La via per Dublino e l'Irlanda
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La via per Dublino e l'Irlanda
“ L’ ISOLA DI SMERALDO”, IN CAMPER
di Marina
VACANZE DAL 3 AL 24 AGOSTO 2011
Avvertenze per l’uso: si sconsiglia la lettura a chi non è interessato ai risvolti emotivi della questione.
CAMPER: il buon vecchio NUVOLA 1.9 TD MOBILVETTA
EQUIPAGGIO:
Mansueto 47 anni, in qualità di chauffeur e maggiordomo,
Marina 42 anni, con mansioni di cuoca, guardarobiera e lavandaia, nonché navigatore satellitare per Gran Bretagna e Irlanda, Alberto 14 anni ed Eleonora 12 anni, attaccabrighe sempre più bisognosi di contrattazione sindacale permanente per andare d’accordo, nonno Claudio, 71 anni, nonché papà di Marina, camperista neofita.
Ci accompagnerà per queste vacanze, oltre che per la vita a venire, la presenza di un angelo buono di nome nonna Gelmira (67 anni) che ci ha salutati l’ultima sera dell’ anno 2010.
PERCHE’ ANDARE PROPRIO IN IRLANDA?
Diciamo subito che a Dublino vive Silvia, sorella di Marina, con il suo ragazzo Matteo ormai da quattro anni. La nostra intenzione primaria era quella di fare un’improvvisata e suonare il campanello di casa per chiedere una pastasciutta, ma per motivi contingenti legati al suo lavoro abbiamo preferito avvertire del nostro arrivo (e anche per risparmiarle un possibile colpo al cuore, considerando che è la prima volta che la andiamo a trovare, e soprattutto la andiamo a trovare recandoci in camper, non in aereo, e trattandosi di una considerevole distanza…)
Altro scopo della vacanza in Irlanda è di conoscere quest’isola che si presenta a noi affascinante; conosciuta per alcuni aspetti e misteriosa per altri.
…Così, dopo aver consultato vari diari di bordo di altri camperisti, dopo aver acquistato la carta stradale di Gran Bretagna e Irlanda e dopo aver un po’ studiato sulla guida quali potevano essere le nostre mete da visitare lungo la via dell’andata e del ritorno, prepariamo il camper stivato di provviste alimentari, di abbigliamento adeguato ad un clima umido e piovoso, controlliamo che non manchi niente e nessuno e …la nostra avventura ha inizio così!
MERCOLEDI 3 AGOSTO Partenza da Tezze di Piave (TV) alle 7.40 con una bella giornata di sole, dopo alcune settimane trascorse in montagna in un mese di luglio piovoso e freddo. Che questo sia stato un buon allenamento per il clima che incontreremo nei paesi anglosassoni?
Dopo aver fatto sosta a Villabassa (BZ) per acquistare dello speck sottovuoto da portare a Silvia e Matteo, ci fermiamo per il pranzo in un’area autostradale a Vipiteno, molto rumorosa e trafficata, non ancora a pagamento.
Nel pomeriggio proseguimento per l’ Austria e arrivo per le 19.00 a Fussen (Germania) dove sostiamo in area attrezzata. Cena e sistemazione per la notte.
GIOVEDI 4 AGOSTO Notte tranquilla trascorsa in compagnia della pioggia; infatti il tempo si presenta pessimo anche al mattino, per cui decidiamo di tralasciare la visita al castello di Neuschwainstein, lasciandola eventualmente per il ritorno a casa.
Ci dirigiamo dunque a Gunzburg, per visitare il parco di Legoland, che con le sue attrazioni riesce a coinvolgere adulti e adolescenti.
Nel pomeriggio si parte per Karlsruhe*, in un’autostrada trafficatissima nei pressi di Stoccarda, con continui rallentamenti: arriviamo alle 19.30 ma non riusciamo a trovare alcuna area di sosta, perciò decidiamo di spostarci a Worth am Rhein, e in riva al Reno troviamo altri camper che sostano liberamente. Ci mettiamo insieme a loro, ceniamo con vista sul fiume navigato da varie chiatte e battelli e ci sistemiamo per la notte.
NOTE: * KARLSRUHE: è una città impegnata in modo attivo contro le emissioni di CO2 delle automobili; chiedendo informazioni su possibili aree di sosta nella zona veniamo a sapere che i motori delle auto che possono circolare in città devono essere di recente fabbricazione e secondo le nuove norme…
VENERDI 5 AGOSTO Oggi è una giornata di trasferimento. Alle 8.00 si parte e alle 12.00 siamo in Lussemburgo. Come suggerito da altri diari di bordo, qui facciamo il pieno di gasolio, effettivamente conveniente, pranziamo e nel pomeriggio, si riparte alla volta di Calais (Francia), passando per il Belgio.
Momento di nervosismo: il navigatore satellitare non ci assiste per niente e ci porta sempre all’interno dei centri abitati, facendoci perdere un sacco di tempo (scopriremo dopo che era impostato per farci fare la strada più corta e non quella percorribile in minor tempo, meglio tardi che mai!). In compenso possiamo ammirare i piccoli paesi curati del dipartimento francese di Pays de Calais. Arriviamo al porto di Calais* per il momento della cena, dunque ci sistemiamo nel campeggio municipale. Diamo da mangiare agli affamati dell’equipaggio che minacciano un ammutinamento, scongiurato da una maxi-frittata condita con formaggio grana e cipolla. Notte trascorsa al porto con vista faro e traghetti, in attesa di imbarcarci l’indomani mattina.
