Francia oceanica
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Francia oceanica
di Marco Gradassi
Dal 17/08 al 5/09
17/08
Partenza da Cesena alle 5 del mattino, dopo circa un’ora di sosta per la colazione, arriviamo a Briançon verso mezzogiorno. Abbiamo scelto di accedere alla Francia dal Monginevro, per 3 motivi: non si paga il costoso pedaggio del traforo del Monte Bianco, si evita il traffico della costa azzurra, inoltre essendo già stati molte volte in Francia ci piace percorrere strade nuove, scoprire nuovi paesaggi. Quando termina la superstrada, non andare per il Frejus, ma seguire per il Monginevro.
Parcheggiamo il camper nel parcheggio fuori dalle mura antiche.
Nel pomeriggio visita a Briançon, la cittadina alta fortificata da Vauban, con il suo dedalo di vicoli,conserva una suggestiva atmosfera da villaggio medioevale.
Percorriamo un’altra trentina di Km e trascorriamo la notte al passo del parco naturale di Ecrins.
Siamo a 2000 metri, paesaggio suggestivo, quindi ignoriamo il cartello di divieto sosta camper e ci sistemiamo ai piedi di una montagna, dove sono già fermi una decina di camper.
18/08/08
La sveglia è ancora molto presto, perché dobbiamo percorrere circa 500 Km e si tratta prevalentemente di strade di montagna o comunque lunghi tratti senza autostrada. Partiamo alle 6 del mattino, nel corso della giornata sostiamo più o meno 3 ore e arriviamo a Poitiers alle 19.00. percorriamo le Alpi francesi, Grenoble, Lione, Clemont ferrand, Limoges.
Siamo molto stanchi, effettivamente è stata la giornata più faticosa di tutto il viaggio; sicuramente non è la strada più veloce per arrivare nella regione del POITOU-CHARENTES. La strada generalmente consigliata è salire da Carcassone, Tolosa, Limoges, Poitiers…
Trascorriamo la notte nell’area riservata ai camper presso il parco dei divertimenti Futuroscope a Poitiers. Si tratta di un parco divertimenti con giochi futuristici, con molte ambientazioni tridimensionali. Decidiamo di entrare per un paio di ore visto che entrando dopo le 18 vi è un biglietto ridotto ( 2 adulti e un bambino di 6 anni paghiamo 40 euro contro gli 80 del giornaliero). Noi però siamo entrati un po’ troppo tardi, infatti erano già le 20.00 e sebbene la cassiera ci avesse detto che il parco sarebbe stato aperto fino alle 23.oo, la maggior parte delle attrazioni terminavano alle 21.00.
Vi è anche una zona simpatica dedicata ai bambini. Per maggiori informazioni consultare plen –air (un catalogo del 2008)…
19/08/08
Ci dirigiamo a Coulon, paesino al centro del parco del Marais poitevin. Arriviamo a destinazione dopo circa 1 oretta di viaggio e pernottiamo nel camping municipale. In alternativa si può sostare nel parcheggio, dove partono le gite in barca all’interno della foresta fluviale. Anche noi decidiamo di partecipare ad un tour in barca di 1 ora e mezza: piacevole, rilassante ma nulla di eccezionale. Il paese è grazioso e partono anche dei percorsi ciclabili.
20/08/08
Oggi finalmente ci dirigiamo sull’oceano, la nostra destinazione è La Rochelle (percorsi circa 70 Km), città del litorale molto piacevole. Porta sull’Atlantico, imprendibile da secoli conserva il fascino dell’antica tradizione marinara, la caratterizzano infatti il porto e le 3 torri ancora visitabili.
Pernottiamo all’area di sosta, ben organizzata e vicina al centro (area Jean Moulin, si paga 5 euro a notte e vi è un servizio navetta gratuito che conduce proprio nel centro storico ed è attivo ogni 10 minuti fino quasi a mezza notte).
