Vacanze di Natale in Francia
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Vacanze di Natale in Francia
Da quando possediamo il camper, per la prima volta quest’anno ci possiamo concedere delle lunghissime Vacanze di Natale. Da una ricerca in internet scopro che i mercatini di Natale d’Alsazia sono considerati i migliori d’Europa; inoltre c’è il desiderio di tornare in territorio francese dopo il viaggio dell’estate scorsa ...si stabilisce così la data della partenza: il 21 dicembre.
La scuola chiude alle ore 16.00 ...il tempo di prendere le ultime cose e alle 16.50 siamo già su strada. Si cammina fino alle ore 21.00; sosta per la cena nei pressi di Cecina (LI) e alle 21.50 si riparte. A mezzanotte e mezza ci fermiamo in un’area di servizio dell’autostrada vicino Genova per dormire (km percorsi 510).
La mattina del 22 riusciamo a rimetterci in viaggio alle 8.30, sosta breve per colazione e alle 12.45 varchiamo il confine sul passo del Monginevro: nevica e in discesa il camper sembra poco stabile! Tappa per rifornimento carburante a le Freney d’Oisans e pausa-viaggio a Grenoble: per riposarci un po’ scegliamo di fare un giro in un centro commerciale. Fatto qualche acquisto riprendiamo il cammino verso l’Alsazia, così viaggiamo fino a notte inoltrata; ci fermiamo alle 00.45 a Chemin, nei pressi di Dole, nel piazzale della Chiesa (km percorsi 735 – totali 1245)
23 dicembre: oggi si entra nel vivo della vacanza, quindi partenza alle 6.20 (!) sulla N83. Alle 8 la temperatura esterna è di –11°! Ci fermiamo per la colazione: finalmente la prima colazione con croissant e baguette.
Il panorama è incredibilmente suggestivo: brina ovunque: sulla vegetazione, sulle case ...sembra un mondo incantato. Dalle notizie recuperate (internet e diari di viaggi) ci rendiamo conto che non basterebbe un mese per un’accurata visita all’Alsazia natalizia e noi abbiamo solo tre giorni: decidiamo per un programma esclusivamente “natalizio” e abbandoniamo le visite d’altro genere.
L’Alsazia è, per il periodo natalizio, idealmente divisa in 7 aree tematiche:
i paesi dei misteri (pays des Mystères)
i paesi delle luci (pays des Lumières)
i paesi dei sapori (pays des Saveurs)
i paesi dell’abete (pays du Sapin)
i paesi delle stelle (pays des Étoile)
i paesi dei canti e delle stoffe (pays des chants et des Étoffes)
i paesi delle veglie (pays des Veillées)
Riusciremo a “toccare” tutte le aree, anche se molto velocemente.
Il primo paese è nell’area dei pays des chants et des Étoffes: Altkirch. Parcheggiamo vicino agli impianti sportivi e in pochi minuti raggiungiamo il centro del paese dove ogni anno viene allestita la Forêt enchantée: manichini allestiti con molta cura a rappresentare scene di racconti e leggende alsaziane; il tutto arricchito da musica e da spiegazioni audio in lingua francese e in lingua tedesca.. Ogni scena è poi presentata da un pannello che descrive la favola sempre in lingua francese e tedesca.
Ci sarebbe da visitare anche la Grotte aux Lucioles, ma non riusciamo a trovarla e, visto che ormai è ora di pranzo torniamo al camper cercando di non prendercela troppo comoda: c’è una pista di pattinaggio in piazza e così, dopo aver mangiato ci dirigiamo vero Le Patinoire de Plain Air. Mentre siamo in pista scorgiamo sulla piazza trampolieri e personaggi in costumi fiabeschi che si aggirano per le strade. Dopo solo un’ora siamo già di nuovo su strada (N83): direzione Ungersheim.
Andiamo a visitare l’Ecomuseè d’Alsace: unico sito dell’area dei pays des Veillées.
