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Messaggio Da Camperfree Lun 25 Mar 2013, 08:53

INDIMENTICABILE SVEZIA

7 – 28 agosto

DIARIO DI BORDO di una vacanza perfetta

di Alberto e Paola (46 anni), Riccardo (6 anni) e NEMO 3(RIMOR SAILER 645TC)

Premessa: Svezia! – è quello che ho pensato immediatamente dopo aver saputo che quest’anno avremmo avuto tre settimane di ferie. Non so perché mi sia venuta in mente proprio questa meta, ma di certo mi sono innamorata di questo paese non appena ho iniziato a sfogliare la guida del Touring …. – Nessun camperista visita la Svezia – mi ripeteva sempre Alberto- ma io, impassibile, continuavo a progettare instancabilmente il nostro itinerario, mentre lui, puntualmente ogni sera spulciando tutti i diari di bordo possibili e immaginabili, continuava ad essere dubbioso. - La Svezia è solo un luogo di transito per raggiungere la Norvegia e capo Nord - mi ripeteva sempre. Ma si sa, dopo 22 anni di matrimonio, i mariti chi li ascolta più?
E alla fine, come sempre, ho avuto ragione. Questa è stata una vacanza veramente straordinaria. La Svezia si è rivelata un vero paradiso, per chi come noi, preferisce visitare una Nazione per volta, calibrando le tappe, cercando di vivere ogni momento immergendoci nel territorio che visitiamo e mettendo le esigenze del nostro piccolo Riccardo sempre al primo posto.
D’altra parte corriamo già tutto l’anno …. perché farlo anche in vacanza?
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Venerdì 7 agosto – Inarzo (VA) – Lindau an Bodensee – (km. 292)
Partiamo in un torrido pomeriggio di agosto. La nostra meta è stata programmata e sognata da tempo. E’ la prima volta che affrontiamo un viaggio così lungo, ma siamo certi che sarà una meravigliosa avventura.
Facciamo tappa a Lindau dove ci aspettano poche ore di sonno. Abbiamo deciso di ripartire verso le tre di notte, così Riccardo potrà dormire e la lunga percorrenza sull’autostrada tedesca sarà per lui un po’ meno pesante.

Sabato 8 agosto – Lindau – Hannoversch Munden - Gromitz (km. 923)
Ci rimettiamo in viaggio come previsto alle tre di notte e percorriamo parte della lunghissima autostrada A7. L’autostrada è un vero incubo. Non tanto per traffico ma per i numerosissimi lavori in corso che troviamo che rallentano non di poco la nostra andatura. Finalmente alle 9.45 arriviamo ad Hannoversch. Parcheggiamo e scarichiamo le bici. Una bella pedalato nel centro del caratteristico paese ci vuole proprio per sgranchirci le gambe.
Dopo pranzo ripartiamo. La nostra prossima meta di avvicinamento dovrebbe essere Neudstad sul mar Baltico. Purtroppo il camper service è pieno ma poco più avanti, proprio a pochi passi dal mare, c’è un bel parcheggio. Non riusciamo a capire come funzioni il parchimetro, tutto è scritto in tedesco (lingua che non parliamo proprio). Fortunatamente arrivano due persone della vigilanza (che invece non parlano una parola di Inglese) che ci fanno chiaramente capire che non si può sostare per la notte. Quindi, dopo una passeggiata sulla spiaggia e una lauta cena, ripartiamo. Qualche chilometro ancora ed arriviamo a Gromitz. Appena arriviamo ci si fanno intorno alcuni camperisti tedeschi molto premurosi e gentili che ci fanno vedere come funziona l’apparecchio del carico e scarico e ci aiutano nella manovra di parcheggio. Finalmente si dorme… dopo tutti questi chilometri….

Domenica 9 agosto – Gromitz - Falsterbo (Svezia) – Km. 269)
Prima di ricominciare il viaggio facciamo una passeggiata sulla spiaggia.
Sono le 8,30 ma l’aria è già calda. Non ci aspettiamo di certo di trovare una lunga spiaggia di sabbia bianca e fine punteggiata da strane “cabine” di legno . Qui non usano ombrelloni e sdraio come in Italia.
Arriviamo a Puttgarden alle 10,00 e ci imbarchiamo quasi immediatamente.
Non abbiamo mai traghettato e quindi rimaniamo sorpresi quando, dopo aver lasciato il camper, saliamo a bordo e ci ritroviamo nel bel mezzo di un paese. Ristoranti, parco giochi per i bambini e duty free shop.
Sbarchiamo in Danimarca e ci fermiamo per la pausa pranzo a Faro. C’è il sole e fa caldo. Riprendiamo il viaggio e, finalmente , imbocchiamo il tunnel che porta direttamente sul ponte dell’Oresund. L’emozione è forte. Siamo arrivati in Svezia!. La prima tappa del viaggio è la penisola di Falsterbo, a pochi chilometri da Malmo. Ci dirigiamo verso il Camping Ljungens e poco dopo partiamo alla scoperta di questa nuova terra. La natura qui è molto selvaggia. Boschi di betulle si alternano a pinete. Dune di sabbia bianca con eriche color violetto ci fanno strada fino al mare. La passeggiata è molto bella e rilassante. Respiriamo quest’aria fresca e ci perdiamo con le nostre biciclette in questo primo assaggio di nord.
Arriviamo al piccolo paese di Skanor, dove al porticciolo ci fermiamo per ammirare il paesaggio. Facciamo fatica a ritrovare la strada per il campeggio. Troppe piste ciclabili si incrociano tra loro facendoci perdere per un po’ il senso dell’orientamento. Ma perdendoci troviamo una spiaggia tra i pini piena di piccole casettine di legno colorate. Un vero spettacolo.