Dedichiamo il pomeriggio alla visita delle 3 torri (Tour de la Lanterne, che prende il nome dalla sua funzione originaria, perché nella sua lanterna brillava un cero che permetteva ai naviganti di entrare in porto; ben presto fu però trasformata in prigione come testimoniano i graffiti, disegni e messaggi di disperazione dei prigionieri; Tour de la Chaine, il cui soprannome deriva dalla grossa catena che veniva tesa per impedire alle imbarcazioni di entrare nello stretto; Tour Saint-Nicolas, palazzo medioevale a difesa degli attacchi provenienti dal mare) e, per accontentare il nostro ragazzino di 6 anni, non possiamo rinunciare alla visita all’Acquario. La sera ceniamo in un ristorante vicino al porto, dove si mangia decisamente bene (ristorante Andrè). Io non rinuncio ad un bel piatto di pesce, crostacei crudi, mentre mio marito mangia un’ottima tartare di carne. Perfino il menù bambini è molto buono, anche se lui avrebbe gradito di più le solite patatine e hamburger!
Concludiamo la serata ad assistere agli spettacolini di strada ed è l’unico posto, durante questa vacanza, in cui troviamo qualche traccia di vita notturna…
21/08/08
Attraversiamo il ponte sull’Oceano (dopo pedaggio di 16 euro) e ci troviamo all’Ile de Re. Località apprezzata dai vacanzieri per il mare, il sole e le piste ciclabili. L’isola è costellata di case basse, di un biancore abbagliante e inoltre affascina per le maree. Si può camminare tranquillamente nel fango i cui sono intrappolate barche e pesci per tornarci un’ora dopo e trovare il porto pieno d’acqua.
Per 2 notti abbiamo pernottato al Camping Municipale a La Flotte, paese con grazioso porticciolo, dove si tiene anche un caratteristico mercato in costume medioevale (deve essere al mattino perché noi non siamo riusciti a vederlo). Ci muoviamo esclusivamente in bici sia per andare in spiaggia sia per visitare gli altri paesini dell’isola. Merita la visita a St-Martin de Re, capoluogo dell’isola; è un grazioso borgo dalle strade strette e acciottolate che si snodano attorno al porticciolo. Esiste ancora parte della cinta muraria e le fortificazioni rimaneggiate da Vauban.
Ci spostiamo poi nel punto più a nord dell’isola, al faro delle balene, dove trascorriamo la notte. Il paesaggio è molto suggestivo, tipico del mare del Nord. Essendo però la prima giornata veramente calda mio marito osa il bagno e anche mio figlio, pur di seguire il papà si tuffa nell’oceano per tornare gelato dalla mamma dopo pochi attimi.
Programmiamo la visita del faro verso il tramonto, ma non si rivela essere una buona idea in quanto alle 19.30 chiude. Peccato che pur essendovi luce fino alle 21.30 qui tutto chiude molto presto.
Cena all’aperto a base di moules in un ristorantino del faro. La temperatura si abbassa velocemente e ci rifugiamo in camper.
24/08/08
Visitiamo il faro delle balene, ovviamente senza avvertirne nemmeno una…e poi ci spostiamo a Loix, dove esistono delle saline. Percorriamo la ciclabile che scorre tra il mare e le saline e verso sera lasciamo l’isola e decidiamo di pernottare nuovamente a la Rochelle, visto la comodità dell’area sosta e la bontà del ristorante Andrè.
25/08/08
La destinazione prevista è la Duna du Pilat, ma dopo un’oretta di viaggio sostiamo a Mornac. Si tratta di un paesino davvero molto grazioso. Non si trova facilmente segnalato nelle guide, noi l’abbiamo conosciuto grazie alla pubblicità di un trenino a vapore, stile far-west, che percorre il tratto Sauion – Mornac. La descrizione dell’opuscolo ci incuriosiva ed effettivamente, pur trattandosi di un villaggio molto piccolo appare molto curato e caratteristico. Vi è un bel porticciolo ostricolo e tante casette basse con le rifiniture azzurre.
Riprendiamo la strada e dopo circa 2 ore di strada arriviamo alla Duna. Sembra possibile pernottare anche nel parcheggio a pagamento da dove si scala la Duna, ma noi scegliamo il camping Foret.(in Francia i camping sono molto meno costosi rispetto all’Italia, mentre è piuttosto cara l’elettricità!).
Dopo grigliata con vista duna non resistiamo alla tentazione di scalarla già in serata, per cui dopo circa 500 gradini arriviamo sulla cima e ci godiamo il paesaggio più straordinario della vacanza.
