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Messaggio Da Camperfree Mar 03 Lug 2012, 08:48

Vienna e dintorni

Da Napoli a Innsbruck, Salisburgo e Vienna

di Enrico

Equipaggio, Enrico 48 anni, Marialuisa 46, Gelsomina 19 anni, Livia 17 anni, il piccolo Gaetano di 10 anni, il nostro big Marlin Elnagh

Dall’estate il Marlin sostava sonnacchioso nel suo bel garage, (vari problemi famigliari e personali ) ma verso novembre una strana inquietudine si è fatta strada dentro di me, e mi ha abbandonato solo quando ho comunicato alla famiglia l’intenzione di passare il capodanno a Vienna. Devo dire che la cosa è stata accolta con entusiasmo da tutta la combriccola, tranne forse il piccolo, che ha espresso qualche riserva. Incamerato il consenso mi sono tuffato in un “fai da te” per installare un riscaldatore Webasto di riserva nel caso di “forfait” della Truma e vari lavori di coibentazione aggiuntive, rivelatisi inutili visto che il viaggio è stato all’insegna di temperature tutto sommato sopportabili anche da “gente del sud” quali noi siamo.
Messo a punto tutto (doppia cassetta WC, due bombole nuove nel vano riscaldato, batteria AGM da 200 Ah + batteria classica da 120 Ah di riserva) il giorno………….. 26 dicembre alle ore 12.30 si parte da Volla (Na) . Km 915

Il tempo è incerto ma niente pioggia impostiamo il Tom-Tom via. Oggi niente mezzi pesanti, l’autostrada è praticamente sgombra, sembra che siamo gli unici ad esserci messi in viaggio, la prima sosta per mangiare velocemente sull’area di servizio dopo lo svincolo di Roma, e poi via verso il Grande Nord. Si è deciso di arrivare in Austria attraverso il Brennero e puntare su Innsbruck, visitare la città e il mercatino, poi puntare su Vienna passando però per Salisburgo e ritornare per il Friuli passando per il passo del Tarvisio, ci è sembrato questo il percorso più logico.
Il viaggio scorre tranquillo, e siamo cosi “gasati” che senza soste se non quelle necessarie al rifornimento del gasolio ci ritroviamo al confine verso le 23; al che la moglie invece di farmi proseguire (il Tom prevedeva l’arrivo a Innsbruck per le 24) ordina lo stop prima del confine, e allora ci fermiamo per dormire e mangiare presso la stazione Agip Trens-est prima dell’uscita Vipiteno, si cena e si va a dormire.

