Turchia via terra
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Turchia via terra
di Induma
AGOSTO 2012 km 7800
Come sempre, cercheremo di tralasciare risvolti e situazioni personali, dando precedenza ad info , per essere utili a chi fosse intenzionato a scegliere la Turchia come meta di viaggio per le proprie ferie.
Siamo due equipaggi, Alfredo 48, Alessandra 48 e Marta 16, di Lucca, su Marlin garagiato del 2001, insieme a Luciano detto Magon 49, Monica 47 e Sofia 13, di Verona, su motorhome Knaus garagiato del 2008.
Il nostro viaggio inizia mercoledì 01 Agosto con partenza da Lucca ore 13, ci troviamo con Magon in autogrill sulla A 4 , è nostra intenzione stradare per evitare le frontiere tra il sabato e la domenica, le info che abbiamo raccolto ci hanno consigliato questo. Alle 16 ci troviamo e partiamo, passiamo la frontiera Slovena dove acquistiamo la vignetta per la durata di un mese a 30 euro, passiamo la frontiera Croata senza problemi, arriviamo dopo 743 km ( per noi di Lucca) sotto Zagabria dove ci fermiamo in autogrill per la notte il navigatore ci indica che mancano 1030 km a Edirne, domani li vogliamo coprire tutti.
N 4524131 E 01651555
GIOVEDI 02 AGOSTO
Sveglia alle 5 e partenza alle 5,15 è il giorno più lungo e impegnativo in quanto dobbiamo attraversare 3 frontiere noiose dal punto di vista burocratico e delle attese, cosi ci dicono. Dopo circa 200 km attraversiamo la frontiera serba, impieghiamo solo 20 minuti, stradiamo velocemente su una buona autostrada che si interrompe a Belgrado, dove per 25 km veniamo dirottati su strada secondaria e perdiamo un’ oretta, poi riappare l’autostrada e ci porta fino a Nis, sono circa le 13 , ci fermiamo per il pranzo. Dopo Nis mancano 70 km alla frontiera Bulgara, ma la strada diventa ad una sola corsia per senso di marcia e si presenta molto pericolosa perché trafficata, con tir che azzardano sorpassi da “ritiro immediato della patente”, arriviamo alla frontiera Bulgara intorno alle 15,non c’è nessuno, la oltrepassiamo senza alcun problema.
Subito all’uscita della frontiera rimettiamo gli orologi, da ora in poi siamo un’ ora avanti rispetto all’Italia, acquistiamo la vignetta a 5 euro, non riusciamo a capire se dovevamo, ma non rischiamo. Mancano 400 km a Edirne, saranno i più difficili, a Sofia il navigatore ci fa passare dentro e perdiamo un ora e mezzo, però diamo una sbirciatina al centro, dopo la strada è sul tipo di quella dopo Nis, ad una corsia e molto tortuosa, arrivamo a Edirne alle 22 dove passiamo senza problemi e con nessuna coda, preleviamo qualche lira turca e puntiamo sul campeggio dove arriviamo alle 23, il cancello è aperto ed entriamo, arriva la signora che ci fa sistemare, ci sono solo due camper italiani, alle 2 di notte ne arriverà un altro olandese, ceniamo e ci rilassiamo, abbiamo percorso 1100 km, in un giorno e mezzo abbiamo percorso 1800 km, siamo in Turchia.
Camping Omur N 41.62034 E 26.63929
VENERDI 03 AGOSTO
Ci svegliamo con calma , intorno alle 11 partiamo per Istanbul, acquistiamo la tessera KGS per l’autostrada direttamente al casello, dove ci viene richiesta la direzione Istanbul o Antalya, la prendiamo per Antalya, 60 lire turche, ci servirà anche per il proseguo del viaggio. Arriviamo a Istanbul alle 14 circa, ci sistemiamo nel parcheggio sul Bosforo in Kennedy Kaddesi che già conosciamo, per noi molto comodo e fresco per la presenza di un area verde adiacente che sfruttiamo per mettere fuori tavolo e sedie insieme ai tanti Turchi che fanno i più variopinti picnic, ci fermiamo fino alla domenica.
