Sardegna
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Sardegna
di Mina e Mauro
Giro antiorario della Sardegna.
Dal 6 al 21 luglio
Equipaggio: Mauro e Mina.
Mezzo: Dueerre Escape 561 su Ford Transit 90T330
Martedì 6 luglio
Partiamo da Sanremo verso le ore 14.30 per arrivare a Genova in netto anticipo (verso le 16.30); ci dirigiamo verso la zona portuale dove ci mettiamo in fila (siamo fra i primi, ma qualcuno era più in anticipo di noi) per aspettare l’imbarco alle ore 21.00 con Grandi Navi Veloci per Porto Torres.
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Mercoledì 7 luglio
Arrivo ore 7.00 a Porto Torres. Dopo le formalità di sbarco, ci dirigiamo verso Stintino dove troviamo un posto sul mare per pranzare e fare il bagno.
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Finito il pranzo ci sentiamo chiamare da un venditore ambulante di pecorino sardo che, …prendendomi in braccio…, me ne fa acquistare una intera forma (3,6 Kg).
Comunque è buonissimo, la mia preoccupazione è di non poterlo mantenere (nel Dometic non ci sta intero e neppure tagliato, se non alcuni pezzi, pertanto opto per il gavone nel posto più distante dal calore del sole). Nel pomeriggio si parte verso la zona di Alghero, passando da Punta de lu Nibaru e da Argentiera. Con la Statale 291 raggiungiamo il bivio per Santa Maria La Palma, quindi direzione Tramariglio Capo Caccia (Grotta di Nettuno). Prima di giungere alla fine della strada per Capo Caccia, troviamo l’imbarco per la visita alle grotte; sono le 16 e decidiamo di visitarle oggi.
L’imbarco è alle 16.30, quindi un caffè al bar e via con la motonave per le grotte.
Avventuroso il tragitto e soprattutto l’approdo all’arrivo, proprio all’interno della grotta, e col mare mosso…
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Dopo la visita guidata, spettacolare da non perdere assolutamente, ci dirigiamo verso Alghero, al Camping la Mariposa, Via Lido 22 –Alghero 0799 50480.
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Il campeggio è logisticamente ben posizionato, peccato un solo gruppo di servizi per tutto il camping che, seppur non enorme come area, è insufficiente. Molto funzionale, invece, la possibilità di affitto di bici e scooter all’interno del camping.
Giovedì 8 luglio
Oggi restiamo ancora ad Alghero; affittiamo un motorino cc. 125 (24 ore = 35 euro) col quale ci rechiamo in centro nel pomeriggio per una visita alla città, ed anche all’immediato entroterra. Alla sera, sempre in moto, decidiamo di gustare l’aragosta all’algherese presso il Ristorante “La Lepanto”;….vale la pena e la spesa…..
Venerdì 9 luglio
Ci alziamo senza rimettere la sveglia, quindi con tutta calma ci prepariamo e partiamo per le 11, dopo aver fatto CS. Si prosegue verso sud lungo la litoranea (SP 49) fino a Bosa; dopo il ponte si prende la SS 129/bis fino all’incrocio con la SP 35 che taglia sino a raggiungere Santa Caterina di Pittinuri. Da qui si prosegue per 13 km sempre sulla stessa statale, prima di Riola Sardo troviamo il bivio per lo Stagno di Cabras, dal quale si raggiunge Tharros. Visto questo posto con resti romani, esclusa una sosta notturna in libera, torniamo indietro e ci dirigiamo verso il campeggio “Is Aruttas” (0783 391108), sito nell’omonima località nel comune di Cabras (OR). Per cena decidiamo di sperimentare la pizzeria del Camping: ottima scelta, buona la pizza ed anche la birra sarda; peccato per le zanzare che hanno non poco infastidito, soprattutto Mina che è più sensibile alle punture.
