Vacanze di Natale in Francia del Sud
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Vacanze di Natale in Francia del Sud
Anche quest’anno vacanze natalizie lunghissime.
Si parte il 19 dicembre in tarda serata e il primo giorno di viaggio termina intorno all’una di notte ai confini con la Toscana. Al mattino, non di buonora, si riprende il viaggio.
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Menton
Autostrada fino a Menton, dove arriviamo verso le 16 del 20 dicembre; la città è illuminatissima e nella piazza centrale sono allestiti mercatini natalizi e giochi per i bimbi da far restar senza parole. Non riusciamo a fermarci per i ben noti divieti verso i camper e proseguiamo fino a Montecarlo; l’unico parcheggio qui concesso ai camper è coperto, di fronte alla fermata dell'autobus che porta direttamente ai mercatini di Natale. Tante casette tipiche, mostra di presepi, addirittura un angolo per la degustazione di ostriche e champagne.
C’è anche una pista di pattinaggio su ghiaccio, ma sta per chiudere così ci consoliamo con un giro sulle giostre! Torniamo al parcheggio intorno alle 21 e ripartiamo; qui non è consentito il pernottamento. Arriviamo tardissimo ad Antibes, fiduciosi nel tempo decidiamo di visitare il giorno successivo (21) il parco Marineland ([Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] Idea meravigliosa, il tempo è splendido; divertenti gli spettacoli con i delfini (ce n’è anche uno “natalizio”), con le orche, con le otarie e con i rapaci.
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Marineland—il tunnel-acquario
Indimenticabile il pasto delle orche e gli acquari, soprattutto il famosissimo tunnel che attraversa l’acquario popolato da squali e da tantissime altre specie di pesci: impressionante vederseli sulla testa! In un’altra vasca è predisposta una cupola alla base per affacciarsi ed osservare i pesci.
Usciamo naturalmente alla chiusura, riprendiamo il viaggio ed arriviamo intorno alle 19 a Grasse, spesa al supermercato e sosta notturna nel parcheggio adiacente.
22 dicembre: profumeria Fragonard. E’ in attività dal 1926 e molte sono le addette alle visite guidate gratuite che conoscono benissimo la nostra lingua. Interessantissima la spiegazione; acquistiamo dei profumi, vista la qualità e compilo anche la cartolina per ricevere il catalogo. La cortese signora ci fornisce anche qualche consiglio su luoghi circostanti che meritano una visita.
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Gourdon
Seguiamo le sue indicazioni e puntiamo verso Gourdon; 760 mt. di altitudine con una vista straordinaria sulla costa azzurra. Anche le viuzze sono molto caratteristiche: botteghe di artigiani che conservano un aspetto di altri tempi, anche qui numerose profumerie che producono, tra l’altro, saponi di ogni forma e fragranza.
In un depliant trovato nell’ufficio turistico di Gourdon ci incuriosisce su una manifestazione natalizia (Le Grand Cirque De Noel )nel paese di Valbonne, ed anche se fuori percorso decidiamo di andare. Non ci pentiamo della deviazione: mercatino di natale per le vie del paese, e angolo dedicato ai bimbi, come sempre nei paesini francesi. Ci sono i recinti con gli animali (“la Petite ferme”), la casa di babbo natale e un laboratorio per bimbi (“animation du Père Noël”). Molto originale l’albero di natale (“arbre à souhaits”): ogni bimbo toglie il tappetto con il gancio della pallina, nella pallina recita una poesia o canta una canzone natalizia, richiude la pallina e la appende all’albero! Babbo Natale si fa fotografare con i bimbi ed artisti di strada in costume percorrono le vie del paese (“Batucada des clowns”). Ripartiamo e la sera siamo già a Saintes Maries de la Mer.[tbfw]
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Cavalli in Camargue
Sostiamo nell’area attrezzata sul lungomare, ci sono anche altri camper ma nessun italiano. Il giorno successivo (23) sarà dedicato esclusivamente a quest’angolo di Camargue. Visitiamo la Chiesa con la cappella dedicata a Santa Sara, venerata dai gitani. Nel paese sono numerosissimi i negozi di souvenir, in vendita soprattutto oggetti che ricordano gli animali che popolano numerosi questa zona: i tori, i cavalli, i fenicotteri, immancabile e in tutte le dimensioni la croce della Camargue. Torniamo al camper e ci spostiamo verso l’Etang de Vaccarès; troviamo un bel posto per il pranzo in uno spiazzo
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Salin de Giraud
isolato da dove avvistiamo gli splendidi fenicotteri; nel primo pomeriggio visita alle Salin de Giraud, chiaramente lungo il percorso tori, cavalli bianchi, fenicotteri. Non lontano dalle saline troviamo una zona industriale per la lavorazione del sale, e gli operai ci spiegano come avviene il processo di raccolta e distribuzione del sale non destinato ad uso alimentare.
