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La Francia alpina al di là delle nostre montagne

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Messaggio Da Camperfree Ven 23 Dic 2011, 08:37

Al di là delle nostre Alpi!
di Alex70 e Barbara
La Francia alpina al di là delle nostre montagne
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“Prima di partire per un lungo viaggio, porta con te la voglia di non tornare più.
Prima di partire per un lungo viaggio, porta con te la voglia di adattarti…”
Dobbiamo andare e non fermarci mai, finché non arriviamo.
Per andare dove? Non lo so, ma dobbiamo andare!

Premessa

Questo è il diario di un viaggio improvvisato, deciso un giorno prima della partenza e non mesi e mesi prima come facciamo per il nostro viaggio estivo che di solito dura un mesetto.
Un viaggio breve, di una settimana, e fatto dopo un periodo di 5 mesi di super-lavoro massacrante, e quindi con un bisogno assoluto di staccare la spina.
L’itinerario è stato deciso in base al meteo: dando un’occhiata al sito meteogiornale, avevamo visto che in Francia c’era una previsione di bel tempo per la settimana che stava per iniziare: siamo così partiti con l’intenzione di raggiungere la Loira, ma poi una volta in viaggio abbiamo optato per rimanere nella zona alpina che và dal Monte Bianco al Frejus.
In viaggio abbiamo sempre i vari atlanti, libri del Touring Club da dove prendiamo preziosi suggerimenti su cosa andare a vedere, e così cambiare itinerario in corsa non è stato una cosa difficile. Inoltre, ad esser sinceri, siamo stati aiutati da una grandissima dose di buona sorte che ci ha fatto trovare dei posti spettacolari!

Periodo viaggio: 7 giugno - 14 agosto 2009
Mezzo: Laika Ecovip 9 su Ducato JTD 3.0 (maggio 2008) Km. alla partenza: 13.260
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Equipaggio: Alex & Barbara
Km. percorsi: 2.250
Spesa gasolio: circa 300 €
Spesa campeggi e aree attrezzate con carico, scarico ed elettricità: 29 €
Guide: Touring Club (Francia Sud)
Atlante stradale: Europeo del Touring Club
Navigatore: Tomtom
Autostrade: abbiamo pagato solo quella italiana fino ad Aosta, poi in Francia abbiamo fatto le strade statali e di montagna.
Trafori: Monte Bianco all’andata e Frejus al ritorno, al costo di 44 € cadauno.
Clima e Temperature: sole, tanto sole. Di giorno si arrivava ai 30 gradi, mentre la notte scendeva fino al 12-15 gradi.
Soste: molte aree attrezzate presenti in Francia

Ed ecco il diario di bordo:

Giorno 1: domenica 7 giugno 2009
Partiamo da Roma verso le 14 e puntiamo verso Nord. La pioggia ci accompagna a sprazzi fino a Firenze, poi salendo verso Nord abbiamo sempre il sole dalla nostra parte.
Il viaggio procede tranquillissimo fino all'ora di cena, dove ci fermiamo a Vigalone, una frazione di Canneto Pavese, vicno Stradella, nell'Oltrepò Pavese. Qui ceniamo al Fuoco di Brace, un ristorante molto semplice ma con una cucina tradizionale magnifica! Mangiamo un antipasto di salumi locali, dei ravioli al brasato semplicemente favolosi, e poi il gestore ci porta una degustazione di formaggi del posto straordinari! Beviamo anche un Vespolino, un rosso di monovitigno autoctono che producono a Montù Beccaria, un paesino a due passi da qui.

