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Danimarca magica terra del nord

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Messaggio Da Camperfree Lun 15 Apr 2013, 10:58

Danimarca magica terra del nord

6 – 27 agosto 2010

PROLOGO
Eccoci di nuovo qui a raccontare dopo “l’indimenticabile Svezia” dello scorso anno, la nostra nuova avventura estiva. Nick-name LUCRIC al secolo Paola e Alberto (47 anni), Riccardo (7 anni e mezzo) e il nostro supermezzo NEMOTRE (RIMOR SAILER 645TC).
Dicevamo…. Siamo pronti per partire per la ….. NORVEGIA!!!! Eh no! …. Non questa volta …non quest’estate …..la sfortuna e il fato ci perseguitano anche quest’anno e così, dopo aver minuziosamente preparato per mesi uno spettacolare itinerario di tre settimane tra fiordi, panorami mozzafiato e isole Lofoten, mi vedo costretta a preparare, in quattro e quattr’otto, un itinerario alternativo.

Questo:
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6 agosto 2010 Inarzo – Lindau (km. 292)
Il giorno della partenza.
Data la distanza che ci separa dalla Danimarca, decidiamo di partire anche quest’anno nel primo pomeriggio di venerdì, fare una prima sosta per la notte nell’ormai nota area di sosta di Lindau sul lago di Costanza e di ripartire al mattino prestissimo per macinare più chilometri possibili mentre il pargolo dorme ancora. Partiamo alle 15.10 e il viaggio verso il passo del San Bernardino è monotono come sempre. Arrivati in cima al passo comincia a gocciolare e allo Spluga fa decisamente brutto tempo. Ci pensa Alberto a ravvivare l’atmosfera quando, dopo due ore e mezza di viaggio, si ricorda di aver lasciato nel cassetto in camera 10.000 corone danesi (l’equivalente di 1300€ circa). Non potendo né strozzarlo né tornare indietro a riprendere i soldi proseguiamo sperando di non aver problemi con le carte di credito e ci dirigiamo verso Lindau. Ci arriviamo sotto l’acqua dopo esserci sorbiti il solito traffico a Bregenz. Sono le 20.00. Ceniamo e ce ne andiamo a dormire. La pioggia che continua a cadere fregandosene altamente delle nostre vacanze cullerà i nostri sogni fino al mattino.

7 agosto 2010 Lindau – Hann Munden – Rendsburg (km. 913)
Oggi la strada da percorrere è davvero tanta. Come previsto ripartiamo alle 3.30 e ci immettiamo sulla lunga autostrada tedesca. Abbiamo già percorso questa autostrada lo scorso anno e non ci sembra che sia già trascorso così tanto tempo …. infatti ritroviamo gli stessi lavori in corso e le stesse interruzioni che avevano rallentato la nostra corsa verso la Svezia …. Tra soste, sospiri, giochi e merende finalmente alle 10.30 arriviamo ad Hannover Munden. Ritroviamo la caratteristica cittadina tedesca con le sue tipiche case a graticcio immerse nel verde, il fiume e la vivacità delle vie affollate di negozi e di gente. Dopo una passeggiata, un pranzetto ed un riposino, ripartiamo. Ormai siamo rassegnati: quando scegliamo un itinerario importante e ad una certa distanza da casa, sappiamo che il primo giorno è dedicato soltanto a percorrere chilometri su chilometri. Dopo Amburgo ci fermiamo in un area parking dove un isolato Burger King ci invita ad una frugale cena. Decidiamo di sfidare la sorte e di ripartire per trovare un posticino più tranquillo per passare la notte. La fortuna ci assiste. A Rendsburg usciamo dall’autostrada e per puro caso troviamo un area camper con un unico posto disponibile: il nostro!. Il tempo si è rimesso al bello.
Ed alle ore 21.00 chiudiamo tende e tapparelle e ci mettiamo a dormire.

8 agosto 2010 Rendsburg – Tonder – Lakolk (Isola do Romo)(km. 150)
Dopo la massacrante giornata di ieri, oggi decidiamo di prendercela comoda. Ripartiamo verso le 10.00 ed oggi ci fermeremo soltanto in Danimarca … sperando che il tempo migliori un po’ …. La pioggia ha ripreso a cadere incessantemente …. A circa 20 km. dal confine ci fermiamo in un ipermercato. Scopriremo alla cassa che le bevande potevano essere acquistate solo dalle popolazioni scandinave …. La gentilissima signora danese in coda dietro di noi, vede la scene ed acquista al posto nostro birra e coca cola. Davvero gentile! Dopo pranzo, alle 14.00 circa facciamo il nostro ingresso ufficiale in Danimarca. A Tonder ci fermiamo nel grande piazzale antistante il centro storico e con le nostre biciclette facciamo un giretto tra le vie semi deserte di questa pigra domenica di agosto. La vera meraviglia di oggi ci aspetta però sull’isola di Romo dove arriviamo nel tardo pomeriggio. A Lakolk c’è la spiaggia più spettacolare del mondo (o almeno di quel pezzo che abbiamo visitato noi ). Ci arriviamo direttamente col camper e a turno ci divertiamo a guidare sulla sabbia battuta. Sembra un deserto di spiaggia infinito. Da qualsiasi parte ci si giri ci sono chilometri e chilometri di spiaggia ….un immensa distesa di sabbia bianca …. E’ un vero spettacolo!
Arriviamo infine anche al mare e non resistiamo alla tentazione di bagnare i piedi nella freddissima acqua del Mare del Nord. Sostiamo al Lakolk camping e dopo cena ci riempiamo di nuovo gli occhi e il cuore con una nuova emozionante passeggiata sulla spiaggia. Così, mentre il sole scende lentamente nel mare sfumando il cielo coi suoi caldi colori e il vento soffia in alto gli aquiloni colorati, iniziano ufficialmente le nostre vacanze.