27 dicembre Km 59

Sveglia e colazione ( krapfen) rapida nel bar della stazione poi si parte, il confine è a soli 19 km e Innsbruck a solo 59 km avendo viaggiato ieri col buio, stamane le alpi, complice uno splendido sole, si presentano con tutta la loro magnificenza, è uno spettacolo che anche se ripetuto ti mozza il fiato ogni volta, solo il TomTom ci riporta alla realtà segnalandoci il confine e dopo pochi km la soddisfazione di fare gasolio ad un prezzo inferiore a quello Italiano di quasi 50 cent a noi sembra il
paradiso dell’automobilista-camperista; poco dopo attraversiamo il ponte più alto di Europa, l’Europabruke (alto 190 mt e lungo 785 mt). Superarlo costa € 8.00, e altri 8.00 € costa la “vignetta” per tutte le autostrade austriache dopo di che siamo a Innsbruck e ci dirigiamo su: ALPENZOO WEIHERBURGASSE 37A HOTTING 6020, il navigatore conosce il posto e ci guida sapientemente. In città c’è la neve e la strada è in ripida salita, ma non c’è ghiaccio e il Marlin si arrampica che è un piacere, il parcheggio a pagamento ( 14 € al giorno senza servizi, la segnalata, sul forum, fontanella, forse complice le gelate notturne è chiusa e i servizi esterni dello zoo io non li ho trovati) è piccolo ma praticamente siamo i soli visitatori e scegliamo un posto in piano. La fermata del minibus che porta in centro è a pochi metri, il biglietto si compra a bordo, la precisione e il rispetto degli orari è …. “svizzero”, dal parcheggio si gode di uno splendido panorama sulla città. Da precisare che i biglietti della funicolare presente all’alpenzoo si possono fare solo con una macchinetta che in nessun modo ha accettato i nostri Bancomat-Carte di credito per cui abbiamo dovuto rinunciarvi. Giusto il tempo di coprirci per bene (la temperatura esterna è rasente lo zero, c’è il sole, non oso immaginare cosa sarà
stanotte) e siamo, complice il minibus nel centro storico della città. Dei tre mercatini di Innsbruck dopo Natale ne resta aperto solo uno e a dir la verità anche piuttosto bruttino; degli altri due restano le casette e gli operai che le smantellano, ma non per questo la città non merita la visita. Il centro storico è molto bello, dopo aver gironzolato un po’ il piccolo ci guida verso una casetta che vende hot dog, sarà il primo di una lunga serie. Dopo esserci rifocillati ci cattura un guidatore di carrozzelle e con la modica cifra di 25 € (siamo in cinque) ci scarrozza per mezz’ora facendoci fare il giro del centro, veramente carino. Dopo la carrozzella ci imbattiamo nel negozio swarovsky e le donne vi si tuffano per una approfondita visita, all’uscita il buio sta sopraggiungendo e le luci della città si accendono rilevando degli addobbi natalizi carini che ci fanno rifare il giro durante il quale per rinfrancarci dal freddo ripariamo nel “Restaurant Camerlander &Tapas bar” per thè caldi e birra nella merktplatz, di lì ci imbattiamo nel mercato coperto di Innsbruck che vale una visita e nella vicina galleria commerciale nella quale ci rifugiamo anche per sfuggire alla morsa del freddo che comincia ad attanagliarci. Uscendo dalla galleria ripassiamo per il centro: avevamo già visto il famoso “tettuccio d’oro” ma stavolta vi si svolge qualcosa di veramente singolare, si ode una musica e si intravedono quelli che a prima vista sembrano dei pupazzi, in costume tipico tirolese con strumenti musicali, ma che ad una analisi più approfondita, si rivelano essere dei musicisti in carne, ossa e strumenti, che suonano in contraltare ad un altro musicista posizionato su un balconcino di fronte, il tutto così ben congegnato, da creare una atmosfera veramente suggestiva. Sono ormai le 18.30 il freddo è pungente, la stanchezza pure e allora alla fermata prendiamo il minibus che in meno di cinque minuti ci porta al camper dal quale guardiamo il panorama notturno della città sotto un cielo stellato. Frugale cena, una commedia di Eduardo Scarpetta e tutti a ninna.
