Normandia, Bretagna e Castelli della Loira
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Normandia, Bretagna e Castelli della Loira
(09 – 29 Giugno 2006)
Presentazioni
Equipaggi:
Gianna, Marco e Dudi (il Gatto)
Mobilvetta Icaro P7 anno 2004 (Ducato 2800)
Maria e Pino ( il relatore di questo diario) Mc Louis Glen 363 anno 2005 (Ducato 2300) Prima esperienza di Viaggio assieme per un periodo cosi lungo, anche se tutti avevamo già esperienze camperistiche più o meno di vecchia data.
Il Viaggio
1°GIORNO ( 9/6/06) Casa > Bardonecchia
Ore 14.00, Fine della settimana lavorativa, si salutano i colleghi di ufficio e si arriva a casa, eccitati e indaffarati per le ultime cose da sistemare controllare la lista dei bagagli riempire il serbatoio del acqua e si parte alle 16.00 da Taggia (IM) alle 17. 00 ci aspettano a Pieve di Teco Gianna e Marco, il tempo di salutarci e si parte, percorrendo la statale 28 verso Ceva, poi autostrada fino a Oulx dove pensiamo di pernottare presso la Casa Alpina Don Maccario, ma troviamo tutto chiuso e sbarrato (cominciamo bene) proseguiamo fino a Bardonecchia dove dormiamo nel piazzaletto dietro la Scuola di Polizia posto assolutamente tranquillo.
Gasolio Lt 39.49 € 47.00
Autostrada € 20.60
2°GIORNO (10/6/06) Bardonecchia > Fontainebleau
Ore 7.30 Prima colazione del viaggio in camper, alle 8.15 Io e Marco scalpitiamo per partire,anche perché questa sarà la tappa più lunga del viaggio, circa 600 Km, finalmente si parte dopo due chilometri troviamo la barriera di pedaggio del Tunnel del Frejus, fortunatamente non c’è traffico e dopo circa dieci minuti sbuchiamo dal versante francese, proseguiamo in autostrada seguendo la A43 verso Lyon e poi la A 6 con direzione Parigi, ci fermiamo per pranzo in una delle aree di sosta, più precisamente denominata “Les Sablon” nei pressi di Macon, pranzo veloce preparato dalle cuoche di bordo, riposino, e poi si riparte arriviamo a Fontainebleau alle ore 16.30 dopo un giro orientativo con i camper, posteggiamo lungo il viale alberato sul retro del castello, ne approfittiamo per rinfrescarci e quindi iniziare la visita seppur breve dei giardini e del castello, (solo all’ esterno perchè è tutto chiuso). Bello il grande lago con pesci enormi e stupenda la facciata con la grande scala dove Napoleone tenne l’ultimo discorso ai francesi prima dell’esilio a Sant’Elena. Per la notte decidiamo di spostarci ad Avon, paesino tranquillo 3 Km dal castello, parcheggio dietro la posta e il Comune in AV. Pere Jaques (no acqua)
Gasolio Lt 83.15 € 99.14
Tunnel € 41.00
Autostrada € 74.70
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Fontainebleau
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La facciata fontainebleau i giardini
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Avon il parcheggio
3°GIORNO (11/6/06) Avon > Giverny > Rouen > Fecamp
Partenza da Avon alle ore 9.00, subito in autostrada costeggiando Parigi e Versailles con un Po’ di rammarico, ma (come scrivono Andrea e Silvia con il loro Kermario, che ci hanno preceduto in un viaggio simile nell’agosto del 2005) lasceremo spazio alla Ville Lumiére in un prossimo viaggio tutto dedicato a Lei. Usciamo dall’autostrada a Vernon, sarà l’ultimo tratto autostradale che percorreremo per quasi tutta la vacanza preferendo le strade nazionali e dipartimentali francesi, con panorami e colori affascinanti. Giungiamo a Giverny intorno alle 11.00 cercando un parcheggio con scarsa fortuna, nel grande parcheggio riservato alle auto non si può entrare per via delle barriere in altezza; i ragazzi del parcheggio gratuito ci indirizzano al parcheggio vicino alla casa di Monet, ma anche questa scelta si rivela disastrosa in quanto tale parcheggio é si molto carino e ombreggiato, ma altrettanto colmo di auto e camper che quasi diventa arduo poter tornare indietro, tornati al parcheggio dei bus, stavolta ci fanno entrare e sostare (gratis) per il tempo della visita della casa e giardino. Dopo circa 35 minuti di fila all’ingresso riusciamo ad entrare, visita libera del giardino e della casa dell’ artista molto interessante, dopo la visita giro nel negozio della fondazione Monet e primi acquisti di souvenir e cartoline. Ripartiamo da Giverny intorno alle 15.00 con l’intenzione di sostare per la notte a Rouen, sistemato i camper sulla banchina del porto fluviale. Andiamo a scoprire il centro di questa bella città con la cattedrale e le caratteristiche case a graticcio, strade e piazze piene di gente a passeggio in un pomeriggio domenicale, torniamo ai camper e trovando il piazzale lungo la senna desolatamente vuoto decidiamo di fare rotta verso Fecamp, dove arriviamo intorno alle 20.30 e troviamo posto sul porto con una vista stupenda sulle barche che appaiono o scompaiono dalla vista a seconda del salire o scendere della marea. Dopo cena, approfitto del fatto che fa buio intorno alle 23.00 e faccio un giro alla ricerca di una fontanella per caricare una decina di litri di acqua visto che le riserve del camper cominciano a scarseggiare, trovo l’indicazione di un camper service ma funziona solo a gettone, ci penseremo domani, nel frattempo da un peschereccio d’altura che sta scaricando una quantità industriale di merluzzi spunta la figura di un omone dalle fattezze di Obelix, il quale vedendomi vagare per il porto con una tanica vuota si offre di riempirla di acqua. (ah l’ ospitalità francese di cui avremo modo di accertarla nel prosieguo della vacanza); di buon grado accetto e torno a casa orgoglioso delle mie reminescenze di francese pressoché scolastico.
