Tunisia
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Tunisia
di Gianni e Barbara
PERIODO: 26 DICEMBRE 2009 – 6 GENNAIO 2010
PERCORSO DI MASSIMA : GENOVA – TUNISI -SBEITLA – MIDES – TAMERZA – CHEBIKA – TOZEUR – DOUZ – CHOTT EL JERID – KSAR GHILANE – KSAR OULET SOLTANE – CHENINI – MATMATA – KAIROUAN – EL JEM – TUNISI – GENOVA.
EQUIPAGGIO :
PAPA' GIANNI, ANNI 40.
MAMMA BARBARA, ANNI 38.
CAMILLA, ANNI 21.
CHRISTIAN, ANNI 15.
ALEX, ANNI 10.
MEZZO : MC LOUIS 610 TANDY PLUS 2.8 JTD DEL 2004, ACQUISTATO 04\09.
Questo viaggio è nei nostri cuori da molto tempo, ci affascinava tantissimo raggiungere una meta che non fosse europea.
Sapevamo che la Tunisia non è uno stato pericoloso ma eravamo curiosi di provare l'esperienza del viaggio organizzato; noi che amiamo svolgere i viaggi in solitaria, che non amiamo le carovane, che proviamo autentico piacere nel cambiare tragitto in marcia, ci siamo detti: questa è l'occasione per provare!! Così abbiamo prenotato in settembre, con largo anticipo, senza avere dubbi.
E' un'esperienza da fare!!!!!
Con il passare dei mesi sono arrivate dall'organizzazione molte informazioni, consigli, dettagli sul viaggio, ci e' stato spiegato che le iscrizioni erano numerose, quindi si sarebbero formati due gruppi: le coppie e le famiglie.
Per noi, con figli di tutte le età sarebbe stato perfetto, fra l'altro l'esperienza del viaggio organizzato è stata fatta anche per loro, per conoscere e creare nuove amicizie.
La nostra pianificazione familiare è capillare, praticamente da più di un mese non si parla e non si organizza altro. Certo, l'organizzazione alle spalle pensa a tutto, ma potrà funzionare solo se ogni camper è funzionale ed indipendente.
Accessorio obbligatorio, poi rivelatosi indispensabile e fondamentale: il CB.
Lo abbiamo montato dopo varie ricerche, seguendo precise indicazioni (non è così semplice...).
Il CB permetterà al gruppo di rimanere sempre in contatto durante gli spostamenti.
Il capogruppo si rivolge a tutti spiegando strade, soste, curiosità del luogo, notizie e i vari equipaggi intervengono in ogni momento per segnalare problemi, dubbi o... raccontare barzellette! :-)
L'impianto deve essere smontato prima di salire sulla nave perché in Tunisia è proibito; come tutti i satellitari o GPS. Si può tranquillamente rimontare dopo la dogana perchè nessuno controllerà mai.
Alla fine arriva per mail la lista definitiva partecipante: 18 camper, 40 adulti, 24 ragazzi da 1 a 21 anni!!!
Si parte. L'emozione è grandissima.
Essendo di Genova il nostro viaggio per raggiungere il porto è brevissimo.
L'appuntamento è con tutto il gruppo alle h.11 ma noi, ansiosi, siamo lì alle h.10.15; troviamo ad attenderci già qualche camper ed il capo gruppo sul suo 4x4: Gabriel, con gli inseparabili Hugo e Stefano (detto il cammello).
Con calma ci troviamo tutti, Gabriel sbriga le pratiche di imbarco, noi compiliamo i vari fogli e foglietti e dopo un'interminabile attesa saliamo sulla nave.
Cerchiamo subito la nostra cabina da 4, dove per scelta dormiremo in 5.
La nave salpa alle h.17 invece delle h.15.
Il tempo lo passeremo al self service, a giocare a carte e a cenare con i nostri panini anche se non si potrebbe!
Notte tranquilla, mattino mare un po' agitato.