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28 dicembre Km 17 Watten + Km 155 Salisburgo

Sveglia alle otto e colazione sonnolenta, con calma faccio una ricognizione esterna, siamo stati gli unici a dormire all’ Alpenzoo e il camper all’esterno è completamente ghiacciato la temperatura deve essere andata giù di molti gradi sotto lo zero, ma il sole già si affaccia splendente dietro le alpi e ci fa ben sperare. Oggi dedichiamo la mattinata allo zoo che ci impegna per due rilassanti ore, al ritorno in camper scopro che il gelo notturno ha dato il colpo di grazia alla mia vecchia batteria motore (dieci anni). Per fortuna lo prevedevo e combattendo il freddo, monto la batteria di riserva, siamo quindi di nuovo operativi, e partiamo per Wattens dove si trova la fabbrica Svarowsky 47°17’41.91”N 11°35’57.58”E.
Wattens più che una cittadina è un paese alla periferia di Innsbruck, si raggiunge facilmente con una strada pianeggiante, da lontano si vede la scritta Swarowsky che troneggia sull’omonima fabbrica, nella quale ci aspetta un ampio parcheggio, in piano ma senza alcun servizio, vi si potrebbe anche dormire in tranquillità ma la ciurma deciderà diversamente. Posizionato il Marlin ci rifocilliamo e usciamo nel
freddo e nella neve per un giro nel parco che circonda il museo, carino, ma immagino che dia il meglio di se dalla primavera all’autunno; il labirinto, al momento nella sua veste invernale si presenta …. rinsecchito. Finito il giro esterno e incalzati dal freddo ci tuffiamo nel museo, che presenta numerose installazioni Swarosky di artisti contemporanei, alcune intriganti, altre inquietanti, per le ragazze il tutto è stato molto interessante; alla fine del percorso museale si sfocia ( per la gioia delle donne e la noia di noi maschietti) nello spazio shopping inevitabilmente foriero di acquisti.
Usciamo con le tenebre e il parco, con le luci e le installazioni ispirate al mondo Swarowsky, assume una veste onirica, magica; facciamo un ennesimo giro esterno alla fine del quale il gelo ci costringe in ritirata presso il Marlin. Sono circa le 18.00 e piuttosto che poltrire decidiamo di avvicinarci con una tappa serale a Salisburgo nostra prossima meta, e allora si riparte. Prendiamo l’autostrada guidati dal fido Tom, dopo una trentina di chilometri ci avvolge la foschia (in effetti l’autostrada cammina parallela al fiume ed è quindi facilmente preda di nebbie), comunque la visibilità è buona e, tranne poche volte, il viaggio scorre con tranquillità, purtroppo la scelta del viaggiare in notturna ci priva dei panorami alpini e resta il rimpianto di non essersi fermati sul lago Chiemsee (è sulla strada) per ammirare il castello di Herrenchiemsee che si trova sull'isola omonima. Bando ai rimpianti e saltiando per il tempo, sempre tiranno, continuo la mia cronaca. Il viaggio per i predetti motivi non è alla massima velocità ma per fortuna, dopo circa un ora, lasciamo la bruma alle nostre spalle e percorriamo gli ultimi chilometri spediti. Ormai ripetiamo la consolidata abitudine di dormire in area di sosta in autostrada e quindi, quando siamo in prossimità dell’uscita, ci fermiamo su una area di servizio abbastanza grande e attrezzata, si mangia e finalmente si va a dormire.
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29 dicembre Km 16 Saline Hallein + Km 7 Salisburgo Mirabellplatz + km 4,5 camping Nord Sam

