Tutta la Norvegia, Dalle Lofoten, ai fiordi al Preikestolen
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Tutta la Norvegia, Dalle Lofoten, ai fiordi al Preikestolen
di Valgi
Agosto in Norvegia
2 adulti, 3 figli (12,10 e 9 anni)
Domenica 7 agosto Partenza da Moncalieri (TO) subito dopo pranzo. Il contachilometri segna 51700.
Nel camper abbiamo stipato di tutto, cibi, magnifici i risotti e le zuppe in busta! Verdure in scatole, frutta fresca e vestiti, dal costume da bagno ai guanti di lana. Useremo tutto, anche se solo per un giorno.
Piove, Passiamo per Lugano, Bellinzona, vedendo che al Gottardo ci sono 10 km di coda andiamo per il San Bernardino. Poche curve, si sale velocemente e transitiamo nella galleria sotto il passo. Fermata a Thusis ad acquistare Toblerone in quanto le mie scorte di cioccolato amaro sono basse e pernottamento a Maienfeld, il paesino di Heidi. Non che dall’area del distributore si veda granchè, il cielo è grigio e le nuvole basse, ma Heidi per me è sempre un mito!
Percorsi così i primi 400 km.
Lunedì 8 agosto. Partenza con calma alle 9 e si viaggia fino alle 13.30, quando facciamo tappa a Rothemburg ob den Tauber. Passiamo, salendo, da Bregenz, ma non è necessario il bollino delle autostrade austriache (o almeno io ho capito così): vi sono infatti cartelli che indicano il breve tratto di autostrada percorso come “corridoio”.
A Rothemburg ci fermiamo in un’area di sosta vicino al centro dove facciamo due passi. Temporale fortissimo ma poi per fortuna tona il sole (non per molto, dopo un paio di ore già si avvicinano altri rovesci). Percorriamo anche un tratto delle mura, che hanno l’accesso gratuito. Lungo il muro il nome di coloro che ne hanno finanziato la ricostruzione e i metri che hanno regalato alla città). Alle 17.30 ripartiamo e dormiamo in un’anonima area dell’autostrada nel nord della Germania.
Martedì 9
Arriviamo a Puttgarden e prendiamo il traghetto: 106 Euro per il camper 2 adulti e tre figli. Nessuna coda e ci dirigiamo verso Copenaghen dove arriviamo in serata. Ci troviamo per caso vicino al Citycamper. E’ un posto squallido per 30 euro ti danno un posto sull’asfalto in un brutto parcheggio, i bagni sono in un paio di container. Il gestore non sembra interessato a chi arriva. Ci dice di aspettare fuori e se ci sarà posto ci farà entrare. Parcheggiamo e ci avviamo a piedi, 20’, verso il centro che giriamo velocemente. Non abbiamo intenzione di fermarci più di tanto. Alle 22.00 siamo a nanna e finiamo col dormire di fronte all’area di sosta del tutto indisturbati.
Mercoledì 10 si riparte. Decidiamo di provare il famoso ponte tra Danimarca e Svezia. Innegabilmente imponente. Costo per il nostro camper 80 euro.
Pernottiamo nel tratto di strada non di autostrada in Svezia ormai vicino al confine con la Norvegia, in un paese di mare con porto grazioso. Cominciamo a sospettare che qui le vacanze siano finite.
giovedì 11 Arriviamo ad Oslo. Parcheggiamo, come suggeritoci dai nostri amici, ai piedi del trampolino olimpionico, di fronte al museo dello sci. Lì vicino passa la linea del metro 1 che porta in centro, i biglietti si possono fare alla fermata al distributore automatico.
Alle 13.00 siamo in centro, poco dopo sentiamo una banda musicale: è il cambio della guardia davanti a palazzo reale, che avviene tutti i giorni alle 13.30. Visitiamo anche il parco di Vigeland, che trovo bellissimo. I figli preferiscono fermarsi al parco giochi all’interno del parco stesso. Megagalattico. Così siamo tutti contenti.
