Olanda
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Olanda
di Valentina e Mauro
OLANDA SENZA CHIESE, MUSEI O CASTELLI
Equipaggio: Mauro (48), Valentina (43), Giacomo (11), Tommaso (8)
Mezzo: McLouis Tandy 620 del 2005
Quando, dopo aver vagliato diverse alternative, abbiamo proposto ai ragazzi l’Olanda come meta delle nostre vacanze di Agosto, Giacomo e Tommaso, forse traumatizzati dai viaggi precedenti, hanno detto che sarebbero venuti volentieri solo se avessimo promesso loro di non visitare né chiese, né musei, ne castelli. E così è stato.
Martedi’ 9 Agosto 2011
Come sempre, la partenza programmata “di primo mattino” prende forma non prima delle 11.00! Puntiamo dritti al confine di Como-Chiasso e, comprata la vignette direttamente dal doganiere (costa meno se pagata in Franchi Svizzeri) entriamo in Svizzera verso le 13.00, giusto in tempo per fermarci ad un’ area di servizio per un pranzo in camper. Poi si riparte. Fortunatamente non troviamo le temute lunghe code al Gottardo (ce la caviamo in una mezzoretta (niente in confronto a certi racconti…). Sfortunatamente, invece, ci dobbiamo fermare per far gasolio, cosa che andrebbe evitata in Svizzera, perché costa fin più che in Italia. Alle 17.15 superiamo la frontiera ed entriamo in Germania, realizzando che ci abbiamo impiegato un tempo assurdo per percorrere i 360 Km che separano il nostro paesello in provincia di Pavia da Basilea! Proseguiamo fino ad una stazione di servizio nei pressi di Heidelberg, dove decidiamo di passare la notte. Per compensare la giornata totalmente trascorsa in camper ceniamo a base di wurstel e patatine nell’adiacente Seaway (l’equivalente del nostro Autogrill) e poi andiamo a dormire. La notte passa tranquilla.
Mercoledì 10 Agosto 2011
Dopo colazione, con tutta calma ci rimettiamo in viaggio. Attraversiamo la frontiera con l’Olanda sulla A12 a sud-est di Arnhem alle 14.30. Abbiamo macinato 972 km. La scelta del percorso è dettata dal fatto che intendiamo recarci al parco nazionale De Hoge Veluwe dove passeremo la notte. Tipicamente nei nostri viaggi preferiamo evitare i campeggi, perché non abbiamo in realtà bisogno dei servizi che offrono, e prediligiamo la sosta libera o, se necessario, aree attrezzate. Tuttavia, abbiamo letto che in Olanda la sosta libera col camper non è consentita, per cui ci siamo immediatamente indirizzati verso un campeggio nei pressi del parco. In realtà abbiamo successivamente potuto verificare che la sosta libera in Olanda sarà anche formalmente vietata, ma di certo è tollerata e sicuramente ampiamente praticata da tanti camperisti di ogni nazionalità. Certamente la rete di campeggi e mini-camping in Olanda è così capillare che ad un certo punto risulta quasi naturale rivolgere l’attenzione a queste strutture. Ci sono tre punti di accesso al parco De Hoge Veluwe e in corrispondenza di ognuno di essi vi è almeno un campeggio. Noi abbiamo scelto l’unico che si trova proprio all’interno del parco, ad Hoenderloo: il costo, apparentemente elevato per quattro persone (54 Euro) in realtà è relativamente conveniente, perché include anche il biglietto di ingresso al parco (che si sarebbe dovuto pagare ugualmente), pari a 24 Euro per le persone (2 adulti e 2 bambini) + 8 Euro per il camper, valido fino alla sera del giorno successivo. Il campeggio è dignitosissimo, con l’unico serio difetto di non offrire la possibilità di scaricare le acque grigie (scarico nere e carico acqua si può). Lasciato il mezzo facciamo una breve gita in bici nel parco: ad ogni ingresso sono a disposizione numerosissime biciclette per grandi e piccoli da prendere liberamente e da riportare al termine della gita: un assaggio del senso civico degli Olandesi, che avremo modo di apprezzare in mille altre circostanze, e del loro particolare rapporto di con questo mezzo di trasporto. Inoltre queste bici hanno il freno a pedale, cosa a cui noi non siamo abituati e che quindi ci diverte molto, soprattutto i ragazzi. Prima di cena facciamo anche un giro in paese che è abbastanza grazioso e iniziamo una pratica ricorrente in queste vacanze: aperitivo con birra per noi adulti e ice-tea (un the freddo in bottiglia…. gasato!) per i ragazzi, con immancabili patatine fritte.
Giovedì 11 Agosto 2011.
