Benelux e Normandia
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Benelux e Normandia
Equipaggio: Elio (56) e Fernanda (52). Durata del viaggio: 23 giorni.
Camper Mobilvetta Kimù 122.
Km percorsi: 4250.
Premessa
Questo è un viaggio preparato, senza troppi particolari, come è nostro costume, ma con tutto ciò che serve affinché non sorgano problemi. Abbiamo attinto notizie in rete, nel forum di camper******, Roberto Lumaca-Magellano e Armando, alias Yuma58, che ringraziamo. Era molto tempo che “sognavamo” questo giro. Un servizio della rivista AC sul numero di gennaio 2009 riguardante il Lussemburgo ed un documentario TV su Bruges hanno fatto si che il viaggio prendesse forma e diventasse realtà. Vista la vicinanza si è poi aggiunta una puntata, anzi più che una puntata, in Olanda per vedere i famosi mulini a vento e non solo. Il servizio di Michel Vouillermoz sull’Olanda, sul numero di giugno di C&C ha completato l’opera.
Anche per questo viaggio ci siamo serviti dell’atlante stradale Michelin della Francia, con scala di 1:200 000. Ottimo e dettagliato per gli usi camperistici. Inoltre l’atlante stradale Michelin su Germania, Benelux, Svizzera, Austria e Rep. Ceca, in scala da 1:300000 a 1:600.00 per la Rep.Ceca ci è stato molto utile. Ci siamo avvalsi dell’ottimo aiuto del nostro navigatore satellitare Tom Tom 630, ottimo e funzionale, che ci soddisfa pienamente.
Per l’andata, passaggio dal Piccolo San Bernardo e ritorno, inizialmente previsto attraverso la valle del Reno in Germania poi, invece, effettuato dalla Francia del nord con la visita delle spiagge dello sbarco in Normandia e, attraverso la Francia centrale, via Monginevro.
Non abbiamo riscontrato particolari problemi in Benelux. Strade, generalmente buone o molto buone con, in Belgio, un leggero peggioramento del fondo stradale, al livello delle strade nostrane. In Olanda qualche problema con la lingua, ma nulla di irrisolvibile. Attenzione alle carte di credito, non sempre riconosciute da tutti gli sportelli bancomat in Belgio e Olanda.
Ci ha deluso un pochino Amsterdam, pur interessante, ma una città leggermente caotica e non rispondente alle aspettative, forse un tantino esagerate da parte nostra, che ci eravamo fatti.
Piacevole e bella sorpresa, invece, Bruxelles, che abbiamo trovato ordinata, abbastanza pulita, senza problemi di parcheggio, persino per un camper, molto verde, con bellissimi parchi e giardini e, almeno apparentemente, dove si svolge una vita senza i ritmi forsennati delle grandi città.
Il Lussemburgo non ci ha riservato sorprese poiché lo abbiamo trovato esattamente come lo avevamo immaginato e studiato. Un paese ricco e benestante, pulito, verdissimo, con un alto livello di vita sociale e, soprattutto molto bello ed interessante da visitare. Scarseggiano od, addirittura assenti, i supermercati tipo Carrefour, Auchan, Leclerc, abbondanti, invece in Francia.
Diario
Sabato, 31.07 Finalmente si parte!
Dopo i soliti preparativi di rito alle 9.15 riusciamo a prendere il largo. E’ con noi anche mia suocera che accompagniamo in valle Cervo, nel biellese, dove trascorrerà qualche giorno di vacanza e riposo.
Essendo oggi classificata come giornata da bollino nero per quanto riguarda le partenze, preferiamo percorrere la statale fino ad Alessandria e qui prendiamo la A26 fino a Santhià. Di qui a Biella è un salto.
Lasciata mia suocera a Sagliano Micca prendiamo la direzione della Valle d’Aosta via Ivrea.
E’ una bellissima giornata di sole senza essere troppo calda. Preferiamo percorrere la SS26 fino ad Aosta dove, a Sarre, ci fermiamo presso un supermercato per rifornire la cambusa che, volutamente, abbiamo lasciato semivuota da casa per non complicare ulteriormente i preparativi. Riprendiamo la statale diretti a La Thuile dove è prevista la nostra prima sosta notturna, se l’area non è intasata. La troviamo non piena, ma affollata. Preferiamo proseguire per La Rosiere. Arriviamo nel punto sosta alle 20.30. Vi sono 5 camper parcheggiati e ci sistemiamo anche noi.
E’ un bel tramonto con cielo limpido e un’aria frizzante. Ceniamo ammirando le sagome delle vette circostanti. Una bella serata.
Domenica, 01.08
Notte fresca e riposante. Ci svegliamo alle 8.30. Ci aspetta una tappa di trasferimento. Ci prepariamo come al solito, CS e partenza alle 9.45.
C’è un cielo limpido e si prospetta una bellissima giornata. Non fa ancora caldo.
Percorriamo la discesa verso Bourg S. Maurice, quindi Moutier, Albertville, Ugine percorrendo la N508 (ex D1508) e giungiamo sulla riva meridionale del lago di Annecy. Ne percorriamo tutta la costa occidentale che, essendo domenica, è letteralmente invasa da bagnanti. La giornata è stupenda e si presta bene per la tintarella. Vi è da sottolineare i luoghi di una grande bellezza paesaggistica.
Passiamo Talloires ed arriviamo ad Annecy. Riusciamo a fare qualche foto nonostante il traffico.
Questo, anche a causa dei semafori, è intenso e facciamo un po’ di coda.
E’ ormai ora di pranzo quando prendiamo la direzione Frangy, sempre con la N508. Adesso comincia a farsi sentire il caldo. Troviamo un posto all’ombra e pranziamo.
Riprendiamo la marcia di avvicinamento a Lussemburgo alle 14. Passiamo Bellegarde e, per un mio errore di interpretazione (distrazione!) del fido TomTom, non svolto dove indicava per Oyonnax e proseguo per Nantua. Poco male. Abbiamo allungato di qualche chilometro. Intanto il cielo si è riempito di grossi nuvoloni che lasciano presagire pioggia in arrivo. Il tempo e la giornata sono totalmente cambiati! Infatti di li a poco alcuni lampi e fulmini anticipano la pioggia che ci accompagnerà, poi, fino a sera. Proseguiamo, intanto per Clairvaux e, a Jeurre troviamo un’AA proprio sulla strada e ne approfittiamo per caricare l’acqua che non abbiamo potuto caricare a La Rosiere per via della famigerata Flot Bleu a gettoni che, naturalmente non avevamo. Si continua percorrendo la valle dell’Ain verso Doucier, dove si trova il Lac de Chalain che credevamo essere il lago visto qualche anno addietro e che volevamo rivedere e fotografare. Ma ci siamo sbagliati, non è quello. Delusi per non aver trovato il nostro lago, proseguiamo per Arbois. Qui ci fermiamo per una visita alla casa natale di Louis Pasteur, chiusa alle visite, vista l’ora, sono le 18.30. Facciamo alcune foto. Da rimarcare la bellezza del paese, centro vinicolo dei Jura.
Il nostro punto tappa è Salins les Bains, pochi km dopo. Sappiamo esserci un punto sosta il cui indirizzo, purtroppo, non è noto al nostro navigatore. Lo troviamo comunque sulla strada per Champagnole, in uscita dal paese, in località Bracon. E’ un normale parcheggio con alcuni posti riservati ai camper e annesso CS. Vi sono già tre camper parcheggiati. Ci sistemiamo anche noi. Il CS sembra funzionale. Lo verificheremo domattina.
E’ ormai ora di cena. Continua lo stillicidio della pioggia a tratti. Poi rasserenerà.
Lunedì, 02.08
Notte tranquilla accompagnati dalla pioggia che in nottata ha fatto il suo ritorno. Soliti preparativi, CS, che si rivela pratico e funzionale, e partenza verso le 10.