E’ molto esteso (circa 20 ettari) ed è la sintesi del patrimonio architettonico-rurale alsaziana, oltre che dei mestieri e della tradizione. Le case tipiche a graticcio sono 72, cui si aggiunge una stazione ferroviaria recuperata, un sito minerario, tanti sentieri, un ristorante, un negozio souvenir etc. Il parcheggio è ampio anche se per alcuni tratti un po’ scomodo per camper di grandi dimensioni. All’interno delle case ci sono gli artigiani al lavoro e i laboratori per i bimbi. Chiara impasta, ritaglia e assaggia i biscotti speziati, impara a fare le decorazioni natalizie con la paglia, le candele in cera d’api e tutti assaggiamo un tris di dolci preparato da un pasticcere che dispensa (in francese!) a tutti i segreti della sua creazione. C’è anche l’angolo della tipica birra di Natale.
Lasciamo l’Ecomuseè decisi per una nuova futura visita estiva e ci dirigiamo verso Colmar. Arriviamo alle 20.40, ci sistemiamo nel parcheggio Lacarre, molto comodo per il centro e pernottiamo qui (km. percorsi 306 – totali 1551)
24 dicembre: mattinata dedicata ai mercatini di Colmar, dopo aver provveduto al rifornimento viveri presso il Super U. Colmar è nel territorio dei pays des Étoile e, anche se è il centro più importante e grande dell’Alto Reno, si presenta con un aspetto di “villaggio” piuttosto che di città.
vie e i palazzi sono decoratissimi per il Natale, addobbi originali e splendidi in ogni finestra, vetrina e perfino nel canale della Petite Venise dove staziona una canoa guidata da Babbo Natale. I mercatini sono cinque.
In Place des Dominicains si trovano circa cinquanta casette di legno che espongono oggetti tipici natalizi, idee regalo e prodotti gastronomici locali. Altri mercati si trovano in Place Jeanne D’Arc, in Place de l’Ancienne Douane, all’interno dell’edificio Koifhus (oggetti d’arte molto originali e d’antiquariato), in Place des Six Montagnes Noires
(è il mercatino di Natale dei bambini nel quartiere della Petite Venise con giostra, presepe, Père Noël in carne e ossa e l'immancabile postazione per spedire le letterine a Babbo Natale. In Champ de Mars c’è invece il mercatino degli abeti. Girovagando per le strade della cittadina, incrociamo anche la Maison des Tetes, la famosa casa sulla cui facciata sporgono ben 106 teste. Per scelta in questi giorni che precedono il Natale cerchiamo di non inoltrarci in musei, chiese, castelli etc: tutto ciò è rimandato a futuri viaggi, per ora cerchiamo solo manifestazioni natalizie. Acquistiamo qui il noto pain d’epices, dolce al miele aromatizzato con spezie... molto buono. Pranziamo a tempi di record e ci dirigiamo verso Selestat. Entriamo nei pays du Sapin, ma il mercatino sta chiudendo (è il 24 dicembre!) e così dopo aver ammirato gli alberi sontuosamente decorati allestiti al centro delle rotatorie, ci spostiamo a Ribeauvillè (siamo di nuovo nei pays des Étoile). Arriviamo all’imbrunire, ma riusciamo a vedere ugualmente il volo di una cicogna. L’Alsazia è il territorio delle cicogne; rimangono qui anche in inverno e i tetti delle case di Ribeauvillè sono ricchissimi di nidi. Questo è anche il paese degli artisti di strada e all’ingresso della città è rappresentato il pifferaio protagonista della leggenda; pare che un nobile della città incontrò in strada un pifferaio disperato per aver perso il proprio strumento, non avrebbe più potuto lavorare e così il nobile gli regalò una borsa piena di monete; qualche tempo dopo al suo castello arrivarono insieme al pifferaio, menestrelli, trovatori, giullari e artisti di ogni genere per rendere omaggio al benefattore. Da allora ogni anno si celebra a Ribeauvillè la festa degli artisti di strada (Fête des ménétriers o Pfifferdaj). Il paese è ricco di edifici pittoreschi, case a graticcio con decorazioni natalizie veramente maestose e singolari. Acquistiamo una cicogna di peluche, facciamo un giro per il paese (a mio parere uno dei più belli visitati in questo viaggio) e poi ci dirigiamo verso Riquewihr. E’ un piccolo borgo fortificato che vanta una enorme produzione vinicola; anche qui il mercatino purtroppo è chiuso, così ci accontentiamo di vedere il paese ...dal camper. E’ evidente che merita una visita, ma anche qui dobbiamo rimandare ad un prossimo viaggio: è ora di preparare il cenone della Vigilia. Ci spostiamo a Bergheim, nel parcheggio che si incontra sulla destra prima dell’entrata del centre ville. E’ tranquillissimo (c’è anche la Toilette pubblica), preparo il cenone, mangiamo e guardiamo la TV fino a tardi. (km percorsi 58 – km totali 1610)
25 dicembre: è Natale! Oggi tutte le manifestation dei pays o sono concluse o sospese.
