Carnevale ruzzolando di Pontelandolfo

Si avvicina il Carnevale e si risvegliano le tradizioni più antiche del paese. I "ruzzolatori" dell'Associazione "Ruzzola del Formaggio" attendono con ansia il 17 gennaio, il giorno che segna l'inizio del popolare, ultrasecolare gioco del lancio di una forma di cacio. La particolare competizione, che affonda le sue radici nel lontano III secolo, rievoca ogni anno, per l'intero periodo di Carnevale, dalle prime ore del pomeriggio fino all'imbrunire, sfide infinite della misteriosa fantastica vita del passato.

La notte del 17 gennaio è anche la notte del fuoco, quello che si accende in onore di Sant'Antonio Abate detto anche Sant'Antonio del Fuoco per il suo potere di guarire gli ammalati di ergotismo e herpes zoster che da lui accorrevano per chiedere grazie e salute. Tante saranno le fiamme che scintilleranno per le campagne in onore del Santo protettore di tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco. Ma uno in particolare ci piace menzionare. Quello che, come accade già da molti anni, appiccherà nel cuore del paese l'Associazione Culturale Gruppo Folk "Ri Ualanegli", che dimostra attaccamento alle proprie radici nel rispetto di un'attività ultra trentennale di salvaguardia delle costumanze ancestrali, che hanno accompagnato il percorso di vita degli antichi abitatori di Pontelandolfo.

Ma il Carnevale delle colorate mascherine, coriandoli e stelle filanti, dove è lecito fare scherzi di ogni sorta, è la festa più amata dai bambini. E i bambini, a cui piace giocare in allegria, potranno dare libero sfogo al prorompente entusiasmo giovanile, in occasione di "Carnevalicchio". Una bella iniziativa che nasce da un'idea di Michela Delli Veneri e un nutrito gruppo giovani del posto. "Carnevalicchio" è diventato nel tempo un appuntamento che i bambini attendono impazienti un anno intero. Grandi e piccoli vivranno un Carnevale intenso e coinvolgente in tutte le sfaccettature che caratterizza quello particolare di Pontelandolfo. E i miti e le leggende non moriranno mai fino a quando la cenere del fuoco di Sant'Antonio Abate continuerà, ogni anno, nella notte del 17 di gennaio, ad essere cosparsa per i campi quale rito propiziatorio di un ottimo raccolto. E fino a quando il ricco Barone e il suo lavorante Pasquale si legheranno al polso una pesante forma di formaggio per fiondarla lungo la strada che i bambini ogni anno attraversano per andare incontro e tuffarsi nel magico mondo del "Carnevalicchio".