Al mattino Gabriel ci raduna tutti nella sala discoteca per dettagli sullo sbarco.
Per ora fra noi del gruppo poche parole, giusto per riconoscerci.
Sbarchiamo alle h.15.30, dopo un pranzo magrissimo ma carissimo al self service della nave.
Le pratiche doganali sono noiose e lunghe, inoltre facciamo cambio euro-dinari (1dinaro=0,53 euro).
Passeremo, dopo aver fatto tutti gasolio, la notte nel parcheggio subito fuori il porto.
Sembra controllato da ragazzi tunisini, improvvisatisi parcheggiatori.
Cominciamo a conoscere il gruppo, insieme passeremo giorni nel deserto...
Tutti in carrozza alle 8.30.
La vera sveglia la riceviamo alle 6 dal Muezzin, che dal minareto vicino inneggia alla preghiera per tutti i musulmani. Davvero suggestiva.
Partiamo tutti insieme come una vera carovana, davvero emozionante alla vista.
Maurizio, che aveva già partecipato ad un precedente viaggio, si propone chiudi fila e lo sarà sempre. Grazie Maurizio!
Attraverso l'autostrada raggiungiamo e superiamo Kairouan. Da qui il paesaggio cambia, entriamo nel cuore della Tunisia, fatto di casette piccole e bianche, di abitanti che ci guardano e ci salutano meravigliati, di banchetti di peperoncino, vasellame e anche di tavolini solitari con bottiglie piene di gasolio e benzina di contrabbando.
I bambini ci salutano come se fossimo alieni su astronavi.
Molte costruzioni sono in fase di ristrutturazioni o di ampliamento, osserviamo, per deformazione professionale, gli operai che lavorano... i ponteggi improvvisati su scatole, bidoni e tavole marce... altro che sicurezza sul lavoro!!!
Arrivo a Sbeitla per pranzo, parcheggiamo nel giardino (chiuso) di un locale.
Gli ospitanti ci procurano delle baguettes e ognuno pranza nel proprio camper.
Alex fa amicizia con i bambini e giocano con il pallone.
Nel pomeriggio è in programma la visita alla vecchia città romana Sufetula, con i suoi resti, i suoi mosaici, i templi, le terme.
La visita è libera, le foto numerose ma dentro di noi rimarrà il posto dove il “romano” Marco,
organizzò un ruba-bandiera fra bimbi(...e non solo) epocale!!!
Successiva visita alla cittadina.
Notiamo gli sguardi pressanti degli uomini su noi donne, che, pur non essendo vestite in modo succinto, provochiamo curiosità enorme e tangibile.
Lo noteremo anche quando la sera passeremo dal bar, per andare al ristorante.
Ceniamo in questo ristorante che ci ha ospitato per la notte e ci ha permesso di caricare acqua.
Menù: tonno ed insalata, cous cous, pollo impanato, patatine, caffè (15 dinari cd.).
Qui assaggeremo il vino tunisino “Magon” che rimarrà nei nostri ricordi per sempre e diventerà anche il nick di un componente del gruppo!!!
LUNEDì 29 DICEMBRE 2009. SBEITLA – MIDES – TAMERZA – CHEBIKA. Km 200 c.ca
Oggi si parte alle h.8.00 ma tardiamo un po' a causa della gomma bucata di un camper.
Attraversiamo con sempre più ammirazione questa terra che ha il cielo color fucsia la sera e la mattina... stupendo.
Ci fermiamo a pranzare in una rientranza di queste strade desertiche, la temperatura è perfetta.
I bambini giocano attorno ai camper e trovano denti di pesci, qualcuno li informa che qui un tempo c'era l'oceano...
Dopo pranzo arriviamo all'oasi di Mides, una guida del luogo ci aspetta e ci fa fare il giro del canyon, ora con un piccolo rigagnolo d'acqua ma che si riempie con le piogge.
Passeggiata nell'oasi, di proprietà di famiglie locali che se ne occupano e la curano.