N 41° 00’ 09’’ E 28° 58’ 04’
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DOMENICA 05 AGOSTO
Partiamo intorno alle 18, cercheremo di fare un pò di strada perché domani vogliamo arrivare a Goreme, facciamo 200 km e ci fermiamo per la notte in un Parking sull’autostrada dove troviamo due vigilantes per la sorveglianza dell’area 24 ore su 24, ceniamo nella struttura al self service e ci mettiamo a dormire in tutta tranquillità. Devo affermare che tutte le aree autostradali sono molto sorvegliate e si prestano per la notte, chiaramente con tutte le attenzioni di rito.
LUNEDI 06 AGOSTO
Partiamo verso le 6,30 , ci separano da Goreme 500 km, strada facendo visitiamo il lago salato di Tuz che costeggia la strada, e arriviamo al campeggio Panorama verso le 16,30. Il campeggio è molto spartano e polveroso, gode di un’ ottima vista, i servizi sono modesti, ma per noi è sufficiente a garantirci una sosta tranquilla, si pagano 20 lire turche a persona, ha lo scarico per la cassetta, ma non quello per il fisso, e per le acque chiare.
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Il gestore è molto disponibile, forse troppo, con lui fissiamo un tour di due giorni alla cifra di 200 euro a famiglia, era partito da 600. Ci scorrazzeranno su un pulmino, il primo giorno il padre e il secondo giorno un amico.
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CONSIDERAZONE DOPO LA PERMANENZA IN GOREME:
il miglior campeggio in zona è il Kata, servizi puliti, piazzole su erba e piscina . La cifra è di 40 lire turche per tre persone con il camper, circa 10 di meno di quello che abbiamo speso noi. Tornassi indietro andrei lì, ma non lo sapevamo e in tutti i diari letti nessuno entrava nello specifico. Riguardo al tour, la cosa che farei sarebbe andare in centro e spulciare le varie proposte che vengono offerte dalle tante agenzie presenti, non scarterei nemmeno l’ipotesi di noleggio moto. Se uno ha voglia di spostare il camper e camminare a piedi può visitare senza il bisogno di nessuno, noi non avevamo voglia di pensare, volevamo essere trasportati, ma abbiamo sbagliato tour operator, ci siamo fidati del proprietario del camping che oltre a prenderci troppi soldi ci ha fatto vedere poco.
GIOVEDI 09 AGOSTO
Partiamo alle 6 di mattina, direzione Nemrut Dagi, ci sono più strade da seguire noi facciamo quella consigliata dalle agenzie che organizzano partenze da Goreme, puntiamo su Pinarbasi, poi verso Tekir dove facciamo colazione e acquistiamo miele, poi Kahramanmaras famosa per il gelato a tavoletta che si gusta con forchetta e coltello, chiaramente ci pranziamo, non occorre entrare dentro città si trovano dei punti vendita proprio lungo strada riconoscibili dall’insegna. Dopo pranzo proseguiamo, passiamo Adiyaman, facciamo una deviazione di 60 km per andare a vedere la diga sull’Eufrate, e arriviamo a KAHTA intorno alle sette dopo circa 600 km. Qui ci sistemiamo al Kommagene camping, praticamente il parcheggio dell’hotel N 37.78855 E 038.61586
Avevamo letto pareri discordi su questa sosta, noi forse stressati e delusi dalla sosta in Goreme, apprezziamo molto, è sì un parcheggio ma non c’è polvere perché è su ghiaia, ha docce e bagni normalissimi, ci sistemiamo paralleli con tavoli sedie e veranda, il gestore è gentilissimo e molto premuroso affinchè si stia bene, oltre a bagnare spesso la zona per il caldo soffocante, ci offre anche un vassoio di anguria.
Acquistiamo direttamente da lui l’escursione notturna con partenza alle tre e mezzo di notte per il Nemrut a 60 lire turche a persona, siamo stanchi ma vogliosi di andare subito a quota 2150, anche perché qui per la prima volta da quando siamo in Turchia il caldo è veramente soffocante.
