Olanda
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Olanda
Viaggio in camper nella pace olandese.
di Annalisa
Partenza il 30/7/2011
Ritorno il 24/8/2011
Viaggiatori: 4
Olanda A MISURA DI BIMBO (E NON SOLO)
Mezzo : Adria A 690 DK
equipaggio : Pier Paolo (41 anni)
Annalisa (35 anni)
Matteo (10 anni )
Martina (7 anni e mezzo)
Honey (labrador giallo di 3 anni)
Sunny (labrador nero di 2 anni)
Mezzo: : Knaus
equipaggio : Luca (40 anni)
Barbara (40 anni)
Filippo (10 anni)
km. totali : 3.780
durata viaggio : 26 giorni (dal 30.07.2010 al 24.08.2010)
Note tecniche:
Premessa: riporto quello che ho scritto nei precedenti itinerari: so già che sarò molto prolissa … è impossibile raggruppare tutto quello che abbiamo vissuto in poche pagine … ci siamo comunque resi conto che gli itinerari più lunghi erano quelli che ci conveniva seguire. Quando li si legge a casa possono risultare noiosi ma sul posto la precisione ed i dettagli sono fondamentali. Spero di esser d’aiuto e con gli altri che ho scritto ho idea di esserlo stata perché alcune persone mi hanno contattata ringraziandomi. Questo mi ha fatto un piacere immenso perché la mia paura più grande è che qualcuno possa tornare dalle vacanze scontento per aver seguito delle indicazioni approssimative o non tanto veritiere che hanno fatto sprecare tempo e fatica. Le vacanze sono molto soggettive. Ciò che a me può togliere il fiato non necessariamente può farlo a qualcun altro sia per la situazione emotiva nella quale uno si trova, sia per i gusti personali ma anche più semplicemente per le condizioni meteorologiche. Altro appunto: questo è l’unico itinerario che scrivo quindi ci saranno anche cose personali che però un domani per noi sarà bello rileggere per ricordare cose che magari verrebbero dimenticate. Spero di non annoiare troppo. itinerario in breve: partenza dalla provincia di Vercelli, entriamo in Svizzera dal Sempione, passiamo la Germania per poi entrare in Olanda da Venlo. Visitiamo questo stato in senso antiorario. Per il rientro dopo lo Zeeland passiamo dal Belgio, Francia, Germania, Svizzera e Sempione.
Spese:
€ 1.900 di cui 450 in minicamping.
Documenti:
Carta di identità.
Formalità doganali:
non abbiamo trovato nessuno nelle frontiere. L’unico problema che c’è è passare la Svizzera.
C’è il rischio che pesino i camper. Il limite è di 3,5 tonnellate. Se le si supera ci sono pesanti multe e sequestro del libretto di circolazione più il costo della bisarca che ti deve trainare fino oltre alla frontiera. Per percorrere le autostrade svizzere ci vuole la vignetta acquistabile o in frontiera o nei benzinai vicini a questa. Il costo è di 35 €.
Gestione camper:
due bombole piene. Gomma di scorta (non utilizzata) per il resto solite cose che si portano in un viaggio normale.
[center]Pagamenti:
in pochissimi posti accettano la carta di credito con la sola firma. Ci vuole il pin. Abbiamo praticamente sempre pagato in contanti.
Documentazione:
itinerari di Camper on Line, guida e cartina DeAgostini. Credo che, avendo vissuto l’esperienza di persona, gli itinerari di altri camperisti siano quelli più validi da seguire.
Fauna:
pecore, mucche e foche.
Flora:
prati all’infinito e boschi di piante varie.
bambini: viaggio adatto ai bimbi in quanto non ci sono pericoli, i posti sono tranquilli e puliti.
Cani:
basta il passaporto con l’antirabbica non scaduta ed un timbro nell’apposita pagina di buona salute al momento della partenza.
Spesa:
spesa di ogni genere alimentare per un mese. I prezzi comunque sono indicativamente uguali a quelli italiani. Io preferisco comunque portarmi il necessario da casa ed acquistare solo le cose fresche ed il pesce. Ci sono supermercati ovunque. Il formaggio si trova in ogni dove quindi non conviene portarlo da casa.
Abbigliamento:
a cipolla. Si deve considerare che il tempo è molto variabile quindi può servire l’antivento come il costume da bagno. Nel nostro precedente viaggio nel 2002 siamo stati sempre in sandali e t-short. Quest’anno andavano bene i pantaloncini corti ma sopra abbiamo praticamente sempre tenuto un pile leggero.
Campeggi:
abbiamo sempre dormito nei mini-camping. Sono fattorie che adibiscono un pezzettino di prato a campeggio. Hanno poche piazzole però sono pulitissimi e hanno i servizi come i campeggi normali. Il costo è di circa 20-25 € a notte a camper. Ci sono anche campeggi a 5 stelle con tutti i comfort ma per noi che li detestiamo e preferiamo dormire in solitudine su scogliere e via dicendo, vanno benissimo, non avendo alternativa, i mini-camping. E poi obiettivamente, sono bellissimi e comodi senza spendere cifre esorbitanti.
Il sito ufficiale: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Acqua:
abbiamo sempre caricato nei mini-camping o nei porti.
Temperature:
se c’è il sole fa davvero caldo ma spesso c’è il vento che è fastidioso e che abbassa le temperature. Se poi piove fa proprio freddo.
Foto:
1.500 e un’ora di filmino.
30.07.2010 venerdì km. 200 km. 200 tempo: bello
Dopo le corse folli per chiudere l’ufficio, lasciare il giardino con l’erba più corta possibile, la casa chiusa e sistemata, il camper stracarico e dopo aver fatto salire marito con le stampelle, figli e cani, finalmente si parte. Fino all’ultimo la vacanza era a rischio causa ingessatura del piede di Pier per frattura dell’alluce. Incominciavo a dubitare di riuscire a partire ed invece alle 20.00 puntuali ci troviamo con i nostri nuovi compagni di viaggio Filippo, Barbara e Luca. La gioia è tanta visto che questa è la prima volta che facciamo insieme un viaggio di così tanti giorni. Solitamente ci frequentiamo durante i fine settimana. Siamo tutti elettrizzati per questa nuova avventura. Arriviamo alla frontiere svizzera ai piedi del Sempione. Ormai è buio ed i poliziotti ci lasciano passare senza neppure chiedere i documenti. Sospiro di sollievo. Comperiamo da loro la vignetta per le autostrade (€ 35). Arriviamo al passo e ci fermiamo a dormire davanti all’albergo. Notte ovviamente tranquilla e fresca.
Partiamo di buon’ora e attraversiamo Svizzera e parte della Germania. Il tempo è bello, traffico zero perché essendo sabato i camion non possono viaggiare. Solitamente nelle tappe lunghe ci fermiamo a dormire in autogrill visto che viaggiamo fino a tardi e ripartiamo presto. Questa sera però decidiamo di uscire dall’autostrada all’ora di cena e di cercare un campeggio. Ne troviamo subito uno a Limburg, un paese molto grazioso (N 50° 23.346’ E 8° 04.590’). Paghiamo 26 €. Questa è una vacanza all’insegna del relax quindi la prendiamo con uno spirito diverso. Si rivela un’ottima scelta perché i bambini sono contenti così fanno un giro con i roller e le bici, noi possiamo fare due chiacchiere e due risate tranquilli e fare due passi lungo il canale. C’è un bel castello tutto illuminato. A nanna presto.
Ci svegliamo senza orario e partiamo dopo aver fatto ancora due passi. Varchiamo il confine a Venlo ed arriviamo a metà pomeriggio a Otterland, all’ingresso ovest del parco De Hoge Veluwe. Troviamo un mini-camping 500 mt. prima dell’ingresso. Di proposito non scrivo le coordinate perché il posto era carino ma la proprietaria è stata davvero maleducata. Parcheggiamo i camper a € 10 a notte ed inforcate le bici facciamo un giro per il paese. Ci fermiamo in un bar per quello che sarà il primo di una lunga serie di vizietti pre-cena: ottima birra con patatine … Vogliamo entrare subito nel sistema di vita olandese. L’unica differenza è che loro sono abituati a bere birra, noi, a stomaco vuoto, un po’ di meno. Così, in allegria, ritorniamo nel lager. Appena arriviamo la signora ci comunica una serie di regole rigidissime che dobbiamo accettare di buon grado. Ceniamo e poi stiamo fuori a chiacchierare fino a tardi. Fa freschino ed indossiamo volentieri il pile. Martina trova una bimba con la quale poter giocare a cose da femmine. In questa vacanza si adatterà a fare di tutto, compreso a giocare a calcio. Per fortuna che è una bimba molto versatile …
Andiamo a visitare il parco ([Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Paghiamo 7,50 € gli adulti e 3,75 i bimbi. Appena entrati vediamo una distesa incredibile di biciclette. Si possono prendere gratuitamente e ne approfittiamo legando le nostre agli alberi. Sono comodissime, con le selle enormi ed il manubrio alto, nulla a che vedere con la scomodità delle nostre mountain bike. Il parco è molto bello con paesaggi vari. Si passa dalla foresta di pini al deserto, dai laghetti alle dune di sabbia. Ci sono moltissimi animali che vivono all’interno ma non riusciamo a vederne nessuno. Si può entrare con i cani, c’è solo l’obbligo del guinzaglio ma le nostre le lasciamo 3 ore sul camper. Questa mattina presto le ho già fatte sfogare molto con la pallina. Stiamo seriamente pensando di comperare i carretti apposta per cani da attaccare alla bici. In questa vacanza ne vediamo tantissimi e mi fanno impazzire. Dicevo … comperiamo all’ingresso a 2,50 € la cartina del parco e lo visitiamo in lungo ed in largo. Notiamo che è segnalato un campeggio nell’entrata est e andiamo subito a vederlo per sapere se si può stare questa notte. E’ all’interno del parco ed è molto carino. Più tranquilli riprendiamo il giro. Pranziamo sotto dei pini e poi incomincia a gocciolare. Luca e Barbara vanno fino alle dune mentre noi con Filippo rientriamo ai camper. Scopriamo che l’hanno azzeccata loro. Spostandosi di 2 km. sono tornati asciutti noi invece inzuppati. Ci spostiamo subito all’altro campeggino a Honderloo (N 52° 06.182’ E 05° 46.823’). Avendo già pagato il biglietto d’ingresso al parco ci costa solo 21 €. Solitamente il prezzo è più alto ed è comprensivo di sosta notturna e di ingresso per le persone. Piovvigina ma apprezzo tantissimo una passeggiata che faccio nel parco sola con i cani. Sembra di essere lontani dalla civiltà. Quando ceniamo guardo fuori dalla finestra e vediamo un leprotto. Troppo carino. Da questo momento in poi Martina incomincia a stressarci. Vorrebbe tanto che al nostro rientro le comperassimo un coniglietto nano . Ha già anche deciso il nome: Giulio, per gli amici Giuly (nome tratto dal libro per bambini “Giulio Coniglio”). Ora, che sto scrivendo da casa, ho un batuffolo di pelo bianco e nero che mi fissa … per la serie … i genitori riescono a dire di no agli occhi dolci dei figli … Notte tranquilla dopo aver visto il tramonto oltre la cima dei pini.
