Belgio Lussemburgo
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Belgio Lussemburgo
Domenica 29 Agosto
Siena Nesselwang km 670
Partiamo verso le nove dal rimessaggio, il traffico è scorrevole, troviamo solo un po’ di fila alla barriera del Brennero. Verso le 18 arriviamo a Nesselwang, piccola stazione sciistica della Baviera. Troviamo subito la bella area di sosta segnalata (70 posti € 8 a notte, elettricità a monete, carico e scarico € 1 ciascuno), vicino agli impianti di risalita, circondata da verdissimi prati e da un’imponente corona di vette.
Dopo esserci sistemati, tiriamo fuori le giacche a vento perché il clima qui è quasi invernale e facciamo una passeggiata nel piccolo centro e lungo i sentieri intorno all’area di sosta.
Nesselwang Area di Sosta
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Nesselwang
Lunedi 30 Agosto
Nesselwang-Ulm-Karlsruhe-Saarbruchen-Lussemburgo km 550
Ha piovuto ininterrottamente tutta la notte e al mattino abbiamo dovuto accendere la stufa. Percorriamo le belle autostrade gratuite tedesche, quasi sempre sotto la pioggia e arriviamo a Luxemburg, dove il tempo è migliore, nel primo pomeriggio. Il parcheggio centrale, consigliato per la visita alla città, è in questo momento interamente occupato dal Luna Park, decidiamo quindi per il camping Kockelschever che si trova a 4 km dal centro. Dopo esserci sistemati prendiamo l’autobus 18 ed andiamo a fare un giro esplorativo in città, rimandando la visita vera e propria al giorno dopo.
Camping Kochelschever
Martedi 31 Agosto
Lussemburgo-Arlon-Orval-Florenville-Chassepierre-Herbeumont km.100
Stamattina fa fresco ma c’è un bel sole, visitiamo la città che si trova su una piattaforma rocciosa a picco sulle valli create dalla confluenza dei due fiumi Alzette e Petrusse. Come primo impatto la città sembra un labirinto irregolare di bastioni, fortini, casematte e strade panoramiche affacciate su corsi d’acqua attraversati da ben 110 ponti (dice la guida, noi ne abbiamo visti un po’ meno!!) Dalla centralissima Place Guillaume arriviamo alla Cattedrale Notre Dame e al bel Palazzo Granducale. Percorriamo la “Corniche”, spettacolare strada panoramica con affacci su bellissime case in stile barocco e rinascimentale, enormi fortificazioni spagnole, verdi vallate e scuri tetti di ardesia.
Lussemburgo
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Lussemburgo Palazzo Ducale
In tarda mattinata, sempre con l’autobus 18, raggiungiamo il quartiere europeo di Kirchberg costruito negli anni ‘50 del secolo scorso per ospitare i primi edifici della CECA (Comunità Economica Carbone Acciaio, praticamente il germe dell’unione europea) e successivamente quelli delle istituzioni europee con sede in Lussemburgo. Il quartiere è caratterizzato da bellissimi esempi di architettura moderna come la Salle Philarmonique e il MUDAM (Museo d’Arte Moderna). Quest’ultimo è costruito tra le rovine del settecentesco Fort Thuengen, con una arditissima scelta architettonica che mescola gli stili antico e moderno, in un risultato sorprendente.
Salle Philarmonique
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Mudam
Nel primo pomeriggio lasciamo il campeggio (€ 12, senza elettr.) prendiamo la N 6 e superato il confine con il Belgio ci dirigiamo verso Arlon, cittadina di origini romane, dove facciamo una breve sosta.
Arlon
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Antica Abbazia d’Orval
Proseguiamo poi fino all’Abbazia Notre Dame d’Orval che si trova isolata in una valle circondata dai boschi. Fondata nel mille dai cistercensi ha subito nei secoli molte ricostruzioni, si possono visitare le rovine dell’abbazia del XII secolo, la fonte legata alla leggenda di Matilde di Canossa e il nome Orval, il giardino delle piante medicinali e l’antica farmacia settecentesca. Mentre la parte dove vivono i monaci è chiusa al pubblico ma, su richiesta, in alcuni orari, si può partecipare alla preghiera monastica.
Abbazia Notre Dame d’Orval
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Birra trappista Orval
Le famose birre trappiste belghe prodotte nei monasteri sono oggi soltanto 6: Westvleteren, Rochefort, Chimay, Westmalle, Achel e Orval. Di tutte queste l’unica ad essere venduta all’interno del monastero stesso è appunto quella di Orval. Anche noi, nello spaccio del convento, compriamo la birra e uno strano formaggio giallo, anch’esso prodotto dai frati. A cena apprezzeremo la birra, nella tipica bottiglietta a forma di birillo, dal bel colore ambrato, gusto amaro e schiuma cremosa, ma non altrettanto il formaggio giallo. Lasciato il monastero arriviamo poco dopo nella cittadina di Florenville, che si trova al centro delle foreste intorno al fiume Semois, a soli 2 km dal confine francese. Parcheggiato il camper nella piazza principale, seguendo le indicazioni della guida che ci ha inviato l’Ufficio Turistico Vallone prima di partire dall’Italia, troviamo subito la famosa cioccolateria “Le Chocolats d’Eduard”di Eduard Becheoux, uno dei dieci Mastri Cioccolatai del Belgio. Questo artista del cioccolato, che grazie a varie esperienze italiane, parla benissimo la nostra lingua, ci accoglie con estrema gentilezza e professionalità. Dopo una piacevole conversazione e qualche assaggio gratuito, compriamo alcune deliziose prelibatezze.
Florenville la Cioccolateria di Eduard
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Chassepierre
Superato il villaggio di Chassepierre, adagiato tra le verdi anse del fiume Semois, arriviamo a Herbeumont, altro piccolo villaggio, silenzioso e semideserto immerso nel verde dei boschi, dove c’è un’area di sosta gratuita. Ci sono altri quattro camper, parcheggiamo e ci organizziamo la cena con il formaggio e la birra dei frati, concludendo poi in bellezza con i dolci di Eduard!