Raccolgono i datteri, i frutti, i legumi, la risorsa d'acqua è importantissima e il turismo è per loro fondamentale, voluto dai giovani e contestato dalle persone anziane più tradizionaliste.
Altra oasi è Tamerza, ove il paesino è totalmente coperto dal muro di un albergo, quindi non visibile dalla strada, un vero peccato. Poco dopo visitiamo la Grande Cascata, grande per loro ma davvero piccola per noi, ma non dimentichiamo però l'importanza che ha l'acqua per loro, anche una pozzanghera è fondamentale!!!
Percorriamo ormai al buio la strada che da Tamerza scende a Chebika, Gabriel ci spiega che era in programma di percorrerla all'imbrunire con il tramonto ma i ritardi di oggi ce l'hanno impedito... non importa... anche così è notevole e i colori del cielo sono spettacolari.
Arriviamo in un piccolo spiazzo, passato il paese nuovo, proprio sotto il paesino vecchio.
E' buio, non c'è illuminazione, ceniamo tutti sui camper, la sveglia e' per domani alle h. 8.00....
MARTEDì 30 DICEMBRE 2009. CHEBIKA – TOZEUR. Km 130 c.ca
In realtà tutti ci svegliamo molto prima... all'alba dalla piccola collina con bandiera tunisina si ha una vista a 360° che va dal paesino di Chebika al Chott El Gharsa fino al confine algerino. Spettacolare. Ci aspetta poi la visita del paesino vecchio e l'oasi, con Hassan come guida! Hassan spiega che il paese vecchio è stato distrutto dall'alluvione, non era più sicuro, quindi hanno creato il nuovo paese più in basso, ma le nuove case, di cemento, non garantiscono più una temperatura ideale come quelle costruita con le pietre del posto, da considerare che le temperature estive toccano i 53-55 gradi!!! Saliamo in cima a questo monte per poi scendere nell'oasi, infossata fra le rocce, con palme ed un corso d'acqua che a loro permette di approvvigionarsene ogni dieci giorni per un'ora e mezza a famiglia. Molto alberghi hanno chiesto alle famiglie locali, di acquistare parti di oasi, ma il rifiuto è sempre categorico. A metà mattina si parte per Tozeur ; la città è turistica, molto commerciale. Andando verso il nostro campeggio attraversiamo una strada pulitissima (qui non è proprio cosa comune) circondata da alberghi e strutture maestose. Il campeggio è il Belvedere. Da qui formiamo un gruppetto con altre tre famiglie e insieme decidiamo di visitare la città. Il campeggio non è proprio vicino, ma appena giunti all'ingresso si sono radunati i cavalli con le carrozze in attesa di clienti. Queste carrozze fanno fare il giro dell'oasi ad un prezzo non bassissimo, ma noi vogliamo solo raggiungere la città...contrattiamo...7 dinari a famiglia per calesse... ok, si parte. Raggiunto il centro entriamo in un bar che fa panini, davvero enormi, con dentro tutto: pollo, carne, patatine, insalata, salse, tonno. Ogni panino costerà 2 dinari (un euro!!!!). Ottimi davvero... la pulizia non è quella a cui magari siamo abituati, ma non influirà certo nelle nostra vacanza, anzi, noi tutti ci amalgameremo a questi usi e costumi alla perfezione... Raggiungiamo la Medina (termine che indica la città vecchia, con piccole stradine, negozietti e la moschea), appena varcate le mura ci ferma un ragazzo gentilissimo che in un' italiano corretto si propone per farci da guida... costo 2 dinari e mezzo a famiglia... accettiamo. Il giro è interessante, ci spiega la curiosità delle porte e dei suoi batacchi, le finestre dalle quali gli uomini non potevano vedere le donne...e per finire ci porta in un negozio dove ci offrono del thè proponendoci di acquistare tappeti o souvenir vari. Uno di noi acquisterà un tappeto di pura lana, noi