Grecia Calcidica & Istanbul
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Grecia Calcidica & Istanbul
Equipaggio composto da Alfredo 48, Alessandra 48, Marta 15, su camper Marlin 65 G con un motorino ciao e uno scooter gilera runner 180 stivati nel garage, nostri inseparabili mezzi per scoprire insenature, spiaggette e luoghi nascosti di una splendida Grecia.
Questo è il quarto anno di Grecia, ma il primo in Calcidica, in più siamo affascinati dall’idea di arrivare fino ad Istanbul. Come nostra consuetudine cercheremo di dare più info possibili per essere di aiuto e da spunto ad altri viaggiatori che come noi fanno del camper un modo di vivere in massima tranquillità e libertà.
Partenza da Lucca Lunedi 13 di pomeriggio, con tutta calma ci posizioniamo nel parcheggio fuori dall’area attrezzata di Ancona in zona Posadora, ampiamente segnalata, a circa 10 minuti dal porto. Ci posizioniamo fuori perché al nostro arrivo, intorno alle 10, il cancello è chiuso. A parte i tanti camper dei residenti stazionati lì, ci sono altri due camper tipo noi cioè in transito, più una roulotte abitata e un camper abitato , tutto molto tranquillo a parte il rumore delle auto che passano di fianco, ci da anche tranquillità un cartello adiacente all’area dove mette in rilievo Ancona come città dedita al plein air.
Martedi 14 , ci dirigiamo al Check in, per il ritiro dei biglietti, avevamo fatto il tutto con Superfast in Febbraio usufruendo di un prezzo promozionale. Ci rechiamo allo sportello della Superfast, ma ci fanno viaggiare con la Anek, imbarco dalle 11,30 al molo 13, con partenza alle 13,30. Non so il motivo di questo cambio e onestamente non sono stato ad informarmi, noi che abbiamo sempre viaggiato con Superfast troviamo questa nave più o meno simile, chi fa Camping on board è parcheggiato in una zona tutta al coperto con solo i finestroni dalle parti, ci sono i bagni con docce, ci viene lasciata una tessera magnetica per uscire ed entrare dalla zona, le prese elettriche sono tutte collocate nei soffitti della nave, basta agganciarle con un apposito palo o salire sul tetto del camper per prenderle e metterle direttamente nella presa del proprio mezzo. Noi siamo ai finestroni e stiamo bene , il clima è gradevole, e anche chi è in mezzo usufruisce della frescura che il moto della nave sprigiona.
Mercoledi 15 sbarchiamo a Igoumenitsa intorno alle sei di mattino, subito direzione meteore, circa 120 km, imbocchiamo l’autostrada che ci porta dopo circa un ora e trenta all’uscita verso Kalambaka, dove visitiamo le meteore con il camper . Considerato che ci sono tantissimi pullman è sicuramente fattibile parcheggiando lungo strada. Dobbiamo dire che sono molto più belle viste nell’insieme come paesaggio naturale che visitate da vicino, almeno per il nostro modesto parere. Ripartiamo di pomeriggio direzione Litohoro plaka, a 160 km, presso il campeggio Apollon, molto confortevole e sul mare. Ci siamo diretti qui perché domani tempo permettendo, oggi ha piovuto quasi di continuo, vorremmo fare un’ escursione sul monte olimpo.
Giovedi 16 Giugno, purtroppo al risveglio il tempo non è dei migliori, per cui partiamo direzione Kavala km 250,ripromettendoci di riprovare l’escursione sull’olimpo. Abbiamo scelto questa meta, presso il campeggio Batis Multiplex, perché ci sembra strategica per dividere il viaggio che ci separa da Istanbul ed inoltre vorremmo lasciare le due moto perché ad Istanbul non le useremo, così da evitare di registrarle alla frontiera turca. Arriviamo dopo circa quattro ore, la zona campeggio è molto trascurata, sembra che abbia riaperto da poco, mal tenuto e molto sporco, pieno di pioppi che perdono quella peluria bianca che si deposita da tutte le parti, la spiaggia è super attrezzata, a noi va bene, o meglio ce lo facciamo andare bene, ci serve come base strategica, le moto possiamo lasciargliele a patto che e al ritorno ci fermeremo un’ altra notte.
