Dal cammino di Santiago al Portogallo
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Dal cammino di Santiago al Portogallo
Viaggio iniziato la sera del 10/4/2009, rientro nella notte del 3/5/2009.
Itinerario
Livorno-Barcellona (traghetto), Lleida, Huesca, Loarre, San Juan de la Pena, Pamplona,
Burgos, Leon, Astorga, Ponferrada, Santiago, Cabo Finisterre, Viana do Castelo, Braga,
Guimaraes, Porto, Coimbra, Fatima, Batalha, Alcobaca, Obidos, Sintra, Cabo de Roca, Lisbona,
Evora, Estremoz, Elvas, Merida, Trujillo, Caceres, Sierra de la Pena de Francia, Salamanca,
Penafiel, Soria, Saragozza, Barcellona- Livorno (traghetto ).
Venerdì 10-4
Imbarco a Livorno su traghetto Florencia della Grimaldi lines, partenza h 23,30.
Biglietto A/R per due persone in camera quadrupla, camper, no elettricità Euro 498,00
Chilometri percorsi fino all’imbarco 8
Sabato 11-4
H 19,40 , sbarchiamo a Barcellona, uscendo dal porto prendiamo subito la direzione Lleida.
Percorriamo la comoda autovia fino alle 21,30. A circa 25 km da Lleida ci fermiamo in area di servizio dove ceniamo ed approfittiamo per la sosta notturna.
Chilometri percorsi 140 Totali 148
Domenica 12-4
Lasciamo l’autovia, percorriamo la 240 fino a Huesca dove ci immettiamo sulla A132 fino ad arrivare ad Esquedas. Deviamo quindi per la A 1206 che passando per Bolea ci consente di
ammirare la bella collegiata del 1500. Proseguendo in questa verde zona collinare arriviamo fino al castello di Loarre. Durante l’avvicinamento si notano molto bene i bastioni della cinta
muraria che risalgono all’XI secolo, salendo poi la ripida strada che termina in un comodo parcheggio, ammiriamo con quanta maestria il castello sia stato arroccato in mezzo e sopra ad un cucuzzolo roccioso. In posizione quasi inespugnabile fu fortezza e residenza reale di Navarra. Tornando verso la A132 scendiamo le pendici della sierra di Loarre avendo modo di ammirare una natura meravigliosa e scenografica. Poca strada e una deviazione di 7 km ci porta a Riglos per ammirare i “Los Mallos”, particolarissime conformazioni di roccia color rossastro, sono meta di appassionati scalatori che si cimentano in ardite scalate che talvolta hanno esito drammatico, come testimonia una stele troppo ricca di nominativi. Percorriamo ancora la valle del rio Gallego costeggiando il verde embalse di questo irruente affluente dell’Ebro.
Salendo, la strada diviene stretta ma non impossibile, di tanto in tanto eleganti rapaci volteggiano sopra di noi. All’altezza di Bernues deviamo a sinistra per la A 1603 che ci consente d’arrivare al parco del Monastero di San Juan de la Pena. Parcheggiamo su un bianco manto nevoso sotto altissimi abeti. Facciamo i biglietti alla reception del nuovo grande santuario al di sotto del quale, con un lavoro immenso, sono stati conservati gli ambienti originali anche se allo stato di scavo. Il tutto si ammira da un pavimento completamente in vetro. Una navetta poi ci risparmia i due km di strada che ci separano dall’antichissimo monastero Santa Cruz de la Seros. Incastrato sotto un immenso roccione color granito rosso contiene, tra l’altro, una chiesa romanica del 1000, un panteon di nobili ed i resti di un chiostro gotico.
Castello di Loarre
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Los mallos de los Riglos
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Santa Cruz de la Seros
Al termine della A1603 ci immettiamo sulla N240 che scorre veloce lungo il rio Argon. A Yesa ,deviamo di 4 km fino a Javier. Un bel parcheggio proprio davanti al castello mediovale ci consente una comoda visita a questo sito dove nacque uno dei fondatori dei Gesuiti.
Ripassato di un chilometro il paese Yesa, deviamo su una strada che ampia e ripida ci conduce al monastero di San Salvador de Leyre. Anche quì troviamo un ampio parcheggio che, non fosse per la pendenza, sarebbe ideale per la sosta notturna. Visitiamo il monastero che ha origine nel nono secolo, particolarmente bella ed interessante la cripta situata al di sotto della chiesa superiore, presenta quattro navate e tre absidi con arcate sorrette da colonne monolitiche. Per merito dell’ottimo isolamento termico, i pellegrini di passaggio vi trovavano un sicuro ricovero. Dopo l’attraversamento di Pamplona ci fermiamo a Puente della Reina, uno dei punti storici di ritrovo del cammino di Santiago. Visitiamo il borgo antico con foto di rito sul ponte costruito appositamente per il transito dei devoti di Santiago. Giunti a Lizzarra affoghiamo in un traffico inatteso, dopo vari giri ci fermiamo nel parcheggio di un grande centro commerciale per la cena e la sosta notturna.
Ingressi monastero De la Pena e Santa Cruz de la Seros, navetta inclusa Euro 18.00
Ingressi monastero San Salvador de Leyre Euro 4,60
Chilometri percorsi 419 Totali 567
Lunedì 13-4
In primo mattino siamo ad Irache, parcheggiamo davanti al monastero che però è chiuso alle visite. Di fianco a noi c’è una bodegas dove acquistiamo a basso prezzo dell’ottimo vino de “mesa”. Dietro l’edificio passa il sentiero “del cammino” e non possiamo esimerci dal fotografarci davanti alla “fuente del vino”, un impianto collegato alla cantina dalla quale viene erogato gratuitamente e generosamente un contributo per dissetare tutti quei pellegrini che transitano. Pochi km e siamo a Najera che ci accoglie con un sole splendente, parcheggiamo in centro nella piazza vicino al fiume. Attraversiamo un ponticello pedonale e già passeggiamo nel borgo. Visitiamo il monastero di Santa Maria la Real che, oltre ad avere un bellissimo chiostro, conserva le tombe di molti sovrani di Navarra, Aragona, Castiglia e Leon.
Una splendida campagna ricca di vigneti ci accompagna lungo la deviazione nel cuore della Rioja ( L-R 205 ) che ci porta fino a San Millan de la Cogolla. Un grande e gratuito parcheggio, ideale per la sosta camper, è situato di fianco all’imponente complesso monastico di Yuso.
Acquistiamo i biglietti con ingresso ad orario per la visita all’antico monastero di Suso, non più di venti persone per volta infatti hanno diritto all’accesso per garantire sicurezza ai visitatori e all’antica struttura. Una navetta ci porta velocemente per il breve tratto di strada che separa i due monasteri. La visita guidata è in lingua castigliana, fortunatamente oltre ad essere in pochi, la guida parla lentamente in modo da farci comprendere quasi tutta la spiegazione riguardante la storia di questo sito che nacque come eremo di san Millan nel VI secolo. Una vera rarità la chiesa mozarabica costruita prima dell’anno mille.
Proseguiamo il nostro viaggio tornando sulla N 120 a Santo Domingo della Calzada. Purtroppo la cattedrale è chiusa, ma la visita all’antico borgo gremito di “pellegrinos” merita senza ombra di dubbio una sosta.
