Francia
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Francia
Autore Benedetto Ferrara
Da NEVERS a LISIEUX visitando i castelli della Loira, la Bretagna, la Normandia e tanto altro fino a Friburgo in Germania)
Durata 22 giorni (per l’Estero 15 gg.) (dal 15.8.2011 al 5.9.2011)
Km percorsi: 5.300
Camper Elnagh Duke 55 su Fiat 130 CV del 2011 con km 4.300 alla partenza
Problemi : qualcuno
Equipaggio : Benedetto (52 – unico pilota), Mattia (52 – navigatrice)
Spesa gasolio : 770,00
Pedaggi autostradali : ITALIA : 65,40 (27,50 ( LI-TO ) ; 7,40 (TO - Moncenisio); 19,50 (Orte - SA) - 11.00 (ME-PA)
“ “ Estero : 7,40
Traghetti : 299,00 (251,00 PA-LI) + (48,00 Villa S.G. – ME)
Campeggi e parcheggi : 27,00 euro
Biglietti musei, castelli : 86,00
TOTALE : 1.254,00
1° giorno – 15.8.2011 (Lunedì)
Ci mettiamo in viaggio traghettando alle 23.00 con motonave della Compagnia GNV ( euro 251,00 con formula camping on board per 2 persone).
2° giorno – 16.8.2011 – Livorno – Torino (km 380)
Dopo una tranquilla traversata si sbarca a Livorno alle 17,30 circa e facendo soste strettamente necessarie, percorrendo la tratta autostradale per Genova, prima e, poi dopo una breve sosta per la cena, per Torino, alle 22.00 circa ci fermiamo per la notte sulla tangenziale nell’area di sosta Nichelino Nord dotata di CS ( 44.97632 - 7.65784 ) (km 380 percorsi dal pomeriggio)
3° giorno – 17.8.2011 – - Torino – Paray Le Monial (km 487)
Si riparte alle 8,30 circa e dopo avere lasciato la tangenziale (1,60) in poco tempo arriviamo a Susa (1,20 + 4,60) dirigendoci verso il passo del Moncenisio ed i suoi quasi 2.000 mt.
Raggiungiamo in circa mezzora quota 1700 mt quando all’uscita di un tornante ci accorgiamo della presenza della Polizia Stradale e di un motociclista disteso per terra. In assenza ancora di ambulanza mia moglie anche per dovere di medico si avvicina al ferito mentre io accosto il mezzo un po’ più avanti. Dopo qualche minuto un agente mi informa della circostanza che mia moglie è salita sull’ambulanza, giunta nel frattempo senza medico a bordo in quanto di solo trasporto e mi consiglia di andarla a riprendere all’Ospedale di Susa. Mi innervosisco non poco ma rendendomi conto che la situazione non cambierebbe, inverto la marcia e ridiscendo a Susa. Non conoscendo bene la strada e le sue notevoli pendenze percorro i 17 km abusando un po’ dei freni talché giungo a Susa con un forte odore di bruciato proveniente dalle pastiglie. Dopo avere recuperato mia moglie riprendiamo la salita invitandoci l’un l’altro a non innervosirci per non incominciare male la vacanza. Alle 11.00 circa giungiamo infine alla sommità del colle e dopo le foto di rito con vista dello stupendo lago tento di girare per la stradella che porta alla fontana vicino la chiesa ma a causa di alcune autovetture mal parcheggiate sono costretto a desistere, ripromettendomi di fermarmi al ritorno.
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Inizio a percorrere, quindi, la discesa dal lato francese, ma dopo 1 km circa inverto nuovamente la marcia perché sento il desiderio di andare un po’ in chiesa. Riesco a fare spostare un’auto e mi fermo proprio davanti la fontana. Sono appena sceso dalla cabina quando sento mia moglie lamentarsi perché andando in bagno le bruciano gli occhi. Giustifico la cosa col fatto che essendo il bagno in coda vi fosse andato il cattivo odore delle pastiglie surriscaldate, ma proprio dietro l’insistenza delle sue richieste di verificare cosa stesse accadendo, mi metto in ginocchio per controllare il camper da sotto fino a che un cattivo presentimento mi assale. Ho appena il tempo di aprire una porta del garage e vedere le fiamme che avvolgevano la ruota posteriore di una bicicletta ed alcune cassette intorno ripiene di cianfrusaglie che perdo la testa e dimenticando l’esistenza dell’estintore posto in cabina, fermo le auto in transito e getto per instrada tutto il contenuto del garage ivi compreso ciò che bruciava, aiutandomi con l’acqua di un bidone. Dopo i primi minuti di paura mi resi subito conto di essere stato miracolato e mentre mia moglie finiva di raccogliere ogni cosa, pulendo anche la strada tra i soliti inopportuni apprezzamenti di alcuni stranieri, nonostante fossi non proprio presentabile, andai in chiesa per rendere infinitamente grazie alla Madonna. Di lì a poco, resici conto che il danno era circoscritto al solo pianale del garage che presentava un circoscritto buco, senza il benché minimo appetito nonostante l’ora tarda riprendiamo la marcia fermandoci soltanto dopo Modane per il pranzo ed una pausa di riflessione sull’accaduto causato da una batteria di scorta che a causa degli spostamenti del carico nelle curve imboccate a velocità dopo l’episodio dell’incidente si era spostata, andandosi ad incastrare con i morsetti proprio sotto la catena della bici, sfiammando al pari di una saldatrice.