Si tratta di un enorme formazione sabbiosa che cresce ogni anno a causa dell’azione dei venti e delle correnti (oggi lunga 2,7Km, larga 500m e alta 114 m). E’ la più alta duna d’Europa. Il versante ovest discende dolcemente verso l’oceano mentre il versante est scende a picco verso la foresta di pini, dove sono situati i camping. Sembra di essere in un deserto , ma in fondo c’è l’oceano e sullo sfondo Cap Ferret e il Banc d’Arguin, piccoli lembi di sabbia, che emergono dal mare solo con le basse maree estive. Anche il nostro bambino è molto entusiasta e il momento più divertente è la discesa che si affronta correndo, buttandosi, rotolando nella sabbia sofficissima fino al camping.
26/08/08
Giornata unicamente dedicata alla Duna con bagno nell’oceano che non è neppure tanto freddo.
27/08/08
Ultima gita sulla duna con conseguenti tuffi nella sabbia e poi percorriamo il bacino di Arcachon. Ci fermiamo al piazzale del Parco ornitologico du Teich e mentre Marco scende l’Eyre in canoa, noi lo aspettiamo vicino al laghetto balneabile e superaffollato di bambini, situato vicino al parcheggio. Percorso in canoa della durata di 3 ore, piacevole ma nulla di eccezionale.
Ci dirigiamo verso Le Cap Ferret, nelle vicinanze ( a L’Herbe) vi è anche un’area sosta ma non ci ispira per nulla. E’ situata in una zona molto isolata, dietro ad un cimitero e vi sono solo 2 camper, quindi optiamo per il camping Le Truc Vert, a cui si accede da Piraillan. Il camping molto carino, popolato da clientela molto giovane è ubicato all’interno della foresta Le Truc Vert, a piedi si raggiunge una bella spiaggia oceanica con onde e dune.
28/08/08
Mattinata di relax in camping e verso mezzogiorno inforchiamo la ciclabile appena fuori dal campeggio e andiamo a visitare Le Canon, porto ostreario molto pittoresco, con casette in legno tutte colorate. La sensazione è quella di essere in un paesino incantato, fuori dal mondo.
Pasteggiamo ad ostriche e vino bianco in una piccola taverna di degustazione, collocata direttamente sulla spiaggia.
Ripercorriamo la ciclabile, che è molto bella perché immersa nella foresta e passiamo alcune ore alla spiaggia vicino al Camping.
Visto che siamo a 10 km dalla rinomata località turistica di Le Cap Ferret decidiamo di andarla a visitare in camper.. carina, ma nulla di imperdibile. Non esiste un centro storico, ma tante casette ben curate e un porticciolo con molti ristorantini. Il petit train, che dovrebbe fare un percorso suggestivo arrivando fino all’oceano, è già fermè alle 19! Peccato visto che il sole è ancora alto. Vi è comunque un belvedere panoramico, da cui si scorge l’altissima duna, visitata i giorni scorsi.
29/08/08
Dopo 2 ore scarse di viaggio arriviamo nella località turistica di Cap Breton, dove ci fermiamo nell’area camper Des Hortolanes, posizionata proprio alle spalle di una bellissima spiaggia adatta ai surfisti. L’area è ben attrezzata (con anche elettricità; costa 9 euro a notte) e poi il mare è così suggestivo che decidiamo di fermarci per 2 notti. La temperatura è piuttosto caldo (oltre 30 gradi) ma molto ventilato e pure io che non amo l’acqua fredda mi tuffo volentieri tra i cavalloni altissimi.
Dopo Ille de Re sembra un sogno un mare così caldo….ed anche i temporali della sera enfatizzano il fascino del mare del Nord.
31/08/08
Dopo poco più di 1 ora di viaggio da Cap Breton si trova la cittadina basca di Saint-Jean de Luz. Scopriamo troppo tardi che esiste un’area camper, quindi sostiamo in un camping molto semplice, ma curato ai margini della cittadina, sulla spiaggia (quartiere di Accotz) che però è abbastanza deludente dopo quella immensa di Cap Breton.
In serata visita al centro storico, molto caratteristico per le sue case dipinte in bianco e rosso. Mangiamo una parilladas di pesce e crostacei, ma non è lontanamente paragonabile alla qualità del ristorante Andrè a La Rochelle.