Intendiamo spendere l’intera giornata per visitare il parco. Riprendiamo le bici al parcheggio e muniti di cartina (acquistabile all’ingresso) gironzoliamo attraverso tutte le piste ciclabili attraversando il parco da nord a sud e da est ad ovest. Constatiamo subito come sia facile e sorprendentemente poco faticoso macinare chilometri in bicicletta, nonostante il vento (a volte anche forte) non sia sempre favorevole. Il parco merita di certo una visita: i paesaggi che si susseguono riescono ad essere incredibilmente diversi, ma ugualmente di notevole bellezza, nel giro di poche centinaia di metri, passando dal bosco ad ampi spazi aperti con vegetazione bassa, ad acquitrini, a dune di sabbia. E’ anche il posto ideale (tempo permettendo) per un pranzo all’aperto, a base di panini al prosciutto, ad esempio, come abbiamo fatto noi ancora pieni di provviste dall’Italia. Mentre gli altri riposano al bar, io, ma solo io, riesco anche a visitare il museo Kroller-Muller, all’interno del parco, che presenta una ricca ed interessante collezione di Van Gogh. Tornati al camper, dopo le 17.00 lasciamo il campeggio, comunemente d’accordo che il parco ha meritato sicuramente la visita. Ci dirigiamo a nord, verso Giethoorn, meta notoriamente apprezzata dai camperisti italiani. Intanto, nel pieno rispetto della tradizione meteorologia olandese, comincia a piovere e la pioggia ci accompagnerà per tutto il viaggio. In prossimità della meta, nonostante il tempo grigio, godiamo della vista della fitta rete di canali navigabili e dei ponti levatoi sulle strade che si alzano per far passare anche piccole (ma alte) barche a vela, per poi riabbassarsi rapidamente. A Giethoorn avevamo l’indicazione di alcune aree attrezzate nei pressi del grande canale che si incontra entrando da sud nel centro abitato. Le abbiamo trovate facilmente, ma abbiamo constatato che essendo (come descritto) su erba e anche sotto il livello del canale, a causa della pioggia, erano un acquitrino pazzesco. Cercando qualcosa di più “asciutto”, il gestore del concessionario camper Moncayo dall’altro lato del canale (che noi abbiamo inizialmente pensato fosse un parcheggio per camper) ci ha fornito un’informazione utilissima, che passiamo volentieri a chi ne avesse bisogno. Il proprietario del ristorante De Grachtenhof, che si trova vicino al centro turistico di Giethoorn (particolare non trascurabile) consente la sosta dei camper nel suo parcheggio: basta chiederglielo, magari cenare nel suo locale, o dirgli che il giorno successivo si sarebbe affittato da lui una barca per il classico giro sui canali del paesino. Effettivamente è vero: il proprietario del De Grachtenhof ci ha consentito di passare la notte nel suo parcheggio asfaltato e per di più riparati dal vento dietro una casetta di rimessaggio di barche. Comunque, abbiamo notato che vicino al parcheggio del ristorante vi è un’altro grande parcheggio su ghiaia, dove nel corso serata si è sistemato per la notte un camper olandese senza chiedere niente a nessuno. Aggiungiamo anche che al ristorante De Grachtenhof fanno delle eccellenti patatine fritte a ricciolo (curlied fries) che hanno riscosso un notevole successo nel nostro abituale aperitivo. All’asciutto e al riapro dal vento la notte è trascorsa nella massima tranquillità cullata dal rumore della pioggia sul nostro tetto che non ha smesso di scendere almeno finché non ci siamo addormentati tutti.
Venerdì 12 Agosto 2011.
Al risveglio ha smesso di piovere, ma il cielo è inquietantemente nuvoloso, tira vento e fa freddo. Che facciamo? Tommaso vorrebbe assolutamente fare il giro in barca sui canali di Giethoorn; il nostro programma prevedere in serata di passare l’ Afsluiddijk e di dirigerci sull’isola di Texel, ma il brutto tempo ci induce a cambiare i programmi: anche questo è il bello della vacanza in camper. Rimandiamo ad un giorno di tempo più favorevole la visita di Giethoorn e decidiamo di dirigerci a Lelystad per visitare il museo Nieuw Land che illustra le opere di bonifica dei polder su cui ci troviamo. Il museo comprende anche una grossa sezione interattiva per i più giovani, che effettivamente i nostri ragazzi hanno apprezzano molto, consentendo anche a noi di trascorrere gran parte della giornata uggiosa in questo museo che illustra molto bene gli sforzi enormi della lotta degli olandesi contro il mare (unico difetto: un’inusuale scarsità di informazioni in lingua inglese che non ci ha consentito di apprezzare completamente alcune esposizioni). Il museo è vicinissimo ad un centro commerciale (una vera rarità in Olanda: altra nota di merito di questo Paese…), per cui completiamo la giornata con un po’ di shopping. Verso sera, sperando che il giorno successivo il tempo possa essere migliore, ci spostiamo a Urk, per rimanere in zona. Passiamo la notte nell’area attrezzata al porto in centro paese (11 Euro, pagati ad un signore che passa in bicicletta a riscuotere, comprensivi di elettricità e possibilità di scarico acque grigie e nere. Il carico di acque si può fare liberamente e gratuitamente sul molo). Il paese peraltro è grazioso come possiamo constatare da un passeggiata serale a piedi. Riusciamo a vedere le previsione metereologiche per i prossimi giorni: danno brutto fino a lunedì.
Sabato 13 Agosto 2011.