Lunedì 10 agosto – Falsterbo – Ystad (km. 86)
Anche oggi è bel tempo. Torniamo indietro qualche chilometro per visitare il Foteviken. Museo all’aperto che riproduce fedelmente un villaggio vichingo.
Riccardo è felicissimo perché può vedere e toccare con mano ciò che avevamo letto su un libro qualche mese fa. Lui è sempre molto interessato a tutto ed è un vero piacere condividere con lui questi momenti. La visita si rivela interessante. Ci sono anche alcuni figuranti in costume d’epoca che contribuiscono a rendere l’atmosfera magica e misteriosa.
Prossima meta Trelleborg. Ci arriviamo dopo mezzo giorno. Anche oggi fa caldo e il cielo è di un azzurro intenso. Facciamo un giretto per la città prima di ripartire. Percorriamo la strada che costeggia il mare e ci fermiamo qua e la alla ricerca di qualche posticino carino, giusto per fare una passeggiata e scattare qualche foto. La costa alterna dei tratti di spiaggia sabbiosa a dei tratti abbastanza sassosi.
Alberto e Riccardo non resistono alla tentazione e dopo essersi sfilati calze e scarpe, fanno una piccola camminata nel mare.
Prima di entrare ad Ystad, troviamo un grande spazio erboso direttamente sul mare occupato da una lunga fila di camper. Decidiamo di fermarci anche noi. Poi, sempre in sella delle nostre bici, arriviamo in centro. La cittadina è vivace e caratteristica e vale sicuramente una sosta. Tornati al camper, finiamo la nostra giornata in pieno relax sulla spiaggia.

Martedì 11 agosto – Ystad – Simrishamm – Kristianstad – Kalskrona (km. 219)
Oggi il tempo è un po’ nuvoloso. Nella notte ha piovuto. Impareremo poi che in Svezia il tempo è sempre così molto variabile. Nella stessa giornata possono esserci momenti di sole forte, di vento o pioggia che possono durare anche soltanto pochi minuti. Mentre ripartiamo alla volta di Simrishamm, il paesaggio si tinge d’oro e di verde. Campi di frumento e di barbabietole lasciano il posto a foreste di betulle verdissime. Pensavamo di trovare già i colori dell’autunno, ma, forse a causa delle brevi piogge e del sole caldo, qui è ancora tutto verdissimo. La visita si Simrishamm si rivela un po’ deludente.
Ma considerando che sono solo le 9,30 del mattino, forse c’era da aspettarselo!. Stiamo percorrendo la costa della Scania e il paesaggio cambia di chilometro in chilometro. Ci fermiamo per la pausa caffè in un area di sosta veramente bella. Il paesaggio adesso è collinoso e sempre molto verde. L’aria è fresca e frizzante. Io e Riccardo percorriamo un sentiero che ci porta in cima alla collina e da qui il panorama è veramente uno spettacolo. Ci piacerebbe camminare ancora, ma il tempo stringe e dobbiamo ripartire. Facciamo una tappa a Kristianstad, dove ci addentriamo nel centro molto animato e commerciale. Non troviamo il mare e il cartello del VOI SIETE QUI (come in genere lo chiamo io), lo troviamo solo al ritorno.
Per la verità ci saremmo dovuti fermare a Karlshamm, ma ci troviamo nel mezzo di un temporale, così decidiamo di proseguire. Mossa che si rivelerà molto azzeccata. Ci fermiamo a Karlskrona al camping Skontavik circa 7 km. prima del centro. Ormai il sole risplende nel cielo azzurro ed è tornato il caldo. Il campeggio è immerso nel verde e in riva al mare. Veramente carino e tranquillo. Dopo un giro di ricognizione partiamo alla scoperta della città che si rivelerà una vera delizia. Seguendo la pista ciclabile arriviamo in città. Karlskrona è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco e sorge su un arcipelago di una trentina di isolette. Questo la rende molto bella e unica. Ci sono vecchie fortificazioni e un porticciolo pieno di barche, attorniato da una moltitudine di case colorate. Vero che abbiamo pedalato per 7 km. per arrivarci, ma la visita ci soddisfa. E, ripercorrendo i 7 chilometri per tornare al camper, anche lo scettico del gruppo inizia a ricredersi …. e siamo soltanto all’inizio!

Mercoledì 12 agosto – Kalskrona – Kalmar – Stenasa (Isola di Oland) km. 171)
Arriviamo alle 11 a Kalmar e decidiamo di non prendere le bici. Scelta sbagliata. Camminiamo lungo un viale pieno di enormi vasi di fiori fino ad arrivare di fronte al famoso castello. Peccato che tra noi e lui c’è di mezzo un canale…. Poco male, la passeggiata lungo il canale prima, e nel parco del castello poi, ci offre la possibilità di gustare più a lungo il suggestivo paesaggio e i colori brillanti delle aiuole ben curate del parco. Entriamo nel castello dove hanno allestito una specie di percorso didattico per bambini con tanto di cavalli, cavalieri in costume d’epoca e vari laboratori disposti nelle sale al pianterreno. – Peccato che non conosco lo sveziano! – dice subito Riccardo che ha coniato questo nuovo vocabolo non appena abbiamo messo piede in terra svedese. Se ne fa presto una ragione, perché la visita alle sale del castello con il suo mobilio e i suoi suppellettili dell’epoca lo distraggono immediatamente e comincia a fare domande. Ci spostiamo poi sulla vicina Isola di Oland dove pranziamo nel grande parcheggio appena dopo il ponte. L’isola di Oland è un altro sito dichiarato patrimonio dell’Unesco e ben presto capiamo anche il perché. Cominciamo il nostro giro dal borgo di Algustrum dove ci dovrebbe essere una piazza con delle bancarelle fisse del XVII secolo. Le bancarelle, ahimè, sono chiuse e quindi proseguiamo in direzione sud. Ci fermiamo qua e la lungo la costa e cominciamo ad incontrare anche i primi dei 400 mulini a vento che sono diventati il simbolo dell’isola. Più scendiamo verso sud, più il panorama si fa brullo, piatto e desertico. E’ comunque molto suggestivo e bello.
Il tempo è diventato incerto e soffia un venticello freddo. Riccardo comincia a dare i primi segni di stanchezza, così decidiamo, perdendoci la punta sud coi suoi siti archeologici famosi, di dirigerci verso il primo campeggio che troviamo. Arriviamo dopo pochi chilometri a Stenasa, un paesino molto, ma proprio molto sperduto. Ci sistemiamo allo Stenasabadets camping e facciamo un bel giro sulla spiaggia di sabbia fine. Il vento adesso soffia forte e ci rintaniamo in camper molto presto.

