Toscana in cinque giorni
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Toscana in cinque giorni
Equipaggio, Enrico 45 anni, Marialuisa di 43,Gelsomina di quasi 17 anni, Livia di quasi 15 anni e il piccolo Gaetano di 8 anni, il nostro Big Marlin Elnagh.
In Toscana più ci vado più me ne innamoro, il nostro primo incontro ( 2002), furtivo, una vacanza mare a Punta Ala, in campeggio da “roulottista” della serie “quando eravamo giovani”, in quel tempo i bambini piccoli ci impedirono di girare, ma l’impressione fu molto positiva. Passati al camper, nel 2007 dedicammo tre meravigliosi giornate invernali a Firenze, e nel 2008 di ritorno da Grado ci siamo fermati una settimana all’Argentario, ma stavolta si è fatto sul serio, si è partiti intenzionati a vedere quanto di meglio la Toscana offre in paesaggi, città e paesi. La cosa più difficile è stata, cosa escludere? Visto che i giorni sono solo cinque? Vi assicuro è stato difficile e comunque ci siamo ripromessi di ritornare per visitare ciò che è stato escluso. Il giro è stato organizzato puntando direttamente alle località poste più a nord, per poi discendere verso casa (Napoli), nelle scelte logistiche molto ci anno aiutato i diari di COL, e colgo …. al balzo, per ringraziare quanti condividono le proprie esperienze di viaggio sul nostro sito preferito.
Il nostro viaggio comincia il giorno 10 aprile venerdì, con sveglia all’alba 06:00, si tira fuori il Marlin (opportunamente preparato il giorno prima) dal suo garage sotto casa e partenza alle 07:00, partiamo senza pioggia, ed è già un buon inizio, imbocchiamo l’autostrada, destinazione Pisa. Il viaggio scivola tranquillo e dopo 467 Km usciamo seguendo lo svincolo di Firenze Scandicci con pedaggio di 26 €, seguiamo le indicazioni per Pisa che ci portano sulla superstrada < Pisa Livorno> gratuita, siamo intenzionati a fermarci solo a Pisa ma lungo la strada una serie di cartelli indicano località che continuamente ci invitano a deviare dal nostro proposito, alla fine ci facciamo tentare da San Miniato, prendiamo la deviazioni e dopo circa 5 Km raggiungiamo la collina con il centro storico, sono presenti due parcheggi (li distinguete egregiamente su Google Hearth), uno a metà collina servito da un ascensore, un pò difficoltoso per un mezzo della stazza del Marlin, che troviamo pieno di auto e allora proseguiamo fino quasi all’ingresso del paese dove troviamo il parcheggio “Mercatale” per bus ma senza divieti per camper a pagamento – 50 cent ora – dalle 08:00 alle 20:00 ci parcheggiamo e mangiamo il nostro “Casatiello Napoletano”, intanto da che eravamo soli, ci ritroviamo in compagnia di altri due equipaggi.
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Consumato il frugale passo raggiungiamo il centro che è ad un “tiro di schioppo”, da piazza del Duomo, da li affrontiamo la salita che ci porta al poggio con la torre di Matilda che Io e il piccolo scaliamo a pagamento 2,50€ che ci offre il primo di una lunga serie di paesaggi toscani, purtroppo dato l’orario il Duomo e la chiesa di San Francesco sono chiudi ma possiamo comunque ammirare il palazzo del seminario, finito il nostro giro ripartiamo verso Pisa che raggiungiamo dopo 50 Km sostiamo all’area di sosta di via Pietrasantina 12 € per 24 ore con C.S., peccato per l’unica colonnina elettrica presente all’ingresso con prelievo di energia non comprese nel prezzo, comoda per presenza di autobus per il centro che però preferiamo raggiungere a piedi ( la distanza è veramente poca).
