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Germania Svezia e Norvegia

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Messaggio Da Camperfree Mar 25 Mar 2014, 10:23

Germania Svezia e Norvegia

di Mauro. G

Dal 27 luglio al 31 agosto
Mauro (scrive), Patrizia (naviga), Guglielmo (13 anni); (Arca 403 su Ducato 18 TD maxi)
Federico, Lucia, Kely, Francesco (Elnagh Clipper su Ducato 2500 aspirato)
totale km.10058

26, lug
Lucca Campitello di Fassa ospiti di parenti. Tappa logistica (I). km.460

27 lug. ven
Partenza da Campitello, salendo il passo di Costalunga arriviamo a Castelrotto; il comodo parcheggio in basso al paese ci permette di visitarlo con calma; interessante la piazza centrale e le varie stradine interne. Il paese, come nucleo antico è molto piccolo, quindi si gira tutto in poco tempo. Riprendiamo strada passando dalla Val Gardena facendo sosta pranzo in un bel punto panoramico prima del passo. Poi superiamo Colfosco e Corvara imboccando la Val Badia fino a Brunico, da qui entriamo in Val di Tures per la statale 621. Ci fermiamo a Campo Tures in un discreto parcheggio nei pressi del parco pubblico, dove sono sistemati altri camper. Facciamo una prima visita al paese attraversandolo tutto fino al castello che domina la valle. Dopo cena una banda scozzese si esibisce nel teatro all’aperto vicino al parcheggio. Ne approfittiamo per fare una passeggiata serale accompagnati dalle note delle cornamuse.
P a Campo Tures. Tempo bello. 4 camper. (I). km.183

28 lug sab
Sveglia di buon’ora per andare in Valle di Riva a vedere le famose cascate. Camminata lungo il facile sentiero per raggiungere il salto d’acqua che scende da notevole altezza in mille arcobaleni di luce. Pranzo al parcheggio della cascata: un avviso in tre lingue ci ordina perentoriamente di riportare a casa l’eventuale spazzatura che produciamo con il pic-nic, in quanto la comunità locale non intende smaltire quella dei visitatori occasionali. Dopo un breve riposino ci spostiamo in Valle Aurina a nord di Campo Tures. Arriviamo fino a Fonte alla Roccia dove finisce la strada per il nostro mezzo. Spettacolo indimenticabile: le cime alpine di oltre 3000 metri chiudono la valle, al di la della quale c’è il ghiacciaio del Grossvenedier (3670 m) e l’Austria. Torniamo indietro ripercorrendo la strada lungo l’Aurino, ma non troviamo nessun sito buono per passare la notte.
L’unico parcheggio di qualche interesse è quello della funivia che porta ai campi di sci prima di CampoTures, ma è lungo la strada ed è abbastanza rumoroso, c’è pure un cartello di divieto specifico. Rientriamo a Campo Tures al solito posto; questa sera sono almeno 10 i camper in sosta, perchè è sabato.
P a Campo Tures. Tempo variabile. (I). km.75

29 lug dom
Partiamo alle 9,00 entrando in Austria dalla via del Brennero, quindi Innsbruck, Fußen in Germania per la 310, poi per la 309, la 12 e la 32 passando da Ravensburg fino a Überlingen vicino al lago di Costanza (Bodensee) dove notiamo un’area attrezzata per camper con tanto di stazione sanitaria per i nostri mezzi. Il paese inoltre presenta motivi d’interesse storico con antiche case a graticcio racchiuse entro mura medievali di notevole pregio.
P ad Überlingen in Germania sul lago di Costanza. 31 camper (Germania). km.335

30 lug lun
Partenza verso ovest sfiorando Stockach, Engen e Bonndorf, fino ad arrivare al lago Schluchsee.
Una marea di gente! Ci spostiamo per pranzare all’ombra dei grandi abeti della Foresta Nera. Poi entriamo nella spettacolare gola del Wutachschlucht detta il Gran Canyon della Foresta Nera, con vertiginose pareti di roccia verticali nello stretto crepaccio. Arriviamo fino in fondo alla valle, a Loffingen per prendere la 31 fino al lago Titisee. Località molto turistica con uno specchio d’acqua perfettamente attrezzato per le vacanze. Sulla riva stanno girando uno spettacolo televisivo, quindi gran confusione. Vicino alla stazione ferroviaria, praticamente in centro, c’è un buon posto camper a pagamento.
P a Titisee al posto camper attrezzato alla stazione ferroviaria. Notte tranquilla. Tempo bello, temperatura serale calda.(Germania).km.142