ciotoline ed altri collane. Un ragazzino della famiglia poi ci accompagnerà fino all'oasi facendoci fare delle scorciatoie che definire sporche non rende l'idea, ma il problema spazzatura esiste ed essi ci convivono. Ormai è quasi il tramonto e uno del gruppo, Gianluigi, propone di andare al Belvedere per vedere il sole che scompare. Rintracciamo nuovamente una carrozza... si contratta... e siamo in tempo sulla collina con l'enorme roccia a vedere il tramonto. Gli spazi sono talmente vasti che più di una volta vediamo il sole da una parte e la luna dall'altra! Torniamo al campeggio, utilizziamo i bagni che sono spartani, ma apprezziamo lo sforzo fatto per assicurare ai turisti la possibilità di trovare servizi come elettricità ed acqua. La sera con due famiglie decidiamo di cenare nel “miglior ristorante del sud” il Petit Prince, che raggiungiamo con il taxi (velocità di crociera altissima!) per 5 dinari. Noi 5 in un taxi, gli altri 6 in un altro, dopo che il tassista ha “scollato” dal tetto la scritta taxi cartonata. Il locale è carino, x mangiare aspettiamo un'infinità, ma mangeremo un ottimo cous cous, io e Camilla prenderemo il nostro primo brick di tonno, piatto che ci accompagnerà per tutto il viaggio (una specie di calzone fritto con dentro uovo, tonno ed a volte patate), Ritorno in taxi.
GIOVEDì 31 DICEMBRE 2009.TOZEUR – DOUZ – CAMPO BERBERO. Km145 c.ca
Partenza alle h. 8.00. Ci dirigiamo verso Chott El Jerid, il lago salato. Ci chiedevamo perchè si chiamasse così e non capivamo cosa volesse dire che creava l'effetto miraggio. Spiegarlo non è facile, bisogna vederlo. E' vero che in lontananza, anche se il lago è completamente secco, sembra ci sia acqua, o un lago...
In realtà il lago è un'enorme distesa di sale, sembra quasi neve e passeggiarci sopra è davvero strano.
Gabriel ci ha fatto raggiungere a piedi un pullman, anzi, la carcassa di un pullman, che si era insabbiato o impantanato qui molti anni fa.
Di nuovo in marcia per raggiungere Douz per pranzo.
Qui sosta libera sulle strade del paese, ognuno decideva il da farsi. Noi, con le solite famiglie cerchiamo un posto dove pranzare con i soliti ottimi enormi panini a prezzi per noi imbarazzanti.
Qui il tempo per gli abitanti scorre lento e per pranzare ci mettiamo circa due ore, giusto in tempo per dividerci, fare un giro per il centro (da vedere la Piazza degli Archi dove probabilmente al mattino fanno il mercato) e comprare per un dinaro tre baguettes calde!!!
Alle 16 appuntamento con tutto il gruppo... destinazione accampamento nel deserto!!!
Dopo circa 20 km arriviamo a destinazione: i camper sono sulla sabbia, poco distanti le dune.
In mezzo le tende berbere che ci ospiteranno stasera, con falò, dromedari, canti e balli in costume.
Ci fanno anche partecipare alla cottura del pane arabo sotto la sabbia!!! Spettacolare!!!
La cena è pronta per le ore 21, i ragazzi fanno una tavolata e gli adulti si dividono in altre tavolate, tutti sotto queste affascinanti tende.
Il servizio è ottimo e anche la cena, con harissa (una salsa a base di peperoncino,molto piccante) pane arabo, thè, zuppa, cous cous, spiedini di carne, pomodori... e due mega torte!!!
Il vino lo portiamo noi... ;-)
Capodanno indimenticabile!
All'una tutti a letto perchè domani.... Sahara!!!
Ore 8.30, con pranzo al sacco pronti all'avventura!!!
Questo il programma: i fuoristrada ci verranno a prendere al campo... ci porteranno in pieno deserto, ad accarezzare la sabbia delle dune, raggiungeremo l'oasi di Ksar Ghilane dove ci aspetteranno i dromedari e un laghetto con l'acqua a 34° costanti.
