Sicilia
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Sicilia on the road 2011
di Pierluigi
PERIODO : 29.07.2011 – 15.08.2011
MEZZO: Rimor NG6
EQUIPAGGIO: Pierluigi, Daniela, Andrea, Silvia e la piccola mascotte Luna
KM PERCORSI: 3400
Introduzione
Sono ormai vari anni che dal profondo Veneto, io e la mia famiglia, partiamo per trascorrere il nostro periodo di vacanza in Sicilia e ogni anno che passava cresceva il desiderio di visitare questa stupenda terra in modalità plein-air.
Ad ottobre del 2010 finalmente la decisione ed abbiamo acquistato un Rimor NG6 del 2003, una revisionata, una doppia batteria servizi da 120 ampere, qualche altra piccola modifica, una po’ di organizzazione online ed eravamo pronti.
29.07.2011 ore 18.00 PARTENZA
L’idea era quella di partire il 30 alle 06.00, ma poi ci siamo detti, “che diavolo” e siamo andati, non prima del rigoroso pieno di gasolio e della spesa al super. Accompagnati da Hotel California degli Eagles e The Doors del miglior periodo, percorriamo tutta la A13 e poi via sulla A1 direzione Firenze e all’area di servizio Cantagallo, sosta per la cena.
Un traffico incredibile, camion, macchine e pullman affollano l’area. Tanti i camionisti che passeggiano, in attesa dell’orario per ripartire.
Dopo un paio d’ore ripartiamo, passiamo Firenze e come da programma, arriviamo all’area di Chianti, troviamo un buon posto e ci approntiamo per la notte.
Tutto regolare, un po’ di rumore all’inizio, dovuto al traffico ma dopo le quattro ritorna la tranquillità.
30.07.2011
Dopo una buona colazione, alle 08.00 siamo di nuovo in strada, percorriamo tutta la A1, sono molti i camper in viaggio in entrambe le direzioni, nonostante le notizie di bollino nero, sinceramente non abbiamo trovato grandi difficoltà.
In prossimità di Napoli, decidiamo di pranzare in area di servizio, un paio d’ore e ripartiamo.
Lasciamo la A1 ed imbocchiamo il raccordo per la A3, usciamo alla barriera di Salerno e proseguiamo fino a Battipaglia, abbandoniamo l’autostrada e andiamo in direzione Capaccio (SA) dove dopo 768 km, alle ore 17.00, finalmente giungiamo all’area di sosta “La Fattoria del Casaro” (GPS 40-24-56N 15-00-16E), parcheggiamo nell’uliveto a poche decine di metri dall’allevamento di bufale, le quali incuriosite dalla nostra presenza si ammassano sulla griglia di recinzione, anche Luna è incuriosita, anche se non abbaia le guarda con occhio sospetto.
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Dopo aver scaricato l’attrezzatura e le biciclette, non possiamo sottrarci di visitare lo spaccio della fattoria dove appena entrati si viene investiti da una esplosione di profumi di salumi e formaggi, una vetrina dalla quale spiccano le famose trecce e un tino pieno di bocconcini, ne approfittiamo immediatamente, con un buon kilo di treccia e un mezzo kilo di bocconcini, d’obbligo l’accompagnamento con il pane fatto in casa.
Dopo esserci riposati, per prendere confidenza con il luogo, carichiamo luna sulle bici e ci dirigiamo verso le rovine di Paestum, l’ingresso è posto a poche centinaia di metri e da li ci rechiamo verso l’area pedonale dove troviamo il museo ed il centro del paese.
Un gelatino, che poi di fatto è un gelatone, vista la generosa dimensione di un cono due gusti, ritorniamo al mezzo, visto e considerato che non vediamo l’ora di farci fuori il mozzarellone, condito con dell’ottimo olio fatto arrivare dalla provincia di Agrigento che avevamo caricato in questa prospettiva, pomodorini, origano e naturalmente, per i grandi, una bottiglietta di buon cabernet franc.
Ci sistemiamo per la sera e in sella alle bici ritorniamo nel centro del paese, lo spettacolo delle rovine di sera è a dir poco mozzafiato, una scenografia incredibile per un posto incredibile.
