Parma e Piacenza
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Parma e Piacenza
di Carmela Fanara
WEEKEND 31 OTTOBRE – 4 NOVEMBRE 2007
GIRO IN PROVINCIA DI PARMA E PIACENZA
MCLOUIS 430
da casa verso le 8.30 destinazione già i primi paesi con i loro castelli.
Arriviamo alle ore 11.00, prima tappa, a Castell’Arquato dove parcheggiamo accanto al cimitero in alto sopra la città medioevale.
Dopo un breve tratto a piedi scendiamo nella piazza principale, dove svetta quel che rimane del Castello: una Rocca con i suoi bastioni e quel che rimane delle mura. Dall’altra parte della piazza il Duomo e l’antico palazzo del Podestà.
Dopo circa un’ora ci dirigiamo verso Vigoleno, paese segnalato da più camperisti.
Il navigatore satellitare il “Tom-Tom” ci fa fare una strada stretta,ma bella attraversando i boschi, i cui colori autunnali rendono il paesaggio stupendo. Arriviamo su uno spiazzo a fianco del Borgo dove sostano altri camper e pranziamo. Dopo pranzo entriamo nel piccolo borgo ben conservato e la bella giornata rende ancora più bello il giro; peccato però non poter visitare l’interno del castello in quanto chiuso.
Risaliamo in camper e ci dirigiamo verso Gropparello, dove viene segnalato un castello con stanze arredate e che merita senz’altro di esser visitato, e dove speriamo di fermarci per la notte.
Giunti però lì, non troviamo alcuna segnalazione dell’area di sosta e giriamo invano in cerca di un parcheggio per poter visitare il castello, ma ogni parcheggio è strapieno. Così, dopo aver consultato Portolano decidiamo di andare a pernottare a Salsomaggiore Terme dove c’è un’area di sosta.
Dopo circa un’ora arriviamo. L’area è vicina alla stazione, ma silenziosa; decidiamo di fare un primo giro per il paese, contando di farne uno più lungo dopocena.
E così facciamo; il palazzo delle terme Berzieri (quello di Miss Italia nel mondo) è veramente bello nel suo stile Liberty. Entrando nella Hall si vede la magnificenza e la grandezza dello stesso, che con i suoi marmi e decorazioni bianche che richiamano l’Oriente mi fa venire l’acquolina in bocca per una visita.
Purtroppo però né mia figlia, né mio marito mi seguono e quindi non entriamo a visitarlo totalmente.
Torniamo al camper pronti per una dormita ristoratrice.
2 NOVEMBRE 2007
Dopo la “consulta” serale sul programma del giorno dopo, alle ore 8.40 partiamo per Busseto.
Arrivati dopo circa un’ora, la presenza del mercato ci fa parcheggiare lungo le stradine laterali senza incorrere in alcun problema.
Ci dirigiamo quindi verso la piazza del paese e io e Giulia decidiamo di visitare Casa Barezzi; alle ore 10.00 siamo pronte davanti alla biglietteria (costo 3 euro) e una cortese signorina ci fa da guida per tutta la visita.
Alla fine quando usciamo, Giulia che all’inizio era scettica, ne esce pienamente soddisfatta e arricchita; infatti all’interno del palazzo vi sono molte testimonianze della vita di inizio secolo e a volte, effettivamente, sembra strano vedere già quotidiani che parlano degli eventi del passato.
Ci fermiamo ad acquistare dell’ottimo culatello e del pane che saranno il nostro pranzo a Soragna.
Quindi partiamo per Soragna, solo che lungo la strada decidiamo di fermarci a Roncole Verdi, dove tra l’altro c’è una confortevole area di sosta.
Roncole Verdi è il paese natale di Giuseppe Verdi, ma di fianco alla sua casa natale troviamo Bar Guareschi e la mostra dedicata a Giovannino Guareschi.
Questa infatti sarà la scoperta più piacevole in questo viaggio. Difatti Roncole Verdi è stato anche il paese dove per molti anni è vissuto l’autore di “Don Camillo” e visto che la mostra è gratuita entriamo.
La mostra è ricca di informazioni, foto, articoli sulla vita di Giovanni Guareschi ed un signore che poi scopriamo esserne il figlio ci fa da guida spiegando a noi e alle altre persone che sono entrate tanti particolari, anche meno noti sulla vita del padre.
Entrando, inoltre, troviamo la bicicletta usata da Fernandel nel film; tutto ciò ci fa venire voglia di andare a Brescello, tappa che inseriremo l’indomani.
Dopo l’acquisto di un libro che il sig. Guareschi marchia a secco solo per noi, ci dirigiamo verso Soragna, dove trovando l’area di sosta, ci fermiamo anche a pranzare.
Dopo pranzo ci dirigiamo verso la Rocca Meli Lupi. Il centro è un po’ dismesso ma pulito e la rocca dall’esterno sembra un palazzo in decadimento.
Io e Giulia decidiamo di visitare il castello approfittando della visita guidata (costo 7 euro a testa); Furio intanto decide di andare a visitare un’enoteca poco distante.