Autostrada € 3.20
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Giverny casa e giardino di Monet
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Rouen case a graticcio
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Fecamp il peschereccio dell’ acqua
4°GIORNO (12/6/06) Fecamp > Etretat
La mattina dopo colazione riesco a convincere i restanti membri della spedizione a fare una passeggiata lungo il porto poi dopo una sosta d’obbligo in una boulangerie del centro per il classico croissant ci dirigiamo verso palazzo Benedectine, un antico palazzo del 15°secolo sede di una distilleria dove si può ancora vedere una parte della lavorazione dell’amaro benèdèctine inventato dai monaci nel XVI secolo e riscoperto nel 1893, proseguiamo il giro visitando l’Abbazia che venne fondata nel IX secolo, per accogliere i pellegrini che andavano a vedere il Sacro Sangue, da Guglielmo da Volpiano, il frate piemontese che introdusse in Normandia la regola Benedettina. Finito il giro torniamo ai camper per proseguire verso Etretat. Stupenda cittadina di mare circondata da falesie stupende, a nord la Falesia d’Ammont alla cui sommità si erge la chiesa di N.D. della Guardia distrutta dai bombardamenti dell’ultima guerra e poi ricostruita, che visitiamo nel pomeriggio, poi ridiscesi ci cimentiamo in una ardua passeggiata sulla bellissima spiaggia di ciottoli levigati e bucati ( che mal di piedi) e proviamo stoicamente a assaggiare la temperatura dell’acqua (brr.) arriviamo passeggiando fino sotto l’arco della Falesia di Aval famosa per l’arco naturale denominato Porte di Arval; la sera passeggiando per arrivare fino alla cima della falesia di Aval, ci accorgeremo che dove poche ore prima passeggiavamo tranquillamente, ora ci sono circa tre metri di acqua (Impressionante). Aspettiamo il tramonto in riva al mare e con sorpresa vediamo la falesia illuminata da potenti fari, uno spettacolo eccezionale. Torniamo ai camper che abbiamo lasciato nei pressi della vecchia stazione, di fianco alla gendarmeria assieme a altri camper.
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Fecamp Pal. Benedectine
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Fecamp Abbazia
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Etretat la Falesia
5°GIORNO (13 /6/06) Etretat >Honfleur
Partiamo da Etretat allo ore 9.30 e attraverso le strade che sovrastano le falesie ci dirigiamo verso Le Havre vediamo la vera campagna di Normandia con distese enormi di campi fioriti e coltivati a cereali e verdure di ogni tipo ci fermiamo all’ingresso di Le Havre per un pò di spesa in uno dei tantissimi supermercati che popolano le periferie di quasi tutte le città, poi ripartendo perdiamo un po’ di tempo per attraversare il centro e dirigerci verso il ponte di Normadia, un ponte che oltre a essere un prodigio della tecnica, è una vera e propria opera d’arte completato nel 1995 merita il pagamento dei 5 euro di pedaggio, non fosse altro per lo stupendo panorama sulla Senna. Entriamo nell’area di sosta a pagamento di Honfleur situata proprio all’inizio del paese dopo esserci sistemati, per la prima volta possiamo usare il tavolino e la veranda e assaporare un po’ di sano relax. Nel pomeriggio visita del vecchio porto con ponte levatoio funzionante e ultra fotografato, il vecchio bacino pittoresco con le case e gli atelier dei pittori e varie gallerie d’arte e ristorantini tipici: è il posto dove passeggiare senza meta. Si arriva poi alla Chiesa di Ste-Catherine tutta in legno costruita dai maestri d’ascia dei cantieri di Honfleur nel XVI secolo: dopo aver aspettato l’imbrunire e riguardato mille e mille volte queste splendide luci ci ritiriamo verso il camper, nella notte quello che si preannuncia come un temporale, ci accompagnerà per tutta la giornata di domani con scrosci anche intensi e temperature semi autunnali
Pedaggio ponte € 5.00
Area di sosta € 7.00
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Normandia fiori
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Ponte di Normandia
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Honfleur panorama
6°GIORNO (14/6/06) Honfleur >Arromanches
Dopo un notte di temporali, partiamo da Honfleur verso l 9.30 in una giornata piovosa decidiamo di percorrere la costa per arrivare a Trouville e Deuville le spiagge dei Parigini, località balneari sul tipo delle nostre Rimini e Riccione, arriviamo in tarda mattinata e parcheggiamo proprio davanti al casinò cerchiamo di fare un giro, ma la pioggerellina e forse il cielo grigio non ci fanno impressionare particolarmente, è da vedere il vecchio mercato del pesce però per metà chiuso per restauri, le immancabili bancarelle di crostacei e Huitres e Mules. Dopo un giro frettoloso ripartiamo sempre percorrendo la D513 e la D514 arrivando prima a Cabourg, ormai solo più un porto per i traghetti per l’Inghilterra, poi a Ranville dove iniziamo a immergerci in quel mix di passato, raccontato da mille e mille letture e film che si è veramente vissuto in questi luoghi da giugno a agosto del 1944. A Ranville Ci fermiamo a ammirare il Memorial Pegasus, primo ponte liberato dai paracadutisti Inglesi la mattina del 6 Giugno, da vedere il museo con la replica di un aliante Orsa e il vecchio ponte oggi sostituito da uno simile e sollevabile per permettere la navigazione del canale di Caen. Proseguiamo sulla D514 attraversando la spiaggia Juno Beach e seguendo i cartelli stradali indicanti OVERLORD – L’ASSAUT giungiamo a Arromaches les Bains dove parcheggiamo nel parcheggi riservato ai camper vicino al campeggio, camper service a 2€ . Dopo esserci rilassati usciamo per un giro sulla spiaggia con pile e giacca a vento. Si vedono ancora i resti del porto costruito in pochi giorni per consentire di rifornire di tutto il necessario l’avanzata degli alleati.
Gasolio € 45.00 Lt 42.02
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Honfleur la Chiesa
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Ranville Pont Pegasus
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Arromanches dal mare
7°Giorno (15/6/06) Arromanches >St-Laurent Sur Mer
La mattina si presenta grigia e fredda, dopo colazione ci dirigiamo verso il museo dello sbarco, interessante per quanto riguarda la parte relativa alla costruzione del porto, purtroppo non ci sono visite guidate in italiano, ma seguendo il percorso e vedendo due brevi filmati, questi in italiano, la visita si rivela piacevole e istruttiva, proseguiamo poi salendo con il trenino gratuito fino al belvedere dove è stato costruito Arromaches 360 un film a 360° di particolare effetto ma non imperdibile, ritorniamo in centro e vediamo che con l’arrivo della mare la spiaggia dove ieri sera passeggiavamo è sommersa da onde altissime. Nel primo pomeriggio partiamo alla volta di Baieux dove passeggiando per il centro affollato di gente e negozi molto carini arriviamo alla Cattedrale di Notre Dame , immensa e suggestiva, e particolarmente carina la piazza dell’ episcopato. continuando nel nostro peregrinare ci ritroviamo quasi senza volerlo dai camper mentre finalmente il cielo inizia a schiarire e si intravede un timido sole. Dopo una decina di chilometri ci fermiamo a Longues sur Mer, in mezzo a campi di grano quasi maturo si possono vedere le Batterie di Longues, 4 postazioni di artiglieria Tedesca che hanno ancora conservato i loro cannoni. Proseguiamo per St – Laurent sur Mer passando per Colleville che visiteremo domani, sistemandoci nel Parching la Roquette proprio sulla Spiaggia di Homaha Beach,tristemente famosa da essere chiamata Homaha la rossa per i cruenti combattimenti avenuti li. Ora un posto tranquillissimo, dove gustarsi uno splendido tramonto in spiaggia in compagnia di due altri camper uno Francese e uno Tedesco, e di una miriade di coniglietti selvatici che col far della sera arrivano a curiosare fra i camper in cerca di pane biscotti o crakers.