L’escursione si rileva molto affascinante e suggestiva, con il pulmino si arriva dopo un ora di strada a venti minuti a piedi dalla vetta, su un sentiero di facile percorribilità ma un po’ in salita nella prima parte.
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Fa molto freddo, lo sapevamo e infatti abbiamo pantaloni lunghi, maglia in pail e piumino, se si pensa che fino a due ore fa soffocavamo ci sembra incredibile.
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Dopo un paio di ore torniamo al pulmino, visitando altri siti minori torniamo al campeggio, non prima però di fermarsi sotto il castello per fare una colazione turca a base di uova strapazzate, pomodori, peperoni, burro , marmellate, formaggi, olive , the e caffè turco con l’immancabile pane loro a forma di piadina, per la cifra di 10 lire turche a persona, questa richiesta la avevamo fatta ieri al momento della prenotazione e il gestore del camping ci ha accontentato.
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Oggi cercheremo di riposarci, siamo umani e non siamo in grado di ripartire subito, praticamente dalle cinque di ieri mattina avremo dormito circa tre ore. Sono le dieci di mattina ed il termometro segna già 36 gradi, per fortuna c’è pochissima umidità. Alle tre del pomeriggio siamo fuori dal camper a cercare un posto fresco che è impossibile trovare, arriva il baffuto gestore che si offre di portarci in riva ad un lago per rinfrescarci, accettiamo di buon grado , ci accompagna a circa 3 km dal camping e ci affida a un suo amico ristoratore che mette il proprio personale a nostro servizio, rimarcando più di una volta che possiamo stare al fresco ma non siamo obbligati a consumare. Il posto non è gran che, ma almeno c’è ombra, decidiamo di cenarci, scelta ottima, un pesce a testa con contorni vari, 20 lire a persona, purtroppo innaffiati da sola acqua, non hanno alcolici, ma io e magon ci rifaremmo dopo al camper.
SABATO 11 AGOSTO
Come sempre partiamo di buon mattino, sono le sei e mezzo, direzione costa turchese ovverosia mare, ne abbiamo tutti voglia e anche bisogno, il caldo è sempre più opprimente. Facciamo 500 km circa e ci fermiamo a Limonluk, hotel camping Davut, N° 36.48920 E 034.18020 , qui ci sono anche due camper italiani che avevamo trovato a Goreme. Siamo praticamente nel giardino dell’hotel, direttamente sul mare, c’è una buona ventilazione. Il mare è accettabile senza spiaggia ma con un terrazzino in cemento dove sono collocati lettini e ombrelloni a disposizione dei clienti, per l’entrata in acqua c’è la scaletta. Ci “accampiamo” con tavolo e sedie su di un erbetta verdissima con vista mare che ispira una serata a base di pasta e ragù, con vino bianco sapientemente messo da me nel congelatore. C’è una buona ventilazione, ma chiaramente si alza il livello di umidità essendo a 10 mt dall’acqua, dai 17 si passa al 65% . Trascorreremo qui anche la domenica.
LUNEDI 13 AGOSTO
Partiamo intorno alle 7 direzione Anamur, sono circa 180 km, ma di strada molto tortuosa, con continui saliscendi, arriviamo alla meta intorno alle 11 e guardiamo il castello dal di fuori, fa molto caldo, ci sono due campeggi vicino, ma decidiamo di continuare. Facciamo altri 200 km e ci fermiamo a Kizilot Beldesi, al NOSTALGIA CAMPING, consigliatoci dai gestori delle precedenti soste e inserito nel nostro navigatore,. Chiedo scusa ,ma non ho preso le coordinate, rimane comunque sulla D 400, nella corsia opposta, poco prima dell’unico campeggio segnalato, l’ OSAY, ma in disuso e per cui chiuso. La sosta è gestita in maniera ottimale da una signora svizzera che tiene il posto molto pulito e curato , rimane rialzato rispetto al mare , per cui gode di aria e panorama, si scende una leggera scalinata per andare sulla spiaggia dove troviamo lettini a nostra disposizione. Ci fermiamo due notti pagando 35 lire turche ad equipaggio al giorno.
