Sabato 20 giugno 2015, alle ore 18.30, si inaugura la mostra di Vincenzo Vavuso, a cura di Angelo Calabrese, all’Atelier Controsegno, in Via Napoli 201, Pozzuoli, Napoli (nei pressi della stazione Cumana Dazio). Per l’occasione l’Artista, rientrato da Londra, per la prima volta a Pozzuoli, sarà presente in galleria, mentre dalle ore 19.00, la Junior Company Ballet del Liceo Coreutico Alfano I di Salerno interpreterà la coreografia Frammenti di Romina Bordi. Sarà inoltre possibile assistere alla proiezione di un video riguardante il percorso artistico di Vavuso.
In chiusura, domenica 12 luglio, l’Associazione Art et Ballet di San Prisco (Caserta) si esibirà nella performance, in linea con il tema della mostra, L’Arte in... polvere di Patrizia Di Matteo, seguirà la presentazione del libro di Vincenzo Vavuso, Rabbia e silenzio.
È in arrivo alla Galleria Controsegno di Pozzuoli (in via Napoli 201), un artista originale, fantasioso, propositivo: Vincenzo Vavuso, con la mostra Strutture estreme.
L’esposizione sarà inaugurata il 20 giugno 2015 alle ore 18:30, con gli interventi del critico d’arte Angelo Calabrese e del prof. Franco Bruno Vitolo. A completamento dell’evento, dalle ore 19.00, la Junior Company Ballet del Liceo Coreutico Alfano I di Salerno interpreterà la coreografia Frammenti di Romina Bordi: durante la serata sarà possibile assistere alla proiezione di un video che mostra il percorso artistico di Vavuso. Terminerà domenica 12 luglio, con un finissage in cui l’Associazione Art et Ballet di San Prisco (Caserta) danzerà, in linea con il tema della mostra, la performance L’Arte in... polvere di Patrizia Di Matteo. Subito dopo seguirà la presentazione del libro d’arte di Vincenzo Vavuso, Rabbia e silenzio, realizzato nel 2014 e pubblicato in un numero limitato di 100 esemplari, numerati e firmati personalmente dall’Artista, con alcuni suoi interventi manuali, che li rendono l’uno diverso dall’altro. Due appuntamenti unici e imperdibili, per chi ama l’arte, sotto le sue mille sfaccettature.
Vincenzo Vavuso, salernitano, si è formato nel culto della pittura figurativa del grande Ottocento napoletano e si è raffinato attraverso la conoscenza dei maestri dell’informale contemporaneo, come Paladino, Emblema e Spinosa.
Anche per questo la sua produzione, iniziata con la pubblicazione di un libro illustrato sulla pittura napoletana degli ultimi due secoli (La pittura espressione di noi stessi, ed. Terra del Sole, 2012) e con opere in cui dominava l’elemento materico in composizioni informali a tinte forti, ha maturato negli ultimi due anni uno stile nuovo e una qualità che gli hanno fatto guadagnare numerosi riconoscimenti (tra cui l’inserimento di un’opera nel nascente Museo di Arte Moderna e Contemporanea del Friuli) e mostre prestigiose in Italia (Salerno, Roma, Gualdo Tadino, alla Galleria delle zattere di Venezia, alla Galleria 20 di Torino) e anche all’estero (alla Trispace Gallery di Londra e all’Hotel Hilton di Dubai).
Sono le opere della serie Rabbia e Silenzio: cromostrutture, o pittosculture, materiche, di forte impatto visivo armoniosamente disarmonico, caratterizzate con chiarezza da un tema dominante, di grande effetto e attualità: il maltrattamento e l’emarginazione a cui nella moderna società distratta, corrotta e superficialmente tecnologica, viene sottoposta la Cultura, baluardo della dignità umana. Tale violenza viene rappresentata dalla presenza costante di pagine di libri, o di fogli, gualciti, bruciacchiati, tagliati ad opera di agenti simbolici come scarponi, seghe, trapani, ragnatele, con corollari altrettanto simbolici come grumi rosso sangue, occhiali e vetri spappolati, alberi inariditi.
Questa serie è stata recentemente integrata dalla nuova produzione Spider Art, in cui, pur conservandosi la tematica dell’emarginazione della Cultura attraverso segni di pagine maltrattate, la forma diventa più agile, elegante e geometricamente circoscritta, per la presenza di leggere ragnatele metalliche rettangolari che non si poggiano su nessuna tela, il che esprime contemporaneamente la drammatica sospensione del momento ma anche la possibilità e la necessità di un sostegno che dia sfondo visivo e corra in aiuto sociale.
Le due serie rappresentano il nucleo fondamentale delle oltre trenta opere che saranno esposte alla Galleria Controsegno. Il titolo della manifestazione Strutture estreme, non nega il messaggio, ma ne rafforza l’arco di retroterra culturale: infatti le opere di Vavuso sono reperti quasi arcaici per la visceralità atavica delle forme e nello stesso tempo sono profetiche perché attraverso queste forme lanciano un avvertimento e un messaggio contemporaneo, inducendo a una profonda riflessione e spingendo all’azione, per salvare le qualità primordiali dell’uomo, oggi minacciate dalle grinfie di una società superficiale senza un’identità solida e gratificante.
Le opere di Vavuso sono moderne e di impatto immediato: parlano chiaro, nella tradizione della comunicazione creativa, e nello stesso tempo con le loro stilizzazioni, metafore e composizioni materiche in libertà, si collocano nel pieno dell’arte contemporanea. Sono belle e provocatorie… e sono anche “controsegno”. Sono le opere che non c’erano, così come Vavuso è l’artista che non c’era…
Anche per questo vederle sarà una scoperta tutta da gustare.
Curatela: Angelo CalabresePresentazione: Franco Bruno VitoloAllestimento: Atelier ControsegnoPubbliche relazioni e ufficio stampa: Franco Bruno Vitolo e Rosalba Volpe Catalogo:
Daphne Museum Edizioni, a colori, rilegatura filo refe, formato 23 x 23 cm, 34 pagine, stampato su carta Symbol Freelife Satin – Fedrigoni
La mostra resterà aperta tutti i giorni dal 20 giugno al 12 luglio, dal martedì alla domenica: 17.00 – 21.00. Lunedì e festivi chiuso. INGRESSO LIBERO.
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