Riprendiamo la N83 verso Besançon. Vi entriamo per un rapido giro e qualche foto. Si rivela una bella città, immersa nel verde, ben tenuta e con bei palazzi d’epoca.. Riprendiamo subito la strada verso Lussemburgo. Intanto ha smesso di piovere, anzi piove a tratti. Con la N57 verso Vesoul. A Luxeuil les Bains facciamo gasolio presso Auchan ad euro 1.119. Poi Remiremont, Epinal e di qui la statale prende forma di autostrada veloce e scorrevole. Si percorre la valle della Mosella, quindi Nancy. Il traffico è notevole, i mezzi pesanti numerosi. Pochi italiani incontrati, un paio di camper ed un paio di Tir. Pont à Mousson, Metz, quindi Thionville dove usciamo dall’autostrada per proseguire e percorrere gli ultimi km verso Lussemburgo su strada normale.
Thionville non ci entusiasma e imposto il navigatore per Lussemburgo-città su strade normali.
Intanto il tempo si è messo al bello e fa anche un po’ caldo. Entriamo in Lussemburgo che neanche ce ne accorgiamo o quasi, passando Evrange, Frisange, quindi tanta campagna ed infine Alzingen dove, con qualche giro cerchiamo e troviamo, subito per la verità, perché sulla strada N3, il camping Bon Accueil. Paghiamo la nostra piazzola per due notti e chiediamo alla signora se ci è possibile uscire di nuovo in camper per un breve tour di sopralluogo alla città. E’ possibile, purché si rientri prima delle 22. Effettuato il giretto, alle 20 siamo di nuovo in campeggio. Ci posizioniamo ed appuriamo trattarsi di un buon campeggio. Due notti a 28,40 euro, elettricità compresa. Un prezzo più che onesto considerando i servizi offerti, senza i soliti plus (piscina, campo da tennis e altro) che mai si utilizzano.
Intanto i soliti nuvoloni preannunciano la pioggia, che in serata giunge tranquilla e continua.
Una buona doccia chiude la giornata.
Buonanotte.
Martedì, 03.08
La pioggia ci ha accompagnati per buona parte della notte conciliandoci il sonno. Il mattino si presenta quasi del tutto sereno. Ci prepariamo con calma poiché oggi è prevista la visita della città di Lussemburgo e credo che una giornata sia più che sufficiente.
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Fuori dal campeggio, vicino alla chiesa vi è la fermata del bus 192 che porta fino alla “gare” della città in una decina di minuti. Ci informiamo sul luogo ove vi è la partenza del trenino turistico, è in Place de la Constitucion. Da qui il “Petrusse express” effettua un giro della valle della Petrusse, che divide la città alta da quella bassa, in una quarantina di minuti. Interessante ma non eccezionale (18.40 euro, auricolari per l’audio guida compresi). E’ servito più che altro per conoscere il luogo e ritornare a piedi nella vecchia città bassa per girarla meglio. Prima visitiamo parte delle “casematte” che si trovano praticamente al di sotto di Place de la Constitucion, personalmente poco interessanti, ma a Fernanda piacciono. Ne percorriamo una galleria in discesa che “sbuca” nella verdeggiante Petrusse. Usciamo da qui e percorriamo la valletta, molto curata e riposante, fino a giungere nella vecchia città bassa, caratteristica e bella. Qui vi si trova anche l’Ambasciata italiana in Rue Ulric.
Passiamo il vicino Hospice e visitiamo la bella Abbazia di St. Jean, li vicino.
Risaliamo con un ascensore e guadagniamo la vecchia città alta. La troviamo molto bella con la Camera dei Deputati, il settecentesco Palazzo Granducale ed il centro caratteristico, affollato di turisti, complice anche la bella giornata di sole ma affatto calda, con temperatura gradevole.
Infine una visita alla Cattedrale di Notre Dame, bella ed imponente, ed alla sottostante cripta dove riposano le spoglie dei regnanti del Paese. Insomma Lussemburgo è una città dai due volti. La parte vecchia e antica molto bella. La moderna uguale ad una qualunque città europea. Solo pulita e curata. Una visita di un giorno è sufficiente per vedere le cose importanti ed interessanti.
Da domani il nostro interesse sarà dedicato ai castelli ed ai paesi e paesini circostanti che costituiscono il “Paese da favola” come AC ha titolato un suo servizio sul numero di gennaio 2009.
Se le premesse sono queste di oggi, credo che il Lussemburgo non ci deluderà affatto.
Una nota sul campeggio Bon Accueil: buon campeggio, servizi essenziali ma puliti ed efficienti, piazzole ampie e pianeggianti, delimitate da siepi, con 220 e rubinetti dell’acqua ogni 2 piazzole circa, non grandissimo e questo è un pregio, a quindici minuti di autobus dalla città. Tranquillità assoluta. Qualche problema per lo scarico, possibile solo con tubi di prolunga, che noi non abbiamo e non possiamo utilizzare, vista la conformazione del nostro scarico, centrale. Infatti non
scarichiamo e siamo costretti a portarci dietro il carico di acque fino al prossimo CS.
Mercoledì, 04.08
Come al solito, sveglia con calma. Notte tranquilla. Oggi si lascia il campeggio e la città di Lussemburgo per visitare i castelli e le località dei dintorni.
Partiamo alle 10.15. Un ultimo giro in città per qualche foto “dimenticata” e si prende la direzione Echternach. Imbocchiamo la N11 diretti a Bourglinster, dove visitiamo dall’esterno il castello. Ben tenuto ma, ahimè, ormai adibito ad eventi musicali, ricevimenti e feste.
Riprendiamo la marcia diretti a Larochette. Altro castello che visitiamo solo esternamente.
Non ci entusiasma. Al locale distributore facciamo il pieno a 0.976 euro al litro.
E’ ora di pranzo e ci fermiamo in una brasserie dove consumiamo un paio di specialità locali per soli 21 euro e spiccioli.
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La nostra meta odierna è Echternach e la vicina Trier, in Germania. Riprendiamo percorrendo, quindi, la CR 118 e poi la CR 121 che attraversa la bella Mullerthal, una bella valle immersa nei boschi, molto verdeggiante. Ad Echternach giungiamo verso le 17. Parcheggiamo subito nel parcheggio a pagamento accanto all’Echternachbruch, il ponte che collega il paese all’altra sponda, quella con la Germania. La visita al grazioso paese inizia dalla Cattedrale di St. Willibrord, bella. Poi ci immergiamo nella via principale, Rue de la Gare, affollata e bella. Facciamo qualche acquisto presso un negozio il cui titolare, saputo che siamo italiani, ha intavolato un dialogo sulle bellezze dell’Italia e delle Cinque Terre in particolare, di cui si dice innamorato. Dice che sta studiando l’italiano e che ha mangiato a Savona nella pizzeria del campione del mondo della categoria, che è sita, guarda caso, sotto il palazzo ove abita mia suocera.
Proseguiamo la visita. Intanto si sono fatte le 19 e prendiamo la direzione di Treviri, nella vicina Germania, consigliatami da Armando (Yuma 58). In poco più di mezz’ora vi arriviamo.
Cerchiamo e troviamo abbastanza facilmente l’AA indicataci da Armando. E’ un’area ampia e completamente automatizzata. A dire il vero, ho impiegato un po’ a capire il funzionamento del tutto, grazie anche all’aiuto di un gentile camperista tedesco. Purtroppo non conosco il tedesco e la cosa si complica, anche se nelle istruzioni si può scegliere la lingua, in questo caso il francese, che mastico, ma non è sufficiente. L’italiano non esiste. Comunque ce la facciamo e ci sistemiamo.
Intanto il tempo è peggiorato: Dopo poco arriva la pioggia che ci accompagnerà , a scrosci, per tutta la notte. Per tutta la serata un imbecille ha pensato bene di fare sgommate, sgasate e colpi di clacson con un auto, nell’adiacente grande piazzale, dove vi erano altri camper e, presumibilmente, anche degli zingari.
Alla fine tutto si cheta e la pioggia ci allieta il sonno.
Giovedì, 05.08
Una notte all’insegna della tranquillità. Al risveglio facciamo CS, usando la card dell’area, che ho pre-caricato ieri sera con 20 euro. Il suo uso è necessario per tutte le operazioni di CS.
All’uscita, alla cassa, si riscuote il resto non consumato, il tutto in automatico. Spesa: 9 euro in tutto, elettricità compresa.