9 agosto 2010 Isola di Romo – Ribe – Vejers Strand (km. 118)
Anche quest’anno sarà la solita lotta. C’è chi decide di anticipare percorsi e mete previste dall’itinerario del giorno, magari saltando qua e là qualche sosta, e chi invece, dopo averle faticosamente valutate, pensate, e decise, si arrabbia e come sempre si deve arrendere.
Purtroppo questo scoglio è faticoso per me da superare. Ogni anno. Così salta la prevista gita in bicicletta alla scoperta dell’isola di Romo, e dopo un ultimo saluto alla spiaggia ci avviamo a Ribe.
Ribe è la città danese più antica e, a detta della guida anche la meglio conservata. Ha un aspetto medioevale con casette di mattoncini rossi, di legno e muratura e un dedalo di viuzze agitate di gente allegra seduta ai pub. Ci inoltriamo nel centro, assaporando questo fascino molto particolare. Vediamo la famosa “casa storta” che sembra stia per crollare da un momento all’altro su se stessa e ci fermiamo a guardare le vetrine dei negozietti di souvenir. Ripartiamo da Ribe dopo esserci gustati una buona pastasciutta e decidiamo, in barba al mio programma, di avvicinarci alla meta di domani costeggiando il mare. Scelta che ci farà scoprire tutta la natura selvaggia e incontaminata dello Jutland meridionale. Campi di erica rosa accarezzata dal vento si alternano a dorati campi di grano. Le spiagge sono lunghe e sabbiose. Noi ci fermiamo dove ci capita, senza una meta precisa, da veri nomadi pigri in vacanza, assaporando il silenzio e il mistero di questi luoghi. Non c’è ressa, non c’è coda sulla strade… non c’è stress. Arriviamo nella cittadina di Esbjerg e davanti a noi si stagliano immobili e possenti quattro enormi statue bianche alte 9 metri. Si tratta della famosa scultura “l’uomo incontra il mare”. In effetti le statue sono posizionate su una collina di fronte al mare e anche se di arte non ce ne intendiamo proprio, lo spettacolo in sé è davvero suggestivo. Riccardo sale in cima alla collina e si misura con gli omoni bianchi…. piccola formichina d’uomo che incontra il mare …. Ripreso il nostro peregrinare vediamo ad un tratto la segnalazione di percorso margherita. Siamo da poco in Danimarca, ma abbiamo già imparato che questi percorsi alternativi portano alla scoperta di piccoli e incantevoli luoghi non segnalati dalle guide turistiche. Le strade non sono un gran che, soprattutto per chi guida un mezzo di sette metri e dieci, ma non si incontrano mai altri veicoli durante questi percorsi e si ha il vantaggio di esplorare piccoli angoli sconosciuti e suggestivi. E così, seguendo la margherita, ne imbocchiamo uno che si snoda attraverso una strada sterrata in mezzo a campi verdi e laghetti dove pascolano beatamente mandrie di mucche pezzate. Il percorso a mio parere è un po’ troppo pericoloso, così convinco Alberto a tornare indietro. Proseguiamo ancora per qualche chilometro ed arriviamo alla fine della strada …. Ma ecco che quasi per incanto ci appare come un miraggio un’altra spiaggia infinita di sabbia bianca e fine. Parcheggiamo in mezzo alla spiaggia e scaliamo una delle dune erbose che la sovrastano. Un esperienza davvero imperdibile. Siamo a Vejers Strand. Il mare è agitato e il suo rumore arriva fino a noi. L’aria sa di sale e il vento si fa sempre più insistente. Ci godiamo qualche ora di sole mentre Riccardo gioca con la sabbia fine. Indecisi come sempre sul “dove dormiamo stasera?” ci dirigiamo verso il vicino “Vejers Familié Camping”. E qui apro parentesi: in tutti i diari che ho letto tutti asserivano di non aver mai alloggiato in campeggi e di aver dormito ovunque in piena tranquillità, in piazze, porticcioli e parcheggi. Noi non ci siamo fidati. Sarà perché viaggiamo sempre da soli ma ci piace sostare in compagnia, abbiamo preferito, per nostra tranquillità, sempre la sosta in luoghi che noi definiamo “più sicuri”.
Dopo la grigliatina di wurstel, ripartiamo a bordo delle nostre bici per un altro giro sulla spiaggia.
Ci arriviamo al momento del tramonto. Estasiati davanti a così tanta bellezza rimaniamo immobili davanti allo spettacolo del sole che con un rallentato tuffo scende pigro nel mare creando coi suoi colori una tavolozza di colori delicati e tenui. Restiamo lì, ognuno perso nei propri pensieri, fino a che il vento freddo del mare del nord ci riporta bruscamente alla realtà.

10 agosto 2010 Vejers strand - Bjerregard – Sondervig – Ferring (km. 150)
Oggi percorreremo la lingua di terra che costeggia il Ringekobing Fjord. Vento e sole ci accompagnano nel nostro viaggio verso il nord dello Jutland. Arrivati in prossimità del fiordo, il paesaggio cambia. E’ molto buffo. Se guardo a destra vedo distese di erica e corsi d’acqua, se guardo a sinistra vedo collinette erbose che celano un altro spettacolo della natura. Dalle dune battute dal vento spuntano qua e là caratteristiche casette colorate coi tetti impagliati. Ci fermiamo nei pressi di Bjerregard per toccare con mano …. Parcheggiamo e saliamo sulla duna.
Davanti a noi un nuovo spettacolare panorama. Il cielo è di un azzurro intenso e fa da sfondo alla spiaggia di sabbia bianca. Il vento ci soffia nei capelli mentre passeggiamo liberi assaporando tutta la limpidezza di questa mattinata calda. La prossima meta è Norrelynguig, dove 138 scalini ci portano in cima al faro bianco. Da quassù il panorama è ancora più bello. L’infinito è la costa che si estende da nord a sud incorniciata tra il blu del mare e il verde delle dune che la costeggiano. A Sondervig, grazioso paesino pieno di ristoranti ci fermiamo per vedere l’annuale “festival delle sculture di sabbia”. Il tema di quest’anno è l’antico Egitto. Le sculture sono elaborate e significative…. Ma ci aspettavamo qualcosa in più …. Sulla strada verso Ferring facciamo una sosta a Thorminde e sul piccolo fiordo Riccardo fa il suo primo tentativo di pescare la cena. Dopo un ora di inutili lanci, dobbiamo rimandare la grigliata di pesce, e riprendiamo il cammino. Nei pressi di Ferring lasciamo la strada principale e ci inoltriamo della dorata campagna. In lontananza si stagliano delle sagome di cinque dromedari (non ne capiremo mai il nesso) e lentamente, percorrendo uno sterrato che pare infinito, risaliamo verso il rosso Bobvjerg fyr. Non visitiamo il faro. Preferiamo scendere i 240 scalini che portano alla spiaggia sottostante. Il Mare è agitato e l’aria è gelida e sferzante. Nonostante ciò un coraggioso personaggio si spoglia e fa il bagno. I ragazzi, altrettanto coraggiosi, tolgono i sandali e si addentrano nell’acqua ghiacciata. Risaliti, passeggiamo tra il verde di questa scogliera di sabbia. C’è pace quassù e il tempo si sta mettendo al brutto. Sostiamo per la cena su una grande terrazza fronte mare in attesa delle ore 20.00, orario di entrata nel campeggio locale per poter usufruire del quick-stop formula economica per pernottare tranquilli che utilizzeremo spesso nel corso di questa vacanza.