E’ minacciosamente nuvoloso, e considerate le previsioni, ancora una volta si impone un cambio di programma. Nel frattempo però, approfittiamo del fatto che ancora non piove per tirare giù le bici dal camper e farci un bel giro nei dintorni di Urk: prima verso il faro e poi oltre, lungo un argine affiancato dal mare su un lato e da una lunghissima e suggestiva fila di pale eoliche (con relative pecore al pascolo) sull’altro. Ritornati al camper, decidiamo di dirigerci ad ovest verso Amsterdam, piuttosto che a nord verso l’isola di Texel. Ritorniamo a Lelystad e attraverso la Houtribdijk arriviamo a Enkhuizen dove parcheggiamo al porto. Il paese è grazioso e merita senz’altro una visita. Al parcheggio (a pagamento) del porto è possibile anche passare la notte, ma essendo ancora relativamente presto ci spostiamo a Volendam, che potrebbe rappresentare la nostra base per la visita ad Amsterdam (raggiungibile in pullman). Ogni camperista italiano saprà che a Volendam c’è l’area attrezzata Marina Park de Pieterman, molto ben segnalata entrando in paese e facilissima da raggiungere. Noi possiamo aggiungere che contigua a quest’area vi è un grande parcheggio gratuito asfaltato dove è possibile trascorrere la notte. Quando siamo arrivati noi alla ricerca dell’area attrezzata abbiamo subito notato numerosi camper in questo parcheggio (tanto che ci siamo fermati pensando che fosse questa l’area che cercavamo) di varie nazionalità. Un compagno camperista ci ha informato che lui era lì da tre notti, aggiungendo anche che la sera precedente era passata la polizia, per via di un portafoglio che qualcuno aveva perso (???), aveva visto la fila di camper ma non aveva detto niente a nessuno. L’area attrezzata vicina costa 13 Euro dalle 17.00 alle 10.00, poi 1 Euro all’ora (si entra prendendo un biglietto alla sbarra e si paga ad una macchinetta automatica prima di uscire), quindi 20 Euro al giorno. C’è l’elettricità, ma non ci sono né bagni né docce. Il CS è decisamente in posizione scomodissima. Se non si ha bisogno della 220 V, la cosa migliore è stare nel parcheggio gratuito. Se si necessità di fare CS si entra nell’area attrezzata e si fa tutto con 1 Euro (tariffa per 1 ora). Noi non abbiamo dubbi: ci fermiamo nel parcheggio. A tarda serata saremo almeno una decina di camper! Piove abbondantemente, ma in un momento di temporanea tregua faccio un giro a piedi nel centro di Volendam: molto turistico, forse troppo, con tantissimi pub, ristoranti e negozi.
Domenica 14 Agosto 2011.
Dopo colazione approfittando del fatto che (ancora) non piove, prendiamo le bici e andiamo fino ad Edam, a pochi chilometri, nota per il formaggio. Arriviamo in centro paese facciamo giusto in tempo a comperare qualche assaggio di formaggio in un negozietto e poi, impauriti dalle prime gocce, torniamo rapidamente a Volendam. In realtà era un falso allarme e ne approfittiamo per fermarci ad assaggiare del pesce fritto venduto da piccole friggitorie sul lungomare. Torniamo poi al camper, per spostarci verso Amsterdam. L’idea originale di utilizzare Volendam come base per raggiungere Amsterdam in pullman è stata abbandonata alla constatazione che il costo del biglietto sarebbe stato di 9 Euro a persona: essendo in quattro si andrebbe a spendere più del costo di un campeggio! Dei 5 campeggi di Amsterdam ne abbiamo presi in considerazione solo due, i più vicini al centro: lo Zeeburg ed il Gasper: poiché da dove ci troviamo, lo Zeeburg è più vicino ci dirigiamo lì. Il navigatore ci è di aiuto, ma avvicinandoci al quartiere, il campeggio è molto ben segnalato. Purtroppo alla reception ci dicono che sono al completo e ci informano che anche il Gasper è pieno. Gli altri tre hanno posti liberi, ma sono effettivamente molto lontani dal centro. Ci dicono anche che avrebbero un posto libero da domani e decidiamo di prenotarlo per due notti. Usciamo da Amsterdam e decidiamo di trascorrere il pomeriggio visitando Zaanse Schans, nota per i mulini a vento. Il sito, benché chiaramente molto turistico, è piacevole e sicuramente merita una visita. L’area ospita sei mulini dedicati alla produzione di prodotti macinati. Visitiamo quello che produce olio di semi e vi trascorriamo molto tempo, perché vedere gli ingranaggi del mulino, le macine in funzione e le varie fasi della produzione è veramente molto affascinante. Prima di tornare a Volendam per la notte facciamo sosta a Marken, piccolo paese di pescatori segnalato su tutte le guide turistiche. Vi si accede solo a piedi o con le biciclette, e l’ottuso gestore del parcheggio all’ingresso del paese ci chiede 10 Euro anche se spieghiamo che intendiamo fermarci solo un’oretta. Allora seguendo il chiaro esempio di altri camperisti ed automobilisti, lasciamo il nostro mezzo in una piazzuola lungo la strada ed entriamo a Marken con le bici. La cittadina è carina, sicuramente pittoresca. Verso le 19, torniamo al parcheggio di Volendam, sempre affollato da una numerosi camper, in tempo per il consueto aperitivo prima della cena.
Lunedì 15 Agosto 2011.
Questa mattina, dovendo solo trasferirci ad Amsterdam al campeggio Zeeburg verso mezzogiorno, ci alziamo più tardi del solito e ce la prendiamo con molta calma, concedendoci una lunga e piacevole colazione. Il cielo si schiarisce e arriviamo poi allo Zeeburg verso le 11.30 dove ci sistemiamo nella piazzola riservata. Il campeggio costa 35 Euro a notte per 4 persone, e si rivela una scelta azzeccatissima. Per i quasi cinquantenni che trent’anni fa giravano l’Europa in interail o in autostop col sacco pelo sulle spalle, lo Zeeburg è un campeggio al quale si affezioneranno subito. Inoltre, ha l’incredibile vantaggio di essere il più vicino al centro di Amsterdam, che può essere raggiunto con la bicicletta in 15-20 minuti, attraverso comodissime e sicurissime piste ciclabili. E chi non ha la bicicletta, la può affittare al campeggio. Girare in bici nel centro di Amsterdam è poi comodissimo e piacevolissimo. Dopo pranzo andiamo immediatamente in centro città per una prima visita. Lasciate le bici contro un muro insieme ad altre mille, passeggiamo senza una meta precisa, tra canali, grandi vie, piazze, e piccole stradine. Rientriamo in campeggio e riusciamo per la prima volta a tirare giù il tendalino, estrarre il BBQ portatile e preparaci una bella grigliata per cena. Immancabilmente, in tarda serata si mette a piovere.
Martedì 16 Agosto 2011.