31 lug mar
Con la 31 percorriamo la Hollentall (Valle dell’Inferno) passando dalla strettoia chiamata “il salto del cervo”, perché secondo una vecchia leggenda un cervo sacro, per sfuggire alla cattura, avrebbe fatto un gran salto da una rupe all’altra; sulla sommità dello sperone infatti c’è un grande cervo in bronzo in atteggiamento di saltare. Prima di entrare in Freiburg deviamo sulla destra per St. Peter e
poi per St. Margen ammirando i tipici paesini della Selva Nera. Continuiamo per la strada asfaltata nel bosco fino ad un antico mulino ad acqua, il Rankmuhle dove adesso si fabbricano i famosi orologi a cucù. La visita è molto interessante perché è possibile assistere in tempo reale alla costruzione dell’oggetto, dalla scatola di legno, più o meno pregiata all’assemblaggio del meccanismo che segna il tempo. Percorriamo la Simons Waldertall fino a Gutach e Waldkirch per riprendere la Kandel Wald e concludere l’anello a St. Margen, dove c’è un discreto parcheggio, tranquillo senza auto, dove passare la notte. Ceniamo con il tavolo fuori perché siamo soli e la temperatura è quella giusta.
P a St. Margen in parcheggio vicino ad una bella casa con tanti fiori. (Germania).km.115
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1 ago mer
Sveglia alle 8,00 e doccia per tutti perché c’è abbondante disponibilità di acqua. Percorriamo le belle strade lungo le pendici delle dolci colline ricche di pascoli e boschi. Ci fermiamo per il pranzo all’ombra di un grande abete in una piazzola vicino alla strada. Il paesaggio è bucolico, ma oggi è un gran caldo.
Riprendiamo la statale 500 e poi deviamo sulla sinistra per andare a Sonach, patria degli orologi a cucù, dove c’è quello più grande del mondo. E’ un orologio delle dimensioni di una casa, nella quale si può entrare ed esaminare gli ingranaggi e i meccanismi del congegno che fa uscire il volatile dallo sportello ad ogni ora.
Continuiamo fino a Triberg per visitare le famose cascate che si raggiungono con un bel percorso pedonale nel bosco ricco di fauna. Gli scoiattoli si fanno avvicinare facilmente. Le difficoltà che troviamo nel parcheggiare, ed il gran traffico, ci sconsigliano di rimanere per il pernottamento, per cui ci spostiamo nel parcheggio del Freilicht Museum, vicino a Gutach, dove si trovano già alcuni camper. Facciamo la conoscenza di due equipaggi italiani, Pino e Paola di Padova e Roberto, Rosanna e Irene di Firenze. Pino sul camper tiene anche un bel Boxer di nome Ax, che fa paura a vederlo, ma è buono come il pane.
P al Freilicht Museum vicino a Gutach sulla 33. E’ caldo. (Germania).km.80

2 ago gio
Con i nuovi amici facciamo visita al Freilicht Museum: grandi spazi all’aperto dove sono ricostruiti gli ambienti rurali della Foresta Nera, con tanto di case, stalle, animali e lavoratori in costume storico che svolgono antichi mestieri. Poi per la 294 visitiamo Schiltach con una bella passeggiata lungo il fiume Kinzig,una magnifica piazza con il Rathaus e case tipiche a graticcio. A continuare sulla stessa strada arriviamo a Alpirsbach per visitare la fabbrica di birra dei monaci, ma è chiusa per l’ora tarda, quindi proseguiamo fino a Lossburg, dove in fondo al paese troviamo un bel parcheggio tranquillo adatto al pernottamento. Mettiamo i tavoli fuori e ceniamo tutti insieme formando una bella tavolata.
P a Lossburg al parcheggio libero. (Germania).km.45

3 ago ven
Verso Freudenstadt. Ci fermiamo a visitare questa cittadina che possiede la più grande piazza della regione (200 metri di lato), bella con edifici storici, una fontana con zampilli a sorpresa, dove i ragazzi fanno il bagno, ed il mercato che occupa un quarto della piazza. Molte bancarelle, quasi tutte vendono alimentari e sono gestite in gran parte da turchi o da italiani. Ci spostiamo di una decina di chilometri fino ad Aach. Piccolissimo paese, sono le 19,00 e piove. Facciamo una visita in centro dove sotto un grande tendone stanno organizzando una sagra gastronomica con birra e piatti tipici. Ci fermiamo a cenare formando una bella tavolata di italiani. Siamo l’attrazione della serata. Ottima la cena e la birra Alpin Weißer. Dopo i primi boccali cantiamo insieme ai tedeschi a squarciagola. Roberto e Irene vincono il premio della lotteria, pancetta affumicata e una bottiglia di vino, per aver indovinato il peso del barile di birra. Bella serata!.
P a Aach. Piove. (Germania).km.20

4 ago sab
Roberto e famiglia partono per l’Italia perché hanno finito le ferie. Ci salutiamo scambiandoci gli indirizzi. Con Pino visitiamo Dornstetten, bel centro con case a graticcio, poi torniamo indietro per la 28 (incantevole strada di montagna) fino a Gengenbach, ricca di belle case in legno, dove visitiamo la vecchia torre (Narrenmuseum) all’interno della quale è allestito il museo dei costumi e maschere di carnevale. Continuiamo verso sud per la 33 e prendiamo la deviazione per Seelbach dove visitiamo il vecchio mulino ad acqua, ancora funzionante: dal vecchio mugnaio compriamo un chilo di farina bianca macinata di fresco. C’è anche un bel parcheggio adatto alla sosta notturna.
P a Seelbach. Bel tempo. (Germania).km.85

5 ago dom
Ritorniamo verso nord fino a Baden Baden dove giriamo per un pò senza trovare l’ombra di un parcheggio. Molto turistica e termale, la confrontiamo con Montecatini per l’ambiente e lo stile. E’ la città più ricca della Germania; si dice che in questo luogo non esista criminalità per il diffuso benessere dato dalle terme. Proseguiamo per Gernsbach e Lofnau poi ci fermiamo a Hirsau. Bella cittadina con un grande monastero di origine medievale, in parte diroccato, , ma che mantiene intatto tutto il suo fascino: passeggiamo fino al tramonto tra queste antiche mura. Il parcheggio defilato dalla via principale, vicino al parco pubblico ed al fiume Nagold è l’ideale per passare la notte. Ceniamo con i tavoli fuori, caffè, grappino e poi a nanna.
P a Hirsau. Bel tempo. (Germania).km.125