Ripartiamo in serata e ci spostiamo verso nord, arrivando quasi fino a Lillehammer. Ormai non c’è più autostrada, ma solo una normale statale con una corsia per ogni senso di marcia. Il limite è di 80 km/h
Venerdì 12 Sempre percorrendo la E6 ad un dato momento il navigatore ci fa deviare sulla RN29. La strada sale su un altipiano brullo e spettacolare. Ad un dato momento non è più asfaltata, ma in terra battuta, si percorre comunque bene. Muschi licheni e pecore. Scendiamo e si segue una vallata. Qui le montagne non sono alte ma tutte arrotondate e vi sono pochi tornanti, la strada sale e scende dolcemnte a superare lo spartiacque. Con la RN3 arriviamo a Trondheim nel tardo pomeriggio, mentre cerchiamo dove piazzarci arriviamo vicino alla cattedrale dove vi è un parcheggio a pagamento (60 Nok) privato. Ma non c’è più nessuno (sono le 16.30) perché, ci dice una signora che sta uscendo, è tardi, e quindi non vi è la possibilità di pagare, però, ci dice possiamo sostare lo stesso. Ammiriamo da fuori la cattedrale e facciamo due passi in città. Ripartiamo dopo cena e ci fermiamo dopo un’ora accanto alla E6 vicino ad un porticciolo. Intorno campi di grano. Sarà una delle notti più fredde infatti al mattino abbiamo 10° e accendo un po’ la stufa
Sabato 13
Prosegue il viaggio verso nord. Sinceramente sono un po’ stufa Tanti i chilometri e nulla di particolare ancora.
Ci fermiamo in un’area pic nic e riusciamo a mangiare all’aperto, accanto ad un torrente che scende impetuoso.
Quindi arriviamo alle cascate di Laksfossen, a 60 km da Mosjen ma nessun salmone che risale la cascata. Si vede appena un po’ di neve su qualche cima. Proseguiamo e arriviamo a Mo I rana.
Qui finalmente incomincia la Norvegia sognata (finora ero rimasta un po’ delusa, oltre ad essere stufa di 6 giorni di viaggio).Prendiamo infatti la statale 12 che porta alla statale 17. Bella e da consigliare. Ci fa compagnia anche il sole regalando una luce dorata alle strane montagne che ci circondano. Si vedono anche molte isole. Purtoppo arriviamo tardi per il traghetto, pernottiamo all’imbacadero e siamo tra i primi a imbarcarci il giorno dopo!
Domenica 14
Il traghetto ci fa superare il circolo polare artico. Ammiriamo i paesaggi, sbarchiamo e corriamo a prendere il secondo traghetto di questo tratto di rn17. Pranziamo con vista sul ghiacciaio Svatisen ,quasi a Holland, , da dove partono le gite per vedere il ghiacciaio da vicino (barca + passeggiata).
Proseguendo lungo la costa notiamo una spiaggia bianca e, visto che c’è il sole, anche se l’aria è frizzantina, ci fermiamo un paio d’ore in spiaggia: non c’è nessuno a parte i gabbiani, l’acqua è gelida e i miei figli appena si bagnano, ma la cornice è da cartolina. E ci siamo messi il costume ! Sopra il circolo polare artico!
Proseguiamo e arriviamo in serata a Saltstraumen. Il parcheggio sotto il ponte è costoso per la notte, ma basta spostarsi un pochino oltre (sulla sinistra alla fine del ponte) e si vede uno spiazzo, di fronte al campeggio e al super mercatino, libero da divieti, dove sono già fermi altri due equipaggi. Ci fermiamo anche noi. Stasera si dorme dopo una breve ricognizione e domani mattina si va a pescare.
Lunedì 15’
Mentre marito e figli pescano faccio una passeggiata fin sul ponte da dove benissimo si vedono i mulinelli che fa l’acqua. Intano i miei prendono un bel merluzzetto, grande soddisfazione di Andrea, primo in graduatoria quale pescatore.
Dopo pranzo ripartiamo e arriviamo a prendere il traghetto al volo.
Su consiglio di amici abbiamo preferito la tratta Bognes Lodingen. Lungo la E6 con 16 partenze durante la giornata, senza prenotazione, il viaggio dura 50 minuti circa al costo di 64 euro circa. L'abbiamo utilizzato sia all’andata che al ritorno.