Arrivati a Burgos percorriamo il lungo fiume, passato il paseo del Empecinado voltiamo a sinistra per invertire la marcia ma, in paseo de Laserna, si libera un ampio posto che sembra fatto apposta per noi. Sistemato il camper ci godiamo il bel passeggio lungo il rio Arlanzon fino alla mirabile porta De Santa Maria, poi entriamo nel cuore della città dove in primis ammiriamo l’imponente cattedrale. Un bel giro fino alla Plaza Mayor e nel centro della città del Cid completa la nostra giornata. Sosta notturna tranquilla nel nostro parcheggio.
Monastero di Suso (San Millan de la Cogolla )
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Le tipiche case di Burgos, sullo sfondo la Cattedrale
Gasolio litri 61 Euro 53.00
Ingressi monastero di Santa Maria la Real, Najera Euro 6.00
Ingressi monastero di Suso, San Millan de La Cogolla, navetta inclusa Euro 6.00
Ingressi Cattedrale di Burgos Euro 10.00
Chilometri percorsi 190 Totali 757
Martedì 14-4
La pioggia mattutina ci rallenta la partenza, con calma riprendiamo la N120 fino a Melgar dove la BU400 prima e la P-403 poi, ci conducono a Fromista. Questo centro, nonostante sia poco più che un villaggio, è un altro dei punti fissi lungo il Cammino di Santiago. Tra le varie ed importanti chiese visitiamo la più antica, quella di San Martin che, pur essendo restaurata di recente, conserva ancora tutta la bellezza dello stile romanico. Molto belli i capitelli delle colonne che sorreggono le tre navate interne e veramente particolari i due torrini della facciata .
Come da tradizione molti pellegrini trovano ricovero in questo posto, ce ne da conferma la nutrita rappresentanza che incontriamo lungo il rettilineo della P 980 che riconduce sulla N120 a Carrion de los Condes. Arriviamo così a Leon, parcheggiamo in piazza Sant’Anna perché troviamo stalli lunghi adatti al nostro vr, siamo a 300 mt dalla piazza Mayor.
Visitiamo la bella cattedrale ed il suo magnifico chiostro e la chiesa di San Isidro, poi una bella passeggiata per il centro fino al palazzo de Botin, disegnato e costruito nello stile inconfondibile di Gaudì. Successivamente ci rechiamo ad Astorga, parcheggio sterrato e gratuito sotto le mura, dietro la cattedrale. Visitiamo quest’ultima insieme al suo antico museo ricco di opere religiose ed artistiche. Bello ed interessante il vicino palazzo episcopale, altra creazione di Gaudì. Al suo interno un particolare museo del Cammino. In centro, nella plaza mayor, possiamo ammirare il bel palazzo dell’Ayuntamento, irresistibili e tentatori i negozi con prodotti tipici locali quali il Jamon, i confetti e la cioccolata, di cui Astorga tiene la massima fama nazionale. Notte in compagnia di altri camper dietro la piccola plaza de toro, in zona impianti sportivi, c/s gratuito.
Cattedrale di Leon
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Palazzo Episcopale, dietro s’intravede la Cattedrale di Astorga
Ingressi chiesa San Martin, Fromista Euro 2.00
Ingressi chiostro e museo della cattedrale, Leon Euro 4.00
Ingressi cattedrale e museo Astorga Euro 5.00
Gasolio litri 53 Euro 46.00
Chilometri percorsi 246 Totali 1003
Mercoledì 15-4
Da Astorga ci dirigiamo a Ravanal del Cammino, qui una strada di montagna dal fondo un po’ ondulato sale fino al Foncebadon che, con i suoi 1500 mt, è uno dei punti più alti dell’itinerario.
Numerosi pellegrini sono già alle prese con foto ricordo sotto il palo che sorregge la famosa croce di ferro, altri sono in preghiera di ringraziamento presso la piccola immancabile chiesetta.
C’è il sole, ma la nevicata della notte ha lasciato molti tappetini di bianco cristallo sopra alberi e palizzate. Una ripida discesa ci attende appena scollinato, godiamo di panorami estesi quanto stupendi. Attraversando due piccoli paesi, Manjarin ed Acebo, dobbiamo prestare la massima attenzione a non urtare la mansarda contro i tetti ed i terrazzi sporgenti che invadono l’unica e stretta via percorribile.
Arrivati a Ponferrada azzardiamo inoltrarci col camper, errore. Impossibile parcheggiare, anche perché il parking sotto castello e lungo fiume è intasato dai banchetti ed i veicoli di un chiassoso mercato. Con fortuna troviamo un ampio posto nelle strade a destra di plaza de Lazurtegui, 0,90 euro per 2 h, a meno di un km dal centro. Visitiamo il castello dei templari, a dire il vero ci aspettavamo di più, meglio da fuori che dentro. Bello comunque il passeggio per il cammino di ronda ed il panorama sulle montagne ancora innevate. Facciamo quindi il giro del nucleo antico dove notiamo molte case chiuse e fondi commerciali in stato di abbandono, quelle di stampo medioevale non restaurate poi stanno diventando una rarità. Ripartiamo percorrendo na N VI fino a Trabadelo dove iniziamo un nervoso percorso che ci conduce fino ai 1300 mt di Pedrafita do Cebreiro. Pochi km dopo il passo parcheggiamo nei pressi di questo villaggio preromanico dalle caratteristiche abitazioni ellittiche con tetti lastricati di pietra e ricoperti da canniccio dette “pallozas”. Di origine celtica, in questo villaggio sembra di vivere in un mondo irreale, sarà per l’abbigliamento di alcuni abitanti, sarà per il cibo cucinato e servito in ambienti che ricalcano usi dell’epoca o magari per i profumi mischiati all’odore del legno che brucia nei camini o forse per l’ennesima ultima spolverata di neve che suggella l’atmosfera.
Foncebadon
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Le “pallozas” di O’ Cebreiro
Ripreso il viaggio arriviamo a Samos, il nevischio diventato pioggia insistente ci induce a proseguire. A Sarrè per errore c’immettiamo nella nuova carrettera che porta a Lugo attraversando una straordinaria natura, ritrovata la 540 prima e la 570 poi, arriviamo comunque a Santiago de Compostela. Dopo ¾ d’ora alla ricerca di un punto sosta torniamo nella parte bassa della città. Vicinissimi all’inizio di Rua Choupana, davanti all’ospedale,
troviamo un parcheggio gratuito piccolo ma con lunghi stalli, ideale per il nostro camper. Cena e notte tranquillissima.
Chilometri percorsi 327 Totali 1330
Giovedì 16-4
Il tempo schiarisce, anziché servirci dell’autobus che ferma vicinissimo, scendiamo lo scooter e risaliamo verso il centro di Santiago. Lo parcheggiamo proprio all’ingresso della zona chiusa al traffico, vicino ai giardini de Santa Susana. Ci piace molto camminare sotto i portici dei vicoli che formano il casco antiguo e nella moltitudine di negozi che vi sono non possiamo esimerci dall’acquistare souvenir per amici e parenti. Una volta in piazza dell’Obradorio ci appare la cattedrale di Santiago, immensa ed imponente viene presa d’assalto dagli sguardi spesso commossi di una moltitudine di persone che nessuno saprà mai quanto abbiano atteso quel momento. Molti pellegrini arrivano inginocchiandosi, molti pregano ,altri che cantano, le lingue si confondono in suoni incomprensibili, lo stupore, la soddisfazione, l’incredulità e la sofferenza sono evidenti sui volti di chi è appena arrivato ma non è difficile comprendere quanta felicità li sostenga. Prima d’entrare effettuiamo un giro intorno alla cattedrale e ci rendiamo ulteriormente conto della maestosità della costruzione. Incontriamo una madre che è arrivata dalla Germania con i suoi tre figli, due adolescenti ed un bambino di circa sei anni, sembrano sfiniti, hanno coperto a piedi gli oltre 400 km che separano Leon da Santiago trainando un carrello ed un passeggino, commossi ci complimentiamo e salutiamo senza chiedere altro, per pudore o forse per non scoprire tristi motivazioni.