Per fortuna durante la notte ha smesso di piovere e il cielo promette schiarite. Usciamo in bici subito dopo colazione per il centro di Amsterdam dal quale torneremo solo a sera, dopo aver completato la nostra visita della città.
Ci sono tante cose, ovvie e meno ovvie, da vedere e da fare ad Amsterdam e tutte le informazioni ed indicazioni si possono facilmente trovare sulle principali guide turistiche, per cui non mi sento di dover aggiungere molto. Ho piacere però tra le tante cose che abbiamo fatto e visto di segnalarne due: una assolutamente da non perdere, l’altra assolutamente da evitare. La cosa da non perdere è il giro in barca sui canali, ma non quelli dei grandi operatori i cui grossi battelli affollati di turisti vedrete passare continuamente. Il giro imperdibile è quello organizzato dalla St.Nicolaas Boat Club (http://amsterdamboatclub.com). Si tratta di una associazione non-profit gestita da volontari che organizzano questi tour per tenere vivo e preservare un modo particolare di conoscere la città, in antagonismo alle grandi compagnie turistiche operanti. Usano piccole barche in grado di portare 8-10 persone al massimo, e vi porteranno per circa un’ora e mezza attraverso tutti i principali canali di Amsterdam, anche quelli piccoli che non sono accessibili ai normali battelli turistici. Il nostro “capitano”, di nazionalità argentina era bravissimo e disponibilissimo, ha protratto il giro per oltre un’ora e mezza chiacchierando in modo assolutamente informale con tutti noi (eravamo in 9 sulla piccola barca) e fornendo un sacco di informazioni e notizie sulla città e sui vari quartieri che attraversavamo.
Essendo una associazione non-profit, il tour non è a pagamento: alla fine si può lasciare un contributo libero, se si vuole, e in genere la soddisfazione per l’esperienza invita a non essere troppo spilorci! Il Boat Club non ha una sede, e si appoggia a esistenti locali come punto di meeting e formazione degli equipaggi (notate che data la natura dell’associazione non ci sono orari giornalieri prestabiliti per i tour: si organizzano in base alla disponibilità dei volontari, ma in genere dicono che riescono a garantirne un paio al giorno) Quando siamo andati noi il punto di ritrovo era il bar Boom Chicago in Leipsted 12, ma il nostro capitano ci ha informati che presto avrebbero cambiato riferimento e suggeriva di informarsi sul sito dell’associazione per il futuro.
L’esperienza a nostro avviso sicuramente da evitare è la visita alla birreria Heineken. Ci sembrava una tappa obbligata, ma si è rivelata una delusione totale. La visita (peraltro molto cara: 16 Euro gli adulti) non fornisce alcuna informazione o esperienza originale, ma è solamente un lungo interminabile e noioso spot pubblicitario. Non è illustrata né la storia della famiglia Heineken, né quella della birra forse più famosa al mondo, né il processo produttivo: niente di niente, solo insulsi cartelloni e video promozionali. Per gli amanti della birra (quella vera, non la Heineken), consigliamo piuttosto il piccolo birrificio artigianale Brouwerij ‘t U in Funenkade 7. E’ ai piedi di un mulino a vento e lo si incontra lungo il percorso in bicicletta tra lo Zeeburg ed il centro di Amsterdam (ragion per cui lo abbiamo notato). L’ambiente è molto carino e la birra (ne fanno di 7 qualità) molto buona. Ovviamente lungo la via di ritorno al campeggio non potevamo non fermarci per una sosta di degustazione rinfrescante…
Martedì 16 Agosto 2011.
Dopo un bel riassesto generale all’ormai ingestibile disordine selvaggio nel camper e dopo un CS completo lasciamo Amsterdam e ci spostiamo sulla costa ovest, a Bloomendaal am Zee dove pranziamo nel parcheggio sulla spiaggia. Nel pomeriggio vorremmo andare sul mare a far giocare un po’ i ragazzi, ma non fa caldissimo e c’è parecchio vento (un deterrente solo per noi visto il numero di olandesi che facevano il bagno….): allora prendiamo le bici a facciamo un lungo giro all’interno del parco nazionale di Zuid-Kennemerland. Il parco è ampio e carino, ma niente di eccezionale o di paragonabile al De Hoge Velowe, ed è sicuramente deturpato dalle ciminiere che si vedono al’orizzonte. In ogni caso, la gita in bicicletta ci occupa gran parte del pomeriggio. Verso sera ci spostiamo un pochino verso nord. A Egmond am Zee troviamo un supermercato (finalmente!!) e facciamo una ricca spesa. Poi ci trasferiamo all’area attrezzata all’ingresso del paese (al costo di 12 Euro) per la notte.
Mercoledì 17 Agosto 2011.