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Mucche in Normandia
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Baieux la Cattedrale
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Longues le Batterie
8°Giorno (16/6/06) St – Laurent Sur Mer > St – Mere Elise
Ci svegliamo presto, per veder se i nostri amici a quattro zampe avessero mangiato la quantità industriale di carboidrati che gli avevamo lasciato, e appena affacciato dalla finestra del bagno, vedo un leprotto che in compagnia di tantissimi conigli mi guardano quasi a rimproverarmi per essermi presentato senza cibo. Dopo colazione percorriamo i circa 2 chilometri che ci separano dal Cimitero Americano di Colleville, appena entrati, una grande emozione ci assale vedendo le circa 10.000 croci bianche tutte allineate, una sensazione che si ripeterà più tardi nel Cimitero Tedesco di La Cambe, li gruppi di 5 croci nere radunano 21.300 giovani che hanno perso la vita in una situazione che ci auguriamo non debba mai più succedere; usciamo da questo luogo in silenzio. Passiamo dal sito di Pointe la Hoc, una delle roccaforti Tedesche che più intensamente testimonia l’intensità dei combattimenti del 6 giugno 1944, proseguiamo infine per St-Mere Eglise, ultima tappa dei luoghi dedicati allo sbarco, troviamo posto per i camper sulla piazza principale del paese dove è consentita la sosta ai camper al prezzo di 4€ la notte, mentre il giorno il parcheggio è libero, visitiamo l’ennesimo Museo, interessante e tutto dedicato ai Paracadutisti Americani, belli il DC – 3 e l’Aliante serviti per l’atterraggio di un infinità di parà, uno fra tutti (Jonh Steele) divenuto famoso per essere rimasto impigliato con il paracadute sul campanile della chiesa e salvatosi perchè finto morto, da vedere infine il “BORN 0 ” (chiamato da Gianna e Maria Il BIDONE ), cippo miliare della strada della libertà che inizia da lì e termina a Bastogne in Belgio seguendo il percorso fatto dalle truppe alleate per arrivare a Berlino. Attendiamo l’oscurità per vedere l’illuminazione artistica della chiesa, che una ragazza dell’ufficio turistico ci aveva garantito, fortunatamente siamo stati velocissimi a guardare e scattare qualche foto perché la durata dell’accensione dei fari dura dalle 22.55 alle 23.05, poi tutti a nanna in un paese dove dopo le 20.30 non vedi più un anima in giro.
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Homaha beach Coniglio
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Colleville Silenzio
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St – Mere Eglise
9°GIORNO (17/6/06) St – Mere Elise > Le Mont St -Michel
Lasciamo St-Mere Eglise verso le 9.15 dirigendoci verso Mont St –Michel (visto da tutti un pò come la metà di un viaggio in Normandia e Bretagna, ma fortunatamente l’avventura ci riserverà ancora viste mozzafiato e panorami incredibili) seguiamo la strada per St – Lo e per Avranches, quando ad un certo punto vediamo spuntare uno sperone di roccia in mezzo al mare, più ci avviciniamo e più sale l’emozione e lo stupore per questo meraviglia, parcheggiamo senza difficoltà nell’ ampio parcheggio ai piedi dell’abazia, a 8€ per 24 ore (purtoppo senza camper service ne una fontanella) stasera non ci sarà marea però c’è uno strano fermento di gente, scopriremo poi che proprio oggi è in programma la Maratona di Mont St – Michel una delle più importanti che si svolgono in Francia. Nel primo pomeriggio affrontando il sole a picco decido con Gianna e Maria di arrivare fino all’Abazia ( Marco più saggio decide di fare compagnia a Dudi e di raggiungerci più tardi ) giriamo tra i vicoli affollati che ricordano molto le stradine di San Marino verso le 17.00 ci raggiunge Marco e allora entriamo a vedere lo splendore di quella che viene definita “la Merveille” iniziando dalla grande scalinata monumentale e passando per la neoclassica chiesa abbaziale , il chiostro e le grandi sale del refettorio, degli ospiti e dei cavalieri caratterizzate da grandissime colonne in granito che sorreggono la soprastante chiesa. A mio giudizio non c’è bisogno di audioguida, in quanto il depliant in Italiano fornito all’ingresso è più che sufficiente per una visita che dura più di un ora. Lasciamo il borgo con l’intenzione di tornarci dopo cena (con la scusa riuscirò ad addentare una gustosissima Crèpe) appena usciamo dalla porta del borgo, riusciamo a vedere l’arrivo dei maratoneti, uno spettacolo nello spettacolo, a parte l’atleticità dei primi, è con il passare dei minuti, e per qualc’uno anche una o più ore che si vede gente stremata ma felice per l’impresa epica compiuta, torniamo sulle mura del borgo e passeggiando per la Grand Rue finalmente un pò meno caotica acquistiamo le immancabili cartoline, per l’evento con francobollo e timbro di Mont-St Michel. Il cielo scurisce ed i fari si accendono, è allora che spunta un’atmosfera magica quasi fiabesca con pinnacoli e ombre a fare bella mostra di sé torniamo verso i camper alla ricerca della foto ad effetto quando tutto d’un tratto il cielo si accende di mille colori per uno spettacolo pirotecnico inatteso. “La Merveille”è riuscita a stupirci ed emozionarci una volta di più se ancora ce ne fosse stato bisogno.