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Cosa dire di Pisa? Stupenda piazza dei Miracoli, addirittura abbaglia con il suo bianco dominante nel duomo nel battistero e nella famosa torre pendente, eccessivo il prezzo per la visita dei succitati monumenti ( guardati rigorosamente da fuori) eccessiva la presenza di bancarelle che occupano tutto un lato della piazza; la nostra passeggiata ci ha spinti fino a Piazza dei Cavalieri con la “Scuola Normale” e la “torre della Muda” detta anche della fame perché in essa fu imprigionato il Conte Ugolino e i propri figli e lasciati morire di fame celebrata da Dante nella “Commedia”. Da piazza dei Cavalieri prendendo per via San Frediano e proseguendo dritti si raggiunge l’Arno e il “ponte di mezzo” , siamo stanchi e torniamo al camper intenzionati a tornare con il buio per una visita “by nigth”. Dopo cena lascio in camper moglie e figlio e con le ragazze torniamo in centro ma la visita è abbastanza deludente e Pisa ci appare come una città che va a letto con le galline.
11 aprile
SAN MINIATO
Si parte presto dall’area di sosta e ci dirigiamo verso Lucca evitiamo la superstrada ( e lo faremo ogni volta possibile) per poter ammirare con calma i paesaggi, non c’è pentimento, le colline Lucchesi offrono molto, il paesaggio è sostanzialmente diverso dall’immaginario collettivo sulla Toscana, le colline sono più aspre, il verde è rigoglioso, mancano i campi ondulati delle colline Senesi e le variazioni cromatiche della maremma estiva, ma il tutto è molto bello. Dopo trenta km raggiungiamo Lucca, sono le nove del mattino e decidiamo di andare a Borgo a Mozzano per vedere il famoso “Ponte de Diavolo” il realtà si chiama ponte della Maddalena, facciamo quindi un mezzo giro intorno alle mura Lucchesi e imbocchiamo la statale dell’Abetone ben segnalata e comodissima, ancora mezzora attraverso le meraviglie della Garfagnana siamo a destinazione, commettiamo un errore e seguendo la segnaletica entriamo in paese dove tra stradine che consentono a malapena il transito del “BIG Marlin” spuntiamo di fronte al ponte, solo per scoprire che continuando sulla statale ( in cui andiamo a rincanalarci) lo avremmo raggiunto senza patemi d’animo. Sulla statale di fianco al ponte vi è uno spazio per parcheggiare non molto ampio e in concorrenza con le auto, ma agevole per i nostri mezzi. Il ponte ci lascia con il fiato sospeso, si stenta a credere che regga e la passeggiata attraverso di esso è emozionante.
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Fatte le foto e consumata una seconda colazione al bar di fronte il ponte si riparte,destinazione: Collodi, dalla statale dell’Abetone verso Lucca al primo rondò seguire le indicazioni per Capannori sulla SP 29, da questo punto basta seguire le indicazioni e in meno di un ora siamo a destinazione; il paese e piccolo e il parcheggio riservato ai camper e al completo e allora ci si arrangia, fatto il giro del paese troviamo posto insieme ad altri in una traversa ( via panoramica) all’ingresso del paese, all’angolo vi è un fioraio, a duecento metri la bella “Villa Garzoni” e cento metri più in la l’ingresso del parco di Pinocchio.
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Villa Garzoni è molto bella con il suo giardino all’italiana curatissimo, la bella fontana centrale e la sorpresa della “butterfly house” in cui ci siamo divertiti, il prezzo è salatino, 20 € adulti e 16 € bambino, anche se comprensivi del ingresso parco di Pinocchio, sono tanti.
Finito il giro alla Villa ci fermiamo a mangiare al bar “La brocca della fata” cibo e prezzo onesti, il parco di Pinocchio invece è un po’ una delusione; verso le 16 riprendiamo il Marlin e dirigiamo la prua su Lucca che raggiungiamo in un ora, parcheggiamo all’area di sosta in viale Luporini, 10 € feriali e 14 € festivi, comprensivi di C.S. ma senza corrente, in effetti è un parcheggio delimitato con sorveglianza solo diurna, ma vicino alle mura e al centro storico, cosa importante, tranquillo.