SPESE: € 26.25 pernottamento al campeggio municipale in Avenue Raymond Poincarè
NOTE: * CALAIS : al porto troviamo molta gente in tenda o in roulotte che sembra abbia intenzione di fermarsi qui per più di qualche giorno. Ci si chiede se l’odore di nafta e gasolio e il rumore continuo dei traghetti che arrivano e partono siano così attraenti per queste persone. Più probabilmente pensiamo che nei dintorni di Calais c’è una gran quantità di cose da visitare e di cui noi ignoriamo l’esistenza…
SABATO 6 AGOSTO Ore 10.00 imbarco per Dover (Gran Bretagna) con la compagnia SEA FRANCE. Abbiamo acquistato il biglietto di ritorno con data aperta, così non abbiamo vincoli di tempo che ci possano limitare negli spostamenti. Sbarchiamo alle 11.30 e dopo un veloce reset cerebrale fatto all’autista per iniziare la guida a sinistra e imboccare così le prime rotonde in contromano, sostiamo per il pranzo in un’area di servizio autostradale sulla M25, nell’orbital di Londra*.
Decidiamo durante il pranzo di effettuare una piccola deviazione al nostro viaggio e di andare a vedere il sito di Stonehenge*, perciò il pomeriggio è dedicato alla visita di questo parco.
Trascorriamo la notte in area di servizio autostradale nei pressi di Stonehenge.
SPESE: € 285.70 biglietto andata e ritorno Calais-Dover/Dover-Calais
NOTE:*LONDRA: merita una considerazione a parte. Siamo stati attenti a non attraversare la periferia della capitale per non trovarci incastrati nell’orbital insieme agli inglesi che trascorrono il weekend nella loro casa di campagna!
Ma ugualmente, e fortunatamente nel senso di marcia contrario al nostro, abbiamo visto un ingorgo (neanche causato da incidenti) lungo una ventina di km, con auto distribuite in 4 corsie, nessuna forza di polizia che gestisse il traffico, un vero incubo, solo a vedersi, figurarsi ad esserci finiti dentro!!!
*STONEHENGE: un sito di importanza archeologica non indifferente e solamente un segnale stradale che lo indica a distanza di qualche km. Evidentemente qui ci sono molte cose da vedere, ammirare e studiare, ma bisogna anche andarsele a cercare e con non poca fatica!!!
DOMENICA 7 AGOSTO Ore 8.00 partenza da Stonehenge in direzione Fishguard. E’ un’altra giornata di trasferimento, sosta per il pranzo in autostrada e arrivo al porto di Fishguard per le 14.30, giusto in tempo per vedere la partenza del traghetto che porta in Irlanda.
Non perdiamo niente in quanto non avevamo prenotato, e prendiamo quello successivo che partirà alle 02.45 di lunedì. Nel pomeriggio dunque ci riposiamo, passeggiamo, ci attrezziamo in attesa dell’imbarco.
Facciamo conoscenza con altri camperisti che provengono dalla provincia di Verona e così trascorriamo il tempo chiacchierando delle varie esperienze di viaggio.
SPESE: £ 494.00 biglietto di andata e ritorno Fishguard-Rosslare/Rosslare-Fishguard. Qui non è possibile avere la data aperta per il ritorno, perciò fissiamo la data del rientro per il mercoledì 17 agosto.
LUNEDI 8 AGOSTO A mezzanotte suona la sveglia per il check-in dogana, assonnati mostriamo i documenti e ci imbarchiamo puntuali con la compagnia STENA LINE con partenza alle 2.45.
Svegliate le due giovani marmotte, prendiamo un posto a sedere in traghetto e attraversiamo il S. George Channel con un mare un po’ mosso ma gestibilissimo.
La traversata dura quasi 4 ore, la maggior parte della gente dorme, o se non dorme perlomeno non disturba, ad eccezione di un arzillo signore inglese che continua a muoversi con il bastone da passeggio, a sfogliare pagine del quotidiano in pieno silenzio e non si rende conto che non lascia riposare gli altri: pazienza, tanta pazienza!
Alle 6.30 sbarchiamo al porto di Rosslare (Irlanda) e si riparte con direzione DUBLINO.
Prima di arrivare in città decidiamo di visitare il sito monastico di GLENDALOUGH* situato nelle Wiclow Mountains. Il tempo è piuttosto brutto, l’Irlanda ci accoglie con un vento forte, umido e freddo, perciò non facciamo nemmeno la visita ai laghi della vallata, anche perché siamo impazienti di arrivare alla meta prefissata.
Che giornata campale si preannuncia!!! Dobbiamo arrivare al campeggio Camac Valley di Dublino per sistemarci ma non riusciamo a trovarlo.
Era meglio se prima di partire avessimo caricato il navigatore anche con le strade inglesi e irlandesi: cerchiamo di arrangiarci e di girovagare alla ricerca di qualche cartello stradale ma alla fine desistiamo e Mansueto chiede informazioni bussando ad un autobus, fermi entrambi ad un semaforo rosso. L’autista sulle prime non riesce a farsi venire in mente niente, ma quando scatta il verde ci fa accostare a sinistra e ci dice di seguirlo.
Detto fatto: con il suo autobus a due piani blocca la circolazione a 4 corsie in centro città, fa inversione di marcia, la fa fare anche a noi e, correndo come un forsennato per le vie della città ( e noi dietro per inseguirlo e non perderlo in mezzo al traffico), ci porta davanti all’ingresso del campeggio. Vogliamo dargli la mancia, almeno per rimborsarlo del tempo speso (40 minuti di corsa!) e del gasolio consumato, ma non vuole sentire parlare di soldi nemmeno per scherzo! Dopo averlo ringraziato, a questo punto solo a voce, rimaniamo per alcuni attimi sconcertati e meravigliati: abbiamo avuto subito una prima flebo di pura adrenalina!