Giovedì 13 agosto – Stenasa - Oland Norra Udde – Byxelkrok (km. 158)
Proseguendo il nostro itinerario verso il nord dell’isola, visitiamo il sito archeologico di Grabor (quattro sassi messi li – come commenta qualcuno) e il museo rurale all’aperto di Himmelsberga. Riccardo dimostra il solito entusiasmo mentre visitiamo le antiche abitazioni completamente arredate con mobili e suppellettili dell’epoca, i laboratori artigiani con tutti gli strumenti, le stalle, i ricoveri per gli attrezzi agricoli, i trattori e le carrozze, le slitte per la neve, le biciclette e tante altre cose interessanti.
La strada è costeggiata dai mulini a vento. Ci fermiamo ogni tanto per visitarli e per scattare qualche foto.
Arriviamo nei pressi di Ismantorp dove il paesaggio si fa di nuovo brullo e dove c’è un importante sito archeologico (altri quattro sassi dove pascolano felici e beate greggi di pecore).
L’aria è calda e c’è il sole, anche se un nuvolone nero non ci da tregua e ci segue nel nostro percorso. Ci fermiamo per pranzo a Egby e poi proseguiamo fidandoci un po’ del nostro istinto. Non avevo programmato esattamente l’itinerario dell’isola, perché ho preferito lasciare un po’ di spazio anche alla fortuna e al nostro fiuto. E’ così che arriviamo a Boda dove nel grazioso borgo di pescatori acquistiamo del salmone e delle aringhe affumicate. Di pesce così buono non ne mangeremo più e Boda rimarrà uno dei ricordi più belli della nostra vacanza. Siamo diretti alla punta estrema a nord dell’isola, ma ad un tratto un cartello marrone attira la mia attenzione. Svoltiamo a destra e dopo un solo chilometro ci ritroviamo in uno dei più bei parchi naturali che abbiamo mai visto. E’ strano di come in pochi chilometri la natura cambi così drasticamente. Attraverso un folto bosco di pini marittimi, di muschio verdissimo dove qua e là spuntano funghi commestibili e non, arriviamo su una spiaggia di sabbia bianchissima. L’effetto è esaltante come sempre. Sempre questa natura riesce a sorprenderci e a darci quel senso di pace e tranquillità che pretendiamo dalle nostre vacanze. Arriviamo a Oland Norra Udde che pioviggina, ma giusto il tempo di infilarci i Kway e smette immediatamente facendoci godere appieno quest’altro angolo di Svezia.
Saliamo in cima al faro e il panorama è davvero molto suggestivo.
Arriviamo a Byxelkrok che piove. Il nuvolone che ci ha inseguito per tutto il giorno è sempre più nero e ci rintaniamo al Camping Neptun. Non siamo ancora soddisfatti del tutto, e così sfidiamo il tempo godendoci un ulteriore
passeggiata in bicicletta.

Venerdi 14 agosto – Byxelkrok – Borgholm – Vastervik – Norrkoping (km. 355)
Purtroppo la mancanza di sportelli bancomat a Byxelkrok ci impedisce di traghettare sulla terra ferma e così torniamo verso Kalmar. L’obiettivo è quello di avvicinarci sempre di più a Stoccolma. Ci fermiamo a Borgholm dove non troviamo gli scogli di roccia bianca menzionati dalla giuda ma troviamo un punto sosta proprio sul mare. Stamattina il tempo è di nuovo tendente al bello. Facciamo una breve passeggiata e ripartiamo. la strada oggi è abbastanza lunghetta. Arriviamo a Vastervivk per pranzo con il nostro nuvolone di nuovo sopra la testa. Il paese è molto elegante e pieno di colori.
Passeggiamo con molta tranquillità per le vie del centro e sul lungo mare lasciandoci cullare di nuovo da questo senso di lontananza e di pace. A volte penso a quanti chilometri ci separano da casa e faccio davvero fatica a rendermi conto di essere in Svezia.
Foreste di pini e di betulle si susseguono senza sosta fino a Norrkoping. Ad alcuni potrebbe sembrare monotono come paesaggio, ma c’è una luce particolare, diversa, che rende tutto più brillante. Le stesse tonalità di verde sono molteplici e rendono la strada piacevole e scorrevole allo stesso tempo.
Arriviamo finalmente a Norrkoping alle 16,30 e subito andiamo con le biciclette in centro. I sette chilometri, dopo tutto il tempo passato in viaggio non ci pesano. Il campeggio è situato proprio vicino a Himmesstalund, un enorme parco che comprende un importantissimo sito di incisioni rupestri risalenti all’età del bronzo (1000 a.c.).Inutile dire che la gita è rigenerante.
Parchi e piste ciclabili così non se ne vedono proprio da noi, che il massimo della pista ciclabile sono i 23 km. intorno al lago di Varese! La città non dice molto. Non troviamo né il lago, né il fiordo sulla quale è costruita, ma non ci rammarichiamo molto per questo. Preferiamo la natura!