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Sabato 10 luglio
Decidiamo di intrattenerci un'altra giornata in questo tranquillissimo campeggio (convenzionato con Plen Air) che ha una magnifica spiaggia (a circa 300 metri di distanza) di sabbia di cristallini di quarzo bianchi, che la rende famosa ed unica.
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Andiamo a fare il bagno nel pomeriggio restando in spiaggia sino a quasi il tramonto.
Alla sera minestrina e salamino sardo, con immancabile pecorino di Stintino…
Domenica 11 luglio
Partiamo con molta calma (le 11.00) direzione Oristano dove decidiamo una sosta presso il centro commerciale con Supermercato per fare un po’ di provviste (bim, bum, bam = 170,00 eurini…); dopo Oristano, con non poca difficoltà per la terribile segnaletica stradale Sarda, ci si dirige verso Marina di Arborea dove pranziamo in uno spazio dedicato ai camper fornito di acqua potabile, scarico acque nere e grigie ed eventuale fornitura di energia elettrica, il tutto sotto una magnifica pineta a 50 metri dal mare. Incontriamo altri due famiglie di camperisti sardi, gentilissimi ed estremamente ospitali: mi avvicino per chiedere dove si poteva pagare questa sosta (poi speso 6,00 euro e 1,50 per l’acqua) e mi accolgono con un bicchierino di liquido bianco che credevo fosse vino per aperitivo, invece era un magnifico Filuferru, tanto così come aperitivo….). Dopo pranzo ci consigliano una visita alla Torre dei Corsari e quindi decidiamo di dirigerci lì. L’errore l’abbiamo fatto quando abbiamo acceso ilì nostro magnifico navigatore Garmin: guardando poi la cartina penso di avere girato come “la c***a nei tubi” per almeno un paio d’ore, trovando di tutto e di più, il deserto, la pampa, le rocce, i campi lavorati e finalmente arriviamo in questo posto magnifico: la sabbia immensa dorata ed una baia stupenda; l’intenzione era di fermarsi in sosta libera ma la realtà ci ha fatto cambiare idea: parcheggio piccolissimo (in proporzione alla vastità del posto) e pieno di auto. Quindi, fatta la ripresa con la videocamera, torniamo indietro e ci dirigiamo a Funtanazza,. Strada “di montagna”, stretta, tortuosa e piena di salite e discese. Giungiamo alla fine in questo posto dove, nel 1955, vi hanno costruito una enorme struttura adibita a colonia per i figli dei minatori. Un enorme casermone oggi in stato di abbandono, una tristezza infinita sia per l’impatto ambientale che soprattutto per i capitali a suo tempo investiti per la costruzione ed ora buttati così al vento; un pensiero a chi, oggi, non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena.
Sono oltre le 18, ma decidiamo di non fermarci in questo posto pertanto riprendiamo la via del Sud destinazione Calasetta, passando da Montevecchio, Villaggio Righi, Guspini, Villacidro, Villasor, Decimomannu, poi la superstrada 130 sino ad Iglesias, poi la statale 126 sino a Sant’Antioco ed infine Calasetta. Cerchiamo il campeggio “Le Saline”, lo troviamo ma sono già le ore 23 e quindi non ci fanno entrare. Passiamo la notte fuori nei pressi dell’entrata. Entreremo domani mattina,
Lunedì 12 luglio
Giornata in campeggio per il giusto relax della tirata notturna di ieri. Un po’ di pulizia e poi un pranzetto con i “Culurgionis”, ravioli sardi con patate e formaggio, buonissimi innaffiati con Vermentino fresco. Nel pomeriggio andiamo a fare il bagno nella spiaggia attigua al camping.
