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Aquitania Dordogna Verdon e Provenza

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Messaggio Da Camperfree Mar 12 Mar 2013, 15:38

Aquitania Dordogna Verdon e Provenza

di Flavio

Viaggio da Gorizia a Ile de Re passando per la Dordogna, con tappe in Provenza e Gole del Verdon.
Equipaggio composto da Tiziana e Flavio con il nostro Laica Ecovip 2C appena acquistato. Nessun problema riscontrato durante il viaggio.
Km percorsi 4.400 in 15gg.

Abbiamo privilegiato i camping rispetto alle aree libere visti i costi notevolmente contenuti ed i servizi offerti, oltre al fatto di viaggiare con un’attrezzatura fotografica importante.
Il tempo è stato clemente portandoci tanti giorni di sole e qualche sporadico acquazzone.

29/05
Partiamo alle 18.00.
Anche questa volta, abbiamo scelto la Francia dopo aver valutato altre località sia nazionali che europee. Come dire…. siamo andati sul sicuro, almeno per ora.
Il tempo è buono. Ci fermiamo per cenare c/o l’area di sosta autostradale dopo Verona.
Ore 21.45 si riparte ed approfittando della bella serata e della scarsità di traffico, maciniamo diversi Km arrivando dopo mezzanotte all’autogrill di Alessandria. Nottata tranquilla passata assieme ad altri tre equipaggi trovati sul posto.

30/05
Alle 8.00 si riparte. Ci attende un lungo viaggio di trasferimento. Abbiamo scelto questa volta un percorso per noi alternativo, passando attraverso il Passo del Monginevro, Briancon, Val d’Isere, Grenoble, Clermont Ferrand, sino ad arrivare a Bort Les Orgues nell’Avergne, la regione dei vulcani.
Qui, dovevamo trovare posto per la notte in un’area posta sulle rive di un lago artificiale ma, causa un incidente che bloccava la strada di accesso, proprio fra un camper ed una Golf, abbiamo dovuto cambiare destinazione e trovare posto in un camping nelle vicinanze. Il “Siauvre” in Rue Camping.
12 euro, ben servito e pulito. Buono.

31/05
Ci svegliamo un pò tardi (8.30) causa la stanchezza accumulata il giorno precedente.
Con calma sbrighiamo le solite faccende mattutine, si fa C.S. e partiti, ci fermiamo subito al Super U di Bassignac per fare cambusa e verso le 13.00 arriviamo nel bel paese di Argentat, nel Correze, bagnato dalla Dordogne. Ci piace pensare che il nome sia dovuto al fatto che i tetti delle case, con l’incidenza dei raggi solari, risplendono proprio con un luccichio argenteo, dando così il nome al paese.
Passeggiata sulla piccola promenade con degustazione del gelato della casa in un grazioso locale fronte fiume. Si riparte alla volta di “La Roque Gageac”.
Qui il navigatore fa le bizze e ci ritroviamo in mezzo ad un bosco di faggi con la strada che diventa sempre più stretta. Incominciavamo a preoccuparci quando, arriva una Peugeot con una coppia di francesi che fermati, ci dicono amichevolmente di seguirli, riportandoci dopo pochi Km sulla strada maestra, che poi tanto maestra non lo sarà. Curve, strattoie, sali scendi, fanno sì che per arrivare, dobbiamo metterci tanta pazienza e attenzione nella guida.
Arrivati, troviamo posto nel parcheggio riservato ai camper, posto all’ingresso del paesino. 5 euro per la notte. Particolare di questa località, abbarbicata sul monte sovrastante il paese è costituita dalle abitazioni ricavate nella roccia, con il suo bel castello che lo domina ed il sito Troglodita che svetta più alto di tutti, specchiandosi nelle acque della Dordogne, nella regione del Perigord.
Giro turistico del posto con la stanchezza che si fa sentire ed a quel punto, decidiamo di rinviare a domani la parte mancante, fermandoci a bere un dissetante aperitivo all’Auberge des Platanes. Ottima cena della Titti e passeggiata lungo fiume prima di andare a riposarsi.