Questa giornata è per me la più difficile, ho patito il viaggio con i fuoristrada, e di conseguenza non sono riuscita ad andare sul cammello, ma questo è un problema mio che soffro sempre anche in autostrada se non guido. ...e per quanto mi consideri una discreta autista non ho osato chiedere se potevo guidare sulle dune!!!
Il resto della famiglia considera questa giornata la più bella del viaggio.
Le dune non le descrivo perchè sarebbe impossibile e nessuna foto può rendere l'idea.
I dromedari sono animali mansueti e simpaticissimi, un po' meno ci è piaciuta l'oasi che
immaginavamo più sperduta e meno turistica... però il bagno nel laghetto Christian l'ha fatto!!!
Al ritorno (per mia fortuna!) il fuoristrada percorre la strada asfaltata mettendoci circa un'ora e trenta (all'andata, soste comprese circa 4 ore).
Arrivati al campo riprendiamo i camper, qualcuno si insabbia un po' ma è il minimo considerato dove siamo.
Ci ritroviamo tutti al campeggio a Douz, dove riusciamo a caricare acqua e lavarci.
SABATO 2 GENNAIO 2010. DOUZ – KSAR OULED SOLTANE – CHENINI – MATMATA. Km 360 c.ca
Oggi la partenza è fissata verso le sette, i km da fare sono molti e muoversi con 18 camper non è facile; soprattutto quando si attraversano paesini o si incontrano mezzi lenti.
Ne vale la pena, perchè viaggiare con l'alba ha il suo fascino... e poi ormai ogni mattino siamo svegliati dalla preghiera, ormai per noi irrinunciabile (Gianni la sa quasi a memoria!!!).
Da Douz dobbiamo raggiungere Ksar Ouled Soltane, circa 220 km, attraversando Matmata, e il paesino di Tataouine (e qui i fans di Star Wars sanno di cosa parlo...).
Dopo Matmata si attraversa una zona montuosa, fatta di curve e strapiombi, dalla quale in lontananza si vede anche il mare.
Raggiungiamo il remoto paesino di Ksar Ouled Soltane, attraversando zone dove la povertà si respira, i bambini sulla strada si buttano quasi sotto il camper per farti fermare e chiedere qualcosa.
Davvero triste. Questo posto è veramente lontano, estremo sud, per arrivarci abbiamo passato anche una specie di posto di blocco perchè zona militare, li vicino infatti c'è il confine libico.
Il paese è caratteristico: da cartolina; con queste abitazioni a tre, quattro piani, con scalette sospese, interamente fatte di roccia.
Si riparte, andando con calma perchè i bambini sono un vero pericolo. Raggiungiamo Chenini, la città costruita all'interno del monte, famosissima e vista in molte foto.
In realtà anche questo è un paese sperduto, che vive sul turismo, abitato da popolazioni berbere e parlando alla guida ci rendiamo conto che la mentalità è molto ristretta e sono stranamente molto insistenti nel voler vendere e nel chiedere soldi o cose.
I bambini chiedono soldi, in cambio del controllo del camper mentre è parcheggiato, ma poi non rimangono lì e non si accontentano mai. Il posto è comunque notevole.
Pranziamo qui a tempo di record.
Ripartiamo alla volta di Matmata che però Gabriel decide di visitare domani.
Infatti la raggiungiamo all'imbrunire, parcheggiamo vicino al minareto, in uno spiazzo adiacente al ristorante dove, volendo, si può cenare.
Noi prenotiamo attraverso Gabriel, la cena propone all'incirca lo stesso menù di sempre e noi ne approfittiamo.
Stasera però niente vino, assolutamente proibito anche portarlo!!!
DOMENICA 3 GENNAIO 2010. MATMATA – KAIROUAN – EL JEM Km 360 c.ca
Questa giornata è per me molto emozionante, infatti stamani visiteremo il set del film Star Wars, che vidi all'età di 7 anni al cinema con mio papà!!!