Sabato 15 agosto – Norrkoping – Stoccolma (km. 166)
E finalmente arriviamo a Stoccolma! Parcheggiamo il nostro Nemo sull’isola di Langholmen. Troviamo gente molto disponibile e carina. Purtroppo l’area è piena, ma ci sistemano comunque in una piazzola senza corrente. Ci sposteremo il pomeriggio dopo in un’altra piazzola. Acquistiamo le Stockholm card (i bambini fino a 7 anni non pagano) e iniziamo la nostra avventura. La Stockholm card ci darà l’opportunità di usufruire di tutti i mezzi pubblici, di entrare gratuitamente in tutti i musei e palazzi (compreso quello reale e due castelli fuori Stoccolma) e di fare anche un tour in traghetto lungo uno dei canali che attraversa la città. Proprio come in Italia …..
Allora, siamo tutti pronti? Via !! … e sbagliamo subito strada. Ci lasciamo trasportare dalla bellezza del paesaggio e dalla mite temperatura, così invece di prendere la strada per la metropolitana, costeggiamo per 4 km. il canale che ci porta direttamente a Gamla Stan, il centro vecchio.
(praticamente 4 fermate di metrò). Arriviamo quindi davanti al Palazzo Reale (Kunligas slottet) in tempo per vedere la cerimonia del cambio della guardia.
Visitiamo poi il Palazzo reale con i suoi ricchi e sfarzosi appartamenti, il museo delle tre corone, Il museo del tesoro, la cappella reale e la sala del trono.
Come tutti i palazzi reali del mondo, anche questo non delude le nostre aspettative.
Poi ci addentriamo nelle pittoresche stradine del centro vecchio lasciandoci trasportare dal profumo di golose cialde ed appetitosi hot-dog. Visitiamo il museo dei nobel e camminando senza meta ci troviamo sulla terrazza di fronte al municipio.Lo Stadhuset, è il simbolo di Stoccolma.
Il tempo sta cambiando e alle 17,00 ci imbarchiamo per il tour del’Historical Canal. Organizzatissimi, con delle cuffiette ascoltiamo nella nostra lingua d’origine la storia di Stoccolma. Stanchi ma soddisfatti prendiamo il metrò per
tornare al camper.

Domenica 16 agosto 2009 - Stoccolma
Con più ci addentriamo nella vita di questa città, con più ne rimaniamo ipnotizzati e magnetizzati. Stoccolma è una città elegante e curata, multietnica e garbata, vivace ma non aggressiva, cordiale e profumata, caotica ma ordinata, le persone sorridono e sono gentili (e non solo perché siamo turisti) sono disponibili e cordiali. Ci piace. Ci fosse una città dove ci piacerebbe vivere sarebbe Stoccolma. Solo il fatto che sono stata fermata da una ragazza che mi ha avvisato che avevo lo zainetto un poco aperto, fa comprendere come mai in Svezia non esistono inferriate alle finestre, cancelli davanti alle porte di casa e le proprietà al massimo sono cintate da una bassa siepe. Oggi la giornata è dedicata alla visita dei musei. Cominciamo dal Vasa che da solo vale una visita a Stoccolma. Inutile descrivere la sensazione che si ha entrando in questo museo creato su 5 piani che girano attorno a questo sfortunato vascello del 600. Bisogna provare. Noi ci perdiamo per ore tra antichi reperti, scheletri, sculture di legno che riproducono la vita di bordo, busti quasi umani dei marinai, documentazione varia, antichi tesori e strumenti di bordo. Riccardo, come sempre rimane affascinato davanti a questa meraviglia e continua a scattare fotografie a tutto ciò che vede.
Usciamo a malincuore dal Vasa e ci avviamo verso Il Junibacken, angolo di gioco per i bambini dove attraverso un percorso su una specie di vagone si ascoltano (nella propria lingua) le fiabe della scrittrice più famosa di Svezia Astrid Lindgren. Il percorso finisce direttamente nella casa di Pippi Calzelunghe. Carino (per i bambini). Visitiamo l’acquario e arriviamo finalmente allo Skansen. Altro museo fantastico tutto all’aperto. Qui tra innumerevoli itinerari si possono vedere animali tipici della Svezia (e finalmente vediamo le alci accorgendoci che quell’animale che avevamo visto in una riserva naturale sull’Isola di Oland non era un asino!) e le renne.
C’è un piccolo villaggio Sami con tanto di figuranti ed infine si passa attraverso una moltitudine di edifici che racchiudono accurate ricostruzioni di momenti di vita e di lavoro della vita di un tempo. Mi rammarico di non aver fotografato,una su tutte, la bottega del ferramenta. Un vero spettacolo. Una parete intera tappezzata di cassettini con al loro esterno un campione del loro contenuto. Il proprietario in camice nero sembrava davvero datato come il suo negozio e nel retro la moglie apriva gli armadi e faceva vedere abiti e giochi dei bambini dell’epoca.
Visitiamo poi il Nordiska museet e L’Armémuseum. Quest’ultimo in modo particolare si è rivelato veramente straordinario. E’ dislocato su tre piani ad ognuno dei quali corrisponde un periodo storico. Quindi partendo dai Vichinghi si arriva fino ai nostri giorni attraverso sale che racchiudono degli autentici tesori. Tutto sembra avere un taglio pacifista. Ci sono moltissime ricostruzioni di battaglie fatte con manichini a grandezza naturale e con piccoli soldatini oltre a sale con collezioni di armi davvero uniche.
Veramente da non perdere. Facciamo molti chilometri a piedi, ma ormai abbiamo anche imparato ad usare autobus e metro. Ci addentriamo poi in uno dei numerosi ed enormi centri commerciali, ma sono quasi le 17,00 e stanno per chiudere. Decidiamo di lasciare gli altri musei per domani e torniamo al camper. Dopo un riposino e una lauta cena, riprendiamo il metrò e torniamo a Gamla Stan. La città di notte è ancor più suggestiva. Luci, colori e suoni la rendono veramente unica. Ci addentriamo nelle animate viuzze del centro e passeggiamo tranquillamente entrando in quasi tutti i negozietti di souvenir. Stiamo cercando Erik, un alce marrone possibilmente con il maglioncino. Pare che senza di lei stanotte non si possa dormire….I ristoranti sono tutti pieni e per chi mangia all’esterno è disponibile un plaid per ripararsi dal freddo. Geniale!