11 agosto 2010 Ferring – Rubjerg Knude – Rabjerg Miles – Grenen (km. 294)
Ci avviciniamo all’estremo nord della Danimarca costeggiando la riva sinistra del Limfjorden, il più vasto tratto di acque interne della Danimarca. Bello sarebbe potervi penetrare e visitare i castelli, le chiese e le belle spiagge di cui pare sia ricco. Purtroppo non ho avuto tempo per approfondire l’itinerario e così continuiamo Il monotono viaggio. Riccardo dorme per quasi tutto il tragitto.
Stamattina il tempo è piuttosto variabile come se fosse in sintonia col paesaggio, a tratti piatto e d’oro, a tratti collinoso e d’oro e a tratti verde di pini e d’oro … e poi ancora l’oro dei campi di grano ….di grano …. di grano ….
Arriviamo a Rubjerg knude uno dei siti più raccomandati dagli amici camperisti. Effettivamente questo sarà uno dei luoghi più magici che vedremo. All’orizzonte ci appaiono, come dipinte su uno sfondo azzurro, alte e compatte dune color dell’oro. Camminiamo per qualche centinaia di metri su un piccolo sentiero in mezzo ad eriche, erbe e fiori selvatici fino a che non ci ritroviamo proprio sul costone della duna. Un vertiginoso strapiombo sul mare a destra e uno sulla vegetazione sottostante a sinistra ci impongono di camminare precisi ed attenti in fila indiana. Il faro sommerso dalle sabbia ci appare ad un tratto in tutta la sua grandezza ed è davvero indescrivibile l’emozione che si prova davanti a questo spettacolo. Saliamo e scendiamo dalle dune, lo fotografiamo immaginando il tempo in cui faceva luce ai marinai e ci stupiamo di come gli eventi naturali, seppur catastrofici come in questo caso, abbiano dato vita ad un luogo così
inimmaginabile. Scendiamo a valle correndo e affondando i piedi nella sabbia umida. Ci divertiamo mentre comincia a piovigginare. Riprendiamo la strada verso le dune mobili di Rabjerg Miles mentre il cielo si apre di nuovo e qualche raggio di pallido sole filtra attraverso la spessa coltre di nubi. Le emozioni per oggi sono soltanto all’inizio. Arriviamo in quello che possiamo tranquillamente chiamare il deserto danese. Dalla strada non si intravede nulla che possa far immaginare cosa c’è in serbo per noi. Arriviamo in un parcheggio punteggiato di eriche e ginepri, ma bastano pochi metri a piedi per ritrovarci in mezzo ad un paesaggio lunare. Purtroppo, visto il tempo, le dune non sono mobili come descritto dalle guide turistiche ma compatte e ben definite.
Ciò non cambia affatto la sensazione di serenità e di solitudine che aleggia tutt’intorno. Camminiamo, ci arrampichiamo, saliamo e scendiamo le dolci colline di sabbia a tratti bianche e a tratti color del sole. All’orizzonte ancora sabbia, ancora dune, ancora deserto. Ognuno di noi trova un suo momento e un suo spazio per godere appieno di queste sensazioni che non si ripeteranno mai più. Con gli occhi ancora pieni di questi pensieri continuiamo il nostro vagare arrivando verso le 17.00 a Grenen. Il punto più estremo della penisola della Jutland. C’è un area camper e dopo esserci sistemati, facciamo un primo giro di ricognizione. A bordo di un improbabile autobus raggiungiamo, via spiaggia, la punta più estrema della Danimarca, là dove il Mar Baltico incontra il Mare del Nord. C’è parecchia gente che si affolla su questa sottile lingua di terra togliendoci un po’ di quel fascino che l’incontro dei due mari crea nei nostri cuori. Godremo appieno però di questo fascino dopo cena quando, inconsciamente, per fare “quattro passi” seguiamo una passerella di legno. Ci ritroviamo sulla spiaggia e così, camminando nel mare, ritorniamo su questa punta giusto in tempo per vedere il sole infocato che si butta nel mare del nord. E’ un tramonto aggressivo, dai colori accesi e caldi; Il cielo è del colore del fuoco, uno stormo di gabbiani vola all’orizzonte e il loro gracchio riempie il silenzio di questo memorabile momento.