Notte tranquilla, sveglia alle otto e prima colazione in camper, si parte e Tom, impostato su Saline Hallein, ci guida fuori dall’autostrada ci fa attraversare il tranquillo paesino di Hallen coperto di neve e ci introduce su una salita abbastanza ripida che ci porta in montagna. Sopraggiunge una preoccupazione: il Marlin non è equipaggiato con gomme da neve e mi scoccerebbe montare le catene; ma la temperatura durante le notte è stata clemente e di ghiaccio non se ne vede, anche se a mano a mano che saliamo la neve aumenta. Arriviamo alla meta e Tom ci guida in un ampio parcheggio( 47°40’00.87”N 13°05’31.87”E), coperto da uno spesso strato di ghiaccio ma senza alcuna pendenza, per cui senza problemi parcheggiamo sul ghiaccio. Siamo il secondo camper e sono le 9.30 quindi in orario per la prima visita (sempre che si raggiunga il numero minimo di 25 persone, altrimenti tocca aspettare) mentre facciamo i biglietti notiamo già presenti molti visitatori e altri sopraggiungono, bene il gruppo c’è. La visita dura circa due ore con accompagnatore ed è abbastanza interessante e a volte divertente, si devono indossare delle tute bianche per proteggere i vestiti dal sale, nel cuore della montagna si attraversa un lago di salamoia che un sapiente gioco di luci e suoni rende magico. Finita la visita alle miniere ci accorgiamo che è cominciato a nevicare, ma questo non ci impedisce di visitare la ricostruzione di un villaggio celtico appena fuori dall’ingresso delle miniere; la cosa può essere interessante soprattutto per i più piccoli e poi l’ingresso è gratuito (compreso nel prezzo delle miniere). Intanto la nevicata aumenta di intensità, la preoccupazione per la lunga discesa a valle senza gomme da neve ci induce alla fretta e quindi si riparte senza neanche mangiare. La discesa è tranquilla (la neve non è attecchita) e una volta a valle smette, Tom è impostato su Mirabellplatz che conosce come parcheggio (orario, max 30 €) e ci guida a destinazione, ma (c’è sempre un ma), oggi è giovedì e il giovedì a Mirabellplatz il parcheggio è occupato dal mercato e quindi vi si può entrare solo dopo le 15.00. Sono le 14.20, gironzoliamo un po’ ma poi troviamo parcheggio proprio accanto alla piazza che si va svuotando e precisamente in Hubert-Sattler Grasse (47°48’23.88”N 13°02’40.69”E) c’è il parchimetro e anche se il nostro mezzo esce un pò dalle strisce non c’è problema ( per essere sicuro ho chiesto al vigilante parcheggi che ha risposto: no problem!).
Prima di scendere saccheggiamo la cambusa e tutti satolli facciamo un primo giro per Salisburgo, che subito si presenta come un piccolo gioiello assolutamente da non perdere. Vediamo i giardini di Mirabellpatz e il magnifico palazzo; ci spingiamo lungo la Shwartzstrabe e incontriamo il teatro delle marionette (oggi c’è spettacolo); raggiungiamo la Mozartwonhous di fronte alla quale è sita la chiesa
della SS Trinità, da questo punto raggiungere e attraversare il ponte che porta nel cuore storico di Salisburgo è uno scherzo …… che noi tutti facciamo volentieri! Ci ritroviamo in un mare di turisti e di negozi tutti splendidamente addobbati e illuminati in un atmosfera meravigliosamente Mittleuropea. Ci perdiamo in questa città e a nostra insaputa calano le tenebre, quindi stanchi prendiamo la strada per il camper, stasera dormiremo al Camping Nord Sam (47°49’37.52”N 13° 03’ 44.90”E) al quale Tom ci guida senza problemi; ci sistemiamo, attacchiamo la corrente per risollevare le batterie e tutti in doccia, dopodiché rinfrescati si cena si guarda una commedia di Eduardo De Filippo e si va a dormire.
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30 dicembre km 4,5 Salisburgo Mirabellplatz + km 296 Vienna