Lunedì 17 agosto – Stoccolma –
Ultimo giorno e il tempo non promette per niente bene. Fa decisamente freddo e il cielo è decisamente tendente al nero. Noi non ci scoraggiamo.
Arriviamo puntuali alle ore 10,00 davanti all’ingresso della torre del municipio.
Cominciamo a salire i gradini che ci portano in cima alla torre. Da quassù Stoccolma è ancora più bella. Il panorama che si apre davanti ai nostri occhi ci lascia ancora una volta senza fiato.
Ci spostiamo con l’autobus verso il Police museum. Museo scelto da Riccardo. Purtroppo, non controlliamo sulla guida e, una volta arrivati, scopriamo che il lunedì è giorno di chiusura. Cerchiamo di tamponare la delusione infilandoci nel Tekniska Museet. Ci lasciamo presto trasportare delle innumerevoli macchine e invenzioni, da un percorso molto bello in una ricostruita miniera e ci facciamo anche un giro nello spazio. Ci riportiamo verso il centro dove pranziamo al Mac Donald. Ogni strada che si rispetti qui a Stoccolma ha almeno un Mac Donald, un Burghy e una miriade di chioschetti che vendono hot dog. Rinunciamo all’Historiska Museet, mentre il tempo è sempre molto variabile tendente al miglioramento. Stoccolma è bella anche per questo. Facciamo poi un giro nei quartieri commerciali della città paragonando i centri commerciali che ci sono qui ai nostri …. ma come si possono fare dei paragoni? queste sono delle vere e proprie città!
Siamo veramente stanchi e a malincuore torniamo verso il camper. Tre giorni ci sembravano tanti …. tante cose abbiamo visitato ma tante cose rimangono ancora da vedere. Mi spiace non essere andata al Historiska Museet e ancor di più alla residenze dei Reali di Drottingholm. Ma forse lasciare qualcosa i sospeso è di buon auspicio. Ci potrebbe essere una prossima volta!

Martedì 18 agosto – Stoccolma – Mariefred – Stragnas- Hammar (km. 274)
Sfruttiamo ancora la nostra Stockholm card per la visita al Castello di Gripsholm costruito su in isola del lago Malaren. Questo è uno dei castelli più famosi della Svezia, ricchissimo di opere d’arte è sede della Galleria Nazionale dei ritratti. Il castello è veramente piacevole. Ogni parete è letteralmente coperta da quadri e dipinti di ogni epoca e la visita agli appartamenti reali è davvero singolare.
Visitiamo anche il grazioso paesino di Mariefred e ne approfittiamo per qualche acquisto alimentare. Proseguiamo alla volta di Stragnas. Il tempo si sta rimettendo al brutto e quando arriviamo, comincia a gocciolare.
Facciamo lo stesso una breve sosta. Peccato non poterci stare qualche ora in più. Il paese è molto grazioso ma purtroppo non lo visiteremo tutto.
Comincia ben presto a piovere e decidiamo di ricominciare il viaggio. Siamo diretti sulle sponde del lago Vattern.
Mentre con Riccardo facciamo una partita a rubamazzo e a Scarabeo, Alberto sfida la pioggia che adesso cade abbastanza insistente.
Percorriamo un bel po’ di chilometri fino a quando Riccardo comincia ad essere irrequieto. E’ ora di fermarci Siamo ormai vicino ad Askersund c’è di nuovo il sole. Seguiamo l’indicazione di un campeggio (Harge Bad & Camping di Hammar) e come per incanto ci ritroviamo di nuovo immersi in un'altra dimensione. Sarà l’effetto pioggia/sole/vento, ma in questa zona riscopriamo ancora una volta una luce e dei colori veramente speciali. La vera sorpresa ci attende però più tardi durante il nostro consueto giro in bicicletta di ricognizione. Il campeggio è quasi vuoto ormai e la piscina in riva al lago è chiusa. Siamo a fine stagione. Meglio per noi che ci godiamo in solitaria questo spettacolo di natura. Pini marittimi costeggiano la spiaggia di fine sabbia bianca e una strada sterrata conduce nel folto bosco. Lasciamo le bici e ci inoltriamo tra i sentieri. Sarà una passeggiata memorabile e rigenerante, tra un soffice muschio verdissimo, mirtilli, pini e funghi profumati.
Lascio sempre un margine alla fortuna e al caso…. anche questa volta abbiamo avuto la fortuna di passare un pomeriggio davvero speciale fatto di pace, silenzio e tranquillità, godendoci appieno questo angolo di Svezia che nessuna guida turistica potrà mai raccomandare ai suoi lettori. Abbiamo inoltre avuto il piacere di conoscere una persona (il proprietario del campeggio) davvero gentile e cordiale. Gli svedesi sono così, ti fanno sentire a casa tua anche se sei lontano 3000 chilometri da casa. Mi sembrava di sentire mio papà quando stamattina, nel salutarci, ci ha raccomandato di
guidare con prudenza!