12 agosto 2010 Grenen – Lindholm Hoje - Mariagerfjord – Hadsund (km. 203)
Partiti da Grenen e dopo una brevissima sosta a Skagen prendiamo l’autostrada per AAlborg. Riccardo si agita un po’, così decidiamo di deviare la rotta verso Lindholm Hoje dove un museo e il più grande cimitero vichingo dell’età del ferro ci fanno rivivere parte della storia di questo paese. Il museo è piccolo ma ben strutturato. Ci sono ricostruzioni di vita dell’epoca, reperti ritrovati durante gli scavi e persino delle tombe con degli scheletri. Riccardo si rilassa e come sempre, quando si tratta di visitare qualche museo, ne esce entusiasta e pieno di domande. Dopo la visita alla necropoli riprendiamo il nostro Nemo e ci avviamo verso Aalborg. Non riusciremo a vedere questa città. Il traffico è davvero troppo caotico e nonostante tutta la pazienza di Alberto, non riusciamo a trovare un posteggio per il nostro mezzo. Rinunciamo così alla visita della città e ci dirigiamo verso il Mariagerfjord. L’area che avevano utilizzato altri camperisti non è accessibile e così ci spostiamo sull’altro lato del fiordo. Ad Hadsund entriamo in un campeggio molto piccolo e dal carattere familiare. La proprietaria è originaria di Zurigo ed è molto felice quando scopre che più o meno siamo “vicini di casa”. Parla qualche parola anche di italiano… Ma oggi non è decisamente la nostra giornata fortunata. In sella alle nostre bici ci avventuriamo dapprima verso il centro del paese e poi alla scoperta del fiordo. Improvvisamente si mette a piovere a dirotto e non ci resta altro da fare che tornare rassegnati al camping ed asciugarci.

13 agosto 2010 Hadsund – Arhus – Silkeborg – Jelling – Billund (km. 217)
Dopo un po’ di rifornimenti alimentari ci avviamo verso Arhus, seconda città della Danimarca per dimensioni e di origine vichinga. Fortunatamente troviamo posteggio nel piazzale del porto. Ci addentriamo nelle vie del centro. I Tavolini fuori dai bar e dai ristoranti sono gremiti di persone, i negozi affollati di clienti offrono merce di ogni tipo e a caro prezzo, le strade brulicano di indaffarate persone che, posteggiate le loro biciclette, corrono avanti e indietro come tante formiche operaie…. Mi ritorna in mente il silenzio del deserto …. Mentre preparo il pranzo, Riccardo fa il suo secondo tentativo di pesca. Rimandata la grigliata di pesce anche questa volta ripartiamo alla volta al museo all’aperto di Den Gamle By. Ci sarebbe piaciuto visitarlo memori dello Skansen di Stoccolma. I biglietti costano veramente una fortuna e dato che abbiamo in programma per domani la visita al parco di LEGOLAND, preferiamo lasciar perdere. Scendiamo attraverso la regione dei laghi di Silkeborg, dove avevo previsto una sosta sul Mosso, il lago più grande dello Jutland, ma non si capisce bene se per colpa del tom tom oppure dell’autista, non troviamo la strada e attraverso un insolito percorso margherita ci ritroviamo a Jelling. Anche noi rendiamo onore a Gorm il Vecchio, vichingo del X secolo che conquistando dapprima lo Jutland, La Fionia e la Selandia, creò l’attuale Danimarca. Interessanti le pietre runiche scolpite che si trovano fuori dalla chiesa. Un altro percorso margherita, uno dei più suggestivi, ci porta finalmente a Billund. Troviamo ospitalità presso il Campeggio vicino al parco. Il biglietto ci dà diritto ad un ingresso gratuito nella piscina del parco. Ne approfittiamo subito. Finiamo così la serata in pieno relax, tra una nuotata e un caldo idromassaggio. Tremendo lo scivolo illuminato all’inizio da tenui lucette che lasciano il posto al buio più fitto. Confesso di aver avuto paura.

14 agosto 2010 Legoland
Oggi Riccardo può finalmente spendere il “buono per una visita a Legoland Billund” che aveva ricevuto in dono lo scorso Natale. La giornata è fredda e nuvolosa ma fortunatamente non cade nemmeno una goccia di pioggia, Ci addentriamo nel parco che è molto più vasto rispetto a quello che abbiamo già visitato in Germania in un altro dei nostri viaggi. All’inizio Riccardo si dimostra restio a provare le emozioni delle attrazioni, ma vinta la timidezza iniziale, non se ne è lasciata più sfuggire una! E noi, insieme a lui, per un giorno siamo tornati bambini!

15 agosto 2010 Billund – Fredericia – Faaborg – Egeskov Slot – Nyborg (km. 207)
Lasciamo Legoland con il suo magico mondo di mattoncini colorati, alla volta della città che porta il nome di Federico III. Facciamo un giro nel centro a bordo del camper per cercare un posteggio ma già ci sembra che non valga nemmeno la pena di trovarlo questo posteggio…. La cittadina è deserta e piuttosto sciatta. Ci fermiamo ugualmente nei pressi del porticciolo e facciamo quattro passo tra raffinerie e barconi …. Insomma …. Una vera perdita di tempo…. Decidiamo quindi di lasciare la penisola dello Jutland e di approdare sull’isola di Fyn, la seconda isola per dimensioni della Danimarca. Ci dirigiamo direttamente a sud e precisamente nel paesino di Faaborg.
Posteggiamo al porto e prendiamo le bici. Sembra di entrare in una di quelle cartoline alsaziane che tanto ci sono piaciute…. Stradine acciottolate e case in legno e muratura a graticcio rendono l’atmosfera romantica e un po’ demodé. E’ domenica e i negozi sono chiusi, non c’è gente per le strade, non c’è confusione. Ci piace questo contatto naturale con i luoghi che visitiamo, questo vagare per paesi sconosciuti che racchiudono in se momenti e spazi tutti nostri. Sono questi i momenti che rendono indimenticabili le nostre vacanze… momenti come quello che ci vedrà seduti fuori da un localino vicino al porto a consumare il nostro pranzo de ferragosto a base di aringa affumicata con patate strafogate in una cremosa salsa bianca il tutto annaffiato da una mezza birra chiara…. (per la cronaca Riccardo ha mangiato un gelato alla vaniglia). Prossima fermata il Castello di Egeskov. Il tempo inizia di nuovo a fare le bizze mentre spendiamo una vera fortuna (495dek) per visitare uno dei castelli più splendidi della Danimarca. Il castello è del XVI secolo ed è stato costruito in mezzo ad uno stagno su fondamenta fatte di tronchi di querce da qui appunto il nome Egeskov che significa foresta di querce. Visitiamo i ricchi interni, La sala della caccia è quella che affascina di più i visitatori per i suoi trofei , ma anche la piccola scuola (con maestra incorporata), i fastosi arredi, i dipinti d’epoca e le innumerevoli collezioni. Ciò che più affascina è la ricchezza di tutte queste collezioni che vanno dalle case di bambola, alle macchine d’epoca, alle moto, biciclette, giocattoli, persino le Autopompe Falk. Ogni spazio è sfruttato all’inverosimile, cantine, soffitte, capannoni … in ogni dove ci sono pezzi rari da collezione completamente catalogati ed esposti al pubblico. Una vera miniera d’oro per noi amanti dei musei. E la parte esterna non è da meno. Ci sono numerosi giardini tutt’intorno al castello, ognuno con un suo tema ed un suo nome, c’è il labirinto di bambù, la zona dei giochi col ponte tibetano che passa di albero in albero, l’orto botanico con tutte le erbe aromatiche …. Insomma, un pomeriggio davvero indimenticabile. Se non fosse per una nauseante pioggerellina che nel frattempo è iniziata a scendere penso che saremmo rimasti a crogiolarci in questa beatitudine fino alla chiusura dei cancelli. Tornati al parcheggio ci ricordiamo che alcuni amici camperisti aveva scritto di aver dormito qui. Aspettiamo un attimo per vedere la situazione ed eventualmente aggregarci, ma ad uno ad uno i camper spariscono tutti… e così pure noi, ci dirigiamo verso nord in avvicinamento all’isola di Selandia. A Nybrog è segnalata un area di sosta ma in realtà si tratta di un grande parcheggio vicino al ponte che collega le due isole. Optiamo allora per un quik stop al Nyborn camping, dove ci godiamo anche una passeggiata sulla spiaggia sotto un pallido tramonto con vista sulla Storebaelt che collega l’isola di Fyn alla Selandia.