6 ago lun
Arriviamo a Calw, la città di Hermann Hesse, dove si trova la sua casa-museo. Bella piazza alberata e molte case a graticcio, resa viva da un grande fermento turistico; arriviamo a Nagold, cittadina con un bel lungofiume, giardini pubblici e discreto centro storico. Sosta successiva a Altesteig.
Bello il castello e il nucleo storico con case molto antiche degradanti dalla collina. Troviamo parcheggio vicino al maniero, in zona residenziale molto tranquilla, in una piazzola circondata da alte siepi a lato di una strada priva di traffico. Ceniamo con i tavoli fuori.
P a Altesteig in piazzola tranquilla vicino ad una scuola. Bel tempo. (Germania).km.50

7 ago mar
Partenza alle 9,00 verso ovest passando per una strada secondaria incantevole che attraversa colline e boschi sfiorando villaggi come Kappelrodeck, Achern e Lichtenau che non tralasciamo di visitare. Alle 17.00 arriva Federico dall’Italia: il punto di incontro è Greffein, sul Reno, in un bel parcheggio, sul bordo del fiume. Il tempo è variabile, ma stabile per cui dopo una passeggiata nei prati del parco pubblico, mettiamo i tavoli fuori e ceniamo tutti insieme, dando fondo alla riserva di vino veneto del nostro amico Pino.
P a Greffein sul Reno. Nuvoloso. (Germania).km.100

8 ago mer
Salutiamo Pino e Paola che vanno verso la Francia, la nostra meta invece è raggiungere il Circolo Polare Artico e ridiscendere con calma la Norvegia. Con Federico dirigiamo verso Buhl per un prelievo bancario e per fare la spesa alimentare; poi verso nord. Alle 20,45 ci fermiamo per il pernottamento a Celle nel parcheggio gratuito, che ormai conosciamo bene e dove si trovano già molti camper. Ceniamo sui camper perché pioviggina. Andiamo a letto presto.
P a Celle a nord di Hannover. (Germania).km.590

9 ago gio
Visita alla città di Celle, una delle più belle cittadine della Germania. Ricca di belle case e con centro storico vivo e interamente pedonale (Bell’Europa, Itinerari e Plein Air ne hanno parlato ampiamente). Pranzo al camper con patatine fritte e pollo arrosto comprato in città. Alle 14,30 ripartiamo verso nord. Arriviamo a Pudgarten alle 21.00. Facciamo i biglietti per Rodby in Danimarca. Ceniamo al parcheggio dei traghetti perché l’imbarco è alle 22,45. Nella passeggiata dopo cena per poco non calpestiamo una lepre che è comparsa vicinissima ai camper. Prendiamo la nave e in 45 minuti di mare siamo in Danimarca. Prendiamo nuovamente strada e data ormai l’ora tarda cerchiamo un posto qualsiasi per dormire. Lo troviamo sulla 297 a Or Uslev, piccolo villaggio rurale, in una piazzola tra le abitazioni.
P a Or Uslev sulla 297. E’ caldo. (Danimarca).km.290

10 ago ven
Sveglia alle 8,00, partenza alle 10,00. Dormito bene. Si prosegue per Helsingor dove si trova il traghetto per la Svezia. Arriviamo alle 16,30. La nave è pronta, facciamo i biglietti, la macchinetta del controllo dei biglietti si è inceppata e l’addetto per rifonderci del tempo perso nell’operazione, ci regala un buono per una consumazione sul traghetto. Ore 17,00 Helsingborg, Svezia. Proseguiamo con la E 4 verso Jonkoping. Ci fermiamo sul lago Vatten dopo la città di Granna: sono le 20, arrivano tre camper, due italiani e un tedesco. Tempo buono ma forte vento.
P a Granna sul lago Vatten in una grande piazzola sterrata. Vento teso. (Svezia).km.464

11 ago sab
Sveglia alle 7,30, partenza alle 9,00. Tutto viaggio. Nelle varie soste di riposo troviamo tanti funghi porcini e tanti mirtilli nei boschi. Li cuciniamo per la cena. Pernottiamo nel villaggio di Alvros dopo Sveg nel piccolo parcheggio di una antica chiesa di legno bianco. Defilato dalla via principale con poche case intorno, molto tranquillo.
P a Alvros vicino a Sveg. (Svezia).km.660

