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DOM E MÜNSTER A CAPODANNO
Resoconto di un viaggio invernale
di Anna e Massimo
14 giorni tra Dicembre 2011 / Gennaio 2012
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Il nostro camper a Maulbronn
Introduzione
Dopo sei consecutivi periodi di capodanno trascorsi in Francia, Anna ed io abbiamo pensato di tornare a percorrere un pò di Germania.
Questa volta abbiamo rivolto la nostra attenzione alle regioni occidentali anche se qualche sconfinamento in quelle limitrofe (Sachsen-Anhalt e Thuringen) c’è stato.
Il percorso é stato elaborato partendo dalla Guida Touring, non sono però mancate integrazioni messe a disposizione dai siti internet degli uffici locali del turismo.
Come al solito, il piano originario ci serve da linea guida per il viaggio e viene rispettato con una certa approssimazione. In questa occasione abbiamo deciso di evitare località quali Dusseldorf, Minden e Stoccarda, in compenso ne abbiamo aggiunto qualcuna non
prevista come Miltenberg e soprattutto Maulbronn.
La stagione non permette grandi visite, a parte qualche museo si tratta per lo più di quelle alla Chiesa principale, Duomo o Cattedrale e a passeggiate nei centri di tante piccole città.
In pratica una immersione nella storia dal primissimo al tardo medioevo. Dalle architteture romaniche al primo gotico, pochi gli esemplari di barocco e manierismo degni di nota.
Non mancano ovviamente immersioni consumistiche nei grandi shopping center a ridosso di tutti i Markt (piazza del mercato) e Rathaus (municipio).
Spero che questo resoconto sia utile a chi voglia ripercorrere, in tutto o in parte, questo itinerario di quattordici giorni complessivi (da Sabato 26 Dicembre a Domenica 8 Gennaio).
Partendo dall’hinterland milanese abbiamo percorso 3550 chilometri di cui 2750 in territorio tedesco.
In cinque occasioni abbiamo utilizzato un campeggio, nelle altre abbiamo pernottato in aree di sosta che la nazione mette a disposizione e nelle quali non abbiamo mai avuto problemi.
A St. Goar solo per caso abbiamo trascorso la notte in campeggio, e a Essen a causa di un problema tecnico (falso allarme e che più avanti spiegherò).
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Soest – Laghetto dei cigni
Resoconti pubblicati:
Ago-2004: Tour (no grandi città)
Dic-2004: Romantische strasse
Ago-2008: Altra Baviera
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Tappe
L’itinerario è stato percorso in senso orario con ingresso da Basilea (CH) e rientro da Bietingen (D).
In nero le citta’ visitate, in rosso quelle in cui siamo solo stati di passaggio.
Regioni non attraversate grigie.
Tappe ( Percorrenze indicative da programma di pianificazione, totale in effetti superato del 5% circa ):
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Giorno Data--------------Da --–---------------------A Km Parz Km
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1 Lun 26 Milano – Basilea (CH) – Freiburg Am Brisgau (D) 402 402
2 Mar 27 Freiburg – Baden Baden – Loffenau - Bad Durkeim 298 700
3 Mer 28 Bad Durkeim - Worms – Mainz – Sankt Goar 155 855
4 Gio 29 St. Goar – Boppard - Koblenz - Aachen 193 1048
5 Ven 30 Aachen – Essen 135 1183 10
6 Sab 31 Essen – Munster 104 1287 12
7 Dom 1 Munster – Soest – Paderborn – Bremen 400 1687
8 Lun 2 Bremen – Celle – Goslar 219 1906 14
9 Mar 3 Goslar – Halberstadt – Halle - Jena 232 2142
10 Mer 4 Jena – Gotha – Frankfurt 305 2447
11 Gio 5 Frankfurt – Michelstadt – Miltenberg - Maulbronn 262 2709
12 Ven 6 Maulbronn – Rottweil - Maulbronn 284 2993
13 Sab 7 Maulbronn – Bad Liebenzell – Hirsau – Calw - Chiasso 490 3483
14 Dom 8 Chiasso – Milano 54 3537
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Giorno 1: Milano – Basilea (CH) – Freiburg Am Breisach (D) (km 402)
Abbiamo davanti due settimane di relax per cui ce la prendiamo con calma.
Lasciamo il rimessaggio alle 11 e ci mettiamo in viaggio nel percorso di avvicinamento a Freiburg, prima meta del nostro viaggio.
Al rientro dal ponte dell’Immacolata che abbiamo trascorso in Savoia, abbiamo fatto il pieno di gasolio a prezzi francesi, l’autonomia del nostro mezzo ci permette con sicurezza di arrivare in Germania prima di dover provvedere al ripristino.
Tappa di esclusivo trasferimento, passiamo la dogana svizzera a Chiasso (abbiamo già la vignette acquistata all’ACI a 33€ invece dei soliti 40 con resto in inutilizzabili CHF) e sull’autostrada A2 ci dirigiamo verso Basilea, da dove entreremo in Germania.
Rimandiamo di un pò il momento del pranzo, languorino ci coglie dopo circa 175km; ci fermiamo nell’area di servizio immediatamente prima del tunnel del San Gottardo.
Il resto della tappa scorre senza problemi, per l’ennesima volta attraversiamo il Reno, questa volta in direzione Germania invece che la solita Francia.
Arrivati in zona Freiburg, approfittiamo di un Autohof per rifornire (1.377€/Lt, in Autostrada 1.48/1.50).
Lasciamo finalmente l’autostrada, tomtom e anche buone indicazioni ci portano in breve all’area di sosta prevista. Alla piccola costruzione che fa da reception paghiamo il dovuto e ci sistemiamo.
Rinunciamo all’allacciamento alla rete elettrica, le batterie sono supercariche, la tariffa
è di 8€ per 24h.
Autohof:
Aree esterne all’autostrada, tipicamente con servizi e market (Lidl, McDonalds, etc.) e con prezzi molto piu’ ragionevoli che all’interno.
Le aree sul percorso autostradale vengono chiamate Rasthof.
Giorno 2: Freiburg Am Breisach – Baden Baden – Loffenau - Bad Durkeim (km 298)
Il mattino ci alziamo abbastanza presto, colazione e ci incamminiamo verso il centro. Ci si potrebbe andare anche con i mezzi ma decidiamo che non ne vale la pena, in circa 15 minuti ci si arriva.
Scavalchiamo il ponte sopra la ferrovia, una breve passeggiata verso il Markt, in questo caso semplicemente Munsterplatz e in breve ci arriviamo.
Percorriamo un breve vicolo, quasi subito, davanti a noi spunta il pinnacolo della torre del Münster dedicato alla Madonna.
Entriamo, è in corso una funzione per cui torneremo più tardi.
Ci faremo l’abitudine, molte chiese aprono alle 10 (se non alle 11), prima sono chiuse per funzioni o semplicemente inaccessibili. Facciamo il giro della piazza, un paio di belle fontane e costruzioni rinascimentali, inclusa la decoratissima Khaufhau in bel color rosso
(restauro), bovindi e statue di imperatori.
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Markt: Ogni citta’tedesca ce l’ha.
Solitamente e’ l’ombelico del centro storico e corrisponde alla vecchia piazza del mercato di origini medioevali. Se non c’e’ molto probabilmente la localita’ non aveva il rango di
citta’ o quantomeno non aveva il diritto concesso dell’Imperatore ad essere sede di mercato.
Intorno o nelle vicinanze il Dom o Münster, il Rathaus (Municipio) e i palazzi storici con architetture che possono essere medioevali (gotiche) o rinascimentali e barocche.
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Nel frattempo alcuni mercanti hanno piazzato le bancarelle di quello che sembra un mercatino di altri tempi.
Una espone frutta e verdura, sistemate da sembrare quasi dei quadri. Un’altra vende solo scope, di tutti i tipi e per tutti le necessità, qualcuna a noi del tutto incomprensibile.
Un fioraio vende Biedermaier, mazzolini coloratissimi e profumati di fiori secchi e spezie per profumare la casa.