Ripresa la marcia, mi immetto in autostrada per rendermi conto se il pedaggio in Francia fosse così caro come si dice e per appena 15 km circa pago 7,40. Effettivamente troppo cara.
Programmo, quindi, il navigatore escludendo tutte le strade a pedaggio non però le autostrade che negli attraversamenti delle città sono gratuite, e proseguendo su strade più che accettabili, ci dirigiamo verso Paray Le Monial. Arriviamo in serata, parcheggiando anche per la notte in un grande piazzale alle spalle della basilica del Sacro Cuore. Cena e piacevole passeggiata nel bellissimo centro storico.
4° giorno – 18.8.2011 – Paray Le Monial – Nevers (km 120 )
Dopo una nottata fresca e piovosa ci rechiamo nella vicina Basilica del Sacro Cuore, molto bella, e nelle strutture e giardini adiacenti, e poi, nella non molto distante Chapelle ove riposano le spoglie di San Giacomo de la Colombiere.
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Infine, dopo una lunga passeggiata lungo gli alberati viali che costeggiano il canale in scenari da cartolina, alle 13.00 riprendiamo la marcia, diretti a Nevers che dista 120 km circa. Sostiamo per il pranzo in un’area segnalata sulla comoda superstrada N79 dotata di presa d’acqua (46°32’2.9” - 3°22’19.8” ). Arriviamo a Nevers intorno alle 17.00 ed avendo difficoltà a parcheggiare nel parking a pagamento vicino la Basilica a causa delle sagome a spina di pesce insufficienti come spazio, ci spostiamo nel parcheggio di un Mc Donald distante circa 1 km. Ci muoviamo poi a piedi e giungiamo poco dopo le 18.00 al convento di S. Gildard ed entrando subito nella Cappella restiamo in preghiera dinanzi la teca di vetro dove riposa dal 1925, dopo la terza riesumazione, il corpo incorrotto della santa che pare che dorma fin da quel lontano 1879 nel quale morì ad appena 35 anni, circostanza, questa riconosciuta soprannaturale oltre che dalla Chiesa anche dalla Scienza Medica. Alle ore 19,30 chiudono la Cappella per cui ci ripromettiamo di ritornarvi all’indomani con più calma. Serata e notte tranquilla e fresca nel parcheggio del Mc Donald nel frattempo svuotatosi gradualmente.
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5° giorno – 19.8.2011 – Nevers - Bourges (km 70 )
Intorno alle 9.00 ci avviciniamo al Convento e parcheggiamo a circa 200 mt. in Rue V. Hugo, occupando una delle poche sagome parallele al marciapiede.Partecipiamo alla S. Messa officiata in inglese (quella in francese tutti i giorni alle 11,30), seduti a pochi metri dalla teca di vetro di Bernadette, e dopo l’ultimo sguardo al suo viso angelico, facciamo senza guida il percorso all’interno del giardino dove pregava la santa, tutt’intorno al convento delle suore della Carità ed all’annesso ospedale, fino all’umida Cappella di S. Giuseppe dove rimase seppellita dalla sua morte, avvenuta nel 1879, sino al 1925, data della definitiva collocazione nella attuale urna di vetro. C’è una pace che vorresti non finisse mai.Poco oltre le 12.00 riprendiamo la marcia, dirigendoci a Bourges che dista 70 km circa. Uscendo da Nevers, dopo circa 4 km ci fermiamo in un ottimo Intermarché per rifornimento carburante e spesa alimentare e sosta pranzo (46°57’39.8” - 3°9’22.4” ). Nel pomeriggio, dopo una breve sosta per un caffè, giungiamo a Bourges e parcheggiamo nell’ottima area di sosta municipale ( 47.07586 - 2.39933 ) che dista poche centinaia di metri dalla imponente cattedrale, una delle più grandi al mondo, con vetrate decorate nel tipico stile francese. Passeggiata, poi, nell’adiacente curatissimo giardino e nelle vie intorno, rientro per cena e passeggiata digestiva nel viale alberato dell’area di sosta dotata di CS gratuito.
6° giorno – 20.8.2011 Bourges – Chambord – Amboise (a 5 km) – km 102 + 42
Lasciamo Bourges intorno alle 11.00 dopo avere fatto riparare la bici danneggiata dal fuoco e puntiamo sui castelli della Loira, iniziando da quello di Chambord che dista circa 102 km. Vi arriviamo per pranzo e dopo avere percorso circa 3 km del viale di ingresso alla tenuta che lo circonda, estesa circa 50 ettari, percorribile anche con bici, noleggiabili anche in loco, parcheggiamo nel capiente parcheggio per bus e camper dotato di carico acqua (se non ostruito dai bus). Paghiamo 9,50 a persona il biglietto d’ingresso al castello visitabile fino alle 18.00 e visitiamo forse tutte le splendide 96 stanze, di cui una ventina da letto a piazze multiple, tutte di diversi colori, di cui si compone in oltre tre elevazioni collegate dalla bellissima scala a doppia elica ed alla fine dopo oltre due ore di visita anche alla Chiesa esterna, ci rilassiamo negli immensi prati ai bordi del canale nel quale navigano delle barchette elettriche a nolo.