Avevamo letto su un numero recente di Plein Air di un piccolo parco qui nelle vicinanze dove ci sarebbero delle caratteristiche bolle d’acqua sorgiva su cui Tommaso si era subito incuriosito. Dopo colazione troviamo, non senza fatica, l’ingresso del parco, ma il cartellone illustrativo non accenna affatto a questi fenomeni. Chiediamo allora ad un abitante del posto che ci conferma la loro esistenza molto più all’interno del parco, ma dice anche che sono bolle piccolissime e per niente particolari. Anzi sembra quasi divertito che qualcuno dall’Italia volesse andare a vederle… Ci convince a lasciar perdere e quindi riprendiamo il camper e ci dirigiamo un po’ verso est oltre Alkmaar, a Stompetoren dove parcheggiamo e prendiamo le bici per un giro in questa zona che presenta diversi mulini a vento da vedere e da visitare. La gita è sicuramente raccomandabile. Unico consiglio: parcheggiate più vicino alla zona di interesse di quanto abbiamo fatto noi, ad esempio a Schermenhorn, che si raggiunge facilmente. I numerosi mulini a vento, i paesaggi e i canali nella zona tra Schermenhorn e Grootschermer sono molto belli e suggestivi. Ne visitiamo uno ancora funzionante: è diverso da quelli visti a Zaanse Schans perché non è adibito alla produzione di prodotti macinati, ma serve per pompare l’acqua verso l’alto, da canale a canale per riportala a livello del mare e tenere asciutto il territorio. Questi mulini sono stati gli strumenti essenziali per strappare la terra al mare nel XVII secolo. Il loro lavoro è oggi ancora necessario per evitare che questa parte dell’Olanda torni ad essere sommersa, ma è chiaramente svolto da centrali elettriche. Nel pomeriggio inizia a piovere e quindi decidiamo di interrompere la nostra gita anticipatamente e di tornare al camper, dove però, non essendo vicinissimo, arriviamo “abbastanza” bagnati… ma ovviamente in Olanda è inevitabile che prima o poi capiti: rassegnatevi. Asciugati per bene ci rimettiamo in movimento verso nord e senza altre soste arriviamo a Den Helder dove prendiamo il traghetto per l’isola di Texel (si paga in base alla lunghezza del mezzo: noi spendiamo 40 Euro andata/ritorno). La traversata dura pochissimo e arriviamo sull’isola verso le 18. Piove e non ci pare il momento migliore per iniziare a visitarla. Pertanto ci dirigiamo al paese più vicino, Oudeschild, dove sostiamo al porto, nel parcheggio di un bar il cui gestore ci dà il permesso di trascorrere lì la notte (lo ricompenseremo degustando una birretta pre-serale scoprendo così un ottimo prodotto artigianale locale, la Texels, tanto popolare sull’isola, quanto praticamente introvabile nel resto del Paese). Il porticciolo è carino e noi siamo in una bella posizione. A tarda serata si aggiunge un compagno camperista italiano. Trascorriamo la sera sul camper e di notte scende la più copiosa e violenta pioggia con vento che ci è capitata durante la vacanza. Ma noi dormiamo tranquilli ed ignari (almeno noi uomini…..).
Giovedi 18 Agosto 2011.
Il vento ha spazzato via tutte le nuvole (anche questo è il bello dell’Olanda) e la giornata si preannuncia, se non calda, almeno serena. Iniziamo la nostra visita all’isola. Al termine del nostro viaggio concorderemo che Texel è uno dei posti che ci sono piaciuti di più in Olanda. E di fatto ci fermeremo per altre due notti. Oggi visitiamo a piedi ed in bici la costa sud-ovest dell’isola, con le sue spiagge e le sue riserve naturali. Ci spingiamo fino a De Koog, da cui scappiamo rapidamente perchè ci sembra troppo turistica, per fermarci in un’altra spiaggia molto più tranquilla poco più a sud. Durante la giornata scopriamo che Texel è il posto per acquistare i bulbi: qui li coltivano, e questa deve essere la stagione del raccolto, come possiamo dedurre dai numerosi agricoltori al lavoro. Si incontrano tante aziende agricole che raccolgono e lavorano i bulbi. Ci fermiamo in numerose dei esse ed in ognuna acquistiamo qualche campione di tulipani, narcisi e altro da loro prodotti (all’ingresso dell’azienda agricola ci sono delle cassette con i sacchetti dei loro bulbi: si prendono, si lasciano i soldi dovuti e si va via senza magari vedere nessun proprietario, tutto basato sulla fiducia e sull’onestà… altro esempio di civiltà olandese…) Comperiamo probabilmente molti più bulbi di quanti ne potremo seminare nel nostro piccolo giardino il prossimo autunno, ma… i prezzi sono così bassi….. Verso sera su grande richiesta dei ragazzi andiamo al famoso campeggio De Krim, a Nord, sulla strada per De Cocksdorp. Ci sistemiamo nell’area di sosta appena fuori del campeggio: costa molto meno e si possono utilizzare tutti i servizi interni del campeggio (il quale è così grande che abbiamo poi realizzato di essere più vicino ai servizi noi, di tanti altre piazzuole dentro il campeggio…) Stiamo qui due notti: la prima paghiamo 25 Euro, al seconda 15 perchè inizia la bassa stagione (+ 6 Euro di tassa per due adulti e due bambini). Come avevo letto più che un campeggio il De Krim sembra un villaggio turistico (ed è per questo che i ragazzi volevano andarci), con parco giochi, gonfiabili, mini-golf, bowling, piscina all’aperto, piscina coperta con scivolo, sala giochi, etc, etc. Per il resto della giornata non riusciamo a staccare i ragazzi e nel tardo pomeriggio ci ritroviamo tutti noi uomini a rilassarci nel caldo della piscina (quella coperta, ovviamente).
Sabato 20 Agosto 2011.
Troviamo un compromesso: in mattinata giro in bici al faro, nel pomeriggio i ragazzi possono stare in campeggio a divertirsi. La gita sulla spiaggia e la visita al faro di De Cockdorp in bicicletta è molto piacevole e quindi non ritorniamo al camper prima delle 14.00. Dopo pranzo, come promesso, i ragazzi vanno a giocare al campeggio, Valentina ne approfitta per un generale bucato, mentre io in bici faccio un giro verso Sud lungo una bellissima pista ciclabile fra le dune. Mi fermo alla riserva De Slufter, un posto veramente mozzafiato nel quale mi perdo a camminare per un paio d’orette, con l’unico rammarico che non ci siano anche gli altri con me. Rientro in camper dopo le 19.00, e i ragazzi stanno ancora in piscina….. Ognuno ha avuto la sua bella giornata, che si conclude con una ricca grigliata.
