del pulpo a Porto Do Son, ma noi non saremo più qui. Acquistiamo anche la tanto decantata empanada al tonno, pasta sfoglia ripiena in questo caso di tonno e verdure.
Torniamo verso Portosin e poco prima del paese ci fermiamo vicino al Rio Hornada in un posteggio ombreggiato. Si può accedere alla spiaggia libera con passerelle in legno e anche qui c’è il servizio di sicurezza, le docce e i servizi. E’ possibile noleggiare le canoe e nella spiaggia vicina di Portosin c’è la scuola di vela. Restiamo in spiaggia anche noi fino alle 14 poi torniamo al camper a mangiare l’empanada, è buona. Verso le 16:30 per smaltire il pranzo facciamo una passeggiata lungo la spiaggia. L’acqua è fredda e non riusciamo a nuotare, ma restiamo in spiaggia a pigrare fino alle 20, il sole è ancora alto.
Dal porto di Portosin escono molti pescherecci, alcuni più piccoli si fermano a pochi metri dalla costa rocciosa a salpare le nasse per pescare i polipi. Il sole tramonta alle 21:15 circa offrendoci un bel panorama. Domani andremo a Santiago a recuperare i ragazzi che arrivano alla meta finale del loro cammino, oggi sono a Melide. Restiamo a cena in questo posteggio, poi ci spostiamo a Portosin per la notte vicino al porto dei pescatori con mercato all’ingrosso del pesce dove assistiamo all’asta delle sardine via internet.
19.08.09 Mercoledì km 2.347
Ci mancava la nebbia, finalmente questa mattina la vediamo. Acquistiamo del pane poi andiamo a Santiago, città di pietra. I pellegrini ci comunicano con un messaggio che arriveranno verso le 11:30. Lungo la strada ci fermiamo a Bertamirans, all’area camper nel posteggio del Carrefour. Siamo a Santiago alle 10:30, non c’è un posteggio libero, parcheggiamo a circa due chilometri dalla Cattedrale. La nebbia ricopre la città lasciando intravedere i campanili delle chiese. Praza do Obradoiro è circondata da magnifici edifici; alla nostra destra c’è l’Hospital Real, ospedale per i pellegrini, oggi lussuoso Parador, alla sinistra della Cattedrale c’è il settecentesco Palacio do Gelmirez, ma è la facciata principale della Cattedrale, l’Obradoiro (opera d’oro) ad attrarre lo sguardo e a stupire.
Statue, colonne, balconate e pinnacoli sono preceduti da una doppia scalinata e da due torri laterali altre 76 metri. Alla nostra sinistra c’è il Collegio di San Jeronimo, di fronte alla Cattedrale chiude la piazza il Pazo Raxoi, oggi Palazzo Comunale e del Governo autonomo. Mentre aspettiamo, la folla di turisti e pellegrini riempie la piazza. Per entrare nella Cattedrale c’è la coda, noi l’abbiamo visitata la volta precedente.
Continuiamo a scrutare tra la folla quando finalmente alle 12 il papà vede i suoi pellegrini. Gesticolando per farci vedere ci avviciniamo, poi baci, abbracci e foto. Sono stanchi, ma felici. Andiamo con i ragazzi all’Oficina de Agogida del Peregrino in Rua del Villar per l’ultimo timbro sulla Credenziale e ritirare la Compostela. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Nell’entrata dell’edificio c’è un mucchio di bastoni lasciati dai pellegrini al termine del Cammino. Mentre i ragazzi ci raccontano la loro avventura ci incamminiamo tra le vie della città vecchia. Sotto i portici di pietra ci sono le vetrine delle oreficerie e dei negozi che vendono souvenir e noi non possiamo lasciare Santiago senza acquistarne qualcuno. Spille con la freccia del Cammino per gli amici,
orecchini a forma di conchiglia in argento per le amiche, un paio in azabache (ambra nera) e una spilla in argento con l’azabache per la mamma. I lavori in ambra nera con l’argento sono tipici dell’artigianato di Santiago.
