Germania del Nord
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Germania del Nord
Città Storiche e Mar Baltico
di Porri Fabrizio
Equipaggio: Fabrizio, 54 anni
Rosetta, 52 anni
Faro, bastardo doc di 7 anni e 7 chili
Mezzo: Rimor Sailer 667TC del 2007 con bici al seguito
Periodo: Dal 1 Giugno al 8 Giugno 2011
Presentazione
Tutto è nato da un minuscolo articolo su Traveller in cui si consigliava di visitare questi luoghi ritenendoli romantici e fuori dalle normali rotte turistiche, specialmente in primavera. Noi avevamo appunto questi dieci giorni da sfruttare e una gran voglia di macinare chilometri come ai vecchi tempi, dopo un periodo di pigrizia esplorativa nel quale ci eravamo adagiati a percorrere itinerari più scontati. Presa la decisione ci è scoppiato in mano il caso del “batterio killer”, l'epicentro della cui diffusione era appunto ipotizzato ( e poi confermato ) nella zona che avremmo dovuto raggiungere. Con l'Escherichia Coli ci lavoro tutti i giorni essendo tecnico di laboratorio, siamo buoni amici, e come diceva una azzeccata campagna informativa di qualche anno fa: se lo conosci lo eviti. Perciò niente paura, un po' di attenzione nella manipolazione e nel lavaggio degli alimenti crudi e via, si parte, Lubecca arriviamo!!!
1 giugno
Partiamo alle 18 da San Giovanni Valdarno. Incredibilmente poco traffico e, cosa più importante, pochi camion. Troviamo un po' d'acqua qua e la. Prima delle 22 siamo a Trento; avevamo programmato di pernottare all'Area Attrezzata subito fuori dall'autostrada ma l'uscita “Trento Centro” è chiusa perciò proseguiamo e ci fermiamo alla prima area di servizio, un po' contrariati.
Fortunatamente passeremo una notte tranquilla e inaspettatamente poco rumorosa. Due passi dopo cena: è smesso di piovere, 22°C, c'è un bel cielo stellato, buone vacanze.
2 giugno
Oggi lunga tappa di trasferimento. Il Tom Tom ci fa percorrere l'autostrada austriaca ( 7,90 € di bollino più 8.00 € di Europebruck ) poi la A9 fino a Lipsia; da lì si taglia con l'A2. Unico intoppo una coda interminabile sulla A99 nei pressi di Monaco di Baviera nella quale perdiamo 1 ora.
Arriviamo a Celle alle 19 sotto un sole splendente e ci troviamo... un centinaio di camper. Siamo tutti piazzati, belli larghi e gratuitamente, su uno spiazzo erboso adiacente ad un'area di sosta pateticamente insufficiente: 6 posti camper. Si può comunque usufruire della colonnina Camper Service per scaricare gratuitamente e caricare a pagamento; attenzione perchè per scaricare le acque grigie ci vuole il tubo di raccordo.
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Subito un giro in paese che si rivela bello, anche se un po' troppo
“ripulito”: le case a graticcio sembrano tutte quante costruite ieri ed invece sono, generalmente del '600. ammiriamo l'esterno del castello e passeggiamo per il suo bel parco impreziosito da un laghetto sulle cui sponde alcuni continuano a prendere il sole malgrado l'ora ormai serotina. Siamo stanchi morti e dopo qualche foto torniamo a farci una bella doccia al camper, a prendere il sole e ad aspettare l'ora di cena. Poi un film. Quando andiamo a letto fuori è ancora giorno.
3 giugno
Alle 6 c'è già un sole splendente; ci alziamo alle 7, facciamo c.s. e poi torniamo in paese con calma.
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E' ancora deserta ed è ancora tutto chiuso. Ce la godiamo e fotografiamo con calma sbafandoci degli ottimi krapfen, poi partenza per Luneburg. La strada si snoda per gran parte in mezzo a un bosco, la percorriamo sotto un bel sole caldo. All'arrivo a Luneburg troviamo subito posto nella bella A.A. immersa nel verde. Sembra di essere lontani da tutto ma siamo a 200 m dal centro storico. Spendiamo 8 € per 24h. Tiriamo giù le bici e pedaliamo senza fretta. Rimango affascinato dall'eleganza pudica di questa città. O meglio del suo centro storico meravigliosamente conservato.
In 90 km si passa dalle case a graticcio comuni nell' Europa continentale (prevalentemente Francia e Germania Centrale) alla ricchezza sublimata nei mattoni rossi delle città della Lega Anseatica.