Mercoledì 19 agosto – Hammar – Vadstena _ Granna (km. 116)
Oggi il tempo è magnifico. Il sole è caldo, non c’è vento e il cielo è di un azzurro intenso. Scendiamo sulla sponda del lago fino a Vadstena dove sostiamo in riva al lago di fronte al castello. Facciamo una pigra passeggiata sul lungo lago e ci addentriamo nel grazioso paesino. Poi, mentre Riccardo si rilassa nel parco giochi vicino al parcheggio, preparo il pranzo. La prossima meta è Granna. Ci arriviamo nel primo pomeriggio e ci dirigiamo direttamente al Grannastradens Camping. Anche qui non ci sono problemi di spazio. I campeggi sono tutti molto grandi e ben curati. Anche questo non delude le nostre aspettative. E’ proprio in riva al lago ed è molto tranquillo. Il paese di Granna è molto particolare. Facciamo una bella salita per arrivarci e poi girovaghiamo tra le viuzze e le casette di legno colorato. Gustiamo un Plokagrisar, un bastoncino artigianale di zucchero aromatizzato, tipico del luogo. Un po’ duretto per la verità. Proseguiamo il nostro giro al porticciolo dove ci concediamo una sosta al caldo sole. Tornati al camper, dopo la cena Riccardo e io facciamo un giretto a piedi intorno al lago. L’aria è tiepida e l’acqua deve essere ancora calda dato che ci sono dei ragazzini che ancora ci sguazzano dentro…. Il cielo diventa blu più cupo e le nuvole prendono le sfumature del rosa. Camminiamo chiacchierando nel tramonto.
Conveniamo che la nostra è davvero una bellissima vacanza.

Giovedì 20 agosto – Granna – Jonkoping – Goteborg (km. 190)
Ancora caldo e sole. Seguiamo la linea del lago fino a Jonkoping. Ci fermiamo per una breve sosta in questa cittadina che troviamo abbastanza insignificante. La meta di oggi è Goteborg e ci arriviamo nel primo pomeriggio. C’è un unico campeggio qui (Lisebergsbyn camping). E’ un po’ più “cittadino” , un po’ meno familiare rispetto agli altri, ma è circondato da un bosco di betulle ed è molto tranquillo. Dista solo circa 4km. dal centro.
Dopo tutta i percorsi che abbiamo fatto in questi giorni, 4 km. ci paiono proprio una sciocchezza….. E poi un piccolo dramma personale. Goteborg non è esattamente il paesino sul lago o sull’isola di Oland. Qui le piste ciclabili che vanno in centro sono molteplici e si intersecano tra gli enormi viali alberati a più corsie. Il traffico di pedoni auto e biciclette è molto caotico. Mi fermo a fare una foto e quando riparto non vedo più davanti a me il resto della famiglia! Pedalo forte cercando di raggiungerli, ma non li vedo proprio più. Non ho nemmeno il cellulare e di certo non posso nemmeno contare sul mio senso dell’orientamento perché proprio non ce l’ho. Comincio a farmi prendere dal panico. Sono sola e persa in una città straniera. Non saprei nemmeno rifare al contrario la strada che ho fatto e tornare al camping!
Sono ferma ad un semaforo cercando di rimanere lucida. Decido di fermarmi qui e aspettare. Chi mi ha perso mi verrà a cercare. O almeno, è quello che spero. Meno male che di una mamma e di una moglie c’è sempre bisogno!
Vengo ritrovata dopo qualche minuto e così possiamo riprendere la nostra gita. Parcheggiamo le bici in centro e poi ci addentriamo nella più grande città della Svezia dopo Stoccolma. Tutt’altra cosa. Qui regna il caos. Gente che cammina frettolosamente, gente seduta ai tavolini dei bar, biciclette, bus, automobili e tram riempiono le strade di questa città molto viva e comunque interessante e autentica. Ci infiliamo in un centro commerciale che potrebbe contenere benissimo tutto il nostro paese di origine. Ne siamo profondamente colpiti. Basti dire che percorrendo il “viale principale” usciamo direttamente al porto! Dal viale principale partono poi un'altra serie di vie secondarie tutte strapiene di negozi di ogni tipo. Dove sono le mie nipoti? Facciamo un giretto al porto e poi attraverso un tunnel di vetro rientriamo nel centro commerciale. Via più breve e più interessante per tornare verso le bici.

Venerdì 21agosto –Goteborg –Tanum – Grebbestad – Fajallbacka–Lysekil (km. 219)
Durante la notte ha piovuto e anche stamattina il tempo non promette bene.
Sotto una pioggia torrenziale ci avviamo verso Halden, unica tappa norvegese del nostro giro. Mentre viaggiamo la pioggia non cessa ma si fa meno insistente. Così, arrivati nei pressi di Tanum, decidiamo di modificare l’itinerario eliminando la visita alla fortezza militare di Halden. Ed ecco un’ inaspettato colpo di scena: appena parcheggiamo a Tanum magicamente smette di piovere (la solita fortuna!)
Riconosciuta patrimonio dell’umanità dall’Unesco, Tanum è senza dubbio uno dei luoghi più spettacolari che abbiamo visitato durante questa vacanza. L’arte preistorica è per noi una novità, ma questa passeggiata nel verde brillante di questo parco profumato di muschio e di funghi, colorato da un tappeto lilla di eriche, con cespugli di ginepro, betulle e pini come contorno, alla scoperta di queste antichissime rocce incise, ci affascina non poco. Camminiamo ammirando il panorama e la bellezza di questa natura così sincera e incontaminata e tra la suggestione di queste rocce scolpite migliaia di anni fa. Insomma, un’altra perla preziosa da aggiungere alla nostra collana di indimenticabili angoli di Svezia.
Ma le sorprese non sono finite nemmeno per oggi. Ci spostiamo sulla costa del Bohuslan, dove il mare ha scavato vaste insenature tra boschi e rocce. Il paesaggio si presenta così infinitamente diverso da quello che abbiamo visto fino ad ora. Grebbestad è il primo paese che incontriamo. La costa diventa di granito ed è un susseguirsi di insenature e fiordi. Uno spettacolo. Facciamo un giro nel porticciolo ricco di ristoranti locali caratteristici. Pranziamo col salmone che abbiamo acquistato alla Coop e poi ripartiamo.
La prossima meta è il villaggio di Fajallbacka. Piccolo centro turistico molto frequentato e ricco di suggestione. Sembra che le rocce di granito debbano cadere sulle case da un momento all’altro da tanto che le sovrastano. Il mare è punteggiato da piccoli e tondi scogli.
Ultima meta del giorno è Lysekil. Andiamo direttamente al Siviks camping senza fermarci in centro. Il campeggio è situato in una baia con una piccola spiaggia e ai lati scogli di granito rosa. Parcheggiamo il camper a pochissimi metri dal mare. Uno spettacolo! Facciamo una stupenda passeggiata tra gli scogli godendoci il solito strabiliante panorama. Verso sera si alza il venticello e ricompare in cielo il nostro nuvolone nero. C’è pace e tranquillità. Il nuvolone per questa volta passa senza fare danni e riusciamo anche a gustarci un tramonto davvero unico.