12 ago dom
Sveglia alle 7,00, partenza alle 8,00. Tutto viaggio anche oggi. Percorriamo la 45 attraversando boschi immensi con traffico scarsissimo e funghi a volontà. Rari villaggi di pochissime case, ma tenuti in modo esemplare. Superiamo Ostersund, l’unica cittadina un poco più grande delle altre sul lago Storsjon, quindi proseguiamo fino a Storuman: al bivio prendiamo la E 45 per superare la catena montuosa del Nord Trondelag oltre la quale c’è la Norvegia. Arriviamo ad Umbukta, villaggio di confine tra Svezia e Norvegia: sono le 21,30. Sostiamo nel parcheggio sterrato di un isolato hotel “Hichkockiano”. Atmosfera surreale, il locale sembra deserto, con una piccola luce all’interno. Entriamo per chiedere il permesso di sostare per la notte: compare dal nulla una figura femminile senza età, con un bastone ed uno straccio per pulire in terra; non capisce nulla di quello che le chiediamo. Con qualche gesto cerchiamo di spiegarci meglio, ma nulla da fare; usciamo senza aver capito se possiamo rimanere o no. Ci mettiamo in disparte con i mezzi e prepariamo cena. Sono le 22,30 e ancora non è notte. Siamo sui bordi di un lago con molte casette di ferie sparse sulla montagna, ma tutte deserte. La sbarra che segna il confine tra i due stati è sempre verticale e la vecchia garitta è chiusa da sempre. Ogni tanto passa una roulotte che si perde immediatamente dopo le prime curve. Quale sarà la sua meta? Campeggi non ne abbiamo visti in giro per molti chilometri. Alle 24 ancora non è buio, riusciamo a fare delle foto con pose lunghe.
L’acqua del lago riflette la luce della luna in un luccichio argenteo. Non ci decidiamo di andare a dormire tanto l’atmosfera ci coinvolge. Lo sgangherato Hotel di legno è sempre deserto, nessuno è entrato e nessuno è uscito! Adesso è tutto buio senza alcuna lampadina accesa. Andiamo a dormire tardi.
P a Umbukta, confine tra Svezia e Norvegia. Tempo bello. (Svezia).km.700
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13 ago lun
E’ stata una notte tranquilla. Alle tre è giorno fatto. Partiamo alle 8,30. Direzione Mo i Rana in Norvegia. Attraversiamo la città rapidamente e puntiamo dritti a nord. A pochi chilometri c’è il Circolo Polare, con il relativo centro commerciale isolato nella landa priva di vegetazione. Foto ricordo, con innalzamento della classica piramide di ciottoli a ricordo del passaggio e poi lauto pranzo nell’ampio parcheggio del centro visite. Il tempo è radioso, ma la temperatura adesso è calata di molti gradi ed è necessario indossare una felpa per proteggersi dal freddo. Dopo pranzo partenza e ancora verso nord. Arriviamo a Fauske in tempo per trovare un bel posto dove fermarci per la notte: sul molo del porto. Proviamo a pescare, ma non prendiamo nulla per cui interrompiamo presto. La notte tarda a venire a queste latitudini. Intorno alle 24 si affiancano quattro camper di italiani per passare la notte in compagnia.
P a Fauske al porto, con camper-service vicino. Bel tempo e caldo. (Norvegia).km.230

14 ago mar
Non ha mai fatto notte completamente. Abbiamo superato il Circolo Polare Artico, (il mitico Napapiiri) oltre il quale non diventa mai buio nei mesi estivi con 24 ore di luce al giorno. La meta del viaggio è raggiunta, ma dopo un meeting con il gruppo, decidiamo di proseguire fino alle isole Lofoten. Ci imbarchiamo a Skutvik per Svolvaer sulla Austvagoj. Percorriamo l’unica strada dell’arcipelago, verso sud, oltrepassando il bel ponte che collega la Vestvagoj. Deviamo sulla destra dalla principale per arrivare, dopo un breve tunnel nella montagna, al villaggio di Udstad, formato da una decina di casette di legno dipinte di rosso, con il tetto ricoperto di un bel prato erboso. E’ situato in mezzo ad una piccola baia protetta da due alti promontori che la riparano dai marosi. Attraversiamo il villaggio portandoci proprio in riva al mare. La sabbia è bianchissima e l’erba arriva fino a toccare l’acqua. Le capre bianche brucano vicino ai camper. Ci sistemiamo opportunamente e accendiamo il gran falò con la legna trovata sulla spiaggia.
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Ceniamo con i tavoli sull’erba in riva al mare ed il sole basso sull’orizzonte. Poco distante c’è la carcassa di un grosso bue marino spiaggiato. Restiamo sulle poltroncine a meditare fino oltre la mezzanotte (!) davanti al fuoco acceso: è la “notte” di Ferragosto e ci gustiamo tutta la magia del momento. Non riusciamo a vedere il sole sull’orizzonte perché si sono formate le nuvole, comunque non è mai sceso sotto quella linea. Andiamo a letto chiudendo gli oscuranti per fare un po’ di oscurità.
P a Udstad sulla spiaggia. Tempo buono ma fresco. Soli. (isole Lofoten). (Norvegia).km.330

15 ago mer
Sveglia alle 7,30 e partenza da questo Eden alle 8,30. Ci fermiamo poco dopo per ammirare la baia davanti a noi: incantevole con sabbia bianchissima e mare turchese, sembra di essere alle Maldive se non ci fossero le chiazze di neve sui monti a ridosso della spiaggia.
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Poi ci immergiamo nel tunnel sottomarino per approdare all’isola Moskenesoja e quindi arrivare a Reine. Altro piccolo villaggio in parte su palafitte con casette dipinte di rosso che si specchiano nella baia. Infine arriviamo a A (si pronuncia O) all’estremo sud dell’isola, e qui termina la strada. Troviamo un grande parcheggio per auto dove non è possibile pernottare a causa di divieti specifici. Pioviggina a tratti. Visitiamo il paese e il relativo Museo dello Stoccafisso, gestito dal sig. Steinar Larsen, che parla benissimo l’italiano. Dopo una breve contrattazione paghiamo il biglietti di ingresso e i pasticcini che ci ha cortesemente offerto, con due bottiglie di vino toscano, (i pasticcini, con nostro imbarazzo, sono divorati dai ragazzi in un momento di disattenzione). Pranzo al parcheggio con il tempo che si è rimesso. Ritorniamo a Svolvaer per traghettare sulla terraferma. Traversata con mare mosso e nebbia fitta arriviamo a Skutvik alle 23,30. Pernottiamo nel parcheggio del porto con altri camper.
P a Skutvik al porto. (Norvegia).km.200