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Dopo cena, paghiamo 6.00 di parcheggio e per evitare l’aggravio di tariffa di altri 20,00 (oltre le 0,59), decidiamo di spostarci alla volta di Chaumont che dista circa 33 km per essere così pronti per la visita di quest’altro Castello che dicono essere anch’esso molto bello. Vi arriviamo intorno alle 23.00 solo grazie al navigatore, percorrendo strade non proprio idonee. per di più se fatte a quell’ora, e preso atto dell’impossibilità di parcheggio notturno sia in prossimità del castello che del lungofiume per gli innumerevoli divieti per sosta camper esistenti dalle 20.00 alle 7.00 , circostanza insolita per la Francia, infastidito non poco decido di andare via e programmo il navigatore per Amboise dove vi è un altro castello, distante non più di 10 km., fermandoci dopo circa 5 km, per la sosta notturna, lungo la strada in una comoda area di parcheggio dotata di tavoli pic nic.
7° giorno – 21.8.2011 (domenica ) – Amboise – Chenonceau - km 15
Dopo avere trascorso una notte tranquilla e piovosa arriviamo intorno alle 9.30 ad Amboise e parcheggiamo non molto distante dal castello in uno dei tanti parcheggi esistenti ai bordi della Loira ben visibili. Paghiamo 10,00 ciascuno per il biglietto ed in un’ora circa visitiamo il Castello non grandissimo ma veramente molto bello che merita sicuramente di essere visitato unitamente al giardino circostante.
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Uscendo intorno alle 12.00, giriamo a sx e percorriamo a piedi non più di 300 mt giungendo in pochi minuti, unitamente a tanta altra gente al Palazzo di Clos Ducé, dedicato a Leonardo da Vinci che visse qui gli ultimi anni della sua vita, con riproduzioni fedeli di tantissime sue invenzioni anche a grandezza reale oltre che all’interno anche nel bellissimo parco tutt’intorno e con numerosi filmati. Costo del biglietto 13,00 a persona, spesi bene, però.
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Usciamo dal parco molto oltre l’ora di pranzo e decidiamo di spostarci per cercare un po’ di ombra. Percorriamo, quindi, qualche km e dopo pranzo ed un po’ di riposo alle 18.00 circa ci dirigiamo alla volta dell’ultimo castello che intendiamo visitare, Chenonceau, percorrendo strade secondarie per evitare di attraversare quelle congestionate di Amboise.Alle 19,30 circa giungiamo nel parcheggio gratuito antistante il parcheggio ma visto il cartello posto all’ingresso che avvisa che lo stesso è interdetto alla sosta notturna dalle 21.00 alle 7.00, sostiamo per la notte in compagnia di una quindicina di camperisti in uno spiazzo distante circa 200 metri ( 47°19’49.9” - 1°4’3.8” ) seguendo le indicazioni per il camping.
Passeggiata serale lungo i bei viali intorno e volendo a pagamento anche all’interno dei viali del castello da dove proveniva musica medievale. Verifichiamo anche la validità del divieto di cui prima scritto da parte del personale della vigilanza che bussa con forza a due mezzi olandesi ed incuranti delle loro lamentele per il brusco risveglio li costringe ad andare via.
Chiaramente stringendoci un pò troviamo spazio anche per loro.
8° giorno – 22.8.2011 Chenonceau – Ernée - km 202
Come di consueto, sveglia presto, in una atmosfera esterna di assoluta tranquillità, colazione e spostiamo il mezzo nel parcheggio adiacente, quello interdetto per la notte ( 47°19’48.9” - 1°8’59.6” ), cosicchè alle 9.00 in punto siamo in fila alla biglietteria (biglietto 10,50 a persona), evitando, così, la ressa che vi sarà a breve per l’arrivo dei turisti dei bus. Vi sono comunque anche molte macchinette automatiche per il rilascio dei ticket. Visita delle magnifiche stanze del Castello costruito su di un fiume utilizzando la struttura di un preesistente mulino. Promesse rispettate in pieno. Gli interni sono veramente splendidi e riccamente arredati. Dopo un’ora e mezza circa usciamo nei giardini, proprio quando l’afflusso dei visitatori diventa davvero notevole. Visitiamo anche la parte dei giardini adibita a serre e coltivazioni di fiori da trapiantare, poi, nelle aiole, il labirinto, etc.
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Alla fine, intorno alle 12,30 ,
riprendiamo il mezzo al parcheggio ormai strapieno e proseguiamo la marcia dirigendoci in Bretagna. Sosta per pranzo, spesa alimentare e carburante (1,26) a Tours in un grande ipermercato Leclerc. Ripresa la marcia, percorrendo, sempre, ottime strade statali, raggiungiamo Le Mans che ci appare veramente notevole quanto ad infrastrutture e vie, puntiamo, poi, il navigatore sulla trasversale per Mayenne (circa 65 km da Le Mans) ma la strada si rileva molto secondaria, per cui consiglio di allungare un po’ per ALENCON, percorrendo, però una strada molto più scorrevole. Intorno a Mayenne si scatena un nubifragio di una violenza tale da mettere in apprensione chiunque, tant’è che siamo costretti a rallentare sino a sotto i 50, per poi fermarci per cena e sosta notturna nello spazioso parcheggio del supermercato DIA di Ernée che dista 20 km circa da Fougéres (48°17’47.7” - 0°55’40.9” )
9° giorno – 23.8.2011 Ernée – Dinan – S. Malò ( km 125 + 25 )
Dopo una notte con pioggia ininterrotta, intorno alle 8,30 riprendiamo la strada alla volta di DINAN che dista 125 km. Vi arriviamo poco prima delle 11.00, percorriamo Boulevard Andrè Aubert e parcheggiamo gratuitamente subito dopo la Gendarmeria in uno slargo sulla dx. Vi sono comunque vari parcheggi a pagamento in centro città distante, comunque, meno di 1 km ed altri al porticciolo, ma lì bisogna, poi, salire parecchio . Ci spostiamo a piedi ed in pochi minuti arriviamo alla Torre dell’Orologio dalla quale si gode un panorama su tutta la magnifica cittadina. Giungiamo, poi, alla bella Cattedrale ed al giardino dal quale la vista spazia fin sulla zona del sottostante piccolo porto (paesaggi da cartolina). Visitiamo, poi, la chiesa dedicata a S. Malò, bellissima anch’essa ed ancora più grande della cattedrale ed in mezzo ad un flusso turistico davvero notevole continuiamo a camminare in stradine da sogno con casette tipicamente bretoni tutte il legno.