Usciamo dopo essermi dotato della piantina della città alla cassa, e cerchiamo subito un parcheggio nelle vicinanze del centro storico. Dopo qualche giro lo troviamo in Keller St., non lontano dalla casa di Carlo Marx. A naso, ci dirigiamo in centro, la cui via principale è affollatissima. Fra un negozio e l’altro giungiamo nella bella Marktplatz, veramente notevole. Continuiamo per la Porta Nigra. Qui decidiamo di effettuare un giro turistico con il trenino. Ne è valsa la pena. Il Duomo, la Basilica di Costantino, l’Anfiteatro, la casa natale di Carlo Marx e tante altre cose interessanti, terminando il giro alla stessa Porta Nigra, che come sempre, ci è servito per scoprire le cose interessanti da vedere.
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Si è fatta ormai ora di pranzo e mangiamo una buona pizza al ristorante S.Marco, nelle adiacenze della Porta Nigra, serviti da una rozza e scorbutica inserviente che non parlava francese, non parlava italiano e non si sforzava di capire e farsi capire. Inconvenienti del turista.
Ritorniamo verso la piazza, cosiddetta più bella d’Europa. In effetti è molto bella. Poi visitiamo il Duomo. Veramente da non perdere. Maestoso!
Non altrettanto bella la vicina Basilica di Costantino, dove l’Imperatore romano fu incoronato.
Intanto la giornata è andata alternandosi fra nuvole e sole, con temperatura fresca e gradevole.
Il pomeriggio vola fra le bellezze di questa stupenda cittadina. Cominciamo, però, ad essere stanchi. Fernanda si sente un po’ indisposta e forse ha qualche grado di febbre.. Rientriamo al camper passando davanti alla casa di Carlo Marx.
E’ un po’ tardi e dobbiamo fare ritorno in Lussemburgo per cercare un campeggio per la notte. Ma per non so quale oscuro errore stradale, non riusciamo a trovare la strada per Echternach.
Imbocchiamo invece la 51 per Bitburg che ci costringe ad un lungo giro prima di giungere ad Echternach e poi a Beaufort, nostra meta, dove c’è un campeggio. Ma, ahimè, vi arriviamo troppo tardi. Sono le 20.30 e la reception è chiusa. Inoltre ci sembra un enorme campeggio per stanziali e non ci piace molto. Proviamo anche al piccolo “Camping Official”, in entrata del paese, provenendo da Beaufort, ma anche questo è già chiuso. Optiamo per un ritorno ad Echternach, dove ci sistemiamo nel parcheggio Roan, a ridosso del centro storico. Sembra tranquillo.
Venerdì, 06.08
Notte tranquilla. In questo parcheggio si può dormire indisturbati. Il cielo è sereno dopo una mattina con nebbiolina, con temperatura relativamente fresca.
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Partiamo senza fretta alle 10.30 in direzione Beaufort. Il castello non è male. Se c’è folla si rischia però di non trovare posto nei due piccoli parcheggi. Visita fugace e partenza per Vianden con la N19 e poi la N17. In breve siamo nel grazioso paesino con il suo bel castello che svetta su uno sperone roccioso. Vi si svolge una festa per cui tutto il paese è invaso da auto in sosta nei pochi spazi e lungo le strade confluenti. Non troviamo un buco per sostare e riusciamo a malapena a fermarci in uno spazio lungo la strada di accesso, giusto per riuscire a fare due foto di rito. Facciamo un passaggio lungo il paese per una visita in movimento e non resta che rinunciare a qualsiasi visita.
Si riparte verso nord. Diekirch, Ettelbruck con la N15, quindi deviazione per la CR308, praticamente una strada per la bella campagna, e si giunge a Bourscheid dove visitiamo, sempre esternamente perché non abbiamo molta voglia di visitare gli interni, il castello. Qualche decina di minuti e ripartiamo percorrendo la CR 348 e poi la N27 per Esch sur Sure. Fa quasi caldo quando vi giungiamo. Breve sosta per qualche foto e riprendiamo la marcia in cerca di un campeggio. Non vogliamo rischiare di trovarne di chiusi. Notiamo lungo la N27 almeno 4 o 5 campeggi. Ma è ancora un po’ presto e preferiamo percorrere ancora un po’ di strada verso Clervaux. Dall’atlante stradale Michelin sul Benelux che abbiamo acquistato a Treviri in scala 1:150.000, ottimo, notiamo che a Wiltz ed a Wilwerwiltz vi sono due campeggi. Il primo non ci piace, troppo automatizzato e complicato e proseguiamo per il secondo. E’ un campeggino con servizi essenziali. Ci piace, è immerso nel verde e sotto ad alberi di notevole grandezza. Aspettiamo la signora della reception, momentaneamente assente. Due signori addetti, ci dicono comunque di entrare. Ci sistemiamo sotto gli alberi. Dall’altra parte della strada che corre a fianco del campeggio si svolge una manifestazione con musica ad alto volume che speriamo non duri fino a notte fonda.
Una buona doccia e si cena. Scarico le foto sul computer portatile ed intanto ce le rivediamo.
Tariffa per una notte con corrente: 19 euro!
Sabato, 07.08
Notte rumorosa fino alle 3 del mattino a causa della musica a volume altissimo. Poi il silenzio quasi assoluto se si eccettua qualche buontempone, che evidentemente un po’ alticcio, ancora dava spettacolo con urla e grida.
Al mattino faccio CS, seppur con qualche difficoltà, ed alle 10 partiamo. In breve siamo a Clervaux, dove parcheggiamo nel parcheggio sotto il castello.
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Visitiamo dapprima la Cattedrale, interessante e bella e poi, i dintorni del castello. Effettuiamo qualche acquisto, notiamo anche il famoso liquore di Clervaux, che però non acquistiamo, dopo che noi, ormai, non beviamo più alcolici, se non in qualche rara occasione con amici, quindi ripartiamo per Asselborn. Qui visitiamo e fotografiamo un antico mulino ad acqua, ora diventato hotel e ristorante di un certo livello.
Bello l’insieme della struttura. E’ ora di pranzo e, a Troisvierges troviamo un bel ristorante con annesso un Irish Pub, caratteristico, il Lamj-Troisvierges, dove consumiamo delle ottime specialità locali. Ripartiamo. In meno di un quarto d’ora siamo al confine con il Belgio. A Huldange rifacciamo il pieno con il gasolio a 1.002 euro.
Attraversiamo il confine, percorrendo la N68, che sono le 15 circa. Passiamo Vielsalm, quindi Stavelot, che attraversiamo per il centro. Ci sembra un bel paese, carino, con molti fiori, animato, vista anche la giornata prefestiva, pulito e ordinato. Con la N622 dirigiamo a Francorchamps, dove rendiamo visita al circuito di F1. Qualche foto è d’obbligo, anche se dall’ingresso non si vede molto la pista.
Tagliamo fuori Spa e dirigiamo verso Liegi con la N62. Entriamo in città che sono le 18 circa. Facciamo un giro con il camper, qualche foto alla Cattedrale di St. Paul e via per la campagna belga verso Bruxelles.
Evitiamo, per ora, l’autostrada perché vogliamo vedere i paesini che attraversiamo e la bella campagna coltivata, con immensi campi di grano, patate e granturco. Il lavoro di mietitura del grano è nel pieno.
La giornata si è mantenuta bella e calda, ma ora un vento da ovest sta portando nuvole e c’è aria di pioggia. Intanto si è ormai fatta ora di cercare un posto tranquillo per la notte. Lo troviamo nel paesino di Hannut – Nopi, accanto alla chiesa. Non c’è anima viva , il posto è tranquillissimo nella campagna belga e, intanto, ci raggiunge un po’ di pioggia che dura il tempo di una mezzoretta. Cena ed a nanna.
Domenica, 08.08
Una notte trascorsa nel silenzio e nella tranquillità assoluta. Qualche scroscio di pioggia ha accompagnato il sonno. Ci svegliamo relativamente presto perché temiamo che un’eventuale messa domenicale possa far convergere un po’ di gente alla chiesa e crearci dei problemi di movimento con il camper nell’angusto parcheggio. Cosi non è stato.
Approfittiamo per rassettare il camper e dargli una pulita interna. E’ incredibile come nel giro di un giorno o due si raccolga tanta polvere, pietruzze, fili d’erba e quant’altro.
Partiamo diretti a Bruxelles. Imposto il navigatore per percorrere strade normali, ma temiamo di impiegare troppo tempo per i vari paesini che, comunque si susseguono ormai tutti simili, pur nella bellezza della campagna belga ed allora percorriamo un pezzo di autostrada.