Area di sosta di Herbaumont
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Chocolats d’Eduard
Mercoledi 1 settembre
Herbaumont-Florenville-Bouillon-Chareville Meziers-Chimay-Dinant-Namur km 232
Ci svegliamo circondati da una nebbia fittissima, più tardi quando arriviamo a Bouillon c’è un bel sole. La cittadina si trova sulle rive del fiume Semois ai piedi del castello dove si conservano i ricordi del leggendario cavaliere Goffredo di Buglione (Godefroid de Bouillon) comandante degli eserciti cristiani della I Crociata (1095- 99). Saliamo con il camper fino al parcheggio accanto all’ingresso del Castello ed entriamo per visitarlo.
Bouillon
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Castello di Bouillon
Prima di uscire assistiamo ad uno spettacolo di falconeria organizzato per i turisti nel cortile del castello stesso, compreso nel prezzo del biglietto d’ingresso. Pranziamo in camper, dopo esserci sistemati sul belvedere dal quale si gode una bella veduta panoramica del fiume.
Castello di Bouillon Falconeria
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Belvedere sul Semois
Continuando il nostro giro alla ricerca delle birre trappiste, decidiamo di andare a Chimay. Il percorso stradale migliore ci sembra quello che passa per la Francia, in alternativa a quello vallone, tortuosissimo, che segue la Mosa. Passiamo da Sedan e Charleville, rientriamo in Vallonia e arriviamo a Chimay. Parcheggiamo facilmente e andiamo in centro, nella Grand Place troviamo l’Ufficio turistico dove chiediamo informazioni sul’Abbazia e sulla birra. Ci dicono che la birra non si vende nell’Abbazia ma possiamo trovarla nei negozi della città, anche al supermercato. Troviamo infatti vari tipi di Chimay che a seconda del colore del tappo, bianco, rosso o blu ha una gradazione alcolica che va dai 7° ai 9°.
Arriviamo a Dinant, stesa sulla riva della Mosa ai piedi di uno sperone di roccia delle Ardenne. Nel profilo della città spicca la Collegiata di Notre Dame con il caratteristico campanile a bulbo, sovrastata dalla imponente Cittadella cui si accede salendo una scalinata di 400 gradini oppure con una comoda funicolare. Passeggiando lungo le strade del centro troviamo la statua di Adolphe Sax, inventore del sassofono, che qui nacque. Nelle vetrine delle pasticcerie sono esposte le Couques, biscotti al miele dalle forme più svariate, che sarebbero stati inventati nel ‘400 per resistere all’assedio di Carlo I. Sono belli da vedere ma talmente duri che è impossibile morderli, vanno spezzettati con le mani e succhiati come caramelle.
Dinant Adolphe Sax
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Dinant Le Couques
Arrivati a Namur saliamo al parcheggio della Cittadella, consigliato per la sosta nel forum di Camperonline, ci sono infatti grandi spazi ma nessun camper, non ci sembra dunque il caso di fermarci per la notte. Dopo qualche difficoltà, troviamo quando ormai è notte, a più di 7 km dalla città, in località Malonne, il Camping Tres Tieux. Nonostante sia pieno, perché accolgono i partecipanti ad un congresso sull’alimentazione biologica, ci sistemano davanti alla reception nel parcheggio auto (€ 15, senza elettr.) Domani torneremo in città con il camper per la visita.
Namur-Marcinelle-Mons-Tournai km 145
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Namur La Cittadella
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Namur
Parcheggiamo sotto l’imponente fortezza, vicino al ponte pedonale attraverso il quale si entra nel centro cittadino. La zona pedonale del centro è limitatissima, in mezz’ora l’abbiamo percorsa tutta; già la piazza della Cattedrale è invasa dalle auto. Dopo una passeggiata sul lungofiume della Mosa, torniamo al camper e lasciamo Namur un po’ delusi, la città ci è sembrata al di sotto delle nostre aspettative.
Namur Municipio
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Namur Lungo la Mosa
Ci dirigiamo ora verso Charleroi che cinquant’anni fa era la capitale del “Paese nero”, un’area ricca di miniere per l’estrazione del carbone. Arriviamo a Marcinelle, un nome tristemente noto in Italia per la tragedia mineraria del 1956 in cui morirono 262 minatori di cui 136 italiani. Gli edifici sono stati restaurati e i pozzi di estrazione ricostruiti con elementi originali offrendo al pubblico un percorso museale moderno e interattivo.
Marcinelle oggi
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Marcinelle 8 agosto 1956
Nella ex sala macchine della miniera chiamata “Le Bois du Crazier”, attraverso foto, testimonianze scritte e audiovisive vengono rappresentati il contesto economico e sociale dell’epoca, il fenomeno dell’emigrazione ed il basso livello di sicurezza sul lavoro che provocò un importante intervento della CECA dopo l’incidente. Al piano superiore, anche con spiegazioni tecniche, si narrano giorno per giorno, ora per ora, la tragedia e le operazioni di soccorso. Nell’edificio detto “Il Memoriale”, sopra il tragico pozzo, ci sono le foto delle vittime, i loro nomi e le storie delle famiglie di origine. Intorno alla miniera, sulle colline formatesi negli anni con i materiali di scarto dell’estrazione, è stato creato un parco alberato con sentieri percorribili. Tra questi, il “Viale della memoria” è ornato da piante di 12 specie diverse, tipiche di ciascuno dei paesi di origine delle vittime.
Marcinelle l’ora
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Marcinelle Il pozzo
Quello che abbiamo visto ci ha ricordato quando gli emigranti eravamo noi italiani, quasi tutte le regioni sono infatti qui rappresentate dai loro morti: Veneto, Calabria, Abruzzo, Puglia, Toscana, Trentino, Friuli, Marche ecc. Erano contadini, pastori e braccianti che avevano lasciato fame e miseria alla ricerca di una speranza di vita migliore. Trovarono purtroppo condizioni di lavoro molto dure ed insieme il disprezzo, l’isolamento e infine una morte orrenda. Molti comportamenti razzisti nella società di oggi derivano proprio dalla perdita della memoria storica del nostro passato.
Dopo questa visita intensa e interessante continuiamo il nostro viaggio e ci fermiamo a Mons, vivace e animata città universitaria che troviamo piena giovani.