Dormiamo davanti al ristorante, in una stradina senza uscita che ci indica il gestore del locale, dicendoci che tanto lì non ci romperà le scatole nessuno! Così è, anche se la statale è vicina ed il sonno non risulterà tranquillissimo.
Km. oggi: 582 Km. totali: 582

Giorno 2: lunedì 8 giugno 2009
Oggi il percorso prevedeva il passaggio del Monte Bianco intorno all'ora di pranzo e poi avremmo dovuto puntare verso la Loira. Però stiamo in vacanza, ed abbiamo tutta l'intenzione di procedere con tranquillità e senza troppe corse! Questo è un viaggio-lampo, una settimanella abbondante trovata quasi per caso! Il prossimo mese avremmo da sbizzarrirci tornando in Svezia, quindi ora niente corse!
Così, seguiamo alcune dritte che il gestore del locale di ieri sera ci ha dato nella nostra chiacchierata eno-gastronomica! Puntiamo subito un salumificio, ma purtroppo qui il lunedì sono chiusi, quindi andiamo a Montù Beccaria nell'azienda dei Vercesi del Castellazzo. Qui, oltre a prendere quel vino di ieri sera, il Vespolino (che ha un rapporto qualità-prezzo incredibile visto che in azienda costa solo 5€ - nota per gli amanti del settore... -), rimaniamo più di un'ora a parlare con il titolare, o meglio, uno dei due figli dell'anziano titolare, che ci illustra tutti i vari processi del vino, dalla vendemmia alla pigiatura, alla fermentazione, alla chiarificazione (che lui fa, solo quando ne ha bisogno e con la chiara dell'uovo, senza prodotti industriali) e all'imbottigliamento. In pratica, ci muoviamo da Montù dopo mezzogiorno, e quindi il nostro programma di andare a pranzare in un locale sul versante francese del Monte Bianco dove avevamo mangiato qualche anno fa, và a farsi benedire!
Ma tant'è! Siamo in vacanza e ci va bene così!
Procediamo ancora con una sosta a Casale Monferrato, in un Ipercoop per fare un po' di spesa.
Veramente dovevamo prendere solo il pane e qualche affettato, ma finisce che rimaniamo in quel mega-supermercato un'ora! All'Ipercoop hanno anche prodotti per camper e troviamo un buon prodotto per le acque grigie, molto profumato!
Riprendiamo l'autostrada verso Aosta, e da dopo Vercelli ci accompagna la pioggia, mentre finora avevamo preso una bellissima giornata di sole. Sull'autostrada, nei pressi di Aosta, segnaliamo un camper-service in un'area di servizio funzionante e gratuito, nell'area di servizio Iles de Brisagne.
Passiamo il Traforo del Monte Bianco (44 € per la cronaca...) verso le 4 del pomeriggio, dopodichè indichiamo al Tom Tom di evitare le autostrade, primo per gustarci in pieno i paesaggi alpini, secondo perché sempre dal nostro viaggio in Francia del 2005 ricordiamo che nei primi 30-40 km di strada statale c'è un Carrefour enorme, che vorremmo rivedere.
Il nostro Carrefour è a Sallanches, ed anche qui hanno diversi articoli per camper e campeggiatori in genere. Troviamo una preziosa guida alle aree di sosta per camper in Francia, che sfrutteremo molto in questo viaggio.
Quando ci muoviamo da Sallanches è quasi ora cena. Ci fermiamo a Magland, al Relais Mont Blanc, dove mangiamo un antipasto di salumi e formaggi francesi (occhio ai formaggi francesi, se non vi piacciono i formaggi dal gusto e dall'odore forte, lasciate stare!) ed un piatto con pollo alla griglia, riso al limone e della verdura fritta con una salsa di mango, tutto molto gustoso. Dopo un'ottima crepe con il gelato, ci godiamo il primo Armagnac ed il primo Cognac del nostro viaggio in Francia!
Dopo cena, consultiamo la nostra nuovo guida francese alle aree di sosta, e puntiamo su quella di Les Carroz, non molto distante da qui, ma ahimè, sulla salita verso il posto, un cartello con un ponte dall'altezza massima di 3 metri ci costringe ad una criminale, ma obbligatoria, inversione a U sulla strada! Potevano anche metterlo all'inizio della strada il cartello 'sti francesi però!
Ripieghiamo sull'area di St. Pierre en Faucigny, sempre segnalata sulla nostra nuova guida.
Qui l'area è per soli 4 camper, c'è il carico e lo scarico e ci sono due colonnine dell'elettricità; siamo insieme ad un camper-van francese. L'area è attigua alla ferrovia ed a un passaggio a livello, e così ci prende il panico quando alle 23,30 sentiamo passare il treno! Qui non si dorme!
Invece, quello sarà l'unico treno che passa lì per tutta la notte. Il passaggio dei treni, 4 in tutto, riprende dal mattino alle 7 circa.
Km. oggi: 389 Km. totali: 971