Lasciamo la città per ritornare alla spiaggia di ieri. Alla fine del pranzo mangiamo la torta per festeggiare l’arrivo dei pellegrini. Alle 17 andiamo in spiaggia anche se il tempo non è tanto bello, ci stendiamo al sole e dopo poco i ragazzi si addormentano, sono stanchi, si svegliavano tutte le mattine verso le 5. Alle 19 ritorna la nebbia, quindi andiamo sul camper. Mentre preparo la cena i ragazzi ci fanno vedere le foto scattate durante il Cammino e ci raccontano la loro esperienza. Ritorniamo al porto di Portosin per la notte, i ragazzi vanno subito a letto, noi andiamo a fare una passeggiata in paese e al porto turistico.
20.08 Giovedì Km 2.441
Ci svegliamo alle 9 con la pioggia, i ragazzi si arrabbiano un po’ perché volevano passare qualche giornata in spiaggia, ha fatto bel tempo fino all’altro ieri, speriamo in un miglioramento. A colazione mangiamo la torta de almendras de Santiago, specialità alle mandorle.
Andiamo a Porto do Son e ci fermiamo nello stesso posteggio dell’altro giorno. E’ tranquillo e comodo, c’è il paese con i negozi, il porto, il lungo mare con i giardini e la spiaggia. Passiamo la giornata al mare perché nel pomeriggio è diventato sereno. Mentre i miei pescatori tentano la sorte e io prendo il sole, Gil dorme qualche oretta. Vicino al porto i pescatori hanno appeso dei polipi ad essiccare, non so per fare, mi hanno detto pulpo seco de la ria. Restiamo qui a dormire.
21.08 Venerdì Km 2.449
Alle 9 salutiamo Porto do Son per recarci a Noja al mercato del pesce dove acquistiamo un tonnetto a 8 € al kg. Proseguiamo sulla AC550 dove spiagge, baie e piccoli paesi si alternano l’un l’altro. All’entrata di Muros c’è traffico, riusciamo a trovare un posteggio alla fine del porto. C’è molta gente perché è giorno di mercato, ci sono molte bancarelle sia lungo il mare che all’interno del paese. Dal lungo mare partono le stradine che salgono verso l’alto. Negli antichi edifici in pietra con archi e ampi porticati ci sono negozi e bar. In una libreria acquistiamo un libro di Asterix: Os Loureiros do Cesar in galeco da aggiungere alla collezione. Nel mare di fronte al paese ci sono degli allevamenti di pesci. La strada costeggia la ria fiancheggiata da paesi colorati, pinete, boschi di eucalipti e campi coltivati.
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Il panorama che vediamo giunti a Lira, che si affaccia sulla magnifica insenatura della Ria de Corcubion e termina con il faro di Cabo Fisterra è favoloso. Nel centro abitato di Lira c’è l’Horréo in pietra più lungo della Galizia che pareggia con quello di Carnota. Svoltiamo a sinistra in una stradina che scende alla bellissima spiaggia che si esente per 7 chilometri e termina a Punta Caldebarcos. Posteggiamo vicino ad altri camper sulle dune che scendono alla spiaggia resa infinitamente grande dal gioco delle maree. Assistiamo all’esercitazione di un Canadair che preleva e scarica acqua nel mare. E’ bellissimo, il sole è splendente e c’è poca gente.
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Ci incamminiamo lungo la spiaggia verso Caldebarcos, ma dopo più di un’ora di cammino ritorniamo sui nostri passi. Nel frattempo la marea sale e la spiaggia si sta restringendo, quindi ci stendiamo a riposare al sole vicino alle dune. Tranquillità assoluta, l’unico rumore è dato dall’infrangersi delle onde.