Mons la Grand Place
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Mons Ste Waudu
Parcheggiamo nel viale che porta a Place de Flandre e da qui in 15 minuti siamo nel cuore della città, la bellissima Grand’ Place, circondata di antichi palazzi, piena di gente seduta ai tavolini delle caffetterie e dei ristoranti. Spicca tra gli altri palazzi il municipio della fine del quattrocento, dove accanto alla porta d’ingresso si trova la popolare piccola statua della scimmietta che portafortuna se le si accarezza la testa. Dalla piazza saliamo sulla cima della collina dove si trova l’imponente chiesa gotica Ste –Waudru e lo Chateau des Comtes con il suo Beffroi (Torre Civica) che ha ben 47 campane. A testimonianza della vocazione universitaria della città, proprio sotto il Beffroi, in pieno centro, c’è una modernissima “Auberge du Breffoi”, una casa dello studente che sembra un grande albergo!!
Mons Beffroi
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Mons Casa dello studente
L’ultima tappa della nostra giornata è la città di Tournai. Vi arriviamo vero le 18,30 del pomeriggio. Troviamo subito il parcheggio gratuito per camper, con carico e scarico, ben segnalato, nella Esplanade de Conseil de l’Europe, vicino alla Maison de la Culture, distante 10 minuti a piedi dal centro. La giornata è stata piuttosto piena, decidiamo di riposarci in camper, domani mattina andremo in città.
Tournai Parcheggio camper
Venerdì 3 settembre
Tournai-La Hulpe-Waterloo-Grimbergen km 147
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Tournai Grand’ Place
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Tournai Cattedrale
Anche questa mattina, come accade spesso, il cielo è grigio, ma sappiamo ormai per esperienza che più tardi arriverà il sole. Queste foto fatte alle nove del mattino non rendono affatto giustizia alla bellezza molto particolare di questa grande piazza. Colpisce per l’insolita forma triangolare, con i suoi palazzetti colorati in stile fiammingo, fedelmente ricostruiti dopo i bombardamenti del 1940 e l’imponente sagoma del Beffroi sul fondo. La pavimentazione e la fontana, chiaramente interventi recenti, valorizzano in modo sapiente tutto l’insieme. Le cinque imponenti torri, alte 83 metri, che spuntano dietro i tetti sono quelle della grande Cattedrale Notre Dame, una delle più belle della regione. L’interno però, in restauro dal 2008 per problemi di stabilità, è un grande cantiere aperto con i pannelli che documentano le fasi operative dei lavori.
Si possono vedere solo alcune parti dell’enorme navata romanica, il bel tramezzo rinascimentale e parte delle vetrate. Gran parte delle pareti sono coperte dalle impalcature e gli operai sono al lavoro. Usciti dalla chiesa decidiamo di arrivare alle banchine del fiume Escaut per una passeggiata verso il Pont des Trous. Con le sue due torri bifronti, da un lato tonde e dall’altro quadrate, questo ponte costruito agli inizi del XIV sec. faceva parte della seconda cinta muraria della città.
Tournai Pont des Trous
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Tournai Sul Cammino
Da qui raggiungiamo la Chiesa di Saint-Jacques, dedicata all’apostolo Giacomo e tappa del Cammino di Santiago, di cui troviamo il simbolo nelle strade adiacenti. Tornati in Place de Lille, dalla quale avevamo iniziato il giro della città, visto che nel frattempo è spuntato un bel sole, compriamo le famose patatine fritte (frites) con le relative salse che si vendono ovunque e seduti su una panchina facciamo uno spuntino. Tornati al camper completiamo il pranzo con frutta e caffè e ci rimettiamo in moto. La prossima meta è Waterloo, ma prima decidiamo di fermarci a visitare la Fondazione Folon a La Hulpe.
La Hulpe
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Il parco
Nello splendido parco della tenuta demaniale di La Hulpe, negli edifici dell’antica fattoria del castello, il pittore belga Jean Michel Folon inaugurò nel 2002, pochi anni prima della sua morte, questo museo che raccoglie gran parte della sue opere, circa 300. Questo luogo gli era caro per i ricordi d’infanzia e per la bellezza della natura, temi molto sentiti dall’artista che nella sua vita si è distinto nell’impegno civile e politico, in difesa della pace, dei diritti dei bambini e dell’ambiente. In Italia molti lo ricorderanno per la campagna pubblicitaria della SNAM a favore dell’uso del metano.
La porta che apre le stanze del museo ha la forma della copertina di un grande libro, da lì si entra in una atmosfera incantata, in un percorso che ci illustra attraverso suoni, immagini e filmati l’immaginario poetico dell’autore. Un mondo fantastico, popolato da colombe, paesaggi dai colori pastello e arancio, omini ironici ed evanescenti, soli, davanti al mare, oppure con la valigia, col cilindro in testa, con un libro in mano, o in volo a rappresentare il “viaggio”.
Ci sono acquerelli, acrilici, serigrafie, manifesti pubblicitari, cartoni per arazzi e per vetrate, illustrazioni di opere letterarie e scenografie per teatro, a testimoniare il carattere esuberante e poliedrico di Folon. Ha spaziato infatti nei vari campi dell’arte, usando con entusiasmo e curiosità materiali e tecniche diverse.
All’impalpabile leggerezza degli acquerelli si contrappone, nelle ultime stanze del museo,
la materialità corposa delle sculture in bronzo a cui Folon ha dedicato gli ultimi anni della sua produzione. Lasciamo il museo molto soddisfatti, è stata veramente un’esperienza particolarmente interessante e un po’ di quella poesia nella quale siamo stati immersi durante la visita rimarrà con noi.
Waterloo La butte du Lion
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Waterloo Panorama della battaglia
A pochissima distanza da qui, solo 8 km, l’atmosfera è del tutto diversa. Siamo a Waterloo, la località della celebre battaglia del 1815 che segnò la fine dell’impero napoleonico. A 2 km dalla cittadina si alza l’imponente “Butte du Lion”, il tumulo conico eretto nel 1821, alto 45 metri, sormontato da un grande leone di ghisa che guarda verso la Francia. Saliamo la ripidissima e lunga scalinata fino alla terrazza panoramica che si trova sotto la statua posta sulla sommità del tumulo. Da lassù lo sguardo abbraccia la pianura, oggi ben diversa da due secoli fa, sulla quale si svolse una delle più importanti battaglie della storia europea: una strage di quasi 50.000 morti. Alla base della collina si trova un edificio che ospita un dipinto circolare di 10 metri che, supportato da un sonoro con i rumori dello scontro, illustra a 360° gli scenari della battaglia.