Ci spostiamo ed andiamo a Zwolle. Parcheggiamo (N 52° 51.611’ E 06° 09.034’) in un parcheggio gratuito e visitiamo il paese. Carino il centro anche se facciamo fatica a raggiungerlo perché le principali vie, che sono pedonali, sono vietate ai cani. E’ la prima volta che ci capita di trovare divieti, specialmente nei paesi nordici. Ci spostiamo per pranzo a Rouveen. Questo paese, più tutta la strada che porta a Staphorst ed il paesino di Staphorst, sono graziosi. Giardini curatissimi e casette meravigliose tutte costruite in mattoncini, con i tetti in paglia, le persiane verdi ed i davanzali azzurri. La domenica le donne vanno in chiesa con i costumi tipici ed alcune li indossano sempre. Noi ne vediamo solo una ma abbiamo letto che non gradiscono essere fotografate quindi evitiamo. Ci fermiamo solo a fare due foto alle case poi proseguiamo per Giethorn. Parcheggiamo nell’area camper Zuiderkluft (N 52° 43.279’ E 06° 04.464’), costo 10 €. Prendiamo le bici ed in 5 minuti arriviamo al canale principale. Affittiamo una barchetta a motore per un’ora (25 € in 7). Questo paesino, nonostante l’avessimo già visto, ci colpisce ancora positivamente. Le casette sono curate nei minimi dettagli e con la barca si passa nei canali che le separano una dall’altra. C’è un percorso obbligato e poi per un pezzo si passa nel “mare” aperto. I bambini si divertono un sacco a guidarle. Quando però tocca a Filippo, Luca non è molto rilassato … si fida di più di Martina … bah … Sono le 19.00 e quindi il sole si sta abbassando sulla linea dell’orizzonte illuminando tutto con colori caldi. Rientriamo e dopo docce e bucato ceniamo fuori dal camper con un’ottima carbonara fatta da Barbara. Due chiacchiere ed una partita a Taboo e poi tutti in branda. Sto leggendo il libro “Il guardiano del faro” di Sergio Bambaren e quindi ho voglia di incominciare a vedere i primi fari. Già domani sarò accontentata con quello bellissimo di Urk.
Andiamo a fare due passi ancora in “centro”. Pier rimane sul camper. Sarebbe scomodo per lui girare in bici in quelle piccole stradine che costeggiano i canali. Non ci voleva proprio la frattura del dito. La cosa positiva è che, essendo nel paese delle biciclette, tutte le strade sono in piano ed anziché camminare con le stampelle, gira in bici. Avessimo programmato una vacanza sulle Dolomiti, sicuramente avremmo dovuto rinunciare. E’ un po’ scomodo ogni volta che ci fermiamo perché deve caricarla e scaricarla ma è fortunato visto che ha un valido aiutante, Filippo. Quando suo papà gli chiede di aiutarlo a fare manovra o altro lui risponde sempre: non posso, devo aiutare Pier … carino … Dicevo. Andiamo ancora ai canali ed entriamo in qualche negozietto dove vendono quelli che in piemontese chiamiamo “ciapa pouri (se si scrive così)” traduco: acchiappa polvere ossia soprammobili. Comunque sono negozi carini. Facciamo in tempo ad arrivare al camper che si scatena un temporale. Pranziamo sotto una pioggia incessante. Ci spostiamo ad Urk. Parcheggiamo al porto all’area sosta (N 52° 39.594’ – E 05° 35.997’). Costo 10 € da pagare ad un signore che passa in bicicletta. C’è la corrente e la possibilità di caricare acqua dove ci sono le barche, si notano i rubinetti. Per fortuna esce il sole. Facciamo due passi lungo il porto fino al faro. Davvero bello. I bimbi salgono a visitarlo. Si divertono a farci le foto dall’alto. Barbara riesce a fare di nascosto una foto a 3 signore in costume tipico. Caratteristiche. Qui ci separiamo, Luca, Barbara e Filippo fanno un giro in centro, noi abbiamo la necessità di far correre i cani liberi quindi ci indirizziamo alle pale eoliche che si trovano alla destra del faro e sono raggiungibili percorrendo la pista ciclabile. Sono un bel colpo d’occhio da vedere tutte allineate. Finalmente le mie due belve hanno la possibilità di sfogarsi con le palline. Sono brave anche al guinzaglio ma ogni tanto hanno bisogno di fare delle corse folli libere da ogni costrizione. Qui notiamo che ci sono tanti labrador neri ma non c’è assolutamente complicità tra i padroni. Da noi, tra proprietari della stessa razza, è solito fermarsi anche solo per una grattatine alla testa, qui se ne stanno sulle loro. Addirittura in spiaggia una signora, anche lei con una labrador, si è scocciata che Sunny ha preso per giocare la pallina alla sua. Cavoli non voleva mica rubargliela … Torniamo in centro e ci troviamo subito con i nostri compagni così insieme andiamo a comperare la prima porzione della vacanza di merluzzo fritto. Una bontà. Andiamo poi a bere una birra. Sazi ritorniamo al camper per vedere un bel tramonto. Come quasi tutte le sere andiamo sul camper di Luca per definire il programma del giorno dopo mentre i bimbi vanno sul nostro a giocare. Notte disturbata da un camion con una cella frigo parcheggiato non lontano da noi. Così non riusciamo neppure a sentire il rumore piacevole delle campanelle attaccate agli alberi delle barche …
Sveglia senza orario e poi andiamo ancora al faro e alle pale eoliche. Ci fermiamo nella piccola spiaggia sotto al faro a far giocare i bimbi. Luca come al solito gioca a calcio con Matteo e Filippo, Barbara raccoglie conchiglie con Martina, io porto i cani a correre nel prato appena dietro mentre Pier guarda tutti molto sconsolato, seduto su di una panchina. Non riesce neppure ad andare in spiaggia. Mettendo il piede sulla sabbia, che non è stabile, gli fa male il dito. Ci fermiamo ancora alla pescheria di ieri perché abbiamo preso gusto a mangiare quel pesce delizioso. Ci spostiamo a Sondel per pranzare nel parcheggio di una chiesa. Proseguiamo poi lungo il mare. E’ davvero una bella zona. Ci sono pecore dappertutto e tantissime fattorie. Ci fermiamo vicino ad una spiaggia dove ci sono diverse persone che fanno kite-surf. Passiamo per Stavoren. E’ un paesino con un canale interno dove ci sono ormeggiate numerose barche. E’ però forse un po’ troppo turistico e quindi essendo affollato dovremmo lasciare il camper lontano dal centro. Parcheggiamo invece ad Hindeloppen. Anche in questo paesino c’è un bel porticciolo. In quasi tutti i negozietti vendono fari e cose marinare. Io compro una lanterna bianca e blu con lo stesso stile di un faro acquistato anni fa in Polonia. Probabilmente è una serie di souvenir fatti dalla stessa ditta e venduti in tutto il nord. Bene così al prossimo viaggio amplierò la mia collezione. Solita tappa in una birreria. Ricorderemo poi tutti quanti molto volentieri i nostri aperitivi. E’ proprio un momento di relax molto piacevole. Ci spostiamo per dormire nel primo mini-camping della vacanza. Dalla strada non dice molto ma dentro è molto curato. (Fam. Van Der Plaatz via Slinkewei 8 paese Workum – N 52° 58.359’ – E 05°25.650’). Costo 24 € (anche i cani pagano sempre circa 1,50 € a testa). Le docce sono comprese nel prezzo. Sono pulitissime con tanto di spazzolone per fare scendere l’acqua quando si ha finito. Si organizza una partita di calcio con vari bimbi e papà. Premettendo che siamo reduci dai mondiali dove nella finale la Spagna ha battuto l’Olanda, la cosa buffa è che un bimbo spagnolo aveva la maglia dell’Olanda ed un bimbo olandese la maglietta della Spagna, una bimba olandese aveva la maglia dell’Italia, Filippo aveva la maglia dell’Olanda, quella di Matteo non so che maglietta fosse perché gliel’ha imprestata Filippo. Per la serie … per i bimbi il gioco è solo gioco … Stiamo fuori a chiacchierare fino alle 23.00. Ci sono le stelle ed è fresco.
