Creta, l’isola degli ovini
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Creta, l’isola degli ovini
di Rosangela.
Nota - Questo non vuole essere l’ennesimo diario di viaggio in camper, con indicazioni precise di posti visitati, di chilometri fatti, ecc. né una descrizione tipo depliant turistico, farcito di espressioni come “acque cristalline” oppure “vista mozzafiato” ed altre simili amenità. E’ solo una raccolta di impressioni personali, scritte a caldo via via che il viaggio procedeva, ricavate perciò dal mio girovagare per l’isola, durato oltre un mese, alla ricerca delle cose che credevo migliori o da altri magnificate. Spero possa essere un contributo utile a chi ancora deve decidere se andare o no a Creta; ognuno poi farà la scelta che riterrà più opportuna per i suoi propri interessi. Per i resoconti dettagliati non mancano certo le guide turistiche alle quali rivolgersi.
Li incontri ovunque, ti osservano con occhi acuti dalle rocce, da sterpi e cespugli, dalle spiagge e dalle viuzze dei paesini. Anche il loro “profumo” è ovunque, assieme ai loro “ricordini”. Dalle coste all’entroterra è un ininterrotto belare, ti ricordi di loro anche nei supermercati davanti ai formaggi di pecora e capra. Qui la popolazione vive di tre cose: pastorizia, agricoltura, turismo.
Avevo letto che Creta non era propriamente Grecia, era diversa. Nella mia speranzosa ingenuità pensavo che lo fosse in meglio, …..Forse per questo, dopo oltre un mese di viaggio e circa 3000 km percorsi nell’isola oggi mi ritrovo delusa ed anche un poco annoiata.
Le spiagge definite da molti turisti, depliant e guide come le migliori si trovano ad Ovest (con l’eccezione di Vai all’estremo Est) e scendendo da Nord a Sud sono:
BALOS (penisola Gramvoussa) : molto sporca e con tanto, ma tanto catrame da asfaltarla tutta! (vedere la foto). Conclusione: dopo 10 km di strada dissestata, sotto il solleone di maggio, una volta arrivati a destinazione ci è passato addirittura il desiderio di farci il bagno!
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FALASSARNA (Ovest di Kissamos) : acqua chiara, belle dune di sabbia e spiaggia abbastanza
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pulita. Zona eminentemente agricola ricca di serre per pomodori e quindi con i consueti rifiutinormalmente prodotti dagli agricoltori nell’entroterra (plastiche, tubi, sacchi, cassette, ecc.)
Esiste anche un bel sito archeologico (antico porto romano) in evidente abbandono.
ELAFONISSI (estremità Sud-Ovest) : bella laguna tra terraferma ed isolotto omonimo, fondo sabbioso basso ed acqua pulita. Purtroppo anche qui i rifiuti terrestri sono evidenti, con cassonetti pieni all’orlo. Catrame meno evidente. Inoltre, nonostante visibilissimi cartelli che vietano il campeggio in modo perentorio, si è installata da parecchi anni una specie di baraccopoli di caravan locali (anche prive di ruote) dove abbondano bambini giocosi che schiamazzano, genitori che amano socializzare e fare baldoria. Ci sorge una domanda: i rifiuti ed i liquami, che produrranno pure, dove vanno a finire dal momento che non c’è alcuna urbanizzazione?
Conclusione:
pensavamo di fermarci una notte con il camper ma poi abbiamo presto cambiato parere.
Per quanto riguarda le altre località restano da citare la spiaggia di Vai e quella di Limni Preveli, più che altro per il boschetto di palme di cui entrambe sono dotate.
In tutte le località citate o nei dintorni non esistono campeggi organizzati, quindi è giocoforza per il turista campeggiare liberamente, cosa che in Grecia è ufficialmente vietata, oppure spostarsi.
Il campeggio libero comunque dicono sia tollerato, così come pare sia tollerato il sorpasso in curva, guidare la moto senza casco, viaggiare veloci sulla corsia di emergenza, bloccare il traffico cittadino per parlare con l’amico sull’altra corsia di marcia, parcheggiare ovunque capiti, meglio se in curva, ecc. ecc.