Finalmente stiamo per arrivare a Bruxelles, da qui ci sono appena 15 km. Avevamo deciso, seguendo vari consigli dei camperisti, di fermarci nel parcheggio vicino all’Atomium, per poi usare i mezzi pubblici per raggiungere il centro. Purtroppo, poiché siamo nella zona dello stadio e stasera c’è la partita Belgio- Germania, la polizia ci avverte che non è possibile sostare. Ci dirigiamo quindi verso il Camping Grimbergen che si trova ad 8 km da Bruxelles. Questa sistemazione costa € 17 a notte e i servizi sono nuovissimi, perfettamente puliti e molto confortevoli. Domani mattina prenderemo l’autobus N. 232 che porta a Bruxelles.
Camping Grimbergen
Sabato 4 settembre
Brussel o Bruxelles
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Brussel Intorno alla Gare du Nord
L’autobus 232, che ha la fermata vicino al camping, ci porta in mezz’ora circa davanti alla stazione Nord da dove ci incamminiamo verso il centro, attraversando una zona architettonicamente moderna. Sono le 9,30 di sabato, la città sembra ancora addormentata e le strade quasi deserte.
Avvicinandoci alla Grand Place le strade si fanno più animate anche perché questo fine settimana c’è la Festa della birra, che si svolge proprio qui, sotto tendoni bianchi nella piazza più importante della città che a quest’ora (le 10,30) sono già affollati di gente allegra con le birre in mano! La piazza è veramente molto bella con i suoi palazzi in stile rinascimentale italiano interpretato secondo lo spirito fiammingo, dunque edifici eleganti ma fantasiosi e pittoreschi. In più c’è quest’aria allegra di festa che coinvolge tutti, turisti e locali.
Passeggiando nello storico quartiere Saint Jacques arriviamo davanti al monumento simbolo della città, la fontana barocca ornata dalla celebre statuetta di un fanciullo nudo che fa pipì, il Manneken Pis. Gruppi e corporazioni varie hanno l’usanza di omaggiare la statuetta con le proprie uniformi, infatti in questo momento davanti al fanciullino c’è una banda militare che suona e il piccolo è vestito di conseguenza.
Manneken Pis
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Cattedrale St Michel
Eccoci arrivati davanti alla grandiosa cattedrale, costruita a partire dal XIII secolo dal Duca di Brabante e completata definitivamente solo tre secoli dopo, sotto il regno di Carlo V. Si hanno dunque torri gotiche, vetrate rinascimentali e facciata con elementi architettonici quattrocenteschi, in un’insieme elegante e armonico. Grandioso e solenne l’interno illuminato da stupende vetrate cinquecentesche. Tornati vicino alla Grand Place
Cattedrale Interno
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Caffè Storico La Mort Subite
ci fermiamo per uno spuntino in Rue de la Montagne 7, nel famosissimo caffè storico“La Mort Subite”, (il nome è quello di un gioco) una vera istituzione in città! Pranziamo con omelette alle erbe e Lambic, la tipica birra di Bruxelles; si produce infatti soltanto in questa città e nella sua valle, dove batteri speciali presenti nell’aria e nell’acqua permettono una particolare fermentazione spontanea. Si può dire dunque che a Bruxelles la birra è già nell’aria, infatti non è solo una bevanda, ma anche cultura, tradizione e natura. Dicono che qui per sapere in che periodo dell’anno o del giorno siamo, basti guardare che birra c’è sul tavolino: corposa e scura d’inverno, leggera e aromatizzata ai frutti o fiori d’estate, con crostini al formaggio e di media gradazione all’ora dell’aperitivo, sopra gli 8° da sola, dopo cena.
Pranzo a La Mort Subite
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Cioccolateria
Passeggiando nelle strade del centro e nelle belle Galeries Royales, celebri gallerie ottocentesche dal soffitto in vetro, incontriamo le vetrine delle celebri cioccolaterie belghe. Tra le più famose ci sono Wittamer, Godiva, Leonidas e Neuhaus, che sono un trionfo di cioccolato e dolci vari, decine e decine di praline dai gusti più diversi. E’ veramente impossibile resistere, anche noi usciamo con sacchetti pieni di delizie!
Panorama con il beffroi
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Palazzo reale
Attraversata Place Royale caratterizzata da eleganti palazzi neoclassici, arriviamo davanti al Palais Royal. Visitiamo l’interno dove negli appartamenti reali, tra le altre, ricordiamo la Sala Goya, con gli arazzi spagnoli eseguiti appunto su disegno di Goya e la sala del Trono, con i dipinti di Van Dyck e Rubens.
Istallazioni artistiche nelle piazze della città
Tornati nella Grand Place, affollatissima sia sotto i tendoni della festa che ai tavoli dei caffè, assistiamo alla sfilata dei carri dei mastri birrai preceduti dalla banda che, dopo aver fatto il giro della piazza, si dirigono verso il Manneken Pis per la rituale vestizione del fanciullo.
Prima di lasciare il centro ci concediamo un’ulteriore esperienza golosa, compriamo il “waffel”, il famoso dolce tipico belga che si vende ovunque, nei chioschetti, per strada e nelle pasticcerie. Si tratta di una cialda rettangolare calda sulla quale si mette la panna o la cioccolata, crema, frutta, sciroppi dolci, fino a formare una bomba calorica di notevoli dimensioni che viene servita in un vassoietto di carta, che tutti mangiano passeggiando, non senza qualche difficoltà!!
Waffel
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Magazzini Old England
Camminando per la città, abbiamo visto molti edifici liberty. Infatti tra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento Bruxelles fu la capitale di questo stile, gli architetti usavano i materiali dell’industria, cioè ferro, ghisa e acciaio, forgiandoli in forme morbide e floreali. L’edificio dei Grandi Magazzini Old England, che oggi ospita il Museo degli strumenti musicali, è un bell’esempio di questo stile, una imponente struttura in ghisa e acciaio concepita per lasciare spazio alle vetrate che dovevano illuminare al meglio i pregiati tessuti inglesi. Verso le 19 riprendiamo l’autobus per il campeggio concludendo la nostra prima giornata in questa bella città, che ci ha piacevolmente sorpreso.
Brussel o Bruxelles
Stamattina, a differenza del solito, al nostro risveglio troviamo un bel sole. Lasciamo il campeggio verso le 10, dopo le solite operazioni di carico e scarico e ci dirigiamo verso il quartiere dell’Atomium, dove stasera pernotteremo, come avevamo in programma due giorni fa.