01/06
Dopo l’ultimo giro in paese, partiamo alla volta della vicina Beynac et Casenac, piccolo borgo medioevale con il classico castello che la domina dalla falesia sopra lo scorrere tranquillo della Dordogne. Finita la visita, ci spostiamo a Domme. Parcheggiato il camper ai piedi del paese nell’area riservata, prendiamo il trenino che ci porta direttamente in centro, facendoci ammirare le bellezze del posto, inclusa la cinta muraria ed in particolare la porta De La Tour dove, nel 1300 alcuni Templari tenuti prigionieri, scolpirono sui muri di pietra gli ultimi messaggi della loro esistenza.
Arrivati in centro, troviamo un belvedere che ci fa avere una vista fantastica sulla valle della Dordogne. Pranzo con veduta panoramica da “Le Cardamone” assaggiando piatti tipici del posto, 54 euro, buono! Passeggiata per le viuzze del centro e rientro al camper a piedi vista la comodità della strada in discesa. Si riprende il viaggio verso “Sarlat la Caneda”. Parcheggiamo c/o l’area di P.zza de la Liberation. Giro del centro medioevale fra chiese e palazzi, passando attraverso alcuni negozi per dei piccoli acquisti. Nel tardo pomeriggio, si riparte alla volta di Montignac alla ricerca di un posto dove poter sistemare il camper. Lo troviamo a c.a. 9Km deviando sulla sinistra c/o il camping “Le Fage” a La Chapelle Aubereil, immerso nel verde della campagna, tranquillo,ombreggiato con piscina, pulito 18 euro. Ottimo.
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02/06
Bel tempo. Decidiamo di modificare il nostro percorso ed andiamo a visitare la città trogloditica di S.Cristofe, posta su di una falesia alta 80 mt. con un‘estensione di 500mt in lunghezza, scavata e adattata per viverci dagli uomini di primitivi prima, fino al medioevo poi. Interessante e molto singolare sul come si adattavano a vivere in condizioni a dir poco critiche. Con lo stesso biglietto inoltre, abbiamo avuto lo sconto sul prezzo d’ingresso alla “Maison Forte de Reignac” che dista pochi Km dal sito troglodita. Anche qui, troviamo una falesia con, adattato un castello costruito dai signorotti di allora, sempre sulle tracce di vita vissuta dai popoli primitivi. Alla fine del percorso turistico, abbiamo trovato una sala adibita all’esposizione dei sistemi di tortura medioevali. Da rabbrividire come può arrivare a tanto un essere umano. Usciti, ci fermiamo subito dopo c/o un allevamento di oche per vedere da vicino i sistemi di lavoro ed acquistare poi alcuni prodotti tipici del luogo come il foies gras.
Si riparte con rotta verso nord e usciti poco prima di Bordeaux ci fermiamo, vista l’ora, al camping “Le Chene du Lac” a Bayas. Molto tranquillo in riva ad un piccolo lago per pesca sportivi. Pulito. Un po’ caro visto il posto isolato. 17 euro.

03/06
Il sereno non ci abbandona.
Decidiamo così di fare subito una tirata fino ad Ilè de Re. Pagato il pedaggio per il ponte che collega l’isola di 12,50 euro,andiamo diritti verso il faro Des Baleines. Visita con 5,20 euro e colpo d’occhio su parte dell’isola ovviamente, senza avvistare nessuna balena. Poi, giro turistico a Les Portes en Re, Saint Clement des Baleines e Ars en Rè. Quest’ultima ci ha colpito in modo particolare per l’architettura ed il colore della chiesa (bianco/nero) posta nel cuore del paesello. Sostiamo per la notte al camping “Les Baleines”, posto vicino al faro. 11,80 euro, discreto. Cena e passeggiata lungo la spiaggia fronte oceano e vista la bassa marea, la Titti cerca e trova un paio di ostriche che poi, giunti al camper, assaggerà subito.
Nota pratica. Sull’isola, l’unica possibilità di sosta libera si trova a Les Portes en Re in zona “Patache” per 10 posti c.a. con CS, no elettricità. Tutta occupata.