Anche su questa spiaggia ci sono le docce che noi usiamo per lo sciampo. Per cena cuociamo le cozze che abbiamo raccolto dalle rocce quando c’era la bassa marea e il tonno acquistato in mattinata. Lasciamo a malincuore questo posto da sogno per proseguire fino a Cee dove sostiamo per la notte sul grande parcheggio vicino ai giardini e all’ospedale. Ci sono altri camper, tra cui quello dei nostri amici di Barcellona.
22.08 Sabato km 2.542
Alle 9 partiamo da Cee e con la CP2303, che passa all’interno attraversando boschi di pino e di eucalipto, arriviamo a Muxia, piccolo porto adagiato su una lingua di terra tra l’oceano nella Ria de Camarinas. Parcheggiamo vicino al porto, poi ci incamminiamo verso il faro e il Santuario de Nosa Senora Da Barca situato in cima ad una rupe.
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All’interno ci sono numerosi modellini di barche e velieri e un quadro con il percorso del Cammino da Santiago a qui. Davanti al Santuario ci sono grandi rocce granitiche che scendono fino al mare. Siamo saliti sulla grande A Pedra de Abalar che dondolando provoca un lamento beneaugurante e passiamo sotto A Pedra Dos Cadris con poteri curativi, si guarirebbe o di malattie renali o di reumatismi, non ho capito bene quale delle due. Sono solo credenze, ma visto che siamo qui, passiamo sotto, poi si vedrà. Saliamo al belvedere Do Corpino per un panorama a 360° sul paese circondato dall’oceano fino al faro che segnala Cabo Vilan.
Lungo la strada per il Santuario ci sono dei tralicci che servono ad essiccare i pesci, soprattutto i gronghi. Siamo sulla Costa Da Morte con alte scogliere battute dal vento e dalle onde violente dell’Oceano dove sul suo litorale frastagliato ci sono stati tanti naufragi.
Non tutte le spiagge son pericolose, all’interno delle rias il mare è calmo e ce ne sono di belle e tranquille.
Al mercato del pesce acquisto quattro sogliole per la cena e altri polipi da congelare, tutto a 6 € al chilo. Per il pranzo prendo una empanada al tonno, delle brioches giganti, che solo a vederle fanno venire l’acquolina e un pezzo di torta pan di spagna all’anice super soffice. Nella piazza vicino al porto c’è un banco dove due signore vendono i pizzi fatti con il tombolo. Passiamo la giornata in una spiaggia all’uscita del paese con docce e servizi in compagnia di una famiglia di camperisti francesi. Nel pomeriggio prendiamo il sole, raccogliamo e cuociamo le cozze, un po’ le congeliamo per portarle a casa. Il sole tramonta colorando di giallo-arancio il paese. Dopo cena salutiamo i nostri vicini francesi e andiamo nel posteggio vicino al porto per dormire, dove ritroviamo i camperisti di Barcellona.
23.08 Domenica km 2.567
Partiamo da Muxia percorrendo la strada che a tratti segue la costa regalando bei panorami per fare una tappa a Camarines, paese famoso per i pregiati pizzi al tombolo eseguiti dalle palilleiras e acquistabili in varie botteghe. La strada per arrivare al faro di Cabo Vilan attraversa pinete con belle ville e un grande allevamento di pesci. Quando arriviamo al faro purtroppo ci sono un po’ di nuvole e il panorama non è dei migliori.
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Ritorniamo al paese e proseguiamo fino a Laxe nell’omonima ria. Nella campagna verde ci sono gli onnipresenti granai in pietra, gli horreso. Laxe ha un porto riparato da un’ampia insenatura, e le vie convergono sulla lunga spiaggia con dune. Posteggiamo il camper al porto vicino ad una grande catasta di tronchi di eucalipto.