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Aigues Mortes
Torniamo indietro e, visto il tempo ancora a disposizione, ci dirigiamo verso Aigues Mortes. Parcheggiamo nell’AIRE - Rue du Port La città è racchiusa tra mura e bastioni, molto ben conservata.
Per la notte torniamo nell’area attrezzata di Saintes Maries de la Mer; durante il percorso il navigatore ci fa lasciare la strada principale per una secondaria, seguiamo le indicazioni e ad un certo punto ci troviamo di fronte il mare e la voce registrata che ci invitava a “prendere il traghetto” naturalmente non disponibile a quest’ora! Una mezz’ora abbondante persa. Arriviamo finalmente a destinazione e dopo una cena abbondante il meritato riposo.
24 dicembre: ripartiamo, direzione Lourdes senza soste: dobbiamo essere nella cittadina fra i Pirenei per la messa di mezzanotte. Ci riusciamo. Parcheggiamo con tanti altri camper italiani nel parcheggio …………. e dopo il cenone della vigilia, partecipiamo alla messa nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, costruita dopo la demolizione della vecchia chiesa dove Bernardette era stata battezzata; il fonte battesimale è qui conservato insieme a due statue provenienti sempre dalla vecchia chiesa.
Il giorno di Natale ci rechiamo alla Grotte de Massabielle e all’imponente complesso circostante; pranzo al camper e, nel pomeriggio, ritorniamo al centro della città dove visitiamo la casa natale della Santa (il Moulin de Boly). Qui è addetta all’accoglienza dei fedeli una suora italiana che gentilmente ci fornisce molte spiegazione sull’- edificio e sulla famiglia che lo abitava. Usciamo nel momento della chiusura e ci intratteniamo
a parlare ancora un pochino con la suora all’esterno del Moulin de Boly. Si sta facendo notte ed è freddissimo, scende qualche fiocco di neve ed è ormai ora di rinta-narci nel calduccio del camper. Il bagno alle piscine lo faremo il mattino successivo (26).
Subito dopo il pranzo lasciamo Lourdes; ci farebbe
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Lourdes
piacere visitare anche il paese di Bartrès, altro luogo legato a Bernardette, ma non riusciamo a trovarlo. Decidiamo di spostarci verso sud, per percorrere la costa mediterranea francese; guardando lo stradario ci colpisce il piccolo stato di Andorra. Non è lontano da alcuni paesi che abbiamo intenzione di inserire nel nostro itinerario e così ci avventuriamo tra i Pirenei. C’è molta neve e, una volta sorpassato il confine spagnolo il navigatore ci guida attraverso un passo sommerso di neve; abbiamo anche qualche difficoltà con le catene, non è facile con quelle temperature e con un mezzo così pesante. Un poliziotto spagnolo che transitava sulla strada si ferma, ci aiuta e poi ci fa strada fino alla fine del passo. Ringraziamo e lui con uno spagnolo comprensibile ci dice: è il mio lavoro!
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Carcassone
Arriviamo di sera ad Andorra La Vella e ci sistemiamo in un parcheggio con altri due camper. Al mattino (27) usciamo per scoprire un pochino la città; è una distesa immensa di negozi. Il tempo scorre senza rendercene conto.
Torniamo al camper tardissimo.
Un giorno può bastare, quindi ci rimettiamo in marcia; vogliamo dedicare un po’ di giorni ai luoghi catari. La prima meta è Carcassone; arriviamo di sera e, alla ricerca di un parcheggio scopriamo ammirati vari angoli della città straordinariamente illuminati per le feste.
Il navigatore non ci segnala alcun punto sosta, ma riusciamo alla fine a trovare l’area camper a ridosso de la Cité. L’area non è delle più comode; superaffollata, in pendenza e in ristrutturazione.