Torniamo alla Cattedrale che visitiamo con calma, bellissimo il portale con sculture gotiche colorate e il coro; usciti percorriamo le strette stradine del quartiere, ci rechiamo in Rathausplatz dove, oltre all’ufficio del Turismo visitiamo la Martinkircke.
Passiamo davanti alla casa “della balena”, vediamo le torri medioevali di Schwabentor e Martinstor e gli affreschi che adornano i palazzi vicini a quest’ultima.
Tormiamo all’incrocio tra le strade principali, una ospita il meglio dello shopping center cittadino.
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Dom: Duomo, Cattedrale.
In questo resoconto ne parlerò senza farne troppe distinzioni. Abbiamo visitato una sola Basilica, si riconosce dall’ombrello giallorosso posto a sinistra dell’altare maggiore.
Rathaus: Municipio. Alte se antico e sostituito da nuovo.
Anna entra al Kaufhof-Galeria iniziando la sua ricerca di regalini per Irene e Matilde, le nostre fantastiche nipotine di sei mesi e di tre anni e mezzo.
Riprendiamo la strada di casa, vediamo il Blau Brucke (ponte blu), arriviamo alla relativamente moderna chiesa del Sacro Cuore di Gesú e in altri dieci minuti al camper dove pranziamo con calma.
Verso le 14 ci rimettiamo in marcia, il piano prevede una breve sosta a Baden.
Troviamo subito l’ufficio del turismo dove ci dicono che parcheggi per mezzi come il nostro in città non ce ne sono, l’unica è una Stellplatz verso cui ci dirigiamo. Appurato che in città ci si può andare solo con i mezzi, peraltro piuttosto distanti decidiamo di soprassedere, del resto questa minitappa è stata inserita solo per dire che ci siamo stati.
Città bomboniera come questa non attirano i nostri interessi, men che meno le strutture termali.
Decidiamo di visitare il paesino di Loffenau, borgo di case a graticcio.
Non è vicinissimo, pur grazioso è praticamente deserto, anche la piccola chiesa è chiusa, non ne vale la pena se non per i paesaggi davvero gradevoli. Ripartiamo verso Worms dove arriviamo a crepuscolo ormai terminato. Troviamo facilmente la Stellplatz di cui avevo i
riferimenti. È nello standard solito ma si trova in estrema periferia, siamo soli e il sito non ci sembra molto rassicurante. Cerchiamo qualche altra possibilità di sosta ma a parte il
parcheggio di un centro acquisti non troviamo sistemazione. Per cui decidiamo di andare a Bad Durkeim dove di sicuro c’è un campeggio della catena Knaus aperto.
Aperto sì ma con reception che chiude alle 18. Per fortuna, proprio di fianco, sapevo anche questo, c’è una loro Stellplatz.
Di nuovo siamo soli ma la vicinanza del campeggio ci conforta e ci fermiamo per la notte. Ne approfitto per allacciarmi alla rete elettrica, le batterie della telecamera, appena caricate, stanno già dando segni di cedimento.
Cena e nanna.
Giorno 3: Bad Durkeim - Worms – Mainz – Sankt Goar (campeggio) (km 155)
Ci alziamo con tutte le buone intenzioni di saldare la notte (7€) alla reception del campeggio, aspettiamo fino alle 9 passate da un pò ma nessuno si fa vivo per cui ce ne andiamo in direzione Worms dove arriviamo poco prima delle 10.
Troviamo facilmente un parcheggio a pagamento in Andreas strasse, vicinissimo al centro e andiamo subito al Dom St. Peter, ci siamo ricascati, è in corso una funzione.
Parcheggi a pagamento: Contrassegnati dalla indicazione “Parkshein” con parcometro, le tariffe sono ovviamente variabili.
In un solo caso (Miltenberg) abbiamo trovato parcometro con emissione di biglietto e pagamento alla partenza, tutti gli altri sono a pagamento anticipato, dovete decidere quanto vi fermerete e la ricevuta va esposta sul cruscotto.
Passeggiamo per la cittadina, sul Markt, il Rathaus e la Chiesa luterana della Santa Trinità che visitiamo velocemente. Andiamo verso il quartiere ebreo, passiamo davanti alla Sinagoga, la più antica della Germania ma la troviamo chiusa.
Torniamo verso Sud, vediamo da lontano il monumento a Lutero, osserviamo la scultura rotante “Ruota del destino” che fuse nel bronzo descrive i principali accadimenti avvenuti in città nel corso dei secoli, dall’esenzione imperiale data alla comunità ebraica, agli assedi, all’incendio del tardo 1600, ai bombardamenti dell’aprile 1945 a guerra ormai finita.
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Entriamo nella Cattedrale di architettura tipicamente romanica-renana con i suoi quattro campanili e le due absidi contrapposte. Coro e portale sono degni di attenzione. Usciti, acquistiamo i primi pretzel, pane tipico tedesco (soprattutto bavarese) e torniamo al camper. Sulla strada diamo un veloce sguardo al cimitero ebraico, una tomba datata 1076 ne fa il più antico d’Europa.
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Partiamo per Mainz che dista poco più di 60 chilometri e dove arriviamo ad ora di pranzo, parcheggi utili per noi non ne troviamo per cui ci rechiamo a quello di cui avevo informazioni al di là del Reno e dove pranziamo.
Poi tram (una esosità, tre fermate, €2.5 a persona, solo andata) e siamo vicinissimi alla Schillerplatz con statua che gli è stata dedicata, di fronte quella complicatissima del Carnevale.
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Anna vede un gruppo di ragazzini vestiti in modo strano, associamo questo a questi ma non è cosi.
Saliamo alla Chiesa di St. Stephan che contiene tre vetrate di Chagall.
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Scendiamo tra vicoletti (in una piazzetta, bella statua si sirena) fino al Duomo dei Santi Martin e Stephan. Chiuso tra altri edifici e raggiungibile da un vicolo che indirizza al portale da comunque subito l’impressione di grandiosità.
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Ovviamente è in corso una funzione.
Solo che non è una messa, stipato all’inverosimile si tratta della rievocazione dei Re Magi, forse della partenza dal loro paese visto che l’Epifania è ancora lontana.
Presieduta dal Cardinale in persona e dai rappresentanti della città (quello che credo essere il borgomastro è vestito come un ammiraglio dei tempi di Nelson) è decisamente suggestiva.
Tutti i bambini, ragazzi e ragazze ma anche signori piuttosto attempati di entrambi i sessi sono agghindati con qualcosa che richiama i Re orientali, come minimo la corona ma tantissimi i mantelli, le spade, etc. La chiesa è troppo piena per poter anche solo pensare ad una visita per cui usciamo dedicandoci a un pò del solito inconcludente shopping. Anna verso Khaufhof, io verso Saturn.
Ci diamo appuntamento a dopo un’ora, rientriamo nella Cattedrale, la cerimonia è in fase di chiusura, lasciamo terminare a diamo uno sguardo qua e là. Singolari i due cori, entrambi sopraelevati contrapposti, simboli rispettivamente dei poteri della Chiesa e dell’Impero.
Usciamo insieme agli ultimi Re Magi, si è ormai fatto buio, dobbiamo ancora tornare al camper e metterci in moto sulle strade normali che costeggiano il Reno.
Rinunciamo pertanto alla visita al Museo Gutenberg, dedicato all’inventore della macchina da stampa e dotato di impressionanti opere, documenti, libri e incunaboli.
La nostra meta è Sankt Goar dove ho segnalazioni di un’area di sosta (in effetto solo un parcheggio bus). Lungo la strada non vediamo punti in cui poter sostare, in compenso, quando mancano solo un paio di chilometri alla meta, vediamo un piccolo campeggio in riva al fiume e decidiamo di fermarci.
La reception è chiusa ma ci dicono che potremo pagare il giorno successivo.