Arriviamo a pochi passi dall’Atomium, la struttura costruita per l’Expo del 1958 che è composta da nove sfere d’acciaio collegate da tubi e rappresenta la molecola di cristallo di ferro ingrandita 165 miliardi di volte. Grazie al recente restauro l’opera ha recuperato l’originale lucentezza così da non dimostrare affatto i suoi 52 anni. Svettando sul panorama della città con i suoi 100 metri di altezza, l’Atomium incarna l’ottimismo della modernità tipico delle realizzazioni degli anni cinquanta, di cui è una delle espressioni più significative. All’interno delle sfere vi sono spazi espositivi, un centro didattico per bambini e un ristorante panoramico. Parcheggiamo il camper nei pressi dello stadio Heysel (per noi tristemente famoso) e prendiamo l’autobus N. 88 che in circa mezz’ora ci porta in Place de Brouckere, a pochi passi dalla Grand Place. All’ora di pranzo siamo in una strada vicino alle Galeries Royales St Hubert che è praticamente un ininterrotto susseguirsi di ristoranti con i camerieri sulla porta che chiamano i turisti. I prezzi sono ovunque simili, dunque ci sediamo un po’ a caso alla “Vieux Bruxelles”e prendiamo il menu da € 16,50, tre piatti e un bicchiere di Lambic.
Ristoranti a Bruxelles
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Cozze e patatine
Dopo la sosta pranzo ci incamminiamo verso la nostra meta più importante della giornata, il Museo Reale delle Belle Arti che raccoglie importanti collezioni dei primitivi fiamminghi dei sec. XV e XVI, e quella dei maestri olandesi dei sec. XVII e XVIII.
Abbiamo visitato le parti del museo che più ci interessavano, in particolare il ”circuito blu”con i maestri fiamminghi più importanti come Bosch e Brueghel ed il “circuito marrone”dove troviamo decine di capolavori di Rubens di Van Dyck.
Brueghel Censimento di Betlemme
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Rubens L’adorazione dei magi
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Van Dyck Dama Genovese
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Tornando verso la Grand Place, dove anche oggi continuano i festeggiamenti, facciamo una piacevole sosta nella vicina Place Agora, con due ottime lambic. Torniamo poi a riprendere l’autobus 88 che ci riporta al camper. Proprio nel grande parcheggio accanto alla stazione della metro e davanti all’Atomium vediamo che c’è un camper svizzero. Ci dicono che hanno avuto l’ok dalla polizia per pernottare lì, quindi ci mettiamo accanto a loro, più tardi arriveranno altri due camper. Ceniamo in camper davanti alla spettacolare vista dell’Atomium illuminato, domattina abbiamo in programma la visita al Parlamento Europeo e alla Brasserie Cantillon, l’antica fabbrica di birra.
Parcheggio all’Atomiun
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Atomium by night
Lunedi 6 settembre
Bruxelles Gand km 56
Partiamo verso le 9,30 dal parcheggio dell’Atomium, dopo aver salutato la gentile coppia svizzera, con la quale avevamo chiacchierato piacevolmente anche la sera prima. Oggi è lunedì e la capitale europea, dopo l’week end della birra, si è rimessa in moto, troviamo un traffico piuttosto caotico, semafori e rallentamenti vari ci fanno perdere molto tempo. Dopo vari giri a vuoto alla ricerca di un parcheggio, troviamo posto in una piazza alberata con il parchimetro, De Meuse Square. Da qui in cinque minuti si arriva a Place de Luxemburg, praticamente davanti alla sede del Parlamento, alla fine siamo riusciti a trovare un ottimo posto!
Ormai però abbiamo fatto tardi per l’ultima visita del mattino che è alle 11 e la prossima sarà alle 14 del pomeriggio. Nel frattempo facciamo una bella passeggiata intorno al palazzo, scoprendo straordinari edifici, piazze e giardini che hanno i nomi dei fondatori dell’Europa ( Paul Henri Spaak, Altiero Spinelli, Jaques Delors, Robert Schuman). Continuiamo la passeggiata nel Parc Leopold, sul quale si affaccia il palazzo del Parlamento e che ospita molti Istituti Scientifici Universitari, biblioteche e musei.
Torniamo al camper per uno spuntino, mettiamo qualche altra moneta nel parchimetro e prima delle 14 siamo all’ingresso visitatori del Parlamento. C’è già un folto gruppo di persone in attesa, ci chiedono un documento d’identità e la nazionalità, siamo gli unici italiani. Ci consegnano un audio-video guida, a ognuno nella propria lingua, ed iniziamo l’interessante visita del più grande parlamento del mondo composto da 27 stati e 500 milioni di cittadini.
Aula del Parlamento
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Interno del Palazzo del Parlamento
La visita dura un’ora circa, verso le 15,30 riprendiamo il camper e ci dirigiamo verso Anderlecht, il sobborgo che si estende a sud-ovest della città, dove c’è la Brasserie Cantillon, l’unica birreria di Bruxelles aperta al pubblico ed ancora attiva da più di cento anni.
L’ingresso costa € 5, compresa degustazione. Julie Cantillon, che insieme al fratello rappresenta l’ultima generazione della famiglia, ci accoglie gentilmente spiegandoci, in un inglese molto comprensibile le caratteristiche della loro produzione. Poi ci consegna un testo in italiano e ci invita a seguire il percorso di visita ben segnalato all’interno dello stabilimento. La birra viene prodotta esattamente come si usava nel XIX secolo, infatti utensili, macchinari e ricette sono dell’epoca. Ci sono grandi vasche di rame, botti ultracentenarie, muri di bottiglie che riposano per molti mesi, completando la fermentazione con il processo detto “champagnisation.”
Il tempo non rispetta ciò che viene fatto senza di lui
Qui tutto è l’esaltazione della lentezza e dei ritmi naturali, compresi quelli dei ragni che tessono le loro tele sui soffitti e ai quali è affidato il compito di cibarsi degli insetti che vengono attirati dalle fermentazioni e dai frutti estivi aggiunti alla birra, vegliando sull’equilibrio biologico del birrificio. La visita si conclude con la degustazione di due diversi tipi di birre, la “Gueuze”, una miscela di varie Lambic invecchiata tre anni e la “Kriek”, una Lambic di due anni con l’aggiunta di ciliegie fermentate.