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Ritorniamo al camper e dopo un meritato pranzo ed un po’ di riposo ci spostiamo alla volta della successiva tappa, S Malò, che dista circa 25 km. In breve giungiamo alla capiente area di sosta di Rue Paul Feval (48°38’37.4” / 1°59’36.9” ) a pagamento (euro 7,00) dalle 9.00 alle 19.00 solo con carta, preferibilmente con circuito Visa, con CS fuori dalla stessa (a pagamento 2,00 sempre con carta, solo per l’acqua, circa 200 litri). Ripristinata la riserva d’acqua, alle 19.15 aspettiamo proprio all’ingresso dell’area di sosta il bus navetta gratuito insieme a molti altri camperisti che in breve ci porta allo splendido porto turistico, proprio in prossimità di una porta di accesso alla città vecchia.
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Saliamo sulle belle mura con il grandissimo camminamento che la cingono tutta e scendiamo più in là, godendo, fino a tardi, nonostante la serata piovigginosa, della particolarità dei luoghi, delle case e dei vicoli suggestivi. Ci affrettiamo, poi, per non perdere il bus navetta che comunque espleta il servizio fino alle 23.40, ed alle 22,30 circa rientriamo al parcheggio sotto una fitta pioggia.
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10° giorno – 24.8.2011 S. Malò – Mont S. Michel – km 55
Trascorsa una notte tranquilla anche se piovosissima e fredda, lasciamo S. Malò dirigendoci a Mont S. Michel che dista 55 km, ed intorno alle 9,30 parcheggiamo nell’area di sosta senza CS più vicina all’abbazia (48.62910 / 1.50729 ) al costo di 12,00 insieme ad almeno un centinaio di camper. La marea oggi non sarà molto alta ed il picco massimo è previsto per le 16.00, così per come indicato in un grande cartello (v.foto).
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Ci rechiamo subito all’interno delle mura unitamente ad una fiumana di gente, tipo uscita da stadio e dopo i consueti acquisti di souvenir e cartoline inviate subito dal vicino ufficio postale, saliamo fino alla porta di accesso dell’abbazia, mettendoci pazientemente in fila alla biglietteria per una buona mezzora (ticket adulti 9,50 ) che sono comunque ben spesi in ragione della bellezza inestimabile dei luoghi. Il Chiostro con giardino ed il Refettorio del 3° piano, la Sala dei Cavalieri, la Sala degli Ospiti, la Chiesa con il coro gotico, le magnifiche guglie sono solo alcuni dei capolavori che la mente ricorda.
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Rientriamo al parcheggio intorno alle 14.00 giusto il tempo di un veloce pranzo e prima delle 15,30 siamo nuovamente lungo le stradine di M.S.Michel posizionati in un luogo panoramico spaziando con il binocolo tutt’intorno in attesa del giungere della marea che però in tale giorno non è sicuramente all’altezza delle aspettative.
Infine, ridiscendiamo intorno alle 19.00 per poi, ritornare a godere della vista di un luogo così magico anche in notturna. Rientro al camper e notte fresca con ben in vista la maestosa sagoma dell’arcangelo Michele illuminata sulla guglia più alta dell’abbazia.
11° giorno – 25.8.2011 Mont S. Michel – La Combe – Pointe du Hoc – Omaha Beach – Utah Beach – S. Mere Eglise - (km 125 + 12 + 15 + 20 + 11)
Intorno alle 9.00 dopo le ultime foto con il Monte in parte ancora avvolto dalla nebbia, lasciamo l’area di sosta proprio mentre il personale bussa ai camper ancora fermi per il pagamento del nuovo ticket. Iniziamo la visita ai luoghi dello sbarco del 1944 e la nostra prima tappa è La Combe, luogo del cimitero tedesco. Lungo la strada ci fermiamo per spesa alimentare e gasolio all’Intermarché di Percy ed arriviamo a La Combe poco prima delle 12.00, parcheggiando nel parcheggio antistante 49°20’33.4” / 1°1’34.5”) per niente affollato.
Accediamo liberamente all’interno senza essere controllati da nessuno, e notiamo, poi, che il muretto di cinta è così basso che si potrebbe entrare a qualsiasi ora. Restiamo un po’ interdetti da ciò ma all’interno l’emozione è tanta solo se si ha voglia di leggere sui ceppi le date di nascita di chi lì giace, la maggior parte dai 17 ai 20 anni, migliaia di morti. Arriviamo fino in fondo, passando poi anche nella vicina struttura chiusa dove ritiriamo qualche depliant e guardiamo qualche documentazione fotografica a pannelli.