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Verso mezzanotte ritorniamo al camper e la via illuminata nel mezzo dell’uliveto, ci agevola, il frescolino della sera ci accompagna e non possiamo fare a meno di notare che le bufale sono ancora in giro per il recinto.
31.07.2011
La mattina ci svegliamo presto, una buona colazione e siamo pronti per visitare le rovine, ci presentiamo e con piacere scopriamo che i minori non pagano, che i cani sono bene accetti ed alla fine con venti euro entriamo compreso l’ingresso al museo.
L’area da visitare è vastissima ed il percorso ben organizzato fa in modo che il visitatore non tralasci nulla, fa un caldo boia, ma nonostante tutto si va avanti, anche Luna sembra apprezzare le rovine, siamo bene attrezzati di acqua e oltre a questo troviamo un paio di fontanelle, che aiutano Luna.
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La vista prosegue al museo dei reperti greci rinvenuti negli scavi, oggetti davvero incredibili ricchi di storia
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Ritorniamo al camper verso le 12.30 pranzo leggero e dopo un riposino, siamo pronti per proseguire la marcia, dopo aver fatto il pieno di acqua ed effettuato lo scarico, salutiamo la titolare della fattoria e puntiamo verso lo Stretto di Messina, ma impegnando la SS18.
La strada ha una panoramica bellissima e ti impegna un po’ nella guida ma ne vale decisamente la pena, in certi punti è veramente stretta che il camper ci passa appena e dobbiamo fare passaggio alternato con i veicoli che provengono dal senso opposto, incredibile. Ammetto che ce la siamo vista non troppo bene.
Finalmente giungiamo in Calabria e dalla costiera il panorama è davvero imponente, fino ad ora nessun intoppo, o imprevisto e con molta calma ci stiamo avvicinando alla prossima nostra sosta tecnica, Scalea.
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Il transito nella città di Scalea è stato molto emozionante ed una strana atmosfera ci investe, una vera perla del tirreno.
Sono quasi le 20.00 e dopo tanti chilometri, non abbiamo voglia di cucinare, per cui il primo ristorante con terrazza che vediamo, parcheggiamo e diamo lustro alla cucina locale con quattro spaghettoni allo scoglio, clima magnifico e cibo magnifico ed anche luna sembra apprezzare, come d’incanto la stanchezza scivola ed il fisico si ritempra immediatamente.
Ripartiamo verso le 22.00 e notiamo una particolarità della costa calabrese che risalta subito all’occhio, ossia che ogni 500 metri trovi una scritta camper service, area attrezzata o campeggio per camper, abbiamo l’imbarazzo della scelta, volendo potremmo fermarci lungo la strada per la notte, i posti si sprecano, ma non conoscendo la zona optiamo per la prima area attrezzata, che vediamo, sosta piacevole, silenziosa ed immersa nel verde.
01.08.2011
È mattino, mi avvicino al pozzetto per lo scarico delle acque grigie e per il carico d’acqua, conosciamo parliamo con un signore padovano di mezza età e ci dice che ormai sono quasi 11 anni che lui con il suo camper, arriva, sosta e non si muove esaltando sia il tipo di gestione dell’area di sosta nonché spiaggia e persone.
Da quanto abbiamo visto sino ad ora, non possiamo che essere d’accordo con lui e tra una chiacchiera e l’altra sono già le otto, sistemato il cane riprendiamo la SS18 direzione Stretto di Messina.
Appena partiti troviamo in un’area di parcheggio un camion di un contadino che vende i suoi prodotti, con 10 euro facciamo il pieno di verdure e frutta, Daniela fa notare le qualità del peperoncino calabrese ed immediatamente il contadino da una cesta prende una manciata di peperoncini e li mette nella busta della spesa, aggiungendo che era il suo augurio di benvenuto in Calabria, a nostro avviso un piccolo gesto che racchiude grande umanità.
Il panorama fa dimenticare i chilometri che stai percorrendo, passiamo Diamante e ci fermiamo in un super per il pieno di vettovaglie, non può mancare la soppressata piccante locale, nonché il pane calabrese due vere delizie.
La SS 18 è una piacevole scoperta, con il suo attraversare in mezzo ai paesi della costa.