Ancorché gratuita, quest’autostrada (A3) lascia un po’ a desiderare come fondo stradale e manutenzione.
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All’approssimarsi della città vediamo un segnale stradale indicante Waterloo ed allora si accende una lampadina. Perché non visitare il luogo della famosa disfatta di Napoleone? Detto fatto. Reimposto il navigatore e dirigiamo verso Waterloo. Intanto ha cominciato a piovere a tratti.
Sul ring che aggira Bruxelles, e fino a Waterloo, ci coglie un autentico nubifragio.
Per fortuna che una volta giunti nella cittadina napoleonica la pioggia diminuisce di intensità, fino a smettere del tutto. Parcheggiamo ai piedi della “Butte du Lion”, la collina artificiale eretta in memoria delle migliaia di caduti nella memorabile battaglia-carneficina.
Al centro visite facciamo il biglietto cumulativo per la scalata della collina, con i suoi 226 gradini ripidi, la visita del museo delle cere, nulla di particolarmente attraente, e della panoramica della battaglia, che si rivela molto avvincente. Per la verità è compresa nel biglietto anche la visione del film sulla battaglia, ma vi rinunciamo. C’è tanto da vedere fuori, e la giornata va nettamente migliorando. Infine completiamo la visita con il giro, su un mezzo apposito, dei luoghi della battaglia, che comprende anche il quartier generale di Napoleone presso la “Ferme de Caillou”.
E’ stata una visita molto bella e molto interessante, ancorché non programmata.
Questo della non rigidità dei nostri percorsi e dei nostri programmi è una caratteristica che contraddistingue i nostri tour. Non amiamo attenerci rigidamente ad un programma prestabilito ma ci piace, all’occorrenza, variare e, se del caso, cambiare del tutto il programma di base.
Si son fatte circa le 17 e vogliamo fare una capatina a Bruxelles. Effettuiamo un tour in camper che, nonostante l’intrigo di strade, non ci pone particolari problemi, grazie anche all’aiuto del fido navigatore. Se avessimo dovuto utilizzare solo la carta stradale, probabilmente saremmo ancora là.
Cosi l’Arco di Trionfo ed il parco del Cinquantenario, la Basilica del Sacro Cuore ed un giro per il centro, completa la giornata. Notiamo con piacere che in questa grande città non vi sono problemi di parcheggio, anche per un mezzo come il nostro. Un buco lo si trova ovunque.
E’ l’ora di cercare un campeggio per la notte, poiché abbiamo bisogno della 220 per la ricarica di batterie varie e farci una seria doccia senza problemi nel nostro camper. Infatti, pur alternando AA, sosta libera e campeggi, preferiamo fare la doccia sul nostro mezzo, abbastanza comodo, basta che ci sia l’acqua ed, eventualmente la 220.
Troviamo un camping ad Overijse, dopo aver vagato inutilmente a causa della quasi totale assenza di segnali che ne indicassero l’ubicazione. Solo quando abbiamo chiesto agli unici due signori incontrati per la strada, dopo quest’ora, fuori dai grossi centri, c’è il coprifuoco, finalmente alle 19.30 lo troviamo. Camping Druivenland, in Nijvelsebean, 80. Tariffa di 20 euro a notte con elettricità.
Lunedì, 09.08
Ci svegliamo di buon’ora, dopo una notte più che tranquilla. C’è un po’ di nebbia. Più tardi si dissolverà ed uscirà un bel sole caldo.
Obiettivo di questa mattina è l’Atomium di Bruxelles. Vi giungiamo verso le 11, dopo aver gironzolato un po’ nella campagna e nei paesi circostanti la città.
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Ora c’è un bel sole e si fa sentire anche il caldo. Parcheggiamo nel parcheggio dei bus, ad inizio di Boulevard du Centenaire.
Con la bella giornata il monumento, eretto in occasione dell’Esposizione Universale del 1958, mostra tutta la grandiosità dell’ingegno umano e tutto il suo significato scientifico. Il Boulevard du Centenaire che gli fa da contorno ed il bel parco circostante, rendono il luogo pieno di fascino e di significato. Bella Bruxelles. Una città ordinata, molto verde, con grandiosi parchi e giardini, seppur non pulitissima. Ma come potrebbe esserlo con i monumentali alberi che abbelliscono viali e Boulevard.
Mentre in Italia spesso si insiste a capitozzare bellissimi alberi che potrebbero abbellire paesi e città.
Sono ormai le 13 e ci avviamo verso Bruges.
Percorriamo un po’ di strade normali nei dintorni e ci perdiamo, per cosi dire, nella miriade di paesini che circondano Bruxelles. In uno di questi ci fermiamo presso un Carrefour, a Tervuren, per rifornire la cambusa. Ci troviamo fra la capitale e Leuven, dalla parte opposta a dove dobbiamo dirigerci. Presto prendiamo la giusta direzione e, a Dendermonde, ormai alle porte di Gent, facciamo sosta pranzo, con relativo pisolino ristoratore. Sono quasi le 15 e, superata Gent, prendiamo l’autostrada A10, che in una mezz’ora ci porta a Brugge.
Qui cerchiamo subito l’AA seguendo la segnaletica per il P bus. Vi si giunge agevolmente e si trova nella parte sud del centro storico, raggiungibile in meno di 10 minuti a piedi.
Facciamo giusto in tempo, poiché erano rimasti solo 3 posti liberi, subito occupati poi da altri due camper dopo di noi. E’ una buona area, soprattutto strategica, poiché situata a ridosso del centro storico. Tariffa di 25 euro per 24 ore con elettricità.
Dopo esserci sistemati facciamo due passi per il Minnewaterpark, poco prima del Beghinaggio. A sera, cena ed a nanna.
Martedì, 10.08
Dormito bene. La sveglia la effettuiamo con comodo. Giornata non proprio serena, parzialmente nuvolosa, con temperatura fresca ma non fredda.
Entriamo nel quartiere storico attraversando il Minnewaterpark. Poi il Beghinaggio e le varie vie che portano verso il Markt, la piazza centrale. Prima, però, temendo un peggioramento delle condizioni meteorologiche, in Mariastraat, angolo con il Memling Museum, ex ospedale, prendiamo il battello per il giro dei canali. Sono circa 5 km di canali in cui, in battello, si scoprono scorci bellissimi, vedute che non è possibile perdere, e da immortalare con l’obiettivo della macchina fotografica. E’ tutto molto bello e caratteristico.
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Terminato il giro proseguiamo a piedi con il Markt , bellissima piazza centrale, il Burg, l’altra piazza. Tra le vie ci soffermiamo nei negozi di merletti, di cui la città vanta un’antica tradizione ed in cui Fernanda alleggerisce il nostro conto in banca. Ambedue le piazze, collegate dalla breve Breidelstraat, sono circondate da preziosi e signorili palazzi. L’obiettivo della macchina fotografica impazzisce. Ogni angolo è uno scorcio da fotografare. Veramente una bellissima città, molto turisticizzata ma meritevole della fama che ha. Meritevole ovviamente di essere visitata per le sue bellezze architettoniche, storiche, artistiche e naturalistiche.
A pranzo ci fermiamo in una brasserie del centro, la Rozenhoedkaai, dove consumiamo due ottimi piatti, di cui è difficile ricordare il nome, innaffiati da un buon vino bianco dal nome sconosciuto. Ci serve un gentilissimo e simpatico signore, appassionato di musica lirica e classica e di Verdi, di cui ne loda l’arte sublime fino a considerarlo un Dio della musica. Parla bene l’italiano e afferma di essere innamorato dell’Italia ed ogni anno effettua 5 o 6 viaggi a scopo culturalmusicale.
Sebbene il locale sia abbastanza affollato, egli, fra una portata e l’altra, si sofferma volentieri a parlare con noi del nostro Paese, che loda. Su consiglio di Axel, questo il suo nome, chiudiamo il pasto con due ottime ”Dame Blanche”, un gelato particolare, innaffiato con cioccolata calda e sormontato da panna. Eccellente! Grazie Axel.