Si sa, la nazione appare povera. Lo si nota facilmente dalle case lasciate a metà, dall’arredo urbano fatiscente e trascurato, dalla sciatteria nella cura delle cose pubbliche e private; anche se, per
contrasto, si vedono circolare veramente tanti pick-up a quattro ruote motrici nuovi di zecca e costosi, assetati di carburante, e molte auto di lusso. Quindi forse mi sbaglio. In ogni caso, se osiamo lamentarci sempre che l’Italia è in crisi dovremmo anche dire per coerenza che la Grecia pare essere allo sfascio. D’altra parte lo sfasciarsi è nella natura delle cose ed a Creta lo si vede bene: si sono sfasciati i templi antichi, si sono sfasciati i palazzi ed i porti costruiti dai Veneziani nel 1400, si sono sfasciate anche le poche cose lasciate dai Turchi nel 1800. Per certi versi pare di stare nel profondo sud italiano di trenta o quaranta anni fa.. Quando la stessa parola “manutenzione” non viene compresa nel suo vero significato questi sono i risultati.
Anche nella maggioranza dei campeggi da noi visitati se gli impianti funzionano da soli, bene, se poi si guastano e deteriorano rimangono così, peggio per loro (e per i turisti!). Abbiamo visitato circa una decina di campeggi, ma di questi solo due si possono considerare in condizioni appena accettabili per la pulizia e lo stato di manutenzione e sono: No Problem di Agia Galini e Mithimna di Kissamos/Kasteli. Comunque in ogni caso non aspettatevi un granchè. Una cosa alla quale badare molto è anche la sicurezza perché molto spesso, per non dire sempre, i campeggi sono privi di servizio di guardia diurno e soprattutto notturno e il cancello di ingresso è lasciato spalancato.
Poiché entra chi vuole, sono successi episodi molto spiacevoli. Tre camper di turisti, tedesco italiano ed olandese, sono stati aggrediti nottetempo a colpi di pietra dentro un campeggio di Rethimno, uno tedesco è stato fatto oggetto di lancio di sassi in un porto del Peloponneso; che la Grecia non sia poi tanto sicura come qualcuno vorrebbe farci credere?
Debbo infine stendere un velo pietoso sui siti archeologici: molti non si riescono manco a raggiungere perché la segnaletica turistica, così come quella stradale è, a dir poco, estremamente carente e collocata malissimo. In alcuni casi raggiunto il sito non lo si può visitare perché la porta di ingresso e la eventuale biglietteria sono chiusi, anche se il cartello dice che dovrebbero essere aperti.
Quando poi riesci a visitare i ruderi, resti deluso per lo sfacelo e la pochezza dei miseri resti.
Una nota positiva per la rete stradale: negli ultimi anni, grazie ai contributi dell’Unione Europea, in diversi tratti è stata rifatta o risistemata e dove pochi anni fa c’era solo sterrato ora si viaggia bene.
Peccato che queste strade nuove ed a larghezza normale quando poi attraversano i paesi si restringano improvvisamente, senza che sia segnalato in anticipo, rendendo assai difficoltoso il transito, anche alle normali vetture … mah!
Come avrete capito non mi è rimasto alcun desiderio di ritornarci anche perché, ben più vicine e raggiungibili, noi italiani abbiamo a portata di mano due splendide isole, la Sardegna e la Corsica,
che hanno molti, ma molti, punti di vantaggio su Creta, sotto tutti gli aspetti! Se poi si desidera fare un tuffo nell’archeologia si vada in Sicilia, chiamata non a caso “Magna” Grecia.
Un solo punto probabilmente è a vantaggio di Creta: si trova ad una latitudine inferiore, quindi è più calda (a maggio pare già giugno inoltrato, ad agosto è quasi Africa). Se è solo questo che ricercate,
forse potreste anche restare contenti per la scelta. Per quanto mi riguarda, la meta Creta non vale assolutamente un viaggio di circa tre giorni, con il disagio di due traghetti e relativi costi.
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