Panorama da Haut-Koenigsbourg[/f]Ci svegliamo alle 9: fuori ci sono –9°! Da quando siamo in Alsazia la temperatura non è mai salita sopra i –6°! Dobbiamo scaricare le acque chiare ma con questo gelo è impossibile aprire gli scarichi; ci ricordiamo del consiglio di due camperisti italiani incontrati a Ribeauvillè: basta spostarsi al Castello di Haut-Koenigsbourg dove, salendo (mah!), la temperatura sarà più alta e gli scarichi si sbloccheranno...seguiamo le loro indicazioni e ...vero! Appena arrivati su siamo già a +2°. Finalmente qui si rivede il sole e sotto di noi un oceano di nebbia. Spettacolo indimenticabile e incantevole: tutta la pianura con i suoi paesi è coperta da una fittissima nebbia che il sole non riesce ad attraversare: strano fenomeno. Dalla bianca distesa emergono come isolette solo le montagne più alte, panorama eccezionale.
Il Castello non si può visitare anche se questo è uno dei pochi giorni di chiusura, così dopo aver passeggiato nel bosco circostante, riscendiamo a Bergheim intorno alle 15. Ritroviamo lo stesso clima gelido: -8°. Qui visitiamo lo Chemin des Crèches : nelle strade del paese sono dislocati parecchi presepi allestiti dagli abitanti. All’inizio del “cammino” si può prelevare da un contenitore la mappa delle strade con l’indicazione di tutti i presepi presenti. Il percorso è piacevole anche a quelle temperature, e i presepi costruiti con diversi e originali materiali; terminata la visita decidiamo di spostarci a Strasburgo; per raggiungere la città decidiamo di passare attraverso la Germania. Percorriamo la D424 attraversando l’Illwald: ai lati della strada avvistiamo cerbiatti in quantità impensabili; in un piccolo prato ce ne sono addirittura tre! In tutta questa parte centrale della regione ci siamo stupiti vedendo decine e decine di poiane, falchi pellegrini, civette, gufi e altri rapaci molto grandi sugli alberi e nei prati che costeggiano le strade; ci siamo informati e pare che qui sia assolutamente usuale quel tipo di fauna.
Finito il mini-tour in terra tedesca ci dirigiamo verso Strasburgo (pays des Saveurs): è nostra intenzione visitarla all’indomani, così ci rechiamo nel campeggio Montagne Verte per il camper-service (attenzione: l’airè che è segnalata derriere l’Auberge de Jeunesse Renè Cassin nella guida dell’Ufficio Turistico è introvabile). Prima di fermarci per il riposo notturno ci avventuriamo per un breve giro di esplorazione in camper: quasi immediatamente decidiamo di non fermarci. Ci rendiamo conto che visti i tempi è meglio preferire i piccoli borghi, e quindi ...si riparte.
Riscendiamo a Obernai (pays du Sapin) e decidiamo di passare la notte qui. In realtà eravamo saliti fino all’Abbazia di St.Odile, ma la zona è vietata ai camper durante la notte (Nuitée interdite aux Cc) . (km. percorsi 243 – totali 1853)
La visita del Santuario è rinviata al mattino del 26 dicembre: risaliamo e, come di consueto da queste parti, troviamo temperature più miti.