Usciamo dal locale che sono quasi le 15. Inizia a piovigginare. Ancora qualche giro e qualche acquisto e la pioggia aumenta di intensità. Decidiamo di rientrare al camper. Man mano che ci avviciniamo all’AA, la pioggia aumenta ed arriviamo al nostro camper ormai zuppi.
Il nostro ticket termina alle 18 e dobbiamo lasciare l’area altrimenti paghiamo altri 25 euro.
Pertanto, sotto la pioggia, faccio CS ed alle 17.30 lasciamo l’area. Prendiamo subito la N31 per Zeebrugge dove vi è un PS, presso il porticciolo turistico. Attraversiamo Lissewege, ove risiede Giacomo (Giacco), un belga che sul forum di camper****** mi ha fornito qualche indicazione sulle soste a Bruges e che, pertanto, ringraziamo.
Giungiamo a Zeebrugge in una mezz’ora e troviamo subito il PS dove già sono parcheggiati diversi camper ed altri ne arriveranno in serata. Pochi gli italiani, molti a Bruges. Si tratta di una tranquilla strada fronte porto, adibita a sosta camper, ma senza CS e senza possibilità di carico acqua. Di fronte il mare del nord. E’ una serata fresca con ancora qualche goccia di pioggia.
Ci rilassiamo un po’ prima di cena e poi redazione del presente diario ed a nanna.
Mercoledì, 11.08
Anche questa è stata una notte assolutamente tranquilla. Ieri sera abbiamo scambiato due parole con i nostri vicini di camper, una coppia della provincia di Reggio Emilia, che poi abbiamo ritrovato in Olanda, a Kinderdijk, e dove ci hanno fornito delle notizie per la notte e che, ovviamente, ringraziamo.
Siamo svegli di buonora perché dobbiamo tornare a Bruges per dei regali da portare a casa.
Questa volta parcheggiamo nel parcheggio diurno, di fronte all’AA dove abbiamo pernottato.
Tariffa di 5 euro per due ore. Verso la mezza riprendiamo la marcia verso Kinderdijk, imboccando la strada per Damme, dove incontriamo il primo mulino a vento. Poi N49-E34 fino ad Anversa dove, con un tunnel sotto la Schelda si prosegue con A12 e ancora, E19, poi A16, fino a Rotterdam.
Traffico a tratti intenso. Tempo buono. Giungiamo a Kinderdijk verso le 17, dove ci “rapinano” letteralmente 5 euro per 3 ore di sosta nell’angusto parcheggio all’inizio della strada dei mulini.
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Pochi minuti dopo, infatti, gli addetti alla riscossione terminano il loro lavoro e vanno via. Praticamente, da questo momento in poi la sosta di chi arriva è gratuita! Ogni mondo è paese.
Il tempo è ulteriormente migliorato, con una temperatura gradevole, un cielo da cartolina che invita ed invoglia a camminare fra i canali ed i mulini. Splendido pomeriggio e splendido posto, questo. La visita di questo luogo è veramente interessante ed appagante. Con il cielo solo parzialmente velato da nuvolette, le foto sono eccezionali. Lungo i canali incontriamo di nuovo il sig.Enrico e la sua signora, di Reggio Emilia, con i quali scambiamo due parole, ripromettendoci di salutarci prima di andare via. Noi riprendiamo il nostro cammino fra i mulini mentre loro, in bici, rientrano al camper.
Al nostro rientro non li ritroviamo, ma troviamo sotto al tergicristalli un foglietto con le indicazioni delle aree di sosta e le relative coordinate, lasciateci da Enrico. Lo ringraziamo ancora. Troviamo rapidamente l’area sosta camper di Alblasserdam, peraltro già da noi notata durante il nostro passaggio prima di Kinderdijk.
Qui ci sistemiamo in uno degli ultimi posti rimasti. La fortuna sembra arriderci in questo viaggio.
Giovedì, 12.08
Dopo una buona dormita ci svegliamo presto ed alle 8.30 siamo già in marcia verso Brielle, sulla N218. Verso ovest si vedono nuvoloni neri che poco lasciano sperare. Di li a poco, infatti, arriva la pioggia che in breve si trasforma in nubifragio che, per fortuna, dura pochi minuti. Poi migliora ed al nostro arrivo a Brielle, verso le 9.30, ha smesso di piovere.
Troviamo un paese sonnolento e ancora deserto. I negozi si accingono ad aprire per le 10.
Non ci entusiasma come paese e decidiamo di ripartire. In un negozio di alcolici e birra ci forniamo di un po’ di birra olandese da regalare ad alcuni amici e parenti cui l’avevamo promessa.
Riprendiamo il nostro camper e ripercorriamo a ritroso la N218 che aggira l’enorme porto di Rotterdam, con raffinerie e stabilimenti portuali a perdita d’occhio. Dopo vari cambiamenti di autostrade, grazie anche al nostro navigatore, percorriamo il trafficato ring di Rotterdam. Anche qui con un tunnel, si sottopassa la Mosa e dirigiamo, con la A13, verso Amsterdam. Poco dopo Den Haag (L’Aja), usciamo e percorriamo le strade normali costiere, passando per Lisse. Qui cerchiamo e troviamo, peraltro ben segnalato, il parco Keukenhof, dove a primavera, si tiene una importante mostra di tulipani e bulbose varie in fiore. Per degli appassionati di giardinaggio come noi una visita non poteva mancare, pur sapendo che in questo periodo il parco è chiuso alle visite. Ci serve per inquadrare il luogo per un eventuale futura visita.
Proseguiamo per Haarlem attraversando una miriade di bei paesi, con case curate e giardini ben tenuti. Sono luoghi di notevole bellezza che mostrano un certo benessere degli abitanti.
Passiamo nei paraggi di Zandvoort, il circuito di F1, che oltrepassiamo e dirigiamo verso Zaanse Schans, alle porte di Amsterdam, per la visita di questa località con bei mulini a vento, in un contesto bello ed accattivante. Però lo troviamo molto turisticizzato e commercializzato. Un paio d’ore di visita, con visita interna di un mulino per la spremitura delle arachidi e relativa produzione di olio, da parte di Fernanda e, verso le 17, ci mettiamo alla ricerca di un campeggio fra quelli segnalati in internet e su vari diari. Dirigiamo subito, sotto un ennesimo acquazzone, verso il Vliegenbos, che troviamo al completo. Reimposto il Tom Tom per raggiungere il Gaasper, quindi altri 15 km sul ring di Amsterdam e vi giungiamo verso le 18. Un ragazzo, all’ingresso, molto spiacente, ci informa che anche questo camping è al completo. Però ci fornisce di un foglietto con le indicazioni del camping Het Amsterdamse Bos, che raggiungiamo non senza tribolazioni per la città, grazie a TomTom e sempre sotto la pioggia. Stavolta siamo fortunati. Vi è l’ultimo posto libero disponibile. E’ il nostro. Ci sistemiamo e ci apprestiamo ad una bella doccia rigeneratrice.
Oggi è stata una lunga giornata e siamo un po’ stanchi. Cena, consultazione delle guide ed a nanna.
Venerdì, 13.08
Campeggio grande con servizi normali, ben tenuto e senza confusione. Un po’ lontano dal centro ma con i mezzi pubblici, in circa mezz’ora, si è in città. Prendiamo, infatti, due bus, il primo, il 199, fa capolinea ad Amstelveen Bus Station, da qui con il 142 si raggiunge il centro.
Amsterdam, pur essendo molto verde, non ci è apparsa quella bella città che viene descritta da più parti. E’ più assimilabile ad una qualsiasi città europea di buon rango, ma senza particolarità.
Un po’ meglio il centro storico, più bello senza dubbio, ma molto commerciale, con la strada principale, il Damrak, formata da soli negozi e, la strada stessa, che si rivela “passerella” per le classiche “vasche”, come diciamo noi. Una marea di gente che passeggia e spesso è difficile camminare. Insomma, un caos di persone, tanto che noi ci chiediamo cosa ci trovi in una città cosi, se si eccettuano i musei dei grandi pittori. Inoltre, ovunque vai, se non si fa attenzione si viene “arrotati” o investiti dalle centinaia di biciclette che sfrecciano per le strade a velocità da brivido.
Per farla breve, per esempio, Bruxelles ci è apparsa più bella e ordinata, più vivibile e persino più pulita.