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parcheggio adiacente moschea blu in via torun sokak , 21 coordinate N° 41.00444 – E° 28.97789, questa doveva essere la meta, ma invece ci siamo piazzati nel parcheggio sulla kennedy caddesi coordinate N° 41.00145 – E° 028.97742, indirizzo più vicino Kennedy Caddesi 40 e incrocio più vicino Aksakal Sokak, queste sono le info che mi da il mio Garmin Nuvi direttamente dal punto sosta. Ma andiamo per ordine, siamo arrivati alla frontiera intorno alle 9 e 30, primo stop alla frontiera greca dove basta esibire i documenti, o carta identità o passaporti; proseguiamo per un km circa e ci troviamo alla frontiera turca dove ci sono nell’ordine, primo stop per far vedere i documenti, secondo casello per esibire documento del proprietario del mezzo , libretto di circolazione e carta verde, terzo stop vogliono vedere solo il libretto di circolazione, tutti stop ben segnalati è IMPOSSIBILE saltarne uno. Noi avevamo i passaporti non so dirvi se è possibile che il proprietario del mezzo possa entrare con solo la carta di identità. Sbrighiamo la frontiera che è deserta in 20 minuti, e preleviamo con la carta visa 300 lire turche, circa 140 euro, volevamo fare gasolio al duty free ma è solo per camion, per cui lo faremo in Turchia dove c’è un servizio dietro l’altro, ma effettivamente costa un po’ di più che da noi. Arriviamo ad Istanbul verso le 12 e 30 con un traffico intenso ma non peggio di altre città, tutto procede bene fino a che il navigatore ci porta dentro le mura verso la moschea blu alla ricerca del parking. Causa strade chiuse per lavori il navigatore impazzisce, in venti anni tra roulotte e camper non mi sono mai e dico mai, incartato come questa volta, il parcheggio non lo conosceva nessuno, le strade erano intasate come non mai, ci siamo trovati in una viuzza dove stavano pregavano, le persone erano in mezzo alla via e le auto in tripla fila. Abbiamo dovuto aspettare 30 minuti, nessuno suonava il clacson, ero confortato solo dalla presenza di pullman e mi dicevo se passano loro posso farcela anche io. Alla fine quando mi sono trovato obbligato a prendere una via che non avrei nemmeno preso in auto, nello sconforto più totale un ragazzo turco è salito a bordo e ci ha condotti nel parcheggio lungo mare dove erano altri camper, quello citato in alcuni diari in una specie di porticciolo. Devo dire che forse è stato meglio così, il parcheggio ha scarico selvaggio delle grigie, nel prato adiacente o in mare, o nel buco dove si scaricano le nere, questo è quello che ci ha detto un signore turco che staziona proprio accanto al bagno, scarico della cassetta nel buco accanto al bagno prefabbricato, non è possibile scaricare con il fisso se non con travasi. Il posto è molto fresco per l’invidiabile posizione sul mare e comodo per la presenza di un parco, dove tutti fanno picnic all’area aperta, così anche noi tiriamo fuori tavolo e sedie. La prima cosa che facciamo appena usciamo non è andare alla moschea blu o altro, ma cercare il fantomatico parcheggio da tutti decantato ma che ho letteralmente toppato, e questo non mi va giù. E’ veramente vicino a quello su cui abbiamo ripiegato, circa 800 mt in alto e sotto la moschea, ma per trovarlo anche a piedi abbiamo trovato alcune difficoltà in quanto a chiunque lo chiedevamo nessuno sapeva darci indicazioni, anzi ci dicevano che per i nostri mezzi bisognava scendere lungo mare sulla kennedy caddesi, per cui dico un GRANDE a chi è riuscito a trovarlo senza problemi. Credo di poter dire che entrambe sono due situazioni molto comode e tranquille per la visita del centro, in quanto non abbiamo mai avuto la sensazione di insicurezza. Per arrivarci consiglio di non lasciare mai il lungomare della kennedy caddesi, tenere il mare sempre sulla dx fino a che si trova l’indicazione Sulthanamet a sx di un semaforo, ecco dopo 200 mt a dritto sul lungomare a dx c’è l’area dove abbiamo sostato noi, mentre per quella dentro bisogna girare a sx al semaforo, si entra nella city passando sotto il ponte della ferrovia, si tiene la dx e si sale fino in cima dove c’è l’ingresso del