Ci sistemiamo per l’accettazione al campeggio, ma non vogliamo entrare subito.
La nostra intenzione è quella di andare a pranzare al ristorante dove lavora Matteo, il ragazzo di Silvia, e se non altro, di farla a lui la sorpresa. Combinazione vuole che il ristorante sia molto vicino al campeggio, ma nonostante le spiegazioni chiare avute non riusciamo a trovarlo subito. Siamo costretti a chiedere a più persone, fra le quali due ragazzi che, incuranti della pioggia battente, erano in canottiera e pantaloncini corti a fare jogging; questi si fermano e gentilmente ci danno ulteriori indicazioni.
Siamo veramente affamati, stanchi e visibilmente emozionati quando arriviamo. Matteo ci accoglie e si mette subito a nostra disposizione, dandoci dei buoni consigli sui cibi da gustare! In questo momento solenne ci voleva una coccola di questo tipo!
Ma le sorprese non finiscono in un squisito piatto di carne e verdura! Con l’accordo di ritrovarci per il tardo pomeriggio, dopo esserci sistemati in campeggio, pronti per prendere il bus che ci porta in città, Alberto si accorge che una vite sta forando una ruota del camper. Chiediamo alla reception del campeggio di un gommista e andiamo subito là per risolvere la situazione.
Ebbene, nel giro di una mezz’ora abbiamo avuto la gomma aggiustata e siamo potuti rientrare alla nostra piazzola con il camper.
Finalmente riusciamo a prendere il bus 69 che ci porta in centro. Il tragitto è piuttosto lungo, circa 35 minuti di corsa su 9 km di strada, e alla fine scendiamo in Ormond Quay Upper e vediamo Silvia che si sta sbracciando per farsi notare (e ci riesce alla perfezione, pure l’autista del bus ride di gusto…) e non farci proseguire oltre.
Momento di ritrovo emozionante da parte di tutti! Non ci sono parole per descrivere il momento degli abbracci: siamo un po’ increduli tutti quanti e sembra di vivere in un’altra dimensione (vacanza progettata all’inizio del mese di luglio, senza curare troppo i particolari, avvisando i due giovani del nostro arrivo con data imprecisata solamente 15 giorni prima, dopo 4 giorni di viaggio…); anche a Silvia non sembra troppo reale questo incontro.
Questa esperienza sarà da decantare nel tempo come si sorseggia un vino d’annata, cioè lentamente! (ha parlato l’astemia di famiglia…)
Entriamo nell’appartamento di Silvia e Matteo e da lì non ne usciremo che per le 22.00, giusto per prendere il bus 69 e ritornare in camper esausti della giornata.
La seconda iniezione di adrenalina ci viene regalata al ritorno. Stando seduti al piano superiore del bus sembra di essere quasi al cinema: il traffico piuttosto caotico della città, il buio appena sceso, le continue fermate e riprese, la stessa guida a sinistra, semafori, cartelli e rami degli alberi che sporgono in alto e continuamente sfiorati dagli specchi retrovisori, e soprattutto la stessa spericolatezza dell’autista sono tutti fattori che messi insieme concorrono a fare del tragitto la visione di un film tridimensionale. E per ogni sera che saremo a Dublino, rientrando per la notte, avremo questo opzional incluso nel biglietto del ritorno! Buona notte a tutti!!!
SPESE: campeggio Camac Valley € 136.00
NOTE: *GLENDALUOGH: il complesso monasteriale risale al VI secolo d.C., situato alle pendici delle Wiclow Mountains, fu fondato dal monaco Kevin, rampollo della famiglia reale di Leinster, eremita e santo. Il sito divenne un cenobio ufficialmente nel 570 erimesa protagonista della vita religiosa del Leinster per 6 secoli. Alla fine del 1300 Glendalough, saccheggiata dagli inglesi, passò allo stato di abbandono. Nei secoli successivi l’avrebbero vivificata soltanto i pellegrinaggi che tuttora proseguono.
MARTEDI 9 AGOSTO Ore 8.45 pronti per prendere il bus n. 69 e raggiungere Silvia e Matteo in centro città. Con loro visitiamo in mattinata la “Christ Church”*, la cattedrale di San Patrizio*, i giardini del castello e parte dello stesso.
Pranziamo all’italiana in un ristorante del centro “Bella Roma”: bruschette, pizze e pastasciutta; tutto veramente buono.
Nel pomeriggio invece passeggiamo nel quartiere di Temple Bar*, dove ci divertiamo a visitare i pubs, ascoltando musica popolare irlandese, nonché facendo la collezione di sottobicchieri di cartoncino per le pinte di birra (un vero e proprio spasso per Alberto ed Eleonora, nonché per Marina che ha dato l’ouverture all’incetta).
Non manca una visita all’ Hard Rock Cafe’, dove Marina e i due raga acquistano delle maglie.
Passeggiamo nei giardini pubblici e lo shopping continua in Grafton Street* e vie limitrofe, dove ci fermiamo anche ad ascoltare i vari artisti di strada che intrattengono le persone con musica popolare irlandese e svariate altre occupazioni.
Si cena in famiglia a casa di Silvia e Matteo, e per il ritorno al camping riprendiamo il bus.
NOTE: * CHRIST CHURCH: iniziata fin dal 1038 in epoca vichinga, la chiesa assunse la struttura attuale attorno al 1172. E’ stata restaurata troppo radicalmente tra 1871 e 1878 con mancanza di rispetto delle forme precedenti. Svolge le funzioni di cattedrale dell’arcidiocesi di Dublino e Glendaluogh della Church of Ireland.