La nostra guida ci porta a visitare le casa nei crateri, caratteristiche di questa città. Praticamente nel terreno ci sono dei veri e propri buchi che formano all'interno un cortile sul quale si affacciano porte e relative stanze. Ci permettono anche di visitare una abitazione all'interno, dove siamo accolti da una signora che ci offre thè e pane arabo. Naturalmente tutti noi lasciamo qualche dinaro.
Visitiamo l'albergo, sempre sotterraneo, con annesso set del film!!!
Passiamo poi a visitare un piccolo museo, sotterraneo, ove sono conservati costumi, mobili, oggetti e dove una signora a cui chiediamo una foto, appreso che le avremmo dato 2 euro, quasi si mette a piangere dalla gioia.
Certi comportamenti per noi potrebbero essere fastidiosi o addirittura offensivi, ma qui sono
considerati dei veri regali, non è facile comprendere, essi vivono di questo, non esistono molte alternative.
Questo paesino risulta il più ordinato e pulito.
Sono le h. 9.30 e ci aspetta un lungo viaggio per raggiungere Kairouan. Tutto procede bene, la nostra carovana è costantemente in contatto CB, ogni spostamento è perfetto grazie a Gabriel, ma anche grazie a noi che ci siamo immedesimati e ci controlliamo a vicenda: regola principale, controllare sempre di avere qualcuno dietro, così non ci si perde!
Per raggiungere la città in tempo per fare un giro con calma, ma sopratutto per poter entrare
all'interno del cortile della moschea che chiude alle h.14, decidiamo tutti di mangiare durante la marcia, senza soste.
A Kairouan raggiungiamo la moschea e parcheggiamo. Da qui si raggiunge anche la Medina.
Ci aspetta una guida, che ci fa visitare la moschea e il suo cortile ed attraverso le grandi finestre osserviamo anche i fedeli al suo interno, pieno di tappeti.
Adesso abbiamo un po' di tempo per rifocillarci, ne approfittiamo per un caffè sul camper.
Alle h. 14.30 abbiamo appuntamento con Gabriel e la guida che ci farà fare un giro nella Medina, ma sopratutto ci porterà ad una specie di asta di tappeti (Kairouan è la maggior produttrice di tappeti lavorati a mano), dove ci offriranno dolcetti e thè in cambio di una tentata vendita.
I tappeti sono davvero belli, anche per noi che non li apprezziamo un granchè, dopo un po'
rimangono “all'asta” solo le persone davvero interessate.
Nuovamente liberi giriamo un po' ed acquistiamo dei dolcetti davvero buoni e 2 copriletti di seta e una tovaglia di cotone, sempre contrattando alla morte.
Alle h.16.00 pronti per ripartire, breve visita ad una piccola moschea, davvero carina, con soffitti e mosaici notevoli.
Si riparte alla volta di El Jem, dove pernotteremo per visitare domani l'anfiteatro romano.
Sono all'incirca 120 km, raggiungiamo la cittadina che è ormai buio e come altre volte facciamo a turno tutti il pieno di gasolio (0,48 Euro/lt).
Gabriel ci accompagna al nostro parcheggio, cintato, proprio sotto l'anfiteatro.
Anche stasera abbiamo la possibilità di scegliere di cenare in un locale; offrono agnello alla griglia, Gianni non resiste e prenotiamo insieme ad altri del gruppo.
Il ristorante non è lontano. A fine cena l'agnello risulta davvero scarso, tanto da chiedere al
ristoratore di fare un brick extra per ognuno di noi!!!
Si torna ai camper sotto un cielo di stelle.
LUNEDì 4 GENNAIO 2010. EL JEM – TUNISI. Km 200 c.ca
Si comincia a sentire aria di casa... siamo tutti un po' avviliti, oggi è l'ultimo giorno.
Visitiamo l'anfiteatro romano, davvero molto simile al nostro Colosseo. Purtroppo non abbiamo la guida italiana. E' davvero un peccato perchè queste pietre nascondono storie infinite e lontane.