Dietro al camper c’è un prato immenso nel quale posso far correre i cani prima di colazione. Poi dopo le varie operazioni di pulizia, carico e scarico si parte anche se un po’ a malincuore. Il posto ci è piaciuto e il proprietario è una persona squisitissima. C’è una piccola costruzione in legno con dentro una chioccia con i pulcini. La fotografo, può essere un’idea per la casetta di Giulio Coniglio, se Pier riesce a costruirla. Il giro di oggi si potrebbe anche fare in bicicletta. Per noi è improponibile perchè sono circa 50 km. e Martina non è in grado. Questa è la strada delle fattorie (Aldfaers Erf Route - [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Alcune sono state sistemate come un tempo con oggetti originali e sono dei piccoli musei. Ci fermiamo nella prima, Timmerwerk plaats, una falegnameria ma è chiusa. Passiamo alla seconda, Museumdorp, ad Allingawier. C’è un comodo parcheggio sulla destra entrando in paese. L’ingresso costa 4,50 € gli adulti ed i bambini 2,75 €. Per i bambini è un piccolo paradiso. Da noi sarebbe definita fattoria didattica e credo che anche qui venga utilizzata con lo stesso scopo. Fanno vedere come si facevano dei dolcetti (molto buoni) che si possono anche acquistare poi si vede la casa mantenuta esattamente come un tempo, lo spazio per gli animali ecc ecc e poi ci sono giochi all’aperto e al chiuso. C’è anche un piccolo recinto con una ventina di conigli e cavie peruviane (il coniglio ci perseguita…). Onestamente ci divertiamo anche noi adulti. Si riparte per arrivare ad Exmorra. Anche qui c’è un parcheggio sulla destra entrando in paese. Il museo si trova sulla sinistra lungo la strada. Paghiamo 5 € per me ed i bimbi (Pier non è venuto). Nella parte davanti c’è la drogheria (ancora aperta al pubblico) e sul retro si trova la scuola con i banchi e tutto quello che veniva usato un tempo, compreso il porta zoccoli. Carino. Pranziamo e dopo il pisolino ed il caffè ci indirizziamo all’imbarco per l’isola Ameland, dopo Horwerd. Non abbiamo prenotato quindi ci dicono che il primo posto disponibile è alle 20.30 e di essere all’imbarco per le 19.00. Lasciamo il camper già incolonnato e, dopo una merenda a base di tè e torta, inforchiamo le bici e facciamo un giro sulla grande duna che protegge i paesi dal mare. Per me le dune sono di sabbia ed invece qui le chiamano così ma sono collinette erbose sulle quali pascolano tantissime pecore. Le piste ciclabili passano in cresta e, per evitare la scomodità dei cancelli che possono non venire chiusi facendo scappare gli animali, mettono per terra dei tubi distanti 15 cm. l’uno dall’altro in uno spazio di 2 mt. x 2. Così le bici e le jeep possono passare ma gli animali non escono. Questo è usato anche in Islanda per passare da una proprietà all’altra. Bisogna stare attenti in bici. Per le 19.00 siamo al porto. Facciamo per fare i biglietti ma rinunciamo. I prezzi esposti non sono per andata e ritorno, sono a tratta. Stupidamente non avevamo letto bene dandolo per scontato. Quindi ci sembra una follia spendere 180 € a camper per stare solo una notte sull’isola e domani dopo pranzo ripartire. Andiamo a Marrum dove sappiamo che c’è il mini-camping De Seedykster Toer in via Zeedjk 8 (N 53° 19.710’ – E 05° 46.467’). Paghiamo 28,50 €. Anche qui è molto bello. Ci sono i cavalli e vari animali da cortile. Vediamo delle foto appese nel salone. Ritraggono uomini che traggono in salvo cavalli dall’acqua. Chiediamo spiegazione alla signora. Ci racconta che nel 2006 c’è stata un’inondazione incredibile che ha bloccato centinaia di cavalli in una laguna con l’acqua alta. Hanno dovuto trarli in salvo in condizioni estreme. Tantissimi sono morti. Un disastro. Le si leggeva ancora negli occhi l’angoscia che ha vissuto in quei momenti. La lasciamo ed andiamo a parcheggiare, rigorosamente su prato inglese. I bimbi si divertono tantissimo con i go-cart. C’è una pista al coperto. Luca e Barbara stanno con loro, io e Pier facciamo una passeggiata sulla “duna”. Il sole è al tramonto. Una luce bellissima che fa risaltare il verde dei prati. Le pecore prima tranquille ora sono impazzite per i cani che le rincorrono fuori dalla recinzione. Honey, non sapendo che sono un pericolo i tubi per terra per accedere alla collinetta, ci finisce dentro. Ha rischiato di rompersi entrambe le zampe davanti. Noi non li avevamo visti ed evidentemente anche lei. Per uscire poi le prenderemo in braccio entrambe e le faremo passare dalla recinzione. Ci siamo presi uno spavento incredibile. Per fortuna lei in una vita precedente era un border collie quindi ha un’agilità incredibile. Fosse stata Sunny, che invece è sempre stata una labrador da salotto, si sarebbe distrutta. Torniamo per le 21.30 quando il sole cala. I bimbi sono ancora a giocare e non sono molto contenti di dover venire via per lavarsi e cenare.
Di notte ha piovuto. Questa mattina per fortuna è solo nuvolo ma fa fresco. A fatica riusciamo a portare i bimbi con noi, loro pensano ai go-cart. Facciamo una piacevole passeggiata sulle collinette. Dall’alto notiamo un mulino in mezzo ai campi di grano. Riusciamo a raggiungerlo. Molto suggestivo, faremo delle bellissime foto. Peccato per il tempo, ci fosse stato il sole … Pranziamo e poi i bimbi vanno a giocare. Ricomincia a piovere. Per fortuna il tempo non ci ha mai limitati. Oggi la passeggiata l’abbiamo fatta senza problemi e poi dopo pranzo c’è solo una tappa di trasferimento. Passiamo la grande diga. Ci fermiamo dove c’è un punto panoramico ma non scendiamo per la pioggia. Notiamo dei camper parcheggiati dal lato del mare aperto, proprio sulla spiaggia. Avevo letto che in questo posto si poteva pernottare. Arriviamo all’imbarco per l’isola di Texel a Den Helder. In 20 minuti siamo sul traghetto (52 € andata e ritorno per camper e persone). La tratta dura circa ½ ora ed andiamo sul ponte. Ci sono dei signori che lanciano il pane ai gabbiani. Questi lo prendono al volo ed io sono lì ad immortalarli. Avrò fatto loro 500 foto in questa vacanza. Mi piacciono molto anche se dopo aver letto “Il gabbiano Jonathan Livingston” li vedo con un altro occhio. Mi piacerebbe vedere il gabbiano che si lancia nel volo perfetto piuttosto che quelli che fanno gli avvoltoi intorno alle barche e che pensano solo a mangiare … Va beh questo con l’Olanda non centra nulla. Sbarchiamo e ci dirigiamo subito al nord. Arriviamo a De Cocksdorp. Chiediamo di sostare in un mini-camping ma è completo. La signora è molto dispiaciuta e ci informa che c’è la multa di 80 € se la polizia trova camper che pernottano dove non dovrebbero. Passiamo il paese e lungo il rettilineo che porta al faro troviamo il mini-camping Hoeve Axel al n°61 di Vuurtorenweg (Vuurturen vuol dire faro). (N 53° 09.658’ – E 04° 51.696’). Costo per notte € 25, paghiamo giorno per giorno non avendo idea di quanti giorni stiamo qui. Tra tutti i mini-camping che abbiamo visto questo è il meno carino ma non rischiamo di lasciare gli ultimi due posti sicuri per cercare qualcosa di meglio altrove. Abbiamo paura di non trovare. Questa famiglia, oltre che allevare mucche e gestire campi di grano, vende narcisi. Io credevo che tutti i bulbi che si vedevano imbancalati fossero tulipani ed invece mi sbagliavo. Lasciamo il nostro camper parcheggiato qui e con quello di Luca andiamo fino in centro a De Cocksdorp. Tappa al supermercato. Abbiamo scoperto un pane dolce con l’uvetta buonissimo. Sembra panettone. Ne stiamo mangiando molto. In una dependance del supermercato c’è un negozio di liquori. Ne prendiamo di due tipi da bere dopo cena, durante le nostre lunghe chiacchierate. Barbara ne prende uno al crem-caramel mentre il mio è alle erbe in una bottiglietta con la forma del faro di Texel. Lo terrò come ricordo e lo riempirò di sabbia. Facciamo tappa in una birreria e poi si rientra al camper. Cercavamo l’ufficio informazioni ma si trova a Den Burg, la cittadina più grande. Doccia, cena e poi bucato. Nei bagni ch’è una strizzatrice a centrifuga meravigliosa. Già laviamo lo stretto indispensabile però è comodo che si asciughi in poco tempo. Dopo cena assaggiamo i liquori. Niente male. Due chiacchiere e poi a nanna. Questa sarà una notte travagliata perché c’è un asino nella stalla che fa dei versi incredibili. Ci sveglierà 4 o 5 volte. Pazienza.