*ST.PATRICK’S CATHEDRAL: uno dei monumenti più solenni carichi di storia, la chiesa è dedicata all’apostolo d’Irlanda.
*CASTELLO E GIARDINI: sorto in origine attorno al 1220 come forte degli anglo-normanni, il castello è stato rimaneggiato in numerose occasioni. Dal 1565 al 1922 era stato destinato dalla monarchia britannica a sede della propria luogotenenza nell’isola.
*TEMPLE BAR: dopo essere stato per secoli sede di piccoli artigiani, di maleodoranti botteghe, di buie taverne e di squallidi lupanari, il quartiere negli anni ’90 fu riqualificato con il restauro dei vecchi edifici, diventando rapidamente di moda, grazie anche al turismo internazionale, soprattutto dei più giovani, che lo hanno adottato a luogo di elezione.
*GRAFTON STREET: vivace e costantemente animata, è sinonimo di shopping e passeggio. Da quando è stata chiusa al traffico, la via si è sempre più arricchita di eleganti negozi in puro stile “globalizzazione” e di catene di ristorazione.
MERCOLEDI 10 AGOSTO Dopo una notte trascorsa con forte vento e pioggia siamo pronti per raggiungere il centro di Dublino solamente per le 10.30.
Oggi Matteo lavora e c’è solo Silvia con noi. Trascorriamo la mattinata alla fabbrica della birra GUINNESS*, dove all’interno c’è il museo che ripercorre tutta la storia e le tappe dello sviluppo economico di questo stabilimento.
Arrivati alla fine della visita, in cima al museo gustiamo una pinta di birra, e visto che ormai sono le 13.00 e la fame si fa sentire decidiamo di fermarci a pranzo in un self-service all’interno del museo.
Nel pomeriggio decidiamo di riposarci in appartamento da Silvia e Matteo; nonno Claudio con Alberto ed Eleonora rimangono in casa, mentre Marina, Mansueto e Silvia ritornano a passeggiare in centro città per gli ultimi acquisti e la spesa per la cena, che si rivelerà a base di calamari fritti e insalata, branzino al cartoccio e patate al vapore! Una vera delizia per i nostri palati! Si ritorna poi in camper per la notte sempre con il solito fedele bus 69.
NOTE: *GUINNESS STOREHOUSE: è il sito turistico più visitato d’Irlanda. Si trova in un alto edificio del 1904 completamente ristrutturato e attrezzato con le più moderne tecnologie. Distribuito in 7 piani, articolati intorno all’atrio centrale che ha la forma di una gigantesca pinta della famosa Stout, consente una visita virtuale a tutto campo, dal contatto con gli ingredienti al processo produttivo, alla sezione dedicata alle campagne pubblicitarie. La visita culmina al Gravity Bar, il bar più elevato di Dublino, con belvedere e con l’omaggio di una pinta di Guinness.
GIOVEDI 11 AGOSTO Ultima giornata a Dublino. Oggi c’è Matteo con noi e Silvia ci raggiungerà solo alle 13.00 dopo essere andata a scuola.
Visitiamo il Trinity College*, che ospita una biblioteca immensa con circa 200.000 libri e l’arpa più antica di Irlanda, risalente al 1400. E’ la stessa arpa che fu adottarla per la prima volta dalla Guinness come logo per la birra irlandese e lo è tuttora. Quando il governo irlandese volle eleggerla a simbolo della nazione, essendo già il marchio registrato, dovette rinunciare e girare l’immagine dello stesso strumento musicale nella direzione opposta!!!
Pranziamo all’italiana presso degli amici di Reggio Emilia di Silvia e Matteo che hanno un negozio di salumi e affettati e poi prendiamo il treno per dirigerci verso la periferia della città, nella località di Howth*. Qui passeggiamo sul lungomare, vicino al porto turistico e al faro. Abbiamo anche l’onore di conoscere “George”, una delle due foche che sostano presso il porto in attesa dei pescherecci che rientrano dal mare aperto.
Rientriamo in centro città piuttosto presto, in quanto dalle 18.00 alle 21.00 Silvia deve essere al lavoro, perciò approfittiamo dell’ospitalità dei due giovani per una doccia ristoratrice che ci prepara ad affrontare lo struscio serale in Temple Bar e gustare la visione di Dublino by night.
Ceniamo in un pub aspettando Silvia e poi ci dedichiamo all’ascolto di Irish music nelle strade del centro all’aperto, perché Alberto ed Eleonora, pur essendo accompagnati da adulti, non hanno il permesso di entrare nei locali dopo le 22.00, essendo ancora minorenni; ma va bene lo stesso! Riusciamo ugualmente ad avere una soddisfacente veduta del centro sotto la luce della luna. Prendiamo l’ultimo bus, quello delle 23.15 per rientrare e sistemarci per la notte.
NOTE: * TRINITY COLLEGE: è il più antico e importante ateneo dell’isola, centro di cultura prestigioso e rispettato quanto pochi altri nell’arcipelago britannico. Istituito nel 1492 dal Elisabetta I d’Inghilterra, le sue aule hanno visto passare generazioni di protagonisti della storia e della cultura irlandese: George Berkeley filosofo, Jonathan Swift autore de “I viaggi di Gulliver”, Samuel Beckett nobel per la letteratura nel 1969. La Old Library preserva un patrimonio bibliografico di valore assoluto, tanto da costituire uno dei centri della conservazione della cultura scritta più grandi e più noti d’Europa.
*HOWTH: legato alla città anche perché un tempo possesso dei suoi arcivescovi, il grazioso insediamento è dotato di porto turistico e attrezzature balneari. Sopra il porto ci sono le rovine di Abbey Church, di fondazione vichinga (1402); al centro del promontorio di Howth ci sono le rovine del cinquecentesco Corr Castle.