Arriviamo, per le 21.00, fino a Eggum, dove è l’area di sosta già segnalata da altri camperisti. Un vento forte scuote il camper tutta la notte, ma non accendiamo il riscaldamento, non è così freddo.
La centralina del nostro camper ci dice che finora abbiamo percorso 3600 chilometri e abbiamo guidato per 68 ore, con una media oraria di 80 chilometri
Martedì 16
Le previsioni sembrano incerte e decidiamo di andare fino ad A subito, per vedere i paesaggi (le nuvole sono alte) e poi tornare indietro con calma. Attraversiamo paesaggi bellissimi e arriviamo per le 14.30 ad A. Pioviggina. Visitiamo il museo dello stoccafisso
Decidiamo di tornare indietro, lentamente. Vediamo un parcheggio all’entrata di Reine, in alto, e decidiamo di parcheggiare nella cartolina. Anche senza sole sembra in effetti di essere in un splendida cartolina. Le case rosse riempiono di colori le nostre foto. Marito e figli trovano uno scoglio per pescare mentre io faccio due passi. Da visitare non c’è granchè, è la scenografia che cambia ad ogni angolo che è superba.
La sera dormiamo nella “cartolina”.
Mercoledì 17
Neanche la mattina purtroppo c’è il sole; cominciamo a tornare indietro e vistiamo Nusfjord dove abbiamo la conferma che la stagione alle Lofoten è finita. Questo paesino museo sarebbe a pagamento ma la biglietteria è ormai chiusa e vi si accede liberamente. Osserviamo alcuni pescatori pulire il pesce e vediamo che contenti barattano con dei russi un grosso merluzzo (ma proprio grosso) con una bottiglia di, immagino, vodka, e ad un altro turista per sei lattine di birra danno un’enorme quantità di filetto di merluzzo fresco. Andando la supermercato scopriamo che in effetti qui i prezzi degli alcolici sono altissimi, probabilmente per scelta politica: una lattina di birra normalissima si aggira sui 4 euro.
Esce il sole e il cielo sembra pulirsi e decidiamo di tornare indietro a rivedere Reine col sole. E scattiamo molte altre foto in una Norvegia più colorata. Ah quanto rende più bello il sole!
Ci avviamo di nuovo lungo la E 10 e decidiamo di provare la 815 sull’isola di Vestvagoi. Scelta ottima. I paesaggi inondati dalla luce bassa del sole sono splendidi e troviamo facilmente un posticino tranquillo per pernottare.
Giovedì 18
Purtroppo anche oggi non c’è sole e il tempo sembra chiudersi. Arriviamo a Svolvaer dove mi rendo conto è arrivato l’autunno. Le piante hanno cominciato a prendere una bella colorazione giallo rossa. Continuiamo per la E10 tra montagne imponenti e bellissime e lasciamo nel pomeriggio le Lofoten.
Il cielo si è purtroppo chiuso e comincia a piovere. Proseguiamo velocemente verso sud e ci fermiamo a dormire nel parcheggio del negozio sul Circolo Polare Artico della E6. I camper sono pochi e tutti con targhe tedesche norvegesi e del nord Europa.
Venerdì 19
Ci svegliamo con 10° ma qui è normale: siamo in alta montagna, a 697 metri sul livello del mare. Piove. Visitiamo il negozio facciamo un po’ di foto e ripartiamo verso sud.
Vorremmo visitare il Laksavarium ma è chiuso perché la stagione è finita. Proprio nel paese vicino a questo allevamento di salmoni attenzione ai dossi malsegnalati. Sulla E6 bisogna andare piano, ma pur guidando ai limiti richiesti può capitare di non vedere il dosso se non quando ci sei sopra: che sconquasso!
Dormiamo vicino ad una Coop sul lago a due ore da Trondheim.
Sabato 20
Continua a fare brutto. Stanno mietendo il grano. Prendiamo la E39 e ci dirigiamo verso Cristiansund per prendere la Strada Atlantica. Attraversiamo dei bei paesaggi e finalmente rivediamo il sole. Per prendere la strada atlantica da Cristiansund occorre prendere due tunnel con un esborso di 220 corone. Penso che possa convenire in alternativa fare qualche chilometro in più e passare da Molde all’andata e al ritorno. Ci fermiamo in un parcheggio della strada atlantica e riproviamo a pescare
Domenica 21
Di nuovo pesca mentre io passeggio e ammiro l’erica fiorita. A pranzo ripartiamo. Ci dirigiamo verso Alesund. Piove sigh E le previsioni sono sconfortanti!