Giriamo liberi per le scalinate, gli anfratti e i ragazzi si divertono a giocare a nascondersi.
Partiamo alle h. 9.30 per essere a Tunisi per pranzo. Trasferimento tutto ok.
Arrivati a Tunisi Gabriel ci spiega la strada che dovremo percorrere stasera da Tunisi per La
Goulette, cioè il parcheggio del porto dove pernotteremo, poi ci accompagna al parcheggio Park Kennedy, molto vicino al centro e alla Medina.
Parcheggiamo tutti per 6 dinari. Siamo liberi, teoricamente fino a domattina alle h. 8.00, in realtà pernottando tutti a La Goulette, ci vedremo tutti lì.
Noi decidiamo di pranzare in camper e di girare soli per la città.
Dal parcheggio raggiungiamo a piedi Place 7 Novembre, dove c'è l'obelisco. Da lì percorriamo
Avenue Habib Bourguiba e Avenue De France fino alla Port de France, l'arco che segnala l'entrata della Medina.
Fino a qui l'ambientazione, i negozi ed anche le persone sono molto europee e i turisti sono
abbondanti.
La Medina si presenta con vicoli strettissimi (i principali Rue de la Kasbah e Rue Jamaa Ez Zitouna) alternati da spazi chiusi e aperti; pieni a destra ed a sinistra di negozietti e di negozianti che ti fermano, ti parlano, ti chiedono di comprare... a volte sono talmente insistenti da impedirti di fermarti a valutare qualche acquisto.
Troviamo finalmente i dolcini che desiderava Camilla, la Baklava!!! Dolcetti di noci, miele, ottimi.
Camilla acquista due paia di jeans e Christian un paio di scarpe.
Durante il giro raggiungiamo la piazza del Ministero e la Moschea.
Alle h. 18.00 vogliamo essere di nuovo al parcheggio, per partire con calma e raggiungere il
parcheggio del La Goulette.
Arrivati incontriamo qualche famiglia, molte sono già partite, altre girano ancora per la città.
Noi e i nostri amici di Firenze partiamo insieme e dopo qualche dubbio sulla strada facciamo gasolio e raggiungiamo il nostro parcheggio, dove piano piano arriva tutto il gruppo.
Si cena sui camper e verso le h. 21.30 facciamo un brindisi alla fine di questo viaggio meraviglioso, condiviso da tutti.
Purtroppo durante la notte un camper del nostro gruppo è stato aperto e derubato.
Peccato perchè è stato davvero l'unico punto negativo in una vacanza considerata positiva in tutto.
Questa segnalazione non vuole essere polemica, creare panico o fare terrorismo, sappiamo tutti che i camperisti parcheggiati possono essere bersagli facili, ma in Tunisia è successo solo qui, in periferia di Tunisi, una grande città, non troppa diversa da molte europee.
Questo paese è davvero tranquillo.
Alle h.8.00 siamo tutti pronti, Gabriel sbriga tutte le pratiche, ci fa compilare i vari fogli, assegna le cabine. Entriamo in porto e ci imbarchiamo che sono le h.10.30.
La nave poi salperà alle h.13.45 invece delle h.11.00 previste.
Passeremo un po' di tempo sul ponte ad una temperatura ideale. I bambini giocano. I ragazzi, ormai tutti in gruppo, parlano, e tutti quanti discutono del viaggio e della temperatura polare che ci aspetta in Italia!!!
Siamo molto stanchi, passeremo molto tempo in cabina a riposarci. Consumiamo a pranzo e cena dei panini preparati al mattino perchè cenare al self service della nave è davvero proibitivo.
Gabriel organizza una riunione per tutto il gruppo... ci ritroviamo tutti in sala discoteca per i saluti, ma sopratutto per sapere i vincitori di un gioco, che è cominciato il primo giorno di viaggio, a cui abbiamo partecipato tutti!!!