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Le mont St – Michel
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Sala dei Cavalieri
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Le mont St – Michel
10°GIORNO (18/6/06) Le Mont St -Michel > St – Malò
Trascorriamo la mattinata ancora a spasso per il borgo, quasi a salutare un luogo ormai familiare, ci dirigiamo verso St – Malò, programmando una sosta a Cancale cittadina che vive soprattutto di allevamenti di ostriche caratteristico il vecchio porto chiamato “la Houle” che conserva un atmosfera di altri tempi con le vecchie case sistemate ad arco e i carretti di “ Plates e Creuses “ per la gioia dei buongustai di ostriche e cozze che qui ti vengono offerti pronti da degustare seduti sul muretto del porto a 3€ euro la dozzina e dopo aver buttato i gusci su un’apposita parte di spiaggia come vuole la tradizione, bisogna ricordarsi di riportare il piatto alla Signora. E’ qui che notiamo per la prima volta la velocità con cui scende la marea, dal posto dove Gianna e Maria camminavano con l’acqua al ginocchio, esattamente 5 minuti più tardi il mare aveva lasciato le barche in secca e si era ritirato di circa 10 metri. Abbiamo parcheggiato nella nuova area attrezzata denominata Ville Ballets gratis la prima ora e 0.50€/ora le prime 5 ore con due bei camper service funzionanti però solo con carta di credito francese, proviamo a fare acqua prima con il bancomat, poi con la carta di credito (che funzionano benissimo in tutti i bancomat francesi e in tutti i negozi, ma qui no) fortunatamente alla fine una camperista francese ci offriva la disponibilità della Sua carta di credito consentendoci cosi di effettuare il rifornimento tanto sofferto. Ripartivamo con destinazione St – Malò, città di 50.000 abitanti che noi abbiamo praticamente quasi evitato,visti i divieti di parcheggio sia nel porto che nella città vecchia, decidiamo di proseguire per Dinard, Ma appena giunti sul canale della Rance e attraversato l’omonima diga, siamo attratti da un parcheggio frequentato da numerosi camper, decidiamo allora di fare sosta li con una splendida vista sul porto si St -Malò, le chiuse per il transito delle barche ed un ponte levatoio che sarà lo spettacolo della serata accompagnato da un tramonto fantastico, girando fra la chiusa ed il ponte scopro che all’interno della diga c’è una centrale elettrica funzionante con la forza delle maree(è in grado di fornire elettricità ad un comprensorio di 200.000 abitanti ed è aperta al pubblico. Sarà la prima meta di domattina almeno per me.
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Cancale Bar e barca
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Cancale plates e creuze
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Dinard il ponte sulla rance
11°GIORNO (19/6/06) St – Malò > Pointe de l’ Arcouest
Dopo una sveglia alle ore 6.00 (campanello per l’apertura del ponte) e qualche foto alla marea e alle chiuse, arriva finalmente l’ora della visita alla centrale, percorso didattico e teorico sul funzionamento delle turbine funzionanti con le maree, reversibilità delle pale e del senso di rotazione, comunque interessante. Partiamo alla volta della Bretagna delle scogliere e dei fari, ci accompagna una pioggerellina fresca e anche un pò fastidiosa, ci fermiamo ad un intermarchè a fare la spesa e poi attraverso strade belle con scorci su baie che ti appaiono all’improvviso dove trovi barche coricate su un fianco inattesa che della marea che le rianimi. Arriviamo a Cap Frehel intorno a mezzogiorno, ha nel frattempo smesso di piovere e il sole comincia a sorridere, il faro è all’interno di una riserva naturale a strapiombo sul mare in mezzo a un esplosione di erica lilla e rosa i gabbiani nidificano sulle rocce più inaccessibili, un vero paradiso, arriviamo fino a fort la latte, una fortezza del XVI , Una leggenda racconta che da questo promontorio, bello da mozzare il fiato, fosse possibile raggiungere le isole normanne a piedi. Anche se recenti studi hanno smentito questa ipotesi, c’è chi sostiene che nella sottostante baia Frénaie si possa vedere un sentiero sotto le acque più basse. Proseguiamo per Paimpol, la strada passa attraverso case tipicamente bretoni in pietra con tetto in ardesia e finestre sulle mansarde con i giardini fioriti e curati in maniera a dir poco stupenda, al punto che siamo costretti a numerose fermate per fotografare ortensie e fiori di ogni tipo, il culmine della meraviglia si tocca percorrendo l’ultimo pezzo di strada verso Pointe de l’Arcouest dove all’improvviso dopo una curva ci appare l’oceano con una miriade di scogli e scoglietti da riempire tutto il campo visivo, Troviamo posto nel parcheggio riservato ai camper e pullman ma dopo aver sistemato i cunei sotto le ruote e cominciato a tirare giù la veranda ci accorgiamo che i nostri vicini, a parte qualche camper tedesco, fanno parte di un campo nomadi, a questo punto smontiamo il nostro accampamento, per fare rotta sul più quieto camping Rohou a 500 metri di distanza, ci sistemiamo e dopo una cena a base di barbecue ottimamente curato da Marco, non c’è nulla di meglio che una sana passeggiata fino al pontile di imbarco per le isole Bréhat, camminiamo fino a dove il pontile sparisce sotto li mare con gabbiani e cormorani che volteggiano attorno a noi poi tornando indietro ci rendiamo conto che la marea sta praticamente viaggiando alla nostra velocità e più noi ci avviciniamo alla terra ferma , più il livello del mare resta sempre un metro dietro noi, un emozione da brivido ( non fosse altro per la temperatura dell’acqua).
Gasolio 40.0 € 37.03 Lt
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Cap Frehel il faro
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Fort la Latte
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Pionte de l’Arcouest
12°GIORNO (20/6/06) Pointe de l’Arcouest > St – Thegonnec
La mattinata si presenta fresca e a tratti nuvolosa, decidiamo di far un breve escursione alle isole Brehat, in realtà si tratta di un'unica isola circondata da un arcipelago di circa 400 isolotti e scogli vari, alle 9.30 ci imbarchiamo su un battello per la circumnavigazione dell’ isola commentata in francese perciò cerchiamo di comprendere al meglio le spiegazioni del comandante, ma con risultato mediocre riusciamo a capire che è l’isola dei fiori e delle rocce rosa in effetti, dopo la circumnavigazione con vista sul Faro du Paon e sul Faro du Rosedo, (l’unico in tutta la Francia ad avere per guardiano, una donna che da più di trent’anni vive li e che a fine estate 2006 verrà completamente automatizzato). Il giro continua con vista sulla Chapelle Saint Michel e il moulin du Birot, un antico mulino funzionante a marea, attracchiamo al molo 3 per via della bassa marea perciò parte dell’ora a disposizione per la visita passa per raggiungere il piccolo centro abitato, che merita senza dubbio il nome di cittadella dei fiori per via della fioritura di giardini, aiuole, vasi e di tutti i posti possibili, il tempo per un caffè e torniamo verso l’imbarcadero già pensando ai venti e più minuti che ci separavano dall’ approdo, ma con nostra sorpresa, la marea era nel frattempo salita risparmiandoci circa 500 metri di strada consentendo al battello di arrivare fino al molo 2 . Partiamo dal campeggio con destinazione Paimpol , Ploumanac’h e Tregastel, fra strade sempre molto belle che si inseriscono ,in panorami sempre diversi e sempre stupendi, ora fra scogliere di granito rosa come a Ploumanac’h, ora in fiordi che si insinuano per chilometri all’interno di una natura selvaggia e incontaminata, e un attimo più tardi trovarsi su una lunghissima spiaggia oceanica con il mare lontanissimo. A Plestin les greves ci fermiamo in un supermercato Lidl dove facciamo spesa e incetta di dolci, arrivando alla cassa abbiamo la gradita sorpresa di trovare una ragazza gentilissima e che guardandoci e sorridendoci ci accoglie con un “Buon pomeriggio” in perfetto Italiano, ci ha poi spiegato che aveva studiato a Firenze e Roma e ha dimostrato di avere una buona conoscenza dell’Italia. Ripartiamo alla volta di St-Thegonnec, una tipica cittadina Bretone dove si può parcheggiare in una apposita area con piazzole delimitate da siepi e tavolini per picnic luce e camperservice gratuito riusciamo a vistare il Calvario (uno dei più famosi) e la cattedrale distrutta da un incendio nel 1998 e completamente ristrutturata nel 2005. particolarmente gradevole l’Enclos, insieme del complesso parrocchiale composto dalla chiesa , il calvario ,e l’ossario, tutto racchiuso da mura, tipico di questa zona della Bretagna.