Nonostante la vicinanza al confine spagnolo, non vi è alcuna traccia di vita notturna. I negozi chiudono alle 20, ma troviamo comunque una buona pasticceria con dolcetti tipici e compriamo i Macarons….gustosi….
1/09/08
Iniziamo la traversata dei Pirenei atlantici, visto che il nostro programma è di spostarci sulla costa mediterranea, al confine con la Spagna.
Dopo circa 1 ora di strada arriviamo a Saint-Jean Pied de Port, cittadina basca, protetta dalle mura medioevali, che conserva vicoli molto caratteristici con casette bianche e rosse. Camminando per i suoi vicoli si inizia a respirare l’atmosfera del famoso pellegrinaggio di Santiago de Campostela. Effettivamente vi sono molti refuges per i pellegrini, segnalati dal distintivo della conchiglia.
Visto che solo 20 Km ci separano dalla rinomata Roncisvalle, da cui parte questo lungo cammino, siamo curiosi di varcare il territorio spagnolo e immergerci per un po’ in questo clima di pellegrinaggio. Decidiamo di andarci nel pomeriggio e dopo visita al Monastero e all’antica locanda immortaliamo il famoso cartello stradale “ Santiago de Campostela 790 KM”.
Pernottiamo nell’area camper di Saint-jean Pied De Port (in alternativa vi è anche un camping municipale, praticamente in centro).
2/09/08
Sveglia all’alba, visto che dobbiamo percorrere circa 5000 Km per spostarci sulla costa mediterranea.
Partiamo alle 6, ma è ancora buio profondo e ci sono anche molti banchi di nebbia. Entriamo in autostrada a Salies de Bearn e la lasciamo a Salies du Salat; da lì, viso i costi dell’autostrada francese, percorriamo i pirenei su strada provinciale fino a Perpignan e nel primo pomeriggio arriviamo alla meta che ci eravamo proposti: Collioure.
Pernottiamo in un camping, poco distante dal paese poiché non riusciamo a trovare alcuna segnalazione dell’area camper. Ci godiamo la spiaggia del camping, che si affaccia su una bella baia rocciosa con mare molto limpido.
Visita al paesino, davvero incantevole che ricorda quelli della costa amalfitana. Si tratta di un diramarsi di vicoletti molto pittoreschi che conducono al porticciolo e a 3 graziose spiagge. A cornice della vecchia città, vi è il castello reale, la cupola rosa dello strano campanile, che una volta era l’antico faro del porto.
Nei vicoli, con case molto colorate, si trovano molti atelier di pittori, visto che proprio un pittore, Matisse, fu il primo a rimanere abbagliato dal cielo e dalla luminosità di Collioure .
3/09/08
Avendo scoperto l’area camper (per nulla segnalata!!!), che è ubicata nel grande parcheggio prima di scendere nella cittadina, ci spostiamo la. E’ più vantaggiosa rispetto al Camping sia dal punto economico, ma anche perché vi è un servizio navetta gratuito che conduce nel centro della città ed è attivo fino alle ore 20.
Dopo un pranzo in una tipica trattoria con gastronomie basche trascorriamo la giornata a gironzolare per i vicoli e a tuffarci in un mare calmo e caldo. Purtroppo però c’è molto vento.
4/09/08
La nostra lunga vacanza è ormai agli sgoccioli…la sveglia è di nuovo presto e iniziamo il viaggio di rientro. Verso l’ora di pranzo arriviamo a Port Grimaud, vicino a Saint-Tropez, dove ci sistemiamo in un campeggio sulla spiaggia.
Verso sera saliamo in sella e andiamo a visitare il paesino, soprannominato la Venezia della Provenza. Grazioso, ma con Venezia condivide solo il fatto di essere stato costruito su una palude. Sembra che l’architetto si sia ispirato, per la realizzazione del suo progetto, ai disegni di città lagunari preistoriche.
All’interno di alte mura che cingono la cittadina, tra un gioco di canali percorsi da yacht, si susseguono i cottage provenzali, dipinti con tutti i colori dell’arcobaleno.
Dalla piazza centrale parte anche un servizio di traghetto che fa la spola fino a Saint-Tropez.
5/09/08
Partenza all’alba e la direzione è Cesena.
Abbiamo percorso circa 3000Km e l’unica barriera di traffico in cui rimaniamo imbottigliati è a Bologna!!!!!!!
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