Siamo a 5 metri dal fiume, proprio di fronte alla roccia dalla quale, dicono, Lorelei si sia buttata, sulla sponda opposta si vedono borghi, chiese e castelli illuminati. Qualche barcone pigramente scende il fiume, qualcun altro con borbottio del motore sotto sforzo lo risale.
Doccia, cena e a letto, io non dormirò benissimo, disturbato dal continuo andirivieni di treni merci sull’altra sponda.
Giorno 4: St. Goar – Boppard - Koblenz –Remagen - Aachen (km 193)
Puntuale, la reception apre alle 9, in pochi minuti saldiamo il conto e partiamo.
Boppard, che Anna associa a qualche paesino che da noi si trova sui laghi di Como o Maggiore, nostra prima tappa e dove contiamo di fermarci brevemente dista solo pochi chilometri.
In effetti non troveremo parcheggio, motivo della visita una chiesa nemmeno troppo importante, per cui attraversiamo il paese e proseguiamo verso Koblenz dove troviamo facilmente il punto sosta (anche qui semplicemente un parcheggio bus a pagamento) a 100mt
dalla Deutsches Eck, punta che divide il Reno dalla Mosella che vi si getta.
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Ponte di Remagen: Famoso perche’ fu oggetto di una furiosa battaglia nell’aprile 1945 (ne e’ stato tratto anche un film famoso) non esiste piu’. E crollato per sovrappeso pochi giorni dopo la conquista definitiva da parte delle forze alleate.
Da questo parcheggio tutto è molto vicino. Oltre alla Chiesa di St. Kastor, a pochi metri, meritano uno sguardo il colossale monumento all’imperatore Gugliemo I, la Libfrauenkirche e St. Florin, chiesa evangelica che però abbiamo trovato chiusa.
Per chi volesse si può salire all’imponente Castello ma noi non l’abbiamo fatto.
Costeggiando di nuovo il Reno partiamo alla volta di Aachen, a Remagen ci fermiamo per pranzo.
Difficile trovare un parcheggio in riva al fiume, tutte la strade che vanno verso la riva ad un certo punto diventano interdette ai mezzi a motore.
Alla fine siamo fortunati, proprio prima della passeggiata pedonale sul bordo, troviamo uno stallo libero e ci fermiamo.
Rilassante mangiare con il fiume che placidamente ti scorre di fianco e il brusio dei barconi che lo risalgono, considerato che non abbiamo altre visite previste nel pomeriggio, ce la prendiamo comoda.
Ripartiamo; subito dopo Remagen il fiume piega decisamente a Nor e lo lasciamo, qualche scollina mento e tranne l’ultimo pezzo in autostrada, su strade normali andiamo verso Aachen.
Il tempo è girato verso il brutto stabile, piove insistentemente, a pomeriggio inoltrato arriviamo alla Stellplatz che avevamo come riferimento. E’ l’area più cara di tutto il viaggio ma con energia elettrica, carico e scarico inclusi. Confinante dovrebbe esserci
anche un campeggio ma non lo abbiamo visto.
Notte e giorno successivo, fino ad almeno metà pomeriggio sotto l’acqua con poche tregue.
Giorno 5: Aachen – Essen (campeggio) (km 135)
Piove. Come richiesto in caso di assenza del custode, abbiamo preparato la busta con i 14€ del pagamento per la notte. Andiamo alla casetta per imbucarla ma all’ingresso dell’area finalmente lo incrociamo per cui la diamo direttamente a lui.
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Cinquecento metri e arriviamo alla fermata dell’autobus che in circa dieci minuti ci deposita a 300 metri dalla Cappella Palatina nella quale si può entrare senza biglietto. Ci si arriva da un piccolo e modesto cortile anche se avvicinandoci alla struttura ci accorgiamo che è qualcosa di unico con le sue absidi particolari. Iniziamo la visita, tutto è molto bello, anche se sappiamo che i mosaici sono stati installati poco più di un secolo fa.
L’architettura prende spunto dalle chiese ravennati, la struttura ottagonale soprattutto.
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Eleganti i pilastri che poi, nella seconda e terza fila diventano colonne accoppiate e sempre più sottili. Colonne e archi romanici a tutto sesto rendono tutto molto suggestivo.
Nel coro, al momento non accessibile la pala d’oro e più in fondo il sarcofago, sempre d’oro che fino alla sua canonizzazione, ospitò le spoglie mortali di Carlo Magno.
Gira qui, gira là, non poteva mancare, inizia una funzione e dobbiamo uscire.
Di fronte la biglietteria sta aprendo, ci andiamo per verificare le modalità della visita guidata di cui abbiamo letto sulla guida.
Compriamo i biglietti, la prima visita sarà alle ore 11 con guida in solo tedesco, una seconda in inglese alle 14. Anche se la nostra conoscenza della lingua tedesca é pressoché nulla, scegliamo la prima opzione; potremo comunque salire alla loggia ed entrare nel coro.
Aspettando l’ora di inizio andiamo al piccolo museo con sarcofago di Proserpina, vari tesori ecclesiastici e alcuni bellissimi reliquiari tra cui il cosiddetto Marienschrein.
Apprendiamo che nel primo medioevo, Aachen e la regione renana erano patria di valentissimi orafi.
Esposti anche coltello e corno da caccia dell’Imperatore, l’ultimo sicuramente postumo al supposto proprietario.
Inizia la visita, attraverso una scala a chiocciola si sale al primo piano (galleria) dal quale l’imperatore e la sua corte assistevano alle funzioni.
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Posto esattamente sull’asse della chiesa sottostante, il semplice trono di Carlo Magno.
Incastro di semplici lastre di marmo, colpisce per la sua altezza.
Anche se sembra accertato che su questo trono mai si sedette, non bisogna dimenticare che l’imperatore era alto quasi due metri. Esso è stato comunque utilizzato per l’incoronazione di molti imperatori finché la cerimonia non venne trasferita a Francoforte.
Da qui si può vedere che le colonnine del terzo e ultimo piano non hanno funzione portante, tutt’altro, gli archi soprastanti non poggiano sui capitelli che restano liberi e con scopo esclusivamente estetico.
Questo ha permesso a Napoleone di trafugare molte colonne, non tutte sono state rese.
Scendiamo per visitare il coro e ammirare da vicino pala d’oro e sarcofago. Semplicemente mirabili.
Poi usciamo, il resto della città è grazioso con le sue tipiche case medioevali., la Chiesa di St. Foillan e il solito Rathaus sorto dove l’imperatore fece costruire il suo primo palazzo.
Sempre sotto una pioggia insistente torniamo alla fermata dell’autobus e poi all’area sosta, dove pranziamo e poi, fatte operazioni di carico e scarico partiamo verso Essen.
Ha smesso di piovere, troviamo un parcheggio vicino al centro. Mentre sta per pagare, Anna si accorge che il cielo di è fatto di piombo con i classiche sfumature gialle di un diluvio in arrivo.
Ha anche visto un segnale di emergenza del nostro impianto Webasto, veloce consulto dei codici e abbiamo due possibilità: blocco delle ventole o sovratemperatura dell’acqua.
Spengo, riaccendo, sembra a posto. Conoscendo però l’aggeggio e i suoi tempi di reazione, non sono convinto che il problema sia sparito e decido di passare la notte in campeggio, mal che vada potrò riscaldare con la funzione del condizionatore, non il massimo ma meglio che niente.
Se il problema dovesse ripresentarsi…
Prima di recarci al campeggio che si trova a circa 9 chilometri dal centro, decidiamo di visitare il Museo Folkwang, pinacoteca tra le principali di Germania e d’Europa, particolarmente dotata di opere del XIX e XX secolo.
Quasi tutti gli artisti più importanti hanno almeno un’opera esposta. Il venerdì chiude alle 22.
Anna é imbufalita perché il museo dovrebbe esporre anche opere di Chagall, uno dei suoi preferiti, ma non ne troviamo.
Si informa e le viene detto che si, le hanno ma ora sono nel deposito. Torni qualche altra volta. Sic.