Giorno 3 – martedì 9 giugno 2009
Abbiamo deciso! Niente Loira! Niente Le Grand Lieu! Restiamo qui nel Rhone-Alpes, girovagando tra l’Alta-Savoia, la Savoia e l’Isere! Qui i posti sono bellissimi e meritano!
Così, mentre ci dirigiamo al castello di Thorens, notiamo un cartello che ci indica una cittadina dell'undicesimo secolo, La Roche sur Foron. Ci fermiamo a vederla!
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La cittadina è molto carina, ci sono i resti di un castello nella parte alta, un bel parco con vista sul Monte Bianco ed un nuovo castello, poi molte stradine con varie porte antiche che convergono nella piazza centrale. Qui, in una delle numerose “Patisserie”, dopo mezzogiorno ci gustiamo una mousse di cioccolato con crema e cioccolato fondente ed una tortina di frutti rossi con crema! Spettacolari! La ragazza della
pasticceria inoltre, è napoletana!
Tra l'altro, qui a La Roche sur Foron c'è un'area per camper da 60 posti, con carico e scarico, dove lasciamo anche noi il camper.
Proseguiamo verso Thorens, dove lasciamo il camper in un grande parcheggio di fronte la scuola. Qui, visitiamo questa piccola cittadina con le bici, ed arriviamo anche al castello che è leggermente fuori città, castello che però è chiuso al pubblico. Thorens è la città natale di S. Francesco di Sales, nato proprio in questo castello, ed anche nella chiesa della cittadina, c'è una targa che ne ricorda la data del battesimo, avvenuto in quella chiesa.
La meta successiva è Annecy, dove intendiamo rimanere anche a dormire. Puntiamo l'area di sosta di Chemin de Colmyre, che purtroppo è strapiena! Ci spostiamo al campeggio sulla Route de Semnoz, ma anche qui tutte e 121 le piazzole sono occupate! Qui ad Annecy c'è il Festival Internazionale del Cinema di Animazione, e sono tante le famiglie che hanno portato i loro piccoli a vedere film di cartoni animati.
Ripieghiamo sul grande parcheggio sul lago di Place de la Tournette, dove la sosta notturna ai camper è vietata. Siamo in tanti ad aver parcheggiato il camper qui, e la Polizia, spiegatogli il problema, ci dice di passare qui tranquillamente la notte, però di fare due ticket del parcheggio per ogni camper, poiché ognuno di noi occupa due spazi riservati alle auto.
Giriamo la città vecchia in bicicletta, rimanendo colpiti dalla bellezza di questa cittadina.
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La parte antica si sviluppa intorno al Palais de l'Isle, un edificio che nel corso della storia ha funzionato da prigione, palazzo di giustizia e da zecca, e che è posto su un'isoletta che il fiume Thiou forma prima di immettersi nel lago.
Sempre nel centro c'è anche un castello, adibito a museo, che svetta sulla città e tutto intorno, negozi, alberghi e ristoranti di ogni tipo, come d'altronde in ogni cittadina turistica.
Ceniamo qui in centro, al Captain Pub, assaggiando la Tartiflette, una padellata di patate, formaggio e pancetta molto buona, e, soprattutto, la creme Brule originale, dove lo zucchero sopra viene caramellato non con la fiamma dalla bomboletta, ma dalla flambata prodotta dall'alcool di un liquore al ginepro.
Un temporale arriva improvviso, ma la cosa bella è che quando finisce compare un arcobaleno stupendo.
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Torniamo al camper verso le dieci, sotto un altro bel temporale che ci costringe poi ad una doccia calda!
Km. oggi: 59 Km. totali: 1.030