Oggi e domani saranno le giornate più belle di tutta la vacanza: tempo meraviglioso, posti bellissimi e pace incredibile. Scarichiamo le bici e lasciamo Sunny sul camper dopo averla fatta scorazzare per benino (si è fatta male ad una zampina quindi non riesce a stare al passo della bici). Quanto abbiamo riso. Filippo, ormai abituato alla pallina di Honey, la lancia a Barbara. Lei la prende al volo non sapendo che dopo mezz’ora che ci gioca è decisamente zuppa di saliva. E’ rimasta senza parole. Ci guardava con una faccia disgustata mentre tutti noi ridevamo come matti. I nostri cani li accarezza ormai senza problemi (all’inizio un po’ si), se capita li tiene anche al guinzaglio e ci prova a dar loro anche qualche comando ma ha seri problemi con la lingua. Le loro lappatine proprio non le vanno giù … figuriamoci la pallina … Dopo questa parentesi ci indirizziamo al faro. Lo si vede già in lontananza. E’ posizionato in un posto unico. Non c’è vegetazione alta, solo cespugli di rose canine e di quelle spighe che sembrano grano, caratteristiche dei paesi nordici. Vicino al faro ci sono 5 o 6 casette. Una sicuramente è un bed & breakfast, le altre non so. Un tempo comunque erano le abitazioni dei guardiani del faro. Parcheggiamo la bici. Luca, Matteo e Filippo vanno in spiaggia a giocare. Fili si è portato di tutto nello zaino: la palla, le bocce, le palette ed il secchiello apposta per Martina per le conchiglie visto che lei non ce l’ha (è molto altruista). Pier con Honey va alla destra del faro, a circa 300 metri, dove ci sono delle costruzioni in legno ed un pontile a chiedere informazioni per il giro in barca per vedere le foche, mentre noi donne andiamo a visitare il faro. Questo è l’unico posto in cui prendono la carta di credito. La cosa buffa è che il costo di ingresso è di soli 3 € e le istruzioni, per la maggior parte dei visitatori, sono complicate. Questo comporta una fila lunghissima per entrare. Quando siamo arrivate noi per fortuna non c’era nessuno. Al primo piano c’è il famoso “guardiano del faro”, ormai è un filo ricorrente della nostra vacanza, un ragazzone olandese per niente male. E’ molto gentile e ci timbra per ricordo il biglietto con il timbro del faro. Scambiamo due parole e poi proseguiamo la salita. Ci siamo chieste quale potrebbe essere il suo nome e, dopo un acceso dibattito, abbiamo deciso di chiamarlo Giuly (anche questo nome è molto ricorrente … coniglio … ecc.ecc.). Al piano superiore c’è la possibilità di vedere le pareti esterne del vecchio faro. Quello che si vede ora è stato costruito intorno al precedente indebolito da colpi di armi da fuoco (si vedono i buchi). C’è un corridoio circolare largo circa un metro e mezzo. La vista dalla cima è bellissima. Si vede quasi tutta l’isola. Nella spiaggia immensa che lo circonda riusciamo a distinguere i nostri figli che giocano a calcio e notiamo anche Honey che gioca con altri cani. Si vede anche la vicina isola di Vieland e nella lingua di terra sulla destra notiamo i puntini neri che sappiamo essere le foche. Domani andremo a vederle. Scendiamo ed andiamo in spiaggia. Pier non riesce a scendere e ci aspetta lì vicino. Ci dice che oggi la barca delle foche partiva alle 13 ma era già tutta prenotata. Il primo posto è su quella di domani. Prendo Honey e vado in riva al mare. Ci si impiega quasi 10 minuti di cammino. Non c’è tanta gente. Barbara e Martina sono alle prese con le conchiglie. Ci sono parecchie meduse arenate sulla sabbia. Sono grosse e se vogliamo anche belle. Honey si diverte a creare panico tra i gabbiani. Li rincorre a più non posso. Torniamo dagli uomini e andiamo all’imbarcadero a prenotare per le foche. Il costo è di 9 € e ½ gli adulti e 6 i bimbi. I papà decidono di non venire. Mi sembra un prezzo assolutamente basso. Strano che non ne approfittino. Prenotiamo per domani alle 12.00 alle 13.30. Ogni giorno l’orario cambia in base alla marea. Le foche si spalmano sulla sabbia al sole quando la marea si abbassa e fa emergere l’isolotto. Paghiamo e comperiamo anche una cartina dell’isola .Torniamo al camper per pranzare e per fare un riposino. Il pomeriggio lasciamo i cani sul camper (Honey è cotta mentre Sunny la fanno giocare i bimbi con la pallina prima di farla salire) ed andiamo in bici verso sud. La pista ciclabile che percorriamo si trova sul lato ovest dell’isola a ridosso delle dune. Rimaniamo così riparati dal vento. Ci sono molti campi nei quali coltivano i fiori. Qualcuno tardivo spunta qua e là. Ci sono dei punti panoramici sulle dune per poter vedere i laghi. Qui può capitare di vedere i fenicotteri. I bimbi vogliono andare in spiaggia quindi noi torniamo indietro di qualche chilometro e percorriamo la Krimweg fino al mare. I papà raggiungono il paese De Koog. Torniamo al camper e dopo le docce propongo di andare a cenare e a vedere il tramonto al faro. Quando arriviamo ci sono già una decina di camper. Quest’idea non è venuta solo a me … Ceniamo e poi scendiamo in spiaggia. Tramonto molto bello che colora tutto di rosso. Peccato che una nuvoletta si intromette proprio quando il sole sta per toccare la linea dell’orizzonte. Il faro si accende. C’è qualcuno con l’aquilone. Una pace indescrivibile. A malincuore torniamo al campeggio. Si potesse dormire qui … pazienza. Questa notte per fortuna l’asinello fa giudizio.
Oggi non c’è un filo di vento. Con il camper ci spostiamo al parcheggio vicino all’imbarco. Andiamo in spiaggia. I bimbi ne fanno una pelle. Honey e Sunny pure con i gabbiani. Alle 12.00 puntuali si parte. Quello che vedremo ora mi resterà impresso per sempre. E’ bellissima tutta la location: faro, spiaggia bianca, sole, mare trasparente e poi una colonia di foche incredibile. Qualcuna è in acqua che nuota, le più curiose si avvicinano alla barca anche se si mantengono ad una certa distanza. Quelle sulla spiaggia hanno le posizioni più assurde. Molte tengono la testa e la coda alte. Ma saranno comode? Scatto la foto che sarà poi ingrandita. Riesco ad immortalare le foche con lo sfondo del faro. Peccato che il tutto è disturbato dal volo di 4 caccia che si allenano sopra le nostre teste. C’è qui vicino una base militare. Rientriamo. Pier e Luca sono andati in bici fino a De Cocksdorp a prender il pane. Pranziamo e poi facciamo ancora due passi per raccogliere le spighe che sembrano grano. Ne ho già parecchie a casa ma mi piacciono troppo. Poi, mentre i bimbi giocano ancora, io e Barbara con Honey andiamo a fare una gradevolissima passeggiata lungo la spiaggia fino al faro. Ad un certo punto, guardando il mare, Barbara nota qualcosa … che occhio … è una foca a 3 metri dalla riva. Ci fissa poi si tuffa e rispunta pochi metri più in là. Sembra che voglia giocare a nascondino. Credo che non sia da commentare. Rientriamo in campeggio e dopo le docce andiamo con il camper di Luca a Den Burg. Facciamo due passi per il paese e poi ceniamo in un ristorante. Ottimo anche se la cameriera non è molto simpatica. Ha preso un’ordinazione sbagliata e il proprietario per scusarsi ci ha portato una porzione di patatine in più. Soddisfatti torniamo al camper. I bimbi giocano e noi chiacchieriamo. Davvero bella giornata.
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Camperfree- Camper
Re: Olanda
Oggi il tempo è stato brutto tutto il giorno. Che jella. Lasciamo il campeggio. La signora si è dimenticata di prepararci i narcisi che le avevamo chiesto. Pazienza. Andiamo a De Koog a visitare Ecomare (9 € gli adulti e 6,25 i bimbi). Questo è uno dei 20 centri di recupero per le foche. Nelle vasche esterne (si stanno ingrandendo, ci sono diverse vasche in costruzione) ci sono 6 foche che non potranno mai essere liberare in quanto sono cieche o handicappate. Le hanno portate qui perché non potrebbero sopravvivere in mare aperto. Quelle cieche, se le si guarda negli occhi, fanno impressione perché sono blu, coperti da una patina opaca. Poverine. Alle 11 danno loro da mangiare ed arrivano i soliti gabbiani avvoltoi a portare via il pesce. Vicino a queste ce ne sono 5 piccole. Hanno 1 mese e sono carinissime. Hanno ancora la pelliccia da cuccioli in vari punti del corpo. Ce ne sono altre 2 in un piccolo spazio, c’è scritto che sono nate circa il 27 luglio, mentre al chiuso se ne intravede una che ha un paio di giorni. Ci sono imbuti e tubi che vengono usati per alimentarle. All’interno c’è tutta la spiegazione con tanto di filmato che spiega come vengono gestite. Vengono trovate sulla spiaggia o perché la mamma muore e loro si perdono oppure perché la corrente le porta via. Vengono portate qui, nutrite e curate e poi portate sulla striscia di terra che abbiamo visto ieri e liberate. Mi sono venute le lacrime agli occhi vedendo le immagini di quegli esserini meravigliosi che uscivano dalle casse e correvano verso la libertà … Dopo essere usciti andiamo appena dopo nel parcheggio della spiaggia. Pranziamo e riesco a fare due passi. Quando il tempo è bello qui c’è sempre tantissima gente. Ci sono anche dei ristoranti ed una fila di cabine colorate. Arrivo vicino al mare che ora è un po’ agitato per il vento. Scatto delle belle foto ad Honey che fa volare via i gabbiani. Proseguiamo verso sud. La strada passa in una foresta di pini. Ci sono varie strade che portano al mare. Prendiamo quella che parte da Den Hoorn e va verso ovest. Facciamo in tempo a scendere che si mette a piovere. Proseguiamo e, prima di arrivare in città, notiamo dei capannoni con bancali pieni di bulbi. Acquistiamo 2 kg.di narcisi (1,50 € l’uno) e 75 tulipani (2 € a sacchetto con 25 pezzi ). Se ci pensiamo quanto li paghiamo in Italia … Passiamo nel paese di Den Hoorn senza scendere. Molto bella e fotogenica la chiesa con la facciata bianca. Purtroppo diluvia quindi la foto non rende. Arriviamo anche a Oudeschild. E’ il porto turistico. C’è anche un mulino ed una bancarella che vende pesce fritto ma non riusciamo a scendere. Andiamo qualche km. oltre il paese dove c’è un altro mulino poi ci spostiamo dall’altra parte dell’isola. Troviamo una serra della quale avevamo notato la pubblicità, si chiama Eureka. Visto il tempo pessimo decidiamo di fermarci. Ci sono tantissime orchidee. Ne acquistiamo 3 a testa a 12 € in tutto (consideriamo che in Italia costano 16-18 € l’una). Le mettiamo in un piccolo scatolone rettangolare fatto su misura e lo posizioniamo sul tavolo. Ora ci sembra davvero di essere immedesimati completamente nello spirito olandese. D’altronde qui non c’è finestra che non abbia le orchidee … Arriviamo a De Koog. Questo è il paese più turistico dell’isola. C’è una serie di ristoranti e birrerie ed un numero incredibile di gente. Non riusciamo a parcheggiare per andare a bere una birra anche perché c’è il circo che porta via molti parcheggi. Rinunciamo e torniamo ad Oudeschild. Parcheggiamo al porto con altri camper e dormiamo qui. (N 53° 02.605’ – E 04° 51.369’). Se il tempo fosse stato bello saremmo andati a dormire al parcheggio vicino all’imbarco per vedere le foche, ci hanno detto che anche lì si può dormire. Mi sarebbe piaciuto vedere ancora il tramonto e domani mattina prestissimo rifare la passeggiata di ieri per arrivare al faro. Chissà magari avrei visto ancora qualche foca. Il tempo non è dalla nostra quindi rinunciamo. Questo è il posto più comodo per imbarcarci domani mattina. Di notte siamo un po’ disturbati da un generatore di una barca. E’ destino che in questa vacanza non riusciamo a dormire in un porto ascoltando il tintinnio delle campanelle delle barche.