Martedì 13 luglio
La partenza è repentina: ore 8.30. Ci dirigiamo verso il porto di Calasetta, dove lasciamo il camper al parcheggio lungo il porto, per prendere la motonave per Carloforte. Dopo aver fatto quasi un’ora di attesa per l’imbarco, ci viene detto che il numero di venticinque passeggeri consentiti per quella corsa (che porta anche un camion di bombole e quindi, per questo carico pericoloso, diminuisce il numero dei viaggianti) è già chiuso pertanto si dovrà aspettare la corsa delle 12.00. Ovviamente, senza troppa diplomazia, gli spiego che il servizio che forniscono è penoso e vergognoso e quindi, lasciando la biglietteria in malo modo, rinunciamo la visita a Carloforte e iniziamo da subito il tragitto per l’estremo Sud della Sardegna. Da Calasetta si torna indietro e ci dirigiamo verso sud, direzione Cagliari seguendo la SS 195, con una deviazione verso Porto Pino che vale la pena di visitare e fotografare.
Dopo Sant’Anna Arresi, fatti 12 km si trova il bivio per Porto di Teulada e da qui si prosegue lungo la litoranea. Innumerevoli le soste per le riprese e le foto di questa costa splendida con l’acqua cristallina e i fondali azzurri, come nel film “laguna blu”.
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Fatti 19 km, superato l’abitato di Sa Perda Longa, si trova il bivio per Capo Spartivento, dove troviamo il Faro più a Sud della Sardegna. Peccato che non ce lo fanno raggiungere: l’intenzione era di fare una foto con il Camper ed il faro, ma pare che in estate sia impossibile, forse in inverno quando queste zone di turisti pochi ne vedono. Quindi ci dirigiamo verso Torre Chia, all’omonimo Campeggio (38° 53’ 55” N – 8° 53’ 04” E , tel. 070 9230054 per passare la giornata e la notte, ma purtroppo non c’è posto se non in pieno sole: siamo ad oltre 35° pertanto decidiamo di proseguire; ci indicano altri campeggi più avanti, li raggiungiamo ma l’aspetto non ci aggrada; ci fermiamo allora nei pressi di una spiaggia dove pranziamo in libera.
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Nel pomeriggio, dopo un paio d’ore di sosta (nella quale, fra l’altro ho provato, anche qui al sud con successo, l’antenna dipolo per la TV (quella suggerita dall’amico Alvaro di COL) riprendiamo la marcia verso Cagliari. La costa diventa senz’altro meno gradevole, si avvistano le fabbriche e le raffinerie, e si sente a tratti lo sgradevole odore degli stagni presenti nella zona cagliaritana. Imbocchiamo la litoranea per Villasimius e riprendono gli scenari paesaggistici degni di foto e film. Sono le 17.00 circa, consultiamo una cartina che ci ha regalato un distributore Agip dove ho fatto gasolio e ci colpisce il “Villaggio Camping Spiaggia del riso” a ridosso di Villasimius (tel. 070 791052). Telefono, mi confermano il posto e ci dirigiamo a colpo sicuro: un campeggio a 3 stelle che ne vale 4, fantastico, con prezzi giusti, anzi bassi per la qualità ed i servizi offerti. Decidiamo di fermarci due notti.
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Alla sera, con un taxi “Apecar”, convenzionato col camping, ci dirigiamo nel centro di Villasimius che dista circa 3 Km, per farci una mangiata di pesce alla brace. Tutto ottimo, peccato il vino bianco troppo caldo…
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Mercoledì 14 luglio
Passiamo la giornata in campeggio, la mattina relax sotto i pini e al pomeriggio, rigorosamente dopo le 17, si va alla spiaggia. Ve ne sono due, una ordinaria proprio dietro i posti dei camper che si affacciano al mare (completamente privi di alberi e quindi arroventati da un sole che in questo luglio è caldissimo), l’altra, quella che scegliamo, ancora più facilmente raggiungibile dal nostro posto sotto la pineta, rimane ad est della prima divisa da un piccolissimo promontorio. Uno scenario magnifico, tiepida acqua cristallina e azzurrissima che invita a farci bagni lunghissimi.