16 ago gio
Sveglia alle 7,30 per iniziare il viaggio di ritorno verso sud. Da Skutvik per la E 6 Fauske poi verso l’interno lungo la stessa strada che abbiamo fatto all’andata. Sosta pranzo in luogo ameno pochi chilometri prima di Mo I Rana in un’area pic-nic attrezzata con tavoli di legno fra gli abeti e rocce granitiche in riva ad un laghetto.
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Funghi porcini a volontà, stavolta li cuciniamo in umido con la polenta. I ragazzi provano a pescare, ma sono poco convinti e non prendono nulla. C’è il sole ed è caldo.
Ripartiamo nel pomeriggio lungo la E 6 e ci fermiamo alla spiaggia di Mosjoen per un momento di riposo; da qui lungo il fiordo Vetsnfiorden fino a Sandnessjoen. Comincia a piovere mentre attraversiamo il ponte a pagamento per l’isola Tjotta. Ci fermiamo a dormire in un piccolo parcheggio, molto tranquillo, vicino ad un complesso scolastico a Aljtahaug. Sono le 21,30, è ancora giorno. Ha smesso di piovere e l’aria è molto fresca per il vento fastidioso che tira forte.
P a Aljtahaug. Vento forte. (Norvegia).km.530

17 ago ven
Sveglia alle 7,30. Alle 9,00 andiamo a visitare una antica chiesa ed un faro, sopra un promontorio alto sul mare. Il vento fortissimo alza le onde in creste spumeggianti. Facciamo la strada a ritroso ripassando dal ponte, con lo stesso biglietto, prendendo la direzione Mosjoen (cittadina industriale), senza fermarci proseguiamo sulla E 6 verso sud costeggiando il fiume Namsen. E’ una bellissima regione ricca di fiumi e laghi. Ci fermiamo ad ammirare l’enorme cascata di Laksfoss dalla terrazza del ristorante in legno che la sovrasta. E’ anche una zona ricca di salmoni. Noi però troviamo solo funghi. Arriviamo ad Osen, piccolo villaggio pochi chilometri prima di Trondheim, alle 19,30.
Troviamo un discreto posto per dormire. Il vento si è calmato.
P a Osen. (Norvegia).km.470

18 ago sab
Sveglia alle 7,30 e partenza per visitare la città di Trondheim.Visitiamo la città con la sua bellissima cattedrale gotica (la guida turistica che accompagna la visita è una ragazza di Genova) ed il centro storico. C’è una manifestazione elettorale che attira la folla distribuendo panini allo spek e rose rosse alle signore: ne approfittiamo, è tutto gratis. Visitiamo anche una parte della reggia che i reali di Norvegia hanno in questa città. Ci spostiamo lungo il canale che attraversa il centro e arriviamo al camper in tempo per pranzare. Riprendendo la strada E 6 verso sud; attraversiamo magnifici altopiani, magici nella loro desolazione e simili a quelli del Circolo Polare. Grande cascata nel Parco Naturale di Dovrefiel. Per la E 180 arriviamo ad Andalnes, dove troviamo un posto buono per dormire nel piazzale vicino alla ferrovia.
P a Andalnes. (Norvegia).km.360

19 ago dom.
Sveglia alle 7,30 e partenza per la valle dei Trolls (Trollstigveien). La strada con ripidissimi tornanti arriva fino al passo per poi ridiscendere rapidamente tra valli, laghetti e vette stupende fino a Valldal.
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Sono le 12,00 giusto per pranzare. Troviamo l’area attrezzata con tavoli e panche in legno proprio sul porticciolo. I ragazzi stavolta pescano tre merluzzi che opportunamente puliti li poniamo in frigo. Prendiamo il piccolo traghetto per continuare sulla 63 e dopo il successivo passo scendiamo con ripidi tornanti verso il Geirangerfiord: bellissima la vista da questo balcone naturale. Una cascata fa precipitare la propria acqua proprio sulla strada, ottima per rinfrescarci. La grossa nave passeggeri laggiù in basso sembra un giocattolo che graffia la superficie liquida.
Attraversiamo la città turistica di Geiranger in fondo al fiordo ed arriviamo, dopo due lunghissimi tunnel (27 Km) alla cittadina di Stryn dove prima dell’abitato troviamo un buon sito in riva al lago con tanto di chiesina in legno bianco. Sono le 21,00. Ceniamo e ci mettiamo a nanna presto. Siamo stanchi.
P a Stryn in riva al lago. Il tempo è bello e la serata tiepida. (Norvegia).km.170