Nel porto è ormeggiata una grande nave di salvataggio e molti pescherecci. Oggi è Nik a rimanere sul camper a dormire perché non sta bene, fanno i turni. Noi andiamo a fare una passeggiata sul lungo dune con giardini, poi ci stendiamo al sole. La spiaggia davanti al centro paese è affollata ma, basta fare quattro passi per essere più tranquilli. La lunga spiaggia ha diversi punti di soccorso con docce e servizi. Restiamo qui fino alle 18:30 poi andiamo a Malpica, ci hanno detto che è un paese di pescatori. Arriviamo quando la festa del paese sta terminando e le vie e i posteggi sono affollati. Ci posteggiamo alla fine della strada vicino ai magazzini del porto. Non è proprio il paesino di pescatori che pensavamo, ma è un paese le cui case costruite in verticale sono ammucchiate le une alle altre intorno al porto in fase di ampliamento. La spiaggia con la passeggiata si affacciano sul mare aperto del Golfo Artabro. Restiamo per la cena e la notte. Si affiancano altri due camper. Poco lontano dal camper, davanti ad un magazzino lungo la strada alcuni pescatori grigliano i pesci e continuano la festa. Noi la festa la facciamo a Nik, ha la febbre. L’unico italiano con cui abbiamo parlato ci ha detto che anche sua moglie non sta bene, c’è un virus.
24.08 Lunedì km 2.655
Alle 9:30 sotto l’acqua lasciamo la Costa da Morte salutando le Rias della Galizia, dove il turismo è moderato, silenzioso e poco invadente a differenza delle altre coste spagnole.
Percorriamo la AG55 e la A6 a pagamento fino al bivio con la N634 direzione Vilalba.
Oltrepassiamo Foz per fermarci vicino ad una grande spiaggia per il pranzo. Non piove, ma il cielo è sempre grigio. Per arrivare alle immense spiagge bisogna scendere dalle dune di sabbia utilizzando le scalinate e le passerelle di legno. Ovunque ci sono i posti si soccorso. Oggi anche il nostro pilota non sta molto bene, quindi si stende in compagnia dell’altro ammalato per qualche ora mentre noi facciamo una passeggiata sulla spiaggia.
Alle 14:30 partiamo lasciando la strada costiera per arrivare sulla N634 a San Miguel de Reinante e procedere fino all’Eroski di Ribadeo dove facciamo gasolio e acqua.
Oltrepassiamo il fiume Eo per mezzo dell’imponente ponte dei Santi e siamo nel Pricipado de Asturias. La strada alterna tratti di autostrada alla statale. Il paesaggio con montagne, boschi, pascoli e piccoli paesi che arrivano fino al mare con coste alte e ripide intervallate da spiagge è verdissimo. In una prossima vacanza andremo a Penoveles, mi sembra un bel posto con coste alte e spiagge. Dopo Solares appena rientrati in autostrada ci fermiamo per la cena in un posteggio con area camper. Dopo aver sistemato wc e acque percorriamo ancora qualche chilometro fino all’autogrill Repsol con ristorante La Pausa, in autostrada. C’erano altri autogrill prima di questo, ma bisognava uscire dall’autostrada.
Appena ci fermiamo gli ammalati prendono la medicina e vanno a letto, noi dopo una breve passeggiata, perché piove ritorniamo sul camper a giocare a carte. Ha piovuto quasi tutto il giorno, questo spiega il verde smeraldo del paesaggio.
25.08 Martedì km 3.201
Ha piovuto tutta notte e continua ancora. Alle 9 partiamo, gli ammalati stanno meglio. A Bilbao (il Museo è bellissimo, già visto) diluvia, facciamo rifornimento e da qui fino al confine con la Francia l’autostrada è a pagamento. A Irun usciamo dall’autostrada e proseguiamo fino a St. Jean de Luz per sosta spesa. A pranzo andiamo al faro di Biarritz, da qui si gode un panorama eccezionale sulla città e sulle spiagge affollate dai surfisti anche se il tempo non è dei migliori. La città e anche i dintorni sono molto affollati, non come qualche anno fa. Alle 14:30 lasciamo Biarritz sotto l’acqua e fino a Bayonne c’è il caos. Entriamo in autostrada con pedaggio, dopo Orthez fino all’uscita n° 30 per Noè.