Zaanze Schans
11.08.2010 mercoledì km.103 km.1.880 tempo: bello
Ci svegliamo con il sole ed il cielo azzurro. Facciamo due passi per vedere le barche a vela che escono in mare e quelle ormeggiate. I bimbi giocano al parco giochi. Comperiamo il pane in un negozietto al molo. Siamo indecisi se partire o rimanere un altro giorno. Decidiamo di andare via anche se a malincuore. E’ meglio partire con un po’ di nostalgia che ti lascia la voglia di ritornare. Quello che dovevamo vedere e fare lo abbiamo visto e fatto quindi se rimanessimo sarebbero dei doppioni. Arriviamo all’imbarco ed in 10 minuti siamo a bordo. Non saliamo sul ponte perché c’è vento. Quest’isola ci rimarrà nel cuore. Attracchiamo e poi ci indirizziamo verso sud, lungo la costa. Prima tappa al faro di Den Helder. Bello ma non visitabile. Ci sono molte spiagge e noi andiamo in una nei pressi di Callantsoog. Anche qui io e Barbara con Honey passeggiamo mentre i bimbi e Luca giocano. Pier cerca di abituare Sunny all’andatura della bici. Nei momenti di relax in spiaggia notiamo che abbiamo tutti gusti differenti, l’unica cosa che ci accomuna è che nessuno sta sdraiato a prendere il sole … Anche qui ci sono tantissimi gabbiani. Quando troviamo Pier ci racconta che ha trovato due persone che raccoglievano in spiaggia una piccola foca. Erano infastiditi dalla sua presenza quindi gli viene il dubbio che potessero essere bracconieri. Io non voglio neppure pensarci. Se in questo stato hanno aperto così tanti centri di recupero vuol dire che sono tutti emotivamente coinvolti alla salvaguardia di questa specie, o per lo meno mi auto convinco che sia così. Pranziamo al camper e poi proseguiamo verso sud. Questi sono posti molto belli l’unico neo è che, essendo paesini turistici perché a ridosso delle spiagge, c’è tanta gente. Lungo la strada notiamo fuori da una casa un banchetto. Vendono prugne. C’è la classica cassettina dove pagare 2 € a cestino. In altri paesi dopo poco non troverebbero più né la cassettina né le prugne con relativo banchetto … Comunque sono ottime. Arriviamo a Bergen aan Zee. Carino ma caotico. Decidiamo di fare che andare all’area di sosta di Volendam. Tralasciamo Alkmaar perché domani non è il giorno del mercato del formaggio. Anche qui i paesaggi sono belli. La strada si snoda tra fattorie e campi di grano . Arrivando a Volendam notiamo subito il mulino a ridosso dell’area camper. Questa si trova nei pressi dell’Hotel Marina, vicino al porto (N 52° 29.398’ E 05° 03.613’). Bisogna prendere il biglietto prima di entrare così si alza la sbarra. Ci sono solo italiani … ed è piena pur essendo grande. Il costo è di 13 € dalle 17.00 alle 9.00, se non ricordo male gli orari, le restanti ore è 1 € all’ora. Facciamo due passi in centro. La via per arrivare al porto dei pescherecci è costeggiata di casette carine. Ogni finestra è agghindata con orchidee, vasi e piante varie. Alcune sono, per il mio gusto personale, un po’ pacchianelle, altre invece molto fini. Gli olandesi comunque non si fanno problemi a stare “in vetrina”, le tende non le usano e men che meno le persiane. La zona del porto è piena di bar, ristoranti e negozietti. E’ caotica pur essendo piccola. Ci facciamo tentare da un ristorantino dove si mangiano pesce e carne alla griglia. Abbiamo dietro i cani quindi siamo titubanti ad entrare. Non andiamo mai nei locali pubblici con loro, non danno fastidio ma mi spiace per le persone che ci sono intorno. Averlo saputo le avremmo lasciate al camper ma non avendolo preventivato, entriamo. Tutti prendono fish & cips tranne io e Luca che preferiamo la carne. Tutto ottimo. Come immaginavamo H e S stanno bravissime. Si sono messe a dormire sotto il tavolo e nessuno le ha notate. Torniamo al camper in tempo per il tramonto. Facciamo delle foto con il sole proprio dietro al mulino.
Vendita di Zoccoli
12.08.2010 giovedì km.40 km.1.940 tempo: bello/pioggia
Questa mattina c’è il panico. Ci mettiamo 1 ora e ½ per caricare acqua, pagare ed uscire. C’è una coda interminabile allo scarico che per di più è stato messo in un posto dove si deve entrare ed uscire dalla stessa parte. Ne consegue che con i camper incolonnati non si riesce ad uscire a meno che non si spostino. Per di più la macchinetta per il pagamento con la carta di credito o il bancomat è in tilt. C’è un pulsante da premere e si parla con la signora che c’è alla reception dell’hotel marina. Questa dice di andare là a piedi a pagare e quando si torna all’area, dicendole il proprio nome al microfono, lei apre la sbarra. Alcuni lo fanno ma quando lei apre escono altri camper e chi ha pagato non fa in tempo. C’è veramente il panico. Alla fine un signore si mette a discutere con lei al microfono e la sbarra si apre senza motivo. Ne consegue che usciamo tutti senza pagare. Se avessero qualcuno che passa tra i camper la sera a far pagare, eviterebbero tanti casini. Neri per il tempo che abbiamo perso ci dirigiamo a Zaanze Schans. Il parcheggio costa 7 €. Si ritira il biglietto all’ingresso e si paga all’uscita ad una macchinetta. Ci sono molti camper. Notiamo la polizia che ferma una macchina con delle persone che sembrano zingari a bordo però non ci facciamo caso più di tanto. Ci avviamo a piedi. Lungo questo fiume ci sono diversi mulini funzionanti e ci sono diversi negozietti che vendono di tutto dai formaggi agli zoccoli. E’ turistico ma carino perché ben curato. Pier confabula con Luca e poi dice di rientrare al camper perché non ha voglia di girare in bici in mezzo alla gente. Mi sembra strano per non ci faccio caso più di tanto. Noi visitiamo il mulino falegnameria. Costa 3 € gli adulti e 1,50 i bimbi. Vediamo come viene posizionato un grosso tronco preso dal fiume e messo sotto delle seghe che lo tagliano in assi. Ci metterà qualche ora. Questa falegnameria lavora veramente, non è solo per i turisti, come ogni mulino che c’è qui. Andiamo al camper a pranzare e scopriamo perché Pier ha voluto rientrare. Ha sentito un italiano che parlava al telefono. Diceva alll’interlocutore di avvisare l’assicurazione perché 15 minuti prima i ladri gli avevano aperto il camper. Erano quelli che avevamo visto con la polizia. Veniamo poi a conoscenza che qui rubano parecchio nonostante ci siano i parcheggiatori che controllano. Non ha voluto dirci nulla altrimenti ci preoccupavamo. Dopo pranzo solo io e Barbara proseguiamo il giro. Carina la fabbrica degli zoccoli. Ce ne sono appesi tantissimi e tutti colorati. Ci intrufoliamo alla spiegazione di un gruppo di giapponesi. Così vediamo come vengono costruiti. Facciamo qualche acquisto e poi torniamo al camper. Questa sera andiamo a dormire a Marken, un’isola ora collegata alla terraferma da un terrapieno. Si può pernottare nell’unico parcheggio all’ingresso del paese. Costo € 10 dalle 9.00 del mattino alle 9.00 del giorno dopo. Scendiamo e ci indirizziamo al porto. Era sereno ma man mano che ci avviciniamo arrivano dei nuvolosi neri. Arriviamo giusto in tempo per ripararci sotto la tettoia di una bancarella. Che jella … è una bancarella che vende pesce fritto … ci “obbligano” a prendere 3 porzioni di merluzzo ed un’aringa marinata affogata nelle cipolle … Matteo vuole e mangia quest’ultima … che coraggio … spero solo che non mi chieda poi il bacio della buona notte … Sunny è felicissima perché può ripulire tutti i pezzettini di pesce che involontariamente cadono a chi lo mangia davanti alla bancarella. Ad Honey non interessa mangiare, preferisce farsi accarezzare da una ragazza molto gentile. Smette di piovere e torniamo al camper. Sentiamo un verso strano e guardo fuori dalla porta. C’è una papera che sembra che ci chiami. Poverina è zoppa. Martina, con il suo grande spirito animalista, in 3 secondi è in soccorso della povera papera. Nella foga non si accorge che è scesa in mutande … le dà da mangiare dei pezzi di pane e questa poi se ne và. Dopo cena torniamo al porto e vediamo un tramonto che colora di rosso tutte le case verdi e bianche che circondano il porticciolo. Ad un certo punto sentiamo: “hallo Honey”. Mi giro ed è la ragazza delle grattatine della bancarella. E’ seduta con il suo fidanzato su di una barchetta a vela a guardare il tramonto. Che carini … Facciamo tappa in una piccola gelateria. Martina prende un gelato di crema sul quale hanno fatto cadere una cascata di granelle di zucchero colorate … da diabete … Notte tranquilla.