Il tom tom ogni tanto mi ricorda che ci sono autovelox e semafori t-red, l’obiettivo rimane sempre Villa San Giovanni.
Gunti a Falerna, rientriamo in A3 e puntiamo direttamente verso la Sicilia, la strada come da consolidata nomea è veramente messa male, ci fermiamo in area di servizio per far sgranchire luna e dargli da bere, notiamo che il traffico sta gradualmente aumentando, temiamo che l’imbarco sarà una bella gara dura.
Ripartiamo e tra una interruzione una deviazione ed un rallentamento, siamo finalmente a Villa San Giovanni.
Il navigatore ci accompagna con precisione all’imbarco, io e Daniela andiamo a fare il biglietto, ritorniamo e ci rimettiamo in coda.
Mentre siamo fermi in coda un colpo al posteriore del camper, scendo ed ecco che un locale con la sua 600 nel tentativo di superarmi mi strappa una delle luci di ingombro laterali.
Fortunatamente il danno è minimo, ma provo ugualmente a chiedere al conducente lo scambio dei dati assicurativi e qui scopro una strana usanza, niente dati, ma se volevo mi avrebbe pagato il danno.
Inutile far capire al vecchietto cosa significa lo scambio dati evito di alterarmi ulteriormente e ci imbarchiamo, le operazioni procedono velocemente e quasi senza accorgerci siamo già in navigazione.
Saliamo sul ponte e alle nostre spalle vediamo allontanarsi la costa calabrese.
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Sulla nave, non ci sottraiamo al rito dell’arancino in attesa di sbarcare a Messina.
Ripartiamo verso Catania e imbocchiamo la A18 alla prima area di servizio ci fermiamo per il pranzo.
Dopo 2 ore durante le quali ci siamo riposati e abbiamo riparato il danno proseguiamo
verso la nostra prossima sosta AREA LAGANI NAXOS.
Dopo altre 2 ore di viaggio usciamo dall’autostrada il navigatore ci porta direttamente all’area, dove il gestore ci accoglie con gentilezza e cortesia aiutandomi nelle manovre di parcheggio.
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La struttura è veramente bella, pulita, ordinata e bene organizzata, c’è un bel traffico di mezzi ci sistemiamo e scaricate le bici io e Daniela ci avventuriamo mentre i ragazzi e luna si riposano.
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Ritorniamo e ci organizziamo per la cena, poi una passeggiata lungo le vie della località Recanati.
02.08.2011
Il mattino siamo pronti per la nostra prima escursione, meta Le gole di Alcantara, muoviamo il mezzo ed usciamo dall’area di sosta direzione Francavilla di Sicilia lungo la SS 185 dopo circa 40 minuti arriviamo alla nostra meta. Il parcheggio è molto capiente e non abbiamo problemi di sosta, significativo il fatto che non c’è tariffa ma unicamente una offerta libera all’associazione che gestisce il parco.
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La visita dura in tutto tre ore nel corso delle quali non ci siamo risparmiati in salite e arrampicate per vedere quello che la natura era riuscita a costruire.
Una bella giornata, molto calda, siamo attrezzati con acqua fresca, ma abbiamo la fortuna che lungo il percorso ci sono varie fontanelle per il rifornimento, anche luna apprezza, del resto non è abituata a certe temperature ma in ogni caso non si lamenta e ci detta il ritmo.
Ritornati all’area di sosta pranziamo, stanchi ma soddisfatti, nel frattempo ci organizziamo per la serata, nella prospettata visita a Taormina.
La sera prendiamo l’autobus, il percorso è abbastanza tortuoso, guardiamo stupiti il conducente, che con precisione millimetrica riesce ad incunearsi tra il traffico ed alle vetture parcheggiate nei modi più assurdi, il suo autobus di 12 metri sembra una bicicletta, una guida molto rilassata con una tranquillità invidiabile, dopo circa 40 minuti siamo a Taormina.
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Decidiamo di mangiare in rosticceria, arancini, pizza, panzerotti, nulla da dire dei gusti veramente speciali per un posto veramente speciale.
Un buon gelato, ci dedichiamo alla classica passeggiata, un’atmosfera veramente d’altri tempi.
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È ormai quasi mezzanotte, i ragazzi sono stanchi riprendiamo l’autobus e senza quasi renderci conto siamo nuovamente all’area di sosta.