Sabato 22 agosto - Lysekil – Varberg (km. 237)
Il pacchetto “imprevisti e probabilità” è incluso in ogni viaggio che si rispetti, e stamattina abbiamo pescato la nostra prima carta …. Anche se i chilometri tra queste due cittadine sono solo 179 noi ne abbiamo fatto 58 in più…. colpa del tom-tom che ci ha portato leggermente fuori strada o nostra che eravamo un po’ indecisi sul da farsi ??? ma chi può dirlo! …. comunque arriviamo a Varberg nel primo pomeriggio e ci troviamo posteggio sul mare di fianco alla fortezza. C’è caldo ed è una giornata limpidissima. Si intravede un faro in lontananza e la strada che costeggia il mare pare arrivi proprio fino là…. ci incamminiamo con l’intenzione di raggiungerlo. Dopo qualche chilometro però cambiamo idea …. Ci incuriosiscono dei cartelli che delimitano una zona transennata sugli scogli…. Ci avviciniamo e scopriamo che sono spiagge di nudisti. Si parla tanto dello stile di vita libero e libertino dei paesi nordici … questo è quanto di più trasgressivo abbiamo visto fino ad ora (eccetto il retro di un negozio di souvenir a Trelleborg che offriva ai clienti oltre ai soliti gadget, anche ricordini di altro genere …).
Nel tardo pomeriggio ci spostiamo al Getterons Camping, altro immenso campeggio in riva al mare. Facciamo una passeggiata a piedi fino al mare calpestando erba verde, scogli e sassi. Suggestivo paesaggio anche questo.
Cominciamo a respirare aria di ritorno, e così cerchiamo di goderci questi momenti il più possibile. Decidiamo di non scendere in centro. preferiamo rimanere qui a rilassarci, a prendere finalmente un po’ di sole e ad imprimerci
bene nella memoria questi paesaggi da fiaba.

Domenica 23 agosto – Varberg – Halmstad (km. 86)
Stiamo scendendo lentamente verso la fine del nostro itinerario e ce la prendiamo veramente con molta calma. Abbiamo deciso di frammentare il viaggio di ritorno il più possibile per rendere il rientro meno doloroso possibile e per evitare di fare 800 km. in una giornata come all’andata. per questo motivo, decidiamo di fermarci ad Halmstad due giorni.
Programmo il tom tom direttamente con l’indirizzo del campeggio tra brontolii e borbottii vari. Non me importa, io sono il tour operator del gruppo e io decido. Come sempre i miei ragazzi mi ringrazieranno …..Allora …. arriviamo all’Hagons camping piuttosto presto. Il campeggio al solito è uno spazio aperto enorme, verde, ben tenuto, pulito e quasi deserto…. La stagione sta per finire anche qui. Decine di coniglietti scorazzano per le piazzuole. Riccardo è entusiasta del parco giochi. Una torre alta con degli scivoli tutt’ intorno e due materassoni gonfiabili su cui saltare…. Un vero spasso per lui e una vera manna per noi, che lo lasciamo libero di girare in bicicletta e di giocare. Pericoli non ce ne sono.
Curiosi di vedere la spiaggia, attraversiamo la strada e ci addentriamo nella pineta. Sembra di essere un po’come in toscana, solo che alla fine ci ritroviamo su una interminabile spiaggia sabbiosa che si estende a perdita d’occhio. Tra mare da una parte e dune con una vegetazione molto selvaggia e naturale dall’altra, facciamo quattro passi in questa nuova meraviglia. Nel pomeriggio, prendiamo le bici e seguiamo un sentiero appena dietro il campeggio. Fa caldo e c’è il sole. Il sentiero dopo un po’ finisce e ci ritroviamo a pedalare in una distesa di eriche viola. La sensazione di pace di relax è grande. Dopo questi giorni passati in assoluta libertà e a stretto contatto con questa natura veramente unica ci sentiamo proprio rigenerati. Parole come “fretta”, “ritardo”, “stress”, “stanchezza” non fanno più parte del nostro vocabolario. Sbuchiamo sulla spiaggia e qui viviamo un altro momento indimenticabile. Una lunga pedalata in riva al mare, col vento che ci soffia addosso e il sole che ci accarezza la faccia e poi …. dalle dune spuntano degli ometti in costume adamitico che passeggiano tranquilli ….Uau!!! Che insolito panorama …. Peccato che l’età media fosse intorno alla sessantina….
Arriviamo pressappoco all’altezza del nostro campeggio. La spiaggia è deserta. Noi siamo gli unici turisti. Così ci accaparriamo una duna e facciamo la nostra prima vera (mezza) giornata di mare. Ci piace sentire la solitudine, ci piace ritrovarci noi tre soli qui in questa terra quasi in cima al mondo, padroni di questa spiaggia e di questo freddo mare.

Lunedì 24 Agosto – Halmstad
Stamattina ci alziamo con l’idea di fare una passeggiata. Così di nuovo in sella, percorriamo i consueti sei o sette chilometri. Il centro è carino, ci sono negozi, bar e ristoranti ovunque. Dopo la merenda al Mac, torniamo verso il camper. Non ci vogliamo perdere l’ultimo pomeriggio di sole e relax sulla nostra spiaggia!