La prima ha un gusto molto strano per noi, acido e molto aromatico, decisamente più facile e gradevole la seconda. Il nostro palato ormai non è più abituato a quello che era l’antico sapore della birra, che nei secoli si è trasformata sia nei metodi di lavorazione che nel gusto, il nostro è stato dunque una specie di viaggio a ritroso nel tempo.
Lasciamo il birrificio Cantillon e le sue birre misteriose e facendoci largo in un traffico piuttosto caotico, usciamo da Bruxelles. La nostra prossima meta è la cittadina di Gent o Gand (francese o fiammingo). Ci sistemiamo nel bel campeggio (€17 a notte), a circa 4 km dal centro, nel Parco di Blaarmeersen, all’interno del quale si trovano impianti sportivi, laghi e canali. Domani mattina prenderemo l’autobus, che ha il capolinea davanti al campeggio e andremo in centro.
Gand-Brugge-Damme km 63
Ha piovuto tutta la notte, per fortuna quando ci alziamo il tempo è migliorato e in mattinata arriverà il sole. Poiché bisogna lasciare il camping entro le 13 per non pagare la seconda notte, seguiamo il consiglio della gentile ragazza della reception e spostiamo il camper nel grande parcheggio davanti al camping, dove si può sostare gratis fino alle 18.
In questo modo avremo tutto il tempo per visitare la città. Prendiamo dunque l’autobus N.38 e in 15 minuti circa siamo in centro. Appena arrivati ci rendiamo conto che tutto il centro storico è un grande cantiere, infatti stanno rifacendo la pavimentazione di tutta la zona tra la cattedrale e Sint Niklaas, il cosiddetto Limburg. Nonostante questo, la città si presenta comunque come un gioiello di architettura medievale tipica delle Fiandre, ovunque intorno a noi, bifore, guglie, torri, merletti di pietra, testimoniano un glorioso passato.
Gand Sint Niklaas
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Gand Beffroi
Entriamo nel grandioso edificio gotico della Cattedrale, caratterizzata dalla imponente torre della facciata, al cui interno si può visitare il bellissimo polittico quattrocentesco dell’Agnello Mistico, opera dei fratelli fiamminghi Van Eyck.
Gand Torre della Cattedrale
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Polittico dell’ Agnello Mistico di Van Eyck
Assolutamente da non perdere la passeggiata sul fiume Leie ( Graslei), con le facciate dei palazzi delle antiche corporazioni che si specchiano nelle acque.
Concludiamo il giro di questa bella città con il castello medievale e la Vrijdagmarkt (la piazza del mercato del venerdì) grande piazza circondata da palazzi settecenteschi.
Gand Castello
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Gand Vrijdagmarkt
Torniamo con l’autobus a riprendere il camper parcheggiato davanti al campeggio e ci dirigiamo verso Brugge, il cui centro si trova dentro un anello formato da una serie di canali attraversati da vari ponti. Parcheggiamo lungo uno di questi canali esterni, dove ci sono altri camper, precisamente nei pressi di Kruis Port. Da qui arriviamo in pochi minuti nel cuore della cosiddetta “Venezia del nord” con le sue belle piazze, le vecchie case, i palazzi e le chiese che si specchiano nelle acque dei numerosi canali. Arriviamo nella grande piazza rettangolare, il Markt, caratterizzata dai palazzi delle corporazioni, con le tipiche facciate fiamminghe dal frontone triangolare. L’imponente Beffroi svetta sull’antico mercato coperto, le Hallen, mentre sull’altro lato della piazza sorge l’ottocentesco palazzo della Provincia, costruito in elegante stile neogotico.
Brugge Palazzo della Provincia
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Brugge Le Hallen con il Beffroi
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Brugge Markt
Una breve strada unisce il Markt all’altra bella piazza di Brugge, il Burg, anch’essa ricca di bellissimi palazzi, tra i quali lo Stadhuis, il più antico Municipio del Belgio, capolavoro gotico della fine del trecento e accanto la facciata gotico-rinascimentale della Basilica del SS. Sangue.
Brugge Stadhuis
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Brugge Basilica del SS. Sangue
La basilica è composta da due chiese sovrapposte, sotto quella romanica, sopra la cinquecentesca, da cui parte, il giorno dell’Ascensione, una spettacolare processione con migliaia di partecipanti in costume che rappresentano episodi biblici ed evangelici.
Giungiamo poi al Groenerei, uno degli angoli più suggestivi della città e da qui arriviamo al Dijver, caratterizzato da tre filari di tigli con in fondo il ponte Gruuthuse.
Brugge Groenerei
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Brugge ponte Gruuthuse
Proprio sotto il ponte c’è l’imbarcadero dove prendiamo il battello per un bel giro lungo i canali alla scoperta di angoli e vedute incantevoli, come il Minewater ( Lago d’amore) e l’antico Beghinaggio, dove oggi vivono le monache benedettine, nelle caratteristiche casette immerse nel verde e affacciate sui canali.
Brugge Minewater
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Bruges Beghinaggio
Continuando la piacevole gita in battello arriviamo a nord fino al Potterierei, la Riva dei Vasai, caratterizzata dalle belle case colorate dal tipico frontone a gradoni e dai ponti a schiena d’asino.
Prima di tornare al camper, passiamo di nuovo nella splendida piazza, il Markt e prendiamo, in uno dei due chioschi presenti, una porzione di “frites”calde con salse. Ci sediamo su una panchina e ci godiamo ancora un po’ la bella atmosfera della piazza e di questa incantevole città che ci dispiace lasciare.
Brugge “frites” nel Markt
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Damse Vaart Canale
Nel tardo pomeriggio ripartiamo, dunque da Brugge in direzione di Damme, un piccolo villaggio a 7 km a nord-est della città. Percorriamo un bellissimo viale alberato lungo il Damse Vaart, il canale che unisce i due luoghi e in fondo al quale si trova una piccola area di sosta dove troviamo altri quattro camper. Ci sistemiamo accanto a loro per trascorrere la notte, il posto è tranquillo e silenzioso e vicinissimo al villaggio di Damme.
Damme Area sosta
Mercoledì 8 Settembre
Damme-De Haan-Knokke-Heist-Anversa (Camping de Molen) km 135
Purtroppo ci svegliamo con la pioggia, così dobbiamo rinunciare al nostro programma di usare le bici per fare la bella pista ciclabile lungo il canale. Più tardi visitiamo il piccolo villaggio, silenzioso e semideserto, sotto una pioggerellina insistente. Ecco la Grote Markt con i palazzetti quattrocenteschi e in fondo alla strada l’antica Chiesa di Nostra Signora, la Vrouweker.