Ma dimentichiamo l’area assolutamente lontana dal solito modello francese, affascinati da quella che è considerata la più bella città fortificata di Francia. Di notte l’illuminazione la rende unica nel suo genere. 28 dicembre: fa un freddo indicibile. E’ soprattutto fastidioso il vento gelido, ma questo non ci fa desistere dalla visita della cittadella d’epoca medievale con doppia cinta muraria, ristrutturata da un personaggio cui la Francia deve molto per le sue maestose opere di ristrutturazione: Viollet Le Duc. La cinta muraria interna misura 1,1 km, mentre quella esterna 1,5 km. Il percorso interno ed esterno non è certo breve; entriamo intorno alle 11 per uscire alle 14, dopo aver ascoltato con attenzione tutte le spiegazioni dell’audioguida (naturalmente in italiano). Passeggiata per le vie della città antica e piccola sosta nella chiesa romanico-gotica di Saint Nazaire. Il freddo è pungente nonostante l’orario ed il sole, mangiamo sul camper sfruttando al massimo la nostra “Truma”, riposino pomeridiano, camper service e di nuovo in strada.
Imbocchiamo la D118 che costeggia il fiume Aude, l’indicazione di
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Rennes-le-Château
Rennes-le-Château ci conduce verso questo luogo che cela leggende e realtà senza stabilirne bene i confini. C’è un parcheggio camper nella parte alta del paese, ma il nostro ha dimensioni che ci invitano alla prudenza. Purtroppo il complesso del Presbiterio è chiuso, il paese è piccolissimo e semideserto; l’atmosfera sembra irreale.
Facciamo qualche foto e, arrivati ormai alle 18, ci preoccupiamo di trovare un posto per la notte.
Lo troviamo a Quillan, nel piazzale antistante la stazione ferroviaria. I treni non ci disturbano durante la notte, grazie anche alla distanza che prendiamo rispetto ai binari ed al sonno profondo.
29 dicembre: inizia il tour dei castelli catari. Il primo è il castello di Puilaurens. Nel parcheggio c’è neve e, visto il periodo, sembrerebbe non aperto al pubblico. Doposci ai piedi iniziamo la salita sullo stretto sentiero che risale
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Puilaurens
la collina ricoperto di neve ancora intatta. E’ stato costruito su uno sperone roccioso ed è praticamente in rovina; è stato per oltre 400 anni la fortezza più meridionale della Francia, eccellente esempio dell’architettura militare nel Medioevo. Le foto rendono meglio d’ogni parola il panorama che si ha da quest’altezza e il fascino di queste rovine. Torniamo al camper, pranziamo e, dopo qualche difficoltà causa neve, ci rimettiamo in cammino verso il castello di Queribus.
Il camper si deve lasciare nel parcheggio sulla strada e salire a piedi causa neve; impieghiamo, ovviamente a piedi, circa venti minuti fra neve e ghiaccio ma ne vale la pena! E’ il più piccolo fra i castelli catari ed è
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Queribus
“costruito a nido d’aquila” ed è stato l’ultimo
bastione a cadere durante la guerra crociata contro gli albigesi. Anche da qui il panorama è meraviglioso ed il castello abbastanza in rovina; siamo talmente in alto che una turista spagnola non è riuscita a salire fin su a causa delle sue vertigini. Finita la visita ce ne torniamo a riprender temperatura nel camper e proseguiamo a Villerouge Terménès ma è ormai tardi, e dei turisti inglesi appena tornati dalla visita ci spiegano che ormai non siamo più in tempo. Ci vorrebbero moltissimi giorni per una visita soddisfacente ai molti castelli di questa zona, ma non abbiamo tanto tempo e il dover tralasciarne parecchi ci dispiace. Passiamo anche a Saint-Martin-Lys, dove si trova la sede della MAISON DES PYRENEES DU PAYS CATHARE per recuperare un po’ di materiale turistico, ma purtroppo è chiusa. Ci spostiamo quindi nella cittadina di Esperaza. Qui ha sede il Museo dei Dinosauri, dormiamo nel piazzale di fronte, che è poi il piazzale della stazione.
30 dicembre: Musèe des Dinosaures. E’ aperto tutti i giorni dell’anno, tranne il 25 dicembre e il 1 gennaio; è il più grande museo paleontologico di Francia ed è molto ben organizzato, angolo per i bimbi che hanno a disposizione fogli e colori per tracciare le impronte e l’epidermide delle varie specie dei preistorici
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Museo dei dinosauri di Esperaza
animali. Occupa una superficie di 2000 mq ed è diviso in mostra dell’evoluzione, giardino del cretaceo e ricostruzione degli scheletri; interessante anche il video sul lavoro dei paleontologi, comprensibile anche se in francese. Acquistiamo nella boutique/biglietteria un divertente giochino: un blocco di gesso che con gli attrezzi forniti porta alla scoperta di ossa di dinosauro da costruire in un modellino. Annesso si trova il Musée Contemporain de la Chapellerie,
che loda una tradizione di “artisan chappellier” dal 1805 e una produzione che nel 1928 raggiunge 8.000.000 di pezzi prodotti durante l’anno; visto il video, e visitata l’unica stanza che illustra la produzione dei cappelli, si comprende meglio il valore di questo accessorio! ! Da Esperaza riprendiamo il viaggio dopo pranzo sulla D613, dove incontriamo lo Chateau d’Arques, purtroppo è chiuso e possiamo ammirarlo solo esternamente.