Andiamo al supermercato Casinò che si trova a circa 200 metri dall’autostrada per rifornimento. Per la cena e la notte ci fermiamo nell’area sosta di Port-Lauragais, dove c’è il museo con un modellino che illustra il sistema di alimentazione del canale e il funzionamento delle chiuse del Canal du Midi. Ancorate lungo la riva ci sono diversi battelli.
26.08 Mercoledì Km 3.766
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Come sempre partiamo verso le 9 e all’uscita 22 lasciamo l’autostrada per proseguire sulla D533. Viaggiamo tra frutteti, campi di girasole e tanti vigneti che circondano villaggi e castelli. A Trebes ci sono molte pénichette (battelli) sul Canal du Midi che va dal Mediterraneo verso l’Atlantico.
Lungo la strada vediamo in alcuni tratti la coda delle imbarcazioni in attesa per superare le chiuse.. Béziers è un importante centro vinicolo con molte cantine. Nel Etang De Thau, separato dal mare da una lingua di sabbia ci sono gli allevamenti di ostriche, che nei ristoranti di Mèze e dintorni si possono gustare. Dopo due giorni di pioggia e nuvole, finalmente il sole, fa caldo, non siamo più abituati a questo clima. In Camargue tra St. Gilles e Arles stanno già vendemmiando. Mentre viaggiamo attraversiamo diversi temporali, alcuni molto violenti. Arriviamo nell’area sosta di Port Grimaud per la notte e mentre ceniamo la piazzola si riempie, anche qui ci sono ancora tanti turisti.
27.08 Giovedì km 4.231
Mentre i ragazzi vanno in spiaggia a farsi un bagno nel mare più caldo, noi passiamo a salutare i nostri amici di Torino e poi curiosiamo tra le bancarelle del mercato dove compero il sapone di Marsiglia. Alle 14 ci dirigiamo con l’autostrada fino a Menton dove usciamo per salire al Tenda, saremo a casa verso le 20:30. Anche questa volta il Tunnel ci presenta una sorpresa. Siamo davanti all’entrata alle 17:05, il semaforo è rosso, quindi aspettiamo, dietro di noi arrivano altri camper e autocarri. Proprio davanti c’è un grande cartello colorato con gli orari di apertura e chiusura (bisogna studiarlo bene). Vediamo che l’ultimo passaggio per i mezzi pesanti e camper era alle 17 e adesso dobbiamo aspettare fino alle 20, la conferma di questo ci viene data da un addetto italiano del tunnel. A valle venendo da Sospel non c’e nessun cartello che indica questa chiusura, se lo sapevamo stavamo qualche ora in più al mare. Per informazioni vedere su [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Nell’attesa ceniamo, così alle 20 quando riapre percorriamo gli ultimi chilometri per arrivare a casa e concludere, purtroppo anche questa vacanza. Alle 23:30 dopo aver percorso 4.677 chilometri posteggiamo nel nostro giardino e restiamo a dormire sul camper, ci sembra di allungare un poco la vacanza.
Aree di sosta
St. Jean de Maurienne con carico/scarico, sosta 2 giorni € 2,00
Baraqueville in centro con carico/scarico
Albi prima di entrare in città
Puente la Reine autogrill sulla N1110 prima dello svicolo per il paese
Sarria vicino al Pabellon Polideportivo gratis
Lugo all’uscita della città sulla Sx direzione Santiago
Bertamirans venendo da Noja è all’uscita del paese sulla destra nel posteggio del Carrefour gratis
Solares dopo il paese in un posteggio dell’autostrada gratis
Port Grimaud all’uscita del paese sulla destra poco prima della rotonda del campeggio Prairie de la mer.
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