Damme Grote Markt
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Damme Vrouwerkerk
Decidiamo quindi di spostarci verso la costa, precisamente ad est di Ostenda. Ci fermiamo nella piccola località balneare di De Haan, parcheggiamo facilmente nei pressi del lungomare e facciamo una passeggiata lungo la spiaggia sulla quale ci sono una serie di stabilimenti balneari attrezzati, addirittura con una biblioteca. Il tempo è migliorato, a tratti appare qualche sprazzo di sole e la cittadina sembra improvvisamente animarsi.
De Haan Lungomare
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De Haan Biblioteca di spiaggia
Continuiamo a seguire la statale N.34 e ci fermiamo lungo un tratto privo di costruzioni sulla riva. Dalla strada, fiancheggiata dalla ferrovia, le alte dune impediscono la vista del mare. Ci sono lunghe scalinate in legno che arrivano alla sommità della duna, per poi scendere fino all’immensa spiaggia. Anche se il tempo è grigio e piovigginoso il luogo è affascinante.
Superiamo Knokke-Heist, grande centro balneare del Mare del nord e prendiamo la strada N.49 per Anversa, nostra prossima meta. Troviamo facilmente il Camping de Molen, modesto ma con prezzi veramente incredibili ( due persone, camper e elettricità € 7,50 a notte). Il campeggio si trova in località Linkeoever, in una bella zona verde sulla riva sinistra del fiume Shelda, dove ci sono impianti sportivi e un porto turistico.
Anversa Porto turistico Linkeoever
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Anversa Camping De Molen
Giovedi 9 settembre
Anversa (Antwerpen)
Per raggiungere il centro utilizziamo l’autobus N.34 fino a Roosveltplatze, qui prendiamo la metro e scendiamo a Groenplatze, la grande piazza al cui centro c’è la statua del più importante figlio della città, il pittore Pieter Paul Rubens. Da qui si raggiunge il cuore antico della città, la Grote Markt, una strana piazza triangolare con al centro la fontana che rappresenta il mitico legionario romano Silvius Brabo. Questi vinse il feroce gigante Antigon che vessava i marinai della Shelda, gli tagliò una mano e la gettò nel fiume. Da questo episodio deriverebbe l’etimologia di Antewerpen, cioè handwerpen ( mano tagliata) Il cinquecentesco palazzo del Municipio ci appare come una felice unione di stile fiammingo e rinascimento italiano e le facciate dei palazzi delle corporazioni sembrano testimoniare che la storia della città è legata al suo grande fiume Shelda. Infatti tra le statue dorate che si innalzano sui tetti una delle più suggestive è senz’altro quella degli armatori: un vascello a vele spiegate.
La grande cattedrale gotica di Nostra Signora caratterizzata dalla torre imponente, conserva capolavori di Rubens tra i quali la splendida “Deposizione dalla croce”, che da sola vale la visita.
Anversa Cattedrale
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Rubens Deposizione
Con un veloce passaggio dal sacro al profano eccoci arrivati nel Meir, un grande viale pedonale che va dalla Grote Markt alla stazione centrale, chiaramente la via dello shopping con negozi di moda, grandi magazzini, ristoranti e caffè. Veramente sorprendente è l’accostamento di architetture antiche e moderne dei suoi palazzi. Facciamo qui una sosta pranzo veloce con un hot dog, seduti su una panchina del viale, e raggiungiamo poi la Casa Museo di Rubens, che si trova li vicino, dove il pittore visse fino alla sua morte nel 1640. Praticamente si tratta di una bella villa seicentesca, “imprigionata” dalle costruzioni moderne che la circondano da ogni parte. All’interno ci sono ancora mobili e arredi appartenuti al pittore, una collezione di sue opere e un bel giardino barocco.
Anversa Meir
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Anversa Casa di Rubens
Continuando nel nostro itinerario di visita arriviamo nella zona intorno alla stazione centrale, il cosiddetto Quartiere dei Diamanti. Vi si trovano 1500 società che commerciano in diamanti, 4 Borse dei diamanti e un Museo dei diamanti. Infatti su dieci diamanti lavorati nel mondo, otto provengono da Anversa. In Applelmansstraat 33 entriamo nel Diamond Land, il più grande showroom di diamanti della città: mille metri quadrati di esposizione con decine e decine di vetrine con gioielli dal design anche italiano. Assistiamo alla lavorazione delle pietre e facciamo una interessante chiacchierata con un nostro connazionale che da dieci anni lavora qui. Quando usciamo, sappiamo tutto sulla qualità, la lavorazione, il taglio, il valore dei diamanti, la differenza tra quelli naturali e quelli sintetici ecc. ecc…il nostro prossimo acquisto di diamanti lo faremo sicuramente qui !!
Prima di tornare al campeggio, facciamo una passeggiata lungo l’immenso lungofiume napoleonico, dove si incontra il pittoresco castello di Steen oggi sede del Museo Nazionale della Marina e il cinquecentesco Vleeshuis, la Casa dei Macellai, grande edificio gotico in mattoni bianchi e rossi con torrette agli angoli, anche questo sede di un museo. Sono quasi le 19 quando saliamo sulla metro per tornare al camper dove ci attende una bella doccia, la cena e il riposo. Come al solito la giornata è stata molto interessante ma piuttosto impegnativa!
Anversa Castello Steen
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Anversa Vleeshuis
Venerdì 10 settembre
Anversa-Mechelen-Liegi-Weris-Durbuy-Saint Hubert km 250
Lasciamo il campeggio verso le 8,30 e ci dirigiamo verso Mechelen. Troviamo parcheggio lungo il canale esterno della città. In pochi minuti arriviamo a piedi in Grote Markt, centro della città, con i suoi eleganti edifici gotici, rinascimentali e barocchi.
Accanto ecco la grande cattedrale di San Romualdo con l’altissima torre ( beffroi) alta quasi 100 metri. Continuiamo la nostra passeggiata fino al pittoresco quartiere del Grote Begijnhof, con le sue stradine tortuose tra antiche case dai tipici frontoni a gradoni e torrette. Percorriamo la Ijzerenleen, una lunga piazza che si trova dietro la Grote Markt, caratterizzata ai lati da cinquecentesche ringhiere in ferro che segnano la riva di un antico canale ora coperto. Arriviamo fino al ponte duecentesco che attraversa il fiume Dijle, sui cui rami si estende la città.