04/06
Sveglia anche oggi con un bel sole. Dopo aver fatto CS, dirigiamo la prua verso “La Flotte” non prima di esserci fermati al supermarchè per riempire il frigo. Decidiamo di sistemarci al camping “Le Bel Air” in route de la Nove”. Euro 18, discreto. Inforchiamo le biciclette e dopo poche pedalate, siamo nel centro del mercato che si tiene ogni mattina nella piazzetta omonima del XII secolo. Molto pittoresco e popolato da molti turisti. Giunta l’ora di pranzo, andiamo all’”Escale”, ristorante fronte porto dove, fra una porzione di huitres, di moules e paella, innaffiate da un buon chardonne, passiamo un paio d’ore in tranquillità e tutto questo ci fa capire che finalmente, stiamo prendendo il ritmo delle vacanze. Ritorniamo al camper e, riposti i piccoli acquisti alimentari, prendiamo la pista ciclabile che ci porta a S.Martin de Re. Bella cittadina fortificata con il porticciolo ed i suoi negozi che gli fanno da cornice in bella mostra. Il caldo oggi si fa sentire e cosi, ci fermiamo a bere una bibita sotto un fresco ombrellone, chiacchierando e guardando la gente passare. Solito giro turistico per le graziose viuzze del porto e poi, di corsa a casa. Pardon, al camper!
Cenetta della Titti, filmetto e poi a dormire.
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05/06
Ci svegliamo con il cielo nuvoloso ed una temperatura più fresca. Dopo aver sbrigate le solite faccende mattutine, salutiamo l’isola per visitarne un’altra l’Ilè d’Oleron che dista 90 Km c.a. dal posto. Arrivati a Chateau, capiamo subito che l’ambiente è diverso da Ilè de Re. Le coltivazioni di ostriche la fanno da padrone su gran parte del territorio assieme alle saline. Così Chateau non si sottrare da questa realtà. Il piccolo porto brulica di imbarcazioni dal caratteristico fondo piatto, con tante piccole casette dalla tinta color acquarello, adibite come rivendita al dettaglio delle huitres o come dei piccoli atelier artistici o piccoli ristorantini. Ed è proprio in uno di questi che ci fermiamo per pranzare e mai scelta fu azzeccata come “Les Flotes Bleus” gestito da una coppia simpatica ed affabile. Lei francese, lui italiano. Pranzo ottimo con scorpacciata di un assiette de fruits de mer. Tutto fresco e ….nature. In questo caso,il muscadet la fa da padrone. Con il dessert della mason euro 59.
Lasciamo la piccola località, quando inizia a piovere sulla strada per Boyardville. Arriviamo così sotto una pioggia battente. Parcheggiamo nell’area del porticciolo assieme ad altri equipaggi, aspettando e sperando che ritorni presto il bel tempo. Passato un po’ di tempo, decidiamo di trovare un posto dove passare la notte e lo troviamo al camping municipale di “St Georges d’Oleron” immerso in una pineta a c.a. 1,5Km dal centro. Una volta sistemati, il sole inizia a fare capolino fra gli abeti ed abbandonati gli indugi, visto anche un sentiero che portava diritti alla plage, ci avviamo a piedi per farci una bella passeggiata sulla battigia con, sullo sfondo, il “Fort Boyard”. Costruzione realizzata in mezzo all’oceano a qualche miglio dalla costa, per difendere l’entroterra nella prima parte del XVII secolo prima e, trasformata in prigione poi. Verso sera, rientriamo per rilassarci e pianificare l’itinerario del giorno dopo.

06/06
Giorno della commemorazione del D Day. TV e giornali francesi non parlano d’altro che della presenza di Obama, Brown, Sarkozy sui posti dello sbarco in Normandia. Purtroppo piove. Fa fresco (15° C). Con calma, ci prepariamo ed usciti dal campeggio, facciamo un giro fra Boyardville e Chateau fra le coltivazioni di ostriche scattando qualche foto, visto che nel frattempo il cielo era diventato più luminoso ed azzurro. Poi, abbandoniamo l’isola con destinazione Cognac. Arrivati, ci fermiamo nella bella area di sosta per camper, ben segnalata, lungo il fiume, trovando altri equipaggi già fermi. Il tempo è pessimo. Si pranza in camper con la speranza che la pioggia cessi, ma non è così. Decidiamo allora di farci coraggio ed uscire, armati di tutto punto per visitare la graziosa cittadina, nota per i suoi marchi prestigiosi di Cognac (Martel, Moyet, Hennessy ecc). Visitiamo i suoi due musei, restando un po’ delusi, forse perché questi passaggi relativi alla lavorazione della vite, fino ad arrivare al prodotto finito, ci erano già noti e forse perché eravamo bagnati fradici dalla pioggia che arrivava di traverso, causa il vento. Fatto sta, alla fine del percorso guidato, entriamo nella boutique di degustazione della Hennessy, che si trova proprio a fianco. Sorseggiamo un buon cognac. Acquistiamo una bottiglia e ci rituffiamo nuovamente in strada sotto una pioggia torrenziale. Rientrati in camper e visto il tempo inclemente, decidiamo di abbandonare Cognac per dirigerci alla volta di Saint Emilion, altro posto noto per la qualità dei suoi vini. Impostato il navigatore, arriviamo a percorrere lunghi tratti fra pendii e colline coltivate a vigneto, che danno tante risposte ai perché di queste rinomate terre vinicole. Verso sera, arriviamo a S.Emilion ma decidiamo di sistemarci subito c/o il bel camping “Domaine de la Barbanne” 22 euro, sperando di poterla visitare l’indomani con il sole.