L’Abbazia si trova sul monte omonimo dedicato alla Santa protrettrice dell’Alsazia. St. Odile visse nel VII sec. ed era stata ripudiata dal padreche aspettava un figlio maschio; Odile era nata cieca e fu affidata dalla madre ad una balia per proteggerla dalla rabbia paterna. Odile crebbe nel convento di Palma ed a 12 anni riacquistò miracolosamente la vista nel giorno del battesimo. Con le sue preghiere riuscì a far convertire il padre che donò alla congregazione delle suore cui apparteneva la figlia, il Castello di proprietà della famiglia che venne trasformato in Abbazia. All’interno si possono visitare la sua tomba, la Chapelle de la Coix, e la rappresentazione illustrata della triste vita della Santa. Belle le Cappelle esterne (la Chapelle des Larmes e la Chapelle des Anges), la grande terrazza panorami-ca e la Chemin de Croix, con le stazioni della via crucis rappresentate in ceramica.
Scendendo ancora dalla via crucis si arriva, attraverso una stradina, alla sorgente dell’acqua miracolosa di St. Odile. Terminata la visita all’Abbazia torniamo al camper per il pranzo e nel primo pomeriggio ci spostiamo a Obernai. Anche questo villaggio ha, come tutti quelli visitati fino ad ora, un aspetto fiabesco. Belle le sculture di ghiaccio, il mercatino natalizio di Place du Marchè ed i presepi del Quebec esposti nella Eglise Sts.
Pierre et Paul e indimenticabili le degustazioni nel sentier des Gourmandises. Tornando al Parking-bus (P3) ci fermiamo nella pasticceria La Petite Alsace del circuito CocoLM (Rue de Selestat, 9 subito dopo la Place André Neher): buonissimo il Kougelhopf
, Bretzel e i vari biscotti. Oggi si conclude la nostra visita in Alsazia: dobbiamo essere a Parigi almeno la sera del 27 per festeggiare ad Eurodisney il compleanno di Chiara il giorno successivo.
Prima di incamminarci verso l’Ile de France vogliamo vedere, anche se velocemente, due paesi siti nelle due aree natalizie non ancora visitate.
Arriviamo verso le 19 ad Haguenau (pays des Mustères) e facciamo un giro veloce nel mercatino; sulla facciata di un palazzo sono proiettati giochi di luce con soggetti natalizi. L’ultimo paese, Saverne, ci accontentiamo di guardarlo dal camper: è chiara la sua appartenenza ai pays des Lumières, l’illuminazione è davvero straordinaria. L’Alsazia si lascia a malincuore: tra le regioni francesi visitate è senz’altro la migliore. Ed ora direzione Parigi, con sosta per la notte sulla N4 a Connantre (20 km. prima di Sezanne) nei pressi di una Chiesa.
(km percorsi 451 – totali 2304).
Oggi (27 dicembre) prosegue il viaggio verso Parigi. Abbiamo programmato però una sosta a Jouarre, per vedere l’abitazione di mio marito nei suoi primi quattro anni di vita!. Passiamo attraverso Meaux e da qui facciamo un po’ di fatica per trovare la strada per Jouarre (acquisteremo un navigatore per il prossimo viaggio!).
Alla fine riusciamo e, dopo esserci fermati in un supermercato per la consueta e necessaria spesa, troviamo molto facilmente la casa. Ci fermiamo per qualche foto e qualche chiacchiera (in francese!) con una “vicina”; giretto per la città (carino il presepe allestito nella piazza)e si riprende il viaggio. La sera la dedichiamo alle strade parigine: impossibile commentare, è solo da vedere ed ogni descrizione è inutile. Assolutamente da non perdere la Tour Eiffel, la Ruota Panoramica, gli Champs Elysees, la pista di pattinaggio Patinoire de Noël Place de l'Hôtel de ville ... Per la notte di fermiamo all’entrata del Parco Disney (km percorsi 326 – totali 2630)
28 dicembre: oggi è il compleanno di Chiara ...Auguri!!!