Sveglia alle otto e colazione, alle nove il camper-service apre e non voglio perdere tempo. Riguadagniamo Mirabllplatz e parcheggiamo proprio lì (il posto di ieri è occupato dalle auto ma niente tristezze). Salisburgo si è già svegliata, in pochi passi attraversiamo il ponte e siamo nel centro storico, il programma di oggi è: il centro , il duomo, la fortezza e tutte le chiese che il tempo ci permetterà di visitare! I piedi ci portano verso Mozartplatz ma il cuore ci fa indugiare in un bel Caffè vista sul fiume per una fetta di sua signoria Sacher e sua maestà il caffè, un confronto stellare dalla quale devo dire entrambi escono a testa alta. Ora che il cuore è placato, i piedi hanno il sopravvento, quindi Mozartplatz e il duomo, che si rivela foriero di sorprese e non ultima la visita del sottosuolo con le sepolture dei notabili e le antiche mura. Poi il nostro giro giunge ai piedi della fortezza e qui evitando la salita a piedi (qualche temerario la affronta) prendiamo la funicolare che ci porta in cima e visitiamo la fortezza che offre uno splendido panorama di Salisburgo a 360°. La città si presenta innevata e, improvvisa, comincia a ridiscendere la neve che rende il panorama ancora più bello; fatto il giro esterno, con il vento e la neve che ci inseguono ci rifuggiamo all’interno per visitare il museo, e qui mi dovete concedere qualche riga.
Nel museo alcune sale sono dedicate alla prima guerra mondiale e alle guerre con il Piemonte per l’unita d’Italia, ma io, da italiano, sono rimasto disorientato dal punto di vista diametralmente opposto a quello cui ero abituato nelle mie precedenti visite a musei italiani. Qui il nemico sono i piemontesi e si celebrano le vittorie Austriache, i cattivi sono gli alpini e gli eroi i tedeschi; la presa di coscienza della stupidità della guerra è forte, forse viaggiamo proprio per questo, per conoscere gli altri e non confonderli più con dei nemici. La visita ci prende due ore buone e verso le 12.00 riscendiamo con la funicolare al centro, la neve continua a scendere ma meno intensa. Durante il nostro tragitto visitiamo varie chiese e ovviamente tutti i negozi e negozietti possibili e intanto ci dirigiamo verso il monastero degli Agostiniani dove, ho letto, è possibile mangiare e bere la buonissima birra dei monaci; vi giungiamo verso le 14.00 per scoprire che la sala apre solo dalle 15.00 in poi.
Optiamo per un giretto nei dintorni ma il freddo incalza e per sfuggirgli ci rifuggiamo nella vicina chiesa; alle 14.45 siamo all’ingresso e scopriamo che già alcune persone sono in attesa. Con precisione….. austro-ungarica la porta si apre alle 15.00 e davanti a noi si spalancano le porte di un enorme refettorio arredato in legno, sul corridoio una serie di banchetti che offrono tutta una gamma di cibi locali. Ci spiegano che i banchetti del cibo sono privati, i monaci vendono solo la birra, eventualmente una famiglia può portare le proprie vettovaglie e comprare solo birra o addirittura ci si può sedere solo per bere la meravigliosa birra dei frati. Noi siamo attrezzati solo con stomaci vuoti e quindi ci tuffiamo tra i banchetti per scegliere con accortezza il … ‘substrato’ che deve accogliere la birra: io e il piccolo optiamo per gli stinchi arrostiti, le patate, i crauti e altro, le donne vanno per cotolette, verdurine e patatine ( i sacrifici della linea). Mentre mangiamo ci accorgiamo che il refettorio è pieno, i visi degli astanti, compresi i nostri, sono rubicondi e la birra scorre a meraviglia. Finito il desinare facciamo un giro per vedere la mescita della divina bevanda e scopriamo che i refettori sono tre e la gente è diventata veramente tanta, quindi se siete da queste parti non mancate questo appuntamento.
Emergiamo dal monastero che è buio, il vento è freddo e la neve continua a cadere sporadica e, proprio la preoccupazione di un intensificarsi della neve ci spinge a metterci in viaggio in modo da essere a Vienna mentre le strade sono ancora sgombere,…. non sarà proprio così.
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Partiamo, tanto ceneremo a Vienna, ( ‘…sono solo tre ore di viaggio’), con quest’idea ci mettiamo in movimento, ma appena fuori Salisburgo la nevicata si intensifica, per trasformarsi in una piccola bufera che ci accompagna per circa due ore e ci rallenta.
In questo trasferimento scopro che da queste parti se sorpassi e il sorpassato ti lampeggia, non sta mandandoti a quel paese, ma ti dice che puoi rientrare tranquillamente nella corsia di destra, … insomma è un atto di cortesia.
Nonostante la neve alle 21.00 siamo a Vienna, Tom ci guida in Heldenplatz (48° 12’ 21.97” N 16° 21’ 52.28” E) dove troviamo parcheggio insieme a altri quattro camper il posto è perfetto, praticamente in centro, ma dei cartelli in tedesco lasciano intuire che per il 31 tale parcheggio è vietato, ma oggi è solo il 30 dicembre e quindi restiamo, anche se, facendo la solita ricognizione esterna, adocchio quello che si rivelerà il nostro parcheggio a Vienna e che dista solo 150 metri. La serata è splendida, il cielo sgombro di nubi e una brezza fredda ci lascia intuire che domani sarà un splendida giornata; con tali pensieri rientro in camper dove la famiglia ha preparato la cena, dopodiché si va a dormire.
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31 dicembre Vienna