VENERDI 12 AGOSTO Oggi non abbiamo la sveglia; la mattinata è dedicata alle lavatrici di roba e alla sistemazione del camper.
Partiamo poco prima di mezzogiorno e ci dirigiamo verso Galway*. Pranziamo in un’area di servizio autostradale e arriviamo in città per la sera.
Riusciamo a parcheggiare lungo il porto e ad uscire per vedere il centro di questa cittadina, che però non ci entusiasma più di tanto.
SPESE: notte al porto di Galway € 3.00
NOTE: *GALWAY è il principale fra i porti irlandesi affacciati sull’oceano. Molti sono i visitatori che qui (come noi del resto) fanno tappa prima di recarsi nelle isole Aran o nel Connemara.
SABATO 13 AGOSTO Per oggi abbiamo previsto di fare il tour all’interno del parco naturale del Connemara*.
Decidiamo di percorrere la strada nello stesso verso dei pullman turistici, considerando anche la dimensione delle carreggiate, il rischio di rimetterci gli specchietti retrovisori e i rallentamenti indotti dalle condizioni del manto stradale, piuttosto sconnesso e pieno di buche (come letto negli altri diari di bordo e qui confermato).
La prima tappa è la Ross Errily Friary ad Headford, un’abbazia francescana del 1300, la meglio conservata in Irlanda: dopo aver percorso 2 km di stradina, con la speranza di non incrociare nessuno, ci arriviamo e parcheggiamo davanti alle mura.
Alberto ed Eleonora dormono ancora, ma considerando gli interessi legati all’età e ai loro gusti preferiamo non svegliarli.
Le rovine di questo sito si rivelano veramente affascinanti dal punto di vista architettonico, perciò dedichiamo con stupore a questa visita, e lasciamo l’abbazia giusto in tempo per vedere arrivare dalla stessa stradina un pullman di turisti.
La prossima meta è il paese di Cong; giunti qui però non visitiamo l’abbazia, ma andiamo a camminare tutti insieme nei giardini del castello di Ashfford, dove è stato girato il film “The quiet man”: qui ci riempiamo gli occhi di tutte le tonalità del verde che possiamo trovare nella scala cromatica dei colori, passeggiamo sotto il sole e sotto la pioggia, oggi il tempo cambia in continuazione e velocemente. Non facciamo in tempo a bagnarci che il vento ci asciuga all’istante.
Pranziamo in uno spiazzo all’interno del parco e siamo talmente bravi da sbagliare pure strada con la mappa sotto gli occhi; volevamo visitare il paesetto di Killer Sheep, che dà il nome anche alla razza delle pecore allevate qui, con la pelliccia bianca e il muso nero, ma non ci riusciamo, così l’ultima visita la facciamo all’abbazia e ai giardini di Kilemore, dove nonno Claudio approfitta per acquistare delle ottime confetture di frutta fatte dalle monache benedettine che qui risiedono.
Per la sera ci dirigiamo a Cliftden*, in campeggio, e riusciamo pure a partecipare alla messa prefestiva in paese.
SPESE: campeggio Cliftden € 36.00
NOTE: *CONNEMARA: la regione è circondata dalle baie di Killary, di Kilkieran e dai monti Maumturk, offre scenari affascinanti e selvaggi, tra le miriadi di isolette che punteggiano la costa e i piccoli specchi d’acqua incastonati nella brughiera all’interno. La pioggia che cade non penetra nel terreno ma viene subito convogliata nei fiumi o nei laghi, oppure si impaluda; questa anomalia produce paesaggi inconsueti e offre una natura caratterizzata dalla quasi totale assenza dell’uomo. La magia e la maledizione del Connemara ha origine in tempi antichissimi quando qui era praticato il debbio, cioè la bruciatura dei boschi per fertilizzare la terra. Per un certo periodo il fragile equilibrio si mantenne, poi la terra cessò di trasformare la cenere in raccolti e si corazzò di uno strato gommoso e impermeabile (la torba), per opera del quale la terra divenne inospitale, infeconda e semiselvaggia.
*CLIFTDEN: maggior centro del Connemara, è nota per la pesca di aragoste e la produzione di tessuti tweed. Tradizionale appuntamento è il Connemara Pony show nella terza settimana di agosto, una fiera tra le più rinomate nel paese.
DOMENICA 14 AGOSTO Stamattina ci svegliamo e ci dirigiamo in direzione di Rossaveel: vogliamo vedere se e a che ora partono i traghetti che collegano le isole Aran*. Dopo aver faticato non poco per trovare il porto, facciamo i biglietti e ci prepariamo per l’imbarco delle 12.00.
Oggi è una bellissima giornata di sole, ma soffia anche un vento piuttosto forte.
La traversata con l’aliscafo non è delle più belle; si diverte solo nonno Claudio, che a nostra insaputa è diventato un vero lupo di mare da quando è andato a pescare in mare aperto con suo compare Gigi, nello scorso mese di maggio, in Croazia.
Il mare è abbastanza mosso e sembra che voglia rovesciare il traghetto da un momento all’altro: quando arriviamo al porto Alberto è bianco dalla paura, Marina pure, Eleonora non parla e Mansueto ha lo stomaco sottosopra. Qualche passeggero durante la navigazione si diverte a prendersi gli spruzzi d’acqua che arrivano sul ponte in coda, altri hanno bisogno di un sacchetto per lasciare qualche ricordino di stomaco. Meno male che dobbiamo ancora pranzare. Ad attenderci, al momento di sbarcare sulla maggiore delle Aran, Inishmore, ci sono alcuni abitanti dell’isola che lavorano nel settore turistico, e portano in giro, o in carrozza o in navetta, le persone che vogliono visitare l’isola.