Non sapendo dove metterci in Alesund finiamo nel punto panoramico: lì c’è un parcheggio non grandissimo, ma sufficiente per 6/7 camper. Di lì la vista splendida sulla città, molto scenografica e per la scalinata con 418 gradini si scende in città. Cittadina piacevole.
Passiamo lì la notte nonostante un vento fortissimo faccia ondeggiare non poco il camper.
Lunedì 22
Qui cominciamo le scuole
Noi invece visitiamo l’acquario. Mi è piaciuto molto. L’ingresso costa 180 nok per gli adulti.
Dentro prevalentemente vasche con pesci del luogo. In una vasca puoi toccare le mante, che ti si avvicinano a pelo d’acqua. Molto apprezzate anche le aule – scuola: da un lato in dieci centimetri d’acqua vi sono ricci di mare, granchi enormi, aragoste, stelle marine, e ti invitano a prenderli in mano, dall’altro lato, per la delizia dei bimbi, la ricostruzione di un moletto dove si può pescare granchi: abbassi la cordicella, tiri su il granchio (che poi però molla la presa e ricade tranquillamente nell’acqua). Alle 13.30 si assiste la pranzo dei pesci e alle 15.00 puoi dare tu da mangiare ai pesci di un’altra vasca. All’aperto i pinguini e due giochi per i bambini: la buca della sabbia (e sotto la sabbia scavando, si trova la riproduzione di uno scheletro di balena) e un gioco con l’acqua e un sistema di chiuse che i bimbi possono divertirsi ad aprire e chiudere.
Ci siamo fermati fino alle 15.30 quando abbiamo ripreso il viaggio e ci siamo diretti verso il passo dei Troll. Pernottiamo lungo la statale. I panorami sono proprio belli.
Martedì 23
Si sale al passo dei troll. Qui incontriamo credo i primi italiani, una comitiva di 14 camper! Prima nessuno e poi tutti insieme?!
Saliamo 750 metri e ci fermiamo al passo. Belvedere panoramico ti permette di ammirare la strada appena fatta. La salita mi ricorda la salita del Colle dell’Iseran, in Savoia. Scendiamo a Valldaal dove compriamo le fragole. Carucce, 40 Nok, ma proprio buone, bisogna provarle. Per le 14.30 arriviamo a Geiranger, dopo aver visto il fiordo dall’alto da un magnifico belvedere, aver fatto la discesa delle aquile, i freni puzzolenti, e prendiamo il battello per la visita del fiordo. Il sole va e viene. Le cascate sono un po’ striminzite, probabilmente il posto è al suo meglio in giugno. Durante il rientro avvistiamo una piccola balena (in realtà io vedo solo lo spruzzo), siamo a 84 km dal mare aperto!
Ci raccontano delle fattorie, ormai quasi tutte abbandonate sul fiordo. Serata a pescare e pernottamento.
Nella rada ancorate tre nave da crociera. Il contrasto è particolare.
Mercoledì 24
Si riparte. Decidiamo di non salire al Dalsnibba e di proseguire per andare a prendere la rv258, strada strettina ma poco percorsa, non asfaltata ma con i frequenti slarghi per fermarsi nessun problema.. L’aria è gelida, peccato perché sarebbero proprio bei posti. Passiamo vicino ad una stazione sciistica(chiude il 30/07, ora non c’è più neve), siamo accanto al ghiacciaio ceh si intravede poco più in alto.
Questa è l’unica zona dove abbiamo avuto qualche problema ad approviggiorci di acqua. Prendiamo la statale 5, verso Mundal.