Passeggiamo fra queste antiche dimore che non hanno la perfezione scintillante e quasi sospetta di Celle ma la nobile consapevolezza che la storia è passata da qui. Pranziamo due volte: due wurstel, superbi nella loro semplicità, consumati in piedi dall'ambulante (una virile valkiria di notevole bruttezza) seguiti da un “plat du jour” composto da due tranche di merluzzo fritto accompagnato da yogurt al cetriolo patate arrosto e cipolla bianca stufata e innaffiato da 3 birre medie: due pilsner del luogo e una scura da sogno. Abbiamo speso in tutto ( sì, in tutto, wurstel compresi ) 20,20 €. Il Biergarden dove abbiamo consumato il pranzo è magnifico: ricavato nella corte di una casa nobiliare. Ogni commento sui prezzi italiani è superfluo e anche, lo riconosco, sterile. Poi torniamo al camper a prendere il sole. Fa un caldo pazzesco ( 24,5° ) il sole è limpido. Dopo visitiamo il Wasserviertel. Bellissimo, ricorda Strasburgo: case civettuole e localini aggettanti sull'acqua del fiume. Luneburg è una delle piccole città più belle della Germania e i tedeschi mi sembra che lo sappiano benissimo. Per noi invece è una graditissima sorpresa. Come in Francia alle 19,30 si svuotano le strade. Rimangono solo i ristoranti pieni che però anch'essi dalle 20 in poi si svuotano.
Che spreco, ci sono ancora ore di luce; ce le godiamo al camper.
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4 giugno
Solito sole. Stamani c'è un mercatino ( o meglio mercatone ) dell'usato nella spianata sotto l'A.A.
Alle 7 c'è già un mucchio di gente in cerca dell'occasione. Vendono, naturalmente , roba orribile e appetibile solo a menti malate di “brocantage” da due lire. Partiamo e ci dirigiamo verso Lubecca. Tom Tom ci fa prendere l'autostrada raddoppiando in pratica i km, ma io lo seguo docile perchè ormai l'esperienza mi ha insegnato che gira e rigira ha quasi sempre ragione lui, basta rifiutarsi di imboccare le stradine di campo che ogni tanto consiglia.
L'area attrezzata, a 5 € al giorno, è anche stavolta ai margini del centro storico, ci divide solo un ponte pedonale e ciclabile.
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Visitiamo la città prima a piedi e poi in bici. È bella ma un po' ci ha deluso: molti lavori in corso, strade sventrate, gioielli architettonici affiancati da obbrobri moderni senza la scintilla di folle buon gusto che accompagna i francesi in questo tipo di scelte. In sintesi: 3, 4 emergenze veramente notevoli affogate in una città in divenire. Unico punto rilassante il lungofiume dove ci facciamo una birra in un dehors dopo i soliti e ottimi wurstel di un'ambulante.
Decidiamo di spostarci a Travemunde, è l'ora di presentarsi al Baltico. Occupiamo uno degli ultimi due posti dell'Area Attrezzata Stellplatz al costo di 12€. Quest'area non è un granchè, siamo appiccicati gli uni agli altri ed è piuttosto squallida, ma, anche se non lo vediamo, siamo sulla passeggiata del porto e praticamente sul mare. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
Andiamo subito a visitare la spiaggia passando per il paese. È lunghetta ma merita. Tantissima gente. La via principale di Travemunde è costituita da case bianche basse che fanno molto Inghilterra del Sud. La spiaggia è abbastanza corta ma molto profonda. Il mare è pieno di alghe rosse, è brutto, ma è caldo.
Noi infiliamo i piedi, Faro fa il bagno. Poi facciamo una lunga pedalata rilassante. Ci regaliamo un gelato e facciamo un po' di spesicciole. Per cena consumiamo due fish&chips in quello che ci sembra il miglior ristorantino del porto. Ottimi anche se un po' troppo abbondanti; pensare che costano 6.5 € a porzione... A passeggio sul porto fino a tardi.
5 giugno
Questo sole ormai non fa più notizia, abbiamo portato un sacco di abbigliamento inutile, bastava quello normale da mare. Beh, non ci lamentiamo.
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Colazione e partenza per Wismar. Prendiamo il traghetto per attraversare la Trave, poi una stradina tra i boschi. A Wismar ci fermiamo in un P segnalato camper gratuito insieme ad altri 3 o 4. Siamo vicinissimi all'A.A. bella e pienissima, ma a noi non serve. Visitiamo la città, che dista 500m.
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Bella la piazza e la cattedrale. Il porto è piccolo ma caratteristico. Ci compriamo il pranzo: un trancio di merluzzo e un'aringa intera speziata, affumicati direttamente sulla barca. Poi partiamo per Stralsund lungo un'autostrada bella e trafficata.
L'area attrezzata, posta sotto il ponte che collega l'isola di Rugen, è bella ampia e ventilata, siamo 7 o 8 camper, spendiamo 12 € con la corrente. Pranziamo con gli ottimi pesci acquistati che si sposano perfettamente con uno spumante nostrano e li accompagniamo con una serie di verdure crude e cotte. Poi raggiungiamo la città in bici ( circa 1 km ). Stralsund si rivela più bella di Wismar. La chiesa, la piazza, il Rathaus. Tre gemme. Il porto è ingiudicabile in quanto c'è una grande fiesta con annesso Luna Park. Dopo cena inizia a pioviscolare ma dura un attimo.