Domenica 21 Agosto 2011.
Dopo ancora un partita a bowling, con calma lasciamo il campeggio verso le 12.00. Facciamo un po’ di spesa al supermercato di De Cockdorp e ci dirigiamo a Sud. Ci fermiamo al parcheggio di accesso alla riserva De Slufter, perchè ho desiderio di mostrarla a Valentina ed ai ragazzi. Dopo pranzo ci inoltriamo a piedi nella riserva: anche a loro piace molto e quella che doveva essere una breve visita si trasforma in una lunga gita fino alle 16.00. Prendiamo il traghetto per lasciare l’isola di Texel alle 16.30. Attraversiamo la lunga Afsluitdijk, certamente un capolavoro di ingegneria idraulica e un’opera che ha cambiato la geografia dell’Olanda nel corso del secolo scorso. Purtroppo devo ammettere che sebbene attraversarla sia emozionante, non si apprezza la sua maestosità ed importanza avendo per lo più l’impressione di viaggiare per trenta chilometri su un largo argine. Arrivati nella regione di Friesland, percorriamo le stradine sulla costa fino a Lemmer alla ricerca di qualche paesino grazioso dove fermarci per la notte, ma poiché nulla ci convince decidiamo di tornare a Giethoorn, la cui visita perduta la settimana scorsa pensavamo di recuperare domani. Anche se il tempo è bello, stavolta ci dirigiamo direttamente al parcheggio del De Grachtenof. Il proprietario ci riconosce e ci lascia tranquillamente rimanere per la notte. Noi onoriamo volentieri ancora le sue curlied fries come aperitivo e domani affitteremo da lui una barca. Ma prima dovremo risolvere un piccolo problema: dopo cena rimaniamo senza gas. Sapevo che la bombola in uso stava finendo, ma abbiamo il duo-confort che si sarebbe automaticamente dovuto spostare su quella di riserva. Inizialmente mi preoccupo un po’, poi realizzo che la bombola di riserva, creduta piena, era in realtà vuota! Capita…almeno.. ., a noi è capitato. Decidiamo ovviamente di cercare una nuova bombola di gas il mattino seguente.
Lunedì 22 Agosto 2011.
Mi alzo prima del solito (verso le 8.00, comunque). Fuori c’è una bellissima nebbiolina sui canali e sui prati, non solo molto suggestiva, ma anche annunciatrice di una bella giornata di sole. Al vicino supermercato Spar, ci indicano un rivenditore di articoli da campeggio sulla strada che costeggia il canale principale. Lì, il gestore ci informa che le bombole di gas in vendita in Olanda non sono compatibili con i gli agganci italiani, i quali di fatto vanno bene solo in Italia, Grecia ed in altri paesi minori dell’Europa. Per cui non potremo mai acquistare qui (né altrove nel Nord Europa) una bombola di gas. Ovviamente esistono adattatori, ma noi non li abbiamo (e neanche lui). Di certo molti di voi, camperisti più esperti, questo lo sapevano già, ma noi invece lo ignoravamo. L’unica soluzione che mi viene in mente per poter proseguire la nostra vacanza agevolmente è intercettare qualche camperista italiano sulla via del ritorno e acquistare da lui la bombola di riserva. L’area attrezzata che già avevamo visto la settimana scorsa è molto popolare tra i camperisti italiani, e infatti recatici là vediamo almeno 6 camper di connazionali. Il primo ad uscire dal mezzo è un camperista di Bologna, che effettivamente sta tornando in Italia e che ci scambia la sua bombola di riserva. Grazie ancora amico, ovunque tu sia ora: ci hai consentito di continuare la vacanza. Più rilassati torniamo al De Grachtenhof.
Nel frattempo è uscito un bel sole (sarà la giornata più calda di tutta la vacanza) e per la gioia dei ragazzi affittiamo una barca elettrica per un’ora (12 euro). Girare per i canali è divertente: la barche sono facili da guidare, anche se i turisti non sono tutti esperti e a volte si ha l’impressione di essere sugli autoscontri (ma anche questo è divertente). Anche i ragazzi imparano rapidamente a portare la barchetta e si divertono un sacco. Giethoorn è estremamente popolare e anche se, a causa di questo, molto turistica è decisamente piacevole e merita di essere visitata con calma. Forse l’appellativo di Venezia del nord è un po’ eccessivo ma i canali che passano tra case e giardini ben curati sono molto particolari. Dopo un pranzo insano a base di patatine e pesce fritto, nel pomeriggio ci spostiamo verso est. La nostra prossima destinazione sarà il mercato dei fiori Flora Holland ad Aalsmeer che visiteremo domani mattina. Il posto dove stare più vicino all’enorme complesso fieristico che ospita il Flora Holland è il campeggio Amsterdamese Bos, anche se noi per trovarlo impieghiamo un sacco di tempo facendo strade assurde e rimanendo imbottigliati in un traffico che finora non avevamo mai trovato. Alla fine arriviamo, paghiamo una bella cifra (31 Euro) anche perchè questo è in realtà uno dei campeggi che servono Amsterdam (anche se di certo non è vicino alla città) e quando ci sistemiamo, inizia a piovere. Ma oramai non ci sorprendiamo più.
Martedi 23 Agosto 2011.