bazar Arasta, si tiene la dx e dopo 100 mt c’è l’ingresso dell’altra area, è molto più semplice parcheggiare lungo mare e poi a piedi andare a vedere l’ altra e decidere quale per voi è la miglior sosta. Istanbul è molto bella, noi abbiamo avuto la fortuna di trovare una guida che ci ha trasportato per la city a dx e sx facendoci vedere tantissimo e facendoci risparmiare molti soldi. Lo abbiamo trovato per caso chiedendo un informazione, dapprima eravamo diffidenti, pensavamo che volesse dei soldi, e invece per lui era un piacere e un diletto parlarci della sua città e farci sentire a nostro agio. Non solo non ha voluto un euro ma ci ha offerto più volte un the o un caffè e ha fatto anche un piccolo regalo a nostra figlia. Che dobbiamo dire, non credevo esistessero persone cosi, sicuramente noi non sapremmo mai ricambiare. Stiamo ad Istanbul per tre giorni, troviamo gente allegra , disponibile e molto simpatica, proviamo anche un senso di sicurezza e tranquillità che non pensavamo. Nell’ area dove sostiamo paghiamo 30 lire turche, circa 14 euro al giorno. Sconsiglio di arrivare nel week end in quanto tutti, ma proprio tutti si riversano nel parco adiacente l’area per fare le più variopinte forme di picnic, devastando di rifiuti il tutto e facendo molto rumore fino a tarda notte. Noi siamo arrivati in un venerdi festivo con tre giorni di baldoria più totale, comunque è stata l’unica nota negativa .Ecco una veduta della moschea blu dal punto sosta.
VEDUTA SUL BOSFORO DAL PUNTO SOSTA
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UN PO’ DI ASSEMBRAMENTO LUNGO IL MOLO DEL PUNTO SOSTA
Lunedi 20 Giugno, ripartiamo da Istanbul di primo mattino intorno alle sei e mezzo, per evitare il caotico traffico che si sprigiona dalle 7 e trenta in poi, non volevamo fare l’autostrada, ma non ci riusciamo, purtroppo i cartelli ci conducono verso l’autostrada e cosi bisogna imboccarla. Dopo 100 km circa il navigatore mi fa uscire in direzione Corlu, sapevo che bisognava comprare una tessera kcb o qualcosa di simile , ma non riesco a vedere dove, e all’uscita dove speravo di trovare un ufficio info, il deserto più totale, per cui sono costretto a passare dal casello tipo il nostro telepass, ma senza sbarra per fortuna, faccio scattare una sirena, mi fermo per 10 minuti, ma non arriva nessuno, così proseguo par la mia strada. Non saprò mai dove vanno acquistate queste cavolo di tessere , ma contenti loro….Arriviamo a Kavala al campeggio, recuperiamo i motorini e ci fermiamo per la notte che ci avevano già addebitato.
Martedi 21 giugno partiamo di buon mattino intorno alle 7 direzione Ouranopoli in calcidica, penisola di Agios Oros, arriviamo al porticciolo di Tripiti dopo circa due ore di viaggio, che ci ha permesso di caricare acqua presso un distributore di benzina, e ammirare i vari paesi incontrati. Qui andiamo a cercare uno spiazzo sul mare che ci eravamo annotati da un diario di viaggio, lo vediamo dal porticciolo verso il monte Athos e lo raggiungiamo subito dopo il porto tornando indietro, di appena 100 mt, su una curva a sx c’è una strada sterrata, ci avventuriamo tenendo sempre la sx, e ci arriviamo, spiaggia di sassi e mare bello con vista sull’Athos, bagnetto tonificante e ripartiamo. Lasciamo il primo dito e puntiamo su Vourvourou, dove avevamo letto di possibile sosta nella pineta. Dalla strada periferikia, al bivio per Vourvourou svoltare a sx e seguire le indicazioni per Caridi Beach, posto comunque le coordinate N° 40.19367 – E° 23.80600 – Arriviamo intorno alle 14 e la pineta è piena zeppa di auto, parcheggiamo lungo strada e andiamo in esplorazione a piedi. C’è un secondo pezzo di pineta più avanti dove sono sistemati un camper, due roulotte e tre tende, torniamo a prendere il camper e ci sistemiamo pure noi. Il posto è molto bello e tranquillo, il mare sotto la pineta dove siamo è di sassi piatti con un fondale bellissimo, mentre il lato dove sono le auto è di acqua bassa con sabbia bianca, infatti è pieno di famiglie. La sera quando restiamo soli lo spettacolo è davvero notevole e il rumore del mare
ci fa da sottofondo. Restiamo qui due giorni.