Santiago de Compostela
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Horreos
All’interno siamo sottoposti ad una serie infinita di file, sia per le foto ai tanti particolari meritevoli di essere ricordati sia per l’abbraccio al Santo dentro l’altare.
Dopo il solito pranzo ritardato ( ormai abbiamo acquisito le abitudini locali), ci spostiamo verso capo Finisterre. Viaggiamo con la strana sensazione e consapevolezza che non ci capiterà più di incontrare o scorgere all’improvviso i pellegrini, figure così diverse ma molto vicine tra loro, e la cosa ci rattrista non poco. Arrivati a Finisterre però notiamo l’ultimo dei segnali, la conchiglia con indicato il km zero, è la fine del cammino in quanto sembra che i resti di Santiago arrivarono proprio qui. Tornando indietro ci fermiamo per fare il pieno d’acqua in uno spiazzo dove troviamo una fonte con acqua freschissima. Nel ripartire notiamo una figura arrancare verso di noi, zaino e bastone lo rendono inconfondibile, un irriducibile che vuole terminare in toto il proprio cammino ! Spontaneamente lo fisso negli occhi e gli batto le mani, un ampio sorriso ed un amichevole cenno con la mano sono la risposta gratificante che mi ritorna quello sconosciuto che, certamente, avrà molte cose più di noi da raccontare. E questa volta il capitolo Santiago è veramente chiuso.
Costeggiando le frastagliate coste della Galizia arriviamo a Porto do Son. Lungo il tragitto,vicino alle case che stanno ai margini dei paesi, notiamo che gli Horreos, granai in pietra costruiti sopra colonne, divengono una presenza ormai fissa. Un bel parcheggio prima del porticciolo ci appare come un richiamo irresistibile per la nostra sosta. Una bella passeggiata è quello che ci serve per smaltire le tante emozioni di questa ultima giornata ed una cena in un piccolo ma vivace locale del lungomare ( quello dietro la farmacia, ristorante pizzeria HORREO) sarà la ciliegina sulla torta. Pesce, polpo alla gallega, contorni , acqua due birre e caffè 27,00 euro, con dosi abbondanti e squisite. Usciamo alle 21,45, solo adesso ci accorgiamo che comincia ad imbrunire così tardi.
Chilometri percorsi 210 Totali 1540
Venerdì 17-4
Passando per Pontevedra procediamo verso sud e percorriamo la n550, entrati quindi in Portogallo costeggiamo l’insenatura del rio Minho scendendo poi a Viana do Castelo. Un mercato ambulante ci rende impossibile il parcheggio nella zona prossima al centro, ci fermiamo solo per il pranzo vicino al porto. Decidiamo di spostarci a Braga, nonostante il caos del traffico riusciamo a raggiungere il parcheggio del santuario del Bon Jesus. Con ampi stalli ed ombreggiato si presta anche per sosta notturna. Nei bagni pubblici abbiamo la possibilità di caricare acqua e di scaricare i serbatoi. Saliamo in alto con una vecchia funicolare, ci godiamo il bel panorama sulla città e visitiamo il santuario, poi scendiamo per la bellissima doppia scalinata che ci riporta a basso appena in tempo prima di un notevole scroscio di pioggia.
In breve ci trasferiamo a Guimaraes. Graziosa città colorata da giardini fioriti e variopinte case incorniciate da tipiche finestre verandate. Il centro storico è veramente particolare e molto antico, bella la parte monumentale dove spicca la chiesa medioevale di Nostra Signora de Oliveira ubicata in uno degli angoli più caratteristici del centro. Ben conservato al centro di un piccolo parco il castello del 1000, peccato per il palazzo ducale ancora in restauro. L’ampio parcheggio proprio dietro al castello l’abbiamo trovato occupato dal mercato settimanale, quindi sosta e parcheggio per la notte appena sopra il parcheggio in largo Das Hortas.
Chilometri percorsi 307 Totali 1847
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Il Santuario del Bom Jesus a Braga.
Sabato 18-4
Fatti 5 km saliamo al santuario de la Pena, in alto, prima di arrivare ai parcheggi, attraversiamo un fitto bosco. Peccato per la nebbiolina che ci impedisce di vedere il panorama sulla città. A metà discesa troviamo il bivio per la 105 che ci conduce verso Porto. Con la 106 poi attraversiamo una tortuosa zona collinare attraversando vecchi paesi. Prima di Penafiel una deviazione di 12 km ci permette di usufruire della nuova autovia che collega Amarante a Porto.
Presa la circonvallazione VC1 in direzione Lisbona, usciamo a Vilanova de Gaia lato mare.
Arriviamo abbastanza agevolmente al camping Maddalena situato in Rua do Cerro, proprio al centro della bella zona balneare. Appena sistemati scendiamo lo scooter e ci rechiamo verso il centro di Porto, attraversata Vila nova de Gaia passiamo sul rio Douro dal ponte dell’Infante e ci fermiamo nei pressi della piazza della Libertade. Percorsi circa 9 km dal campeggio.
Iniziamo un giro infinito per le strade del centro, ammiriamo bei negozi ed abitazioni signorili splendidamente decorate. Purtroppo anche qui non mancano fondi dismessi ed appartamenti in svendita. Visitiamo la stazione di Sao Bento , ricca di azulejos, piazza di Batalha, la barocca chiesa di S. Francesco con il suo interno tutto luccicante d’oro, uno sguardo all’imponente edificio della borsa, peccato che la Sé non sia aperta causa lavori. Azzardiamo anche un’escursione sul ponte S.Louis I nel tratto più alto, dove passa la metro. Emozionante la vista che si ha sul popolare quartiere della Ribeira, sul Duero e sulla sponda sud dove si trovano gli oltre trenta edifici delle cantine produttrici di vino Porto. Scendiamo la Ribeira dal lato meno famoso, quello vicino alla funicolare. Una volta giù passeggiamo per il lungo fiume sbirciando anche nei vicoli dove si trovano moltissimi locali per intrattenersi in degustazioni o mangiare.
Battelli tipici e folkloristici accompagnano i turisti in escursioni sul fiume, altre barche sono ormeggiate a ricordo del trasporto delle botti di vino, che anticamente era possibile solo con queste particolari imbarcazioni. Recuperato lo scooter ci godiamo l’emozione di percorrere l’arcata inferiore del ponte di ferro con le due ruote. Giunti sulla riva opposta ci fermiamo di
nuovo, dopo una perlustrazione generale decidiamo di partecipare alla visita delle cantine Offley. Visita guidata associati ad un gruppo spagnolo, quindi chiarissima ed interessante per il contenuto, di alto livello i due assaggi che ci competono in quanto abbiamo pagato il biglietto da 2,50 euro. Cifra che ci viene scalata dopo l’inevitabile acquisto di alcune bottiglie a prezzo più che concorrenziale. Prima che scurisca ci rimettiamo sullo scooter e percorrendo la sponda sud fino al mare non abbiamo nessuna difficoltà a ritrovare la via che ci riporta al camping.