Giorno 4 – mercoledì 10 giugno 2009
La giornata di oggi ci regala delle viste mozzafiato e delle emozioni incredibili.
Sotto un bel sole caldo, iniziamo ci muoviamo dal parcheggio verso le 10,30: dopo un carico e scarico all'area attrezzata di Chemin de Colmyre, iniziamo con il fare il giro del lago di Annecy. Arriviamo così a Menthon Saint Bernard, da dove dal centro del paesino si prende la strada D269 per salire ad un castello.
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Molto bella la visione che si percepisce da sotto, con il castello che svetta in alto, ma una volta arrivati su, si constata che il castello è proprietà privata e che le visite sono consentite solo il sabato e i festivi, anche se il cartello dice che si effettuano dal primo maggio al 30 settembre.
Proseguiamo per Taillores, dove ci fermiamo ad ammirare il lago da una spiaggetta, e poi proseguiamo per Duingt: qui il lago forma una piccola penisola dove c'è un piccola borgo con un castello, ma anche qui tutto il borgo è proprietà privata e un cancello ne vieta l'accesso.
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Torniamo ad Annecy e ci dirigiamo verso il lago Bourget e Aix les Bains, ma sempre sulla statale, perché stiamo ben attenti a leggere i cartelli che dopo meno di 10 km da Annecy ci indicheranno il Castello di Montrottier. Troviamo il cartello e notiamo che il paese più vicino al castello è Lovagny. La sorpresa però, piacevole, è che nelle immediate vicinanze del castello ci sono anche le Gole del Fier, Gorges du Fier, quindi parcheggiamo il camper (tutte e due i parcheggi, sia quello delle gole che quello del castello sono per sole auto, quindi se capitate da queste parte dovrete fare un abuso per scendere dal camper e vedere queste due bellezze...) ed iniziamo il percorso delle gole.
L'accesso costa € 4,90 a persona e la passeggiata dura 50 minuti. Si cammina su una passerella a strapiombo sulle gole, il corso d'acqua è sotto di noi di almeno 30 metri e la larghezza delle gole non supera mai i 5 metri. Uno spettacolo emozionante e bellissimo!
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Durante il percorso, con un po’ di fantasia, fermandosi sulla passerella dove due orme di piedi lo indicano, potrete vedere comparire dalle rocce dei volti umani!
All'uscita del percorso, camminiamo per un quarto d'ora arrivando così a piedi al castello. Bello, ma arriviamo tardi per l'ultima visita all'interno, che è alle ore 17. Pazienza, perché la passeggiata alle Gole del Fier ci ha riempito la vista!
Tornati al camper ci muoviamo verso Chambery. Qui, l'area di sosta su Avenue Marius-Berroir non esiste, però nelle immediate vicinanze è segnalato un carico e scarico per camper, che si trova su una strada senza uscita in un parcheggio di un centro sportivo. Parcheggi per camper non ce ne sono, ma ci parcheggiamo lo stesso al posto di un'auto qualsiasi. La stessa nostra idea ce l'hanno anche gli equipaggi di altri due camper italiani, uno della provincia di Treviso e uno di quella di Modena. Chiediamo alla Polizia, visto che passavano nel parcheggio per controllo, se possiamo restare qui a dormire. Risposta affermativa!
Prendiamo le bici ed andiamo in centro. La città non ci regala emozioni particolari, molto ben diversa dalla carinissima Annecy. Il centro si snoda tra la Piazza del Teatro e quella del Castello (che era di proprietà dei Savoia), da vedere ci sono una paio di chiese, la Cattedrale e quella di S. Pierre de Lamenec, poi la Fontana degli Elefanti.
Ceniamo all'Edelweiss, su Rue Croix d'or, dove assaggiamo la Raclette, un piatto a base di formaggio fuso. Su un tagliere ci vengono portati dei salumi, poi ci sono l'insalata e le patate lesse, e poi ci viene portato un quarto di forma di formaggio, che viene messo sotto una lampada che, scaldandolo, lo fonde. Il formaggio fuso si raccoglie e si mangia insieme alle altre cose. Gustoso!
Km. oggi: 120 Km. totali: 1.150