16 agosto 2010 Nyborb – Kalundborg – Roasnes – Holbaek – Vipperod (km. 156)
Stiamo viaggiando troppo in fretta! Come per tutti gli altri viaggi anche in questo caso siamo in anticipo sulla tabella di marcia. L’idea è di trovare un posticino carino sul mare per godersi la spiaggia, il riposo e un po’ di sole. Quello che ancora non sappiamo è che questo progetto non si realizzerà. Da questo momento in avanti avremo solo brutto tempo…. Comunque …. Passato il costosissimo e complesso ponte frutto di 12 anni di lavoro e composto da due tronconi uniti da un isoletta artificiale costruita nel mezzo, approdiamo in Selandia. Il tempo come dicevo è brutto e minaccia pioggia. Ci dirigiamo verso nord. Ci fermiamo a Stillinge, piccolo paesino sulla costa per dare un’occhiata al mare. Il paesaggio è verde e collinoso. Le spiagge sono di sabbia fine e bianca ma non hanno le stesse dimensioni di quelle visitate nello Yutland. Arrivati a Kalundborg ci fermiamo. La passeggiata nel vivace centro ci rianima un po’. Qualche raggio di sole ci accompagna in questa che è una delle più antiche città danesi utilizzata come base dai pirati nell’anno 1000.
L’attrazione principale di questo centro è la chiesa risalente al XII secolo con cinque torri ottagonali. La chiesa molto ben conservata ed è al centro del quartiere medioevale della città, tra stradine di pavé ed antiche abitazioni. Questa città rimarrà impressa in questo nostro viaggio anche per un altro motivo. Passeggiando tra le vie del centro noto numerosi negozi di parrucchieri e, dopo un anno di pensosa attesa per far crescere frangia e capelli, decido all’istante di … darci un taglio! Così mi siedo paziente in attesa del mio turni sfogliano un “topolino”in lingua. Intanto al camper i due uomini ingannano l’attesa pianificando un itinerario alternativo a quello già elaborato da me. Prima di seguirlo però impongo una sosta sulla “Punta Rosnaes”, piccola penisola che si protende nel Mar Baltico un tempo coperta da una fitta foresta e riserva di caccia dei regnanti medioevali. Lasciamo il camper e in sella alle bici percorriamo il sentiero fino alla punta, dove un faro costruito nel 1845 ancora illumina le buie notti danesi. Il paesaggio e il silenzio appagano la nostra voglia di libertà. Il verde dei pascoli è punteggiato da fiori gialli e il mare in lontananza lambisce brusco la costa. Il vento soffia inesorabile e tra una pedalata e l’altra arriviamo fino al faro. Scendiamo sulla spiaggetta sassosa sottostante e facciamo una breve salubre passeggiata. Arriviamo al camper qualche secondo prima che il cielo ricominci a versare pioggia sulle nostre vacanze. Mi fido a questo punto dell’itinerario che hanno programmato i ragazzi, ma è completamente sbagliato e la colpa come sempre viene attribuita al tom tom e non a chi l’ha programmato. Esploriamo così una zona un po’ sperduta, solitaria ma molto pittoresca fino a quando, come un miraggio, ci appare la località di Holbaek. Situata nell’Isefjord Holbaeck si presenta come una cittadina tranquilla. Parcheggiamo al porticciolo che con le sue casette di legno rosse, tanto ci ricorda la Svezia. Ci gustiamo un gelato passeggiando per le vie del centro.
Pernotteremo al Tempelkrogen camping di Vipperod. Pioverà tutta la notte.