Non spiego il gioco perchè può essere una bella sorpresa per chi in futuro volesse partecipare al viaggio in gruppo.
Si può solo dire che bisognerà stare molto attenti a non fare “danni” e ad essere “rinco”!!!
Dopo saluti e baci a tutti, sbarchiamo al porto di Genova alle h.13.20.
Crediamo che il nostro diario contenga tutte le nostre sensazione: positive e negative.
Un viaggio che ci ha fatto tornare al nostro quotidiano più “ricchi”, in certi momenti anche un po' tristi ma sicuramente diversi da quando siamo partiti.
Un viaggio in Tunisia sicuramente si può fare da soli.
La scelta di farlo con un gruppo organizzato credo si possa capire leggendo il diario.
È un 'esperienza che consigliamo vivamente, almeno una volta.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Km su suolo tunisino: 1700 – 1800 c.ca.
IMPORTANTE:
Non esistono scarichi acque nere e grigie: quindi è obbligato lo scarico selvaggio, naturalmente questo viene fatto in viaggio, lontano da abitazioni, a discrezione del capo gruppo, valutato il posto con minor impatto ambientale possibile.
In Tunisia non esiste lo smaltimento rifiuti, spesso si incontrano persone che raccolgono spazzatura a bordo strada mettendola nei sacchetti, mentre intorno a loro i prati sono colorati da sacchetti e bottiglie, ma non essendoci una vera raccolta e smaltimento i rifiuti tornano in mezzo alla natura.È capitato di camminare ore con della carta da buttare e non trovare un cestino... sarebbe naturale buttarla per terra, ma non per noi.
Contrattate sempre, su qualunque cosa, il primo prezzo non è mai quello vero, il loro sistema è quello della contrattazione, spesso si scende fino al 50% del prezzo iniziale ed oltre. -Abbiamo sempre avuto tempo bello. La temperatura mattutina andava dai 6 ai 9 gradi per salire subito appena esce il sole ed arrivare fino a 22-23 gradi.
I Tunisini non si possono definire certo ligi nell'osservare il codice della strada. Attenzione ai loro sorpassi, alla velocità, li troverete spesso contromano o con i fari spenti.
Hanno sempre la precedenza le macchine sui pedoni però se sei turista si fermano e ti fanno passare (escluso Tunisi).
La seconda lingua è il francese, anche se a scuola non lo insegnano più come una volta e quindi molti giovani se si parla in francese non capiscono. Più facile, dato il turismo, che capiscano l'italiano.
I tunisini non bevono vino né alcolici per religione, quindi teoricamente non si potrebbero portare.
Noi però li avevamo tutti, nascosti. Il controllo e' blando. Comunque il vino lo producono, in certi locali lo servono , in altri no assolutamente, in altri ancora accettano che ti porti il tuo...
Le strade principali sono caratterizzate da rotatorie, evidente caratteristica francese.
Molto spesso ad incroci e rotatorie, o anche sui bordi della strada si incontrano poliziotti o persone in divisa che sembrano controllare ed osservare. Noi non siamo mai stati fermati (se non nelle zone adiacenti al confine algerino e libico che fra l'altro sono zone militari).
In questo viaggio organizzato il gruppo era compatto: si partiva insieme, ci si fermava insieme; ma le soste e le visite erano libere, alcune avevano la guida ma ognuno era libero di fare ciò che desiderava così come per i pranzi e le cene. Il capogruppo proponeva, ognuno decideva singolarmente.
CI SCUSIAMO PER EVENTUALI ERRORI, ESSENDO STATO DIFFICILE STILARE UN
DIARIO QUOTIDIANO SUL POSTO A CAUSA DEI TEMPI VERAMENTE STRETTI.
“Il coraggio di cambiare le cose che non vanno...
La pazienza di accettare le cose che non possono cambiare...
La saggezza di riconoscere la differenza”
Qualora vogliate la nostra e-mail non esitate di contattare lo Staff di camperfree
Barbara & Gianni
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