Acquisto tre bottiglie di Porto Offley, Porto Euro 17.50
Chilometri percorsi 287 Totali 2134
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Lo storico quartiere della Ribeira a Porto
Domenica 19-4
Verso le 10, espletate tutte le operazioni di routine, ci incamminiamo verso Coimbra.
Attraversando il paese Estarreja, presso un supermercato Intermarchè, facciamo il pieno a euro 0,889 , 10 centesimi in meno della media vista fino ad ora in Portogallo. Prima di oltrepassare il paese notiamo anche un bel c/s vicino ad un parco giochi. Giunti a Coimbra sostiamo su di un ampio parcheggio libero lungo fiume, a 100 metri dal ponte de Santa Clara dove ha inizio la zona pedonale che porta alla parte alta della città. Poiché ci dolgono ancora le gambe per la gran camminata di ieri, decidiamo di salire in motorino. Arriviamo velocemente nella zona universitaria, la parte viva e storicamente più importante della città. Visitiamo la biblioteca Joannina, ricca di pregevoli scritti e preziosa negli arredi, peccato se ne possa visitare solo una parte. Traversato qualche vicolo ci troviamo poi davanti ad una chisa fortificata, è la Sé Velha.
Edificata nel 1140 è la cattedrale più antica del Portogallo. Scesi al fiume ci intratteniamo ancora un po’ per le vie della parte bassa di Coimbra, in San Bartolomeu. Scalinate e ripide
strade si scorgono frequentemente dietro i bei palazzi . Nella piazzetta davanti al ponte ci fermiamo in pasticceria a comprare del pane e ad assaggiare i tipici dolci alla crema.
In breve ci spostiamo a Tomar, alle 17 siamo nel parcheggio di fianco al castello. Un guardiano troppo pignolo però ci chiude il cancello in faccia nonostante l’orario ci conceda ancora mezz’ora. Due numerose comitive portoghesi che ci seguono aprono una colorita contestazione ma….non ci rimane che osservare dall’esterno ! Decidiamo così di arrivare a Fatima dove sostiamo in una comoda ed ampia piazzola nel parcheggio dedicato ai nostri veicoli. Prima di cena facciamo in tempo a seguire una messa e a visitare l’intero sito senza dimenticare di accendere le candele delle nostre promesse per tutte le persone care e non. Torniamo al camper con nuove grandi emozioni da conservare e ricordare.
Gasolio litri 51 Euro 48.00
Biglietti biblioteca Joanina, Coimbra Euro 7.00
Biglietti chiostro de la Sé Velha, Coimbra Euro 4.00
Acquisto ceri, e ricordini , Fatima Euro 14.50
Chilometri percorsi 228 Totali 2362
Lunedì 20-4
Copriamo velocemente i pochi km che separano Fatima da Batalha. Parcheggiamo di fianco al monastero dove si trova anche un c/s gratuito. A causa dell’ampio mercato allestito i posti riservati ai nostri veicoli sono occupati da molte autovetture, ma ci sistemiamo ugualmente poco più avanti. Questo grande monastero dedicato a Santa Maria da Vittoria è un capolavoro di architettura gotico-manuelina. Gli spazi che lo circondano sembrano renderlo ancora più imponente, ma anche internamente la struttura è di notevoli dimensioni tanto da contenere due chiostri, quello reale (bellissimo) in pietra chiara con molti fregi traforati , e quello di Alfonso meno elaborato ma pur sempre su due livelli. In fondo alla navata della chiesa una stanza ottagonale in pietra color alabastro contiene le tombe di joao I e la moglie Philippa nonché i loro discendenti. Un complesso veramente notevole sia all’interno che all’esterno, ma la cosa che anche da sola meritava una visita , secondo noi, è la Capilla Imperfetta. E’ una costruzione ad ottagono alla quale si accede dall’esterno, nacque come pantheon per i Duarte ed ha la particolarità di essere senza la copertura. L’ingresso ha una porta con colonne ed un arco cesellati, traforati e con centinaia di altri fregi, ma ogni angolo è riccamente curato ed arricchito con maestria unica. Il tutto reso ancora più suggestivo dalla luce del sole e dalla vista del cielo.
Ancora pochi km e siamo ad Alcobaca dove ci attende un altro capolavoro anch’esso patrimonio Unesco : l’abbazia di Santa Maria de Alcobaca. Parcheggio gratuito vicinissimo al monastero, piuttosto in discesa. Arrivati davanti all’edificio però rimaniamo delusi in quanto la facciata non sembra molto importante, una volta dentro però restiamo a bocca aperta.
La chiesa è in stile gotico con tre navate altissime, con gli oltre 100 metri di lunghezza è la più lunga del Portogallo. Due le sagrestie, una barocca ed una rinascimentale con atrio a volte e muri ricoperti da composizioni d’azulejos. Il chiostro è su due ordini con un bel giardino alberato, notevoli per dimensioni il dormitorio e le cucine, completamente maiolicate e con camini alti fino al soffitto potevano permettere di cuocere fino a sei buoi per volta. Più che apprezzabile anche il refettorio con bella scala porticata fino ad un pulpito.
La “Capilla imperfecta”, monastero di Batalha
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La cucina maiolicata del convento di Alcobaca
Venendo via passiamo dal mare per ammirare la bella spiaggia di sabbia fine di Nazarè, una delle più famose di questa costa che, deserta com’è, ci sembra ancora più grande.
A metà pomeriggio siamo ad Obidos. Il paese è completamente racchiuso all’interno di una cinta muraria lunga due km che si possono percorrere dal cammino di ronda, un castello si erge nella parte più alta. Case antiche ma ben tenute fanno cornice ai tanti negozietti che si affacciano sui vicoli brulicanti di turisti. IL parcheggio fuori le mura è sorvegliato ed ha c/s.
Riprendiamo quindi la litoranea fino ad Ericeira, cittadina turistica in grande espansione collocata al centro di estesissime spiagge.
In tarda serata arriviamo a Sintra dove sostiamo per la notte nella centralissima enorme piazza dove ha sede il palazzo dell’urbanizzazione. Da sconsigliare in assoluto non tanto perché in pendenza ma per la quasi impossibilità di uscita causa parcheggi selvaggi ed approssimativi delle vetture che man mano al mattino lo vanno a riempire.
Ingressi monastero di Alcobaca Euro 10.00
P in area di sosta Obidos, (se si pernotta si aggiungono solo euro 3.50) c/s 2.00 Euro 2.50
Chilometri percorsi 175 Totali 2537
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Palazzo Nazionale, Sintra
Martedì 21-4
Sceso lo scooter ci avviamo verso la zona alta della città, sostiamo subito ad ammirare il bel palazzo municipale di Sintra che, pur essendo d’epoca recente, offre splendide decorazioni.
Proseguendo verso il palazzo Nazionale lungo la strada scorgiamo l’arabesca “fonte Mourisca”, una grande volta sorretta da 4 colonnine che formano tre archetti che danno accesso ad una antica fontanella . Poco oltre ci troviamo davanti al Palazzo Nazionale con le due inconfondibili torri coniche che partendo dalle cucine s’innalzano altissime fin sopra il tetto. Visitiamo quello che è considerato il palazzo più antico del Portogallo essendo stato iniziato dai Mori ed elaborato ed ingrandito poi nei vari stili architettonici che si sono susseguiti nel corso dei secoli .