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SOSTA a VOURVOROU
Giovedi 23 Giugno, partiamo di buon ora direzione Porto Koufo N° 39.96750 – E° 23.92236 dove arriviamo dopo un ora e trenta, nel tragitto ci riforniamo di acqua presso un distributore. Ci sistemiamo lungo la via interna che conduce al centro e al porticciolo del piccolissimo paese, siamo a cinque mt e sono veramente cinque dal mare, con un altro camper, è un fiordo molto tranquillo con un acqua di un colore blu intenso che diventa subito profonda, ci piace moltissimo per la tranquillità non c’è veramente nessuno. Per lo scarico della cassetta ci sono i bagni al porticciolo, per il carico dell’acqua ci sono le fontanelle ma sono chiuse, passeremo qui una notte.
Venerdi 24 Giugno, intorno alle sei e trenta ci mettiamo in marcia, passiamo da Toroni, 5 km dopo, posto molto carino e con diversi camper parcheggiati alla fine del paese, proprio a ridosso del mare, con servizi identici a Porto Koufo, ci fermiamo per fare colazione, dalla nostra direzione conviene girare alla seconda indicazione per Toroni, perché è più diretta per arrivare al punto sosta. Noi proseguiamo, siamo diretti a Porto Carras N° 40.01612 – E° 23.86886 – dove c’è una sosta sul mare. Credo che sia bene precisare che questa sosta è a 10 km da Porto Carras, e che Porto Carras non è altro che un porto molto “ IN “ , dove per entrare si deve passare da una sbarra tipo casello autostradale, infatti noi non entreremo. Tre km più avanti c’è il paesino di Neo Marmaras, dove si può fare scorte alimentari essendo il più vicino dalla sosta in questione. Per la sosta seguire il cartello che indica Hotel Azapico, se venite dalla nostra direzione ignorare la prima indicazione per hotel Azapico, ma prendere quella successiva dopo 2 km, perché nella prima la presenza di un ciliegio invadeva la carreggiata quasi all’arrivo. Dopo un tratto di strada asfaltata e stretta, comincia un tratto di sterrato 2 km circa, dopo il suddetto hotel si trova subito una strada a dx che sbocca sulla spiaggia, noi siamo andati li, o si continua dritto per un km e c’è un altro spiazzo sul mare dove c’erano molti più camper. Noi eravamo insieme ad un camper tedesco e uno austriaco con 300 mt di spiaggia tutta per noi, posto da favola con spiaggia di ghiaia e mare non subito profondo.
Domenica 26 Giugno, torniamo indietro direzione Campeggio Thalatta Kalamitsi ,abbiamo bisogno di ricaricare le batterie e lavare un pò di roba, avevamo letto essere molto bello e in effetti è cosi, molto organizzato e con una spiaggia che si affaccia sul monte Athos. Scegliamo questa zona perché l’avevamo saltata volutamente, volendoci tornare per esplorarla con le moto. Poco più avanti direzione Sarti dopo appena 4 km fuori del campeggio si imbocca una strada sterrata seguendo i cartelli che indicano Kriaritsi Beach , dopo si incontra un vortice di strade nuove che si incrociano tra loro, seguendo i cartelli per una taverna si arriva a Kriaritsi beach dove c’è un campeggio con roulotte sulla sabbia fronte mare, non so se abusive o non, il posto è suggestivo con il monte Athos a farla da padrone proprio davanti, peccato per la presenza di stanziali ad invadere l’area.
Lunedi 27 Giugno, partiamo dal campeggio verso le 8, direzione 1° dito Kassandra, prima di uscire definitivamente dalla penisola di Sithonia notiamo dall’ alto in una baia la presenza di camper, seguire Ag. Ioannis beach, non ci fermiamo, ma scattiamo una foto dall’alto perché ci sembra un buon punto sosta, chissà per la prossima volta lo terremo in considerazione.
Proseguiamo ed arriviamo al primo dito, il paesaggio cambia e gli hotel la fanno da padroni , stradiamo visitando velocemente Nea Fokea, Hroussou ma le soste che ci eravamo annotati non ci piacciono, troppa organizzazione in spiaggia e molta, molta gente. Puntiamo ad Agios Nicolaos, la punta estrema , qua è la natura a fare da scenario, bellissimo panorama e spiaggetta di sassi con scogli vicini, in cima una chiesetta dove è possibile fare sosta tranquilla e ventilata.