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Cominciamo dal museo Van Gogh ma, un’interminabile fila di persone in coda, di circa 200 metri, ci fa desistere. Ci accontentiamo di fare una capatina allo shop del museo, dove acquistiamo oggettistica e piatti con riproduzione delle opere del grande pittore. Nel frattempo, la situazione meteo, da bella giornata, si è repentinamente trasformata in un forte temporale accompagnato da tuoni.
La situazione ci convince ad acquistare due ombrelli che ci permetteranno poi di camminare per la città senza problemi fino a quando, all’ora di pranzo, smette di piovere.
Come detto, giriamo per il centro, bello ma senza entusiasmare, con i canali che, se vogliamo, arricchiscono e donano un pizzico di fascino alla città. Nulla a che vedere con la stupenda Bruges.
Per pranzo ci rifugiamo in una brasserie dove consumiamo due piatti locali a base di pesce, accompagnati da birra locale. Buoni.
Giriamo ancora per il Dam, invaso da persone di ogni genere, le vie collaterali ed infine alla stazione sul canale di fronte al mare dove decidiamo di effettuare un giro con il bus turistico “City tour”. Tariffa di 40 euro per due persone. Infine il ritorno. Un po’ complicato capire dove prendere il bus, nonostante al campeggio ci abbiano fornito una cartina con spiegazioni anche in italiano. In città qualche problema non è mancato con la lingua olandese, per me ostica ed incomprensibile. Per fortuna Fernanda mastica un po’ di inglese.
Alla fine riusciamo a giungere al camping, stanchi, un po’ soddisfatti, ma anche un po’ delusi da una città che da più parti ci aveva riempito di aspettative.
Amsterdam, noi, per quello che siamo riusciti a vedere, non la consideriamo meritevole di un apposito viaggio dedicato ma da includere, eventualmente, solo in un contesto di viaggio più ampio e, per quanto ci riguarda, non necessariamente da visitare. Per noi basta questa visita. Forse, probabilmente, non l’abbiamo capita e, magari, bisognerebbe rivederla per comprenderne meglio il senso e l’anima.
Da annotare il Vondel Park. Una caratteristica: non ricordo di aver mai visto tante biciclette.
Amsterdam ne è invasa. Migliaia, fra vecchie, nuove e abbandonate ad ogni angolo di strada, ponti, giardini. Piste ciclabili ovunque e persone in bici che sfrecciano ad alta velocità. Se non ci si scansa si viene arrotati. Ma vi è il rovescio della medaglia. Fra piste ciclabili e binari del tram, corsie dei bus, le strade cittadine sono un caos per le auto. E’ evidente come la circolazione cittadina abbia privilegiato la circolazione in bici penalizzando quella a motore e, per certi versi, quella pedonale.
Insomma, Amsterdam non ci è piaciuta molto.
Sabato, 14.08
Al mattino faccio CS e, fra le varie operazioni mattutine, dimentico, di chiudere il serbatoio delle acque chiare, con il tappo dimenticato sulla pedana della cabina guida. Risultato: partiti e tappo perso.
Ci accorgiamo della cosa solo in autostrada, all’ora di pranzo. Rimediamo con un foglio di plastica e dello spago annodato. Lunedì speriamo di trovare un concessionario camper per comprare un tappo nuovo. Bella mattina, soleggiata e calda che, nel pomeriggio si guasta con l’arrivo di una leggera pioggia.
Oggi tappa quasi interamente autostradale. Ci sorbiamo infatti, 368 km di autostrada da Amsterdam a Calais dove, il nostro rientro prevede una veloce visita alla Normandia per poi rientrare verso l’Italia attraverso la valle della Loira.
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Rapida visita in camper a Calais ed al suo porto, ancora sotto una leggera pioggia che poi andrà terminando nel pomeriggio. Passiamo nei pressi dell’ingresso al tunnel sotto la Manica, dove il TomTom continua testardamente a riportarmi finché non consulto la cartina e riesco ad imboccare la strada costiera dopo un breve tratto autostradale che, sempre TT, si ostina a farci percorrere. Lo inganno fornendogli mete costiere a breve distanza cosi usciamo a Peuplingues, sulla D243. Bella strada, con un panorama sulla Manica magnifico.
Prima di Les Escalles incontriamo una bella area di sosta camper, ma non ci fermiamo perché è ancora presto e, dopo vari scrosci di pioggia dopo la bella giornata in Olanda, ora è uscito il sole.
Vogliamo approfittarne per percorrere un tratto di costa, la Cote d’Opale, che si rivela bella quasi quanto le coste bretoni. Passiamo, con la D940, per Cap Gris-Nez, Wimereux, infine siamo a Boulogne sur Mer, dove, alle porte della città, con bella vista sul porto e sulla Manica, vi è una bella area di sosta camper. Ci sistemiamo ed ammiriamo un bellissimo tramonto sulla Manica, attraversata da decine di navi.
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Lungo la costa abbiamo potuto individuare anche le scogliere inglesi, penso in direzione di Dover. Non mancano numerosi campeggi, anche municipali, il che conferma la grande ospitalità e accoglienza riservata ai camperisti ed ai turisti del Plein Air in genere, qui in Francia.
Dopo Cap Gris-Nez, durante una breve sosta per ammirare la costa e la Manica, vediamo delle distese fiorite di rucola selvatica.
Ottima nelle insalate, ne raccolgo una buona quantità. E’ di ottima qualità e molto profumata.
Evidentemente ha trovato il suo habitat ideale e si è disseminata ovunque producendo grossi cespugli.
Domenica, 15.08
Solita sveglia di buonora. Oggi è previsto il trasferimento verso Fecamp. Imbocchiamo la D940 e a Le Touquet-Paris-Plage ci fermiamo per una rapida visita. Il paese è molto turisticizzato ed abbastanza “In”, assimilabile ad una cittadina come Sanremo o Rimini. Riprendiamo la D940, superiamo Berck, Le Crotoy, St. Valery s/Somme e poi, con la D3 andiamo verso la costa. A Cayeux s/Mer rimaniamo imbottigliati per una manifestazione in corso, simile ad un carnevale.
Riprendiamo spediti verso sud, sulla D925. Intanto il tempo, che già al mattino si è presentato uggioso e piovoso, continua con una leggera pioggia. Viaggiamo spediti. Superiamo Dieppe, aggiriamo Varangeville, St. Valery en Caux ed, infine, giungiamo a Fecamp, sempre accompagnati da qualche goccia di pioggia. Facciamo qualche giro per il paese, che si presenta niente male, ma non entusiasmante.
E’ ancora presto, sono circa le 18 e proseguiamo per Etretat. E’ un bel paesino, ma il tempo uggioso non ce lo fa apprezzare come merita. Decidiamo di rimandare a domani mattina la visita alle falesie, sperando che il tempo migliori.
L’area sosta camper è piena e ce ne andiamo in un campeggino senza pretese a Bordeaux St.Clair, il Lambert. E’ in piena campagna con tariffa di 15 euro compresa la corrente. La notte è stata caratterizzata da un costante forte vento che ha quasi spazzato via le nuvole. Cominciamo ad essere stanchi della pioggia e dell’umidità.
Lunedì, 16.08
Solite operazioni mattutine e CS. Cerchiamo di sbrigarci e di anticipare la massa per salire alle falesie. Dopo qualche giro e qualche divieto, troviamo finalmente la strada che ci porta al parcheggio della Chapelle, proprio in cima alle falesie d’Amont. Il cielo è quasi sereno, ma soffia un forte vento dal mare e la temperatura è molto fresca. Non c’è ancora molta gente e possiamo goderci lo spettacolo delle falesie d’Aval e quelle d’Amont.
Nonostante il vento soffi forte, percorriamo i sentieri e ci dilettiamo in belle riprese fotografiche.
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Bellissimo e grandioso spettacolo e, chi come noi, vive al mare, forse, lo apprezza ancor di più.
Sono ormai le 11. L’altra nostra meta di oggi è Giverny per visitare il giardino e la casa di Claude Monet. Per un appassionato di giardinaggio come me ed una appassionata di pittura ed arte come Fernanda questa è una tappa immancabile trovandosi da queste parti. Da Etretat sono circa 168 km e TT ci conduce, attraverso paesini e strade dipartimentali prima e, poi, con la A131, in un paio d’ore e mezza, nonostante il forte vento, siamo a Vernon, quindi a Giverny. Durante il tragitto attraversiamo la Senna sul Pont de Tancarville, poi con la A13 fino a Vernon.