Entriamo nel Parco: è affollatissimo; tutto è “assolutamente” natalizio e la giornata corre veloce tra attrazioni, spettacoli e Babbo Natale che chiude la parata con il carro trainato da renne vere! Momento memorabile i festeggiamenti del compleanno con i personaggi Disney e Chiara con il vestito da "Princess"; molto ben organizzato con una torta per ogni bimbo festeggiato, biglietto di auguri da far firmare ai personaggi che transitano tra i tavoli e un peluche Mickey Mouse che canta “Happy birthday...”
...foto e dolcetti a non finire! Usciamo dal parco ad orario di chiusura quasi inoltrato...stanchissimi! Subito a dormire e domani mattina si riparte: direzione Normandia.
Come programmato, la mattina del 29 dicembre partiamo “quasi” di buonora, alle otto. Tanti sono i paesi bellissimi che attraversiamo, ma Lisieux colpisce in modo particolare per gli ornamenti natalizi in ogni angolo. Nel pomeriggio ci fermiamo in un centro commerciale nei pressi di Caen; ci attardiamo girovagando nei negozi e così ci fermiamo qui anche per la notte. (km percorsi 140 – totali 2770). Al mattino (30 dicembre) riprendiamo il viaggio alle 9.00.
Sosta per camper-service all’Hyper Champion di Courseulles sur Mer, ma riusciamo solo a scaricare: è domenica e non c’è l’addetto ai gettoni, indispensabile per il carico acqua. Passiamo lungo la Côte de Nacre; qui il clima è decisamente diverso, notiamo addirittura gerani e bouganville in fiore.
Ci dirigiamo molto lentamente verso Ouistreham, e dopo una scorta di croissant e pain su chocolat parcheggiamo nel punto sosta camper vicino la spiaggia (c’è anche camperservice, ma i gettoni per l’acqua vengono distribuiti presso l’Ufficio per il Turismo che ovviamente di domenica è chiuso). Il primo pensiero è una distensiva passeggiata lungo-oceano: raccogliamo tantissime conchiglie sotto un piacevolissimo sole. Finita la passeggiata lungo la spiaggia decidiamo di visitare uno di quei musei che testimoniamo i giorni dello “sbarco”: Le Grand Bunker–Musée du Mur de l’Atlantique (euro 6.50 gli adulti, euro 4.50 i bambini). Questa è una sonderkonstruktion, una costruzione – bunker unica nel suo genere usata come posto di direzione di tiro poichè in grado di garantire un’ottima vista sulle spiagge orientali. All’interno vi è stato allestito un museo con la ricostruzione dei locali esattamente come venivano usati nel giugno ’44: su sei livelli si susseguono ambienti riallestiti, carte esplicative, fotografie e documenti originali dell’epoca riguardanti la costruzione del Muro Atlantico, l’artiglieria, la difesa delle spiagge etc.
Ci attardiamo nella visita e nella lettura delle didascalie (solo in inglese e francese) e alla fine saliamo attraverso una scaletta giungiamo sull’ultimo livello; da qui vista molto suggestiva a 360° sul territorio circostante. Pranziamo tardissimo e, dopo un breve riposino pomeridiano, ripartiamo alla volta di Arromanches (sosta camper con 14 posti, scarico WC a cassetta, carico acqua con moneta da 2 €; c’è anche l’attacco per la corrente ma per usufruirne si deve parcheggiare nei pressi della colonnina del caricoacqua) (km. Tot. 3010).
E’ il 31 dicembre ed approfittiamo per visitare gli ultimi siti riguardanti lo sbarco ancora aperti; da quanto visto dai vari opuscoli gennaio è molto spesso mese di chiusura per i musei. Iniziamo con il Cinema Circulaire di Arromanches (4€ gli adulti, gratuito per i bambini sotto i 10 anni). Il filmato è ben fatto, soprattutto per l’effetto della proiezione a 360° ma, a nostro giudizio, meno bello se confrontato con quello visto successivamente presso il cimitero americano. Proseguiamo la nostra visita a Longuessur Mer alle Batterie de Longues: è l’unica della zona che conserva cannoni praticamente intatti. Ci sono quattro casematte in cemento armato che si possono visitare liberamente. Ci spostiamo subito dopo a Colleville sur Mer (da segnalare un camper-service lungo la D514 a S.te Honorine des Pertes) per la visita al cimitero americano.