Da qui ci trasferiamo in campeggio, dove verifichiamo che per fortuna il problema è sparito e con lui le nostre ansie di dover cercare un punto assistenza non facilissimo da trovare e con dubbie possibilità di riparazione e tempi relativi.
Siamo in periodo natalizio e ci si può immaginare che anche in Germania molti stiano riposandoci come del resto stiamo facendo noi.
Dormiremo tranquilli, anche se, vista la nostra ora di arrivo, ci viene dato un allacciamento alla rete elettrica quantomeno provvisorio (ciabatta volante).
Almeno ha smesso di piovere e della tregenda ipotizzata da Anna, nessuna traccia.
Giorno 6: Essen – Munster (campeggio) (km 104)
La visita del Museo di ieri era il vero motivo per cui Essen è stata inserita tra le tappe.
Oltre a questo merita una visita il Münster, lasciamo il campeggio abbastanza presto e poco dopo ricomincia a piovere.
Forse l’ora, è sabato e i tedeschi stanno ancora poltrendo, arriviamo in centro e troviamo molte possibilità di parcheggio, scegliamo quella più comoda a pochi metri dalla Cattedrale.
Due sono le chiese contigue e separate da un portico, la maggiore è ovviamente quella che ci interessa.
Tutto qui richiama la Badessa Mathilde.
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Badesse:
Per quasi mille anni, dall’850 al 1802, la città di Essen é stata governata dall’ Abbazia femminile e Mathilde (vedi foto) ne é stata una degli figure più significative.
Bello il lampadario dell’anno 1000 e preziosa la statua della Madonna, letteralmente rivestita di lamine d’oro, i dettagli, perfino quelli del volto sono nascosti da un ammasso di foglioline d’oro.
Quando usciamo la pioggia continua a cadere. Essen è una grande città moderna e come in altre, il nucleo centrale è stato trasformato in una grande zona per lo shopping. Dedichiamo un po’ di tempo a questo prima di partire in direzione della città di Münster.
A dire il vero il navigatore ci fa fare qualche strana deviazione, il percorso si allunga ma attraversiamo una bella zona di fattorie tutte collegate da strade strettissime e senza “passing zone”.
Ci fermiamo per pranzo in un parcheggio di un piccolo paese da cui partono strade che si inoltrano nella foresta. Non ha smesso di piovere ma vediamo parecchi tedeschi, anche coppie, che fanno jogging o portano il cane a passeggio. Noi dentro al calduccio.
Verso le 14 arriviamo a Munster, anche qui nessun problema di parcheggio ma ci attende la grande delusione, Il Dom, uno dei più belli di tutta la nazione, forse il più imponente è chiuso per restauri (lo sarà fino a Dicembre 2012). Non possiamo che dargli uno sguardo da fuori.
Visitiamo la Chiesa di St Lamberti ma non è la stessa cosa.
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Andiamo verso il Rathaus, percorriamo la breve Prinzipalmarkt sulla quale si affacciano begli edifici gotici tra cui il Rathaus e la Statdweinhaus.
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Negozi: Il Sabato sono chiusi in tutta la Nazione. Anche quelli delle grandi catene che comunque il 31 Dicembre sono rimasti aperti fino alle 13.
Tutto è chiuso, anche i negozi, per cui non ci resta che andarcene al campeggio dove questa sera festeggeremo il capodanno, oggi infatti è il 31 Dicembre.
Doccia di quelle da cui non usciresti mai e poi, mentre Anna inizia i preparativi per il “cenone”, io decido di accendere il nostro alberello di Natale che però non funziona. Tenta qui, prova là, forse torco qualche filo, un “click” annuncia la morte di una fusibile e ci troviamo al buio. Recupero le torcette elettriche, verifico la documentazione di bordo e arrivo ad individuare, grosso modo il problema. Per fortuna la centralina ha uno sportello per i fusibili e non sarà necessario aprirla tutta lavorando al buio. Sempre con l’ausilio delle torce a led, individuo quello guasto.
Lo cambio, e tutto torna normale. Meno male, devo solo sorbirmi improperi vari.
Uniti a quelli che già mi ha mandato perché non ho verificato che alle docce servono i gettoni ed ha dovuto tornare a prenderli. Meno male che non ha fatto in tempo a insaponarsi con la poca acqua calda rimasta dall’utilizzo di chi l’ha preceduta…
Cenone italiano: antipasti e sfiziosità varie, poi zampone e lenticchie, il tutto accompagnato da un robusto vino delle Langhe che ci siamo portati da casa. Attendiamo la mezzanotte, ce la annuncia l’Inno di Mameli su RAI1 AM, festeggiamo con panettone, pandoro e una buona mezza bottiglia di brut rigorosamente nazionale.
Fuori, per un’ora buona, botti, castagnole e tanti piccoli fuochi d’artificio, la temperatura è di poco inferiore ai dieci gradi e si sta bene anche fuori.
Dopo esserci rifatti gli auguri, spedito sms a mezza nazione e da lì ricevuti altrettanti, andiamo a dormire, sicuramente poltriremo qualche ora in più .
Giorno 7: Munster – Soest – Paderborn – Bremen (km 400)
Dopo qualche operazione di scarico, verso le 10 lasciamo il campeggio in direzione Soest.
Ancora attraversamenti di zone agricole con tanti paesini microscopici e fattorie. Qua e là vediamo falchi volare in cerca di cibo, nei campi qualche fagiano. Anna vede anche un gufo.
Le 11 sono da poco passate quando arriviamo a Soest, era una delle tappe sulle quali avevo dei dubbi.
Al contrario si dimostra cittadina graziosa, dotata di un bel duomo e di almeno altre tre chiese degne di nota e visita.
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Oltre a vie e piazzette con case a graticcio e nelle quali è piacevole passeggiare. I campanili del Dom e di St. Petri fanno da sfondo a un bel laghetto con cigni, papere e topi.
Un cartello dice di non disturbarli.
Per cui ce ne devono essere anche se noi non ne abbiamo visti.
Il primo giorno dell’anno è festivo anche qui, attendiamo che la funzione finisca ed entriamo nel Dom dedicato a St. Patroclo.
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Imponente, soprattutto il grande campanile con bifore, trifore, torrette e frontoni.
Dall’altrettanto maestoso nartece si dovrebbe accedere alle navate, al contrario, finita la funzione possiamo entrare solo da un ingresso sul fondo.
St. Petri, chiesa di culto evangelico, posta subito davanti al duomo aprirà solo nel pomeriggio per cui desistiamo dal visitarla. Giriamo per piazze e vie, una leggera salita ci porta alla piccola chiesa di St. Maria zur Hohe. Modesta all’esterno, racchiude opere notevoli sia gotiche che romaniche. Del primo stile il paliotto con 16 angeli e il prezioso ciborio, del secondo il battistero.
Anche la Chiesa di St. Maria zur Wiese, in pietra verde, merita una visita.
Torniamo al parcheggio (Domenica gratuito), pranziamo e ripartiamo verso Paderborn dove arriviamo al crepuscolo. Ci dirigiamo subito all’area della quale avevo informazioni, come altre volte si rivela un parcheggio riservato ai mezzi itineranti (6/8 stalli).
Il centro città è a poche centinaia di metri e con esso il Dom che visitiamo nella penombra e alla luce artificiale. Forse anche per questo ce ne rimane un ricordo suggestivo.
Usciti, ci incamminiamo verso il Rathaus, qualche foto e qualche ripresa, vediamo che presso la Franziskaner kirche è aperta una mostra su San Francesco ma decidiamo di non entrare.
Torniamo verso il duomo e ci fermiamo in un bel bar per un pò di ristoro al calduccio.
Rientriamo al camper, la prossima località prevista è Minden, previo consulto e verifica della documentazione, decidiamo di saltare questa visita e di proseguire direttamente per Bremen anche se ormai è buio e la città dista almeno 260 chilometri.
Non avrebbe senso percorrere strade normali al buio e lasciamo fare al navigatore, ci fermeremo per cenare in un grill sull’autostrada e arriviamo nella Stellplatz segnalata alle 22 passate.