Giorno 5 – giovedì 11 giungo 2009
La notte ci ha portato l'ennesimo temporale, ma poco male finché piove di notte! Al mattino, sole e nuvole si alternano, ma c'è anche un bel caldo: 24 gradi.
Ci muoviamo da questa città che non ci ha entusiasmato poi molto. Chambery è una città universitaria, ci sono un paio di case dello studente che qui chiamano “Residence de les etudiantes” e tanti ragazzi di tutte le razze che girano la sera per la città ed il giorno frequentano l'Universitè de Savoie.
Fuori città ci fermiamo a prendere il latte e qualcos'altro per il pranzo, ma per come siamo fatti noi, quando ci fermiamo in uno di questi Carrefour francesi, non ne usciamo più!
Il programma comunque prevede un avvicinamento all'Italia, così andiamo prima a vedere il Lago de Bourget. A Bourget du Lac c'è anche un castello, quello di Thomas II, o meglio, ci sono le rovine del castello. Un paio di torrioni sono ancora in piedi, ed anche un buon pezzo di muro di cinta.
Visto il castello, il paesino sul lago è come tante località lacustre nostre: alberghi, ristoranti e spiagge.
Andiamo così verso il Massiccio della Chartreuse, nel dipartimento dell'Isere. Facciamo il passo di Col du Granier, a 1.134 metri, qui ammiriamo il massiccio illuminato dal sole che cala. Qui c'è un negozio di souvenir e sulle cartoline che espone vediamo delle belle cascate, Le Cirque de Saint Meme, che si trovano a S. Pierre d'Entremont. Iniziamo a scendere ed entriamo proprio nella valle d'Entremont. Ci fermiamo in un paesino dove c'è una latteria che fa formaggi e ne acquistiamo un tipo morbido e dolce, poi diamo un'occhiata all'orario del Museo dell'Orso della Caverna. Apre solo il pomeriggio dalla 14,30 alle 18,30 (ora sono le 19), ma comunque da quel che si vede dalla vetrata non ci sembra granché, quindi decidiamo di procedere.
Il paese successivo che incontriamo è proprio S. Pierre d'Entremont, ed andiamo subito alla ricerca delle cascate. Troviamo le indicazioni, la strada e il parcheggio, così decidiamo di fermarci qui e vederle domani. L’unico posto per fermarsi a dormire in questo paesino è il campeggio, il Camping Le Cozon (15 € piazzola, 2 persone, elettricità, carico e scarico), ed andiamo a cena in uno dei due locali del paese. Anzi, per la verità sono tre, ma uno di questi, la creperie, è chiusa per ferie fino al 17 giugno. Rimane così il ristorante dell'albergo, che evitiamo, ed un localino, una specie di pub che fa piccola ristorazione. Prendiamo due enormi crostini, uno al formaggio e funghi, l'altro con formaggio, pomodoro e fette e prosciutto, serviti su un mare di insalata. Poi ci porta un Goufron (che sarebbe il waffel) con la confettura di mirtillo ed un dolce locale buonissimo, un pane speziato dolce con il gelato alla crema di Chartreuse, che è un liquore digestivo locale. Tutto buonissimo e a prezzi irrisori. Con le birre ed un cognac, tutto è venuto 26€.
Torniamo al camper e sprofondiamo in un sonno lunghissimo, perché qui la tranquillità è assoluta! Tanto che la mattina dopo, la signora del campeggio (che al nostro arrivo non c'era ma un cartello diceva in caso di arrivo a ufficio chiuso, di sistemarsi e poi di pagare
l'indomani mattina), ci è venuta a bussare al camper, scusandosi, perché lei poi doveva andar a fare la spesa ed a preparare da mangiare ai suoi bimbi! Altro mondo!
Km. oggi: 62 Km. totali:1.212