Il mercato dei fiori di Flora Holland bisogna visitarlo il prima possibile al mattino, quando inizia l’asta dei fiori e arrivano tutti i trenini carichi di colori. L’asta inizia alle 6.00, i turisti possono accedere dalle 7.00 e noi, dopo una sveglia insolitamente mattutina, per quell’ora siamo già sul posto (dal campeggio, imparata la strada giusta, sono in realtà non più di 5 minuti….). Del nostro viaggio in Olanda la visita a questo mercato e all’asta dei fiori è decisamente una delle esperienze che ci sono piaciuta maggiormente. Il posto è immenso e una lunga passatoia sopraelevata permette di vedere sotto il caotico movimento di treni che portano fiori di ogni tipo e colore. Tutto sembra un caos totale, invece tutto è perfettamente organizzato. E il fulcro del mercato sono le sale dell’asta dove compratori provenienti da tutto il mondo fanno la loro offerta ai vari lotti di fiori che vengono battuti. Tutto ovviamente per via telematica, ma che si può seguire su enormi schermi. E’ incredibile la quantità di fiori venduta e la velocità con cui interi vagoni vengono completamente esauriti. Usciamo dal Flora Holland dopo circa tre ore e, manco a dirlo, piove a dirotto. Visto che è la giornata dei fiori ci fermiamo in un vivaio (numerosissimi in zona, ovviamente). Dopo pranzo il cielo si rischiara e ci spostiamo a Den Haar dove facciamo una passeggiata nel parco del castello (la cui visita è rigorosamente evitata, in ottemperanza alle regole del viaggio…). Ormai c’è il sole e in serata raggiungiamo Alblasserdam dove sostiamo per la notte nel parcheggio gratuito in centro vicino al porto (con possibilità di CS). Non è bellissimo ed è affollato di camper, ma è un punto strategico per la visita in bicicletta al vicino complesso di mulini di Kinderdijk, che abbiamo in programma per domani mattina.
Mercoledì 24 Agosto 2011.
Tanto per cambiare questa mattina piove. Non tantissimo , ma abbastanza per convincerci a rinunciare alla gita in bicicletta. Insieme ad un camperista romano che ha trascorso la notte di fianco a noi ci dirigiamo a Kinderdijk col camper. Come noto, la situazione parcheggi lì è disastrosa e troviamo posto solo sulla strada un pò lontano dalla zona dei mulini. Piove ancora e noi aspettiamo un po’ per scendere, ma alla fine ci decidiamo. Una visita ai famosi mulini a vento di Kinderdijk è certamente una tappa obbligata in un viaggio in Olanda. Il complesso è sicuramente bello e suggestivo, nonostante sia molto turistico. Un mulino è visitabile anche internamente, ma avendone già visto in funzione sia a Zaanse Schans che a Schermentorn, ce lo risparmiamo. Alle 16.30 circa ripartiamo in direzione di Gouda dove domani ci sarà il mercato del formaggio. A Gouda il posto in cui stare è il parcheggio Klein Amerika (nell’omonima via), senza dubbio. E’ centralissimo, costa solo 7 Euro per 24 ore, con CS. Manca l’elettricità, ma noi non ne avevamo in realtà bisogno. Facciamo in tempo per una breve passeggiata in centro paese, che ci appare subito molto carino. Domani lo visiteremo meglio.
Giovedì 25 Agosto 2011.
Trascorriamo la mattina nel Markt, la storica piazza centrale di Gouda dove il giovedì ha luogo un bel mercato incluso quello caratteristico del formaggio. Ovviamente facciamo un sacco di acquisti: non solo assaggi del formaggio prodotto in questa zona, ma anche tanti altri piccoli regalini da portare a casa… Dopo aver gironzolato un pò per le vie del paese e aver degustato l’immancabile porzione da asporto di pesce fritto, torniamo al camper per completare il pranzo. Con calma poi ci rimettiamo in marcia macinando un po’ di chilometri verso sud-ovest in direzione della regione dello Zeeland. Arriviamo sull’isola Shouwen Duiveland e ci dirigiamo alla sua estremità occidentale dove trascorriamo qualche ora sull’ enorme e tranquilla spiaggia di Nieuw Haamstede. Il tempo è bello, fa anche caldo e i ragazzi si divertono un pò nell’acqua mentre noi stiamo tranquillamente seduti sulla sabbia chiara. Al ritorno al camper, brutta sorpresa: multa! C’era il parchimetro, ma lo abbiamo ignorato. Peccato che la multa è tutta scritta solo in olandese, per cui non ho assolutamente idea di cosa devo fare…. Mi aspetto che arrivi a casa qualche avviso con indicazioni almeno in inglese prima o poi….. Per la sera ci trasferiamo nella cittadina di Zierikzee. Qui troviamo un posto molto tranquillo dove trascorrere la notte, il parcheggio gratuito Lan van St Hilaire in Hoofdspoortstrasse (ben indicato sulla strada principale di ingresso al paese). Ci sono tanti parcheggi segnalati in questo paesino: questo è a ridosso del grazioso porto turistico, tranquillo, nel verde e riparato da un argine, a due passi dal centro. Ne approfittiamo per fare un giro a piedi: scopriamo che è in corso la festa della cozza e visto che i nostri ragazzi ne vanno matti stasera l’aperitivo si accompagna con una enorme porzione di “moules frites”.
Venerdì 26 Agosto 2011.