Alla sera decidiamo di provare la pizzeria del campeggio, “Sorgente”: vale la pena una nota di elogio. Una struttura di grande lusso, potrebbe essere tranquillamente inserita in un camping con 4 stelle, con camerieri e cameriere giovani, simpatici e molto professionali. Mangiamo benissimo, un antipasto di mare ricchissimo ed una pizza maison straordinaria.
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Nella serata facciamo due chiacchiere con i nostri vicini di camper che qui abbiamo conosciuto, Roberto, Simonetta e Filippo di Marginone, Altopascio (LU), camperisti da due anni, stanno facendo il giro in senso orario, pertanto gli facciamo vedere le riprese fatte nel sud e allo stagno di Cabras, dove andranno al camping Is Arrutas.
Saranno prossimi forumisti di Col….
Giovedì 15 luglio
Imbocchiamo la SS 125; una lunga tappa, caratterizzata da deviazioni per osservare le calette e le spiagge non sempre visibili dalla statale. In una di queste ho immaginato la “selva oscura” del Sommo Poeta, penso che avessi avuto un mansardato tornavo indietro senza tetto, col semintegrale me la sono cavata, ma solo un pazzo come me si poteva infilare in un viottolo simile con un VR; pensare che ho chiesto ad un uomo del posto se avrei corso pericoli, la risposta è stata negativa , a meno che non avessi avuto paura di “qualche fronda”……
Raggiungiamo Tortolì e Arbatax: sono già le 15.30, cerchiamo il campeggio Cigno Bianco, presso la Spiaggia di Orrì (tel. 782 624927, coordinate 39° 54’ 26,50” N - 9°40’ 49,95” E) e decidiamo di fermarci qui per la notte. Quindi subito pranziamo, poi sistemo il VR (tendalino, luce, ecc) e finalmente una doccia: l’unica cosa decente in questo campeggio che ha deluso tantissimo le nostre aspettative. Eucalipti altissimi ed incapaci di ombreggiare, la spiaggia molto ordinaria ed il mare più brutto sino ad ora visto (oserei dire anche non pulito…)
La sera, contrariamente a quanto avevamo pensato, decidiamo per la partenza l’indomani di buona ora, per dirigerci direttamente a Palau e passarci gli ultimi giorni della nostra vacanza in completo relax e visitando, in barca, l’arcipelago della Maddalena.
Venerdì 16 luglio
Si parte di buona mattina. Statale 125. La strada è molto lunga, in salita, completamente interna, piena di curve per la gioia di Mina e ci porta sino a 1017 metri slm
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Dopo aver imboccato a Siniscola la ss 131 dcn , usciamo a San Teodoro e arriviamo finalmente a rivedere il mare ma valeva la pena questo cammino montuoso (l’unico) per osservare i panorami splendidi che la costa da qui in poi offre. Rimediamo un posto di fortuna per pranzare e poi riprendiamo il cammino e raggiungiamo Olbia. Qui, dopo una sosta all’Auchan, ci dirigiamo verso la Costa Smeralda che percorriamo tutta anche nelle sue stradine più piccole e nascoste, trovando (in sequenza) Cala di Volpe, Porto Cervo, Liscia di Vacca, Cala Bitta, poi, riprendendo la ss125, raggiungiamo Palau. Qui cerchiamo il campeggio Baia Saraceno (tel. 0789 709403 coordinate: lat. 41,179308, long. 9,39323) ma, purtroppo non ha posti all’ombra, l’unica sistemazione sarebbe in un piazzale senza alberi a mo’ di parcheggio selvaggio. Ringraziamo e salutiamo, dirigendoci, in verità su loro consiglio, al Camping Village Capo d’Orso (tel. 0789 702007, coordinate N 41° 09’ 67” – E 9°24’ 18”), sito in località Le Saline, sulla strada che dall’omonimo capo va verso Cannigione.
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Tutto un altro mondo: troviamo una splendida piazzola all’ombra e decidiamo di fermarci le ultime 4 notti prima di quella dell’imbarco, che, essendo alle 7.00 di mercoledì 21, passeremo, in libera, nelle vicinanze di Porto Torres. I servizi offerti sono molti, il prezzo è giusto ed inoltre hanno la convenzione con Plen Air, quindi sconto del 10% sulla tariffa.