20 ago lun
Sveglia alle 7,00 e partenza alle 8,30. Riprendiamo la strada verso sud per la E 39. Pausa pranzo in una bella piazzola alta con vista sul mare. Dobbiamo cucinare i tre merluzzi pescati ieri, quindi prepariamo il barbecue, ma ben presto comincia a piovere a dirotto. I pesci devono essere cotti per forza: unica soluzione è riparare la brace con gli ombrelli. La determinazione premia perché usciranno fuori tre magnifici pescioni arrosto. Attraversiamo il magnifico Sognefjorden con il traghetto ed arriviamo a Bergen alle 19,00. Superiamo la città per trovare l’area attrezzata che descrive il portolano. Questa è un po’ affollata, ma in compenso è in riva al mare e con tutti i servizi efficienti, compreso acqua calda a volontà. Ci sistemiamo e paghiamo il parcheggio per 24 ore.
Andiamo a visitare subito la città con la luce del sole basso sull’orizzonte. Il tramonto è da calendario; colori fiammeggianti dal giallo oro al rosso rubino con tutte le gradazioni intermedie.
Passeggiamo per il centro fino alla parte più antica, quella dei vecchi magazzini di legno della Lega Anseatica (bruciati più volte nella storia). All’interno negozi tipici ed abitazioni altrettanto tipiche.
Rientriamo al camper per la cena che consumiamo fuori ai tavoli di legno dell’area sosta camper.
P a Bergen all’area sosta camper a pagamento. (Norvegia).km.390

21 ago mar
Ritorniamo in centro per vedere il famoso mercato del pesce al porto. Una marea di gente tra i banchetti che oltre al pesce trattano anche altri generi alimentari ed abbigliamento tipico: magnifici i maglioni di lana. Tra le commesse delle bancarelle troviamo alcune ragazze italiane (una di Firenze) che si sono trasferite qui. Facciamo un po’ di shopping acquistando maglioni di lana e tranci di salmone fresco. Pranzo al camper a base di salmone al forno. Pomeriggio di nuovo in città per gli ultimi giri. Alle 19,00 partiamo, lasciamo la statale 16 per Voss in favore di quella secondaria, che passa più a sud per Norhemsund e Oystese, lungo il panoramico fiordo Hardanrgenfjorden. Ci fermiamo verso le 20,30 pochi chilometri prima di Norhemsund, nel parcheggio di una bella cascata. Ci sono altri due camper. Il rumore dell’acqua ci opprimerà per tutta la notte.
P a Norhemsund. Tempo bello e temperatura tiepida. (Norvegia).km.130

22 ago mer
Sveglia alle 7,30. Visita alla cascata che si raggiunge con un breve sentiero che passa dietro la massa dell’acqua; l’effetto è spettacolare, vediamo il paesaggio in basso attraverso questo velo fluido in continuo movimento. Alle 9,00 partiamo attraversando l’ennesimo fiordo: l’Eidfjorden a Bruravik, cominciando a salire sullo straordinario altopiano dell’Hardangervidda. Ci fermiamo alla cascata più alta della Norvegia, la Voringfossen: spettacolare salto di acqua nebulizzata a formare mille arcobaleni. Anche la strada per elevarsi alla quota dell’altopiano è unica nel suo genere, per salire il notevole dislivello entra in un tunnel che si avvolge su se stesso per tre spirali come una scala a chiocciola. La strada poi, attraversa paesaggi indimenticabili, ricchi di laghi e ghiacciai a portata di mano. In una delle numerose soste di osservazione, scoviamo anche i famosi lamponi artici, dal bel colore arancione, ma un po’ aspri per i nostri gusti. La dimensione tra uomo e natura è alterata dal paesaggio ciclopico che attraversiamo. E’ tutto immenso. Arriviamo a Uvdal intorno alle 19 e ci sistemiamo nel parcheggio deserto della Stavkirche del paese. Le stavkirche sono chiese del periodo medievale (XI/XII se.) di discrete dimensioni, costruite completamente in legno con tecniche pregevoli e di sicura staticità.
La durata nel tempo è affidata alla manutenzione effettuata della comunità attraverso un continuo trattamento del legno con resine e pece naturale. L’aspetto esterno che ne deriva è quello di un colore scuro dato dall’ossidazione della resina superficiale (“nero come la pece”).
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Davanti la chiesa un bel prato ed un cimitero-giardino ricco di fiori ed allegro nel suo genere. Ceniamo fuori in un clima molto tranquillo al tavolo di legno con panche, sistemato al margine del parcheggio adiacente ai camper. Tempo bello e temperatura gradevole.
P a Uvdal nel parcheggio della chiesa. (Norvegia).km.170