La visita alla Rocca Meli Lupi è veramente interessante, in quanto tutti gli interni sono affrescati e ammobiliati con arredi d’epoca; una parte del castello è ancora abitato dal Principe Meli Lupi e la guida, facendoci attraversare molte stanze, ci racconta la storia di questa famiglia. Una curiosità che la riguarda, è la presenza di un fantasma di un’antica dama, morta per mano di parenti, che dicono si aggiri per le stanze qualora si avvicini la morte di un Meli Lupi.
Inoltre, scopriamo che la Rocca è stata anche il set di Elisa di Rivombrosa, fiction che non abbiamo visto, ma immaginiamo che la ricchezza di questo palazzo e il fatto che sia ben tenuto abbia entusiasmato i produttori della fiction in costume.
Ci dirigiamo poi verso la nostra tappa serale Fontanellato
Qui troviamo l’area di sosta nuova e molto grande, già occupata da altri camper.
Facciamo un primo giro per il paese, il cui centro e Rocca distano circa 400metri dall’area di sosta; non visitiamo la Rocca vista l’ora che ci permetterebbe solo una visita frettolosa e torniamo in camper per la cena. Dopocena decidiamo per un ulteriore passeggiata in centro per vedere la Rocca illuminata.
3 NOVEMBRE 2007
Purtroppo durante la notte, qualche ragazzo forse un po’ brillo ha girovagato tra i camper gettando anche a terra una bottiglia di vetro proprio vicino al nostro camper; ci siamo spaventati, ma nulla di grave è successo.
Al mattino, da brava cittadina ho raccolto i vetri rotti sull’asfalto e ho segnalato il fatto ai netturbini venuti a “pulire” l’area di sosta.
Anche altri camperisti hanno sentito qualcosa, ma sono stati più fortunati avendo sentito i rumori lontani.
Comunque, soddisfatti per la giornata precedente ci dirigiamo verso Colorno, dove esiste una bellissima reggia con oltre 600 stanze.
Tutti e 3 decidiamo di visitarla (anche qui la visita è con guida costo 7 euro) solo che, nonostante l’ottima guida e il lungo giro (circa 1h e mezza) rimaniamo delusi dal fatto che ogni stanza è spoglia e priva di alcun arredo. Difatti, la guida ci racconta che durante il ritiro delle truppe Asburgiche e poi papali, ogni arredo è stato trasportato al Quirinale; la scrivania da cui parla alla tv il Presidente della Repubblica proviene dalla Reggia di Colorno. La Reggia fu infatti di proprietà dei Farnese che a Roma avevano ben altri palazzi.
Ci rechiamo poi a Sabbioneta dove ci fermiamo per il pranzo.
Troviamo un piccolo parcheggio appena fuori il centro e dopo aver pranzato passeggiamo lungo le vie della cittadina. Visitiamo per primo un negozio/museo dell’antiquariato dove sfilano anche in maniera caotica tante curiosità dei secoli scorsi: dai mobili alle chincagliere, dai quadri agli arredi.
Poi alle 15.00 apre il Teatro Olimpico che essendo simile al nostro di Vicenza, decidiamo di visitarlo; difatti è anch’esso costruito dallo Scamozzi.
Risaliamo in camper e ci dirigiamo verso Brescello.
Le indicazioni per raggiungere Brescello sono effettivamente scarse, ma man mano che ci si arriva sembra di tornare indietro nel tempo e di rivedere le località dei film su “Don Camillo e Peppone”. Parcheggiamo all’ingresso del paese e ci dirigiamo verso al mitica piazza dove c’è la chiesa del crocifisso “parlante”.
Purtroppo al paese c’è festa e quindi la piazza è piena di giostre che impediscono di vedere ben bene la piazza stessa. Entriamo comunque in Chiesa e nella cappella di sinistra troviamo quel crocifisso che nel film parla a Don Camillo.
Sulla piazza ci sono due statue in bronzo una raffigurante Don Camillo e dall’altra parte c’è Peppone: foto di rito con i personaggi e poi ci dirigiamo verso la casa adibita a museo.
Qui hanno tenuto vari oggetti usati nel film e perfino il famoso carro armato che all’esterno invita alla visita del museo.
Vista la festa paesana, riteniamo caotico e rumoroso anche il parcheggio e quindi per la notte decidiamo di fermarci all’area di sosta di Guastalla.
Qui, prima di cena, decidiamo di passeggiare per il paese, acquistiamo lo gnocco fritto (finalmente capiamo cos’è) e torniamo in camper per cena e una notte riposata.
4 NOVEMBRE 2007
Partiamo per tornare a casa facendo tappa a Mantova all’outlet village.
Qui facciamo un po’ di spesa, pranzo e poi ritorno
CONCLUSIONE
Bellissimo giro.
Questa giro per le province di Parma, Piacenza e Mantova ci ha arricchito di tante cose e Giulia ha gradito benissimo la gita e non si è per nulla annoiata.
Speriamo comunque di tornarci per vedere ciò che abbiamo saltato, e chissà magari tornare in compagnia.
Carmela Furio e Giulia
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