Belli i saloni e gli arredi di grande valore. Dopo questa visita ci inerpichiamo per la strada che sale la collina immersa nel parco de Sintra-Cascais, arrivando al castello De la Pena. Una volta all’ingresso si può utilizzare una navetta, noi preferiamo salire a piedi e gustarci la breve passeggiata in mezzo al verde dei giardini. Una volta ai piedi della costruzione rimaniamo incantati dalla bellezza di questo castello dove gli architetti si sono sbizzarriti nelle forme e nei colori. Sembra di camminare in un ambiente uscito da una favola e le foto si susseguono di continuo. Veramente interessante la visita all’appartamento reale ricco di arredi, suppellettili di grande valore e preziose testimonianze di manifatture sia esotiche che orientali. Visita tra le più piacevoli di tutto il viaggio. Tornati al camper ….. la sorpresa : siamo imbottigliati ! A stento,muovendoci un poco, riusciamo a caricare lo scooter in garage, poi la fortuna ci assiste perché un furgoncino parcheggiato vicino a noi riesce ad uscire. Con molte manovre e numerevoli gimcane riusciamo a trovare uno sbocco, saltiamo un marciapiede e finalmente siamo liberi !
Dobbiamo arrivare a Colares per poter prendere la strada ( stretta !) che ci rimanda verso il parco appena lasciato, dopo 4 km arriviamo al piccolo parcheggio situato davanti alla villa de
Monserrate, nel parco omonimo. Utilizzando quindi il biglietto cumulativo fatto a Sintra entriamo e subito ci immergiamo in un parco-giardino ricco di piante provenienti dalle varie
colonie ed arricchito da un ruscello con piccole cascatelle rinfrescanti . Il palazzo, collocato su un dosso dominante il parco e un prato all’inglese, consente viste che arrivano fino all’oceano.
Pur avendo gran parte degli interni in restauro, possiamo ugualmente apprezzare il fascino che suscita la perfetta armonia con cui sono stati abbinati vari stili di costruzione che spaziano dal coloniale orientale al Mudejar.
La “quinta” de Monserrate
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Interno
La tappa successiva è inevitabilmente Cabo de Roca dove anche noi ci prestiamo alla foto che ci immortala nel punto più ad ovest del vecchio continente. Continuando sulla litoranea i panorami suggestivi su costiera e scorci di spiagge si susseguono in alternanza e, ammiccanti, ci invitano a sostare. Decidiamo di farlo appena usciti da Estoril, lungo l’avenida Marginal, vicino
Parede. La spiaggia è lunga un paio di km, la bassa marea la rende ancora più ampia tanto da invitarci ad una camminata sul bagnasciuga , e noi non ci tiriamo indietro.
Dopo questa sosta rigenerante ci infiliamo nel traffico caotico di Lisbona. Un’interruzione per lavori sulla tangenziale ci obbliga a giri interminabili fino a quando non troviamo un riferimento che ci indirizza verso il campeggio. Attendiamo oltre un’ora facendo fila al banco dell’accettazione prima di ottenere una delle ultime piazzole disponibili. Ceniamo tardissimo.
Ingressi Palazzo Nazionale Sintra Euro 10.00
Chilometri percorsi 87 Totali 2624
Mercoledì 22-4
In sella al nostro scooter raggiungiamo velocemente la sponda nord del Tejo fermandoci davanti alla spettacolare Torre di Belem, monumento particolare ed affascinante. A poca distanza vediamo poi la grande scultura dedicata a Cristoforo Colombo. Successivamente visitiamo l’immenso complesso del convento di San Jeronimus che sorge imponente nella vastissima Praca do Imperio. Patrimonio Unesco, questo monumento è imperdibile per la bellezza delle architetture del chiostro e della chiesa che contengono, tra l’altro, le tombe di Vasco de Gama ,di Camoes e di alcuni reali tra le quali la più importante rimane quella di Manuel I.
A pranzo ci fermiamo in uno dei tantissimi locali che si trovano nell’Alfama, quartiere tra i più popolari e caratteristici della capitale nonché più antico perché costruito nel 1000 dai mori.
Zuppe, totani alla griglia, bevande e stuzzichini vari per meno di 23.00 euro in due.
La “Torre” di Belem
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Il chiostro manuelino nel complesso Jeronimus
A piedi saliamo la strada che porta al castello di Sao George, lungo il percorso ci fermiamo alla Sé (che ci delude un poco) e al mirador de santa Cruz. Anche il castello moresco non è gran cosa ma ha il merito di regalare una vista a 360 gradi sul fiume Tejo e sui quartieri storici della città.
Tornati al quartiere Baixa percorriamo le squadrate vie con le tipiche strade dedicate ognuna a specifici commerci, poi saliamo con l’elevador de Santa Justa fino al Chiado dove entriamo ad ammirare la spettacolare chiesa gotica Do Carmo. Percorriamo ancora i vicoli del Barrio Alto fino alla storica stazione Rossio prima di scendere nuovamente nei dock della Baixa e quindi recuperiamo lo scooter in Praca do Commercio. Avendo ancora tempo a disposizione ci regaliamo una gita fino all’immenso quartiere dell’Expò 98. Oggi gli edifici sono stati trasformati in abitazioni ultra moderne, ed anche il nome attuale “ Parque das Natioes” è stato modificato per indicare come alcune delle strutture siano state convertite il luoghi d’attrazione come l’Oceanario ed altri dove sorgono musei tecnologici e interattivi. Ci fermiamo quando arriviamo ai piedi dell’altissima torre Vasco de Gama da cui si ha una vista totale dello spettacolare ponte omonimo che con i suoi 16 km è il più lungo d’Europa. Percorriamo velocemente un’intasatissima tangenziale grazie all’agilità del nostro mezzo, passiamo proprio vicinissimo agli imponenti e colorati stadi dello Sporting e del Benefica fino a raggiungere la zona parco Monsanto all’interno del quale c’è il camping. Km percorsi in motorino 50 !).
Ingressi castello Sao Jorge, Lisbona Euro 10.00
Ingressi chiesa Do Carmo, Lisbona Euro 5.00
Biglietti Elevadores, Lisbona Euro 5.50
Benzina per lo scooter Euro 5.00
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La Seu, Lisbona
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La chiesa Do Carmo
Giovedì 23-4
Partiamo con calma lasciando il camping alle 11,00. Direzione Setubal attraversiamo il Tejo percorrendo i sedici km del fantastico ponte Vasco de Gama, utilizziamo l’n4 fino a Montemor e la 114 fino ad Evora, strade rettilinee che solcano una zona prettamente agricola. Parcheggiamo alle porte della città in ampio spazio sterrato sotto l’acquedotto. Camminando su e giù per i vicoli facciamo conoscenza con le varie usanze di questa città, case contornate dal colore giallo ed abitazioni edificate fin sotto gli archi dell’acquedotto. Una volta giunti nell’ampia e porticata plaza Major, visitiamo l’austera S. Antonio, S. Francesco e la macabra quanto spettacolare cappella “dos ossos”, 5000 crani ed ossa a non finire che di fatto formano pareti e colonne.
All’epoca fu una iniziativa intesa a ravvedere i comportamenti e ad invitare alla meditazione,oggi se ne ottiene un effetto abbastanza shock. Traiamo ottimo beneficio camminando per il bel giardino pubblico adiacente, in esso ammiriamo un bel palazzo di Manuel I sorvegliato da numerosi splendidi pavoni tenuti in libertà .Troviamo chiusa per restauri la Sé, dall’esterno appare molto bella. Li vicino, in bella evidenza al centro della piazza, si erge un tempio romano del II secolo con colonne ben conservate. Dal belvedere una stupenda vista sulle terre e le verdi coltivazioni estese a perdita d’occhio. Dopo l’immancabile acquisto a buon prezzo di alcune bottiglie di vino ripartiamo. Pochi km ed arriviamo ad Evoramonte, saliamo fino alla sommità del castello, ma è consigliabile fermarsi 400 mt. prima in prossimità di una chiesetta bianca.