23 ago gio
Alla Coop di Uvdal ci riforniamo dell’occorrente (uova, farina, panna, cioccolato e Pan di Spagna) per fare la torta a Guglielmo perché oggi è il suo 13°compleanno. Alle 10,00 partiamo verso Nore per visitare un’altra Stavkirche molto antica. Ci sono esperti restauratori che lavorano alla struttura lignea esterna proteggendola dagli agenti atmosferici con prodotti a base di resine di pino naturali.
Un tecnico ci spiega, in francese, le fasi principali per la preparazione di queste essenze estratte da piante autoctone in modo del tutto artigianale. Visitiamo l’interno della chiesa con guida al seguito come gratificazione della nostra attenzione. Dopo una trentina di chilometri sulla N40 imbocchiamo una deviazione sulla destra fermandoci a esaminare un’altra chiesa di legno a Rollag. Degna di nota anch’essa data la sua età (XI sec.). Nei dintorni troviamo una grande quantità di porcini. Teniamo solo i migliori facendone un canestro pieno. Scoviamo anche una bella piazzola in riva al fiume dove ci sistemiamo per il pranzo. I ragazzi armano le lenze da pesca senza prendere nulla nonostante si vedano saltare i salmoni nell’acqua. Pranzo luculliano con pasta al sugo di porcini e per secondo porcini trifolati e fritti, in fondo il dolce con le candeline e carillon.
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Foto ricordo in gruppo. Il pomeriggio, dopo la siesta (fa caldo!) ci mettiamo al lavoro per riparare il tubo della marmitta del camper di Federico. Con le forbici apriamo una lattina di birra per ricavarne il lamierino poi con filo di ferro a stringere ricolleghiamo il silenziatore al tubo spezzato. Alla fine del lavoro riprendiamo la strada verso la capitale. Oltrepassiamo Drammen trovando un paesino sulla 285, Trauby, defilato dal traffico a pochi chilometri da Oslo, nel quale ci fermiamo per passare la notte. Il sito, molto tranquillo, è il parcheggio della chiesa (ora deserto), in zona residenziale abbastanza raffinata. E’ suddiviso in settori da alte siepi che danno anche a noi una certa privacy, sottraendoci alla vista delle abitazioni. Mettiamo i tavoli fuori e ceniamo molto serenamente. Serata calda.
P a Trauby nel parcheggio, con siepi, della chiesa. (Norvegia).km.180

24 ago ven
Sveglia alle 7,30. Partiamo alle 8,30 e arriviamo a Oslo alle 9. Parcheggio a pagamento nel “Museo del Folclore”. In questo interessante museo all’aperto sono sistemati gli antichi edifici caratterizzanti le varie regioni norvegesi che smontati dal luogo di origine sono poi nuovamente ambientati ad arte per far comprendere i sistemi di vita rurale nel tempo. Ci sono figuranti in costume che mostrano come si faceva il pane, la tela, il formaggio, come erano organizzate le stalle ecc. La visita richiede tutta la mattinata. Ci rechiamo poi al museo del Farm, il rompighiaccio che per primo attraversò la calotta gelata del Polo Nord. L’edificio, costruito “intorno” alla nave dopo che questa fu sistemata a terra, la protegge dalle intemperie e attraverso impalcature a varie quote dà la possibilità al visitatore di osservare l’intera opera navale anche dall’esterno. La visita è molto interessante ed istruttiva perché si può entrare all’interno dello scafo per vedere come si svolgeva la vita di bordo. Il museo delle antiche navi vikinghe, si trova lì vicino e non perdiamo certo l’occasione di vederlo. Queste lunghe e sottili imbarcazioni con prua e poppa “arricciolate” sono l’emblema stesso della Norvegia. Questi intrepidi navigatori, stando agli ultimi accertamenti, sono arrivati prima di Colombo nelle americhe. Le quattro imbarcazioni ritrovate sono ottimamente esposte con altri tesori contemporanei ad esse, quali carri, armi e suppellettili. Nel pomeriggio ci spostiamo in centro, al porto, dove troviamo facilmente parcheggio. Sulle banchine è un brulicare di gente, tutti a vedere il raduno delle navi d’epoca attraccate ai moli. Le moderne navi della marina militare norvegese vicino alle vikinghe. Figuranti in costume insieme a marinai delle unità da guerra, il tutto in una grande confusione quasi mediterranea. Partiamo da Oslo per la E 6 verso sud e ci fermiamo, dopo circa 50 km, a Son. Sono le 21 e il cielo è ancora chiaro. Il villaggio è nel profondo fiordo di Oslo con, porticciolo turistico ed un bel parcheggio tranquillo sul mare.
Movimento di auto quasi inesistente; ci mettiamo defilati vicino a una siepe che ripara un po’ di vento. Ceniamo con i tavoli fuori.
P a Son nell’Oslofjorden a 70 km a sud di Oslo. Tempo bello con vento. (Norvegia).km.70

25 ago sab
Sveglia alle 7,30, partenza alle 9 verso sud. Dopo pochi chilometri entriamo in Svezia a Svinesund dove al posto di frontiera recuperiamo qualche korona dai nostri acquisti con il tax-free.
Occasione per fare spesa al supermarket di frontiera, conveniente essendo porto franco, quindi continuiamo sulla E 6 fino a Grebbstad, dove facciamo sosta pranzo sulla bella spiaggia. Giretto lungo la passeggiata (di tavole) a mare, piena di ristorantini di pescatori, con ossa di balena a mo di insegna. Il paesino è molto pittoresco con case tipiche in fondo al piccolo fiordo circondato da basse collinette e dominato dalla torre delle telecomunicazioni: ideale per foto panoramiche. Dopo pranzo a continuare sulla stessa strada fino a Fjallbacka, altro villaggio pittoresco; quindi a Uddevalla usciamo dalla principale per cercare un sito per la notte fermandoci vicino a Henan, lungo la 160, in un ampio slargo della strada, in posizione panoramica sul mare e le isolette davanti.
Ci sono tavoli di legno e panche dove ceniamo tranquillamente. Si fermano altri due camper.
P a Henan in un ampio spiazzo lungo la 160. Temperatura piacevole. (Svezia). km.180