Paghiamo i 10€ alla macchinetta, dovremo lasciare la piazzuola entro le 16 di domani.
Le batterie sono ben cariche, decido di non allacciarmi alla pur economica rete elettrica a consumo.
Giorno 8 : Bremen – Celle – Goslar (km 219)
Siamo risparmiati dalla pioggia. Dall’area di sosta ci incamminiamo verso il centro.
A fatica, parla solo tedesco, dal gestore siamo solo riusciti a farci spiegare come arrivarci, non ci sono mezzi a parte la chiamata ad un taxi.
Venti minuti di buona lena sono appena sufficienti per arrivarci. Non so perchè ma ho sempre associato Brema ad una città esclusivamente industriale e riscostruita completamente dopo la II guerra mondiale.
Al contrario, dispone di un piccolo ma bellissimo centro e di un quartiere folkoristico connegozietti e ristoranti. Quasi ovunque sculture che rappresentano i musicanti di Brema.
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Musicanti di Brema: Asino, cane, gatto e gallo, protagonisti di una famosa fiaba dei fratelli Grimm.
Come al solito il Dom aprirà più tardi per cui vediamo prima il Markt con la statua di Roland e il Rathaus dalla bella facciata con sculture.
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Sulla sinistra la Borsa, metà classica e metà modernissima. Le due architetture si sposano senza attriti particolari. Poi entriamo nella Böttcherstrasse, breve via ideata da un commerciante locale di caffè e costruita tra il 1926 e il 1931. Sulla via si affacciano, collezioni e gallerie d’arte, ateliers di artisti, negozi dai prezzi inaccessibili e piccoli ristoranti tipici.
In fondo la Haus des Glockenspiels, in alto un carillon con campanelle in ceramica. Tutto molto suggestivo, vale sicuramente di essere vista.
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Decidiamo di fare un pò di shopping, come al solito con mete e obiettivi diversi, entriamo poi nella Frauenkirche per scoprire che si tratta di una chiesa sconsacrata e oggi utilizzata come mensa e ricovero per chi chiede ospitalità.
Arriviamo al Dom St. Petri dall’imponente facciata romanica. Pur bello, la visita non richiede più di un quarto d’ora, meglio il portale che l’interno.
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A breve distanza, Schnoor, piccolo e grazioso quartiere dei pescatori, dai vicoli così stretti che talvolta non permettono il passaggio contemporaneo di due persone.
Oggi ospita un misto di nezozi di artigianato, anticaglie e souvenir, ovunque quadretti, statuine, gadgets vari aventi come soggetto i soliti quattro musicanti.
Non mancano però piccoli ristoranti e gallerie d’arte e antiquariato.
Il tutto abbastanza caratteristico e gradevole, prezzi non molto abbordabili però.
Altri venti minuti a piedi e siamo di nuovo al camper dove pranziamo. Lungo il tragitto di rientro abbiamo le prime avvisaglie di aria più fredda in arrivo.
Verso le 14 ci mettiamo in moto verso Celle, piccola cittadina con bella piazza, tante stradine con case a graticcio e per chi volesse, un bel Castello barocco. Nelle vicinanze l’Abbazia di Wienhausen ma da Novembre a Marzo ci risulta chiusa.
Ci limitiamo a passeggiare per le vie a a qualche piccolo acquisto nei negozi del centro.
Ripartiamo verso Goslar dove arriviamo qualche minuto prima delle 18.
Lo so per certo perchè alla macchinetta del parcheggio cerco di interpretare le istruzioni.
Anna mi da delle monete, ci torno, la scritta sul diplay è cambiata e si ostina a non accettarle. Più tardi, parlando con un collega olandese in grado di decifrare la lingua teutonica, scoprirò che la sosta è gratuita dalle 18 alle 10, domattina il « automat » riprenderà a funzionare.
Giorno 9 : Goslar – Halberstadt – Halle – Jena (campeggio) (km 232)
Oggi e domani saranno giornate di piccole visite, almeno di visite a piccole città, comunque tutte piuttosto vicine.
Ce la prendiamo con calma, tanto ben che vada, nessuna struttura apre prima delle 10 e a quell’ora inizieremo a pagare il parcheggio. In effetti la macchinetta ha ripreso ad accettare le monete, paghiamo due ore e ci incamminiamo verso il centro della cittadina.
La visita del Markt, e della sua Chiesa (Marktkirche), della Kaiserplatz e delle strade della cittadina non richiede molto tempo, qualcosa in più la Neuwerk-Kirche, non particolarmente attraente all’esterno ma che conserva una splendida abside semicircolare.
Dimenticavo, stamane è sereno, rispetto a ieri il vento sembra rinforzare.
Torniamo al camper dove pranziamo per poi partire verso Halberstadt, cittadina ricostruita, in gran parte e caratterizzata da tanti quartieri dall’estetica molto « repubblica popolare ».
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Bella comunque la spianata, Domplatz con tutte le Kurien, case dei canonici e le due chiese contrapposte. Il Dom St. Stephanus, molto bello anche se dall’esterno un pò trascurato, che conserva diverse opere preziose, sculture, coro e chiostro di clausura.
Di fronte la Liebfrauenkircke, chiesa del convento agostiniano e dalla possente architettura romanica.
Manco a dirlo, almeno una chiesa (St. Martini) è chiusa, torniamo al camper e via verso Halle, dove però un consulto al volo ci fa decidere di non fermarci per cui continuiamo verso Jena.
Anche se i chilometri non sono molti, il tragitto di rivelerà alquanto impegnativo, folate fortissime di vento ci colgono di fianco, da dietro, dappertutto. Arriverò completamente sfinito al folkloristico campeggio (vedi loro sito) dove abbiamo scelto di fermarci. La struttura è di pura sopravvivenza ma abbiamo bisogno di ricaricare batterie varie. Pur se dispone di un unico box doccia per maschi e femmine decidiamo di approfittarne. Il vento non cala.
Giorno 10 : Jena – Gotha – Frankfurt (campeggio) (km 305)
Dal campeggio con il tram in 10 minuti si è in centro. Non spendo più di qualche parola per questa località che lasciamo dopo nemmeno un ora.
L’unica attrazione degna di nota, la pur bella Stadtkirche St. Michael è completamente spogliata e in fase di restauro. Un minimo di spesa e riprendiamo il camper per trasferirci a Gotha, piccola cittadina in cui passeggiare, guardandosi in giro e intabarrandosi nelle giacche a vento. Oggi fa freddino e folate di aria gelida si infilano tra le stradine che confluiscono nel Markt.
Vediamo comunque la Marktkirche e la bella piazza in salita che lo forma e la sua Roter Turm.
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Carina anche la Augustinerkirche con il suo campanile sghembo.
Anche qui, per chi volesse visitarlo, l’immenso Schloss Friedenstein dall’architettura barocca.
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Di nuovo camper, al vento si è aggiunta la pioggia, e intorno alle 19 arriviamo al campeggio City di Frankfurt. Potremo restare fino alle 16 di domani, dovessimo decidere di prolungare la sosta dovremo recarci alla reception, aperta dalle 17 alle 20.
Giorno 11 : Frankfurt – Michelstadt – Miltenberg - Maulbronn km 262)
Usciamo dal campeggio sotto una pioggia insistente, metropolitana a 500 metri, in breve capiamo come procurarci i biglietti e in circa venti minuti siamo alla fermata Hauptwache in pieno centro.
Molti anni sono passati dall’ultima volta che ci sono stato, la città è molto cambiata, sembra di essere in una piccola New York, per certi aspetti una delle nuove città cinesi.
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Tanti i grattacieli, la maggior parte occupati da banche o da multinazionali straniere.
Proprio davanti a noi l’immenso quartiere pedonale con negozi e shopping center ovunque, vicinissima la sede della borsa. Siamo nel cuore pulsante dell’economia europea.