Giorno 6 – venerdì 12 giugno 2009
Giornata spettacolare dal punto di vista meteo: una di quelle giornate che ti fanno godere appieno le Alpi, dal cielo terzo, senza l'ombra di una nuvola.
Ci muoviamo dal campeggio e dal centro del paesino dove siamo ora, S. Pierre d'Entremont, saliamo verso le Cirque de Saint Meme. La stradina è stretta ma col camper si và. Passiamo prima Saint Meme au Bas poi Saint Meme d'Haut, infine arriviamo al parcheggio del Cirque de Saint Meme. Da qui si và a piedi a vedere le cascate. Andiamo prima a vedere la parte bassa, poi saliamo a vedere la parte alta. Per fare il sentiero della parte alta, bisogna essere amanti del trekking: la camminata dura circa un'ora, su un dislivello di 165 metri ed è abbastanza faticosa. Però, all'arrivo, si è sotto le cascate e si gode di uno spettacolo fantastico, percependo sulla pelle il vapore dell'acqua.
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Riscendiamo verso il parcheggio e ci fermiamo al Bar delle cascate a mangiare una buonissima crepe dolce, una con confettura di mirtilli e una col miele.
Riprendiamo la marcia in camper, e sempre dal centro del paese di S. Pierre d'Entremont seguiamo due indicazioni: quella per le Gorges du Frou e quella per le Grotte de Les Echelles.
Le gole però si possono ammirare soltanto dalla strada: si passa su questa strada molto stretta, tra tunnel di roccia, a strapiombo sulle gole, ci si può fermare in una piazzola e fotografare le gole dall'alto.
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Per le grotte invece, si arriva a S. Cristophe le Grotte e si parcheggia il camper, poi si và su a piedi, per un dislivello di 115 mt, camminando su quella che sembra essere una strada romana. Dei cartelli illustrano che i romani usavano questa strada come collegamento da Milano, allora Mediulanum, fino a Vienna, cittadina nei pressi di Lione, che allora si chiamava Colonia Iulia Augusta Florentia Vienna, e che era più importante della vicina Lugdunum, Lione appunto.
Mentre si percorre questa strada, si passa anche sotto ad un monumento che i Savoia fecere costruire nel 1670, proprio sotto all'accesso della grotta inferiore. Poi si sale camminando in mezzo ad una gola fantastica, e si arriva alla grotta superiore.
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Le grotte sono chiuse con dei cancelli, e vengono aperti soltanto dalla guide nelle visite, poiché è molto facile perdersi là sotto. In alto al sentiero, alla grotta superiore, c'è la biglietteria e chi volesse può anche fare la visita con la guida alle grotte. Ci sono due visite,
una alle 14,45 ed un'altra alle 16,30. Noi abbiamo mancato la seconda, ed ultima della giornata, per dieci minuti! Rosicata!
Mentre riscendiamo, notiamo che ci sono altre due grotte: una piccolissima, senza delimitazioni, un'altra invece ha dei pali di ferro a modo cancellata, ma fissi. Non c'è nessuna accesso. Ci avviciniamo e leggiamo il cartello che è affisso: apprendiamo che quella grotta è stata chiusa per lasciarci vivere una foltissima colonia di pipistrelli, che di giorno dorme lì dentro e la notte esce in massa in cerca di cibo. Di tanto in tanto, i responsabili del parco tolgono due o tre pali di ferro per accedere nella grotta e controllare lo stato di salute dei pipistrelli. Leggendo questo cartello, ricordiamo così di aver visto un documentario su Nat Wild, canale di Discovery Chanel, proprio sulla vita di questi pipistrelli in questa grotta!
Neanche sapevamo questo posto fosse quello di quel documentario!
Arrivati al camper, ci rimettiamo in marcia, rifacendo in verso opposto la strada delle gole e poi, da S. Pierre d'Entremont andiamo a S. Pierre de Chartreuse, valicando il Col du Cucheron a poco più di 1.100 mt di altezza.
A S. Pierre de Chartreuse c'è un'ottima area di sosta per camper, in centro e nelle vicinanze della Posta. C'è tutto, manca solo l'elettricità. Il carico e scarico funziona con un gettone che si acquista in paese in più negozi o all’ufficio per il turismo e che viene un euro. Ci fermiamo qui, siamo in compagnia di 4 camper tedeschi e 2 francesi. A cena andiamo in un ristorantino sulla piazza, da La Pierre Chaude, dove gustiamo due menù tipici che dividiamo a metà.
Salumi, formaggio fonduto su crostino, bistecca alle erbe, filettini di carne di manzo e di tacchino che ci vengono portati crudi e che cuociamo noi su una pietra rovente che ci viene portata sul tavolo, e che gustiamo con 4 tipi di salse differenti. Poi patate, lessate da mangiare con una salsa, e patate fritte. Torta di mele e creme brulè. Vino della Savoia e tutto per 55 €.
Km. oggi: 55 Km. totali: 1.267