Olanda Urk
13.08.2010 venerdì km.30 km.1.970 tempo: bello
Paghiamo ancora 5 € per poter restare fino alle12.00. Scarichiamo le bici e ci indirizziamo al faro. Si prosegue sulla strada principale e poi si tiene la destra verso una fattoria quando si trova un bivio. In 15 minuti siamo al faro. Bellissimo con anche annessa la casa del guardiano. Consiglio di andare a vederlo nel pomeriggio perché la mattina ha il sole alle spalle quindi le foto non vengono benissimo. Attaccato al cancello c’è l’unico cartello che abbiamo trovato in Olanda con una scritta in italiano: “proprietà privata, vietato l’accesso”. Evidentemente degli italiani hanno fatto i furbi … Qui ci sono anche delle mucche che pascolano. Sono particolari, hanno il pelo lungo. Le avevamo già viste l’anno scorso a Capo Nord. Proseguiamo il perimetro dell’isola ed arriviamo al porto dove eravamo ieri sera. Facciamo due foto davanti ad un negozietto con degli zoccoloni gialli ai piedi. Ho la stessa foto di Matteo fatta 8 anni fa. Così si noterà il cambiamento … Martina vorrebbe degli zoccoletti originali ma, avendoli già a casa, non glieli prendiamo. Preferiamo prenderle le ciabatte morbide a forma di zoccoli. Ci spostiamo a Monnichendam. Parcheggiamo al porto ed andiamo in centro. Il canale principale ha delle case davvero belle e curate. Le vediamo con il sole alle nostre spalle che le illumina e dietro le case il cielo è nero come il carbone. Il tutto crea una luce molto particolare e risaltano i colori. Facciamo in tempo a decidere di tornare al camper che incomincia a gocciolare. Quando saliamo viene giù il diluvio … avessimo tardato di 5 minuti ci saremmo lavati. Piove tutto il tempo del pranzo e ritorna il sole quando partiamo. Torniamo all’area di Volendam. Prendiamo le bici e ripercorriamo la strada centrale che porta al porto e proseguiamo lungo il mare. A Luca si rompe la catena della bici quindi torna indietro. Noi proseguiamo sulla ciclabile fino a Edam. Questo paese è caratteristico per i formaggi. Carino il centro. Torniamo e ceniamo fuori dal camper poi facciamo un’altra partita a Taboo. Martina nel mentre posiziona sulle sedie tutte le conchiglie che ha raccolto e scrive il prezzo su dei foglietti. Si arrabbia perché nessuno, a parte noi, gliele compera. E’ stata un’ora seduta a fare gli occhi dolci a chi passava ma nessuno si è intenerito. Poverina …
Monnichendam
14.08.2010 sabato km.0 km.1.970 tempo: bello
Ci svegliamo presto perché oggi è la giornata di Amsterdam. Faccio correre i cani con la pallina per un’ora per farle scaricare. Purtroppo oggi non possono venire. Pier viene con le stampelle quindi dovrei tenerle tutte e due io. In mezzo alla gente non me la sento. Alle 9.30 siamo sul pullman n° 116 (va bene anche il 118) davanti all’hotel marina. Il costo del biglietto andata e ritorno è di 7,50 € a testa, anche i bimbi. I biglietti si fanno sul pullman. In 20 minuti siamo al capolinea che si trova alla stazione centrale. Recuperiamo una cartina e ci indirizziamo verso il centro. Imbocchiamo la via Damrak costeggiata da negozi. Entriamo in uno per comperare a Matteo la maglietta di calcio dell’Olanda. Ci facciamo a vicenda delle foto buffe con cappelli leopardati oppure rosa pieni di strass. Quanto ridere … Il ragazzo alla cassa ci dice che siamo fortunati perché ieri ha piovuto tutto il giorno. Oggi fa addirittura troppo caldo. Entriamo in un altro negozio dove vendono prodotti per il corpo. Hanno al centro diversi lavandini dove fanno provare gli scrub. I bimbi si divertono e poi si lamentano che hanno le mani che gli prudono. Probabilmente le hanno sgrassate troppo … Guardiamo anche negozi di articoli sportivi. Arriviamo velocemente alla piazza principale della città che si chiama Dam. Qui ci sono il palazzo reale (è tutto impacchettato perché lo stanno ristrutturando), la chiesa nuova ed il museo delle cere di Madame Tussaud. Ci sono diversi saltimbanchi. Proseguiamo per Kalverstraat, un’altra via piena di negozi. Non c’è tanta gente, o meglio, pensavo ce ne fosse di più. Magari è perché sono solo le 11.00 del mattino. Arriviamo al mercato dei fiori che si trova sul canale Singel (tra Piazza Munt e Piazza Konings). I negozi si trovano su chiatte ormeggiate nel canale. Si trova ogni genere di pianta e bulbo. In primis vendono ovviamente tulipani, ma ci rendiamo conto che i prezzi sono molto più alti di quello che li abbiamo pagati noi, poi orchidee e i semi della piantina della marijuana. In vari negozi c’è il divieto di fare foto. Compro una pianta di aloe a 2,50 € (da noi costa 15) e Barbara un’altra pianta grassa. Ne tralasciamo altre perché c’è il problema di portarle al camper. L’aloe lo metto in piedi nello zaino di Martina ma ho paura che si rompa. Come per ogni cosa lei ne ha una cura incredibile ed arriverà a destinazione sano e salvo. Ora abbiamo in tutto 4 piante sul camper … sembra una serra … Costeggiamo in canale Amstel verso il ponte Magere Brug. Qui i palazzi sono tutti pendenti in avanti. L’effetto ottico è incredibile, fa girare la testa. Venivano costruiti così perché le scale interne erano troppo strette quindi, per issare qualcosa ai piani alti, dovevano usare un argano che veniva posizionato sulla facciata anteriore proprio sotto il tetto. Dicono che la pendenza era stata data per agevolare la cosa. Lungo il canale sono ormeggiate delle chiatte abitate con tanto di cassetta delle lettere. Probabilmente, come a Stoccolma, la gente ci abita o le affitta. Vediamo i primi coffee shop, dalla inconfondibile puzza che esce. Non oso immaginare che odore c’è all’interno d’inverno quando le porte sono chiuse. Arriviamo al Mugere Brug. Dicono che sia il più fotografato di Amsterdam. Proseguiamo verso la piazza Rembrandt. Ci sono vari ristoranti e noi pranziamo in uno di questi, lungo il canale. Mangiamo molto bene e a prezzi modici. Se si prosegue su questo canale, Oude Schans, si vedono le fabbriche dei diamanti. Noi però giriamo verso il quartiere a luci rosse. Le vie sono Warmoessstraat, Oudezijds, Voorburgwal e Acterburwal. Dopo un acceso dibattito se passare di lì o meno. Decidiamo di percorrerne una. Si spiega a Matteo e Filippo qualcosina in generale sulla presenza di queste ragazze in “costume da bagno”. Loro ridono ma nulla di più. Mi sarebbe spiaciuto non vedere questo posto. Sono le vie più caratteristiche della città e non si può non vederle nonostante non siano per niente edificanti. Noi donne e bimbi passiamo veloci, i papà invece se la prendono comoda … certo … c’è Pier che fa fatica a camminare con le stampelle … non può mica correre … e Luca gli deve assolutamente fare compagnia … Andiamo alla stazione e notiamo che la strada che abbiamo percorso questa mattina per andare in centro ora è piena di gente. Sembra un fiume. Meno male che siamo arrivati presto. Alle 16.00 siamo al camper. I bimbi fanno giocare a perdifiato Honey e Sunny fino all’ora di cena. Mi sarebbe piaciuto andare a Marken a fare una foto al faro con la luce del tramonto ma non oso dire agli uomini di spostare il camper. Sono stanchi. Potrei andare in bici, sarebbero solo 15 km. per arrivare ma poi il ritorno dovrei farmelo al buio e non ho le luci, oppure prendere con la bici il traghetto che collega più volte al giorno Volendam con Marken. Anche in questo caso non va bene perché rischierei di non prendere l’ultimo traghetto per rientrare quindi rinuncio. Dovrò tornare in Olanda per questa cosa e per la camminata la mattina presto al faro di Texel alla ricerca delle foche … Dopo cena lasciamo i bimbi sul nostro camper e noi grandi facciamo due passi al porto turistico. C’è una pace incredibile. Apprezziamo tantissimo questo attimo di relax. Per di più che un leggero venticello caldo che ci dà una sensazione di pace. Saranno i fumi passivi di marijuana annusati oggi … o è il piacere della compagnia … ? … Propendo per la seconda. Siamo davvero tutti molto soddisfatti di come sta andando questa vacanza. Fino ad ora non abbiamo avuto nessun intoppo, meglio di così non potrebbe andare e lo commentiamo tutti quanti. Con questi pensieri positivi andiamo in branda. Comunque Amsterdam ci è piaciuta davvero tanto. Ci vorrebbero più giorni per visitarla però a noi un piccolo assaggio così è andato più che mai bene, di più sarebbe troppo. Ci torneremo più avanti, magari quando i bimbi saranno grandi.