03.08.2011
Partiamo con molta calma verso le 09.00 lungo la statale per Catania, ci troviamo a passare in centro ai vari paesi strade strette ma bellissime, la prossima meta è Lido Vaccarizzo, dove il mio collega Saro ci sta aspettando.
Puntiamo per Acireale, Acicastello e alla fine ci troviamo all’interno di Catania, un grande traffico, penso che non imparerò mai a guidare in questa città.
I ragazzi hanno voglia di hamburger, io e Daniela approviamo e pertanto ci fermiamo a mangiare al Mc Donald’s alle porte di Catania, proprio davanti al Tribunale.
Si riparte, imbocchiamo la tangenziale di Catania e andiamo in direzione Lentini, poi sulla vecchia SS. 114 arriviamo al Lido Vaccarizzo.
Ad attenderci, troviamo Francesca e Rosario, l’emozione è tanta, visto che è un anno che non ci vediamo, tra una chiacchiera e l’altra arriva sera e Francesca si destreggia tra antipasti e la sua famosa pasta alla Norma rigorosamente innondata di ricotta salata, mentre Saro da fuoco alle polveri e comincia ad arroventare la griglia per la carne, non dimentichiamo il famoso pane di Lentini.
Alla mezzanotte, chiudiamo bottega e andiamo a dormire, del resto domani ci aspetta una bella giornata al mercato di Catania.
04.08.2011
Il mattino, pronti all’opera, Rosario ci presta la sua 600, impossibile entrare nella zona del mercato con in camper e poi parcheggiare non ne parliamo.
Sistemati i ragazzi al mare ci rechiamo in quello che per noi è sempre stato il più bel mercato mai visto, persone, colori, sapori, profumi indescrivibili.
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Ritorniamo a casa attendiamo il ritorno di Rosario che era fuori a pesca con suo padre e appena arrivato, sotto con la favolosa cucina di Francesca.
Ci intratteniamo fino alle 17.00 circa poi raccattiamo armi e bagagli e ci prepariamo alla partenza, ci aspetta la stupenda Siracusa.
Percorriamo tutta la SS114 ci inseriamo nella nuovissima Catania Siracusa, il navigatore è impostato per l’area di sosta Von Platten, praticamente in centro a Siracusa
Dopo circa un’ora e mezza arriviamo all’area prevista, dopo le pratiche alla reception, ci accomodiamo, salta subito all’occhio che la struttura in realtà è una ex caserma dell’esercito dismessa, con parte delle strutture ancora esistenti, molto carina sia come insieme che come location, anche se darei un po’ di più riguardo ai bagni e alle docce, mi sembra di essere ritornato recluta.
Io e Daniela usciamo fuori e ordiniamo 4 super pizze, nella pizzeria appena fuori la struttura, come consigliatoci dal gestore, rimaniamo soddisfatti.
Una giornata abbastanza intensa, sia per quanto riguarda noi al mercato di Catania sia per quanto riguarda i ragazzi che ci hanno dato dentro al mare, aggiungi le maxi porzioni della cucina di Francesca e il viaggio, direi che per questa sera basta. Un po’ di tv e senza accorgerci, siamo già nel mondo dei sogni.
05.08.2011
Ci dedichiamo ad un giro in bicicletta per la città in particolare, siamo interessati all’isola di Ortigia dove il gestore dell’area ci informa esserci un mercato che vale la pena di essere visto.
Dopo circa dieci minuti siamo già in zona, contrariamente a quello che ci aspettavamo la città non si presenta caotica, poca gente per le strade, regna una strana calma, in bicicletta si gira molto bene e si possono ammirare varie sfumature dell’ambiente circostante
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Cambio di programma, anche su indicazione di Rosario, su due piedi decidiamo di trascorrere alcuni giorni a Marina di Ragusa, del resto il bello del plein air è proprio quello di poter cambiare idea in piena libertà.
Rapido briefing, consultazione della guida per le soste, impostazione del tom tom e dopo aver pranzato ci mettiamo in marcia, destinazione, Marina di Ragusa.