La giornata è splendida e facciamo moltissime foto.
Fra i vari depliant offerti all’interno del Museo dei Dinosauri, ci incuriosisce la riserva africana di Sigean; iniziamo il viaggio, localizziamo il parco e, visto che abbiamo ancora qualche ora di luce, ci avventuriamo nella zona lagunare. Siamo nei pressi di Peyriac de Mer, precisamente nell’Etang de Bages; gli étangs (stagni) sono popolati da fenicotteri e da altre svariate specie di volatili, sono tipici di questo tratto di costa francese. Potremmo azzardare un pernottamento qui (c’è anche un altro camper), ma preferiamo stare più sicuri e ci spostiamo nell’area camper di Peyriac de Mer (fare attenzione ai rami), su prato, non illuminata e senza servizi. Le aeree camper della Francia del Sud si sono rivelate molto più spartane rispetto a quelle conosciuto nel resto del territorio; ma forse è solo una casualità.
31 dicembre: Riserve Africane de Sigean. Se dovessi classificare questo parco non esitereiad attribuire un sicuro ****! E’ aperto 365 giorni l’anno ed è sicuramente il più bel parco animali tra quelli che abbiamo visitato. Entriamo alle 9 (orario di apertura)
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Orso della riserva africana
e usciamo anche oltre l’orario consentito. I numeri forse rendono l’idea del contenuto di quest’area, tra l’altro molto ben tenuta: 300 ettari di estensione, 6,5 km di percorso automobilistico, un percorso a piedi (che noi impieghiamo dalle 11 alle 14 per percorrere!), 3.800 animali. Facciamo il giro in auto due volte, e due volte torniamo ad osservare i fenicotteri sulla riva: lo scenario è magnifico! L’unicità di questa riserva è l’ambiente naturale e spazioso in cui gli animali vivono: [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Da segnalare il recinto della caprette, dove ibimbi possono
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Elefante della riserva africana
accedere da una scaletta per
portare un po’ di erbetta fresca ed uscire completamente ricoperti di fango ...e contentissimi!
Passiamo la sera del 31 in un parcheggio mentre ci spostiamo in direzione di Avignon; come lo scorso anno, dobbiamo costatare che i francesi sono molto silenziosi nella notte di Capodanno. La mattina del 1° gennaio siamo di nuovo in viaggio; destinazione
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Pont du Gard
Avignon con sosta al Pont du Gard, il ponte romano sul fiume Gard, parte di un acquedotto edificato nel 19 a.C. Arriviamo intorno alle 15.30 e usciamo subito per un giro all’interno delle mura. Al Palazzo dei Papi ci informano che possiamo sicuramente effettuare la visita perché ancora in orario; in realtà, mentre siamo catturati dalla spiegazione dell’audioguida, un addetto alla sorveglianza ci invita ad affrettarci perché è ormai ora di chiusura; al nostro stupore ci assicura che potremo tornare il giorno successivo per completare la visita. E così il 2 gennaio ultimiamo la visita nel palazzo e acquistiamo del vino ed un ricordino alla Bouteillerie du Palais des Papes, poi la cattedrale di Notre-Dame-des-Doms del XII secolo (all’interno c’è, secondo l’usanza provenzale, il presepe con i “santon”, statuine ottocentesche con testa mani e piedi di cera montati su manichini vestiti con abiti ricavati da stoffe dell’epoca; l’ambiente che circonda la Sacra Famiglia riproduce le più svariate azioni della vita quotidiana dell’epoca) ed i giardini Rocher des Doms. Ci piacerebbe molto vedere anche il presepe
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Palazzo dei Papi di Avignone
provenzale allestito all’interno dell’Hotel de la Ville, ma c’è una manifestazione e per prudenza hanno chiuso l’edificio che riaprirà solo il giorno successivo. Per la notte siamo a St. Maxime ed il 3 gennaio è interamente di viaggio, tranne una nuova sosta alla profumeria Fragonard di Grasse per nuovi acquisti. Non prendiamo autostrade fino a San Remo ed utilizziamo quest’ultimo giorno di vacanza per ammirare le splendide ville lumiere. Rientriamo il 4 gennaio con un po’ di ritardo rispetto alle previsioni.
Col permesso di [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
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