Sono più di 9000 le croci bianche nell’immenso cimitero e all’interno vi è una terrazza panoramica e un percorso per arrivare fino all’oceano. E’ stato da poco allestito un centro di documentazione con la sequenza dello sbarco, foto, filmati e reperti originali; c’è anche una sala dove viene proiettato un filmato con le storie di alcuni soldati caduti durante lo sbarco. E’ impossibile descrivere le impressioni che si avvertono attraversando l’esteso spazio del cimiteire, le croci sembrano
infinite, ordinatissime; i visitatori si aggirano tra il verde del prato e il bianco delle croci in silenzio e sotto alcune sono deposti fiori. Un anziano con accento americano si allontana da una croce con fiori appena deposti piangendo. L’ultima visita di questa intensa giornata è la Pointe du hoc. Qui ci fu l’assalto dei Rangers e sono visibili ancora varie postazioni di tiro; bellissime le scogliere che costeggiano il mare. Si dovrebbe restare altri giorni perché sono tantissimi i posti ancora vedere, ma cerchiamo di accontentarci e procediamo, dopo aver fatto camper-service a Bayeux, verso Le mont St. Michel per passare lì la notte di Capodanno.
Lungo il percorso ci sfugge l’indicazione per l’uscita e allunghiamo un pochino, ma alla fine arriviamo e ci sistemiamo nel parcheggio di fronte l’Abbazia (l’area attrezzata a 2 km. dove avevamo soggiornato l’estate scorsa è chiusa). Aspettiamo la mezzanotte guardando gli spettacoli trasmessi dalla tv italiana e gustando il cenone; a mezzanotte fuochi d’artificio (pochini e ci sembrano organizzati da alcuni camper) e poi a dormire. (km. tot. 3250).
La mattina di Capodanno sveglia imposta dall’addetto alla riscossione del ticket per il parcheggio. La mattina trascorre con
compiti di Chiara ed una passeggiata lungo le stradine del Mont St. Michel. Nel primo pomeriggio ci spostiamo nei pressi di Cherrueix, parcheggiamo vicino ad un mulino e passeggiamo sulla sabbia: c’è bassa marea e “tocchiamo” l’acqua dell’oceano dopo più di un’ora di cammino; d’obbligo indossare gli stivali di gomma alti. Più si avvicina l’acqua e più si vedono, o meglio si sentono, quantità incredibili di mitili sotto la sabbia bagnata. In circa dieci minuti raccolgo quasi un chilo di “cuori”! Torniamo al camper che è già buio da un po’ e mentre ci prepariamo per riprendere il viaggio, notiamo un tizio chino da un lato del camper; la strada è deserta e le prime case lontane, non ci chiediamo per molto perché sia lì in quel momento, andiamo via di fretta …non si sa mai.
Facciamo un giretto al porto di Cancale ma senza scendere e per la notte ci spostiamo a St. Malo, dove sostiamo con decine di altri camper vicino all’entrata dell’imbarco per l’Inghilterra. (km. tot. 3310).
Il mattino seguente (2 gennaio) torniamo a Cancale per fare la spesa; c’è un grande supermercato SuperU con punto sosta, camper-service e locale con lavatrici/asciugatrici nel parcheggio, e naturalmente distributore di carburante e bombole-gas.