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Sono le 17 e ci restano tre ore di luce e la notte intera da dedicare alla scoperta delle meraviglie lucchesi, che non deludono, fin dall’ingresso a porta S. Anna la città si rivela viva e piena di meraviglie, con le strade affollate e strette per poi aprirsi improvvise, come una donna che cede dopo lungo assedio, su piazze di ampio respiro (piazza Napoleone), o semplicemente ingombre di luoghi da visitare (piazza S. Michele), su scorci malinconicamente romantici ( la piazzetta del conservatorio e quella dedicata a Puccini), sulle tante torri e sulle tante chiese.
Scorazziamo per Lucca per ben cinque ore cercando di catturare tutto ciò che essa offre, che è tanto, e verso le 24, con una lunga passeggiata lungo le mura che da Porta Elisa ci fa raggiungere porta S. Anna godendo il panorama di Lucca by nigth, raggiungiamo il camper, distrutti, ma sazi, è stata una giornata intensa.
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Domenica 12 aprile 09
Si parte alle 9.00 destinazione Volterra scegliendo di tagliare la toscana a metà, tramite le statali, certo si va più piano, ma volete mettere i < PANORAMI!! > , siamo qui anche per essi.
Da viale Luporini prendiamo via Giusti facendo un mezzo periplo delle mura fino a imboccare via di Tiglio ( non è difficile si segue la segnaletica per Pontedera) seguendo la strada ci ritroviamo sulla SS 439 tutta in collina con paesini e casali stupendi (data la giornata Pasquale il traffico è al lumicino), che ci porta fino a Pontedera, dove troviamo la prima segnaletica per Volterra la seguiamo e dopo Ponsacco imbocchiamo la via Volterrana, e qui il paesaggio muta, siamo nel sogno toscano classico, con tutti i pezzi forte dell’immaginario collettivo, i colori, i viali di cipressi, le colline ondulate e dolci, i vigneti, i casali adagiati sulle colline e il nostro primo fagiano (ne incontreremo tre), si proprio il volatile, che con garbo passeggia in un campi di fianco alla strada vicino Lajatico. Arriviamo a Volterra in 90 minuti circa (nell’ultimo tratto una serie di tornanti) e troviamo una perfetta organizzazione che ci guida fino al parcheggio P3 “Fonti di Docciola” e con 6 € ci troviamo in un parcheggio sterrato e iperaffollato, ma assolutamente non caotico, nei pressi delle mura Etrusche che attraverso una porta ci immettono in una serie di scale che a loro volta ci danno accesso alla città.
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Cosa dire di Volterra? È da vedere per: la cattedrale, l’acropoli etrusca, il teatro romano, il castello ( chiuso è un penitenziario funzionante), il battistero, piazza dei priori, e le botteghe di artigianato dell’alabastro, ma anche per il fascino discreto e inquietante delle stradine, vi è ambientata una parte dei libri della serie “Twilight”, e la città è stata la “location” del film da essi tratto. Dopo tre ore in giro la fame bussa forte, infiliamo un ristorante, e gusto la mia prima “Ribollita”, non perdetela. Nel primo pomeriggio si ritorna in camper e si parte alla volta di San Gimignano che dista solo 30 Km, in mezz’ora ci siamo, e la troviamo invasa da turisti e camper, ma troviamo comunque posto in località Santa Lucia a 2 Km dal paese in area di sosta subito dopo il campeggio san Gimignano, 1 € ora max 15 € /24 h, C.S. gratuito e comodo a 50 metri, dall’area parte la navetta per il centro ogni 20 minuti al costo di 1 € tutta la giornata, ultima corsa alle 19.40. della stupenda San Gimignano dirò poco perché tutto è stato già detto in centinaia di pubblicazioni, da persone più qualificate, vi basti sapere che nel girarla abbiamo dimenticato l’orario della navetta e al buio completo abbiamo fatto i 2 Km che dal paese ci hanno portato al camper a piedi. Nonostante la “passeggiata”, grazie a spuntini e gelati vari non abbiamo ancora fame e decidiamo di spostarci a dormire a Monteriggioni.