Dopo alcuni minuti dedicati a riprenderci dai vari malesseri, decidiamo di fare il giro in navetta, pregando l’autista di guidare “lentamente”.
L’isola è piccolina, lunga 14,5 km e larga 4 km, perciò in un paio d’ore riusciamo a vedere un paesaggio meraviglioso, selvaggio e incantato.
Compresa nel biglietto del giro c’è anche comunque l’ennesima dose di adrenalina dovuta alla guida di Patrick, (così si chiama il nostro chauffeur), per strade strette e a doppio senso di circolazione.
Parlando degli abitanti dell’isola, lo stesso autista ci dice che qui sono tutti dei “Lepricani”, cioè dei folletti: e noi gli crediamo veramente! Crediamo pure che le stesse navette siano dei folletti, perché quando si incrociano per queste strade strette e tortuose, secondo noi, i cofani e gli specchietti retrovisori si restringono o si allargano, si alzano o si abbassano, in misura proporzionale alla carreggiata e ai veicoli che provengono in senso contrario!!!
Durante il nostro tour, ci viene descritta la vita degli abitanti dell’isola, dell’economia basata su pesca, allevamento e turismo; c’è la presenza di un College di lingua gaelica, la scuola primaria e secondaria di 1° grado, un piccolo centro ospedaliero di primo soccorso e due medici. Kilronan è il principale approdo all’arcipelago, da dove parte il nostro giro, visitiamo il castelliere Dun Aonghasa (risalente al VII secolo a.C.) che si affaccia a picco sull’oceano con le sue falesie, la spiaggia vicina al villaggio, alcune rovine di 7 chiese che risalgono al VII-VIII secolo d.C. e infine una colonia di foche.
Fortunatamente nel pomeriggio il vento è calato di intensità, perciò la traversata del ritorno si rivela molto più tranquilla di quella dell’andata.
Concludiamo la giornata cenando in camper parcheggiato sul lungomare e ammirando i colori dell’oceano che cambiano in continuazione, a seconda che il sole esca o entri nelle nuvole che corrono rapide in cielo.
Per la notte decidiamo di ritornare al porto di Galway.
SPESE: notte al porto di Galway € 3.00
NOTE: *ISOLE ARAN: selvagge e profondamente gaeliche, le isole Aran presentano una scarsa vegetazione arborea e un suolo brullo, che al versante sudoccidentale si spezza in una bastionata continua di scogliere. L’arcipelago presenta una quarantina di siti archeologici precristiani e paleocristiani. Il turismo giunto negli ultimi decenni ha migliorato le condizioni di vita, contribuendo a imporre sul mercato dell’abbigliamento i caratteristici maglioni di lana lavorati a mano secondo una dozzina di punti base [ a questo proposito Marina si porterà a casa uno di questi maglioni, non solo per la sua funzione tecnica, quanto per collegare questa forma di artigianato al ricordo di nonna Gelmira; infatti il suo passatempo preferito era quello di lavorare a ferri e di fare maglioni di tutte le fattezze e per tutte le persone di famiglia, figlie, marito e nipotini; ma i lavori che le davano una maggiore soddisfazione erano proprio i maglioni lavorati a ferri con i punti irlandesi. Oggi le fantasie di punti usati nella realizzazione dei maglioni sono moltissime, ma un tempo ogni trama distingueva esclusivamente una famiglia. Questa usanza ha un’origine ben precisa, legata alla dura vita che le isole hanno imposto ai suoi abitanti; in caso di naufragio, un cadavere poteva essere riconosciuto anche dopo molti giorni in balia delle onde, proprio grazie al maglione]. Le Aran rappresentano l’immagine di un mondo dove la quotidiana lotta contro l’inclemenza degli elementi fisici e atmosferici ancora assorbe le energie e le cure dell’uomo. Sarà un buona occasione per assistere alla proiezione del film “The man of Aran” del regista statunitense di origini irlandesi Robert Flaherty, 1934, dove si racconta quanto possa essere dura la lotta dell’uomo contro le avversità naturali.
LUNEDI 15 AGOSTO Tanto bel tempo ieri, oggi piove in continuazione, e non accenna a smettere. La canzone “Il cielo d’Irlanda” di Fiorella Mannoia ne dà proprio l’idea.
Siamo in direzione delle falesie più famose d’Irlanda, le Cliffs of Moher*. Visitiamo le scogliere con impermeabile e ombrello, visitiamo il centro multimediale che ci offre dei filmati con immagini spettacolari del posto e fotografie con un tempo meteorologico migliore di quello presente.
Pranziamo nel parcheggio del centro visitatori e nel pomeriggio arriviamo a Doolin*; ci sistemiamo in campeggio perché abbiamo la necessità di fare lavatrici di roba, nonché di “stirare” quella già asciutta.
La pioggia ci accompagna per tutto il pomeriggio e per tutta la sera.
Programma fissato per il dopocena è quello di andare a sentire un po’ di musica all’ O’Connor Pub, perciò l’equipaggio si divide: Alberto ed Eleonora decidono di rimanere in camper a giocare con il computer o a carte, in autogestione, consapevoli che poi se ne dovranno stare fuori dal pub per non-raggiunti limiti di età, mentre gli adulti si armano di pile, impermeabili e ombrello e sfidano la pioggia e il vento camminando speditamente per 2 km e arrivando al locale con scarpe e jeans inzuppati nonostante tutto. Ordiniamo una birra e 2 cappuccini per scaldarci e ascoltiamo 6 musicisti piuttosto bravi. Staremmo ad ascoltarli fino all’orario di chiusura, ma la ragione vuole che ad una certa ora si rientri, se non altro perché ci sono altri 2 km da fare a piedi con il brutto tempo! I 2 raga quando arriviamo ci lanciano uno sguardo di commiserazione (o di disapprovazione?!? …Avranno pensato che era sicuramente meglio se fossimo stati all’asciutto, e che nessuno ci aveva ordinato di uscire con un tempo da lupi…sono molto bravi a predicare bene quando vogliono…). Ad ogni modo, doccia calda e thè bollente ai frutti di bosco per tutti prima di andare a letto!