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Andiamo via intorno alle 13,30 decisamente scossi e nonostante fosse l’ora di pranzo, proseguiamo fino al vicino Pointe du Hoc (12 km), il sito martoriato dalle cannonate delle corazzate alleate che cercavano di smantellare le contraeree tedesche per coprire le operazioni dello sbarco. Via arriviamo in pochi minuti 49°23’39.9” / 0°59’18.7” e nonostante i tanti parcheggi gratuiti esistenti troviamo un po’ di difficoltà a trovare posto in quanto le autovetture occupano anche gli spazi riservati ai camper. In breve comunque, parcheggiamo, pranziamo e poi percorrendo a piedi un ampio viale giungiamo dopo circa trecento metri nella spianata proprio sopra le falesie. Paesaggio lunare sconfinato con buche enormi del diametro medio di 10 mt e profonde oltre 3. Scendiamo anche in un paio di bunker di cemento armato perfettamente conservati.
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Dopo circa 45 minuti riprendiamo il mezzo ed in breve arriviamo ad Omaha Beach visitando un Museo (5,70) con reperti bellici di ogni genere, con all’esterno quelli ingombranti. Ci spostiamo, poi, col camper sul lungomare sotto una pioggia fastidiosa che rende la sabbia ancora più rossa fino alla stele commemorativa. Sono le 19.00 circa. Percorriamo circa 20 km ed in breve siamo nel sito curatissimo di Utah Beach. Purtroppo data l’ora il museo è chiuso. Ma molti reperti ingombranti sono anche qui all’esterno.
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Giriamo un po’ per il sito molto curato fino alle steli commemorative per poi riprendere la marcia, e percorrendo una stradina non tanto larga, giungiamo in breve tempo a S. Mere Eglise, una simpatica cittadina famosa soprattutto per il fantoccio appeso alla guglia del campanile della Chiesa in ricordo del paracadutista lì impigliatosi che si finse morto salvando la vita.
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Lasciamo il parcheggio adiacente la Chiesa, a pagamento dalle 20.00 alle 8.00 (euro 5 ) e ci spostiamo di circa 800 mt in quello del supermercato Super U dotato di scarico gratuito ed acqua (euro 2 per 100 litri) 49°24’13.9” / 1°19’20.5”. , anch’esso spazioso e ben conosciuto, visto il gran numero di mezzi lì parcheggiati e rifacciamo il pieno di carburante a prezzo conveniente (1,26) nell’attiguo self service. CS, cena, diario e riposo.
12° giorno – 26.8.2011 - S. Mere Eglise - Colleville sur Mer – Bayeux – Arromanche – Km 47 + 22 + 11
Notte come di consueto tranquilla e piovosissima. Alle 9,30 circa dopo avere provveduto ad alcuni acquisti nell’adiacente Super U, ci dirigiamo a Colleville sur Mer che dista 47 km circa per la visita del cimitero americano. Vi arriviamo in meno di un’ora e sostiamo all’interno in un curato ampio parcheggio 49.35721 / 0.85241 . Controllo minuzioso all’ingresso del Centro Visitatori delle borse, giacche, etc., da parte di gentilissimi soldati americani che passando dal metal detector domandano anche la nazionalità parlando anche l’italiano e mostrando di gradire la visita. Percorso fotografico e diversi filmati visibili in numerosi monitor. Accediamo poi al cinema nel quale viene proiettato un coinvolgente filmato con testimonianze di alcuni militari poco prima dello sbarco e dei parenti che ricordavano i loro cari leggendo alcuni passi dalle lettere ricevute. Il tutto, poi, con immagini reali dello sbarco, non può che lasciare il segno. Usciamo all’esterno attraverso un corridoio nel quale una voce pronunzia ininterrottamente i nomi di tutti i 9387 soldati lì sepolti. Non potrò mai dimenticare lo sguardo visibilmente coinvolto del soldato americano poco prima dell’uscita nel giardino.
Qui, percorso un lungo viale con vista sulla rossa spiaggia di Omaha, si scorgono lunghe fila di una immensità di croci bianche. Il silenzio rende più di ogni altra riflessione.
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Dopo avere percorso innumerevoli viali tra le semplici sepolture si giunge ad una raccolta cappella e più avanti a delle mura sulle quali sono riportati i nomi di tutti i soldati che li riposano. Usciamo un po’ frastornati e ripreso il mezzo ci dirigiamo a Bayeux. Dopo una sosta pranzo giungiamo alle 15,30 circa e sostiamo gratuitamente in un centrale parcheggio in Place Despallieres (49.28044 - 0.70775 ) distante circa 1 km dal Centro Guilloume Le Conquerant dove viene esposto l’arazzo più lungo al mondo, 80 metri. Alle 16.00 circa, dopo una comoda passeggiata a piedi, paghiamo 7,80 a persona per il biglietto comprensivo di audioguida. Dopo una mezzora siamo già fuori ed acquistati i consueti souvenir ci dirigiamo verso la cattedrale che già da fuori denota la sua bellezza, confermata poi dagli interni.
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Alle 17,30 ritorniamo al parcheggio e ripristinati velocemente i livelli delle vasche nell’adiacente CS gratuito, ci dirigiamo verso Arromanche che dista 11 km, ed in particolare al Cinema a 360°. Alle 18,10 circa parcheggiamo nell’area di sosta adiacente, per la cui sosta un cartello indica il costo di 5 euro ma il gestore è già andato via. Assistiamo al filmato della durata di 20 minuti al costo di 4,80 a persona ed alla fine la commozione tra i presenti è palese. Scendiamo ad Arromanche paese con il trenino gratuito che si accinge ad effettuare l’ultima corsa e passeggiamo lungamente e senza fretta per le vie intorno al Museo du Dèbarquement in Place du 6 Juin già chiuso, nei cui esterni sono però visibili vari reperti ingombranti, quali ponti di sbarco, contraeree, un carro armato sulla strada per salire al parcheggio, etc.