MERCOLEDI 15 AGOSTO
Partiamo alle 6,30 direzione parco nazionale dell’Olimpo a circa 180 km, la strada è buona ,ma si deve fare attenzione perché attraversa centri abitati e si trovano semafori. Perdiamo una quarantina di minuti per attraversare Antalya ed arriviamo intorno alle 9,30. Dalla D400 prendiamo l’uscita CIRALI KIMERA, e ci andiamo a piazzare quasi sulla spiaggia N° 36.41853 E 30.48308, proprio vicino a noi c’è una sosta , PENSION RESTAURANT ENGIN, dove sono parcheggiati alcuni camper. Il posto è fantastico, mare cristallino di ghiaia e sassi, contornato da montagne, ci piazziamo dietro una duna sotto un enorme albero, ci sono due camper , sull’enorme spiaggia saremo una cinquantina di persone, è ferragosto, non ci sembra possibile è come se fossimo da soli. Pranziamo e nel primo pomeriggio ci spostiamo in un parcheggio a 2 km posto nell’interno, da dove parte un sentiero di circa 2 km per vedere le “rocce ardenti”, praticamente esce fiamma viva dalla roccia.
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CONSIDERAZIONE : qui comincia il mare vero, quello che abbiamo sempre cercato e trovato dalla Sardegna alla Grecia, purtroppo non ci possiamo fermare perché è cominciato il conto alla rovescia e vogliamo vedere molte altre cose. Se lo sapevamo avremo evitato tutta la prima parte della costa dove per motivi di stanchezza abbiamo lasciato due giorni, su posti che io definirei “normali”, questo parco è pieno di insenature tipo questa e credo che sarebbe valsa la pena dedicarci qualche giorno, sarà un motivo in più per ritornarci.
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Ripartiamo intorno alle 17, direzione Demre , a circa 80 km, arriviamo dopo un ora e mezza circa, ci sistemiamo presso il ristorante Tasdibi Mercan N36°13.390 E 29°59.309’che ci fa sostare gratuitamente cenando presso di loro alla cifra di 130 lire turche. Il posto lo avevamo individuato leggendo un diario di viaggio, persone molto gentili, si può usufruire delle docce, tutto è molto spartano, ma ci adattiamo. Chiediamo informazioni per poter visitare la baia di Kekova e la città sommersa di Simena, così ci fa accordare con il capitano della Romeo che mette a disposizione la propria barca, solo per noi sei, partenza alle nove e rientro intorno alle 16, con caffè e frutta inclusa servita a bordo, (ci regalerà anche 7 pesci pescati durante l’escursione), 60 euro a famiglia, accettiamo senza esitare. Questa volta siamo completamente soddisfatti, il giro è veramente bello per chi vuole trascorrere una giornata di mare.
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Appena rientrati in porto ripartiamo direzione Saklikent canyon, che dopo un’ ora raggiungiamo e visitiamo rinfrescandoci molto, si stà bene e decidiamo di dormire qui. Ceniamo in uno dei tanti localini presenti e ci facciamo anche cucinare i pesci che ci aveva regalato nel pomeriggio il ragazzo della barca.
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VENERDI 17 AGOSTO
Come di consuetudine partiamo presto, direzione Oludeniz, che raggiungiamo dopo circa due ore. Ci sistemiamo presso il campeggio Sugar Beach, a 40 lire turche al giorno. Fa molto caldo e il campeggio è tutto al sole, si affaccia sulla laguna con acqua ferma e calda, la scelta non è stata molto azzeccata. Ci muoviamo a piedi e in 10 minuti siamo sulla spiaggia del paese, bella ma piena di barche che fanno continuamente gite, comunque riusciamo a rinfrescarci stando a mollo in un mare limpido. Il paese è molto turistico e strapieno di inglesi, domani ce ne andiamo, non è un posto che mi sento di consigliare.
SABATO 18 AGOSTO
Partenza alle 06 30 direzione Pamukkale, che raggiungiamo dopo 6 ore di strada di montagna mista a superstrada. Qui ci sistemiamo al Camping Baydil, visibile dalla strada e proprio di fianco all’entrata principale, con piscina e servizi efficienti, 50 lire turche, siamo tutti italiani. Visitiamo il sito intorno alle 17, molto suggestivo e particolare, da tener presente che sta aperto 24 ore su 24.