SPESE: campeggio di Doolin € 33.00
NOTE: *DOOLIN: è un disperso quanto minuscolo villaggio costiero al limite meridionale del Burren, che si è guadagnato buona fama fra gli appassionati d’Irlanda per via delle atmosfere giovanili e della musica popolare –più volte premiata dalle associazioni specializzate- che ogni sera prende vita nei caratteristici e tradizionali pub o “music shop”. E’ davvero una tappa obbligata per gli amanti del folk irlandese.
MARTEDI 16 AGOSTO Stamattina sembra di stare in amaca da quanto forte soffia il vento. In effetti tutte le nuvole cariche di pioggia vengono sospinte verso est, mentre il cielo comincia a diventare turchese. Nella lavanderia del campeggio, Mansueto trova il cantante del gruppo musicale che aveva suonato la sera prima all’ O’Connor Pub che lo riconosce e lo saluta: grandioso! Pensavamo che un numero imprecisato di pinte di Guinness e l’ora tarda togliessero un po’ di lucidità alla gente, ma trovare il cantante sveglio alle 8.00 del mattino in perfetta forma e per di più alloggiato in campeggio insieme a noi…dobbiamo dire che i lepricani esistono veramente da queste parti!
Oggi è una giornata di trasferimento, domani abbiamo il traghetto di ritorno perciò arriviamo nel pomeriggio al porto di Rosslare. Facciamo un po’ di spesa e pernottiamo al parcheggio del porto. Siamo costretti a tralasciare alcune mete, quali la penisola di Dingle e il ring of Kerry, ma abbiamo preferito usufruire del tempo a nostra disposizione in modo da non stancarci troppo; inoltre il manto stradale delle strade secondarie non consente velocità elevate (dovevamo evitare anche che il camper non si aprisse in quattro con tutte le buche e i dossi che abbiamo trovato) per cui anche i tempi per raggiungere i vari siti da vedere si allungano di conseguenza. Chissà che non capiti un’altra occasione per ritornare qui e continuare l’esplorazione di questi posti che, almeno a noi, infondono pace e tranquillità!
SPESE: notte al parcheggio del porto € 5.00
MERCOLEDI 17 AGOSTO Ore 9.00 imbarco con la compagnia Stena Line per il ritorno a Fishguard.
Pranziamo nel parcheggio adiacente al porto di Fishguard, appena sbarcati, e facciamo la conoscenza di un signore inglese sulla sessantina, che ha il camper vicino al nostro… si chiacchiera un po’ e poi si prosegue attraversando la Gran Bretagna.
Trascorriamo la notte in un’area di sosta autostradale, nei pressi di Bristol.
SPESE: notte in autostrada £ 8.00
GIOVEDI 18 AGOSTO Altra giornata di trasferimento. Ci si sveglia e si prosegue per Dover.
Pranziamo in autostrada ad un Mac Donald, per la gioia di Alberto ed Eleonora, ma la voglia di sbarcare in Francia si fa sentire; ci attendono le spiagge della Normandia!
Facciamo il check-in per il traghetto delle 14.40 con la stessa compagnia dell’andata,la Sea France, si prosegue e arriviamo a Fort Mahon Plage per la cena, in area attrezzata.
Andiamo in giro per il paesino, gelato e a letto!
SPESE: notte in area attrezzata a Fort Mahon Plage €8.00, con camper service.
VENERDI 19 AGOSTO La nostra intenzione all’inizio era quella di andare a vedere le falesie di Etretat ma lungo la strada decidiamo di lasciarle da parte e impostiamo il navigatore in direzione Rouen, per andare a vedere la cattedrale di Notre Dame, che fu bombardata durante la seconda guerra mondiale.
Arriviamo per l’ora di pranzo, perciò accontentiamo gli affamati con una pasta veloce, lasciando il camper in un parcheggio per camper lungo la Senna, gratuito e proprio vicino alla cattedrale. E’ un bel pomeriggio assolato, raggiungiamo la chiesa con una passeggiata di 10 minuti ed eccola che si presenta ai nostri occhi: veramente imponente e maestosa! In questo periodo all’interno si stanno facendo dei lavori di restauro, ma ugualmente, lo stile architettonico, le varie statue, gli affreschi e le vetrate coloratissime ci lasciano incantati e senza fiato.
Nel pomeriggio proseguiamo verso la costa francese. Sulle spiagge a Courseulles sur Mer e ad Arromanches les Bains poi, visitiamo i resti militari dello sbarco in Normandia da parte degli americani e delle forze alleate che posero fine alla seconda guerra mondiale.
Trascorriamo la notte in parcheggio ad Arromanches les Bains.
SPESE: notte in parcheggio € 5.00
SABATO 20 AGOSTO Il sole ci accompagna anche oggi; proseguiamo per Omaha Beach, dove andiamo a visitare il cimitero dei soldati americani e il Mausoleo a loro dedicato: un luogo che induce a riflettere sul sacrificio di molte vite date per la libertà di altri popoli. Attimi di viva commozione anche per nonno Claudio, che da bambino ha vissuto questi storici momenti con le notizie ascoltate alla radio e sulla bocca dei familiari, e che ora si trova fisicamente nei luoghi in cui sono state fatte le prime battaglie per la liberazione dell’Europa dall’occupazione hitleriana.