Ripartiamo in direzione Nantes percorrendo la N137. Pranziamo in una delle numerose aree di sosta che ritrovano lungo tutte le strade francesi. Nel pomeriggio siamo sull’Îlede Noirmoutier: facciamo un giro dell’isola, ma siamo fuori stagione e la maggior parte degli esercizi pubblici sono chiusi, come anche l’ufficio turistico. Pernottiamo nei presso di Èpine in riva al mare con altri cinque camper; all’inizio della stradina del nostro punto sosta c’è anche il carico acqua (per il momento fuori uso) e lo scarico (attenzione ad usare il pulsante che si trova sulla costruzione in legno per la dovuta pulizia). Da segnalare nella cittadina di Noirmoutier en L’Île un’area camper davanti al supermercato Netto a pagamento dalle 21 alle 9 (7€), scarico acque gratuito, acqua (2€ per 100 l.) ed elettricità (2€ per 1 ora). (km. tot. 3610)
3 gennaio: mattina che passata con i soliti compiti della bimba, a seguire una lunga passeggiata sulla spiaggia. Oggi inizia il viaggio di ritorno; ci sarebbe piaciuto tornare sulla terraferma
percorrendo il Passage du Gois (antica strada romana), ma è praticabile solo negli orari di bassa marea e questo avviene solo in due brevi momenti della giornata. L’orario è indicato ogni giorno su appositi cartelli posti lungo la strada e scopriamo di essere fuori orario: pazienza, ci accontenteremo della D38! Viaggiamo tutto il pomeriggio con una breve pausa-pranzo e la sera siamo al parcheggio del Castello di Chenonceaux; c’è anche un altro camper e sembrerebbe molto tranquillo all’apparenza, c’è però purtroppo la ferrovia vicinissima e di tanto in tanto qualche treno passa! Per la prima volta oggi abbiamo incontrato un po’ di pioggia, per fortuna è una giornata di viaggio! (km. tot. 4003)
4 gennaio: ci alziamo con l’intento di visitare il castello, ma Chiara non si sente bene e non ne vuole proprio sapere. Sarà per un’altra volta. Riprendiamo il viaggio sulla N76 costeggiando il fiume Cher, la temperatura non è delle peggiori: 6° alle otto del
mattino, mentre dall’Italia arrivano notizie di neve e temperature bassissime. Arrivati nei pressi di Bourges decidiamo di fare una
piccola deviazione a Nevers dove si trovano le spoglie e il museo di St. Berndette. Non ci sono indicazioni in paese e riusciamo a trovare il museo chiedendo ad un giovane del posto. Pranziamo e visitiamo l’Espace per poi riprendere il viaggio verso il Monginevro. Arrivati nei pressi di Grenoble, riusciamo fortunatamente a leggere l’avviso della chiusura causa neve del Col du Lautaret: per raggiungere Brinançon passaggio obbligato per Gap!
Ci avventuriamo lungo la N85 "rassegnati" a rimandare di un giorno il rientro in Italia; ma la deviazione ci dà l’opportunità di un’altra visita fuori programma:Notre Dame de la Salette. Passiamo la notte di fronte al Santuario, che avevamo raggiunto con un po’ di apprensione per le curve e la strada innevata (km percorsi 627 – totali 4630) , e al mattino (5 gennaio) ci svegliamo con una bella coltre di neve sul camper; siamo gli unici visitatori e rimaniamo molto affascinati dal luogo.
Molto bella anche la Chiesa interna e il video, anche se in francese. Terminiamo la visita e iniziamo a riscendere un po’ preoccupati: la strada è stretta, con moltissime curve e tanta neve. Ormai dobbiamo pensare solo al rientro e non possiamo più permetterci soste, anche se ce ne sarebbero molte; unica pausa l'ultima spesafrancese e poi senza soste (fatta eccezione per i pasti) fino a sera. La notte la passiamo in un’area di sosta in autostrada nei pressi di La Spezia (km percorsi 470 – totali 5100).
6 gennaio: giornata di viaggio e di pioggia senza tregua; nonostante la necessità di percorrere il più velocemente la strada che ci rimane per tornare a casa, ci fermiamo per i festeggiamenti dell’epifania: anche in camper arriva la Befana! Il viaggio continua sempre sotto una pioggia incessante che ci lascia solo nei pressi di Roma, praticamente all’arrivo. (km percorsi 450 ca – totali 5550 ca)
Le prossime vacanze saranno sicuramente di nuovo in Francia.
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