Il viaggio, si presenta, particolarmente interessante, il panorama della costa ci accompagna, proseguiamo sulla A18 fino alla fine , poi seguiamo le indicazioni per Ispica e poi per Pozzallo, lo scopo è quello di percorrere tutta la costa il giorno è in calare, dopo aver passato la famosa fornace penna, vista più volte nei film di Montalbano, nei pressi di Donnalucata, dobbiamo fermarci per ammirare il sole sul mare
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Appena entrati a Marina di Ragusa immediatamente troviamo le indicazioni per l’area di sosta Marina, entriamo ed il gestore con il suo accento romanesco, (anche se di fatto è ragusano) ci fa parcheggiare.
Il fondo è erboso, dopo aver sistemato il camper, prendiamo confidenza con il posto, ottimi servizi, docce funzionali e nuove, wifi, area picnic con barbecue a gas, Daniela è entusiasta ed io sono certo che ci troveremo bene.
Approfittiamo subito dell’area barbecue e cominciamo a dare due colpi di fornello a delle costicine che avevamo acquistato ad un super, ceniamo e poi ci rilassiamo, i ragazzi sono stanchi e si coricano, mentre io e Daniela stiamo in veranda a goderci il fresco..
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SOSTA DAL 06.08.2011 AL 09.08.2011
Dopo aver estratto l’attrezzatura per la spiaggia, ci dirigiamo verso la spiaggia, non più di trecento metri in discesa, parcheggiato l’ombrellone ci godiamo mezza giornata di sole cuocente-
A mezzogiorno, dobbiamo scappare, il calore è insopportabile, apprezzabile il chiosco dove con 4 euro ti saltano fuori un arancino e una moretti da 66, conclusioni qui la birra costa meno dell’acqua.
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Le giornate sono stupende, Marina di Ragusa è una località che sinceramente consiglio, per nulla caotica, ben servita, sotto tutti i punti di vista, bellissimo il lungomare.
Prendo la bici e mi avventuro lungo la costa, la meta è la famosa casa di Montalbano al faro di Punta secca a circa 15 km
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Al mio ritorno, Daniela e i ragazzi stanno rientrando, il caldo del mezzogiorno è veramente insopportabile, impossibile rimanere sulla sabbia, a meno che uno non voglia arrostire.
Vista la fatica mi concedo un arancino e una Moretti, un rilassamento unico, specie dopo il sali e scendi della costa.
Il giorno dopo ho voluto fare una pedalata fino a Donnalucata, altra località con consiglio, da vedere il castello e il lungomare, questa volta è stata più dura vista la pendenza della strada.
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Trascorsi quattro giorni siamo pronti per ripartire, dopo aver approfittato dell’ultimo sole fino a mezzogiorno ed aver pranzato, diamo una lavatina al camper, giusto per togliergli un po’ della stanchezza e di polvere da addosso, poi di nuovo in sella, l’idea è quella puntare alla Puglia con sosta tecnica in Calabria.
Nulla di più semplice, imbocchiamo la SP 25 direzione Ragusa e poi prendiamo la SS 194 direzione Lentini per arrivare nuovamente a Catania.
Giunti alla barriera di Catania, come ogni volta che passo da queste parti, il mio pensiero va a tre colleghi Carabinieri uccisi dalla mafia il 20.11.1980 proprio al casello autostradale di Catania mentre traducevano un detenuto mafioso e ricordati da una targa commemorativa.
Stiamo viaggiando in direzione Messina, quando ci fermiamo in area di servizio per far gasolio, far bere e sgranchire Luna, vedo Daniela ritornare con un biglietto trovato sul bancone, “visitate le terme di Vigliatore”, effettivamente la parola che fa scattare la molla è “terme”, ci guardiamo in faccia, facciamo una prova con il navigatore, alla fine è una deviazione di 50 chilometri, chi se ne importa, si va.
Sulla guida individuiamo l’area di sosta Trinacria e chiediamo se hanno posto, ci danno l’ok, giunti a Messina, tiriamo diritto verso Palermo, entriamo in autostrada sulla costa nord, uscita Barcellona Pozzo di Gotto.
Mentre stiamo per giungere a Terme Vigliatore ecco lo spettacolo.