Nel pomeriggio proseguiamo per l’isolotto di Le Mont Saint Michel. Arriviamo pensando di parcheggiare nella stessa area di sosta di tre anni fa ma è tutto esaurito. Tentiamo di andare nel parcheggio proprio davanti al paesino, nonostante ci avessero detto che non c’era posto e invece lo troviamo. Ci sistemiamo subito ed entriamo nel piccolo centro abitato. Qui assistiamo ad una messa emozionante e partecipata anche dai turisti nella piccola chiesa dedicata a san Michele Arcangelo e poi saliamo per la visita all’abbazia, che di sera si veste di particolari effetti speciali e di luci colorate, ed ospita musicisti di flauto, violoncello ed arpa.
Il giro dell’isolotto e la visita all’abbazia ci ha piuttosto stancati, perciò concludiamo la serata mangiando in un ristorante, ponendo così fine alle nostre visite, prima di essere assaliti dalla sindrome di Stendhal!
DOMENICA 21 AGOSTO Oggi veramente si prosegue sulla strada del ritorno a casa. Sostiamo nei pressi di Rouen per il pranzo e trascorriamo la notte in campeggio a Melun. Il caldo comincia a farsi sentire per bene, abbiamo totalmente cambiato abbigliamento: t-shirt e bermuda, infradito, stivati felpe, pile e impermeabili. Decidiamo anche per questo di riposare all’interno di una zona verde piuttosto che in un’area asfaltata dell’autostrada.
SPESE: campeggio a Melun €45.50
LUNEDI 22 AGOSTO Oggi come ieri percorriamo la Francia per arrivare a Colmar, in Alsazia. Soste tecniche solamente per colazione, pranzo e arrivo per la sera in campeggio a Colmar. Stessa soluzione del giorno prima per il pernottamento. Le temperature ormai sono quelle agostane del sud Europa, non osiamo pensare a cosa troviamo a casa, considerate le telefonate fatte ai familiari…
SPESE: campeggio a Colmar € 26.20
MARTEDI 23 AGOSTO Questa mattina lasciamo la Francia per attraversare la Germania e arrivare a Fussen. Sosta per il pranzo in uno sperduto paesetto di confine tra Austria e Germania e nel pomeriggio siamo a Fussen. Decidiamo di visitare il castello di Neuschweinstein, commissionato da Ludwig di Baviera, che avevamo tralasciato all’andata per le pessime condizioni del tempo.
L’ultima dose di adrenalina ce la offre l’autista della navetta che ci conduce dalla biglietteria al castello, per 1 km e mezzo di salita su una strada piena di curve fatta a folle velocità. Al ritorno ce la faremo a piedi, perché avevamo la visita guidata alle 18.10 e l’ultima corsa era alle 18.45, perciò affrontiamo una innocua passeggiata in discesa per arrivare al parcheggio, per la verità scocciati in quanto alla biglietteria non ci avevano avvisato che saremmo rimasti a piedi, ma poco importa, siamo abituati ben ad altri km fatti a piedi.
Notte in area di sosta a Fussen con camper service
SPESE: notte in area attrezzata a Fussen € 12.50
MERCOLEDI 24 AGOSTO Ore 6.00 partenza dall’area di sosta di Fussen per il rientro a casa, lungo la E66 della Val Pusteria, ammirando con un po’ di nostalgia i panorami delle montagne sudtirolesi che conosciamo molto bene. Pranziamo in uno spiazzo in val di Landro e nel tardo pomeriggio riabbracciamo Paola (l’altra sorella di Marina), Paolo (marito di Paola) ed Aurora e Giorgia, cuginette di Alberto ed Eleonora che ci aspettavano con trepidazione!
Anche questa meravigliosa avventura è terminata, dobbiamo dire, nel migliore dei modi: 5803 km su strada senza inconvenienti o rotture al camper, emozioni bellissime legate agli affetti familiari, relazioni con persone nuove ed esperienze di vita che toccano il cuore!
Ora resta da puntualizzare un dettaglio, se si vuole trascurabile: lavatrici di roba da lavare, stirare e rimettere in armadio, pulizia generale del camper e della casa, giardino da sistemare… ma volete paragonare queste bazzecole al gusto e al piacere di rivedere i filmati e salvare e catalogare circa 2500 foto scattate durante questo viaggio???
ASPETTI PRAGMATICI DI POCO CONTO…
Camper service: carico acqua, scarico acque grigie e wc chimico effettuati presso stazioni di servizio, autostrade, bagni pubblici, aree attrezzate e campeggi. Non ci siamo arrangiati alla meglio, scaricando dove capitava, e pur viaggiando in 5…siamo stati attenti a rispettare l’ambiente, anche con un po’ di sacrificio da parte di tutti noi.
Soldi spesi: per la spesa dei viveri e del bere, per i trasporti pubblici, shopping, souvenir, libri, giochi, entrate a musei, chiese, parchi e giardini: avevamo iniziato a tenere conto con gli scontrini e le ricevute, ma alla fine ci siamo stancati. C’è da dire che tutto questo ha un costo! Se vogliamo vedere qualcosa di nuovo bisogna essere disponibili anche ad investire in cultura e ricordi da portare a casa…ahimè, non solo è verde l’Irlanda, ma fra un po’ saremo al verde pure noi…
Soldi spesi: per pernottamenti e traghetti (cfr. diario)
Kilometri e miglia fatti on the road: 5803 per circa € 1.000 spesi in gasolio, euro più euro meno…
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