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Dal mare, poi, emergono sinistramente le sagome dei ponti di sbarco che formano una fila lunghissima interrotta soltanto dalla forza del mare. Con un’aria alquanto pungente rientriamo al camper per una meritata cena, nell’area di sosta con una trentina di mezzi. Passeggiata serale nei vialetti sulle alte falesie e vista notturna su Arromanche ed i punti neri nel mare dei ponti affioranti.
13° giorno – 27.8.2011 – sabato Arromanche – Lisieux – Honfleur – Km 80 + 31
Ci sveglia di notte il forte vento ed il freddo molto pungente, per cui si decide dopo una veloce colazione di spostarci ed alle 7.00 circa mettiamo in moto dirigendoci a Lisieux, programmando il navigatore per il parcheggio della basilica di S. Teresa che dista da Arromanche poco più di 80 km. Siamo tra i primi a sostare nel comodo parcheggio interno (49°8’26.4” - 0°14’8.0” ) Ci rechiamo subito in Basilica che è veramente uno splendore sia esternamente che internamente con un coro di rara bellezza, restando a lungo a leggere lungo il percorso delle varie cappelle le tappe fondamentali della vita e dei sui scritti della Santa morta ad appena 24 anni, soffermandoci in preghiera nella cappella laterale dove è posto il reliquiario dei suoi resti mortali. Usciamo, poi, lateralmente percorrendo parte del giardino con le stazioni murali della via crucis, scendendo, infine, nella cripta sotterranea dove riposano le spoglie dei genitori di S. Teresa, proclamati beati.
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A piedi, poi, in circa 15 minuti raggiungiamo e visitiamo la casa dove Teresa visse la sua infanzia, recandoci subito dopo al Carmelo nel quale entrò a soli 15 anni fino alla sua precoce morte avvenuta 9 anni dopo Abbiamo anche il tempo di visitare il bel Duomo di Lisieux ed infine dopo pranzo di partecipare ad una coinvolgente Messa nella Chiesa sotterranea adiacente alla Cripta.
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Alle 18,30 circa usciamo dalla bellissima città di Lisieux e dopo 31 km giungiamo, sempre percorrendo comode strade statali, ad Honfleur, trovando con difficoltà un posticino nella grandissima ma molto affollata area di sosta di Bessin Carnet ( 49.41916 - 0.24166 ) con pagamento ad una delle varie colonnine self service di 9 euro x 24 h (monete o carta di credito) che rilascia ricevuta con data ed orario di ingresso.
14° giorno – 28.8-2011 – domenica Honfleur – Le Havre – Etretat – Km 25 + 17
Dopo una notte meno fredda del solito ci accingiamo alla visita della graziosa cittadina non prima di avere acquistato varie baghette e specialità della boulangeria mobile arrivata all’area di sosta alle 8,30 circa. Poi, lunghissima e piacevole passeggiata lungo i viali del porto turistico fino alla chiusa del canale di accesso al mare. Entriamo, quindi nel bel giardino con vista sul ponte di Normandia e sull’altra sponda sulla quale si staglia la città di Le Havre.
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Ci addentriamo nel vivace centro storico fino alla Chiesa di S. Caterina costruita tutta in legno di quercia. Si ritorna per pranzo all’area di sosta e dopo le operazioni di routine di CS, alle 17,30 circa lasciamo la bella area di Honfleur ed in breve raggiungiamo il Ponte di Normandia pagando 5,90 di pedaggio. Raggiunta l’altra sponda decidiamo di fare una puntatina al faro di La Heve e solo grazie al fido navigatore ci districhiamo negli innumerevoli raccordi stradali di una congestionata Le Havre, con un porto tra i più trafficati ed infine raggiungiamo il piccolo parcheggio antistante il faro.
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Il panorama è impagabile e spazia per tutta la foce fino all’opposta Honfleur. Riprendiamo la marcia con direzione Etretat che dista circa 17 km ed in meno di mezz’ora raggiungiamo il piccolo camping municipale ( 49.70219 - 0.21318 ) che, come già evidenziato in altri diari , non ha più disponibilità di posti (appena una trentina). Andando più avanti al semaforo seguendo l’indicazione di un altro parcheggio, giriamo sulla sx e giungiamo dopo circa 500 mt a destinazione, ossia in vari parcheggi gratuiti per circa 260 posti, alcuni dei quali riservati a camper. Noi, dovendo anche pernottare, scegliamo quello superiore sterrato che riteniamo più tranquillo, parcheggiando vicino l’unico mezzo francese presente e prepariamo per la cena ( 49°42’7.7” - 0°11’59.2” ). Breve passeggiata serale, poi, intorno ai viali alberati intorno ai parcheggi, ma un vento particolarmente gelido non incoraggia a spostarsi di molto.
15° giorno – 29.8.2011 – Etretat – Fecamp – Rouen (km 18 + 75)
Anche all’interno il freddo durante la notte si fa sentire, talchè appena fattosi giorno, anzicchè mettere un’altra coperta sul piumone, decidiamo di alzarci, e preparata una adeguata colazione in parte riposta nello zaino, unitamente al binocolo ed all’inseparabile macchina fotografica, intorno alle 8.00 siamo già incamminati a piedi in direzione della spiaggia di Etretat e da lì alle famose falesie. In pochi minuti, grazie anche alla spinta del vento freddo percorriamo la distanza di 1,2 km che ci separa dalla spiaggia sulla quale cominciano ad arrivare i primi infreddoliti turisti e dopo le foto di rito decidiamo di raggiungere la falesia d’Aumont, quella sulla quale vi è la Chiesetta in modo, anche, da potere meglio vedere la falesia opposta, quella più famosa a forma di proboscide d’elefante e poco più in là di un dente.