Il maniero è costituito da 4 grandi torri cilindriche e situato al centro di una cinta muraria che già era esistente, piccole case che si stanno riqualificando formano un piccolo ed antico borgo che i pochi abitanti e l’amministrazione stanno cercando di riportare verso un’auspicabile rinascita. Anche da qui si ha una vista a 360° su mezzo Portogallo.
Il tempio romano, Elvas
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“La Capilla dos Ossos”, Elvas
Proseguiano quindi fino ad Estremoz, parcheggio nella prima piazza prima del centro. Saliamo come ormai d’abitudine, anche i vicoli di questo paese, arrivando fino alla sommità del vecchio centro circondato da mura medievali. Nella piazzetta che ci accoglie notiamo i resti della fortezza, un forte in stile manuelino, ed un piccolo porticato in arcate e colonne che fa da accesso alla antica sala delle udienze. La Cappella Da Rainha Santa ed un bel palazzo del 500, oggi sede del museo municipale, completano quello che rappresenta il nucleo storico del posto. Da una terrazza si vedono immensi vigneti perfettamente allineati a testimonianza di quanto sia importante questa coltivazione che nell’Alentejo è la prima risorsa insieme alla lavorazione dei marmi. Ci godiamo il tutto contornato da una livrea arancione che pare creata ad arte da uno straordinario tramonto. Sosta notturna nel parcheggio adiacente al cimitero.
Ingressi Capilla Dos Ossos, Evora Euro 4.00
Gasolio litri 65 Euro 62.00
Chilometri percorsi 209 Totali 2833
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Per le vie di Estremoz
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Elvas
Venerdì 24-4
Sosta a Villa Vicosa, troviamo agile parcheggio in uno spiazzo dove fanno anche feste e fiere, poco prima di arrivare al centro di questa piccola città. Soliti vicoli, ma fortunatamente con poca pendenza, sono delineati da case basse con le solite decorazioni in giallo, abitazioni e marciapiedi hanno però bei profili in marmo a coprire i contorni. Al mercato comunale compriamo uova e ottime fragole, uscendo troviamo un grosso negozio che vende in offerta i vini della regione quindi…. approfittiamo per fare una bella scorta (poco oltre 1.00 euro al litro !! ).
Unico monumento interessante è il palazzo reale che contiene ottimi arredi e splendide stanze, ma le visite guidate sono a tempo ed esclusivamente in portoghese, visto che c’è anche un’ora da aspettare desistiamo.
Ci fermiamo ad Elvas, nei pressi dello spettacolare acquedotto, a sinistra lungo il viale che sale al nucleo antico. Percorrendo le strade acciottolate scopriamo un luogo vivace e molto commerciale, il tessile in particolare sembra il settore maggiormente in auge in questa cittadina contornata dalle possenti mura di una fortezza a forma di stella.
Risaliti in camper abbiamo appena il tempo per dire ciao al Portogallo in quanto si oltrepassa il confine dopo pochi minuti. Oltrepassato siamo subito a Badajoz e lì commettiamo un errore gravissimo chiedendo un’informazione a lavoratori comunali. La domanda formulata era relativa alla data di inizio della Feria di Siviglia, prontamente ci rispondono di andare sicuri in quanto l’inaugurazione era per la sera stessa. Avendo già vissuto l’emozione di quel grande avvenimento, ma solo di pomeriggio e prima serata, partiamo a razzo direzione Siviglia.
Arrivati però al camping di Dos Hermanas la triste verità : mancano due giorni !! Siamo arrabbiatissimi, prima perché bastava informarsi meglio magari via internet con una telefonata a casa, poi perché ci subentra il dubbio quasi fondato di essere stati presi per i fondelli !! Senza esitare torniamo indietro soffermandoci un poco ad ammirare panorama e contorni della splendida città Andalusa che fortunatamente conosciamo abbastanza bene.
In serata arriviamo a Merida dove effettuiamo sosta notturna nei pressi dello stadio a poche centinaia di metri dalla zona monumentale romana.
chilometri 506 Totali 3339
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Gli edifici di Trujillo
Sabato 25-4
Dopo una notte tranquilla, percorriamo circa trecento metri ed accediamo al sito storico archeologico. Le due strutture che lo compongono sono adiacenti, veramente grande ed abbastanza integro l’anfiteatro da 14000 posti, stupendo e spettacolare il teatro. Questo è ancora dotato del muro di scena che, ancora integro , si erge superbo dinanzi ad una platea semicircolare da 6000 spettatori. Nel ripartire accostiamo per vedere il vecchio ponte romano che oggi è un comodo passaggio pedonale per attraversare il fiume Guardiana, andando verso la circonvallazione troviamo anche un punto dove osservare i resti di un imponente acquedotto.
Una nuova autovia (l’ennesima ) ci porta velocemente a Trujillo, parcheggiamo all’uscita della città, 300 metri dopo la piazza dell’Ayuntamento, in uno slargo ampio e gratuito. Il nucleo antico è molto bello, percorriamo i vicoli ammirando numerosi bei palazzi medievali, la Plaza Mayor tutta porticata e di forma irregolare è forse la più bella tra quelle che abbiamo viste sinora. Piacevole anche il percorso che consente di raggiungere una restaurata Alcazaba dal cui piazzale si ha una vista molto appagante sulla parte alta della città e i suoi monumenti che ospitano numerosi nidi di cicogne.
La nuova autovia s’interrompe a pochi km da Caceres, ma i lavori sono in corso e presumibilmente sarà presto terminata. Sostiamo in Avenida Hernan Cortes, praticamente una via ampia che funge da circonvallazione, ampi stalli e gratuito. Saliamo prendendo una delle viuzze a sinistra e raggiungiamo la grande Plaza Mayor, anch’essa porticata come di rito.
Passando da sotto l’arco De la Estrella per entare nel nucleo medievale, abbiamo modo di osservare l’integrità delle possenti mura moresche. Proseguendo,visitiamo questa città che resterà un gradita sorpresa in quanto oltre ad avere tanti monumenti e costruzioni di gran fascino, Caceres ha il centro storico più ricco di tutte le città viste ad oggi. Iniziando dalla Plaza de Santa Maria , con la cattedrale omonima, il palazzo episcopale ed altri non meno importanti, proseguendo per le varie vie fino alla sommità della città scorgiamo dietro ogni angolo edifici che catturano l’attenzione di vi transita transita.
Riprendiamo l’autovia fino a Plasencia dove sostiamo per la notte a poche centinaia di metri dal centro storico, prima di varcare il ponte, giù a destra dietro al Mercadona.
Chilometri percorsi 229 Totali 3568
Ingressi anfiteatro e teatro romano Merida Euro 14.00
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Caceres, il medievale per eccellenza
Domenica 26-4
Di primo mattino effettuiamo un giro del centro, piuttosto piacevole, interessante la cattedrale che è composta da due edifici edificati in epoche successive separati da un bel chiostro.