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Sabato 17 luglio
Campeggio Capo d’Orso. Mattinata caldissima, ma dedicata comunque alle pulizie, lavaggio biancheria, scarico cassettina WC (questo servizio in effetti non è comodo, esiste solo un punto di scarico molto distante dalla zona dove sono ospitati i camper) scarico acque grigie (con apposito secchio) e carico acqua con una tanica direttamente dal tappo interno del serbatoio. Alle 18.00 ci rechiamo in spiaggia.
Domenica 18 luglio
Campeggio Capo d’Orso. Affittiamo uno scooter e decidiamo di andare a visitare la roccia modellata dal vento a forma di orso che dà il nome a questo Capo, e poi l’isola della Maddalena e di Caprera, con visita alla Casa/Museo di Garibaldi. Splendida giornata molto ventosa, condizione che ci fa abbronzare senza accorgersi del sole che brucia… Alla sera crema doposole in quantità….
Lunedì 19 luglio
Campeggio Capo d’Orso. Gita in barca, direttamente dal pontile del camping, nell’arcipelago della Maddalena. La barca “Vagabondo” ci viene a prendere sulla spiaggia del campeggio. Una giornata splendida, dalle 9.00 del mattino sino alla sera alle 18.00 circa, con pranzo a bordo. Una gita fantastica da non rinunciare assolutamente; il Capitano, simpaticissimo, ci forniva una spiegazione molto dettagliata sulle isole che vedevamo in questo magnifico e unico arcipelago. Abbiamo fatto il bagno al largo poi ancora su una spiaggia ed ancora dopo su un’altra, sempre in bellissime calette con l’acqua azzurra e cristallina, con i pesci a vista.
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Martedì 20 luglio
Lasciamo, con rammarico, verso le 10 questo campeggio molto bello; imbocchiamo la “panoramica” per Palau e, dopo le foto alla sommità che offre una splendida terrazza sull’arcipelago Maddalenieno riprendiamo il cammino sulla SS 131 verso Santa Teresa di Gallura, poi imbocchiamo la strada costiera verso Vignola Mare, ci dirigiamo verso la Costa Paradiso, per fare ancora le ultime foto prima della partenza.
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Troviamo una strada che indica una spiaggia (…con esplicito divieto di campeggio…), e la imbocchiamo: troviamo al fondo uno splendido parcheggio sulla sabbia a pochi metri dal mare dove, indisturbati, pranziamo, con il sottointeso benestare del parcheggiatore che non ha voluto neppure i soldi del parking, “… tanto in camper è proibito, pertanto è inutile pagare il biglietto…”
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Raggiungiamo Castelsardo per poi giungere, seguendo la strada costiera, a Porto Torres dove arriviamo verso le 17.00 e troviamo posto, sul porto, per passare la notte in libera, in attesa dell’imbarco
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Il pomeriggio caldissimo ci ha fatto togliere l’ultimo tabù sul nostro VR, il farsi la doccia: fino ad ora avevamo usufruito sempre delle docce dei camping, ebbene l’esperienza è stata estremamente positiva, una fantastica comodità.
Mercoledì 21 luglio
Ci svegliamo alle 6.00 per essere puntuali alle 7.02 nel piazzale dell’imbarco (due ore prima della partenza, come scritto sui biglietti). Ahimè la nave ha circa due ore di ritardo, quindi alla fine ci imbarchiamo dopo le 11.00. Menomale che anche per il ritorno abbiamo preso la cabina con doccia e due letti sui quali abbiamo fatto due o tre ore di sonno ristoratore.
Arriviamo a Genova alle 21.30 ma per traffico portuale riusciamo finalmente a sbarcare solo verso le 22.30; imbocchiamo subito l’autostrada ed arriviamo a Sanremo alle 24.00 circa.
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