Mechelen Cattedrale
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]Mechelen Ijzerenleen
Riprendiamo il camper e decidiamo di andare a Liegi, dove ci interessa in particolare vedere la nuova stazione ferroviaria Guillemins, opera dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava. A Lisbona abbiamo visto, sempre di questo architetto, la straordinaria Stazione Oriente, nel quartiere Parco delle Nazioni, che ci è piaciuta moltissimo. Girando per l’Europa ci siamo appassionati di architettura moderna, poichè capita spesso di trovarne esempi di alto livello. Arriviamo alle spalle della stazione scendendo dalla collina de Cointe, parcheggiamo in Avenue de l’Observatoire, a circa 500 metri dal ponte che porta alla stazione.
La costruzione ci appare caratterizzata da una immensa e spettacolare volta centrale d’acciaio e vetro sostenuta da strutture in cemento armato bianco: una cattedrale di luce del terzo millennio. Infatti la luce naturale, filtrando dalla volta, inonda tutta la struttura e, attraversando i mattoni in vetrocemento delle banchine dei binari, arriva fino ai piani inferiori della stazione, dove ci sono i parcheggi, le sale d’attesa e i negozi.
Percorriamo in lungo e in largo l’interno e l’esterno dell’immenso edificio scoprendo affascinanti prospettive e riconoscendo lo stile del geniale Calatrava sia nell’andamento sinuoso della volta che nella luminosità diffusa degli ambienti.
Riprendiamo il nostro viaggio e passando velocemente dalle ardite architetture di oggi ad atmosfere d’altri tempi arriviamo, dopo pochi km, a Weris. Si tratta di un piccolo villaggio rurale dalle caratteristiche case in pietra calcarea, situato nella valle del fiume Ourthe, circondato da prati con mucche al pascolo.
Noi siamo venuti nella zona per vedere alcuni siti megalitici che si trovano nelle vicinanze del villaggio, infatti troviamo subito le indicazioni e arriviamo al primo, ben visibile, vicino alla strada, con annesso grande parcheggio dove ci fermiamo comodamente. Da qui si raggiunge il secondo sito, percorrendo una bella pista pedonale e ciclabile di circa 2 km, che attraversa campi e pascoli.
Dopo una quindicina di km arriviamo alla cittadina di Durbuy che si trova immersa nelle verdi foreste delle Ardenne sulla riva dell’Ourthe. Sostiamo nel grande parcheggio a pagamento all’ingresso del villaggio, quasi deserto ed entriamo in quella che si definisce “ la più piccola città del mondo”.
Percorriamo le stradine lastricate tra le belle case in pietra del XVII secolo fino ad arrivare al Castello dei conti d’Ursel (privato). Attraversato il fiume troviamo il sorprendente Parco Topiario: 250 cespugli di bosso ed agrifoglio potati in forme originali: da quelle geometriche agli animali, fino a monumentali gruppi di personaggi.
Durbuy
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Durbuy Parco topiario
Tutto l’ambiente naturale intorno alla cittadina è molto curato e attrezzato per passeggiate sia a piedi che in bicicletta, con bellissimi sentieri che percorrono le colline circostanti e lungo il fiume. Il borgo ci è sembrato invece un po’ troppo invaso da ristoranti e negozi per turisti, ma del resto sappiamo che questa è stata definita “Destinazione turistica europea d’eccellenza” proprio per l’ampia offerta turistica!
Siamo quasi alla fine della giornata, facciamo gli ultimi cinquanta km per arrivare a Saint Hubert dove c’è una piccola area di sosta all’inizio del paese, su un bel prato, con carico e scarico e gratuita. Ci troviamo altri tre camper, ci sistemiamo e dopo cena facciamo una passeggiata fino al centro del piccolo paese, famoso per la maestosa basilica settecentesca di Saint Hubert.
Saint Hubert Area sosta
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Saint Hubert La basilica
Sabato11 settembre
Saint Hubert-Vianden-Echternach-Nesselwang km 620
Oggi, in una bella giornata di sole, scendiamo di nuovo verso il Lussemburgo facendo due soste, prima a Vianden, poi a Echternach, stasera contiamo di arrivare all’area di sosta di Nesselwang, in Germania, dove abbiamo sostato anche durante il viaggio di andata.
Verso il Lussemburgo
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Vianden
Parcheggiamo lungo la strada prima di arrivare al villaggio, dietro la curva ci appare il grande castello che domina l’abitato disteso lungo il fiume Our. Scendiamo lungo la Grand Rue, la strada principale che arriva fino al fiume, oggi animata dalle bancarelle di un mercatino di libri usati, passiamo davanti alla casa dove visse a lungo Victor Hugo, oggi museo, ed alla chiesa gotica di St Nicolas. Tornando indietro saliamo su un tratto delle antiche mura dal quale si ammirano vedute sia del Castello che del villaggio immerso nel verde dei boschi.
Vianden Grand Rue
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Vianden Il Castello
La prossima tappa nel Granducato è la cittadina turistica di Echternach, che si trova sulla riva destra del fiume Sure, al confine con la Germania all’interno della verdeggiante regione detta la “Svizzera del Lussemburgo”. Parcheggiamo sul lungofiume, mangiamo in camper guardando passare i canoisti, poi andiamo in centro, nella bella Place du Marchè caratterizzata dall’elegante palazzetto cinquecentesco con i portici ad arcate gotiche.
Echternach Canoisti sulla Sure
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Echternach Place du Marchè
Nel primo pomeriggio lasciamo il Granducato e iniziamo la lunga galoppata sulle autostrade tedesche, caratterizzate da traffico scarso e scorrevole, fino a Nesselwang dove arriviamo verso le 20. Essendo sabato, a differenza della volta scorsa l’area di sosta è strapiena, ci sistemiamo gratis nel piazzale accanto, senza servizi, ma dove ci sono già una quindicina di camper.
Nesselwang-Parma km 500
Dopo un viaggio tranquillo e regolare arriviamo a Parma verso le 18, ci sistemiamo nel parcheggio alberato vicino all’ingresso dei padiglioni della fiera.
Parma-Siena km 250
Visita alla mostra “Salone del camper” e nel pomeriggio rientro a casa.
Igorb
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