Procediamo verso Salamanca fino a Bejar, qui una deviazione con salita di 4 km ci porta a Candelario. Parcheggio presso campo sportivo. Al primo impatto ricorda i nostri paesini d’alta
montagna, case in legno con lunghi terrazzi e ballatoi fin sotto tetto. Le tre strade che salgono verso la parte alta sono perfettamente lastricate di pietra, la principale ha un canale di scolo dove scorre acqua gelida proveniente dalla montagna sovrastante. Durante le feste più importanti dell’anno questo serviva per lavare la strada e i pavimenti dei piccoli patii che sono in ogni abitazione e dentro ai quali venivano macellati i maiali per i festeggiamenti. Fino a duemila per evento ! Particolarissime le porte d’ingresso che sono divise in due, parte alta e parte bassa, per consentire una miglior tenuta contro l’acqua che nel periodo del disgelo scorre con la forza di un torrente.
Dopo pranzo proseguiamo in direzione Ciudad Rodrigo, percorriamo
la Sa 220 per 35 km, poi una ventina di km di strada salgono dolcemente attraversando rari ma caratteristici paesini.
Arriviamo così a La Alberca, parcheggio riservato ai camper e c/s gratuiti ! Percorriamo con gioia i vicoli lastricati di questo gioiello di montagna ( poco più di 1000 mt/slm ), le case sono in pietra o legno a graticcio, lunghi e fitti terrazzi corrono vicini vicini , c’è molto turismo e le vie si animano davanti e dentro i negozi che espongono tipici prodotti del posto come : il jamon serrano, accessori in ottima pelle, prodotti ortofrutticoli, manufatti impagliati e antiquariato in legno. Una piccola e graziosa piazza con al centro una colonna in pietra, che a volte è stata usata come plaza de toro, sembra il centro vitale e posto di ritrovo per gli abitanti. Insomma, una vera perla di paese incastonato in un parco verde e fresco.
La Alberca
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Il Santuario in vetta alla Pena de França
Dopo questa soddisfacente sosta, percorriamo i 14 km di salita che ci conducono alla sommità della sierra de La Pena de França. Parcheggiamo di fianco al vecchio santuario e monastero de La Virgin de França che con i suoi 1740 mt d’altitudine è uno dei più alti di Spagna. Un bellissimo mirador ricavato nei pressi di una particolare ed enorme meridiana in pietra consente di vedere la zona sottostante compresa tra le vicine montagne portoghesi, la sierra De Gredos e la meseta castigliana. Una pietra di color verde contorna tutta la cima della montagna regalando un bel colpo d’occhio unitamente al nevischio che cade appena le nubi coprono un sole un po’ dispettoso. Riprendiamo la nostra avventura attraversando una zona poco popolata ma molto dedita all’allevamento, nonostante sembri di viaggiare in pianura difficilmente scendiamo al di sotto degli 800 metri. Arriviamo a Salamanca che inizia ad imbrunire, parcheggiamo di fianco alla chiesa dei Padres Preparadores, a cento metri dal ponte del Principe D’Asturia, lato opposto al parco fluviale. Ci sono altri camper ed una gentile signora ci garantisce che la sosta è libera e garantita. Cenando abbiamo dinanzi a noi la stupenda coreografia della cattedrale che, illuminata dai riflettori, si specchia nelle calme acque del rio Tormes.
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Salamanca
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I palazzi “ Della Concha” e della Università Cattolica
Lunedì 27-4
Giornata interamente dedicata alla storica e monumentale città resa vivacissima da un esercito di giovani che vengono a studiare in una delle università più importanti d’Europa. Un centro abbastanza concentrato, contenuto tra il ponte Romano e la Plaza Mayor, consente di vedere praticamente tutto. La Cattedrale Nueva e la Vieja, praticamente un unico straordinario complesso, l’Università, il patio e il chiostro De Esquelas, Palacio de la Concha e l’imponente Plaza Mayor. Rientriamo al camper nel tardo pomeriggio.
Approfittiamo della luce per fare un po’ di strada, percorriamo così la sempre comoda autovia (A62) fino ad Alaejos dove usciamo e deviamo sulla cl 602 fino a Medina in Campo. Qui ci fermiamo nel comodo parcheggio di fronte al Castello de Mota. Molto ben tenuto e coreografico nel suo stile moresco, non è però visitabile se non nel rimodernato chiostro interno e lungo il camminamento della fortificazione esterna. Posto eccellente per la notte, ma la chiusura del cancello fino al mattino non ci da serenità. Passiamo quindi Olmeto e deviamo per la 1105, 20 km di ondulata e verde strada di campagna per arrivare a Coca, parcheggiamo nei pressi di un altro bel castello moresco che, come l’altro, è molto più interessante da fuori che internamente.
Ingressi cattedrali di Salamanca Euro 9.00
Chilometri percorsi 140 Totali 3935
Martedì 28-4
Dato un rapido sguardo al simpatico ed ordinato paesino ci rimettiamo in marcia attraversando una bella zona mista tra coltivazioni di granaglie e pascoli, queste si alternano a grandi pinete dove si nota una forte estrazione di corteccia che viene utilizzata per produrre torbe e biomasse da riscaldamento. Arriviamo quindi a Penafiel, cittadina locata in posizione importante in una specie di depressione nella valle del Duero. Particolarmente famosa per la produzione di uno dei migliori vini della Castiglia ha un centro medievale ed un castello che risale al X secolo anche se ristrutturato a più riprese. Stretto e lungo con forma simile ad una nave quest’ultimo è collocato in posizione dominante al culmine di un’altura che sovrasta la città. Sprovvisto di arredi è comunque piacevole da visitare poiché una guida accompagna sui camminamenti e sul bastione più alto dal quale si ha una vista eccezionale e coloratissima. Una parte è dedicata ad un’interessante museo del vino.
Appena scesi dal castello, prima di rientrare in città c’è un grande e comodo parcheggio, ne approfittiamo per pranzare. A poca distanza, veramente curiosa quanto particolare, c’è la piazza del Coso, un quadrilatero con due anguste entrate con case in legno che si ergono su due e tre piani . Avendo il fondo in terra battuta è prettamente usato come parcheggio per chi vi risiede ma, in occasione di festività importanti, si trasforma in una originalissima plaza de toros.
Molto particolari , nella parte alta della città, i tubi di sfiato dei magazzini sotterranei delle bodegas, che di tanto in tanto spuntano dalla terra come fossero grandi comignoli .
Riprendiamo la carrettera N122 che attraversa l’altopiano del Duero fermandoci di tanto in tanto presso alcune delle cantine che si notano durante il percorso, dopo qualche acquisto ( e tanti assaggi ) ci riforniamo presso una cooperativa a San Roque de la Encina. È buio quando arriviamo a Soria, il parcheggio all’inizio della città nel quale sostano tanti camion e pochi camper è ormai pieno, ci mettiamo allora di fianco al nuovo supermercato della Euro Spin che s’inaugura la mattina seguente.