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Sempre sotto una pioggia che non vuole smettere ci incamminiamo verso la piazza principale, per una volta non si chiama markt ma Romerberg, a sua volta cuore della Francoforte medioevale. Sulla piazza insiste il Romer, municipio della città.
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Tra un portico e l’altro, tra una gioielleria dai marchi e dalle proposte inavvicinabili e l’altra, tra un colpo di vento e l’altro ci arriviamo.
Il colpo d’occhio è notevole, anche se siamo impegnati più a controllare gli ombrelli che ad osservare i palazzi che la contornano.
Entriamo nella Nikolai Kirche, poca cosa. All’uscita una folata improvvisa colpisce l’ombrello di Anna, già malmesso e subito dopo il mio con il risultato che il suo terrà ancora per poco, il mio perde letteralmente un paio di stecche che si strappano e cadono a terra. Per fortuna, pur in queste condizioni un minimo di riparo lo offrono ancora.
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Ci dirigiamo al Dom, ricostruito dopo i danni della guerra, si distingue per la particolarità di avere navate piuttosto brevi, altrettanto il coro, al contrario molto ampio il transetto che doveva contenere tutti i dignitari in occasione delle cerimonie di incoronazione dei sovrani che qui vennero celebrate da Barbarossa in poi. Altari, lapidi colorate di tombe di cavalieri con le loro insegne e armi (una anche della consorte) adornano il transetto destro, in quello opposto troviamo l’altare della dormizione, capolavoro assoluto dell’arte renana.
Belli anche i portali che ammiriamo all’uscita.
Cerchiamo la Leonhardskirche, a ridosso del fiume ma come già capitato con altre, troviamo chiusa.
Torniamo verso il centro dopo aver visto da lontano la casa Goethe che, completamente distrutta durante la guerra, è stata ricostruita identica all’originale e che contiene ancora i mobili, evidentemente messi in salvo.
Il tempo è veramente pessimo, ci chiudiamo nei centri commerciali dove, almeno, acquistiamo un ombrello per me, quello di Anna continua, bene o male, a fare la sua funzione e sul camper ne ha un altro.
Ne approfittiamo per rimpinguare le nostre scorte di cibo ormai esaurite e, ripreso la metropolitana, torniamo al campeggio, dove pranziamo prima di ripartire.
Nel frattempo, ironia, ha smesso di piovere e anche il vento sembra essersi calmato.
Abbiamo stravolto il piano originario e ci dirigiamo verso le colline, di passaggio vediamo Michelstadt, località graziosa e poi proseguiamo verso Miltenberg, cittadina di origini romane sulle rive del Meno.
Lasciamo il camper nel parcheggio sulla sua sponda ed entriamo in paese.
Niente di eccezionale ma vale la pena di un’oretta di passeggiata tra le sue case a graticcio, una veloce visita alla chiesa e qualche foto agli scorci che ci si offrono.
Ormai il crepuscolo avanza, torniamo al camper e ci dirigiamo verso Maulbronn che dista più di 150km.
La prima parte del tragitto si svolge tra colline, continuo saliscendi impegnativo per il buio, per i tantissimi autotreni che incrociamo e per la temperatura che ogni tanto va sotto zero, con le strade umide non è il massimo.
Abbiamo indicazioni per qualche area di sosta che però sembra esistere solo in internet (per una volta i dati raccolti non si sono dimostrati affidabili). Penso che se nella località in cui ci siamo dirigendo c’è una Abbazia, ci deve essere per forza anche un parcheggio. Verso le 20 arriviamo al paesino, ne troviamo uno ma lontano e completamente desolato.
Alla fine lo troviamo proprio a ridosso delle mura del complesso abbaziale, praticamente in paese e ci fermiamo sistemando il mezzo in modo da non dare fastidio alle eventuali auto che dovessero arrivare il giorno successivo.
Per rilassarmi, esco e vado all’ingresso, appurato che l’Abbazia è aperta anche d’inverno torno al camper dove ceniamo e dopo un pò di lettura ce ne andiamo a dormire.
Giorno 12: Maulbronn – Rottweil - Maulbronn (km 284)
La reception dell’Abbazia apre solo alle 9:30 per cui poltriamo un poco di piú.
Come ho visto ieri sera, potremo avere delle visite guidate in lingua comprensibile (tra inglese, francese, spagnolo, polacco e russo) solo dalle 11:30.
Verso le 10 ci rechiamo all’ingresso, dove subito capiamo che non vale la pena di attendere la visita con guida. Che può tranquillamente essere sostituita da un valido ausilio audio che ne può fare tranquillamente le veci.
Se si decide di seguirla, senza approfondirne i contenuti, la durata che ci è indicata è di un’ora e mezza.
In effetti, se invece si ascoltano anche gli intermezzi, ne servono quasi tre.
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Poi decidiamo di passeggiare nel borgo (tante fotografie) e alla fine rientriamo sul camper.
È il giorno dell’Epifania, ci siamo portati buon vino italiano e una seconda bottiglia di spumante.
Senza considerare la sfiziosità che non abbiamo consumato in occasione del capodanno.
Decidiamo di proseguire verso Rottweil (si, quella dei famosi cagnolini), ci arriviamo e parcheggiamo senza problemi.
Scopriamo un mondo di pazzerelloni, bande folkloristiche che si salutano a suon di Uhu, Uhu.
Ragazzi che fanno schioccare fruste dotate di mortaretti che nelle stradine provocano echi assordanti.
Finché troviamo una coppia di sessantenni in tight, con tanto di bombetta e panciotto a fiori che ci salutano con quegli Uhu, Uhu di prima. Non sappiamo come rispondere, uno dei due chiede ad Anna perché si ostini a tener l’ombrello aperto visto che non piove.
Ed è pure sereno pur se qualche fiocchetto bianco qua e là casca.
Visitiamo quella che sarà l’ultima chiesa di questo viaggio e poi torniamo al camper.
Breve consultazione e decidiamo di tornare a Maulbronn, domani scenderemo verso le piccole valli prima di prendere la strada di casa. A buio ormai fatto ci fermiamo nello stesso parcheggio e nel medesimo stallo di ieri sera.
Giorni 13: Maulbronn - Bad Liebenzell – Hirsau – Calw - Chiasso (km 490)
Coscienti che il viaggio sta per esaurirsi abbondiamo nel poltrire con il risultato che, tra colazione prolungata, qualche stiracchiamento e discussione sul da farsi, ci mettiamo in moto praticamente all’ ora di pranzo. Un minimo di tempo lo abbiamo e decidiamo di percorrere la valle del fiume Nagold, cuore dello Schwarzwald. Niente di particolarmente eccitante ma qualche bel panorama con rovine di abbazie (Hirsau) e castelli.
Proseguiamo verso Bietingen e la frontiera con la Svizzera, sosta per cena al grill prima del Gottardo, pezzo di pane che chiamano pizza, poi tunnel e verso le 22 entriamo in quello di Coldrerio, immediatamente prima della frontiera e nostra solita ultima meta prima di casa. Infatti, ci arriviamo sempre verso quest’ora e anche se casa dista poco più di 50 chilometri, spesso passiamo la notte qui.
Cascate del Reno:
Appena passata la dogana di Bietingen, un breve tratto di strade normali unisce le autostrade tedesche a quelle svizzere.
Per chi non le avesse mai viste, sul percorso si trova uno dei punti migliori per ammirarle.
Vale sicuramente la pena di una breve sosta.
Giorno 14: Chiasso – Casa (km 54)
Per una volta, Anna decide che ci si debba alzare di buon’ora, sfido, ha deciso di fare le “pulizie pasquali”. In ogni caso, anche dopo una bella sciacquata dal sale antigelo, alle undici circa ricoveriamo il camperino e poco prima di mezzogiorno siamo a casa.
Dove mi attende il resoconto che avete appena letto e la finalizzazione della prossima avventura che, spero, sarà dove l’arpa è lo strumento nazionale.
Non voluta, l’ultima foto del viaggio, forse non é un caso, vi saluto, Massimo.