Martedì 25 agosto – Halmstad – Helsingborg – Malmo – Puttgarden (km. 379)
Oggi è l’ultimo giorno “sveziano”, come dice Riccardo. Un po’ a malincuore lasciamo Halmastad, non prima di avere fatto incetta di prodotti tipici alla coop, e scendiamo verso Helsingborg, ultima tappa svedese. Siamo stati in terra svedese per 17 giorni ma ci sembra che non ne sia passato ancora nessuno. Comunque parcheggiamo in centro a Helsingborg e ci incamminiamo per le vie del centro. Molto bella la sua piazza centrale che si affaccia sul mare, i suoi palazzi pittoreschi e splendido il panorama che si ammira dalla spianata della torre del XVI a cui si accede salendo 131 gradini.
Una scalata che vale senz’altro la pena di fare. Lo spettacolo è assicurato anche qui.
Mangiamo di nuovo al Mac (il panino VERONA GRANDE che esiste solo qui in Svezia sarà un altro dei buoni ricordi che ci porteremo a casa).
Riprendiamo la via del ritorno e quando arriviamo di nuovo a Malmo, la tentazione di riprendere il giro è veramente forte.
Arrivederci Svezia. E’ stato davvero bello.
Decidiamo di proseguire fino a Puttgarden. Ci arriviamo alle 15,30 ma c’è un po’ di coda e dobbiamo aspettare un po’per imbarcarci. Sulla nave rifacciamo scorta di ottima birra danese e svedese a buon prezzo. Sbarcati a Puttgarden ci perdiamo nelle campagne in cerca di un distributore e di una area di sosta. Siamo proprio a secco di gasolio e quasi quasi rischiamo di rimanere a piedi. Ma poi, grazie al tom tom, riusciamo a orientarci e a trovare sia distributore che area di sosta.

Mercoledì 26 agosto – Puttgarden – Lubecca – Soltau – (km. 259)
Pronti per affrontare la prima tappa del rientro ripartiamo presto.
Parcheggiamo proprio in centro a Lubecca e ci incamminiamo. C’è solo una parola per descrivere questa città: maestosa. Tutto sembra davvero molto solenne e imponente. Grandi palazzi, grandi ponti, grandi mura che delimitano la città, grandi e gigantesche chiese di mattoncini rossi coi campanili verdi.
Passeggiamo pigramente per le vie del centro e facciamo anche tappa alla HM dove rinnoviamo a buon prezzo il guardaroba di Riccardo. Il tempo è bellissimo e fa caldo. Prendiamo un traghetto e facciamo un giro turistico per la città. Purtroppo la spiegazione è tutta in tedesco, ma ci godiamo comunque panorama, sole e colori. L’arrivo del tour è vicino alle torri simbolo della città che distano poche centinaia di metri dal camper.
Ripartiamo alla volta di Soltau dove dovrebbero esserci due aree di sosta.
Peccato che, una volta arrivati sul posto, di queste aree non c’è ombra.
Peschiamo un'altra carta dal mazzo degli “imprevisti e probabilità” e vaghiamo così avanti e indietro perdendo del tempo prezioso. Alla fine, per grazia ricevuta, troviamo 4 posti camper con elettricità fuori da un campeggio. Preferiamo però entrarci e ci sistemiamo al Campingplatz auf dem Simpel. Finalmente riusciamo a montare il tavolo e ci gustiamo una deliziosa cenetta all’aperto ammirando un insolito tramonto sulla siepe.

Giovedì 27 agosto 2009 – Soltau – Rotemburg ob Tauber – (km. 495)
Giornata di chilometri e chilometri. Riccardo sta tutto il tempo davanti a guidare con suo papà e io ne approfitto per terminare la lettura del mio libro.
Ci fermiamo a Rotemburg, città che già conosciamo, molto carina e soprattutto con una area camper vicino all’autostrada. Ottimo punto di riferimento per i lunghi viaggi. Rivisitiamo la città con tutti i suoi negozietti natalizi, bellissimi e carissimi e poi tutti a nanna presto. Domani si rientra.

Venerdì 28 agosto 2009- Rotemburg – Lindau – Inarzo (km.526)
Facciamo una delle nostra alzatacce e partiamo verso le 4 mentre Riccardo dorme ancora. I chilometri scorrono veloci e noi siamo sempre più tristi e accaldati… Arriviamo a Lindau verso le 6 e ci facciamo un pisolino prima di prendere le nostre biciclette e fare un’ ultima pedalata in centro.
Conosciamo anche questa città, ma è pur sempre bello rivedere il lago e girare per le vie caratteristiche del vecchio borgo.
Alle 11 ripartiamo e dopo una breve sosta per il pranzo in Svizzera, riprendiamo la strada di casa. Alla dogana di Gaggiolo ci sono 34,2 gradi e noi, dopo venti giorni di fresco clima nordico, vorremmo essere di nuovo lassù.

Considerazioni finali:
la Svezia e questa vacanza rimarranno per sempre nei nostri cuori. Ci siamo trovati benissimo ed è stato veramente bellissimo. Forse avremmo potuto girare e visitare più luoghi, ma, mi ripeto, noi preferiamo la qualità alla quantità e rispettiamo innanzitutto le esigenze del nostro bambino il quale si è innamorato di questa “indimenticabile Svezia” tanto quanto noi. La luce e i colori, la bellezza di quel suo paesaggio così limpido e naturale, il blu del mare e la solitudine delle spiagge, il verde in tutte le sue sfumature, il clima così variabile e imprevedibile, i sorrisi e la cordialità della gente, hanno fatto da cornice a questi giorni veramente indimenticabili.
Camperfree
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Camper
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