Oggi è il nostro ultimo giorno in Olanda e, manco a dirlo piove. Ieri sera tutto lasciava pensare ad una bella giornata, ed invece….. Oramai siamo rassegnati. Aspettiamo con calma che la pioggia rallenti e ci concediamo un altro giro in questo paesino. Poi ci mettiamo in marcia sulla N57 in direzione del grande complesso di chiuse del Progetto Delta. A metà del percorso c’è un’isola artificiale che ospita anche un costoso parco di divertimenti, che comunque non visitiamo a causa del tempo non favorevole. Facciamo una sosta molto istruttiva ed interessante perché offre l’opportunità di vedere da vicino questa colossale impresa di ingegneria idraulica con cui gli olandesi hanno imparato a difendere, pur preservandolo, l’Oosterschekde. Trascorriamo in questo strano e atipico isolotto un paio d’ore, incluso il pranzo in camper e poi ci dirigiamo sulla penisola dello Zeeland dove gironzoliamo con calma per stradine secondarie ammirando il paesaggio. Verso sera ci fermiamo a Westkapelle e troviamo una sistemazione nel campeggio Kreekebos. Piccolo, pulito, ma assolutamente niente di speciale. Comunque quello che avevamo bisogno era di un posto per preparaci al viaggio di ritorno verso casa che inizieremo domani.
Sabato 27 Agosto 2011.
Ovviamente piove. Partiamo con calma verso le 10.30. Oggi sarà una giornata interamente dedicata al viaggio.
Seguendo quello che secondo noi, ma non secondo il navigatore, è la strada più conveniente entriamo in Belgio, rientriamo in Olanda per passare poco a nord di Maastricht, entriamo in Germania, e procediamo verso sud. I chilometri passano in fretta e verso sera siamo già quasi al confine con la Svizzera. Terrorizzati, come molti camperisti, di quello che può succedere in questo Paese decidiamo di fermarci per la notte prima di Basilea. Avendo bisogno di un po’ di tranquillità e desiderando sgranchirci un po’ le gambe dopo tutta la giornata trascorsa in viaggio, decidiamo di non fermarci in una stazione di servizio, e usciamo dall’autostrada per Mulheim. Deviamo immediatamente e dopo neanche un chilometro entriamo nel paesino di Neuenburg am Rhein dove troviamo posto in un tranquillissimo parcheggio ben segnalato in centro vicino allo Stadthaus Restaurant, dove già è posizionato un altro camper tedesco. Usciamo e ci fermiamo a cena in un ristorante in centro, dopo di che andiamo a dormire stanchissimi.
Domenica 28 Agosto 2011.
Giornata triste, come tutte le giornate di fine vacanza. Entriamo in Svizzera verso le 9.00. Non incontriamo nessuna difficoltà, neanche code al San Gottardo e dopo mezzogiorno siamo di nuovo in Italia. Un veloce pasto in un autogrill e alle 15 circa siamo a casa. Finito. Peccato.
CONSIDERAZIONI VARIE E LUOGHI COMUNI SULL’OLANDA
1. Se si analizza il nostro percorso possiamo sembrare degli psicopatici. Avevamo un programma ed una rotta ben precisa all’andata, ma l’abbiamo cambiata più volte per adattare le cose che volevamo fare e vedere con le previsioni metereologiche. Abbiamo però concordato che anche questo è il bello di girare col proprio camper avendo un adeguato numero di giorni a disposizione: poter variare l’itinerario previsto ogni giorno e magari tornare successivamente dove non si era potuti andare, senza angosciarci se il tempo non è dei migliori o se non si trova posto nel campeggio quel girono.
2. Portatevi una cartina e non fidatevi del vostro navigatore. Il nostro, un Garmin, ha nel database anche le piste ciclabili, che in effetti sono numerosissime, con tanto di indicazioni stradali, esattamente come le strade statali, per cui tentava spessissimo di mandarci su percorsi improponibili.
3. L’Olanda è il paradiso della bicicletta e la bicicletta è un elemento essenziale per godersi il Paese. Andare in Olanda senza bicicletta è come andare al mare senza costume da bagno.
4. In Olanda piove sempre: accettate l’idea che prima o poi, a piedi o in bicicletta vi bagnerete. Anzi inzuppatevi d’acqua il prima possibile così vi toglierete in fretta il pensiero e imparerete a fare come gli Olandesi che vanno in giro sotto la pioggia come noi passeggiamo in una soleggiata giornata di primavera.
5. Il cibo in Olanda è pessimo. Portatevi ampie scorte di prelibatezze italiane, che ne avrete bisogno, e state alla larga dal cibo olandese, ad eccezione del Kepling fritto con garlic sauce che troverete nelle friggitoria di ogni paese e le curled fries del De Grachtoft di Giethoorn.
6. I mulini a vento sono proprio belli. Pensavamo che fossero più un simbolo un po’ kitch dell’Olanda e invece ci siamo innamorati della loro meccanica, e della loro delicatezza e complessità e della loro importanza nella storia e nella cultura di questo paese.
7. L’Olanda è la patria dei fiori. Non so chi può resistere a comprare centinaia di bulbi sull’isola di Texel o chi può non rimanere incantato di fronte al trionfo di forme e colori al mercato di Flora Holland a Aalsmeer.
8. In Olanda si beve della buona birra. Però non la Heineken, per favore. Se cercate bene, troverete decine di piccoli birrifici che producono, in quantità magari limitata, birre artigianali di grande qualità. E poi, a causa della vicinanza, potrete trovare in ogni locale un’ampia selezione di birre belghe, e si sa che le birre migliori al mondo le fanno in Belgio.
9. L’Olanda pullula di campeggi e mini-camping. Chi predilige questo tipo di sistemazione ha solo l’imbarazzo della scelta e può sempre contare di trovare qualcosa da qualsiasi parte. Non possiamo invece confermare che la sosta libera in Olanda non sia praticata. Noi ne abbiamo approfittato relativamente spesso e non eravamo mai soli. Tuttavia, diversamente da altri paesi che abbiamo visitato (es. Francia, Danimarca) gli unici punti per il CS si trovano o nei campeggi o nelle diverse, (ma non numerosissime) aree attrezzate a pagamento (a cifre comunque accettabilissime).
10. Visitare e godersi l’Olanda evitando chiese, musei e castelli si può.
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