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Essendo notte lo spostamento non è dei più agevoli, ma seguendo la segnaletica per Colle val d’Elsa e poi quella per il raccordo Siena-Firenze in direzione Siena, improvvisi ci appaiono illuminati i bastioni della nostra meta, usciti dal raccordo raggiungiamo il parcheggio sterrato sotto le mura in via Monteriggioni gratuito ma senza alcun servizio, ci troviamo in compagnia di una decina di camper e con loro andiamo a dormire.
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Lunedì 13 aprile
Ci svegliamo nella quiete assoluta, una giornata splendente, dal colle si gode di una vista panoramica su colline, vigneti e casali, le mura del forte ci sovrastano bonarie, i gitanti di Pasquetta ancora non si vedono, mentre le donne si preparano faccio un giro con il piccolo in questa terra meravigliosa, arriviamo fino alle porte ma non entriamo, il borgo ancora dorme, il piccolo fantastica di cavalieri, assedi e macchine da guerra, non aspetta altro che salire sulle mura. Alle nove la tribù al completo varca la porta di Monteriggioni, che si presenta come un piccolo gioiello medievale ancora completamente intatto, badate non è una città, ma una fortificazione Senese così come era mille anni fa, con solo 42 abitanti. Poniamo l’assedio a un bar della piazza ( sta aprendo sotto i nostri occhi) per far colazione, e dare il tempo alle varie strutture di aprir battenti.
Dopo la colazione si fa il giro sulle mura 3,50 € compreso il museo medievale, negozi, la chiesa con un altare incredibilmente semplice ma bello, la cantina per comprare del buon vino, Monteriggioni è piccolo ma assolutamente capace di regalare grandi emozioni. Prima di partire facciamo una passeggiata per le colline e i vigneti, il parcheggio si è riempito e decidiamo di spostarci a Siena, che dista soli 14 Km, in 20 minuti ci siamo, e seguendo semplicemente le indicazioni “stadio” raggiungiamo l’area di sosta “Il fagiolone” in via della Pescaia dove con un (congruo??!!) pagamento di 20 € vi fanno sostare 24 h e fare camper service, niente altro, in effetti è un parcheggio condiviso con gli autobus, ma non dei peggiori, il pregio è che a circa un Km in viale Fontebranda (affrontate la passeggiata con calma, è in leggera salita!) vi sono le scale mobili che portano direttamente nel cuore di Siena, piazza Duomo e piazza del Campo.
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Siena ci rapisce, città nel più classico stile toscano, i vicoli, la posizione in collina, il palazzo comunale con la torre, i palazzi delle antiche famiglie ( palazzo Chigi), le chiese, la sinagoga e ovviamente la splendida cattedrale e piazza del campo, a Siena abbiamo mangiato in uno dei più bei ristoranti che ci sia mai capitato, pizza alla carta in piazza del Campo, servizio al suolo, un pò affollato devo dire, ma emozionante. Alle 17 raggiungiamo il camper e decidiamo di cenare e pernottare a San Galgano l’Abazia sconsacrata, dista 36 Km, ne faremo almeno 45 perché prendiamo il raccordo per Grosseto e poi seguendo le indicazioni per Rosia entriamo in un territorio di aspre colline con vegetazione selvaggia e ridente ( incontriamo il secondo fagiano), la strada presenta alcune curve ma dopo circa un’ ora siamo in vista dell’abazia.