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L’emozione dura poco, appena giunti all’area di sosta rimaniamo sconvolti dall’organizzazione e dalle strutture, in particolare da quelle che secondo il gestore erano le docce
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Oppure gli allacci alla corrente
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Robe da matti, mai viste cose simili, purtroppo vista l’ora decidiamo la sosta in ogni caso, dopo aver mangiato andiamo a fare una passeggiata nel lungomare che effettivamente è a 100 metri.
Ci rendiamo conto di aver fatto una bella c*****a, ma tutto sommato è un posto che merita di essere visto, il lungomare è veramente notevole, all’orizzonte si vedono le Eolie.
Dopo aver vagato per un paio d’ore ritorniamo a mezzo e andiamo a dormire.
10.08.2011
Mentre i ragazzi stanno ancora dormendo io Daniela e Luna, di buon’ora ci mettiamo in marcia e andiamo alla ricerca di un bar pasticceria, la troviamo dopo 2 km, ne valeva la pena, delle briosce di una bontà unica.
Condividiamo la bontà delle paste con Andrea e Silvia che ci stanno aspettando, il tempo non preannuncia nulla di buono, ultimi aggiustamenti, paghiamo la sosta al gestore (18.00 euro ) e andiamo, direzione Messina - Stretto, senza aver usato alcuno dei rinomati servizi dell’area Trinacria.
Facciamo tappa ad un supermercato, con sorpresa troviamo un volantino che pubblicizza una gita a Mirano (VE), incredibile.
Dopo un viaggio di 50 minuti facciamo ingresso a Messina, non possiamo fare a meno di acquistare il pane messinese prima di presentarci all’imbarco.
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Sbarcati a Villa San Giovanni facciamo attenzione di non incontrare nuovamente il cecchino dei camper, dell’andata, imbocchiamo la A3 direzione piana di Castrovillari, Sibari.
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Mangiamo in area di servizio, un po di riposo e via
Abbandonata la A3 puntiamo verso la Ionica sulla SS534 e poi ci immettiamo sulla SS106 direzione Taranto.
Appena imboccata la SS106 sulla destra un chiosco di frutta e verdura, ci fermiamo e acquistiamo il famoso viagra calabrese, un’anguria e un vasetto di peperoncino sottolio.
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Una strada piena di emozioni e ricordi dei miei 20 anni, puntiamo verso Policoro giunti a Marina di Roseto abbiamo modo di vedere il castello roccaforte
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Inoltre la costa Ionica
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E pomeriggio inoltrato, entriamo in Basilicata e ci lasciamo alle spalle la bella Calabria, ricordiamo che abbiamo un impegno a Metaponto, dobbiamo incontrare Rossella, l’amica compagna di scuola di Silvia originaria di queste parti e che ora è in ferie dalla nonna.
Arrivati a casa di Rossella, siamo accolti dal papà e dalla mamma, una bellissima famiglia in una bella e caratteristica fattoria sui colli Materani, passiamo un ora serena assaggiando i dolci fatti dalla nonna di Rossella e bere limonata fresca fatta con limoni degni di questo nome.
Ripartiamo e ci immettiamo nuovamente sulla SS106 direzione Marina di Ginosa, per la sosta.
Lasciamo la Basilicata ed entriamo in Puglia, ci dirigiamo verso Marina di Ginosa la ridente cittadina sulla costa Ionica.
L’area di sosta Amici della Natura è un’altra bella delusione mica da ridere, non entriamo nemmeno.
Decidiamo di andare verso il cento di Marina, un signore gentile, ci indica un camping, posto giusto, strada sbagliata, ci troviamo nel traffico del centro il giorno di San Lorenzo, trovato il camping, lo stesso e full. E adesso?
Ci facciamo un giro alla fine sono già le 22.00 e siamo veramente stanchi, passando in via Trieste troviamo un camper fermo, chiediamo se è consentita la sosta ed avuta risposta positiva ci approntiamo per la notte.
Ottimo posto, illuminato, all’interno di un contesto abitativo asfaltato pianeggiante e soprattutto gratis, (40° 26 00 N 16° 53 12 E)
11.08.2011
Non prima di aver consumato una abbondante colazione ripartiamo direzione nord, stiamo puntando a Margherita di Savoia (FG)
Dopo aver percorso tutta la SS 106 ci dirigiamo verso la A14, procediamo direzione Bari, l’autostrada è deserta, la giornata è stupenda.