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Isole Brehat
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Isole Breat Faro Paon
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St – Thegonnec l’Enclos
13°GIORNO (21/6/06) St – Thegonnec > Ploudalmezeau – Portsall
Ci svegliamo sotto una pioggerellina fastidiosa, facciamo ancora un giro attorno al calvario e con Maria abbiamo la splendida idea di provare l’ebrezza di un buon caffé al bar Sport. ( il peggior caffé bevuto in Francia), dopo quest’esperienza facciamo rotta verso Gumiliau famosa per l’Enclos, stupendo il calvario con più di duecento figure e la chiesa in pietra, carino anche il centro di questo paesino, dopo l’ascquisto di qualche souvenir partiamo alla volta di Roscoff. La vecchia città ci accoglie con il porto completamente asciutto e le barche adagiate sul fondo o appese ai moli, dopo un giro attraverso il mercato molto caratteristico e fotografato il borgo e il faro sul porto, torniamo ai camper proprio mentre il primo bacino del porto si comincia a riempire di acqua e tutto sembra rianimarsi, barche di pescatori che tornano con cassette di Tortue e Astici che attraccano al molo dove fino a pochi minuti prima si poteva tranquillamente passeggiare sul fondo, ripartiamo ma fatto pochi chilometri cercando di percorrere la D10 strada che dovrebbe costeggiare il mare fino a Ploudamezeau troviamo un cantiere di lavoro e la deviazione verso l’interno. A quel punto, sfoggiando il mio miglior francese, mi avvicino agli operai chiedendo se fosse possibile percorrere altre strade per non perdere posti così belli, appena mi avvicino un signore mi viene incontro e in un Francitaliano mi fa capire che ci avrebbe accompagnato con la sua macchina, ringraziamo, e subito formiamo un’autocolonna di una macchina e due camper percorrendo stradine larghe al massimo 3 metri con il signore in questione che ci fermava il traffico in senso contrario ma con un panorama e uno scenario veramente da favola, fatti circa 10 chilometri così, la nostra guida si fermava e salutandoci ci diceva che avrebbe potuto riportarci su strada normale dopo circa 500 metri ma avremmo perso uno spettacolo così “Agreable”, lo ringraziamo ancora e proseguiamo. Dopo una breve sosta per il pranzo, giungiamo a Lilia lasciamo i camper nel parcheggio sulla spiaggia e dopo pochi minuti di strada ci troviamo di fronte il faro dell’isola di Vierge il più alto d’europa, dopo averlo visto e anche qui scattato decine di foto ci rimettiamo in marcia per arrivare a Ploudalmezeau da li proseguiamo per la località di Portsall dove c’è un area attrezzata nell’ ex camping comunale in Rue porsguen uno spiazzo cintato e erboso con camper service a 2€ a circa 150 metri da una spiaggia bianchissima e circondato da villette tutte in stile bretone, fra queste ne spunta una con un grande albero di veliero piantato davanti (è la residenza estiva di Paco Rabanne) questa località è tristemente famosa perché nel 1978 proprio sugli scogli davanti al pilone affondo la Amoco Cadiz una petroliera che con il suo carico distrusse flora e fauna marina, fortunatamente oggi a distanza di quasi vent’anni non c’è più alcuna traccia di questo disastro ambientale, si può ancor vedere l’ancora di questa nave sulla piazza del paese. La sera trascorre tranquilla passeggiando e scambiando qualche parola con la gente del posto,che ci da queste informazioni e ci saluta dicendo “ KENAVO” che in bretone significa Arrivederci.
Gasolio 40.00€ 37.42 Lt
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Faro dell Isola Vierge
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Ploumanac’h
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Portsall
14°GIORNO ( 22/6/06 ) Ploudalmezeau > Locronan
Oggi arriva la giornata dei fari, finalmente riuscirò a visitarne uno? Partiamo con destinazione le Conquet, percorrendo strade in mezzo a formidabili colori, oro del grano e altri cereali, verde del mais e girasoli non ancora fioriti ogni tanto lo sguardo viene distolto da mandrie di mucche di razze più variegate, o file di centrali eoliche, giunti nei pressi di Lampaul, seguiamo le indicazioni per il faro di Trezien, dopo poco lo vediamo stagliarsi contro il cielo, tutto di pietra con i suoi 65 metri, già pregusto la salita, ma il sorriso si spegne quasi subito, un cartello indica che le visite sono possibili solo nei pomeriggi di luglio e agosto, pazienza, tanto ce ne sono tanti dico io. Proseguiamo verso Le Conquet dove arriviamo verso le 11.00, il tempo di parcheggiare lungo la strada perchè il parking per bus e camper era completo. Io mi fiondo nel locale ufficio informazioni per avere notizie sul faro di Pointe St – Mathieu, gentilmente mi forniscono di depliant e cartine varie, ma il faro è visitabile solo nei fine settimana, ( comincio a pensare di essere afflitto da Fantozziana sindrome) facciamo un giro per la cittadina ma secondo noi non vale la pena di una sosta, molto turistica per via dell’imbarco per le isole d’Ouessant ma con nulla di veramente degno di nota; decidiamo comunque di percorrere la strada turistica che conduce alla Pointe di St – Mathieu, e li la sensazione che si prova credo che resti impressa nella mente per molto tempo, la” Prua del Mondo Antico” il faro più a ovest del vecchio continente, il faro bianco e rosso che sovrasta i resti di una abbazia costruito nel 1835, tutto intorno i sentieri si snodano lungo percorsi che vanno a strapiombo sull’oceano, passiamo qualche ora in questo luogo passeggiando fra cavalli liberi, distese di fiori stupende. Da vedere anche il vicino il monumento nazionale dedicato ai caduti in mare di tutta la Francia, ripartiamo da li cercando una sistemazione dove poter sostare due notti , per concederci un giorno senza guida, decidiamo allora sempre prendendo spunto da chi ci ha preceduto (Andrea e Silvia e il loro Kermario) di andare a Locronan, anche perchè volevamo evitare il centro di Brest, cosi con una modifica al programma studiato a tavolino nelle lunghe sere di inverno saltiamo la sosta a Le Faou la successiva penisola di Crozon ( ma dovremo pur lasciarci una buona scusa per tornare o no? ), e puntiamo dritti su Locronan, uno stupendo paese bretone dove si parcheggia tranquillamente in un parcheggio gratuito all’inizio del paese camper service 2€. Li tutto sembra essersi fermato al secolo XIX niente vetture in centro solo negozietti di artigianato locale e un splendida Pasticceria, arriviamo per cena, Marco e Io ci mettiamo a quardare un rumorino sul suo camper poi tiriamo fuori la veranda e ci rilassiamo mentre Gianna e Maria sono già in avanscoperta per veder quali negozi particolari saccheggiare domani. Ceniamo al fresco poi decidiamo di fare i soliti due passi per qualche foto notturna, ed è così che ci ritroviamo camminando sulla piazza 19 Mars 1962 la piazza della “Marie” quando da” l ostaliri ti Jos pub” sentiamo musica celtica molto orecchiabile, decidiamo di entrare con la scusa di un caffé ( buono) e ci troviamo una quindicina di persone di tutte le età che tutti i giovedì sera si riuniscono li e suonano e si divertono coinvolgendo chiunque sia disposto a un sorriso, usciamo dall’ ostaliri dopo un paio d’ore e un paio di birre, è stata una bella serata, ma le foto notturne sarà meglio rimandarle a domani sera.