Alle otto in punto ci sveglia il bussare alla porta del camper, mi affaccio e un vigilante mi mostra un cartello (stavolta in italiano) in cui c’è il divieto di parcheggio per oggi e domani, apro e gli chiedo se è possibile parcheggiare dove ho visto ieri (48° 12’ 27.21” N 16° 21’ 46.98” E), mi fa capire di sì, e allora mi vesto e in un lampo raggiungo il posto che trovo già occupato da altri camper, per fortuna ci sono circa una quindicina di stalli che consentono (se ben posizionati) la sosta ai nostri veicoli, e spazio ve né ancora, anche se dopo solo due ore il posto risulterà completo.
Posizionato il Marlin facciamo colazione con vista sul palazzo ministeriale e i suoi giardini, ovunque ci giriamo siamo circondati dalla bellezza e da qui inizia la nostra visita alla città.
Il sole splende gagliardo e la temperatura se pur rigida è accettabile, il nostro girovagare per Vienna comincia alle 09.00, ci immergiamo in quello che viene detto il RING ovvero il giro del centro storico. Si parte da Heldenplatz, infilandoci sotto il palazzo ministeriale, passiamo d’avanti al museo di Sissi che però, vista la splendida giornata, rimandiamo a domani (con il meteo da queste parti non si sa mai).
Visitiamo la scuola di equitazione spagnola e i suoi bellissimi cavalli bianchi, e sbuchiamo in Michaellerplatz, da qui ci portiamo nella Innere Stade piena di chioschetti, di turisti e addobbi natalizi; proseguendo incontriamo la Peterplatz e la relativa chiesa di san Peter e qui una visita è d’obbligo perché è stata sicuramente la più bella chiesa che abbiamo visto in questo giro, magnificamente affrescata e ricca di dipinti, con un organo bellissimo. Oggi alle 15 vi si svolgerà un concerto di musica sacra gratuito e assolutamente da non perdere.
Dalla Peterplatz ci si sposta alla Stephansplatz, sede della Chiesa-Duomo di Santo Stefano, meraviglioso edificio dagli interni austeri, sulla piazza antistante stanno innalzando uno dei 12 palchi che ospiteranno le varie feste del capodanno viennese, i nostri piedi non sazi ci conducono all’Opera di Vienna magnifico teatro e dopo una sosta da Starbucks e una per comprare qualche fetta di Sacker ci ritroviamo presso la galleria Albertina e sui giardini dell’Hofbourg ma dalla parte diametralmente opposta a dove è parcheggiato il Marlin, da questa parte è presente la Palmenhaus, una specie di grande serra con piante esotice e casa delle farfalle; dentro la serra un elegante bar in cui sfuggire al freddo.
La fame si fa sentire, ma la voglia di rientrare latita e allora ci dirigiamo verso il Burgtheater e la Rathaus-Platz dove c’è una sarabanda di chioschetti di hot dog e tanta gente, inoltre stanno provando il palco e gli strumenti per il concerto di fine anno e quindi, musica a go-go. Nella folla ci impadroniamo di hot dog e birre e mangiamo riposandoci; devo dire che di hot dog ne ho le scatole piene ma il piccolo apprezza e le ragazze non disdegnano, solo la moglie fa la schizzinosa e ripiega su una focaccia al formaggio, che poi mangia di malavoglia. Io la assaggio e devo dire non è granché. Il riposo è breve, il tempo scorre veloce e noi vogliamo essere in San Peter per il concerto, e allora, via di corsa, arriviamo nella chiesa dove con ordine e silenzio tedeschi ci si dispone per ascoltare il concerto, la musica è molto suggestiva e il luogo e il tempo la rendono ancora di più. Finito il concerto si esce e ci trasciniamo stanchi per il centro, cominciano a calare le tenebre e si comincia ad apprezzare le luminarie che sono belle e sontuose. Nel girovagare ci ritroviamo nei pressi della cripta dei cappuccini (Kapuzinergruft) in Tegetthoffstraße 2, vicino alla piazza Neuer Markt dove su un palco si pompa musica a tutto volume. Nella Cripta sono seppelliti praticamente tutti gli imperatori e le imperatrici della dinastia asburgica, il luogo è austero e le tombe sontuose; mi ha colpito il fatto che vi fossero fiori freschi e una dedica all’imperatore da parte dei … fedeli sudditi Modenesi.
Resto esterrefatto. Usciti dalla cripta ci trasciniamo in Heldenplatz, sono le 18.00 e tutti sentiamo il bisogno si riposare, il sottoscritto si ritira proprio in mansarda e per la prima volta, da che sono camperista, dormo di pomeriggio, le donne giocano a carte col piccolo. Al mio risveglio, dopo un’ora, sento discutere di …… cenone??
Ebbene si! quando le braccia di Morfeo mi hanno completamente abbandonato mi rendo conto che si parla proprio di cenone, in effetti la moglie da Napoli ci ha preparato una sorpresa, ha congelato delle vongole e stasera nella miglior tradizione partenopea si mangiano ….”spaghetti a vongole”. Dopo il …..“sontuoso” cenone si gioca a carte e verso le 10.30 siamo di nuovo on the road. Vienna di sera con le luminarie ci rapisce, vorremmo rivedere tutta la città nuovamente, ma le strade si cominciano a riempire di una folla straripante. Riusciamo a raggiungere nuovamente Stephansplatz dove sul palco si esibisce una orchestrina molto simpatica; ma ad un certo punto siamo costretti ad andarcene perche la ressa è pazzesca e il pensiero di qualche botto acceso da un incosciente, con conseguente fuggi-fuggi, mette ansia.
Lasciare la piazza per le vie principali è impossibile, tutte sono occupate da un fiume di persone che vi convergono, allora imbocchiamo una laterale, che ci allontana da Heldenplatz nostra meta per la mezzanotte; tale via risulta essere Backerstrasse, al cui numero 6 si può mangiare la migliore cotoletta viennese, o almeno così dicono sul forum di COL. Noi vi arriviamo che il locale sta chiudendo e ci dicono che domani, 01/01/2012 sarà chiuso, va beh, sarà per la prossima, comunque, per chi fosse interessato, il prezzo di una cotoletta e di € 19.50.
Intanto si cominciano a vedere i primi fuochi si guarda l’ora ed è quasi mezzanotte, allora, come novelli Cenerentoli, con una corsa raggiungiamo Heldenplatz, da cui guardiamo lo spettacolo pirotecnico che si rivela bello, non entusiasmante, ma il nostro giudizio è influenzato dal fatto che veniamo da Napoli e li è un discorso unico nel mondo. Dopo i fuochi e i brindisi di rito ci portiamo in Rathaus-Platz, e ci tuffiamo in una folla di scalmanati che ballano, fino all’ una a tempo di ottimo ROCK, dopo si passa alla dance e all’house. Ovviamente le ragazze si scatenano ma noi vecchietti non rimaniamo immuni al ritmo incalzante e ai numerosi “tipi” che sempre si incontrano in tali situazioni. Comunque tutto scorre nella più assoluta sicurezza fino a quando verso le 02.00 non comincia a nevicare, dapprima lentamente, poi con insistenza viene giù un misto di acqua e neve che convince anche i più riottosi a sgombrare e trovare riparo. Il percorso fino al camper è brevissimo, ma ci si presenta una città con strade ingombre di bottiglie, bicchieri e resti di fuochi artificiali, prima di andare a letto scommettiamo che domani la città sarà di nuovo linda e pulita.
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01 gennaio 2012 Km 4 Vienna Prater + Km 390 Tarvisio Italy