07/06
Dopo qualche spruzzata di pioggia nelle notte, la mattina ci troviamo con un tempo migliore. L’aria è fresca e c’è un po’ di sole intervallato dal passaggio di qualche nube. Usciamo e subito dopo aver parcheggiato nell’area riservata ai camper nei pressi degli impianti sportivi, prendiamo il trenino che ci porterà a fare il giro della zona, fra colline, vigne e chateau di produzioni vinicole. Ci fermiamo così al Chateau Rochebielle, dove ci portano a vedere le caratteristiche cantine scavate nella nuda roccia, dove i vini, maturano il loro nettare, prima di essere spediti in tutto il mondo. Piccolo assaggio alla fine della visita ed acquisto di qualche bottiglia di S.Emilion Gran Cru da degustare a casa con gli amici.
Scesi dal trenino, girovaghiamo per il paese medioevale, con sosta alla chiesa dove, vista l’ora, si stava celebrando la messa. Colpo d’occhio stupendo con le tre navate straboccanti di gente che ci fanno pensare ad una bella comunità attiva e presente. Arrivata l’ora di pranzo, ci fermiamo nella piazzetta da “Anna Canta” per un frugale lunch. Si riparte poi alla volta della zona del Medoc e del Bordeaux.
Riuscire ad illustrarvi il susseguirsi di vigneti e chateau è impresa ardua. Citeremo solamente uno dei più famosi “Rotshcild”. Arriviamo così alla fine della penisola sulla Gironda a Cap le Verdon, dove partono i traghetti per Royan (che si vede ad occhio nudo) e dove si può notare il faro posto qualche miglio più ad ovest in mezzo all’oceano. Troviamo infine ospitalità al camping “Alouette” a Montelivet. Molto verde, fuori del traffico della strada statale, economico. 10 euro.
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08/06
Piove. Il cielo è grigio e così prendiamo la giornata con filosofia. Partiamo con calma in direzione Carcans Plage, attraverso il lago omonimo con tratti di piete lussureggianti. Arrivati, per fortuna il cielo si apre e fa apparire il sole che ci accompagnerà poi per quasi tutta la giornata.
La spiaggia è immensa. Non si vede la fine a perdita d’occhio. Soffia un vento teso. Le onde ci sono ed i surfisti pure. Uno spettacolo!
Dopo aver scattato diverse foto ed aver passeggiato sul bagnasciuga, ci spostiamo su un'altra spiaggia famosa, Lacanau Ocean.
Qui, stesso panorama, stessi protagonisti, ma molto più numerosi, visto l’urbanizzato e l’organizzazione offerta dalla località. Pranziamo con la finestra del camper rivolta verso la spiaggia ed un nostro grazie va al VR. Solo lui ci può garantire, di volta in volta, paesaggi sempre diversi ed emozionanti. Nel pomeriggio, puntiamo decisamente a sud e dopo aver acquistato delle huitres direttamente da un ostricoltore a “Le Teich”, nel bacino di Arcachon, arriviamo a “Dune du Pila”.
Chi ha descritto in precedenza nei loro diari di viaggio la duna, posta fra l’oceano e la pineta, come meta che da sola vale il viaggio, ebbene, lo possiamo confermare.
Pur avendo già visto in precedenza le dune di “Rubier Knude” in Danimarca, questa per estensione e posizione non ha eguali. Appena arrivati al camping “Du Pyla”, siamo saliti sulla cima, attaccando la duna direttamente dal campeggio stesso. Un po’ faticoso ma più diretto. Arrivati, lo spettacolo era completato da decine e decine di persone che praticavano il parapendio, con le loro coloratissime vele che macchiavano il cielo blu sullo sfondo. Foto e riprese a raffica. Manco a dirlo. Il rientro poi è stato comodo e veloce….chissà perché. Cenetta della Titti nella piazzola inondata dai profumi di resina, pianificando la giornata che verrà.