26 ago dom
Partenza alle 9. Percorriamo tutta la 160, panoramica, rientriamo sulla principale arrivando all’imbarcadero per l’isola di Marstrand. Incantevole, con case tipiche tutte in legno dai colori pastello: è detta anche “l’isola dei falegnami” perché gli edifici sono in legno, anche quelli a più piani. Il tempo fa i capricci, piove a tratti.
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Riprendiamo la chiatta che in cinque minuti ci riporta ai nostri mezzi parcheggiati sulla terraferma. Riprendiamo la E 6 superando Goteborg ed uscendo a Bastad raggiungiamo Torekov. Vecchio paese di pescatori in rapida trasformazione perché diventato alla moda come luogo di villeggiatura. Le notizie provengono da fonte locale attendibile, cioè da una giovane che passando vicino ai camper ha notato le targhe e si è fermata a fare quattro chiacchiere con noi, in perfetto italiano: ha studiato al Liceo Artistico di Firenze per cinque anni, poi i genitori le hanno imposto di ritornare in patria. Sente tanto la nostalgia del sole, del caldo e della “vita” italiana. Le nuvole passano veloci nel cielo e sono cariche di pioggia stasera. Ceniamo nei camper perché fuori volano i piatti dal vento teso.
P a Torekov al parcheggio auto sul porto. (Svezia).km.307

27 ago lun
Visitiamo Torekov con il bel tempo: questa mattina il sole inonda letteralmente il paesaggio con Torekow una luce talmente vivida da abbacinare gli occhi mettendo in risalto tutto quello che c’è da vedere.
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Il vento forte però è rimasto. Ripartiamo e facciamo sosta pranzo lungo la strada. Alle 15,30 siamo al parcheggio traghetti di Helsingborg. Paghiamo il passaggio ed in 20 minuti siamo a Helsingor in Danimarca. Tutta autostrada. A Rodby prendiamo l’altro traghetto che ci porta a Pudgarten, in Germania. Scendiamo dalla nave e dopo pochi chilometri ci fermiamo a Burg Auf Fehmarn, sull’isola di Fehmarn: sono le 20,30. Dopo un giro in centro troviamo posto al primo parcheggio a destra. Ci sistemiamo nelle piazzole erbose e bene illuminate e ceniamo sui camper perché tira vento forte e minaccia la pioggia.
P a Burg Auf Fehmarn in parcheggio gratuito. Isola di Fehmarn. Germania).km.270

28 ago mar
Sveglia alle 7,30; spesa al Plus alle 8,30. Tira un fortissimo vento da nord. Arrivati all’inizio del ponte che collega l’isola alla terraferma ci accodiamo ad una lunga fila di mezzi tutti fermi . Ci informano che non è possibile passare il ponte con questo forte vento: pericolo di ribaltamento!.
Dopo qualche tempo la fila si muove incoraggiata dal movimento di alcuni camion. Tutti in fila, con il camper che ondeggia paurosamente, attraversiamo con molta apprensione lo stretto braccio di mare, sballottati da una parte all’altra con difficoltà a mantenere una linea retta di guida.
Imbocchiamo la E 45, facciamo GPL e pranziamo alla stazione di servizio Aral a Engehausen, vicino ad Hannover. Riprendiamo l’autostrada e prima dell’uscita di Grossrhuden scoppia una gomma al camper di Federico. Nessun danno per fortuna, ma siamo costretti ad uscire accompagnati da un’auto della Polizia, fino al paese di Grossrhuden, dove troviamo un gommista che ci lascia parcheggiare, per la notte, davanti all’officina dato che adesso è chiuso. Senza prendercela più di tanto ci sistemiamo e nonostante tutto, mettiamo i tavoli fuori e ceniamo nel parcheggio del gommista. Il tempo è bello ed è caldo.
P a Grossrhuden nel parcheggio del gommista. (Germania).km.350

29 ago mer
Cambio rapido della gomma al camper di Federico e partenza alle 9. Autostrada A 7 per tutto il viaggio. Pranzo in una piazzola con tavoli in cemento, sull’autostrada. Alle 18,30 siamo ad Aalen e usciamo per fare un po’ di spesa, poi per la 19 verso sud. Ci fermiamo a Oberkochem in una piazzetta molto tranquilla, con stalla e fattoria, nel centro del paese.
P a Oberkochen in piazzetta. (Germania).km.442

30 ago gio
Partenza alle 8,30. Per l’ora di pranzo siamo nel Liechtenstein, dove pranziamo in una piazzola alberata sulla strada. Per attraversare la Svizzera acquistiamo il bollino. Usciamo nei pressi del lago Maggiore percorrendo qualche chilometro sulla strada che costeggia il lago. Ci fermiamo a Vira, paesino con porticciolo e parcheggio proprio sul lago. Sosta nello spiazzo a parcheggio del porticciolo, mettendo fuori i tavoli per cenare comodamente a lume di candela. Tempo buono e
temperatura gradevole.
P a Vira sul lago Maggiore. (Svizzera).km.400

31 ago ven
Sveglia al rumore assordante di un elicottero sopra le nostre teste. Atterra a poche decine di metri.
Stanno organizzando il disboscamento di una parete quasi verticale sopra la ferrovia li vicino. I boscaioli salgono sugli alberi da tagliare, l’elicottero rimane fermo sopra di loro, imbriglia la chioma e contemporaneamente la squadra taglia l’albero alla base. Il tronco si libra nell’aria senza toccare terra. In due minuti l’albero è nello spiazzo vicino a noi pronto per essere appezzato da un’altra squadra di boscaioli. Nell’arco di un’ora la collina è ripulita dalle piante. Efficienza
svizzera! Partiamo alle 10,30 e via autostrada arriviamo a Lucca alle 16,30.
km.360

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