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Conclusioni
Il periodo scelto sicuramente non è dei più felici. Giornate corte, alta probabilità di freddo intenso, neve o come sperimentato nel nostro caso molta pioggia.
Oltre ma lo sapevamo già, qualche struttura chiusa per il periodo invernale.
Nonostante questo consideriamo il viaggio del tutto soddisfacente e adeguato al nostro modo di muoverci e visitare.
Inutile negare che tutto il piano è stato originato dal desiderio di visitare Aachen e la sua Cappella Palatina. Luogo che tante volte abbiamo sfiorato ma eravamo sempre in chiusura di viaggio e sempre trascurato. Secondo noi, da sola vale la pena del viaggio.
Unica vera delusione, la chiusura per restauri del Münster di Munster, l’assonanza non è voluta.
Opera tra le più importanti e sicuramente una delle più grandiose di tutta la Nazione, purtroppo rimarrà inaccessibile fino alla metà Dicembre 2012. Almeno dall’esterno abbiamo potuto apprezzarne l’imponenza e forse il significato che rivestì ai suoi tempi.
Grande sorpresa invece ci ha riservato l’Abbazia di Maulbronn, originariamente non prevista e che invece, unita alle zone limitrofe, vale davvero una sosta anche prolungata.
Forse a torto abbiamo trascurato i siti di Bergen-Belsen e Birkenau che situazioni tragiche ci trasmettono e che pure sono ben segnalati sulle autostrade che ci passano accanto.
Segno di una Nazione che non rinnega il proprio passato e non deve essere semplice.
Nota negativa: In due sole settimane, anche per la durata limitata delle giornate, ho condensato troppe località. Sicuramente Francoforte, con tutti i suoi musei merita una visita ben più prolungata.
Avremmo potuto fermarci anche un secondo giorno ma il tempo era davvero pessimo e la stanchezza cominciava a farsi sentire.
Meteo
Memore di un mio inverno passato per lavoro ad Amburgo, ci eravamo preparati a temperature ben più basse, dell’ordine dei -10/-15 con punte possibili di -20 e anche -25°C.
Partiti con temperatura di poco sopra lo zero, il freddo non è mai stato un problema.
Alle 22 la minima temperatura registrata è sempre stata superiore ai -1°C.
Questa benevolenza ha però provocato una serie quasi interminabile di piogge, intense durante la notte; brevi e sottili ma insistenti di giorno.
Le visite di Essen e di Francoforte in particolare sono state ostacolate da pioggia anche forte.
Da Jena fino a fine viaggio siamo stati tormentati da un vento forte e talvolta gelido.
Impegnativo nei trasferimenti, a Francoforte era talmente impetuoso che nel giro di pochi minuti ad entrambi ha letteralmente sfondato gli ombrelli.
Informazioni varie
Attrezzatura e tecnica spicciola:
Dotazioni:
cassetta attrezzi completa, prolunghe 220V, cavi per batteria, tubo carico acqua, bombole gas, tanica acqua potabile, tanica per lo scarico di acque grigie/nere. Catene da neve non utilizzate.
Nostra dotazione: Michelin Agilis Camper (M+S ma non termiche). Nessuno ci ha fermati per verifiche (CH e D).
Tecnica:
Carico acque: Comuni gli attacchi a vite da 3/8” o ½”.
Collegamento 220V: Ovunque spine CEE Blu, consiglio comunque una prolunga con spina Schuco.
Gas:
Avendo il riscaldamento a gasolio per noi non é un problema. Il tempo è stato clemente e questo mi porta a stimare il consumo nel periodo intorno ai 20/25Kg (ottimista, una bombola = 5 giorni).
In caso di temperature più rigide non credo che tre bombole siano sufficienti.
Coibentazione e volume da riscaldare restano fattori non giudicabili a priori.
Documentazione a corredo:
Campeggi: Ho fatto affidamento su internet, questa volta con ricerche mirate. Anche perchè volevo essere certo delle aperture invernali per via del freddo che avremmo potuto trovare e l’eventuale necessità di ricaricare le batterie.
Ho continuato ad utilizzare [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] da cui ho attinto anche qualche web delle singole strutture.
Informazioni abbastanza valide. In caso di incertezza ho contattato la struttura via mail.
Aree sosta: Tratte da [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Abbastanza accurate e precise anche se talvolta si tratta solo di piccoli punti sosta e non di aree attrezzate. Qualche altra informazione da portali italiani e tedeschi.
Se non disponibili nel formato proprietario del navigatore si possono convertire con programma freeware PoiEdit.
Strade: Atlante Europeo del Touring (scala 1:900.000) usata solo in fase di ripianificazioni serali.
Luoghi: Guida Touring “33 Itinerari e più di 1800 località per visitare la Germania unita”. Ed. 1994.
Tuttora valida e minime le imprecisioni.
Validi alcuni siti dedicati al turismo e dai quali si possono scaricare le guide di quasi tutte le città e regioni.
Non li elenco perché per trovarli basta affidarsi a un qualsiasi motore di
Autostrade: In Svizzera bollino. Questa volta acquistato in anticipo presso ACI a €33.
In Germania gratuite. Contrassegnate da numerazione Axxx e da segnaletica bianca su sfondo blu.
Strade: Ottime le Nazionali (Bxx) e Regionali (Bxxx) con segnaletica nera su sfondo giallo. La segnaletica bianca è limitata a quella strettamente locale.
Parcheggi: Anche nelle grandi città basta un pò di pazienza e uno stallo a nostra misura si trova. Da tener comunque presente che il nostro mezzo è piuttosto compatto.
Trasporti pubblici: Efficienti ma costosi, anche €2.5 per singolo tragitto.
Essendo solo in due, non abbiamo trovato convenienti le varie “family tag”.
Carburante: Prezzi da 1.369€/Lt a €1.429€/Lt, quest’anno i marchi più convenienti sono stati Esso e Shell.
Mediamente più costosi Aral e Jet. Non abbiamo rifornito presso stazioni di marchi indipendenti anche perché, strano ma non sono competitivi rispetto ai quelli maggiori.
Da evitare il rifornimento in autostrada (Rasthof), attendere un’area esterna (Autohof) presso le quali in costo è inferiore.
Negozi e Supermercati: Sabato rigorosamente chiusi, anche quelli della grande distribuzione.
Valuta: Euro. Ci siamo portati 50 monete da 1€ per i parcheggi, non sempre disponibile quando serve.
Lingua: Tedesco ovviamente. Inglese comunemente praticato ma non ovunque.
Prima di partire consiglio di procurarsi una lista di centri servizi di primo soccorso Truma e Webasto che mi sembrano i piü utilizzati per i sistemi di riscaldamento.
Anche Dometic ma credo che con queste temperature si possa sopravvivere anche senza frigorifero.
Assistenza Tecnica:
Fiat: Abbastanza presente
Renault: Non mi è sembrata molto diffusa
Ford: Presente quasi ovunque
Iveco: Sufficientemente presente, alla periferia delle grandi città almeno
Mercedes: Ovviamente presente.
Punti Vendita VR: Quelli dei marchi maggiori sono abbastanza diffusi per cui non ci dovrebbero essere grandi problemi almeno per le dotazioni di base (pompe/elettricità/etc.)
Internet point: Non ne ho avuto bisogno e non li ho cercati. Qua e là ho visto segnalazioni di WiFi.
Compagni di viaggio:
A parte qualche raro olandese, esclusivamente tedeschi con l’eccezione di Aachen dove abbiamo incrociato un equipaggio italiano e uno inglese.
Pernottamenti e soste
Campeggi
Qui sotto quelli utilizzati, piú sotto tabella di quelli sul percorso con apertura annuale dichiarata e verificata su internet. Non mi prendo la responsabilità di certificarla.
Esistenza di tutti verificata con Google Earth.
BOPPARD
Lorelei Blick
GPS : N50.14176 / E7.7222
Location An der Lorelei
Sankt Goar (circa 12km prima di Boppard)
Nota: Sulla riva sinistra del Reno, a bordo fiume, proprio di fronte alla rupe di Lorelei.