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Pointe di St –Mathieu
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Portsall
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Locronan
15°GIORNO ( 23/6/06) Locronan
Giornata di assoluto relax la passiamo girovagando fra negozietti di coltelli bretoni, pasticceria , visitando la chiesa di ST-Ronan e la vecchia chiesetta di Notre Dame de Bonne Nouvelle a dieci minuti dal paese. Compro un po’ di birra artigianale per casa e gli amici, le immancabili cartoline, e la sera finalmente le case bretoni con le famose lanterne accese (poche per la verità)
Locronan Via principale
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Locronan ND de Bonne nouvelle
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Ostaliri ti Jos Giovedi sera
16°GIORNO (24/6/6) Locronan > Quiberon
Partiamo con direzione Penmarc’h, ci fermiamo all’internachè di Duarnenez poi tutta la costa passando da Audierne evitando la Pointe du Raz luogo senz’altro bello ma troppo turistico e affollato, lungo la strada, le case cominciano a perdere la tipica forma bretone, di pietra con tetto in ardesia, per lasciare spazio a edilizia più tradizionale e residenziale , nei dieci giorni precedenti non ricordiamo, a parte qualche rara eccezione di aver visto case con più di due piani e che si scostassero dalla tradizionale forma del tetto spiovente con mansarda, attraversiamo ora la zona del “pays Bigouden” zona della provincia del Finistere dove le donne usavano il tipico cappellino lavorato al tombolo, giungiamo a Penmarc’h poco prima delle 12.00 e seguendo le indicazioni del faro di Eckmull, parcheggiamo proprio di fianco al faro, stavolta aperto e visitabile, 307 scalini a chiocciola 65 metri di altezza tutto in granito e opalina la lampada ha una portata di 30 e 50 Km la Boiserie in rovere di slovenia ne fanno uno degli esemplari più belli per gli appassionati, peccato che in seguito a lavori di restauro, non si possa salire oltre la terrazza, senza poter accedere alla boiserie che si vede solamente attraverso un vetro e alla lanterna vera e propria da lassù, vento a parte si gode di una vista stupenda, scendendo consiglio di non effettuare la visita centre de decouverte marittime, situato nel vecchio faro in quanto si tratta di una mostra situata nei primi due piani ,ex alloggio dei guardiani, di scarso interesse, mentre invece merita di essere visto” le canot de sauvetage Papa Poydenot” una barca a remi del 1901 completamente restaurata con cui la locale società di salvamento soccorreva le navi in difficoltà fino al 1925, è stato attualmente riportato alle originali condizioni e dotato delle attrezzature d’epoca e una volta all’anno viene varato e naviga a remi in varie manifestazioni in tutta la Francia. Partiamo da questo luogo con la consapevolezza che stiamo lasciando nella parte alta della Bretagna una parte del nostro cuore, percorriamo la N 165, una autostrada gratuita che collega Brest a Nantes e giungiamo a Carnac, dove ci femiamo a fotografare i megaliti dell’ Allineaments di Kermario, cerchiamo di arrivare a Quiberon, ma dopo aver girovagato alla ricerca di un parcheggio ( impossibile per uno figuriamoci per due camper) decidiamo di tornare verso Carnac, proviamo sostare nei pressi di un forte dove gia ci sono altri camper ma la soluzione non è minimamente accettabile, ferrovia a meno di quattro meti, terreno fortemente in pendenza laterale e fondo sabbioso, desistiamo e fortunatamente un chilometro ancora verso Carnac troviamo un ampio spazio in piano vicino ad un campo sportivo, c’è gia un altro camper con una coppia di anziani Francesi in compagnia di un cane anch’esso anziano, che guardano Dudi al guinzaglio con una certa curiosità , mentre stiamo preparando la cena arriva ancora un camper nuovo con tre persone, Padre Madre e Figlia che fanno strane manovre e giri intorno al loro camper da cui continuava a uscire acqua dopo un po’ il signore ci chiede se avevamo idea di perché perdesse acqua, visto che non sapeva più cosa guardare e considerando il fatto che avevano ritirato il Ci Riviera 100 Nuovo il pomeriggio stesso, accorriamo per vedere, e cerchiamo di spiegargli, sempre in Francitaliano, che si trattava della valvola della Truma Combi da riarmare, gli spiegavamo un pò il funzionamento dei principali comandi tranquillizzandolo del fatto di non aver comprato un camper “bucato”.