Marken
15.08.2010 domenica km.122 km.2.092 tempo: nuvolo
Questa mattina per uscire c’è il solito problema della macchinetta. Andiamo quindi a piedi per pagare all’hotel. Appena fatto ci giriamo vediamo che Pier e Luca sono lì con il camper. Dicono che la sbarra si è aperta e che sono usciti tutti senza pagare, tranne noi. Non so come possa funzionare un’organizzazione come questa. Va beh problemi loro che non incassano i soldi. Ci spostiamo verso sud fino al castello De Haar appena sopra Utrecht. ([Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Entriamo nel parcheggio (per uscire bisogna pagare alla cassa del castello così danno un gettone). L’ingresso costa 3 € gli adulti e 2 i bambini. Se si vogliono vedere gli interni costa di più, a noi bastano i giardini. E’ il castello delle fiabe olandesi. E’ bellissimo e molto curato nonostante c’è un cantiere aperto da alcuni anni. Lo stanno ristrutturando mettendo del ferro nelle fondamenta perchè stanno cedendo. D’altronde è del 1300 ed è circondato dall’acqua. Questo castello è privato però durante tutto l’anno lo aprono al pubblico. È chiuso solo a settembre quando i proprietari vengono in vacanza. Merita davvero una visita. Pranziamo e poi proseguiamo per Outewater. Questo è il paese delle streghe. C’è un museo dove si trova la pesa originale. Tutte le ragazze venivano pesate. Se erano troppo magre e quindi abbastanza leggere per volare su di una scopa venivano bruciate per stregoneria. Entriamo al museo. Costa 4,75 € gli adulti e 2 i bimbi. L’unica cosa carina è che ci pesano e rilasciano un certificato a tutti. Il mio e quello di Barbara attesta che siamo delle streghe ma noi questo già lo sapevamo … i nostri mariti ce lo dicono sempre … Per il resto non merita neppure la sosta. Il paese non è nulla di che. Arriviamo in serata a Kinderdijk dopo aver imbarcato il camper su di una chiatta per superare il fiume (costo 5 €). Al parcheggio non si può pernottare. Arriviamo a Alblasserdam dove troviamo un’area camper al porto. (N 51° 51.700’ E 04° 39.390’). Le piazzole sono tutte piene e quindi ci mettiamo in fila con altri camper lì vicino. Il posto è tremendo ma alle 21.00 non abbiamo voglia di cercare altro. O meglio, negli spazi appositi è carino, proprio in mezzo alle barche, ma dove siamo noi no. Pazienza. Facciamo in tempo a fare due passi io e Luca con i cani. Appena saliamo si mette a piovere.
Incontro sulla spiaggia
16.08.2010 lunedì km.198 km.2.250 tempo: variabile
Mettiamo la sveglia alle 8.00 anche se siamo già tutti svegli per colpa di una macchina che, passando di fianco ai camper, ha pensato bene di suonare il clacson. Vogliamo arrivare presto al parcheggio dei mulini perché gli spazi per parcheggiare sono pochi. Ci spostiamo e facciamo colazione all’arrivo poi andiamo a visitare il sito patrimonio dell’Unesco. E’ molto carino peccato che alle loro spalle ci sia la cittadina con tanto di gru ecc.ecc. Fosse stato circondato da campi di grano sarebbe stato più caratteristico. Andiamo a piedi fino in fondo solo io, Luca e Barbara. Tutti i mulini sono molto curati e si riflettono nell’acqua. Le foto non rendono tantissimo perché è nuvolo. Tornati al camper partiamo subito per lo Zeeland. Facciamo tappa in un supermercato ed arriviamo al faro di West Nieuwland. (N 51° 48.675’ E 03° 51.899’). Pranziamo e poi andiamo in spiaggia. C’è parecchio vento. Il faro non è avvicinabile perché la zona è recintata. Comunque bel posto. Torniamo al camper e si mette a piovere. Ora ci prende per la prima volta lo sconforto. Prosegue a piovere tutto il pomeriggio. Passiamo dei paesini davvero carini senza riuscire a scendere. Arriviamo anche al faro di Burgh Haamstede ma lo vediamo dal camper. Non è sul mare ed è circondato dalla vegetazione. Non si riesce a fotografarlo bene. Arriviamo a Zierikzee. Cerchiamo svogliati un mini-camping. Il primo che troviamo ci dice che non può farci mettere su erba perché ha piovuto molto e quindi il terreno è zuppo. Sprofonderemmo subito. E poi cosa facciamo già sul camper senza poter scendere in un parcheggio pure brutto? Andiamo via senza avere le idee chiare per di più continuiamo ad entrare ed uscire dal paese perché Pier sbaglia ad impostare il navigatore. Nulla sarebbe se non ci fossero delle strettoie incredibili. Alla fine ce la facciamo ed arriviamo al mini-camping De Val in via Straatweg 5. (N 51° 38.051’ E 03° 55.384’). Costo 23 €. La signora ci dice che il terreno è stato rinforzato apposta per la pioggia quindi non abbiamo problemi a salire sull’erba con il camper. Il posto è bello ma piove e non riusciamo a godercelo. I bimbi armati di stivali, k-way e ombrello vanno comunque al parco giochi. A noi adulti la pioggia fa andare l’umore sotto i piedi. La cosa che più mi scoccia è che questi sono posti davvero belli ma ora non rendono. Dopo cena ci ritroviamo noi grandi in lavanderia. Passiamo qui una bella serata. Può sembrare strano ma la ricorderemo piacevolmente. Chiacchieriamo mentre io e Barbara usufruiamo di una strizzatrice come quella di Texel.
Grano
17.08.2010 martedì km.90 km.2.340 tempo: nuvolo
Ci spostiamo dopo colazione al parcheggio del porto della cittadina. Facciamo due passi in centro. E’ carina circondata dalle mura. Nella piazzetta principale c’è il mercato e mangiamo il pesce fritto preso in una bancarella. Buonissimo come sempre. Prendiamo anche da mangiare sul camper delle aringhe affumicate. Ci spostiamo per pranzo alla grande diga. Parcheggiamo vicino al mare (N 51° 38.250’ E 03° 42.196’). Dopo pranzo Barbara mi bussa dicendomi che nella baietta ci sono due foche. Lei ha l’occhio lungo. Incurante del vento in un nano-secondo sono in spiaggia con Honey. Si sono sdraiate sulla recinzione di quello che credo sia un allevamento di ostriche. Sono a 5 o 6 mt. dalla riva. Una è bianca e l’altra è marrone. Sono bellissime e belle cicciotelle. Mi guardano ma non muovono un baffo. Un’emozione incredibile e poi per me tutto quello che è animale, libero nel suo ambiente, mi lascia senza fiato. Torno verso il camper e vedo Pier che rientra anche lui con Sunny. Ha cercato di raggiungermi ma non ce l’ha fatta … avevo il fuoco … e non riesce ad andare a vederle perché inizia a piovere. Meglio così perché Honey guardava le foche interessata ma senza fare grandi scene, Sunny minimo le faceva scappare miglia e miglia di distanza abbaiando, massimo cercava di raggiungerle per mangiarsele … per lei tutto quello che è cibo anche se è vivo e cammina (in questo caso nuota), le fa perdere la testa … E’ una tipa un po’ particolare … Arriviamo sull’ultima isola dello Zeeland. Non piove ma c’è vento. Vediamo il faro di Westcapelle. E’ bello peccato che intorno c’è asfalto e non rocce. Gli andiamo vicino con i camper e facciamo una foto. La strada poi passa in alto sulla duna che protegge il paese dal mare e vediamo il mulino con alle spalle un altro faro caratteristico: è una torre come se fosse un campanile con sopra la luce. Non mi piace. Hanno unito due cose diverse con un brutto risultato. Andiamo al mini-camping Weredijke (N 51° 30.192’ E 03° 30.349’) a Zoutelande. Paghiamo se non ricordo male 25 €. Anche qui carino e faccio un’altra foto ad un’ipotetica casetta per Giulio Coniglio. Torniamo a Westcapelle. Parcheggiamo i camper ed andiamo in spiaggia anche se c’è vento. Andiamo poi a bere l’ultima birra tutti insieme. Torniamo per cena al mini-camping. Ultima serata olandese. Se domani il tempo è ancora brutto rientriamo con un giorno di anticipo. La nostra idea era di fare gli ultimi 2 giorni in spiaggia a far giocare i bambini ma è impossibile.