Ce la prendiamo comoda ed alle 16 siamo al parcheggio obbligatorio per la visita alla casa di Monet. Biglietto d’ingresso, 6 euro a persona.
La visita si rivela interessantissima ed affascinante per noi, seppure il giardino non fosse nel pieno del suo splendore, che è a primavera, il giardino acquatico, con il laghetto e le famose ninfee, tanto amate dal grande pittore impressionista, il suo ponticello giapponese sotto i salici piangenti, il viale antistante la casa, con i tropeoli che tanto venerava.
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Anche la casa mostra aspetti interessanti. Insomma, una visita che ci ha molto soddisfatto e che si completa con l’acquisto di un libro, solo in francese, su Monet ed il suo giardino, di oggettistica a ricordo di questa nostra visita, tanto sognata e desiderata da tempo.
Si è fatta ormai sera ed il grande parcheggio si è svuotato. Rimaniamo in quattro camper e decidiamo di passare qui la notte. Prima facciamo un giro per Giverny e Vernon, poi ritorniamo al parcheggio e ci sistemiamo.
Il tempo è migliorato, il vento si è placato e la serata è buona. Preludio per una notte tranquilla e serena.
Martedì, 17.08
Risveglio come al solito. Un addetto, verso le 8 ci fa spostare nella zona riservata ai camper, non segnalata, noi eravamo nei posti riservati ai bus, poiché è previsto l’arrivo di un po’ di autobus di turisti da Parigi, dove sta piovendo. In ogni caso noi eravamo già pronti e poco dopo ci siamo spostati nel parcheggio davanti all’entrata della casa di Monet, molto più piccolo. Dobbiamo tornare al museo-shop per la sostituzione di un piatto difettoso. La responsabile fa un po’ di storie per la sostituzione poiché il ticket è di ieri, pur di fronte all’evidente difetto. Noi siamo irremovibili, anche perché il piatto decorato ha un costo non indifferente e, pur di far accettare la sostituzione, preferiamo acquistare un altro piatto ancora più costoso, poiché dell’altro non ve n’erano più. Dopo qualche telefonata al manager e qualche storia, di fronte alla nostra irremovibilità, accettano la sostituzione pagando la giusta differenza. In Italia questo non succede.
Ripartiamo verso la costa normanna. Dirigiamo ad Evreux dove qualcuno ci aveva detto esserci un rivenditore di camper, sempre per il nostro tappo. Lo troviamo, non senza qualche difficoltà, ma è chiuso per ferie. Non ne troviamo altri.
Intanto comincia di nuovo a piovere molto lentamente e c’è molto vento laterale.
Percorriamo tutte strade dipartimentali fino ad Honfleur, dove giungiamo verso le 17. Qualche foto al Pont de Normandie ed andiamo in avanscoperta del paese. Ci appare grazioso e ci piace. Ci rechiamo poi presso l’area sosta, ad ingresso paese. Vi sono ancora dei posti liberi, ma tutti quelli con allaccio elettrico sono occupati ed a noi serve l’elettricità per la ricarica di cellulari e batterie varie e per una buona doccia.
Ci rechiamo, pertanto, nel campeggio La Catiniere, a Fiquefleur Equainville, sulla D180. E’ un tre stelle che non ne vale nemmeno una. Tutta scena e poca sostanza. Una tariffa di 27 euro con elettricità, più 20 euro di cauzione per la card, necessaria per l’uscita con sbarra, rimborsabili alla partenza, ci sembrano non adeguati a quanto offerto.
Ci assegnano una piazzola molto rialzata e, siccome ha piovuto ed il terreno è mollo, durante le manovre per “salire” nella piazzola, “affondo” letteralmente con le ruote anteriori motrici.
Bloccato. Non c’è verso di muovere il camper, anche con l’aiuto di alcune persone intervenute in soccorso. Non insisto per non peggiorare la situazione. Chiamiamo il gestore, già dimostratosi poco gentile, il quale, con fare seccato, ma io lo sono più di lui, decide di cercare un trattore. Lo trova, io inserisco il gancio del mio mezzo nella sua sede ed, in men che non si dica, tiriamo via il camper da quella posizione incresciosa. Rifaccio le manovre per salire in piazzola facendo attenzione a non infossarmi.
Abbiamo evitato di rovinarci la vacanza. Il camper è conciato come se avesse corso un rally.
Pazienza. Va bene cosi. Domani mattina si vedrà. Buonanotte.
Mercoledì, 18.08
Sveglia alle 9. Sbrigo le operazioni di CS, con il rubinetto dell’acqua distante dalla piazzola, lo scarico non si sa dove si trovi, ma poi scaricherò nell’area di Honfleur, e ce ne andiamo da questo campeggio da evitare in futuro.
Parcheggiamo nell’area di Honfleur, 9 euro la tariffa giornaliera, e ci apprestiamo alla visita.
Inutile dire che il paese merita la fama che ha, è bello, caratteristico e molto animato.
Per pranzo ci concediamo un paio di specialità locali nel Bistro Des Artistes, rigorosamente senza la “t” finale. Abbiamo mangiato bene in questo locale particolare e caratteristico, il tutto innaffiato con vino Pinot grigio d’Alsazia.
Continuiamo la visita, la giornata è finalmente migliorata, a tratti esce un buon sole che invita a girare.
Verso le 17, un po’ stanchi di camminare, ormai visitato il più, rientriamo al camper, scarico le acque grigie al CS e ci apprestiamo a partire. Percorriamo la strada costiera. Villerville, Trouville, la bella Deauville, Villers s/Mer, Houlgate, Cabourg, belle località di mare che meriterebbero maggiore attenzione. Infine giunge l’ora di cercare un posto per la notte. Per puro caso lo troviamo nel paesino di Sallenelles. Vi è un piccolo parcheggio, comodo, con soli n° 2 posti riservati ai camper, dotati, però, di un bello e funzionale impianto CS, degno di un’area di ben altre dimensioni. Il tutto gratis. Non ci sono camper, siamo solo noi e ci sistemiamo al meglio, con di fronte un’area protetta, dove anatre ed uccelli vari ci fanno compagnia con il loro starnazzare.
Ceniamo alla luce di un bellissimo tramonto e con il faro in lontananza a fare da sfondo. Un posticino tranquillo. Grazie Sallenelles.
Buonanotte.
Giovedì, 19.08
Pronti a partire di buonora. Oggi ultimo giorno di visita, poi solo viaggio di ritorno, sarà dedicato alla visita delle spiagge dello “sbarco”. Presto giungiamo a Ouistreham dove incontriamo un concessionario di roulotte. Chiedo per il tappo, ma non ce l’hanno. Non trattano i camper. Però mi fornisce l’indirizzo di un concessionario di Caen. Sono solo una ventina di km e ci rechiamo li.
Purtroppo lo troviamo chiuso per ferie. Che disdetta! Però nelle vicinanze, è una zona industriale della periferia di Caen, ve n’è un altro. Aperto! Troviamo il famoso tappo e risolto il problema.
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Ritorniamo verso la costa a Ouistreham. Con Riva Bella sono due belle cittadine di mare praticamente unite. Si prosegue sempre lungo la costa e, percorrendo la Sword Beach si attraversa Luc s/Mer, fino a Courseulles s/Mer, dove vediamo i primi resti in cemento nei pressi della spiaggia, del porto artificiale dello sbarco. Fin qui sono tutti paesi e paesini tipici di mare con il relativo turismo tipico.
Dopo Juno Beach, giungiamo sulla Gold Beach, ad Arromanches les Bains. Qui parcheggiamo nel parcheggio a pagamento nei pressi del cinema a 360°.
La giornata, intanto, si è fatta bella, con un bel sole caldo che comincia a farsi sentire. Giriamo sulla falesia sovrastante la spiaggia dello sbarco, con i resti in cemento di quello che fu il porto artificiale. Da quassù vi è una vista magnifica. Dev’essere stato impressionante per i tedeschi quando, da quassù, videro apparire all’orizzonte, sul mare, centinaia di navi e natanti di appoggio che spaziavano da Utah Beach a Sword Beach. Altrettanto tremenda e terribile dev’essere stata la battaglia.