Gasolio 40.50€ 37.50 Lt
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Ploumanac’h faro di Eckmull
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Faro di Eckmull Interno
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Carnac i megaliti
17°GIORNO ( 25/6/06) Quiberon > Villandry
Partiamo in una mattina nuvolosa con la consapevolezza che il tour stia volgendo al termine oggi con la sosta a Nantes lasceremo l’incantevole e incantata Bretagna, percorriamo la N 165 e quello che era un rumorino sul camper di Marco si dimostra essere un cuscinetto di un mozzo anteriore sempre più rumoroso, perciò da adesso velocità ridotta per evitare rischi e ci avvicineremo verso casa non modificando il programma. Arriviamo a Nantes e parcheggiamo in Cours ST-Pierre parcheggio a pagamento proprio dietro l imponente cattedrale che visitiamo subito prima che inizi la messa delle 11.30 considerevole lo slancio delle navate di notevole altezza, capolavoro del rinascimento, giungiamo al castello dei duchi di Bretagna, purtroppo chiuso per restauro di tutta la zona castello e piazza royale, percorriamo le stradine del centro piene di bei negozi e ristorantini tipici arriviamo fino alla chiesa di Ste-Croix e fino alla Place de Commercie vero cuore pulsante della vecchia città dove ci sono ancora chioschi di vendita di fiori, ritorniamo al camper mentre stanno scendendo le prime gocce di una pioggia che ci accompagnerà per tutto il pomeriggio. Ripartiamo verso la valle della Loira salutando tutto quello che di bello abbiamo visto e vissuto, con al voglia di tornare presto:KENAVO’ en BRETAGNE !!!!!
Percorriamo l’autostrada per Angers, proseguiamo fermandoci a Villandry nel parcheggio dell’ufficio turismo, nel frattempo ha smesso di piovere. Proviamo ad invertire le ruote anteriore con posteriore dei due lati per vedere se il rumore diminuisce, ma purtroppo non è cosi, in serata conosciamo degli splendidi ragazzi di Trieste che stanno iniziando la loro vacanza facendo il giro in senso contrario al nostro, passiamo una piacevole serata scaldando l’atmosfera con un’ottima grappa
Pedaggio Autost 19.00€
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Quiberon la palude
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Nantes interno
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Nantes il portale
18°GIORNO ( 26/6/06) Villandry > Chenocheaux
Iniziamo al giornata con la visita al Castello e i giardini di Villandry, Il castello venne costruito nel 1536 e radendo al suolo una fortezza medievale di cui rimane oggi solo il Mastio, nel 1754 il Marchese di Castellane ne prese possesso e lo arredò secondo le norme e il confort dell’epoca, nel 1906 venne acquistato dal Dott. Joachim Cavallo famoso scienziato e filosofo, bisnonno dell’attuale proprietario; Egli creo i giardini alla francese cosi come li vediamo ora, particolarmente curata è la sala da pranzo con una ricca fontana in marmo provenzale e fini arredamenti d’epoca, di particolare rilievo la stupenda vista sui giardini e sull’orto che si ha da ogni stanza. Senz’altro affascinanti i giardini cominciando dalla parte del giardino d’Amore : l’Amore tenero : simboleggiato da aiuole fatte a cuore separati da piccole fiamme, l’Amore Appassionato : simboleggiato sempre da cuori ma spezzati dalla passione, l’Amore volubile : i cui ventagli agli angoli evocano la leggerezza dei sentimenti e tra i ventagli si notano le corna dell’amore tradito, l’Amore Tragico : i cui disegni rappresentano lame e spade usate nei duelli per rivalità amorose. Si prosegue con il giardino d’acqua e il giardino dei semplici, come in tutti i giardini medievali riservato a erbe aromatiche sia per scopo medico che alimentare , si prosegue poi con l’orto dove squadre di Giardingenieri sistemano ortaggi e frutta con disposizioni artistiche secondo le regole della antica tradizione monacale. I giardini di Villandry sono sottoposti a una continua cura , basti citare che le siepi di bosso si snodano per una lunghezza complessiva di 52 Km. E ogni anno sono piantate fra fiori e ortaggi circa 250.000 piante.
Finita la visita ci spostiamo verso Amboise e il suo castello reale che domina il paese tutto con case d’epoca e tetti in ardesia Troviamo parcheggio nel piazzaletto riservato ai camper, in verità uno spazio un pò angusto fuori dal centro e fra costruzioni industriali in disuso, mangiamo, poi raggiungendo il vecchio borgo ora isola pedonale, passiamo sotto la Porta dell’orologio e raggiungiamo il castello, che ti appare solo dopo aver superato le poderose mura subito fa bella mostra di se la cappella di S.Uberto dove sono sepolti i resti mortali di Leonardo da Vinci che qui passo gli ultimi tre anni della sua vita. La facciata del castello e un insieme di parti gotiche e rinascimentali con la conservazione di due grandi torri con rampe a spirali che consentivano ai carri e cavalli di raggiungere le parti più alte del castello. Dopo esserci gustati questa splendida vista sulla Loira, decidiamo di raggiungere Chenonceau che dista pochi chilometri dove pernotteremo sperando di vedere il castello delle dame illuminato. Giunti nel area riservata ai camper, senza camper service veniamo informati che le visite serali inizieranno solo la prima settimana di luglio, cosi decidiamo di anticipare la visita del castello sul fiume Cher, e ci ritroviamo per l’ennesima volta per oggi in fila alla biglietteria, dopo il lungo viale di accesso. Ci appare davanti la facciata nella sua imponenza, ma è spostandoci al lato dei giardini che vedi questa fiabesca meraviglia che si riflette sulle placide acque del fiume, viene detto castello delle Dame, perchè fu donato alla favorita del re Diana di Poitiers poi tornò alla casa reale sotto Caterina de’ Medici che lo lasciò a sua volta a Luisa di Lorena, alla interno di rilievo la cucine e alcuni saloni dell’epoca fra cui il gabinetto verde dove Caterina de’ Medici diresse la Francia dopo la morte del Marito Enrico II. Uscendo dal castello siamo attratti dai giardini stupendi, ma siamo stanchissimi per poter fare tutto il giro, così ci limitiamo a passare sotto alberi altissimi e giganteschi per vedere le cantine e transitando attraverso la fattoria del XVI secolo ( dire il vero tutta chiusa) raggiungiamo il camper dove dopo esserci rinfrescati e rilassati ci aspetta un ottimo barbecue a cura di Marco, andiamo a letto con la preoccupazione che il treno che passa li vicino avrebbe potuto disturbare i nostri sonni, ma con tutti i passi fatti oggi in giro per i castelli, neanche le cannonate medievali sarebbero riuscite a svegliarci.