17 agosto 2010 Holbaek – Tisvildeleje – Gilleleje – Helsingor (km. 115)
Giornata destinata al relax sulle sabbiose spiagge del nord. Sotto un cielo nero che nemmeno il tom tom si mette in visione diurna e sotto una pioggia fredda e torrenziale ci mettiamo in marcia verso le località turistiche più rinomate della Selandia settentrionale. Ci fermiamo in quella che dovrebbe essere la più bella spiaggia, Tisvildeleje, e cerchiamo di immaginarcela senza nebbia, senza pioggia, senza vento, con tanti turisti e con tanto sole. Un'altra occasione sprecata. Questo pessimo tempo sta rendendo pessime anche le nostre vacanze e il nostro umore. Ma non ci scoraggiamo. Ci fermiamo comunque a Gilleleje per pranzo e riusciamo anche a fare una breve passeggiata. Costeggiamo la strada litoranea dove verdi colline punteggiate di fresche pinete si alternano pochi campi di frumento. Arriviamo a Helsingor dove parcheggiamo vicino al castello in compagnia di altri camper. Sull’altra sponda ecco la Svezia e quasi ci viene voglia di attraversare il breve tratto di mare che ci separa. Troppe volte durante queste vacanze abbiamo fatto dei paragoni con i luoghi visitati e le emozioni provate un anno fa. Questo non ha giocato a nostro favore perché ogni paesaggio visto, ogni città visitata e ogni emozione provata sono attimi irripetibili e il continuo paragonare questa vacanza alla scorsa non ci ha permesso di gustare appieno tutti quei piccoli momenti indimenticabili che fanno di una vacanza un ricordo davvero speciale.
Decidiamo di non visitare il castello ma di addentrarci nei quartieri medioevali e moderni di questo vivace centro. Le vie sono un brulicare di gente indaffarata e insoliti negozi, passeggiamo nel quartiere medioevale ammirando le viuzze pedonali e le case colorate in legno e muratura. Tra un acquazzone e l’altro ci infiliamo per ripararci in un centro commerciale e poi ritorniamo mogi al camper.

18 agosto 2010 Helsingor - Hillerod Castello di Frederiksborg – Copenaghen (km. 101)
E piove ancora! Pochi chilometri ci separano da un altro dei più suggestivi luoghi visitati durante questo viaggio. Il Castello di Frederiksborg è senza dubbio uno delle architetture più imponenti di tutta da Danimarca. Di effetto l’esterno coi suoi giardini a disegno simmetrico e di grande effetto anche gli interni; le sale sono state restaurate completamente dopo l’incendio del 1859 ed ora adibite a museo di storia nazionale. Le 80 stanze che lo compongono traboccano di opere d’arte e mobilio dell’epoca. Ci aggiriamo nel castello e lo visitiamo proprio tutto, soffermandoci nelle pomposa camera della regina Sofia, nella salsa dei Cavalieri col suo soffitto tutto cesellato in legno e nella splendida Cappella. Mentre ci godiamo una passeggiata nel parco, ricomincia a piovere e così risaliamo su Nemo alla volta di Copenaghen. E qui peschiamo la nostra carta “Imprevisti e Probabilità” …. I chilometri che ci separano dalla capitale non sono molti, ma il tempo che impieghiamo per arrivarci …. davvero troppo! Primo intoppo: i lavori in corso. Restiamo incolonnati per più di un ora prima di entrare in città …. Secondo intoppo: l’autista! Come sempre deve stravolgere i piani e le tappe già decise… Non vuole (non capirò mai per quale motivo) dirigersi immediatamente verso L’Absalon Camping che da quanto ho letto era l’unico campeggio che poteva soddisfare le nostre esigenze…. Percorriamo così col camper il centro di Copenaghen (arrivando perfino a costeggiare il famoso Nyaven) per trovare l’unica area di sosta disponibile che come prevedevo è situata in un postaccio e per di più è così piena di mezzi parcheggiati che ci sarebbe stato posto soltanto lungo la strada. Ripercorriamo il centro e dopo altri 7 chilometri di traffico approdiamo ad un campeggio coi posti esauriti e così …. Dopo aver perso almeno un ‘ora e mezza ci dirigiamo verso l’Absalon camping. Ma i problemi non sono finiti … la gentilissima signorina della reception ci spiega, cartina alla mano, come fare per arrivare alla stazione dei treni che ci porterà in centro…. Camminiamo e camminiamo (e nel frattempo perdo anche 6 biglietti del treno), ma con la cartina al contrario non è facile trovare la strada…. Insomma una vera odissea.
Alla fine a Copenaghen ci arriviamo per davvero …. E non ci sembra vero! La città è davvero caotica e il traffico di mezzi pubblici e biciclette un vero delirio. Ormai è quasi sera e decidiamo di passeggiare sulla Storget, la famosa strada pedonale ricca di negozi e di vitalità, lasciando a domani monumenti chiese e storia. La sfortuna continua a perseguitarci perché comincia a piovere a catinelle e nonostante ombrellini e Kway arriviamo al camper completamente lavati. Degno finale di una giornata decisamente negativa. Confidiamo in domani.

19 agosto 2010 Copenaghen
La giornata è soleggiata e ci sembra di buon auspicio. Col treno scendiamo alla fermata di Norreport, a due passi da Rosemborg Slot. La nostra visita alla capitale comincia da qui. Il castello dei reali è veramente bello. Le camere reali, la sala dei marmi, i preziosi arazzi, il salone del trono e non da ultimo il prezioso Gabinetto degli specchi, ci trasportano in un’ altra dimensione. Visitiamo anche la sotterranea sala del tesoro coi suoi preziosissimi gioielli e rimaniamo davvero a bocca aperta. Il valore di quanto ammiriamo è davvero inestimabile. Mangiamo un panino nei giardini del castello mentre grossi nuvoloni bigi appaiono all’orizzonte. Ma noi seguiamo l’azzurro del cielo che ci porta, attraverso il Kastellet, fino alla statua della Sirenetta che per l’occasione è volata a Shangai per l’expo’ 2010. Non ci rimane che guardare il simbolo di Copenaghen su uno schermo e riprendere la passeggiata. Entriamo nella St. Alban Church, unica chiesa anglicana di Danimarca, e nel vicino museo della resistenza. Sempre seguendo l’azzurro camminiamo fino ad Amalienborg Slot dove due belle guardie della regina fanno la ronda. Visitiamo la vicina Marmoriken Kirke e dopo poche centinaia di metri siamo nel centro più centro della città. Il canale di Nyhavn ci accoglie coi suoi colori e i suoi profumi. Il sole adesso è caldo e riusciamo a goderci finalmente un po’ di autentica Copenaghen. Dal canale partono i battelli che con i loro itinerari navigano pigramente per la città. Ci lasciamo tentare e acquistiamo i biglietti per la visita guidata in lingua italiana. Complice finalmente il sole caldo, la visita si rivela un autentico spettacolo. Ogni angolo, ogni campanile, ogni ponte e ogni monumento acquista un fascino diverso. Tocchiamo vari punti della città e ci godiamo appieno questo magico momento. L’ora e mezza successiva la passiamo bighellonando per lo Storget che oggi ha un aspetto molto più vivace asciutto di ieri sera. Prima di riprendere il treno ci incuriosisce un negozio all’entrata del Tivoli: “Built your bear”: Qui Riccardo farà nascere PEPE il suo nuovo cagnolino di peluche. Arriviamo al Camper alle 19.00 e dopo una bella doccia nel “bagno famiglia” ci gustiamo con la cena,direttamente dall’ Italia, il TG1.