Scendiamo per il breve sentiero fino alle porte di Arromanches, dove troneggia un carro armato delle truppe francesi, ormai oggetto di foto ricordo.
Ritorniamo al camper e riprendiamo lungo la costa diretti a Colleville s/Mer per visitare il cimitero americano.
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Lungo la D6, a Commes, vediamo un’insegna che indica la vendita diretta di Calvados, Cidro e Pommeau in fattoria. Ci fermiamo e ci riforniamo di nettare di Dio, dopo che il simpatico proprietario ce lo ha fatto assaggiare. Molto buono.
Giungiamo, infine, a Colleville che sono le 16.30. Entriamo nel parcheggione e ci apprestiamo alla visita, per certi versi doverosa verso chi ha dato la vita per la nostra libertà.
La vista di tutte quelle croci è toccante e commovente. Il solo pensiero di quei ragazzi trucidati sotto il fuoco nemico come carne da macello e caduti a centinaia solo nel primo giorno, fa venire gli occhi lucidi. E’ un’esperienza che tocca la sensibilità umana.
Giriamo fra le croci e notiamo, fra gli altri, diversi nomi di chiara origine italiana.
Alle 17.30 assistiamo all’ammaina bandiera al suono e sulle note del “Silenzio”.
Emozionante, ed emozionante vedere la gente fermarsi, qualcuno con il cappello, lo toglie in segno di rispetto verso chi riposa sotto i nostri piedi. Ammetto di aver avuto gli occhi lucidi e di essermi commosso.
Riprendiamo ed attraversiamo Vierville con la D514. Ci fermiamo alla Pointe du Hoc.
Visitiamo le postazioni tedesche devastate dai bombardamenti, le cui grosse buche sono visibili tutt’oggi. I tedeschi ritenevano inespugnabile questa postazione strategica. Ma i valorosi Rangers, con il loro coraggioso attacco alla falesia, sotto i colpi delle mitragliatrici, riuscirono ad espugnarla ed a permettere alle truppe alleate, di prendere questo sito. A caro prezzo, però. Degli oltre 200 uomini, solo 90 rimasero in vita.
Si sono fatte circa le 19.30 ed è ora di cercare un posto per la notte. Questa della ricerca per la notte è una costante qui in Normandia, perché non avevamo programmato il rientro dalla Francia.
Per fortuna che portiamo con noi sempre abbastanza materiale cartaceo informativo per poter fra fronte ad eventuali imprevisti.
Troviamo a Grancamp-Maisy un campeggino senza pretese, come piace a noi, piccolo ed a picco sul mare, Le Pont du Hable.
Sia a Courseulles che ad Arromanches, grazie alla giornata serena e limpida, notiamo in lontananza, sul mare, dei palazzi ed una striscia di terra. Verificheremo poi con la cartina che molto probabilmente doveva trattarsi dell’isola di White, di fronte alla costa della Cornovaglia inglese, o della città di Brighton, nel West Sussex.
Il nostro viaggio finisce qui. Da domani è il rientro a casa, previsto in due giorni.
Venerdì, 20.08
Questa mattina, di buonora, facciamo ritorno al cimitero americano per terminare la visita incompiuta di ieri, a causa della chiusura del sito.
Visitiamo il Memoriale, ed anche qui la commozione si fa sentire. La giornata è bella, la temperatura gradevole e ci attardiamo un po’ in questo luogo che chissà quando rivedremo di nuovo.
Riprendiamo la marcia di rientro che sono circa le 11. Imposto TomTom per Mont S.Michel. Sono circa un centinaio di km, controllo la cartina e si va.
Attraversiamo la campagna normanna, il Cotentin verso St. Lo, vari paesini di campagna, spesso meritevoli di una sosta, ma il tempo è tiranno.
Dopo St. Lo percorriamo la D999 e poi la A84 superando Avranches, quindi la D43, la D75 e la D275 ci portano a Le Mont St. Michel. Con la bella e calda giornata si presenta in tutta la sua bellezza. Qualche foto a testimonianza del nostro passaggio, poiché l’avevamo già ampiamente visitato nel nostro precedente viaggio in Bretagna, e si prosegue verso casa.
Notiamo l’area sosta camper chiusa. Non capiamo il motivo. E’ nostra intenzione arrivare fino a La Charitè s/Loire dove intendiamo passare la notte. TomTom ci dice che sono più di 500 km. Dapprima percorriamo strade normali, ma il tempo di percorrenza è notevole e temiamo di non giungere in orario decente alla meta. Pertanto dalle parti di Laval prendiamo l’autostrada. Usciamo, poi, per far rifornimento presso un grosso supermercato Auchan, a Le Mans. Troviamo il gasolio a 1.115 euro. Riprendiamo la marcia alle 18 ed abbiamo ancora molta strada da percorrere.
Con una bella galoppata autostradale, la N7 e prima la A77, arriviamo a La Charitè a metà serata.
I pochi posti della piccola area sosta sono tutti occupati ma riusciamo a sistemarci, ceniamo e…un gran caldo ci opprime! Apriamo tutti gli oblò poiché non eravamo più abituati, viste le temperature più miti e gradevoli a cui eravamo affrancati e la pioggia dei Paesi Bassi.
Passiamo comunque una notte tranquilla e riposante.
Sabato, 21.08
Abbiamo intenzione di partire presto. La giornata è bella e si annuncia calda. Riusciamo a partire alle 8.30. Meta odierna è Briançon. Sono circa altri 500 km di strada. Commettiamo l’errore di voler evitare le autostrade, cosi, a percorrere le strade normali, con un’infinità di rotonde, paesi da attraversare, semafori, limiti di velocità, passiamo più di mezza giornata a percorrere strade che conducono verso Moulins con Chalon S/Saône e poi Paray Le Monial, dove ci fermiamo brevemente presso il locale supermercato LeClerc, nostra tappa quando passiamo da queste parti, per rifornimento cambusa e portare a casa qualche buona bottiglia di vino e qualche specialità culinaria. Quindi Macon e Bourg en Bresse. Qui vi giungiamo verso le 19 circa e fa ancora caldo. A questo punto decidiamo di prendere l’autostrada, seppur cara, quindi la A6 aggirando Lione, poi la A43-A48. Passiamo Voiron, Grenoble e qui usciamo. Siamo ormai al tramonto quando a Vizille prendiamo la N91 con la quale cominciamo a salire verso le montagne solcate dalla Romanche.
Cominciamo ad essere stanchi. Arriviamo sul Col du Lautaret che è ormai sera. L’area riservata ai camper è abbastanza piena. Decidiamo di fermarci nel parcheggio di fronte all’hotel, ai piedi “du Jardin Alpin”. E’ una bellissima serata stellata, con cielo limpido e temperatura fresca.
Ceniamo e con Fernanda, tanto per salutare la fine della vacanza, ci “scoliamo” una bottiglia di buon vino rosè di Aix en Provence, che avevamo comprato a Paray Le Monial e debitamente messa al fresco in frigo.
Domenica, 22.08
Che bella dormita qui al colle. Il risveglio è accolto da una stupenda giornata di sole.
Essendo domenica cominciano ad arrivare turisti con ogni mezzo. Molti i motociclisti.
Ci attardiamo, qui sul Lautaret. La giornata invita a rimanere ed è un vero peccato dover partire. Ma tant’è. Verso le 10.30, dopo aver fatto scorta di acqua alla fontana, riempiendo tutte le bottiglie vuote disponibili, ci avviamo lentamente giù per la valle della Guisane ed a Briançon parcheggiamo nel solito parcheggione di Champ de Mars, strapieno di auto e camper. Riusciamo comunque a trovare un buco.
In centro facciamo le ultime compere e torniamo al camper. E’ quasi ora di pranzo e partiamo. Saliamo al Monginevro, dove fervono numerosi lavori edili, e ci fermiamo per pranzo.
Adesso la giornata si è fatta calda.
Ripartiamo subito ed abbiamo voglia di arrivare a casa non tardi, dove giungiamo che sono le 17 circa.
Elio e Fernanda Vita.
Spese:
- Gasolio: 550 euro circa;
- Campeggi e soste: circa 300 euro;
- Battelli e giri turistici: oltre 100 euro.
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