Proseguiamo ancora, tutto quello che incontriamo dopo è troppo normale, per cui decidiamo di puntare su Prionia vicino Lithocoro perché domani vogliamo fare il monte Olimpo, ci facciamo 380 km e in serata arriviamo al parcheggio da dove parte il sentiero per l’Olimpo. Da Lithochoro tutto ben segnalato, è strada in salita ma asfaltata, l’ultimo pezzo è sterrato, saranno 2 km ,ma battuto e mai in salita tosta, considerate che si arriva fino alla fine della strada. Il parcheggio è sterrato e non proprio in piano, ma è tranquillo , c’è anche una taverna bar, fuori fa freddo da mettersi la maglia di lana, dormiamo qui nel silenzio più totale.
Martedi 28 Guigno, sveglia con calma e preparazione degli zaini , un occhiatina al tempo, non è proprio limpido, e partenza. Raggiungiamo il rifugio a quota mt 2100 in tre ore circa, con tutta calma e fermandoci a mangiare un panino. Il sentiero è abbastanza in salita, ma non pericoloso , incontriamo anche i muli che portano i viveri al rifugio. Arrivati su ci sistemiamo in camere da 8, saremo insieme a due austriaci e ad un toscano di Firenze, come è piccolo il mondo, paghiamo 12,00 euro a persona più i pasti a parte, cena e colazione del giorno dopo, il rifugio sembra quasi un albergo ben tenuto e con bagni e docce, peccato che l’ acqua sia talmente fredda che non ci si tiene le mani sotto, comunque con molto spirito ci laviamo a pezzi. Abbiamo deciso di dividere la salita alla vetta “ Mitikas “ in due giorni perché tutto insieme è troppo impegnativo, infatti si deve arrivare a quota 2918 mt e le info che chiediamo sono che dal rifugio ci vogliono dalle 2 alle 3 ore e che ci sono alcuni pezzi impegnativi, sconsigliato a chi soffre di vertigini. Trascorriamo il pomeriggio dentro il rifugio al fuoco perché fuori fa un freddo cane, abbiamo maglia in pail e giacca da montagna, alle 21,30 andiamo a letto. Sveglia alle sei , la delusione è tanta, sta piovendo e c’è nebbia, facciamo colazione e ci consultiamo con alcuni gruppi, la sentenza è dura, tutti sconsigliano la salita. Zeus anche questa volta non ha voluto che salissimo.
Decidiamo di scendere e buttarsi sulla costa vicino ad Igoumenitza per goderci gli ultimi due giorni di vacanza prima di ripartire. Arriviamo dopo 360 km al campeggio Kalami, a 10 minuti dal porto, in una specie di baietta con spiaggia privata di ghiaia, mare limpido, molto tenuto e a terrazze, a conduzione familiare, parlano italiano, l’ideale per finire le ferie tra mare sole e cenette con vista sul golfo, al ristorante del campeggio mangeremo un moussaka, il migliore mai assaggiato in quattro anni di Grecia.
La sosta a Kavala, nel campeggio Batis Multiplex, considerata strategica per il viaggio verso Istanbul, è da scartare, campeggio molto caro e mal tenuto. Ora sceglierei di fare tappa ad Alexandropoli presso camping comunale.
Passare la frontiera turca è stato di una semplicità unica, un po’ meno capire come funzionano le autostrade.
La Calcidica è molto bella, la Sithonia, a noi ha ricordato la penisola del Mani , ma un pò più abitata. La Kassandra, quella degli alberghi, da dedicarci un paio di giorni, infine Agios Oros, una giornata.
Abbiamo fatto la Grecia sempre nel periodo di giugno, rispetto al Peloponneso abbiamo trovato un clima meno umido, con caldo sopportabile di giorno e frescura di sera, con acqua del mare molto più calda. Più cara è la vita quotidiana, fare spesa o andare a mangiare fuori. Nel Peloponneso mangiavamo anche con 10,00 euro a testa, in Calcidica non ci è mai capitato, e siamo sempre la solita famiglia.
Avevo letto un forum dove si dibatteva se era meglio Calcidica o Peloponneso, credo che siano particolari e suggestivi ognuno a modo suo, molto adatti al turismo itinerante e alle soste libere, sempre nel rispetto della natura.
I motorini ci sono serviti a poco, quello che abbiamo fatto potevamo farlo tranquillamente con il camper.
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