Gasolio Litri 61 Euro 52.00
Ingressi castello e museo del vino Penafiel Euro 12.00
Chilometri percorsi 233 Totali 4169
Mercoledi’ 29-4
Per visitare il centro antico di questa città che si sta espandendo molto velocemente, ci spostiamo nei pressi dell cimitero dove parcheggiamo agevolmente. Visita senza infamia e senza lode, ma che ci consente di effettuare piccoli acquisti come pane e uova freschissimi. Uscendo dalla città, direzione Saragozza, appena oltrepassato il ponticello sul Duero, a sinistra ci fermiamo per visitare una piccola ma perfettamente conservata basilica romanica : San Juan de Duero. Bella nella sua semplicità, fa da sfondo ad un chiostro straordinario situato a cielo aperto dove le arcate intrecciate e colonnate sono di due stili, moresco e romanico, con un bel prato per tappeto si rivela un quadro inaspettato e d’eccezione. Percorsi altri 500 mt. accostiamo nuovamente, una bella camminata di 1,5 km lungo la sponda nord del fiume Duero ci consente di raggiungere l’eremo di San Saturio, patrono di Soria. L’eremo è affrescato e sorge su uno spunzone di roccia al di sopra della grotta dove visse l’eremita. Al di là del fiume, lungo il Paseo San Prudencio, notiamo un bellissimo parcheggio che sarebbe stato ideale per la sosta notturna.
Gli archi intrecciati del chiostro di S. Juan de Duero
Riprendiamo la N122 ma ci fermiamo nuovamente nei pressi di Tarazzona, città con bei monumenti caratterizzati da decorazioni in stile Mudejar.
Pochi km e deviamo di nuovo per visitare il Monastero de Veruela. Mai scelta fu più azzeccata in quanto scopriamo un monumento del 1100 dc eccezionale per bellezza e conservazione. Un museo del vino, che non visitiamo, è a disposizione per gli appassionati .
Arrivati a Saragozza abbiamo la fortuna di trovare parcheggio nell’ampio spiazzo sterrato dietro il palazzo Aliaferja ma, la presenza di veicoli di nomadi e troppe tracce di cristalli infranti ci induce ad altra sistemazione. Non senza poche difficoltà riusciamo ad arrivare nel nuovo camping municipale situato sella zona sud vicinissimo al Parque de la Paz, 9 km dal centro.
Ingressi monastero de Veruela Euro 3.60
Chilometri percorsi 228 Totali 4396
Giovedì 30-4
Con il nostro scooter in 10 minuti siamo a piazza de Nostra Senora de Pilar. Per prima visitiamo la bellissima Seo e la Lonja (palazzo della borsa), poi la maestosa seconda cattedrale “de La Virgin de Pilar” che consente di salire anche in cima ad una delle torri campanarie dove abbiamo un panorama fantastico su tutta la città e su tutte le composizioni maiolicate della cattedrale. Piacevolissimo passeggiare ed ammirare i palazzi del viale lungo il rio Ebro, specialmente dall’antico ponte “de Piedra”si possono scattare belle foto. Dopo un giro nel centro ci spostiamo all’Aliaferja per visitare l’antica residenza costruita in stile islamico. Molto belli i piani superiori dove esistono ancora tracce d’arredi e soffitti in legno lavorato veramente straordinari, la parte che però ci ha colpito maggiormente è il porticato al piano terra che, con archi moreschi e colonne lavorate, suscita emozioni intense ricordandoci quanto di bello avevamo già conosciuto in Andalusia.
Noi nel palazzo Aliaferja, Saragozza
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Da un campanile De La Virgin de Pilar, Saragozza
Recuperato il camper che avevamo lasciato in parcheggio al camping, ci dirigiamo verso Barcellona. Il programma prevedeva la salita al Monserrat, ma per l’ennesima volta ci prende
la pioggia e siamo costretti a rimandare ancora quella che resterà una meta futura. Code e traffico si intensificano al punto che decidiamo di deviare per Terrassa, mai ci saremmo aspettati una città da oltre 200.000 abitanti. Fortunatamente spiove e riusciamo a trovare un parcheggio non facile nei pressi del centro. Già che ci siamo diamo un’occhiata e scopriamo una graziosa città che anche nel centro storico conserva bei palazzi che, seppur ristrutturati, conservano le fattezze originali. Belli i negozi con articoli chiaramente d’eccellenza .
Non riuscendo a trovare luoghi adatti per dormire ci dirigiamo a Barcellona ma un temporale ci costringe alla sosta forzata in tangenziale quando siamo a 6/7 km dal centro. L’ampio piazzale a disposizione ed altre presenze ci tranquillizzano e, messe in opera tutte le sicurezze, ci addormentiamo trascorrendo una notte senza problemi.
Ascensore campanile , Saragozza Euro 2.00
Gasolio litri 62.5 Euro 55.00
Camping municipale Saragozza, calle S.Juan Bautista de la Salle, con allaccio Euro 15.85
Chilometri percorsi 314 Totali 4710
Venerdì 1-5
Scorriamo velocemente i 9 km che ci separano dall’area di sosta di Besos , proprio alla radice dell’Avenida Diagonal. La pioggia nel frattempo si placa e, accenni di schiarite, ci invogliano ad “armare” il nostro scooter. Raggiunto il centro ci fermiamo in piazza Catalunya, da lì raggiungiamo in breve due delle attrazioni che ci rimangono da visitare in questa città che per noi è diventata meta fissa: casa Batllò e casa Milà. Stavolta abbiamo il tempo dalla nostra parte quindi affrontiamo a cuor leggero le due lunghe code per l’ingresso che ci costeranno in totale circa tre ore. Ma per quanto meritano certi capolavori ne avremmo attese anche di più. Dopo la consueta passeggiata in Rambla e per il barrio antico rientriamo all’area di sosta.
Durante la cena avvertiamo gran movimento e musica provenire da poco distante. Un rapido controllo e la sorpresa che non ti aspetti : a 200 metri da noi si sta svolgendo la 35^Feria De Catalunya !! Con grande eccitazione ci prepariamo e andiamo a vivere quella che sarà una serata da non dimenticare. Strutturata in grandi spazi è un bailamme di cucine dove si cuoce di tutto e di più tra ciò che è tipico, grandi tendoni addobbati in modo fantasioso ed artistico fungono da mensa e locale da ballo. Donne di tutte le età ,vestite in variopinti abiti tradizionali, danzano sinuose coinvolgendo tutti i presenti. Difficile abbandonare queste scene dove oramai anche i suoni e le musiche ci tengono attaccati al tavolo.
Non ci accorgiamo neppure che le ore si fanno piccole, e forse ci dimentichiamo anche che domani la vacanza volgerà al termine. Km 0
Ingressi casa Milà, Barcellona Euro 19.00
Benzina scooter Euro 5.00
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Il Palazzo della musica, Barcellona
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Uno degli stand della 33° feria d’aprile, Barcellona
Sabato 2-5
Con calma, in tarda mattinata, ripercorriamo strade già conosciute, un’occhiata alla Sagrada Famiglia ci mostra la lentezza del procedere dei lavori mentra la visita al parco Guell è quasi impossibile per la mole esagerata di turisti venuti da mezza Europa per trascorrere il ponte del primo maggio. Per la prima volta arriviamo ad ammirare il Palazzo Della Musica, ma ci
dobbiamo accontentare della pur bellissima parte esterna. Concludiamo questo soggiorno godendoci il bel sole che illumina e scalda il porto olimpico poi, prima di cena, ci mettiamo in
coda al terminal Acciona attendendo la nave che ci riporterà in Italia ma con 7 ore di ritardo.
Parcheggio area sosta, Barcellona, con allaccio, per 34 ore Euro 44.00
Riepilogo spese
Ingressi Euro 272.70
Soste e campeggi Euro 111.05
Rifornimenti gasolio, litri 565 totali Euro 518.00
Spese alimentari Euro 166.50
Chilometri percorsi, con media di 8.3/litro Totali 4718
Traghetto A/R Euro 498.00
Totale spese Euro 1.466.25
Andrea & Stefania
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