Lasciamo l’autostrada e andiamo in direzione Barletta, puntiamo verso la costa, AA Miami Beach per la sosta.
Bisogna dare atto che questi giorni sono passati veramente in fretta e purtroppo le ferie stanno arrivando agli sgoccioli.
Arriviamo in centro a Margherita di Savoia verso le 11.30 e con nostro immenso piacere, vediamo che è giorno di mercato, non abbiamo problemi per parcheggiare il camper, vicino c’è un parcheggio enorme, cominciamo a girare per le bancarelle, cercando curiosità, in una panetteria facciamo il pieno di pane pugliese cotto a legna, una delizia e giusto per oggi lo accompagneremo con: un pollo ruspante, del salame piccante di una azienda di Margherita di Savoia e formaggio provolone dolce.
Arrivati all’area di sosta ci attende il titolare che ci fa parcheggiare
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Il posto onestamente non è il top, ma possiamo dire che come organizzazione è gradevole e funzionale, c’è una zona vicino al mare appena ultimata, coperta oppure questa dove ci siamo messi noi coperta da alberi ma un po’ spostata. Bagni e docce abbastanza decenti totale 20 euro compreso ombrellone e due sdraio, tutto sommato niente male (attenzione non è possibile la spiaggia libera)
Forte il fondatore che con i suoi 85 anni ancora tira la carretta e con il quale non abbiamo difficoltà a socializzare, e ci ricorda che lui ha cominciato 35 anni fa e che ra il primo a avere aree di sosta, effettivamente per quegli anni, avere lo scarico diretto in piazzola era una bella innovazione e comodità.
Come da programma, pranziamo giretto esplorativo per la spiaggia, bella zona, ottima la disposizione degli ombrelloni e dei relativi servizi, il mare? Ottimo come sempre, sullo sfondo abbiamo il Gargano che di notte illuminato è veramente uno spettacolo.
12.08.2011
Passiamo il mattino al mare, per ritornare con le ore più calde, il pomeriggio ci organizziamo per un giro in centro a Margherita di Savoia e alle sue saline
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Da non perdere le terme dove con pochi euro potete avere un trattamento speciale
Molto accattivante e bene organizzata la passeggiata lungomare.
Abbiamo girato praticamente tutto il centro e limitrofi e abbiamo scoperto che a Margherita di Savoia non esiste un negozio di souvenir oppure un luogo dove acquistare una calamita con la località.
Ritorniamo un po’ delusi da fatto che non abbiamo trovato qualche souvenir, ma tutto sommato va bene così, il paese è piacevole da visitare.
Al nostro arrivo Silvia e Andrea parlano di pizza e allora che pizza sia.
La acquistiamo nella pizzeria poco lontano, buone sarà perché avevamo fame ma erano veramente buone.
13.08.2011
Non puoi parlare della Provincia di Foggia senza parlare di Padre Pio, per questo motivo ci svegliamo prestino dopo aver caricato 5 litri di vino bianco e 5 litri di olio di oliva pugliese, entrambi di produzione del gestore del Miami, e puntiamo il muso del camper verso San Giovanni Rotondo, percorriamo la SS 159, la SS 58 e poi la Sp54 bis, abbiamo l’impressione di essere in Texas, dei nastri di asfalto che attraversano il nulla, fatto sta che giungiamo alla nostra meta.
Parcheggiamo in un’area di sosta bella spaziosa, fortunatamente troviamo un posto all’ombra.
Zaino in spalla e ci dirigiamo verso la Chiesa.
Fa un caldo impossibile, ma ci armiamo di bottigliette di acqua e proseguiamo, dopo circa 10 minuti siamo all’ingresso posteriore della Chiesa nuova.
Grande emozione, sulle facce delle persone presenti in alcune si legge la speranza in altre si nota la disperazione, entriamo prima io e Andrea mentre Daniela e Silvia fanno compagnia a Luna dopo 20 minuti ci diamo il cambio.
Difficile entrare in basilica, senza farsi prendere dall’emozione che quei luoghi trasmettono
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La giornata procede bene, ci riposiamo in un bar a consumare qualcosa di fresco, non mancano i vari personaggi locali che tentano di intortarti con biglietti da visita di ristoranti.