20 agosto2010 Copenaghen – Roskilde – Stevns Klint – Rodvig (km. 127)
Ci lasciamo alle spalle Copenaghen senza rimpianti. La capitale ha deluso un po’ le nostre aspettative, ma era prevedibile dopo aver passato tre giorni a Stoccolma …. Ci dirigiamo subito verso Roskilde antica città del X secolo fondata dai vichinghi e prima capitale di Danimarca.
Parcheggiamo vicino al museo Vichingo che decidiamo di non visitare in quanto l’unica attrattiva potrebbe essere uno spaccato (in lingua italiana) sulla vita a bordo di una nave Vichinga ed è già tutto esaurito. Così ci consoliamo facendo un giro con le nostre biciclette per le vie del centro alla scoperta di questa città. Effettivamente il centro è molto bello. La piccola piazza di Staendertorvet si apre sulla zona pedonale ed è allo stesso tempo il centro commerciale della città. Ci inoltriamo nelle vie del centro e ci troviamo dinnanzi in tutta la sua maestosità la Domkirke: il duomo con le due torri gemelle e il suo armonico intreccio di stili dovuto alle ricostruzioni avvenute in epoche diverse. La Cattedrale è interamente composta da varie cappelle che custodiscono le spoglie di 38 monarchi Danesi. Lo sfarzo è di casa. Innumerevoli sono gli arazzi e i dipinti, gli altari lavorati a formelle d’oro e i sarcofaghi di marmo e alabastro con bassorilievi e intarsi. Veramente da non perdere. Ripartiamo alla volta del mare. Visto che il tempo per il momento regge, ci piacerebbe pranzare sul mare. Percorriamo la costa e ci fermiamo a Greve Strand. Il mare c’è, ma la spiaggia è davvero orribile. Così ci avviciniamo a Koge. A causa del maltempo siamo in anticipo di almeno un paio di giorni sulla tabella di marcia e confidiamo di spendere gli ultimi giorni in terra danese godendoci un po’ di mare e sole. A Koge non troviamo parcheggio e così ci dirottiamo verso Vallo Slot. Il sito è carino, silenzioso e attorniato da semplici casette color senape, ma il castello delle “zitelle” è in rovina e non è visitabile. Quindi non ci resta che anticipare la prossima tappa.
Scendiamo verso la penisola di Stevns. La strada manco a dirsi è tortuosa e molto “margherita”. A Hojerup ci fermiamo. Una bianca chiesetta semi diroccata domina dall’alto la scogliera calcarea.
Un vero spettacolo. Scendiamo i 105 scalini e camminiamo persi in un atmosfera surreale sulla spiaggia sassosa. Il panorama è davvero unico. Ritorniamo in noi e dopo aver fatto una breve passeggiata nel caratteristico paese di Rodvig, ci fermiamo per un quick stop al campeggio locale.
Una griglia di wurstel, patatine e birra a volontà completano questa strana giornata.

21 agosto 2010 Rodvig – Stege - Mons klint – Ulvshale (km. 124)
Sotto il solito cielo incerto ci mettiamo in marcia alla ricerca di una spiaggia. Percorriamo chilometri di verdeggianti e collinosi percorsi margherita e costeggiamo tutta l’isola di Selandia fino ad approdare sull’isola di Mon, ma di spiagge dove poter passare un paio di giorni di relax nemmeno l’ombra. La verità è che avremmo dovuto invertire l’itinerario e lasciare le spiagge dello Jutland al ritorno …. Finalmente esce un po’ di sole mentre ci fermiamo nella cittadina di Stege per il pranzo. Proseguiamo verso le scogliere di Mons Klint. Al termine della strada percorriamo una pista di terra battuta immersa in una freschissima e verde foresta e finalmente arriviamo in uno dei luoghi più belli di tutta la Danimarca. Ci sono diversi sentieri …. ne scegliamo uno che si inerpica sulla collina e si snoda attraverso una fitta riserva naturale. Qua e là si aprono degli scorci sulle scogliere sottostanti. Un vero spettacolo. Scendiamo quindi 495 gradini e arriviamo sulla spiaggia. Passeggiamo silenziosi sul poggi di calcare e sulla riva sassosa e piena di alghe. La natura ci sorprende ancora una volta con le sue bellezze. Giochiamo coi sassi bianchi che si sbriciolano e scriviamo i nostri nomi sulla roccia bianchissima. Riccardo da segni di stanchezza, così decidiamo di fermarci su questa isoletta e approdiamo a Ulvshale, un penosissimo paese sperduto dalla parte opposta a Mons Klint, con un altrettanto penoso e sperduto campeggio. Ci rilassiamo comunque con qualche gioco sulla spiaggia .

22 agosto 2010 Ulsvhale – Rodby – Gromitz (Germania) km. 151
Giornata risolutiva. Di nuovo vento e pioggia. Non ne possiamo più di questa temperatura inclemente. Inutile pensare di cercare un posticino al mare se poi il tempo non ci aiuta. Quindi ….A mali estremi … estremi rimedi ! Ci imbarchiamo a Rodby alle 11.45 e salutiamo la Danimarca. Il bello della vacanza itinerante è anche questo. Il traghetto per noi non è più una novità.
Acquistiamo i nostri due pacchi di birra al duty free e sbarchiamo in Germania dopo 45 minuti di navigazione. Abbiamo pensato di fermarci a Gromitz. Ci siamo già stati lo scorso anno.
Conosciamo l’area camper, il mare e la bellissima spiaggia di sabbia bianca. In realtà anche qui il tempo non è un gran che e al pomeriggio, mentre passeggiamo tranquilli sul lungomare inizia a piovere! Ci rintaniamo sul camper. A questo punto viene spontaneo fare un primo bilancio di questa vacanza. Tutti e tre conveniamo che la Svezia ci è piaciuta di più… forse perché il clima è stato più clemente … forse perché i paesi erano più accoglienti e caratteristici e anche Stoccolma è stata di gran lunga più bella e interessante di Copenaghen …. però a pensarci bene …. vogliamo parlare della spiaggia di Romo, del tramonto di Grenen e della magia del faro sommerso? No. Non si possono fare paragoni.