Giorno 7 – Sabato 13 giugno 2009
Anche oggi giornata spettacolare dal punto di vista meteo, visto che abbiamo ancora un cielo terzo ed azzurro sopra la testa.
Oggi si torna verso l’Italia e per fare questo, decidiamo di regalarci le emozioni di più di un passo alpino. Da S. Pierre de Chartreuse, dopo aver comprato dei formaggi freschi e del burro artigianale in una formaggeria, ci dirigiamo verso Grenoble facendo il Col du Porte.
Scendendo, a Port St. Eynard vediamo il cartello di un punto panoramico: proviamo a salire, ma vediamo che la strada è troppo stretta per il camper e rinunciamo.
Arriviamo a Grenoble, che vediamo dall’alto, e ci dirigiamo a Vizille. Vizille è una piacevolissima sorpresa. Vediamo il cartello che indica il castello e ci dirigiamo là.
L’intenzione era quella di far qualche foto al castello e poi ripartire, ma invece restiamo qui per più di 3 ore! Si, perché il castello è molto bello, e tra l’altro ospita il Museo della Rivoluzione Francese con ingresso gratuito, ed ha un parco stupendo ed enorme.
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Giriamo quindi per il parco e quando pensiamo di esser arrivare alla fine, scopriamo che c’è anche un altro parco con gli animali liberi. Entriamo anche là, vedendo cervi, caprioli, daini e camosci.
Verso le 3 ci rimettiamo in marcia in direzione di Bourg d’Oisans, poi saliamo sul Col du Glandon, a 1.924 mt. e poi ancora più su sul Col du Croix de Fer a 2.067.
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Quassù i panorami sono fantastici, ammiriamo cascate, laghi e viste sui monti clamorose!
Durante la salita, si passa sull’enorme diga della Grand Maison, poi man mano che si sale, è un susseguirsi di piccole cascate che formano i ghiacciai che il caldo di adesso scioglie.
Dopo esserci fermati sui due passi ed aver scattato numerose foto, decidiamo di iniziare la discesa. Molti camper, soprattutto sul Col du Croix de Fer, sono fermi su un piazzale sul passo e passeranno tutti la notte quassù. Noi preferiamo scendere, uno perché la notte a 2.067 metri
sarà sicuramente freddina, due perché anche se il tempo è spettacolarmente sereno, non si sa mai ritrovarsi quassù in mezzo a qualche temporale coi fiocchi! Non sarebbe di certi il massimo!
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La discesa è su una strada che diventa ancora più piccola, più stretta, tanto che quando incrociamo una moto che sale, si ferma di lato per farci passare!
Sui 1.600 mt di altezza, entriamo a Fontcouverte La Toussuire, poi continuiamo a scendere fino a S. Jean de Maurienne. Questo è un paesetto abbastanza grandino, con un centro storico classico da paese turistico di montagna. Ci fermiamo al campeggio municipale, dove per 13 € e mezzo abbiamo tutto, compresa l’elettricità ed andiamo a cena in centro, a La Taverne de St. Antoine, con le biciclette. Questo però è il locale dove mangiamo meno bene di tutta la nostra settimana francese.

Domani si torna a casa!
Km. oggi: 141 Km. totali: 1.408

Giorno 8 – Domenica 14 giugno 2009
Volevamo rientrare in Italia attraverso il Mont Cenis ed arrivare fino a Susa con le statali, godendoci un altro po’ di montagna e magari rientrando a Roma domani, che è lunedì, ma purtroppo una telefonata da Roma ci costringe ad un rientro abbastanza veloce, poiché domani pomeriggio dovremo essere per forza di cose nella Capitale. Facciamo quindi il Frejus (altri 44 €…) e tutta l’autostrada fino a Roma, sotto un tempo bello e molto caldo.
Abbiamo fatto un giorno in meno di vacanza dal previsto, ma comunque è stata una settimana spettacolare!
Km. oggi: 845 Km. totali: 2.253
Camperfree
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Camper
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