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Il freddo alle 8,30 è talmente pungente ed il vento anche, per cui in pochi minuti siamo già in cima percorrendo il tracciato pedonale ripido quanto basta a riscaldarsi un po’. Foto a volontà e prendiamo anche la posizione GPS dell’enorme parcheggio esistente dietro la Chiesa (49°42’39.5” - 0°12’22.9” ), gratuito dalle ore 19.00 alle 9.00 ed a pagamento per la restante parte della giornata al costo di 2,00 per 5 ore oppure di 3,00 per 10 ore. Scendiamo, poi, dalla strada veicolare (Rue Jules Gerbau) e notiamo circa 200 mt più in basso un altro parcheggio gratuito.
Comunque in ragione della forte pendenza e della non eccessiva larghezza della carreggiata, sconsiglio di arrivare in tali parcheggi con mezzi lunghi oltre i 7 metri ed anche con quelli con carreggiata allargata di ultima generazione. Dopo i soliti acquisti di cartoline e souvenir raggiungiamo il parcheggio dov’è il ns mezzo che a piedi dista 1,2 km dalla Chiesetta della falesia e ritemprate le energie con un’ulteriore spuntino, ci dirigiamo alla volta di Fecamp.
Percorriamo in meno di mezz’ora i circa 18 km e parcheggiamo nell’enorme parcheggio gratuito di fronte il porto turistico in Quai de la Marne (49°45’36.3” - 0°22’27.7”) dotato di comodo pozzetto di scarico gratuito e di carico acqua con gettone acquistabile all’adiacente Ufficio Turistico.Dopo pranzo ci dirigiamo verso il Palazzo Bénédectine in Rue Alexandre Le Grand sede di un bel Museo e di una notissima distilleria (ticket 7,00), passeggiando, poi, fino al bellissimo lungomare con sosta sulla estesa spiaggia ciottolosa, dotata finanche di gazebo adibiti a lettura gratuita di libri con relativa sdraio (sembra di essere in un’altra realtà).
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Arriviamo poi sino all’alto e caratteristico antico pontile esterno in legno di accesso al bel porticciolo turistico e dopo alcuni acquisti alimentari ad un Carrefour del corso che, unico neo, non fornisce sacchetti, lasciamo la merce acquistata al camper e visitiamo in ultimo l’antica bella chiesa di S. Etienne, il cui campanile risalta fin dal parcheggio e ci prepariamo per la prossima tappa, Rouen, che dista circa 75 km, iniziando così le tappe di avvicinamento per il ritorno.Dopo una sosta carburante ed ulteriori acquisti alimentari al comodo Intermarché di Yvelot, a 33 km da Rouen, giungiamo a destinazione parcheggiando sull’immenso molo lungo la Senna nel Quai Cavalier De La Salle ( 49°26’9.6” - 1°5’32.0” ), in buona compagnia di una trentina di camper, tutti posizionati con vista sulla maestosa Cattedrale di Rouen. Dopo cena, infatti, nonostante le non indifferenti scarpinate della giornata (almeno 10 km tra Etretat e Fecamp), non resistiamo al desiderio di vedere più da vicino la Cattedrale in notturna che già guardandola dal parcheggio è uno splendore. Ed, infatti, l’ulteriore camminata di almeno 2 km (sembrava fosse più vicina dalla Senna) viene ripagata da una vista in notturna davvero da non perdere, cosicché, poi, rientrando ci attardiamo a guardare le lussuose vetrine tutt’intorno alla cattedrale con borse griffate anche di circa mille euro. Notiamo che la città è viva anche a quell’ora con gente che passeggia tranquillamente o che si attarda nei locali. Intorno alla mezzanotte facciamo rientro al camper.
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16° giorno – 30.8.2011 – Rouen – Colmar - km 614
Rinfrancati dal tranquillo riposo notturno, alle 8,15 circa chiudiamo la porta della nostra “casa” e saliamo in fretta le scale del vicino ponte Boldieu. Oggi, infatti, non disponiamo di molto tempo perché entro l’indomani mattina dobbiamo essere in Germania, a Friburgo, per impegni familiari con nostra figlia che già ci aspetta lì. Prima di arrivare alla cattedrale, deviando un po’, visitiamo la chiesa di S. Maclou, molto bella anche internamente.
Ritorniamo, quindi, sulla strada che conduce alla cattedrale, ed in breve vi entriamo da una porta laterale. L’interno, nonostante i lavori in corso è veramente notevole. Il vedere, poi, le foto di com’era ridotta in maceria durante la guerra, fa apprezzare ancora di più la bellezza dei luoghi. Uscendo, prendiamo la direzione della Piazza dove venne bruciata Giovanna d’Arco, proclamata, poi, Santa e, dopo avere incrociato il bellissimo Palazzo di Giustizia, giungiamo nella Piazza, ove accanto ad un mercato al coperto, si erge un’alta croce e di fianco una avveniristica chiesa costruita vicino le rovine di quella distrutta dalla guerra della quale sono state lasciate solo tracce delle mura.