Poco dopo il tunnel, prima di Mundal prendiamo una piccola deviazione (600 mt) per Boyabreen, da dove si vede molto bene il ghiacciaio poco più su. Vi è un ristorante, ora chiuso (sono le 17.00) e un ampio parcheggio. Arriviamo quindi a Mundal sul Fjaerlanddsfjord un posto che trovo
semplicemente magnifico. Il tempo è purtroppo un po’ grigio. Il paesino è famoso come città dei libri. Infatti davanti ad una decina di case vi sono scaffali dove se vuoi prendi un libro (di seconda mano) e lasci il dovuto nell’apposita cassetta (prezzi di 10, 20 Nok).
Pernottiamo vicino ad un delizioso albergo fine ottocento.
Giovedì 25
Volendo da Mundal si può prendere il traghetto e percorrere tutto il fiordo. Noi riteniamo che per un camper sopra i 6 metri la spesa sia troppo elevata e continuiamo per Sogndal via terra. Nuvole basse e un po’ di pioggia. Dirigiamo verso Flam perché il marito vuole fare il tunnel di 24 km (forse è il più lungo del mondo). Mi sembra che passiamo la mattina tutta in galleria (prima e dopo il famoso tunnel ce ne sono tanti altri) . Alla fine non ne posso più. Inoltre non è che le gallerie norvegesi siano belle, sono poco e male o nulla illuminate, sempre un po’ strettine, non vedo uscite di sicurezza…
Mangiamo poco dopo Flam e ci dirigamo con la statale, che ha ben una corsia per ogni senso di marcia e il limite dei 70 verso Bergen. Abbiamo fortuna, arriviamo intorno alle 17.00 la temperatura è mite e il sole splende. Troviamo parcheggio nella strada che porta all’acquario (ci siamo finiti per caso) e diamo un’occhiata alla città, assaggiamo il pesce e visitiamo il Bryggen. Facciamo ancora due passi e vediamo tanti giovani in vena di goliardate. C’è un’atmosfera giovane e di festa. Decidiamo di ripartire dopo cena, anche perché abbiamo visto parecchi lavori sulla strada arrivando e pensiamo che domani vi sia più traffico. Ci fermiamo a dormire all’inizio della 7. Piove ormai a dirotto.
Venerdì 26
La statale 7 fa abbastanza schifo come strada: stretta, con normalmente una corsia sola ed il bello è che è pure a pagamento! Ci hanno fotografato e ci richiederanno in seguito quanto dovuto. Però il paesaggio è bello, anche se il grigio impera (sole dove sei?) abbiamo l’emozione di vedere bene da vicino volare un’aquila. Prendiamo un altro traghetto e vediamo il ponte in costruzione, sarà pronto per giugno 2013. Percorrendo la 13 Arriviamo in una zona di frutteti, compriamo delle ottime prugnette (prezzi dai 10 ai 30 Nok) e delle mele (sono un po’ aspre, tipo le granny smith).
Ci fermiamo a pescare a Lofthus. Proseguiamo in serata, superiamo Odda sotto la pioggia battente e ci inerpichiamo fino a Roldal, località sciistica, dove pernottiamo nel parcheggio della Coop. A Roldal c’è l’unica Stavkirke che visitiamo nel nostro viaggio.
Sabato 27
La temperatura nonostante la giornata grigia è mite, 19°, Vistiamo la Chiesa, bella e raccolta e proseguiamo sulla 13 in direzione del Preikestolen. La strada 13 la stanno rifacendo in diversi pezzi e vi sono molti lavori in corso. Ci fermiamo poco dopo Tau, vedendo le indicazione per una spiaggia (strand) ad un km seguiamo la deviazione e troviamo un ampio parcheggio una bella spiaggetta e degli scogli da cui si pesca di nuovo. Questa volta si pesca qualcosa di commestibile!