Famiglia a passeggio
18.08.2010 mercoledì km.545 km.2.885 tempo: variabile
Ci svegliamo ancora con le nuvole. Torniamo alla spiaggia di Westacapelle per fare sfogare un po’ tutti quanti. I bimbi si divertono a lanciare la pallina ai cani in acqua in mezzo ai gabbiani. Loro si tuffano nonostante le onde. Decidiamo quindi a malincuore di partire. Vogliamo fare un pezzo di strada e poi fermarci per pranzo. Arriviamo al camper e il cielo si apre però ormai siamo convinti di rientrare. Viaggiamo facendo varie soste per arrivare in Francia in un campeggio a Saverne. Si chiama Les Bouleaux e costa 15 € (N 48° 46.950’ E 07° 15.048’). E’ vicino all’autostrada quindi comodo da arrivarci. Il gestore ci dice che anche qui da piovuto molto e quindi il prato è allagato. Ci fa parcheggiare in un posto sicuro. I bambini giocano a calcio con altri italiani e si riempiono di fango da capo a piedi. Doccia, cena e poi come d’abitudine sul camper di Luca e Barbara. Silenzio e buio totale.
Foche all'isola di Texel
19.08.2010 giovedì km.497 km.3.382 tempo: bello
Partiamo come al solito con calma ma dopo un paio d’ore la calma se ne va a farsi benedire. La polizia ci ferma e ci fa entrare in un’area di parcheggio dove ci sono già altri camper. Uno ad uno ci pesano. Luca e Barbara sono a posto, noi superiamo il limite. Consideriamo che in Germania è di 4 tonnellate altrimenti se fossero 3,5 come in Svizzera, lo supereremmo tutti. D’altronde quasi tutti i camper vuoti si avvicinano in modo incredibile a questo peso. Tra l’altro abbiamo entrambe i serbatoi delle acque pieni e abbiamo appena fatto rifornimento di carburante. Siamo nella situazione peggiore. La poliziotta tedesca, che sarebbe buona per fare il ghiaccio, ci dice che o paghiamo la multa o ci blocca il camper. Quindi non è questione di essere in regola o meno per poter viaggiare, è questione che interessa solo incassare soldi. Assurdo. Un signore con un Mobilvetta ci dice che l’anno scorso in Austria quando lo hanno fermato gli hanno fatto pagare 400 € e che sicuramente anche qui è lo stesso. Comunque appena arriva a casa vende il camper perché non ne può più. Per noi è la prima volta. Dopo 1 ora persa Pier torna dicendo che la multa è di soli 35 € perché abbiamo scaricato tutte le acque. La poliziotta alla domanda: “dove possiamo scaricare” risponde con un modo strafottente: “qui” … e così riempiamo tutta l’area d’acqua. Cos’era farci mettere su un tombino … Alteranti per il sistema ripartiamo. E’ davvero assurdo perchè se non siamo in regola e siamo un eventuale pericolo per la circolazione ci devi fermare, non puoi farci proseguire se paghiamo. Va beh. Arriviamo per pranzo in un’area di parcheggio vicino a Berna. Fa davvero caldo, non siamo più abituati a certe temperature. Dopo pranzo ci salutiamo con Barbara e Luca. Abbiamo tutti il magone perché abbiamo passato davvero una bella vacanza insieme. Loro passano dal Gran San Bernardo e vanno una notte a Pila perché c’è una gara di bici. Domani sera devono essere per forza a casa. Noi abbiamo ancora 1 settimana di ferie quindi rimaniamo in Svizzera per trovarci domani con i compagni dei nostri viaggi passati. Andiamo a Crans Montana e troviamo un piccolo campeggio, La Moubra, vicino ad un laghetto. (N 46° 18.285’ E 07° 28.908’). Costo 35 € . Facciamo due passi nei boschi, ceniamo fuori dal camper e facciamo una partita a carte.
Giethorn
20.08.2010 venerdì km.53 km.3.435 tempo: variabile
Oggi Honey compie 3 anni quindi i bimbi sono euforici e le cantano la canzoncina. C’è il sole. Pier e Matteo fanno 15 km. in bici in uno dei tanti percorsi che ci sono poi quando tornano andiamo al parco avventura sugli alberi. Io e Matteo facciamo un percorso difficile. Pier segue Martina in uno per bimbi più piccoli. Pranziamo fuori dal camper e poi ci spostiamo a Leukerbad. Non si può più stare nel parcheggio all’inizio del paese ma si può andare solo in campeggio. Costa 30 € ed è abbastanza pieno. Alle 19.00 Honey, che è legata fuori, sente qualcosa e vedo che si alza di scatto. Un attimo dopo incomincia a fare andare la coda prima piano poi sempre più velocemente fino a quando li vede ed allora incomincia a saltare ed abbaiare come una folle. E’ arrivata la sua amica Maya. Marco e Marina parcheggiano vicino a noi. E’ bello rivederli. Facciamo due passi verso i prati oltre il campeggio almeno Matteo e Martina possono giocare con Francesca e Noemi. E’ poi solo un mese che non si vedono ma da come sono tutti euforici sembra una vita. Chiacchieriamo delle nostre vacanze e della loro casa in costruzione poi all’alba delle 22.00 pensiamo di andare a cenare. Purtroppo Marina aveva studiamo delle belle camminate da fare ma con il piede di Pier dobbiamo limitare molto. Ricomincia a piovere. Sono davvero stufa del tempo brutto.
Fiori ad Amseterdam
21.08.2010 sabato km.43 km.3.478 tempo: bello
Facciamo una passeggiata fino in centro e poi andiamo a vedere le gole e le cascate. C’è un percorso su passerelle in ferro, sembra di essere sospesi nel vuoto. Molto bello. Rientriamo e pranziamo tutti insieme fuori dal camper. Ci è capitata davvero pochissime volte una cosa del genere perché quando siamo insieme siamo sempre in movimento o a piedi o con il camper quindi un pranzo tranquillo non riusciamo mai a farlo. Ora lo apprezziamo. Facciamo sempre viaggi lunghi e quindi è più veloce pranzare sul camper. Riposino e poi in piscina. I bimbi sono contentissimi. Hanno messo degli scivoli nuovi e ci divertiamo tutti un sacco. Si torna bambini urlando come dei pazzi in quei tunnel. Per cena torniamo a Crans Montana ma facciamo una grande cretinata. Andiamo a parcheggiare vicino ad un campetto da calcio vicino alla strada. Ne consegue che io e Pier non chiudiamo occhio per tutte le macchine che passano a velocità folle. Marco e Marina sono più fortunati perché loro hanno il sonno pesante e non sentono nulla. La mattina noi siamo stravolti, loro belli riposati.
Isola di Texel
22.08.2010 domenica km.90 km.3.568 tempo: bello
Facciamo una passeggiata in mezzo ai boschi sulla strada che hanno fatto Pier e Matteo l’altro giorno. Loro non avevano trovato nessuno, oggi è domenica e c’è parecchia gente a piedi. Arriviamo ad un bel laghetto dove i cani possono fare il bagno. E’ proprio vero il detto: vai con lo zoppo ed impari a zoppicare … Maya è diventata l’unico border collie d’acqua che c’è al mondo … si tuffa meglio di un labrador. Invece Honey è l’unico labrador che corre e salta come un border … Pranziamo e facciamo due chiacchiere vicino al lago mentre i bimbi giocano al parco giochi. Troviamo diverse mazze da tamburo. Torniamo al camper e ci spostiamo dopo Briga in un piccolo paesino, Binn. Facciamo due passi. Davvero molto carino con tutte le case il legno scuro. Ognuna ha attaccato esternamente una scultura di un sole. C’è un piccolo campeggio su erba dove ci sono tante piccole tende. Entriamo e si paga 21€ a notte. Ceniamo ancora tutti insieme. Pier fa una pastasciutta con il sugo di mazze di tamburo. Non sono proprio l’ideale come invece lo sono i porcini ma è buona. Giochiamo fino a tardi. Marco è un intrattenitore spettacolare e ha sempre qualche gioco nuovo da fare tutti insieme. Bella serata.
Castello De Haar
23.08.2010 lunedì km.0 km.3.568 tempo: nuvolo
Oggi è nuvolo. Facciamo una passeggiata tornando indietro nella valle fino alle gole di Tinn. Le gole non si vedono molto peccato. Il rientro Pier lo fa con Martina in autostop. Fermo una macchina olandese e chiedo se possono dar loro un passaggio e così li portano fino in paese. Quanto ridere. Francesca mi guarda e mi dice affascinata: come parli bene l’olandese Anna … ma io avevo parlato in francese … Questi bimbi … hanno sempre delle uscite spettacolari … Questa sera ceniamo noi grandi sul nostro camper mentre i bimbi su quello di Marco e Marina. Fa troppo freddo per cenare giù. Poi tutti da noi per una partita a Taboo.
Amsterdam
24.08.2010 martedì km.212 km.3.780 tempo: bello
Andiamo fino al paese sopra il campeggio e poi ci spostiamo per pranzo a Grengiols ma non troviamo un bel posto per pranzare. Solo Marina va a vedere il paesino. Dice che è carino. Partiamo e ci salutiamo al Sempione. Noi ce la prendiamo con comodo, loro devono essere a casa presto perché domani lavorano. A casa ci attende solo il duro lavoro di sistemare il giardino. Anche quest’anno è andata. Certo che se non fossimo riusciti a partire per colpa del piede di Pier sarebbe stato davvero un peccato. E’ stata una bellissima vacanza che ci ha dato la possibilità di scoprire che persone stupende siano tutti i nostri compagni di viaggio e questa credo sia la cosa più importante della vacanza stessa. E’ sempre bello scoprire e riscoprire le persone. Ognuna a modo suo sa darti qualcosa di positivoSiamo appena rientrati ma già si pensa al prossimo anno, a noi piace avere delle mete … chissà … Irlanda o Scozia … di certo al nord perché i paesaggi, le persone, la pace che regna sono cose che ti entrano nel cuore. Per noi è come una droga, non me abbiamo mai abbastanza.
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