Molto semplice ma ottimi servizi, ben riscaldati e pulitissimi.
ESSEN
Stadtcamping
GPS : N 51.38244 / E 6.9951
Location : Imprecisata (no indirizzo preciso)
Essen
Nota: a 9km a SUD di Essen. Struttura essenziale. Reception aperta fino alle 22 teoriche. Non suonare, arriva il gestore.
Metropolitana a 500mt.
MUNSTER
Munster
GPS : N 51.9466 / E7.6908
Laerer Werseufer 7
Munster
Nota: Struttura di buon livello. Diciamo un nostro tre-stellie. Piccolo market e ristorante.
Piazzuole con elettricita’, acqua e scarico acque grigie. All’ingresso hanno anche area Sosta.
JENA
Unter dem Jenzig
GPS : N50.936 / E11.6082
Location : Am Erkonig
Jena
Nota : Reception aperta dalle 9 alle 16. In caso di arrivo chiamare Steffen allo 0364-1666688.
Parla ottimo inglese ed è molto gentile. Struttura di pura sopravvivenza. Un solo box doccia per tutti.
220V incluso, carico e scarico comodi.
Tram a 300mt
FRANKFURT
City Camp
GPS : N 50.16369 / E8.65044
Location : An der Sandelmühle
Frankfurt am Main
Nota : Struttura di livello medio almeno nella parte itineranti. Accoglienza non particolarmente calorosa.
220 a €3.00/giorno. Non l’abbiamo presa
Metropolitana a 500mt
Tabella campeggi
Campeggi vicini con apertura annuale dichiarata e verificata su web del campeggio stesso.
Abbiamo pernottato, per cui sicura in quelli così evidenziati
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Aree sosta
Note:
Quelle indicate, più o meno attrezzate sono quelle dove abbiamo pernottato.
Non tutte quelle segnalate come Stellplatz da wonhmobil sono attrezzate, Talvolta si tratta di semplici punti sosta.
Acqua: Qualche area (Bad Durkeim, presso campeggio Knaus) sospende la fornitura di acqua in condizioni di gelo o di temperatura vicina allo zero. In condizioni normali, a volte e’ gratuita, altre a pagamento.
Elettricità: Molte hanno allacciamento alla rete elettrica con presa CEE blu ma quasi sempre a pagamento.
Sicurezza: Solo a Bad Durkeim e Maulbronn abbiamo dormito soli e comunque tranquilli.
In tutte le altre occasioni siamo stati in compagnia, minimo di altri due equipaggi.
Di seguito quelle utilizzate, piú sotto tabella di quelli sul percorso con colorazioni:
Freiburg Am Breisach
Area Stellplatz
GPS : N47.99944 / E7.82556
Location : Bissierstr. 30
Freiburg
Stalli : Almeno una ventina
Costo: €8.00 x 24h dall’arrivo
220V: Si a a pagamento (chiedere prolunga a reception. Le prese sono CEE ma quelle rosse industriali)
Carico: Si
Scarico: Si
Note: Si paga alla casetta di fronte all’ingresso
Worms
Area Stellplatz
GPS : N49.63139 / E8.37528
Location : Kastanien Allee 25
Worms
Stalli : Almeno una ventina
Costo: Non verificato
220V: Si
Carico: Si
Scarico: Si
Note: Fuori città, grande ma completamente isolata e non particolarmente rassicurante, noi ce ne siamo andati
Alternativa, 30km a Sud-Ovest
Area Stellplatz
GPS : N49.47385 / E8.19177
Location : In den Almen 3 (presso Camping Knaus (catena della famosa casa costruttrice))
Bad Durkheim
Stalli : Almeno una decina
Costo: €10.00 (durata non conosciuta, vedi nota sotto)
220V: Si a consumo. €1.00 = 1KWh. Più che sufficiente a ricariche batterie servizi e varie.
Carico: Si/No. Carico esistente ma chiuso per gelo.
Scarico: Si/No. Come carico.
Note: Pagamento alla reception del campeggio. In inverno chiuso almeno dalle 18 alle 9. Arrivati non abbiamo avuto altra possibilità che sistemarci nell’area. Il mattino successivo abbiamo provato ad accedere alla reception che abbiamo trovato chiusa. Atteso un pò ce ne siamo andati.
Aachen
Area Stellplatz
GPS : N50.76111 / E6.10306
Location : Branderhofer weg
Aachen
Stalli : Più di venti. Spazio anche per tende
Costo: €14.00 x 24h.
220V: Si, incluso nel prezzo
Carico: Si, incluso nel prezzo
Scarico: Si, incluso nel prezzo
Note: Bus a 500mt. Pagamento al custode che passa la mattina, circa dalle 9 alle 10 e in serata.
L’abbiamo cercato ma non c’era fino al mattino successivo.
In caso di mancato contatto si può pagare mettendo i soldi in una busta alla reception e poi nella cassetta delle lettere. Dati necessari: data arrivo e partenza, targa e nazione.
Ci sono anche toilette, docce e lavelli. Questi ultimi però erano senz’acqua per via del rischio di gelo.
Bremen
Area Stellplatz
GPS : N53.06528 / E8.81889
Location : Kuhhirtenweg
Bremen
Stalli : Più di venti.
Costo: €10.00 fino alle 14 del giorno successivo. Anche se il titolare (solo tedesco) ci ha fatto capire che l’ora non è cosi categorica.
Gettoniera o pagamento il mattino al titolare.
220V: Si, a pagamento con gettoniera
Carico: Si, a pagamento con gettoniera
Scarico: Si, a pagamento con gettoniera
Note: No bus. Centro a venti minuti a piedi.
In caso di mancato contatto si può pagare mettendo i soldi in una busta alla reception e poi nella cassetta delle lettere.
Dati necessari: data arrivo e partenza, targa e nazione.
Direte: Come Aachen, si fidano. Secondo me no. Un giro lo fanno di sicuro magari con foto di camper e targa.
Vedete voi.
Goslar
Area Stellplatz
GPS : N51.91 / E10.41778
Location : Bertha-von-Suttner-Straße
Goslar
Stalli : minimo 4. Massimo 6 (dipende dalle dimensioni dei camperpresenti)
Costo: €0.50/h dalle 10 alle 18. Dopo le 18 gratuita (la gettoniera nemmeno accetta moneta
220V: No. Forse in preparazione
Carico: No
Scarico: No
Note: Centro a dieci minuti a piedi. Nel database Stellplatz ma di fatto solo un punto sosta. Tranquillo e senza
problemi.
Maulbronn
Punto Sosta / parcheggio
GPS : N48.9996 / E8.8110
Location : Frankfurter Strasse 48.9996 / 8.8110
Goslar
Stalli : Non definito, nello stesso spazio bus turistici. Vedo nota sotto.
Costo: Gratuito
220V: No.
Carico: No
Scarico: No
Note: A ridosso della cinta del complesso abbaziale. Reception a 100mt. Tranquillo e senza problemi.
Abbiamo pernottato nell’area auto. Poco più sotto, ben segnalato, parcheggio bus e camper.
Lo abbiamo visto ma apparentemente senza servizi di carico e scarico.
Tabella aree di sosta
Legenda colori:
Utilizzata per sosta o esistenza verificata
Pernottato
Verificata esistenza anche con Google Earth ma non frequentata
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Bibliografia di “Anna e Massimo1”
2004 - Agosto
Tour (grandi città solo Amburgo, Dresda e Norimberga)
URL: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
2004 – Dicembre
Romantische Strasse
URL: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
2008 - Agosto
Altra Baviera (poco Monaco)
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2011 – Dicembre
Dom e Münster a Capodanno
Questo che avete appena finito di leggere
1 Alcuni resoconti sono ovviamente obsoleti e i primi anche piuttosto rudimentali. Qua e là qualche informazione potrebbe ancora essere utile
Camperfree- Camper
Camperfree :: Diari :: Estero
Mar 19 Nov 2024, 18:43 Da C.O.
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