Domenica 28
Si parte alla volta del Preikestolen. Giornata grigia. Appena iniziamo la salita comincia a piovere, e pure tanto. Incrociamo tanta gente: noto che i norvegesi hanno tute con pantaloni impermeabili. Il sentiero non è come i nostri ma è come un’enorme pietraia e non vi sono quasi tratti ad esempio in
terra battuta ma ti senti una capretta saltellante da una pietra all’altra. Ma è stato messo in sicurezza (solo al pulpito non c’è ringhiera, ma fa una tale impressione che ci si avvicina con mille cautele) o è abbastanza largo da non affacciarsi subito sull’abisso. Non è difficile, però due ore ce le abbiamo messe tutte, considerato anche che non abbiamo fatto sosta perché pioveva…
Arrivati in cima c’è un vento terribile. Vedo in alto un ombrello portato su da qualche corrente ascensionale che vola come un palloncino. Anche l’acqua va in salita. Poi c’è uno squarcio di sole e si vede, anche se non nitidamente, il panorama. Posto magnifico. Peccato il freddo, avevo portato guanti di lana, scalda collo, sciarpe e cappello e tutti li abbiamo messi molto volentieri. Riscendiamo sotto la pioggia.
Arrivati in camper ormai fradici ci scaldiamo e cambiamo e ripartiamo arrivando fino a Flekkefiord, dove dormiamo sul porto, in un grande parcheggio con altri camper del nord Europa (italiani mai più visti, dopo la carovane dei 14). Prenotiamo la sera on line (basta poi presentare alla cassa il numero della prenotazione) il traghetto per Hirtsaal al costo di 123 Euro per le 15 del giorno dopo sul sito della Fjordline Express (traversata 2h e 15’)
29 lunedì
Piove, piove piove. Tutta la notte. Ho la testa che rimbomba. Ripartiamo e vista la pioggia arriviamo dritti a Cristiansand, poco prima della cittadina facciamo un’ultima spesa di prodotti tipici da portare con noi. A Cristiansand c’è poco da vedere, ci parcheggiamo sul molo mangiamo e andiamo a metterci in coda. Ci dicono che il mare è mosso, ci danno una pasticca che non prenderemo, e tutto sommato, nonostante le onde alte tre metri e a parte il ritardo di un’ora alla partenza, non ci sono problemi.
Sbarcati a Hirtsaal voglio ancora andare fino a Skagen, dove arriviamo alle 19.00, vento forte mare mosso, da lontano vediamo i due mari scontrarsi. Bello, peccato sia anche umido e freddo.
Pernottiamo nei pressi di Alborg, sulla E45
30 martedì
Ormai è il rientro. Procediamo spediti dandoci il cambio. Passiamo Amburgo e rimango impressionata dal numero di container al porto. Continua a piovigginare
Facciamo una sosta a Gottinga. Dall’autostrada vedo che proprio vicino all’uscita c’è un grosso centro commerciale. Andiamo a fare qualche acquisto.
Scopro un enorme supermercato biologico, con prezzi alla metà dei nostri, un enorme negozio di brico, con prezzi bassi e un supermercato dove anche lì, trovo muesli, cioccolato a metà prezzo rispetto all’Italia (stessa marca), nonché ottimi dolci tipici.
Ci fermiamo a dormire vicino a Ulm
31 mercoledì
Alle 5 ripartiamo e alle 13.30 siamo al punto di partenza. Contachilometri segna 60716.
Km percorsi 9016
V. media 70
Ore alla guida, circa 150.
Commento:
La Norvegia è lunga. Lunga anche se molto bella. Le strade sono con il limite normalmente intorno ai 60 all’ora. Personalmente ho trovato il viaggio troppo lungo (forse, con una settimana in più, o limitando la zona, ma non sapevo cosa eliminare e sono contenta di aver visto sia i Fiordi che le Lofoten e non avrei saputo rinunciare al Preikestolen) e le temperature un po’ troppo fresche, soprattutto nella seconda parte del viaggio. Sono sempre stata con uno se non due pile. Non ho propriamente avuto freddo ma mi sarebbe piaciuto andare qualche volta in maniche corte. E forse queste due cose non mi hanno fatto apprezzare pienamente il viaggio.
I paesaggi li ho trovati splendidi. La sosta facile. Carico e scarico pure.
I prezzi nei supermercati un po’ più alti dei nostri. Il pane da 750 gr veniva sui 30 NoK, e si conservava bene parecchi giorni. Abbiamo mangiato anche tanto salmone affumicato(costo al kg dai 115 nok ai 255) e non.
I supermercati sono, soprattutto alle Lofoten, con temperature polari e mi ha stupito la mancanza di un banco sia del pesce che della carne fresca. In genere questi articoli li vendono congelati.
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