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DOMENICA 19 AGOSTO
Comincia la fase del rientro, partiamo alle 8 di mattina, vogliamo raggiungere la frontiera Turco Greca, strada facendo ci fermiamo per il pranzo a SERINCE, un paese famoso per il vino aromatizzato ai frutti, da dove ripartiamo alle 15 per essere in frontiera a mezzanotte, passando per lo stretto dei Dardanelli, imbarcandoci a Cannakkale, 50 lire turche, per 15 minuti di traversata. Attraversiamo una frontiera deserta e ci fermiamo a dormire nella zona franca in completa tranquillità.
LUNEDI 20 AGOSTO
Ore sei, partenza e arrivo a Nis intorno alle 17, siamo passati dalla Grecia e dalla Macedonia fino ad entrare in Serbia. La strada rispetto all’andata è di circa 150 km più lunga, ma molto più scorrevole, quasi tutta autostrada, poi si evita la Bulgaria e il centro o i dintorni di Sofia che all’andata ci avevano fatto perdere molto tempo. A differenza dell’andata troviamo dai 40 minuti fino ad un ora di attesa, sia alla frontiera Macedone che Serba. Qui a Nis siamo ospiti di amici di Magon, che ci fanno sostare nel giardino di casa sua e ci offrono cena in un ristorante tipico, mangiando le loro cose accompagnate da una banda di trombettieri locali che rendono la serata ancora più particolare. Devo riconoscere che, senza motivo, ma sono stato sempre diffidente nei confronti di questo popolo, ho invece trovato un’ospitalità e una disponibilità che noi non abbiamo e la cosa rende ancora più piacevole il finale di vacanza, riusciamo a cogliere aspetti e sfumature di persone che sicuramente non hanno passato anni tranquilli, ma che sono riusciti a mantenere dei valori che li rendono speciali.
MARTEDI 21 AGOSTO
Partenza alle sette, l’equipaggio di Verona tira fino a casa, noi ci fermeremo in Croazia per fare due giorni di mare e riposo totale. Abbiamo individuato un campeggio sul mare vicino all’autostrada, il posto è bello, ma pieno zeppo di gente, con spiagge organizzate , gonfiabili in acqua, barche e moto d’acqua, una sorte di disneyland acquatica , non fa per noi, ci passiamo solo una giornata, spero che la Croazia non sia questa, giovedi nel primo pomeriggio siamo a casa.
CONSIDERAZIONI FINALI :
La Turchia è un viaggio importante, sia per cose da vedere che per km da percorrere, riteniamo perciò che si debba essere preparati da un punto di vista organizzativo, ma anche da un punto di vista mentale, specialmente se i giorni a disposizione sono pochi, perché 21 giorni per fare quasi 8000 km sono da ritenersi stretti quindi vanno ottimizzati al massimo, si rischia altrimenti di vedere poco e male. Abbiamo sempre avuto la sensazione di sicurezza, la gente si è sempre dimostrata cordiale e pronta ad aiutarti, spesso ti suonano con il clacson, ma è un loro modo di salutarti e darti il benvenuto.
Il viaggio via terra si può fare in due giorni, a nostro avviso le frontiere possono essere punti sosta strategici.
L’ euro è ben accettato da tutti, compresi i pedaggi autostradali di tutti gli stati incontrati.
Si trovano moltissimi distributori di carburante e fontane per rifornimento acqua, noi abbiamo il doppio serbatoio dell’acqua, ma non ne abbiamo mai avuto la necessità.
La Turchia è uno di quei viaggi che prima o dopo, un viaggiatore deve fare, è una terra che da delle sensazioni indescrivibili ……….
Per questo viaggio abbiamo seguito diversi diari, e ci siamo fatti un’ idea della Turchia e dei suoi paesaggi, per il prossimo avremo già le idee abbastanza chiare, per cui …………. Arrivederci a presto Turchia.
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