Sveglia alle 09.00, nessun rumore ha disturbato il nostro sonno, e sì che siamo in una delle principali piazze della capitale austriaca nella notte di capodanno. Mi affaccio e vedo la strada e i giardini puliti, completamente sgombri da bottiglie cocci e qualsivoglia residuo della festa di stanotte; già ci sono le carrozzelle con i cavalli e già arrivano i primi bus di turisti. Ci sconcerta il fatto che tutta questa pulizia, finanche intorno al camper, è stata effettuata nel più assoluto silenzio, il commento di mia figlia Livia:<< … è inquietante, sembra, che non sia successo niente!?>>.
Ripresoci dallo shock, e fatta colazione, verso le 10.30 sotto una pioggerella battente infiliamo le porte del museo di Sissi l’imperatrice. Le donne sono molto interessate, guardano i vestiti e i monili e ascoltano la storia di questa donna, nella realtà altera e vanitosa ma santificata dalla fortunata serie di film a lei ispirata. Quando usciamo ci accoglie ancora la pioggia, ripariamo nel Marlin e decidiamo di spostarci al Prater per mangiare, così se il tempo migliora visitiamo i giardini e il lungo-Danubio. Ma Giove Pluvio non è d’accordo e continua a mandarla giù. Così dopo mangiato non ci resta che un giro, muniti di ombrelli, sulla ruota panoramica ( che, visto il tempo, è proprio, …poco panoramica). Rientriamo che è quasi buio, si riunisce il consiglio della tribù che, valutati la stanchezza, il tempo e le previsioni (le quali prevedono peggioramenti), decide che è ora di volgere la prua verso sud e così con l’approssimarsi delle tenebre si parte, ancora un viaggio col buio, ma stanotte dormiremo dall’altra parte del confine. Dopo cinque ore siamo sistemati in area di servizio poco dopo l’uscita Tarvisio a dormire.

02 gennaio Km 50 Conegliano Veneto

Ogni volta che sono in Veneto passo dal mio amico Paolo, voi direte, ‘‘ …e a noi, cosa importa di ciò?’’ Niente, vi rispondo; ma queste poche righe servono solo a segnalare la visita fatta nella zona DOCG del Prosecco Superiore a Rolle, un borgo pittoresco dove ancora oggi il tempo sembra essersi fermato. In quest’autentico angolo di paradiso c’è la cantina “Vigne Matte” Via Tea, 8 - Località Rolle 31030 Cison di Valmarino (TV) che produce un prosecco che è un’autentica delizia e che ci ha accompagnato nei due giorni trascorsi a Conegliano e successivamente anche per qualche giorno a Napoli.

04 gennaio Km 768 Volla (Na)

Si parte con un tempo piovigginoso ma il viaggio è tranquillo e la pioggia ci abbandona presto, come troppo presto è finito questo viaggio.
Camperfree
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Camper
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