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Dopo di ciò, decidiamo di rientrare e percorso a passo spedito strade elegantissime fino al lungo Senna, alle 12,30 circa mettiamo in moto impiegando una buona mezzora per uscire da Rouen e dalla sua periferia. Alle 13,30 entriamo nell’anello autostradale gratuito di Parigi che mette a dura prova per oltre una trentina di km i nervi e l’attenzione di chi scrive e l’affidabilità del navigatore. Alle 15.00 circa, sempre percorrendo strade statali, alcune anche a doppia corsia per senso di marcia, ci fermiamo per un meritato pranzo a 20 km da Meaux, direzione Nancy. Tagliamo, poi, per Sezanne – Vitry Le Francois – St. Dizier – Luneville – Baccarat, in prossimità del quale alle 21,30 circa sostiamo per la cena in un’area di servizio.
Riprendiamo subito dopo la strada con direzione St. Die, prefiggendoci di arrivare vicino al confine tedesco a Colmar, che dista ancora poco più di 80 km, e con non poca difficoltà data la stanchezza e l’ora tarda, vi giungiamo intorno alla mezzanotte, sostando per un desiderato riposo in un grande parcheggio dell’ipermercato Leclerc ( 48°4’49.2” - 7°22’51.4” ) in Rue De Neuf-Brisach.
17° giorno – 31.8.2011 – Colmar – Freiburg - Mendrisio - km 50 + 350
Dopo una notte abbastanza fresca e tranquilla alle 8,30 riprendiamo la marcia, cosicché mezzora dopo oltrepassiamo il confine e siamo in Germania, giungendo in un quarto d’ora a Freiburg, bellissima cittadina della Baden-Vuttemberg. Dopo avere riabbracciato nostra figlia e caricato gli altri bagagli, dedichiamo il resto della mattina alla visita della bellissima cittadina, esempio di ordine ed alta vivibilità.
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Rientriamo per il pranzo, cosicché dopo un breve riposo, poco oltre le 16,30 riprendiamo la marcia, programmando il navigatore per Torino. Abusando non poco della nostra resistenza alla fatica, intorno alle 21.00 transitiamo per il lunghissimo traforo del S. Gottardo e dopo una rapida cena nell’area di servizio City Quinto di Piotta (CH), poco oltre le 23.00 ci presentiamo al confine italiano a Mendrisio e poco dopo, veramente stanchi pernottiamo in un tranquillo parcheggio.
18° giorno – 1.9.2011 – Mendrisio – Torino – km 177
Dopo un sonno profondo ed una notte molto piovosa intorno alle 9.00 riprendiamo la marcia ed intorno a mezzogiorno ci fermiamo ad una trentina di km da Torino in un ombreggiato parcheggio per provvedere ad una necessaria sistemazione straordinaria del mezzo e dei nuovi bagagli portati dalla figliola. Dopo pranzo riprendiamo la marcia ed in breve raggiungiamo la tangenziale di Torino e parcheggiamo in un comodo viale nel quale siamo attesi da un affettuoso parente che vive in questa bella città da circa 40 anni e che oltre ad invitarci a cena ci porta subito in giro per la visita della città che si rileva veramente molto bella. Abbastanza stanchi ma contenti, facciamo ritorno per cena e che cena da re ci hanno preparato i ns cugini.
Restiamo senza parole e per concludere la serata ci accompagnano finanche all’immensa area di sosta totalmente gratuita di Piazza d’Armi (con CS), proprio accanto la Caserma dei Carabinieri (45.04852 - 7.65533 ). A poca distanza si sente musica e mi dicono che si balla ogni sera organizzato sempre gratuitamente dal Comune. Complimenti davvero, Torino.
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19° giorno – 2.9.2011 – Torino – Alessandria – km 120
Notte tranquillissima e mattinata dedicata alla lettura ed alla sistemazione della persona aspettando che ns figlia ritorni da una ulteriore visita della città. Nel tardo pomeriggio, rabboccati i livelli delle vasche, lasciamo la bella Torino dirigendoci verso Forlì. Dopo cena facciamo ancora un pò di strada e pernottiamo sulla circonvallazione di Alessandria (44.89367 - 8.67680)
20° giorno – 3.9.2011 - Alessandria - Forlì - Km 343
Mattinata dedicata al viaggio. Giungiamo a destinazione nel pomeriggio sostando in un comodo parcheggio in viale Salinatore, adibito più che altro a sosta di autovetture di pendolari, l’unico che i forlivesi ci hanno saputo indicare. Ci spostiamo subito a piedi raggiungendo in 15 minuti circa il bellissimo Centro storico, interdetto al traffico veicolare privato ad eccezione dei soli dotati di pass e ci immergiamo nella tranquillità del luogo.
Facciamo rientro al camper per cena.
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21° giorno – 4.9.2011 – Forlì
Dopo una notte tranquilla ritorniamo a visitare con più calma la bella cittadina, e mentre ns figlia si sposta da sola alla Facoltà Universitaria per informazioni inerenti la prova che dovrà sostenere noi visitiamo il bellissimo Duomo ed individuata nel percorso del rientro una nuovissima e bellissima area adiacente l’immenso parco verde della città, sconosciuta anche ai residenti, con accesso sempre da viale Salinatore, dopo pranzo ci spostiamo, parcheggiando il camper in tale oasi di assoluta tranquillità, visitando nel pomeriggio parte del bel giardino.
Qui si interrompe il presente diario, consistendo il seguito nel mero rientro a casa con ulteriori 1250 km percorsi.
Considerazioni finali
Viaggio vissuto come nostro solito molto intensamente per i tanti coinvolgenti e bei posti visitati in una Nazione, quale la Francia, che si conferma il luogo più consono alle aspettative ed alle necessità dei camperisti.
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