Gasolio 40.50 € 38.05 Lt
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Villandry
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Amboise
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Chenonceaux
19°GIORNO ( 27/6/06) Chenoncheaux > ST – Hilaire Fontaine
Con oggi termina la parte turistica del viaggio, partiamo verso le 9.00 da Chenonceaux per Chambord, che raggiungiamo dopo circa un ora, circondato da una Foresta di 5500 ettari racchiusa da una cerchia di mura di ben 32 chilometri, questo castello si staglia imponente con le sue 440 stanze, 84 scale e 365 camini, credo che servano i numeri per poter descrivere l’immagine di sfarzo e maestosità che questa dimora doveva rappresentare, il tutto costruito intorno al famoso scalone a doppio elicoide che si avviluppa sui tre piani, cava al centro per permettere alla luce di filtrare dalla grande lanterna centrale, cosi che due persone che utilizzino ognuna una rampa di scale possano vedersi dalle aperture del centro, ma non si incontreranno mai, sembra che Leonardo sia uno degli ispiratori di questa scala rivoluzionaria per l’epoca. Particolarmente curati gli appartamenti reali del primo piano, mentre è completamente spoglia la grande cappella dove nel corso della seconda guerra mondiale sono stati raccolti i più importanti pezzi del Louvre di Parigi prima di essere nascosti in luoghi sicuri. Dopo la visita pranziamo nel parcheggio di Chambord un po’ mestamente, pensando al rientro, decidendo visto anche il persistente rumore del camper di Marco, di percorrere le strade normali fino a Macon, ripercorriamo il lungo viale del la foresta di Chambord e attraversando Villefrache sur Cher percorreremo tutta la valle della Loira fino allo spartiacque fra il mediterraneo e l’oceano, giunti a Lancon sulla strada N 76 troviamo un camper service a Gettone 1€ in vendita presso il locale Bar du Lac, ne approfittiamo per risistemare le riserve idriche, seguendo il navigatore satellitare, ci troviamo a La Charitè sur Loire un borgo medievale che sembra dipinto con tutti i tetti a cono rossi, sostiamo a Nevers per far visita ad un altro supermercato e ripartiamo seguendola D979 giungendo a St-Hilaire Fontaine, (non lo troverete mai sulle cartine stradali) una chiesa con quattro case a cui si arriva seguendo una indicazione Loire dopo il paese di Decize, chiediamo all’unico abitante, o comunque uno dei pochi, dove avremmo potuto sistemarci per la notte e se fosse stato possibile dormire li, subito ci indica di andare lungo la Loira nei pressi di una diga che non troviamo poi al ritorno da questa perlustrazione ci dice che possiamo stare sulla piazza proprio sui campi di petanque .
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Chambord il castello
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Chambord la scala Leonardesca
20°GIORNO (28/6/06) St – Hilaire Fontaine > Montgenevre
Puntuale come il giorno del giudizio, dopo una tranquilla notte di silenzio disturbata di tanto in tanto da qualche “moschitos”, alle 7.00 il campanile della chiesetta distante pochi metri da noi sembra si sia risvegliato da un periodo di letargo ed inizia una scampanata come nei migliori giorni di festa, ci svegliamo e con molta calma ci prepariamo per il viaggio più lungo del ritorno mentre le fresche temperature Normanne e Bretoni sono ormai un ricordo partiamo intorno alle 8.30 e dopo circa due ore arriviamo a Macon dove prendiamo l’autostrada per Lione e Grenoble dove arriviamo intorno a mezzogiorno ci fermiamo un paio di volt e per strada quasi a non voler tornare. Proseguendo per la N 91 cominciamo la scalata del colle di Lautaret uno splendido paesaggio alpino che sale fino a 2000 metri di quota, facciamo una sosta a Briancon dove ormai si respira aria Italiana qualche passo nel centro storico attraverso la Grande Roue o “ grande Gargouille” perché solcata da un canale nel 1345 al fine di garantire una riserva d’acqua per spegnere i frequenti incendi, belli i palazzi nobiliari che si affacciano su tale strada e la grande chiesa di Notre –Dame e ST –Nicolas. Ripartiamo percorrendo i pochi chilometri che ci separano da Montgenevre ultimo confine francese di questo nostro tour, parcheggiamo assieme ad altri camper nella nuova e ancora in costruzione area di sosta per 280 camper con prese di corrente funzionati per ora gratis ma appena terminata a pagamento. Situata all’uscita del paese, tutta la zona è un grande cantiere per la sistemazione della viabilità e la costruzione di un ponte per gli sciatori che consentirà l’unione di due zone, ora non collegate. Ci concediamo un giro per il centro assaporandoci per l’ultima volta il pile, da domani si torna al caldo, torniamo al camper organizzando gia nuove spedizioni.
Gasolio 49.00€ 41.18 Lt
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Briancon le mura
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Briancon la Grand Rue
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Montgenevre
21°GIORNO (29/6/06) Montgenevre > Casa
Partiamo intorno alle 7.30 da Montgenevre, dopo due chilometri siamo al confine di Claviere, iniziami il giro delle valli Olimpiche passando per Claviere e poi Cesana Sestriere Fenestrelle fino a arrivare a Pinerolo, per chi come me non passava da queste parti da un pò di tempo, si vede un paesaggio completamente rinnovato, a partire dalla pista di Bob agli impianti nuovi di risalita alla viabilità di Perosa Argentina e Pinerolo, bene, mi fa piacere, pero fa caldo proseguiamo verso Mondovì dove lasciamo il camper di Marco e Gianna in assistenza e dopo aver trasbordato i bagagli saliamo tutti e 4 ( 5 con Dudi che non apprezza molto il fatto di dover cambiare casa) e proseguiamo per Pieve di Teco dove lasciamo i nostri meravigliosi compagni di avventura e proseguiamo verso casa.
Pedaggi 3.60€
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La Frontiera di Claviere
Conclusioni e Ringraziamenti
Questa meravigliosa Avventura è stata possibile grazie a un’idea di Marco che è stato il sostenitore di queste mete a una pianificazione di viaggio durata tutto l’inverno chiedendo informazioni ai vari uffici turistici Nazionali Regionali e dipartimentali francesi, ( pianificazione poi stravolta in corso di viaggio) ma questo è il bello del plenair, devo ringraziare i miei compagni di avventura con cui ho condiviso momenti indimenticabili e hanno saputo accettare momenti di stanchezza o cambi di programma non preventivati con grande spirito di sopportazione , un grazie anche a Andrea e Silvia ed il loro Kermario, che non conosco personalmente ma solo attraverso un loro diario di un viaggio simile a questo effettuato nel 2005 e che con il loro entusiasmo sono riusciti a farci conoscere zone stupende dove probabilmente torneremo,anche perché Normandia e Bretagna non si riescono a vedere in una sola volta .
Ricordarsi due bombole cariche perché gli attacchi sono diversi e le bombole costano il doppio
Fare gasolio possibilmente presso i centri commerciali, costa meno, lo abbiamo trovato anche a 1.06€ Lt.
La gente è molto cordiale con i turisti in genere ed in particolare con i camperisti non esitate a chiedere informazioni
Evitate le autostrade, usate per quanto possibile le strade locali sono in genere molto belle e scorrevoli e solitamente ornate con tanti fiori
Fate attenzione ai centri abitati sono presenti innumerevoli dossi di rallentamento
La Bretagna e la Normandia sono di norma molto fresche ed è possibile trovare anche qualche pioggia
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