Stazione di Topolo' dal 02 al 17 luglio 2011

Grimacco (UD)

Dal 2 al 17 luglio 2011 nella cornice del pittoresco borgo del comune di Grimacco, paese in provincia di Udine, ha luogo la 18esima edizione Postaja Topolove, Stazione di Topolò. Una Stazione come snodo di relazioni, di incontri, di affetti, sulla cima e al fondo di una valle che nel fitto del bosco, sopra il paese, diventa Repubblica di Slovenia, proprio dove iniziava la Repubblica di Jugoslavia o l' “Est” e, prima ancora, l'Impero Asburgico. Topolò, da sempre frontiera, è ancora Italia, per poche centinaia di metri, anche se la lingua che i topoluciani parlano da sempre è un arcaico dialetto sloveno. Non ci sono bar, non ci sono negozi, qui finisce l'asfalto, non ci sono collegamenti con il fondovalle e solo 30 abitanti dei quasi 400 di un secolo fa: il risultato di un Novecento che ha mostrato solo il peggio di sé: dalla battaglia della confinante Caporetto/Kobarid alla non meno disastrosa Guerra Fredda con i suoi odi e i suoi malintesi intorno al concetto di Identità. Eppure, oggi qui c'è un aeroporto, benché per i soli arrivi; un ufficio postale per Stati di coscienza, quattro ambasciate, una biblioteca dei libri del cuore, un Istituto di Topologia, un ostello per i suoni trascurati, resti di terme e di gloriose sinagoghe. Da quest'anno persino il quartier generale dell'Officina Globale della Salute (OGS). Non è un festival la Stazione/Postaja. Non è un contenitore di spettacoli itineranti. Gli incontri a Topolò/Topolove avvengono da 18 anni nelle piazzette, nei vicoli, nei fienili, nelle case private, nei boschi che assediano il paese, in una condizione di totale informalità: senza palchi, senza quinte, senza biglietto d'ingresso, senza separazione tra abitanti, artisti e pubblico tanto da ricavarne un'impressione di quotidianità. Per questo gli orari sono dopo il tramonto, verso sera, fino all'alba, nel pomeriggio. Ciò che avviene a Topolò nel mese di luglio spesso non rientra nei ranghi delle classiche discipline artistiche: vengono realizzati progetti ispirati direttamente dal contatto, dalla conoscenza (visiva, sonora, storica e quant'altro) del luogo, che diventa così il motore e non lo scenario passivo degli accadimenti; la sperimentazione che si innesta sulla tradizione. Oppure prendono vita operazioni “Fitzcarraldo", stimolate proprio dalla difficoltà non solo tecnica dell'agire a Topolò. Raramente chi sale alla Stazione sa precisamente cosa farà e come, e la stessa incertezza vale, serenamente, anche per le aspettative di chi vi assiste. Ancora, si svolgono "cantieri"-laboratorio dedicati a bambini e ragazzi e c'è una Sala d' Aspetto per incontrare poeti e scrittori in transito. Non ci sono spettacoli "itineranti" che toccano Topolò, anche gli eventi apparentemente "esterni" hanno in realtà un legame profondo con la Stazione. Chi realizza i progetti viene ospitato nelle case del paese; l'ospitalità qui è fondamentale, un ribaltamento in quanto il luogo era sottoposto, a causa del confine, fino a meno di vent'anni fa, a rigidi vincoli (compreso il divieto di avere macchine fotografiche e cineprese) che impedivano una vita normale. E' tutto è gratuito.

www.stazioneditopolo.it
Altre Info 0432 73 18 18 - 334 97 52 517