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Il territorio torna quello delle dolci colline il lato aspro e selvaggio è alle nostre spalle ma lo rivedremo al ritorno, l’abazia e d’avanti a noi ci dirigiamo all’area di sosta (colui che ne ha progettato il camper service andrebbe fustigato sul posto) che si va svuotando, è la sera di pasquetta, per la notte saremo meno di dieci camper. Appena sistemati raggiungiamo l’abazia, che dista meno di 500 mt dall’area, collegata tramite un bellissimo viale di cipressi, il primo pensiero nel vederla è: ma perche è stata abbandonata? Lo spettacolo è magnifico, imponente, quasi mozzafiato guardarla alla luce di uno stupendo tramonto, vedere la luce del sole calante filtrare dai finestroni vuoti, e immaginarne lo spettacolo quando in quei finestroni c’erano dei vetri cattedrale, nel tramonto le donne ritornano al camper mentre io e il piccolo con spirito d’avventura raggiungiamo l’eremo di Montesiepi percorrendo un sentiero che lo collega con l’abazia, il sentiero si inerpica sulla collina rasentando degli splendidi vigneti, l’eremo è già chiuso, lo visiteremo domani, raggiungiamo il camper quando il sole è quasi tramontato e vediamo le luci dell’abazia accendersi, è già uno spettacolo ma sarà straordinario quando le tenebra avvolgeranno ogni cosa.
Dopo cena alle 22 lascio il camper solo, moglie e figlie hanno rinunciato, e nel buio totale, ( l’area di sosta non è illuminata neanche con un lumino) il silenzio è assordante, rotto solo dal rumore dei miei passi ( scusate ma vivendo in città non sono abituato a sentire i miei passi) , San Galgano si presenta illuminata in modo suggestivo ( complimenti a chi ha curato le luci), percorro il viale e sono dentro, solo, con il fremito delle ali di centinaia di uccelli invisibili che si muovono tra le volte, stordito siedo sulla panca di roccia sita nella posizione dell’altare, davanti a me tutta la navata centrale con gli archi laterali illuminati dalle luci che partono dal pavimento, un’emozione unica, onirica, irripetibile; se capitate da quelle parti cercatela, se la trovate non vi abbandonerà più, torno in camper quasi a mezzanotte, la famiglia dorme e adesso lo farò anch’io ma lo faro con la mente sazia e il cuore contento.
Martedì 14 aprile
Sveglia alle otto e colazione al vicino agriturismo dopodiché si sale a Montesiepi per vedere la “spada nella roccia” unico miracolo attribuito a San Galgano , l’eremo è piccolissimo e alle 10 siamo già in viaggio su una strada pazzesca tutta boschi e curve, ma procediamo con calma, il nostro obiettivo è la Cassia, prendiamo per Monticiano lo attraversiamo puntando su San Lorenzo a Merse 19 Km, sono tutte colline impervie e curve, paesaggi inaspettati nel cuore della Toscana, la cosa non cambia nel tratto che ci porta a Murlo, altri 15 Km. Attraversato Murlo ritorna il paesaggio Toscano, anche se ci arrampichiamo su crinali di dolci colline è piacevole, in tranquillità raggiungiamo Buonconvento e la Cassia che ci culla attraverso la Vall D’Orcia, facendoci sfiorare: Montalcino e il nostro terzo fagiano ( sarà per la prossima volta); S. Quircio ( sarà per la prossima volta); Bagno vignoni e la sua piscina ( sarà per la prossima volta); seguendo i cartelli per la A1 arriviamo a Pienza altro splendido borgo e ci fermiamo a fare un giro e a mangiare.
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Troviamo parcheggio gratuito in via degli Archi di fronte alla Coop almeno sei posti, Pienza è un gioiello da non mancare, per chi è affascinato da questa terra e offre tutto ciò che ci si aspetta, opere d’arte, paesaggi, ottima cucina e vini eccezionali. Purtroppo è finita a pochi Km ci aspetta l’autostrada che raggiungiamo nel primo
pomeriggio e poi dritti fino a Volla (Na), Km percorsi 1500 circa, danaro speso?? Non rimpiango neanche un centesimo!! saludos e alla prossima.
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