La cosa che ci ha forse infastidito un po’ è stata l’esagerata mercificazione dell’immagine di Padre Pio, e la scortesia di alcuni gestori di attività, evidente segno di una totale mancanza di educazione.
Dopo aver attinto da questa esperienza, facciamo ritorno al camper per il pranzo.
Siamo tutti stanchissimi per cui ci mettiamo a dormire un po’ e dopo circa 2 ore ripartiamo alla volta della SS16.
Percorriamo la Statale verso nord, la strada è sgombra per cui la guida diventa molto agevole.
Passato Termoli facciamo rientro in autostrada A14 giusto per accelerare il ritmo di marcia, la nostra idea è quella di essere il giorno dopo a Ravenna dalla mamma di Daniela
Verso le 20.00 ci fermiamo per la cena veloce dopo di che ci portiamo avanti con il viaggio, verso le 23.00 giungiamo nei pressi di Porto Sant’Elpidio, troviamo un angolino in Area di servizio unitamente ad altri camper e passiamo la notte.
14.08.2011
La giornata si preannuncia impegnativa, facciamo colazione all’autogrill e poi via, giunti in provincia di Ravenna, lasciamo la A14 e ci immettiamo nella E45 Orte Ravenna, da li rientriamo in SS16 direzione Ravenna.
Prima di arrivare dalla mamma di Daniela, passiamo da una signora di nostra conoscenza che ha un allevamento di mucche e ogni giorno produce una delle ricotte più buone che io abbia mai avuto modo di assaggiare, basterà andare da via Mantraversa ad Ammonite (gps 44° -26’ 32” N 12° 04’ 47”E)
Dopo le incombenze con la suocera, prendiamo direttamente per Conventello, Grattacoppa, Savarna, Mandriole per poi immetterci in SS309 Romea
Mi raccomando, quando siete a Mandriole, d’obbligo l’acquisto del famoso pane fatto in uno dei forni a legna più antichi della Romagna, dal quale vengono fuori, pizze dolci e i famosi zuccherini dei biscotti che dire eccezionali e dire poco.
Siamo quasi alla fine, 15 km a Lido di Spina, appena entrati nel vialone principale, notiamo subito che il Lido è pieno di gente che si attrezza per il ferragosto, proviamo ad andare ugualmente al Camping Spina, pessima idea per poco rimaniamo paralizzati nel traffico, chiamiamo tutti gli altri camping per sapere se c’è posto, niente da fare.
Al parco di via Cosmetura (gps 44° 39’ 18” N 12° 14’ 32”E) troviamo un po’ di ristoro e riusciamo a pranzare senza grosse difficoltà, il problema però rimane, ritornare non se ne parla, decidiamo di andare al Bagno Sport in via Tiziano e dopo aver esposto il problema a Paolo il quale si mette a nostra completa disposizione facendosi sostare nel piazzale antistante il suo bagno.
Approfittiamo della cortesia, rapido cambio e via al mare.
La sera arriva sempre più presto per cui già stanchi della giornata, diamo fondo alla ricotta di Ammonite e la condiamo con dell’ottima piadina romagnola presa nel bagno di Paolo.
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La serata è stupenda, mi siedo con Daniela a chiacchierare fuori del bar, poi verso le 23.00 la stanchezza ed il peso della giornata (e del bianco pugliese) si fa sentire, meglio chiudere bottega.
15.08.2011
Passiamo la giornata al mare tra un bagno e una passeggiata, Daniela come al solito è attirata da tutte le cazzate che vengono vendute sulle spiagge anche se devo dire che anche a me non dispiacciono.
Pranziamo al bagno da Paolo e ci facciamo portare spaghetti allo scoglio e alle vongole, fatti da un comacchiese che vanta lunga tradizione culinaria.
Rimaniamo ancora un po’ poi mettiamo via l’attrezzatura e decidiamo di anticipare il rientro di Ferragosto, verso le 16.00 la Romea è sgombra facciamo rientro a casa.
Un paio d’ore di viaggio è siamo in vista del parcheggio di casa, scarichiamo il camper del minimo indispensabile, il resto sarà fatto domani, per oggi basta.
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Fine
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