23 agosto 2010 Gromitz – Goslar (km. 331)
Qui ragazzi mi devo inventare qualcosa. Altrimenti domani mi ritrovo già a casa! Ho proposto di scendere verso la Baviera e di trascorrere la Fussen i famosi due giorni di relax. La proposta è stata accettata all’unanimità. Nella nostra discesa verso sud, sempre sotto una pioggia battente e senza guida turistica, incappiamo nella cittadina di Goslar e qui decidiamo di fare una prima sosta.
Ottima scelta! La città tedesca è veramente un gioiellino, con la sua piazza centrale sulla quale si affacciano case dipinte dai tetti spioventi. C’è molta gente e le vie sono tutte costellate di negozi e bar. Tanto per cambiare inizia a piovere così ci dedichiamo allo shopping. Non abbiamo più problemi di valuta e qui la vita è decisamente meno cara che a Varese. Passiamo la notte qui.

24 agosto 2010 Goslar – Fulda – Rotemburg Ob der Tauber (km. 384)
Continuiamo la nostra lenta discesa… Sostiamo a Fulda solo perché si trova a metà della strada che abbiamo deciso di percorrere oggi. Come sempre non ci sono problemi di parcheggio. La fortuna comincia a girare (meglio tardi che mai). Fulda si presenta come una città moderna ma con qualche angolo tipicamente tedesco. La Cattedrale di S. Bonifacio è il monumento più maestoso e imponente della città. C’è anche un castello e il centro è molto vivace e incantevole con le sue case colorate. Altro giro di negozi e poi di nuovo in marcia. Ci fermeremo Rotemburg.
Questo incantevole paese è diventato per noi una tappa obbligata in quanto l’ampia area di sosta si trova vicino all’autostrada e quindi molto comoda da utilizzare nei lunghi tragitti. Quest’anno decidiamo di fare il camminamento delle sentinelle e ci godiamo il paese dall’alto al crepuscolo. I negozi sono già chiusi e quindi niente passeggiata natalizia.

25 agosto 2010 Rotemburg – Memmingen – Fussen (km. 256)
Incredibilmente dormiamo fino alle 9! Niente relax in spiaggia ma almeno questi ultimi giorni di vacanza sono proprio vissuti in maniera molto easy …. Per pranzo siamo a Memminghen .
Visitiamo il centro con le bici. I grossi palazzi che sovrastano la piazza sono tutti colorati da gerani e danno al paese un tocco davvero speciale. Arriviamo a Fussen nel pomeriggio e il cielo è di un azzurro così intenso e brillante che ci viene quasi voglia di piangere …. Le Alpi bavaresi e le verdissime colline ci danno il benvenuto. Scendiamo all’area camper e inforchiamo immediatamente le biciclette. Non ci vogliamo perdere nemmeno un minuto di caldo e di sole. Le piste ciclabili qua intorno sono veramente tantissime. Ne prendiamo una a caso e pedaliamo tra la natura. Costeggiamo un lago e ci ritroviamo dopo qualche chilometro sulla strada che porta al famoso castello di Ludwig. Una passeggiata davvero rigenerante. Per imporre la mia idea devo come sempre litigare …. Ma ho deciso che domani ci fermeremo ancora qui. Non ho nessunissima intenzione di tornare a casa con un giorno di anticipo. Speriamo solo che il tempo ci assista.

26 agosto 2010 Fussen
E almeno per una volta il tempo è dalla nostra parte. Sarà una giornata davvero incredibile. Sveglia alle 9:30 e giretto in centro ma è al pomeriggio che ci scateniamo veramente…. Sempre in sella alle nostre biciclette percorriamo 9km. e mezzo della pista ciclabile chiamata Claudia-Augusta che costeggia il grande lago di Fussen. La pista è un divenire di salite e discese, di strade sterrate e asfaltate e di tratti immersi nel folto verde dei boschi. Fa caldo e il cielo è terso; il panorama è splendido. Ripercorriamo i 9 km. e mezzo all’indietro e facciamo tappa per rinfrescarci in riva al lago. Fa molto caldo. Immergiamo i piedi nell’acqua. I miei compagni di avventura (che per l’occasione faccio finta di non conoscere) si spogliano in mutande e tentano di fare un bagno energizzante …. non ce la fanno …. Dicono che ci sono troppe alghe, ma la realtà è che non hanno avuto abbastanza coraggio!

27 agosto 2010 Fussen – Inarzo (km. 388)
Il rientro è sempre mesto e triste. Da domani si ricomincia la solita routine …. Ma solo fino alla prossima vacanza!

Conclusioni:
Non abbiamo vissuto questa vacanza in maniera positiva e lucida e per questo è stata un po’ al di sotto delle nostre aspettative. Il cambiamento di itinerario dell’ultimo momento non ha giocato di certo a nostro favore che avevamo sognato esperienze ben diverse . Il continuo brutto tempo ha condizionato le nostre giornate che in presenza di sole sarebbero state sicuramente vissute in maniera più completa a serena. La regione che maggiormente ci ha entusiasmato è stato lo Jutland, con le sue infinite spiagge bianche, le incolte dune battute dal vento e gli aggressivi colori del mare del Nord al tramonto. Ci sono piaciute le composte cittadine che abbiamo attraversato, così perfette e silenziose da sembrare dipinte. La natura, così fresca e colorata, punteggiata da casette coi tetti di paglia. I sorrisi e la cordialità della gente. Copenaghen sotto la pioggia e sotto i ponti. Le immacolate scogliere di calcare e da ultimo i “percorsi margherita” che ci hanno accompagnato per chilometri alla scoperta di deliziosi angoli del nord.
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