6 giugno
Ci alziamo presto, mettiamo a posto e facciamo il ponte che ci porterà sull' Isola di Rugen. Tutta verde, campagna ben tenuta, paesini curatissimi. A Cap Arkona ci sono 7 o 8 camper, c'è una sbarra automatica alla quale si prende il biglietto, 5 € per 24 h. Il posto è bello, c'è il sole e un po' di vento. Giù le bici e via! Pedalando su una strada chiusa al traffico delle auto attraversiamo un paesino che probabilmente vive sui turisti che passano per andare al capo. Ci sono negozietti di cianfrusaglie, qualche bar e un paio di agriturismi. Lasciamo le bici al faro, meta di novelli sposi che al giusto prezzo qui si giurano eterno amore lasciando come indelebile traccia il loro nome su delle mattonelle con le quali viene lastricato il giardinetto del faro. Dal faro stesso si dipartono dei sentieri natura che portano a dei belvedere e a due scalinate di accesso alla spiaggia sottostante. Le scendiamo entrambe, rilassandoci sulla spiaggia. L'aria è calda e ci spinge a spogliarci. Molto bello, peccato che il Baltico vicino a riva continui ad essere di un banale color marrone.
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Dopo una mattinata passata a Cap Arkona si spostiamo al Parco Nazionale Naturale di Jasmund (Tubbenkammer) nel parcheggio di Hagen. Un bel parcheggio su un prato contornato da boschi e fattorie. Un paesaggio svizzero.
Pranzo con una favolosa zuppa della quale purtroppo non ricordo il nome acquistata da una virago che intuffa un enorme mestolo in un pentolone di un bel giallo brillante e ne tira fuori questa delizia che ti serve in una scodella di plastica. Provatela che ne vale la pena, somiglia alla jota triestina ma più ricca e più buona; con l'aggiunta di un wurstelone a nuotarci dentro.
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Un po' di riposo e poi a visitare questo parco, il cui parcheggio costa 8€ / 24h. Tanti km a piedi per raggiungere le falesie attraversando un bosco incantato, fermandosi ad ammirare dei laghetti bellissimi; poi tanti scalini ma anche tanti bei panorami e tanto sole. La spiaggia è bella; qui il mare è quasi passabile e le falesie che spuntano da una vegetazione lussureggiante sono effettivamente
bianche. Tutta la fatica è ampiamente ripagata dai panorami e poi c'è il giusto riposo al camper, in mezzo ad una natura bucolica.
7 giugno
Sole un po' pallido ma presente, temperatura giusta. Andiamo a Sellin. Bella strada e bella campagna, paesini da cartolina. L'A.A. di Sellin è bella e vicino al mare ma è piena.
Ci piazziamo insieme ad un olandese nel piccolo parcheggio della stazione di Baabe del trenino storico. Siamo ad 1 km dal centro di Sellin e a 2 dal famoso pontile stile Liberty, e perciò dalla spiaggia. Il mare è il Baltico più pulito che abbiamo visto, ma da qui a farci il bagno ce ne passa. Appena appena i piedi tanto per apprezzarne il gelo. Poi andiamo in bici a vedere il vecchio guado con ancora in funzione la barca – traghetto.
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Quadro di altri tempi, sullo sfondo case con tetto di paglia con giardino che termina con un piccolo pontile sul fiordo. È un luogo amato dalla gente del posto: ci vengono a piedi o in bici, mano nella mano, coppie di tutte le età. Il sentiero ciclabile parte proprio dal parcheggio della stazione Baabe.
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Pranzo in camper guardando passare i treni sotto il primo acquazzone estivo, breve e neanche troppo violento. Dopo un giusto riposo si parte verso sud, con calma e con traffico molto scarso. Usciamo dall'autostrada a Worlitz, splendido paesino con un parco bellissimo ed un castello, che non abbiamo visto, dice altrettanto bello. C'è un'area attrezzata favolosa. Ci troviamo tanti camper, incredibile.
8 giugno
Lasciamo questo paesino con dispiacere, è la nostra ultima tappa in Germania. Lungo la strada poco sole e molta acqua, traffico normale. Ci fermiamo a pranzo nella prima area dell' A8 cioè poco sotto Monaco. La consiglio, c'è un self service di qualità a prezzi stracciati. Poi ancora verso sud.
Vediamo l'Austria con occhi diversi rispetto a tanti anni fa, non ci piace. Prezzi esosi di autostrada e carburante. Niente Aree Attrezzate, quasi nessun camper in giro. Niente elasticità e tolleranza.
Passato il confine rivalutiamo questa nostra italietta. Siamo anni luce indietro rispetto ai tedeschi, ma con questi austriaci ce la possiamo fare. Certo la Germania ci ha impressionato. Benessere, precisione, buon gusto, gioia di vivere. Dei francesi più ricchi e meno nevrotici, forse addirittura più maturi. E poi quanti camper, in ogni dove. Ci sembravano tanti in Francia ma non c'è paragone. Ci rassegniamo e convertiamo: la vera patria del camperista è la Germania. Poi arriviamo a Trieste, al parcheggio camper di Barcola, ma questa è un'altra storia; privata, familiare. Trascorreremo questi ultimi giorni di vacanza qui, dove si è trasferito nostro figlio, e condivideremo con lui e la sua compagna le emozioni e le considerazioni finali di questo viaggio.
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