09/06
Anche questa mattina pioviggina. Questo tempo era inatteso e ci mette di cattivo umore, ma non ci diamo per vinti. Partiamo dal campeggio ed andiamo a rivisitare la duna vista la sera prima, ma dal punto di vista opposto, ovvero dal suo parcheggio principale, dove volendo, si può anche pernottare con il VR. Dopo pochi Km, sembra incredibile ma, arriva un forte vento da nord ovest che spazza via Tutte le nubi e fa apparire il sole che, anche questa volta, non ci abbandonerà più. Incrociamo tanta gente e specialmente le scolaresche con tanti bambini felici di poter correre e fare tante capriole sul pendio di sabbia della duna. Arrivati in cima comodamente, grazie alla scalinata creata appositamente per l’ascesa, lo sky line è superbo. Dal bacino di Arcachon a Cap Ferret, passando per le secche poste davanti a noi fronte oceano. Colori e sensazioni date dal sole e dal vento teso, uniche.
Ridiscesi, pranzo in camper e via con rotta Carcassone, come tappa di avvicinamento per la Provenza.
Ma, tra un centro commerciale ed il traffico, le ore passano veloci e fa già tardi quando decidiamo di uscire verso Tolosa, alla ricerca di un posto per la notte. Dopo diversi contrattempi dovuti a mancanza di info e/o camping già chiusi, troviamo aperto al “Le Rupe”, alle porte di Tolosa. 19,50 euro. Da tener presente per una futura visita alla città dello spazio. Notte tranquilla.

10/06
Si riparte con il bel tempo. Destinazione St Remy in Provence.
Dopo 380 Km arriviamo nella cittadina che diede i natali a Nostradamus ed ospitò un Van Gog in fase depressiva, ma che per questo non fermò la sua ispirazione artistica dipingendo molti dei suoi quadri migliori del periodo. Molto interessante. Ripartiamo poi per la vicina “Fontaine de Vaucluse” che ospitò a sua volta il Petrarca. Sistemato il VR nella nota area (affollata) lungo le sponde del fiume omonimo, andiamo a visitare il piccolo centro concedendoci una cena sul terrazzo di uno dei tanti ristorantini del posto. Cosa non fatta cinque anni prima, quando andammo poi a visitare Avignone ed i castelli della Loira.
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11/06
Giornata soleggiata e calda fin dalla mattina.
Si riparte per “Russillon”, città dell’ocra. Dopo pochi Km, arriviamo e parcheggiamo nell’area riservata posta ai piedi del paese. Suggestivo il panorama da cartolina, con tutte le case dello stesso colore che fanno da sfondo alle colline circostanti. Dopo aver percorso il sentiero dell’ocra e visitato il piccolo ma grazioso mercato nella piazzetta di Russillon, pranziamo in un caratteristico localino con vista sulla valle. Riprendiamo il viaggio alla volta di Vallensole. La strada è tortuosa ma, una volta arrivati sull’altopiano, i campi di lavanda appena fiorita, ci riempie i cuori. Dopo aver scattato diverse foto, arriviamo al paese che, dopo un giro, non ci attrae più di tanto e decidiamo così di proseguire per le “Gorges du Verdon”. Stessa strada impegnativa. Si arriva così a “Moustiers S.te Marie”, che replica un po’ la Rocque Geneac, vista in Dordogna. Infatti è posta anch’essa su una falesia con tutti i monti attorno che le fanno da cornice. Troviamo poi posto al camping “St. Jean” euro 16,50. Unico neo, gli accessi alle piazzole sono risicati al massimo e ti obbligano a diverse manovre per entrarvi. Nottata tranquilla.

12/06
Cielo azzurro con un bel sole ci svegliano al mattino. Andiamo subito sul verde lago “St Crux” a noleggiare un pedalò ed entriamo così nelle gole del Verdon, scorgendo qualche piccola cascata e due avvoltoi che formavano ampi cerchi sopra le cime delle gole. Bello. A malincuore poi, prendiamo la strada del rientro, risalendo le gole, percorrendo paesaggi e scorci d’acqua unici ed irripetibili. Passiamo poi per “Castellane” nota per la sua rupe dove sorge la cappella di “Notre Dame du Roc”, meta di pellegrinaggi per i suoi ex voto. Arriviamo così nel tardo pomeriggio a Nizza dove, dopo aver fatto l’ultima spesa nel supermarchè Les Mosquettiers, prendiamo l’autostrada che non ci abbandonerà fino a casa. Sosta notturna al solito autogrill di Novi Ligure ed arrivo a Gorizia il 13 giugno nel pomeriggio.
Nota finale. Il nostro racconto ha voluto essere solamente uno spunto per chi volesse visitare questi posti meravigliosi, dando eventuali informazioni aggiuntive, attraverso i nostri punti di vista
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